PROGETTI DI INCLUSIONE SOCIALE IN FAVORE DEI MINORI RISTRETTI NEGLI ISTITUTI PENALI MINORILI DELLA SICILIA

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1 PROGETTI DI INCLUSIONE SOCIALE IN FAVORE DEI MINORI RISTRETTI NEGLI ISTITUTI PENALI MINORILI DELLA SICILIA Con il Decreto Assessoriale n del , pubblicato nella GURS n.25 dell' , sono state emanate le direttive per l'accesso alle risorse destinate al finanziamento dei Progetti di inclusione sociale dei giovani ristretti negli Istituti penali per i minorenni della Sicilia da parte di cooperative sociali ed organismi della cooperazione, degli organismi non lucrativi di utilità sociale, delle fondazioni e delle associazioni senza fine di lucro che abbiano una diretta e comprovata esperienza per almeno un triennio nel settore. Gli enti in questione potranno inoltrare istanza di finanziamento, sottoscritta dal legale rappresentante, indirizzata all'assessorato regionale della famiglia, delle politiche sociali e delle autonomie locali - Dipartimento regionale della famiglia, delle politiche sociali e delle autonomie locali - Servizio 5 - Inclusione sociale e pari opportunità, esclusivamente mediante raccomandata del servizio postale entro 45 giorni dalla data di pubblicazione del presente bando sulla G.U.R.S., in busta chiusa e in triplice copia. Ai fini del rispetto del predetto termine farà fede il timbro dell'ufficio postale accettante. Nella busta chiusa di presentazione del progetto dovrà essere indicata, a margine ma leggibile, la dicitura: "Richiesta finanziamento per la realizzazione di interventi di inclusione sociale in favore dei giovani detenuti negli Istituti Penali Minorili della Sicilia ". Qui di seguito si riporta il D.A. in oggetto.

2 D.A. n.1567 S/5 REPUBBLICA ITALIANA REGIONE SICILIANA Assessorato della famiglia, delle politiche sociali e delle autonomie locali Dipartimento Reg.le della famiglia, delle politiche sociali e delle autonomie locali Oggetto: Direttive per la presentazione di progetti finalizzati alla realizzazione di interventi di inclusione sociale dei giovani ristretti negli Istituti Penali per i Minorenni della Sicilia. L'ASSESSORE PER LA FAMIGLIA, LE POLITICHE SOCIALI E LE AUTONOMIE LOCALI Visto lo Statuto della Regione; Vista la legge regionale 9 maggio 1986, n. 22, di riordino dei servizi e delle attività socioassistenziali in Sicilia; Vista la legge 8 novembre 2000, n. 328, per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali e socio-sanitari; Vista la legge regionale 28 aprile 2003, n. 6, di istituzione dell'assessorato regionale della famiglia, delle politiche sociali e delle autonomie locali; Visto il decreto presidenziale 28 ottobre 2005 di "Programmazione degli interventi di cui al documento: Analisi, orientamenti e priorità, legge n. 328/2000, triennio 2004/2006, che al capitolo 3.4, lett. g), prevede un intervento regionale per la realizzazione di progetti di inclusione sociale dei giovani ristretti negli Istituti Penali per i minorenni della Sicilia; Vista la propria nota prot. n. 1659/Gab del contenente direttive per l'accesso alle risorse destinate al finanziamento dei Progetti di inclusione sociale dei giovani ristretti negli Istituti penali per i minorenni della Sicilia ; Ritenuto necessario procedere all'approvazione delle direttive per consentire la presentazione di progetti finalizzati alla realizzazione di interventi di inclusione sociale in favore dei giovani ristretti negli Istituti Penali Minorili della Sicilia da parte di cooperative sociali ed organismi della cooperazione, degli organismi non lucrativi di utilità sociale, delle fondazioni e delle associazioni senza fine di lucro che abbiano una diretta e comprovata esperienza per almeno un triennio nel settore dell'iniziativa programmata; DECRETA: Art. 1) Sono approvate nel documento allegato (allegato A), che costituisce parte integrante del presente decreto, le direttive per la definizione dei criteri e delle modalità per la concessione e l'erogazione dei finanziamenti di cui al D.P.R.S. del cap.3.4. lett. g) per la realizzazione di progetti di inclusione sociale in favore dei giovani detenuti negli Istituti Penali Minorili della Sicilia. Art. 2) Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana. Palermo, 18 maggio 2007 FIRMATO L ASSESSORE (Dott. Paolo Colianni)

