Relazione tecnica n 584/IR
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- Lidia Turco
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1 DIPARTIMENTO TEMATICO RADIAZIONI Struttura Semplice Radiazioni ionizzanti VASSOI CONTAMINATI CON 60 Co: CARATTERIZZAZIONE E VALUTAZIONI RADIOPROTEZIONISTICHE Relazione tecnica n 584/IR Verifica Approvazione Funzione: Componente SS Nome: Magnoni Mauro Funzione: Componente SS Nome: Stefano Bertino Funzione: Responsabile SS Nome: Magnoni Mauro Funzione: Responsabile SC 21 Nome: D Amore Giovanni Data: 31/10/2012 Data: 31/10/2012 Data: 31/10/2012 Data: 31/10/2012 Firma: Firma: Firma: Firma:
2 INDICE 1 Introduzione 3 2 Il sopralluogo 3 3 Misure di dose e stime di attività 7 4 Considerazioni radio protezionistiche e conclusioni 8 2
3 1 Introduzione In data 31/10/2012, i tecnici Arpa Piemonte, Mauro Magnoni e Stefano Bertino hanno effettuato un sopralluogo presso il negozio della ditta XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX. Scopo del sopralluogo era la verifica della presenza di vassoi in ottone-argento che, in base a una segnalazione pervenuta da ISPRA il giorno precedente (via fax,ore 18:45 del 30/10/2012) erano sospettati di essere contaminati con Co-60 (vedi allegato). L intervento è stato effettuato congiuntamente con i VVF del Comando Provinciale di Torino che, contemporaneamente ad Arpa Piemonte, erano stati allertati da ISPRA. L esito del sopralluogo, che ha effettivamente confermato la presenza di due vassoi contenenti una quantità considerevole di Co-60, è sintetizzato nel verbale che è allegato alla presente relazione la quale, nelle sue successive sezioni, descriverà in dettaglio le attività svolte e fornirà alcune valutazioni radioprotezionistiche. 2 Il sopralluogo I sottoscritti Mauro Magnoni e Stefano Bertino, dopo essersi qualificati, assieme ai VVF, ed aver esposto alla titolare della ditta XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX il motivo del sopralluogo hanno verificato, in un primo momento, l assenza di materiale contenente quantitativi anomali di radioattività. In particolare, misure radiometriche di rateo di dose effettuate su un manufatto (vassoio in ottone-argento, denominato XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX) che corrispondeva alla descrizione degli oggetti ricercati contenuta nella comunicazione di ISPRA, avevano mostrato livelli di radiazione assolutamente nella norma. D altra parte, tale vassoio, a detta del personale del negozio, era da tempo (qualche anno) presente nel negozio stesso e quindi, non poteva far parte della partita che era stata segnalata come sospetta nella nota di ISPRA. La titolare 3
4 confermava poi che, effettivamente, era in attesa dell arrivo di n 2 manufatti del tutto identici, proveniente dal fornitore francese XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX Attorno alle ore 11:15 il corriere XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX consegnava un collo (vedi scatolone in figura n 1) Figura 1 Collo consegnato dal trasportatore, contenete i vassoi radioattivi proveniente dal suddetto fornitore francese. Le verifiche radiometriche immediatamente eseguite da Arpa e VVF hanno evidenziato subito dei livelli anomali di radiazione gamma. In particolare, posizionando lo strumento a contatto delle varie facce del parallelepipedo si ottenevano livelli di svariate decine di µsv/h (microsievert all ora), con una punta massima, a contatto, di oltre 40 µsv/h. Il dettaglio delle misure è descritto nel paragrafo seguente. 4
5 L analisi spettrometrica immediatamente eseguita tramite uno spettrometro gamma al Germanio iperpuro ha evidenziato, senza ombra di dubbio, la presenza di Co-60, un radionuclide emettitore beta e gamma, con tempo di dimezzamento di 5,26 anni (si veda lo spettro gamma, in figura 2). Figura 2 Spettro gamma acquisito a 1,15 m dal collo: sono evidenti i picchi caratteristici delle emissioni gamma del Co-60 Tale radionuclide artificiale è un prodotto di attivazione neutronica e viene usato per svariate applicazioni tecnologiche in campo industriale e, fino ad un recente passato, anche mediche. La sua presenza in manufatti di questo tipo è quindi da considerarsi, molto probabilmente, del tutto accidentale anche se, purtroppo, non così infrequente a livello mondiale. E infatti possibile che dispositivi contenenti Co-60 siano incautamente e/o fraudolentemente smaltiti assieme ad altri rottami e che quindi, attraverso la fusione e la conseguente produzione di nuova materia prima contaminata, il Co-60 venga poi introdotto in nuovi prodotti immessi sul mercato. 5
6 Dall analisi della documentazione di accompagnamento del collo (XXXXXXXXXXXXXXXX della ditta XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX, si veda in allegato) si evinceva che esso effettivamente conteneva 2 vassoi XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX, assieme ad altra oggettistica. A questo punto si decideva, di comune accordo con i VVF, di aprire il collo per verificare separatamente i livelli di radioattività dei vari oggetti presenti. Per maggior sicurezza si riteneva di effettuare tali operazioni non nel negozio, bensì in uno scantinato, in un corridoio adiacente un vano cantina di proprietà della ditta XXXXXXXXXXX. Le verifiche effettuate hanno immediatamente mostrato che l emissione radioattiva anomale era da addebitare esclusivamente ai 2 vassoi XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX. I due vassoi, imballati in due scatole di cartone sono stati accuratamente misurati. I risultati ottenuti sono descritti nel