Modifiche alla legge 6 dicembre 1991, n. 394, e ulteriori disposizioni in materia di aree protette

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1 Memoria dei FAI-Fondo Ambiente Italiano nell ambito dell esame della PdL A.C Modifiche alla legge 6 dicembre 1991, n. 394, e ulteriori disposizioni in materia di aree protette Camera dei Deputati, Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici 11 gennaio 2017, ore Nel ringraziare la Commissione Ambiente della Camera per l invito rivolto alle organizzazioni di tutela ambientale nel merito della pdl sulle Aree protette (C. 4144), approvata dal Senato lo scorso 10 novembre, il FAI accoglie positivamente la risoluzione di diversi nodi problematici che hanno scaldato il dibattitto negli ultimi anni sulla riforma della Legge 394. Una legge quadro, storicamente tanto importante e tanto ricca, da non essere mai stata pienamente applicata. Come sottolineato dal Relatore, On. Borghi nella sua relazione introduttiva, il provvedimento in esame contiene diverse novità positive: l abolizione dell albo dei direttori dei parchi, che non ha funzionato; le semplificazioni autorizzative disposte dall art. 6; all art. 19 l istituzione di due nuovi parchi (Matese e Portofino: questo particolarmente interessante per il FAI, che dispone di un bene a San Fruttuoso); l intesa raggiunta sul parco dello Stelvio all art. 20; la delega al Governo per l istituzione di un unico Parco del Delta del Po; l introduzione di un sistema di remunerazione dei servizi eco-sistemici. Come FAI-Fondo Ambiente Italiano, concentrerei l intervento sull articolo 24 in tema di autorizzazione paesaggistica. 1. L autorizzazione paesaggistica e gli Enti Parco nazionali Al comma 1, lettere a) e b) è attribuita agli Enti Parco nazionali, anziché alla Regione, la funzione autorizzativa in materia di paesaggio per gli interventi da realizzare nel loro territorio: quale presupposto necessario si pone l esistenza di un piano del parco già approvato, dotato dei contenuti del piano paesaggistico, in conformità alle previsioni dell art. 12 della legge quadro sulle aree protette e dei contenuti dell art. 143 del Codice dei beni culturali. È chiara l intenzione del Legislatore di introdurre delle semplificazioni negli iter autorizzativi, che spesso risultano eccessivamente complessi per l utente, con rallentamenti di origine burocratica. Tuttavia, è doveroso sottolineare che proprio i territori dei parchi nazionali rappresentano paesaggi altamente sensibili e di particolare delicatezza, sia dal punto di vista

2 ecologico, che naturalistico e culturale. Riteniamo pertanto opportuno aggiungere alcuni ulteriori presupposti necessari (e già presenti all art. 146 del Codice), come per esempio la presenza nell ente di strutture analoghe a quelle regionali, in grado di assicurare un adeguato livello di competenze tecnico-scientifiche. Precauzione, questa, richiamata anche dal contributo dell Osservatorio Nazionale del Paesaggio espresso nella riunione dello scorso 10 marzo 2016 e qui allegato. *** Occorre inoltre richiamare in questa sede come dalla lettura della nuova procedura emerga un rovesciamento del ruolo del Soprintendente. Se nella procedura ordinaria, infatti, la Regione si pronuncia sull autorizzazione paesaggistica a seguito dell acquisizione del parere vincolante del Soprintendente, nel testo riformato si prevede che l Ente parco provveda comunicando l atto di assenso al Soprintendente. Fermo restando lo scopo positivo cui risponde la norma in parola ovvero quello della semplificazione il mezzo previsto dalla disposizione non appare pienamente congruente, per due ordini di ragioni. In primo luogo si limita il ruolo della Soprintendenza per interventi in aree estremamente delicate e vulnerabili, quali, per l appunto le aree protette. In secondo luogo, la disposizione in parola istituisce un nuovo procedimento la cui portata non appare del tutto chiara, ingenerando rischi di sovrapposizione rispetto alla disciplina ordinaria. È inoltre doveroso ricordare che negli ultimi mesi sono state apportate importanti semplificazioni in materia di autorizzazione paesaggistica con il DPR previsto dal c.d. Decreto Sblocca Italia, su cui questa Commissione si è recentemente pronunciata favorevolmente. Il provvedimento, come noto, dispone uno snellimento delle procedure di autorizzazione paesaggistica, con l eliminazione di tutti quei casi di lieve entità che non comportano modifiche non-reversibili ai Beni e al paesaggio. L obiettivo di tale decreto è pienamente congruente con il mantenimento di un ruolo delle Soprintendenze da noi prospettato: esse, infatti, potranno affrontare con maggiore attenzione i casi di effettivo impatto sul paesaggio, sui quali è necessario garantire la massima vigilanza e il corretto coinvolgimento degli apparati di tutela dello Stato, in accordo con l articolo 9 della Costituzione. 2. L autorizzazione paesaggistica e gli Enti Parco regionali Alla lettera b) del comma 1 si prevede anche la facoltà di delegare la funzione autorizzativa in materia di paesaggio agli enti gestori di aree naturali protette regionali. Questa condizione ci allarma particolarmente ed era già stata posta in evidenza dal parere dell Osservatorio Nazionale della Qualità del Paesaggio. Il rischio che vi ravvediamo è conseguente alla mancata garanzia delle competenze tecniche interne all Ente. Sarebbe pertanto opportuno subordinare la possibilità di delegare tale funzione fondamentale alla presenza di un piano paesaggistico regionale.