3 Allegato A AVVISO PUBBLICO PER L'ACCESSO AI FONDI DERIVANTI DALLA PROGRAMMAZIONE DELLE RISORSE DEL F.N.P.S. - LEGGE N. 328/2000, PROGRAMMATE CON D.P. N. 220 DEL : DIRETTIVE PER LA PRESENTAZIONE DI PROGETTI FINALIZZATI ALLA INCLUSIONE SOCIALE DEI GIOVANI RISTRETTI NEGLI ISTITUTI PENALI MINORILI DELLA SICILIA. 1) Finalità La Regione Siciliana, nel documento "Analisi, orientamenti e priorità, legge n. 328/2000, triennio 2004/2006", approvato con D.P. n. 220/ serv. 4 - S.G. dell , riconosce la specificità, nell ambito generale della devianza minorile in Sicilia, degli interventi da attuare in favore dei giovani ristretti negli Istituti Penali per i Minorenni della Regione. Nell intento di favorire la loro partecipazione attiva alla vita sociale e la piena espressione delle proprie abilità personali occorre, infatti, tenere in debito conto che la condizione di reclusione nei quali essi versano aumenta la problematicità di qualsiasi intervento di inclusione sociale e/o lavorativa attuato a loro beneficio. A tal fine, la Regione intende sperimentare, attraverso uno o più progetti speciali regionali, interventi finalizzati a potenziare e migliorare le occasioni di reinserimento sociale dei giovani ristretti negli I.P.M. della Sicilia. Sotto questo profilo, le esperienze maturate nelle realtà territoriali locali della nostra regione dimostrano che, per costruire reali occasioni di inserimento sociale o lavorativo per i giovani inseriti nel circuito penale con risultati di rilievo nel medio/lungo periodo, è necessario elaborare un approccio integrato sia in termini di azioni da intrecciare lungo il periodo di presa in carico del minore, sia in termini di pluralità e differenziazione dei soggetti coinvolti, promuovendone attività di collaborazione e di partenariato. Obiettivo dell intervento regionale, quindi, è quello di costruire un modello di inclusione sociale a partire dalle esperienze già realizzate all interno degli I.P.M. siciliani. Il modello sarà basato su un metodo innovativo che permetta il riconoscimento dell insieme delle competenze e delle capacità conseguite attraverso i percorsi integrati di inclusione sociale non convenzionali legati insieme da una duplice strategia di intervento: una che agisca a livello di sistema mentre l altra che agisca a livello di destinatari intermedi e finali. La costruzione del modello, ovviamente, sarà funzionale allo svolgimento delle attività di mainstreaming e di misurazione delle perfomance di progetto, finalizzate alla condivisione, lo scambio e la messa a sistema di esperienze di successo realizzate nello stesso ambito. 2) Ripartizione delle risorse L'importo complessivo delle somme di cui al presente bando pari ad E ,00, deriva dalle risorse del F.N.P.S. anno 2004, destinate ai programmi di iniziativa regionale, con riferimento alle indicazioni delineate nel capitolo 3.4, lett. G), del documento di programmazione approvato con D.P. dell , n Le aree territoriali interessate risultano essere relative ai quattro II.PP.MM. Siciliani di Acireale, Caltanissetta, Catania e Palermo. Le progettualità che potranno essere avanzate dovranno prevedere interventi, anche differenziati, da realizzare nei quattro Istituti penali, e non potranno avere un costo totale di realizzazione superiore all'importo complessivo pari a ,00.