prossimo paragrafo. Successivamente i 2 vassoi, imballati nelle proprie scatole di cartone, sono stati nuovamente inseriti nel collo di trasporto che è poi stato confinato nella cantina di proprietà della ditta XXXXXXXXXXX. La cantina è stata chiusa con un lucchetto, le cui chiavi sono in custodia della titolare XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX. Davanti alla porta della cantina è stato posto un mobile e l area di accesso alla porta della cantina è stata delimitata, a cura dei VVF, con un nastro. Il rateo di dose in corrispondenza dell area delimitata è risultato di circa 0,200 µsv/h. Considerando quindi il valore di fondo della cantina (0,125 µsv/h), si ricava un rateo di dose in eccesso di 0,075 µsv/h. Pertanto, un ipotetico individuo che stazionasse per un anno intero in quella zona, riceverebbe comunque una decisamente dose inferiore al limite di legge (0,66 msv/anno contro il limite di 1 msv/anno). Tale confinamento dei manufatti radioattivi tuttavia, pur rappresentando al momento una soluzione accettabile in termini del rispetto delle norme di legge è da ritenersi transitoria. Si ritiene infatti necessario ai fini di una sicura custodia che elimini qualunque rischio radiologico, anche ipotetico, di porre in custodia in luogo idoneo i manufatti risultati radioattivi. Tale operazione deve essere eseguita da una ditta specializzata, in possesso delle autorizzazioni di legge. 6
7 3 Misure di dose e stime di attività Le misure di dose sono state effettuate mediante uno scintillatore plastico modello FHZ672E Thermo con sensibilità pari a 0.01 µsv/h mentre la spettrometria gamma in campo è stata eseguita utilizzando lo spettrometro al Germanio Iperpuro modello Detective EX-100 Ortec. Il collo che conteneva i manufatti risultati poi radioattivi è un parallelepipedo avente dimensioni 57x57x80 (lunghezze espresse in cm). Il massimo rateo di dose misurato in corrispondenza di una delle facce ha fornito a contatto (cioè posizionando lo strumento a contatto della superficie del parallelepipedo) un valore pari a 47 µsv/h. Tale valore, a 1 metro di distanza, si riduceva a 5,5 µsv/h. I singoli vassoi, estratti dal collo di trasporto e contenuti in un imballo di cartone hanno invece fornito, separatamente, i seguenti valori. Vassoio 1 Misura a contatto 64 µsv/h Misura a 1 m 2,0 µsv/h Vassoio 2 Misura a contatto 52 µsv/h Misura a 1 m 1,7 µsv/h Si tratta di valori piuttosto elevati. A partire da essi è possibile stimare il contenuto totale di Co-60 in ciascuno di essi e la concentrazione di attività (Bq/g). Vassoio 1 Attività totale 4,3 MBq Concentrazione 2150 Bq/g Vassoio 2 Attività totale 3,6 MBq Concentrazione 1800 Bq/g Si tratta di valori che rientrano ampiamente nel campo di applicazione del D. Lgs 230/95. Tali sostanze devono pertanto considerarsi rifiuti radioattivi e quindi devo essere gestiti ed eventualmente smaltiti secondo le norme di legge. 7
8 Figura 3 Misura a contatto di uno vassoio contaminato 4 Considerazioni radioprotezionistiche e conclusioni Gestione e custodia dei manufatti radioattivi L'intervento eseguito ha individuato e messo in sicurezza i due manufatti (Vassoi) risultati radioattivi, così come segnalato da ISPRA. L'attuale sistemazione (scantinato di proprietà della XXXXXXXX), se pure è idonea a eliminare un rischio radiologico immediato è tuttavia da considerarsi transitoria. Risulta quindi necessario che, in tempi brevi, il materiale venga 8
9 posto in custodia in luogo più sicuro, tale cioè da eliminare qualunque, anche ipotetico, rischio radiologico. Si ritiene quindi che tali oggetti debbano essere presi in custodia da chi, per legge, abbia i requisiti per gestire, trasportare e custodire materiale radioattivo. A questo proposito si segnala come possibile soggetto in grado di prendere in custodia i 2 vassoi radioattivi la Ditta XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX Tale ditta ha fin d'ora dato la sua disponibilità a collaborare in questo senso. Valutazioni dosimetriche I manufatti risultati contaminati da Co-60 sono oggetti che, pur non rappresentando una rischio immediato per chi dovesse venire in contatto con essi, sono tuttavia da considerarsi potenzialmente pericolosi per esposizioni croniche. Se infatti è vero che, dal momento che il Co-60 si trova saldamente legato nella struttura del manufatto, si possono escludere rischi di inalazione e ingestione per soggetti che dovessero manipolare o trovarsi nelle vicinanze di tali vassoi, permane tuttavia un rischio non trascurabile dovuto all'irraggiamento gamma. Prendendo infatti come riferimento i dati da noi rilevati per il Vassoio 1 (Misura a contatto 64 µsv/h; Misura a 1 m 2,0 µsv/h), si ricava facilmente che bastano 500 ore (poco più di venti giorni) trascorse a 1 metro di distanza da tale oggetto per raggiungere il limite di dose per la popolazione stabilito dalla vigente normativa (1 msv in un anno). Inoltre si deve tenere presente che, se si immagina che un tale oggetto possa essere collocato in un soggiorno o in una camera da letto, uno scenario dosimetrico come quello descritto non è meramente ipotetico ma diventa realistico. Per quanto riguarda invece le persone del pubblico che sono venute a contatto con tali oggetti durante il loro trasporto (autotrasportatore) e la loro (breve) permanenza nel negozio di XXXXXXXXXXXXX, le dosi in gioco si possono considerare trascurabili (non solo inferiori al limite di legge di 1 msv ma, molto probabilmente, anche inferiori ai 10 µsv, criterio di non rilevanza radiologica). 9
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