3 3. Le concessioni Con riferimento all articolo 8, sul quale si soffermeranno con maggiore enfasi i colleghi di altre associazioni, il FAI chiede che il Parlamento consideri con la dovuta cautela il tema delle concessioni, i cui proventi saranno destinati al Parco, con il 50% da devolvere al Ministero. È infatti urgente che la regolamentazione non ingeneri un incentivo eccessivo, che potrebbe comportare come effetto la trasformazione delle concessioni in una modalità per gli Enti per fare cassa. Se è vero che il decreto legge 133/2014 ( Sblocca Italia ) è intervenuto esprimendo esplicitamente la valorizzazione delle risorse energetiche nazionali, sussistono tutti i presupposti perché almeno i parchi e le aree protette vengano esautorate da questo discutibile obiettivo, avendo essi quali obiettivo primario la conservazione e la tutela della natura e del paesaggio per le generazioni presenti e future, come recita l art. 1 del provvedimento in oggetto.

4 Emendamenti proposti A.C Proposta n. 1 All articolo 24, comma 1, lettera a), aggiungere, in fine, il seguente periodo: L ente di cui al precedente periodo deve disporre di strutture in grado di assicurare un adeguato livello di competenze tecnico-scientifiche Proposta n. 2 All articolo 24, comma 1, lettera a), sostituire le parole comunica al soprintendente l atto di assenso con le seguenti: si pronuncia dopo aver acquisito il parere vincolante del soprintendente Proposta n. 3 All articolo 24, comma 1, lettera b), dopo le parole enti gestori di aree protette regionali, aggiungere le seguenti: subordinatamente all approvazione, da parte della regione, di un piano di cui all articolo 143 Oppure All articolo 24, comma 1, lettera b), dopo le parole enti gestori di aree protette regionali, aggiungere le seguenti: all esito dell approvazione del piano per il parco dotato almeno dei contenuti di cui all articolo 143, comma 1, in conformità alle previsioni dell articolo 12 della legge 6 dicembre 1991, n. 394.

5 Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo Osservatorio nazionale per la qualità del paesaggio Parere sul disegno di legge Nuove norme in materia di parchi e aree protette AS 1034 L Osservatorio nazionale per la qualità del paesaggio nella riunione del 10 marzo del 2016 ha esaminato il disegno di legge Nuove norme in materia di parchi e aree protette (AS 1034) con particolare riguardo agli emendamenti presentati dal Relatore, Sen. Caleo, che modificano la disciplina per il rilascio dell autorizzazione paesaggistica (cfr. emendamenti nn e ) nelle Aree naturali protette nazionali. L Osservatorio nazionale dopo ampia e approfondita analisi degli emendamenti su cui ha riferito il Capo dell Ufficio legislativo del Mibact, Cons. Paolo Carpentieri esprime: PARERE POSITIVO CONDIZIONATO sugli emendamenti nn e a condizione che, in quest ultimo il quale nel modificare l art. 146, comma 6, d.lgs. n. 42/2004 (Codice dei beni culturali e del paesaggio) con cui si attribuisce agli enti parco la funzione autorizzatoria in materia di paesaggio per gli interventi da realizzarsi nei parchi nazionali di cui alla legge 6 dicembre 1991, n. 394 si assicuri, analogamente a quanto richiesto dal secondo periodo del citato art. 146 sulla delega della funzione autorizzatoria, l esistenza di strutture in grado di assicurare un adeguato livello di competenze tecnico-scientifiche in materia paesaggistica nonché di garantire la differenziazione tra attività di tutela paesaggistica ed esercizio di funzioni amministrative in materia di aree naturali protette. A tal fine l Osservatorio propone di aggiungere alla lettera b) dell emendamento dopo le parole attribuita agli enti parco le seguenti i quali provvederanno ad assicurare l esistenza di adeguate strutture in grado di salvaguardare un adeguato livello di competenze tecnico-scientifiche in materia paesaggistica nonché di garantire la differenziazione tra attività di tutela paesaggistica ed esercizio di funzioni amministrative in materia di aree naturali protette. PARERE NEGATIVO in ordine all estensione delle modifiche proposte con gli emendamenti del Relatore anche alle Aree naturali protette regionali (artt. 22 e ss. della legge 6 dicembre 1991, n. 394 Legge quadro sulle aree protette ). 1