4 3) Soggetti abilitati a presentare la domanda 1. Possono presentare domanda per accedere al finanziamento i rappresentanti legali degli organismi senza scopo di lucro, anche in A.T.S., che abbiano sede operativa permanente nel territorio della Regione, in partenariato con i Comuni sul cui territorio ricadono gli Istituti penali minorili. Nello specifico: - cooperative sociali ed organismi della cooperazione (art. 1, legge n. 381 dell'8 novembre 1991) iscritte nell albo regionale degli enti socio-assistenziali istituito ai sensi della legge regionale n.22/86; - organismi non lucrativi di utilità sociale (Onlus); - fondazioni; - associazioni senza fini di lucro; Con riferimento alle organizzazioni di volontariato, iscritte al registro regionale delle organizzazioni di volontariato, istituito ai sensi della legge regionale n.22/94, si precisa che la relativa partecipazione alla realizzazione del progetto dovrà avvenire in conformità con quanto previsto dalla normativa nazionale e regionale. 2. Ciascun soggetto privato può presentare una sola domanda di contributo. 3. In sede di presentazione dell'istanza l'organismo richiedente dovrà documentare di avere maturato nel territorio della Regione siciliana una diretta e continua esperienza per almeno un triennio nel settore dell'iniziativa programmata. 4) Tipologia dei progetti e linee guida per l elaborazione Sono ammessi a finanziamento i progetti che prevedono la realizzazione di interventi di inclusione sociale in favore dei giovani detenuti negli Istituti Penali Minorili della Sicilia, le cui caratteristiche funzionali e organizzative siano conformi agli obiettivi di cui al punto 1. I progetti ammessi a finanziamento devono essere elaborati secondo un approccio integrato sia in termini di azioni da intrecciare lungo il periodo di presa in carico del minore, sia in termini di pluralità e differenziazione dei soggetti coinvolti. Gli organismi richiedenti dovranno riportare i seguenti elementi descrittivi nei progetti che intendono realizzare: a) dati identificativi del soggetto richiedente, con descrizione dell'esperienza specifica acquisita nel settore inerente la proposta; b) descrizione dell iniziativa, finalità e caratteristiche del progetto che si intende proporre che deve prevedere la realizzazione di interventi di inclusione sociale in favore dei giovani detenuti nei quattro Istituti Penali Minorili della Sicilia; c) obiettivi specifici con riguardo ai tempi, alle modalità ed agli strumenti operativi, professionali ed organizzativi, oltre che strutturali che si intendono impiegare con la specifica delle modalità di integrazione con la programmazione regionale e nazionale e degli eventuali collegamenti (di integrazione, coordinamento, prosecuzione) con altri progetti ed iniziative a livello regionale, nazionale ed internazionale; d) qualità e funzionalità delle attrezzature, arredi ed automezzi disponibili e/o che si intendono acquisire per la realizzazione del programma; e) soggetti pubblici coinvolti nella realizzazione del progetto e modalità di partecipazione (Comuni,

5 Province, Centro Giustizia Minorile, USSM..); f) descrizione dei costi complessivi del progetto con indicazione della eventuale quota di compartecipazione finanziaria a carico dell'ente proponente o di altri soggetti con allegato piano economico che potrà prevedere spese per: - affitto locali; - attrezzature, arredi ed automezzi (max 20% della spesa complessiva); - personale con riparto dei livelli retributivi per prestazioni lavorative e/o professionali in rapporto libero convenzionale od altro titolo, con applicazione del C.C.N.L. per gli operatori dipendenti e da tariffario per personale professionale ed a rimborso delle spese documentate per il personale volontario; - utenze; - spese generali ad altro titolo; - spese inerenti l'organizzazione di manifestazioni ed altre spese di promozione delle attività; g) modalità di gestione con indicazione dell'eventuale soggetto attuatore o partner attivo nella gestione, con indicazione del coordinamento con la rete dei servizi territoriali interessati. h) metodologie per favorire il raggiungimento degli obiettivi e sistema di monitoraggio e di valutazione del progetto, precisando, oltre alle metodologie che s'intendono utilizzare per il raggiungimento degli obiettivi progettuali, gli indicatori di processo, gli indicatori di risultato nonché gli strumenti ed i sistemi di rilevazione per ciascun indicatore. i) modalità e forme di pubblicizzazione e diffusione dei risultati raggiunti. I costi relativi alla realizzazione degli interventi previsti sono ritenuti ammissibili a partire dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana del decreto di approvazione del progetto. Le spese sostenute devono essere documentate e quietanzate ai fini fiscali nel rispetto delle disposizioni legislative vigenti. 5) Modalità di presentazione delle domande di finanziamento I soggetti di cui al precedente punto 3, possono inoltrare istanza di finanziamento, sottoscritta dal legale rappresentante, indirizzata all'assessorato regionale della famiglia, delle politiche sociali e delle autonomie locali - dipartimento regionale della famiglia, delle politiche sociali e delle autonomie locali - Servizio 5 - Inclusione sociale e pari opportunità, esclusivamente mediante raccomandata del servizio postale entro 45 giorni dalla data di pubblicazione del presente bando sulla G.U.R.S., in busta chiusa e in triplice copia. Ai fini del rispetto del predetto termine farà fede il timbro dell'ufficio postale accettante. Nella busta chiusa di presentazione del progetto dovrà essere indicata, a margine ma leggibile, la dicitura: "Richiesta finanziamento per la realizzazione di interventi di inclusione sociale in favore dei giovani detenuti negli Istituti Penali Minorili della Sicilia ". Le istanze dovranno essere corredate da: 1) dichiarazione da parte del rappresentante legale dell ente proponente circa la sussistenza dei requisiti generali necessari per potere accedere a contributi pubblici; 2) dichiarazione sottoscritta dal legale rappresentante in cui si precisi che per lo stesso progetto non sono stati chiesti né ottenuti altri finanziamenti da parte di enti pubblici, o, in alternativa i finanziamenti chiesti ed ottenuti; 3) dichiarazione sottoscritta dal rappresentante legale dell ente proponente in cui si precisino eventuali cofinanziamenti per il progetto, la dichiarazione deve essere prodotta anche in

6 caso negativo; 4) bilancio dell ultimo esercizio, regolarmente approvato e depositato nei casi di legge con la relazione dell organo di gestione e collegio sindacale ove esistente; 5) l ultimo verbale di revisione (soltanto per le cooperative sociali); 6) progetto redatto secondo le linee guida di cui al superiore punto 4, completo in ogni sua parte; 7) lettera di intenti o protocollo d intesa sottoscritto con i Sindaci dei Comuni sul cui territorio ricadono i quattro Istituti penali minorili; 8) lettera di intenti o protocollo d intesa con i quattro II.PP.MM. o con il Centro per la Giustizia Minorile della Sicilia; 9) curriculum dell'organismo e/o degli organismi: documentando anche attraverso atti allegati, l esperienza triennale nello specifico ambito di riferimento; 10) eventuale dichiarazione di adesione al progetto sottoscritta dal legale rappresentante dell'ente in partenariato. 11) atto costitutivo e statuto dell'ente proponente, riportanti gli estremi di registrazione, in originale o copia autenticata; 12) dichiarazione circa la composizione del consiglio di amministrazione e degli organi di controllo (ove pertinente); 13) certificato di iscrizione alla Camera di commercio, industria ed agricoltura per i soggetti obbligati; 14) estremi dell'iscrizione all'albo regionale di cui all'art. 26 della legge regionale n. 22/86, al registro regionale delle organizzazioni di volontariato istituito ai sensi della legge regionale n. 22/94; 15) dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà in conformità al D.P.R. n. 445/2000 circa la sussistenza dei requisiti generali necessari per potere usufruire di contributi pubblici in capo agli amministratori con potere di rappresentanza, in conformità all'art. 12 del decreto legislativo n. 157/95; 16) codice fiscale e fotocopia di un documento di riconoscimento del legale rappresentante; La documentazione sopra richiesta potrà essere sostituita da dichiarazione resa a termini di legge. Le domande di contributo devono essere fin dalla loro presentazione complete di tutti i dati e della documentazione richiesta, pena l'esclusione dal beneficio. La mancanza anche parziale della documentazione richiesta comporta l'esclusione dal finanziamento. 6) Criteri di valutazione dei progetti e modalità di assegnazione dei finanziamenti All'esame delle richieste di finanziamento provvederà un nucleo tecnico di valutazione, nominato dall'assessore regionale per la famiglia, le politiche sociali e le autonomie locali i cui componenti sia stato accertato non abbiano svolto né svolgano alcuna altra funzione od incarico tecnico od amministrativo relativamente alle iniziative progettuali oggetto della procedura e non facciano parte di organismi che abbiano funzioni di vigilanza o di controllo rispetto ai progetti medesimi. Il nucleo tecnico di valutazione composto da 5 componenti, oltre il segretario, sarà così formato: - n. 3 componenti da scegliersi tra i dirigenti e/o funzionari dell'amministrazione regionale con comprovata esperienza professionale, anche nell'ambito della promozione delle attività di tutela, assistenza e consulenza a favore delle famiglie;

7 - n. 2 componenti esterni i quali dovranno avere, tra le esperienze professionali maturate, documentata esperienza di valutazione nell'ambito di progetti e programmi. Tale nucleo predisporrà una graduatoria degli interventi ammissibili al finanziamento sulla scorta dei seguenti criteri, predeterminandone anteriormente alle singole valutazioni i pesi e/o i punteggi relativi: - grado di conformità del progetto alle linee guida indicate al precedente punto 4; - adeguatezza degli strumenti prescelti rispetto agli obiettivi da raggiungere; - livello di integrazione del progetto con attività e servizi esistenti sul territorio; - congruità economica del progetto, in relazione al rapporto costi-benefici, tenendo anche conto del piano finanziario della struttura organizzativa dell'ente e di eventuali cofinanziamenti; - qualità delle risorse umane che si intendono impiegare nella realizzazione del progetto, intesa in termini di coerenza con gli obiettivi che il soggetto concorrente dovrà raggiungere, nonché in termini di competenza ed esperienza nello specifico settore d'intervento e capacità organizzativa; - integrazione del progetto sia in termini di azioni sia di soggetti proponenti; - modalità di verifica e di valutazione del risultato. 7) Destinazione e utilizzo dei fondi - Entità del finanziamento I progetti ammessi all'erogazione dei fondi verranno finanziati per il 100% del costo totale previsto, nei limiti dello stanziamento disponibile. I progetti richiedenti un finanziamento di importo superiore allo stanziamento previsto non sono ammissibili a finanziamento. L'avvio del progetto ammesso dovrà comunque avvenire entro i 3 mesi successivi alla data del decreto di concessione del finanziamento. In caso di ingiustificati ritardi o irregolarità nell'impiego del finanziamento assegnato, lo stesso sarà revocato con decreto dell'assessore regionale per la famiglia, le politiche sociali e le autonomie locali, che disporrà la restituzione delle somme già versate con i relativi interessi legali. 8) Erogazione del finanziamento Il finanziamento prevede una copertura del 100% del costo totale ammesso. All'interno dei costi a carico del richiedente verranno ritenuti ammissibili anche gli oneri figurativi relativi ai locali, nonché quelli relativi al personale interno ed esterno impiegato nel progetto. L'erogazione avverrà in favore dell ente proponente secondo le seguenti modalità: - il 40% del finanziamento concesso ad avvenuta comunicazione, da parte del soggetto destinatario del finanziamento, dell'avvio del progetto e a seguito di presentazione di fideiussione sull intero importo finanziato; - un secondo anticipo, pari al 50% del finanziamento concesso, ad avvenuta presentazione da parte del soggetto destinatario del finanziamento, della rendicontazione sull'utilizzo delle somme già erogate e di una relazione sullo stato di attuazione, a firma del legale rappresentante; - il restante 10%, a saldo del finanziamento concesso, a conclusione delle attività e a presentazione e verifica della documentazione di cui al successivo punto 9). 9) Conclusione delle attività

8 A chiusura delle attività previste sarà cura del soggetto destinatario del finanziamento presentare: a) documentazione attestante l'avvenuta esecuzione dell'intervento; b) contabilità finale attestante la spesa effettuata secondo la richiesta approvata; c) dettagliata relazione finale attestante la realizzazione dell'intervento, in coerenza con la richiesta approvata ed il raggiungimento degli obiettivi previsti dal progetto; d) documenti di spesa in copia autenticata. 10) Verifica sulle attività progettuali L'Amministrazione regionale si riserva la facoltà di esercitare, anche a campione, verifiche inerenti l'attuazione delle attività progettuali finanziate. 11) Norme finali Nelle more dell'adozione del provvedimento dell'art. 20, comma 2, decreto legge n. 196/2003, si precisa che ai sensi dell'art. 10 della legge 31 dicembre 1996, n. 675 e successive modifiche, che il trattamento dei dati personali sarà improntato a liceità e correttezza nella piena tutela dei diritti dei concorrenti e della loro riservatezza. Il trattamento dei dati ha la finalità di consentire l'accertamento delle condizioni e dei requisiti per l'accesso al presente intervento. FIRMATO L ASSESSORE (Dott. Paolo Colianni)

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