Il Regolamento dei percorsi di istruzione professionale e l Esame di Stato
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- Edmondo Moretti
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1 Il Regolamento dei percorsi di istruzione professionale e l Esame di Stato
2 I cara&eri innova,vi della ASL Andrea Marchetti dirigente scolastico presso la DGOSV del Miur
3 1.Curricolarità La L. 107/15 introduce l alternanza come una componente fondamentale del curricolo. L ASL rappresenta oggi il cambio del paradigma pedagogico della scuola Responsabilità dell intero consiglio di classe All interno del progetto triennale individuare le finalità chiave del PTOF: Ø Educative Ø Culturali e professionali (per i licei orientative e preprofessionali) Andrea Marchetti dirigente scolastico presso la DGOSV del Miur
4 Cambio del paradigma pedagogico Il nuovo paradigma pedagogico pone la conoscenza nell azione tramite la quale l allievo interagisce con la realtà Il ruolo del Dipartimento Il legame tra curricolo e compiti di realtà Coinvolgimento delle Discipline Criteri e pesi della valutazione Andrea Marchetti dirigente scolastico presso la DGOSV del Miur
5 2.Centralità dello studente Al centro dell esperienza di ASL vi è sempre lo studente il quale è coinvolto, insieme alla propria famiglia, sin dalla fase di progettazione. E quindi necessario fornire agli allievi, in accordo con le strutture ospitanti, le migliori opportunità per la propria crescita personale e per il proprio progetto di vita e professionale. Gli strumenti da utilizzare per documentare il proprio percorso sono: il diario di bordo (dove saranno documentate le attività svolte) il portfolio (dove saranno raccolte le evidenze del proprio lavoro) Andrea Marchetti dirigente scolastico presso la DGOSV del Miur
6 3.La valutazione degli apprendimen, in alternanza scuola - lavoro La valutazione degli apprendimenti relativi al percorso di alternanza scuola lavoro dovrà interessare tutte le Discipline presenti nel Consiglio di classe o quelle materie che hanno contribuito concretamente alla realizzazione del percorso scuola - lavoro attraverso.?? Andrea Marchetti dirigente scolastico presso la DGOSV del Miur 6
7 La valutazione si compone di due parti distinte, ma entrambe concorrono insieme a fornire il quadro finale della valutazione dell allievo: 1. valutazione finale degli apprendimenti e del voto di condotta a conclusione dell anno in corso; 2. certificazione delle competenze acquisite. La certificazione delle competenze sviluppate attraverso la metodologia dell alternanza scuola - lavoro può essere acquisita negli scrutini intermedi e finali degli anni scolastici compresi nel secondo biennio e nell ultimo anno del corso di studi Andrea Marchetti dirigente scolastico presso la DGOSV del Miur 7
8 La validità dei percorsi in A.S.L. è subordinata alla frequenza costante dello studente alle attività di alternanza. Nell ipotesi in cui i periodi di Alternanza si svolgano durante l attività didattica, la presenza dell allievo registrata nei suddetti percorsi va computata contemporaneamente sia ai fini del raggiungimento del limite minimo di frequenza scolastica, pari ad almeno tre quarti dell orario annuale personalizzato, sia ai fini del raggiungimento del monte ore previsto dal Progetto di alternanza. Nell ipotesi in cui i periodi di Alternanza si svolgano, del tutto o in parte, durante la sospensione delle attività didattiche (ad esempio, nei mesi estivi) fermo restando l obbligo di rispetto del limite minimo di frequenza delle lezioni, la presenza dell allievo registrata durante le attività presso la struttura ospitante concorre alla validità del solo percorso di alternanza che richiede, come sopra specificato, la frequenza di almeno tre quarti del monte ore previsto dal Progetto. Andrea Marchetti dirigente scolastico presso la DGOSV del Miur 8
9 LE COMPETENZE In prima approssimazione, le competenze potrebbero apparire come la capacità di tradurre il sapere in azione, richiamando in qualche modo una distinzione tra sapere e fare. In realtà, il concetto di competenza è più complesso Quando diciamo che una persona è competente, infatti, vogliamo intendere che mobilita il proprio patrimonio di conoscenze, abilità, esperienze, interessi, motivazioni, intenzioni ed ogni altro elemento di cui disponga per generare una risposta a specifiche richieste del contesto in cui opera. Andrea Marchetti dirigente scolastico presso la DGOSV del Miur 9
10 CLASSIFICAZIONE DELLE COMPETENZE (INAPP ex ISFOL) Competenze di base: risorse fondamentali con cui ogni persona può partecipare alla vita sociale, accedere alla formazione e al lavoro. Es.: la padronanza di base della lingua, l impiego dell informatica a livelli essenziali e di almeno una lingua straniera, l uso degli elementi fondamentali di economia, diritto ecc. Competenze tecnico professionali: competenze riferibili a specifiche attività utili per operare in un determinato settore lavorativo. Sono le competenze più fortemente contestualizzate, più soggette a mutare con i cambiamenti organizzativi, le trasformazioni sociali o tecnologiche. Andrea Marchetti dirigente scolastico presso la DGOSV del Miur 10
11 COMPETENZE TRASVERSALI Rappresentano la messa in atto di risorse che accompagnano le azioni in genere, identificando l attivazione di alcuni processi presenti qualunque sia lo specifico contesto di riferimento. Nella proposta INAPP le competenze trasversali si declinano in: capacità diagnostiche: comprendere le caratteristiche dell ambiente, i tratti essenziali dei problemi da affrontare, i compiti da svolgere, le proprie risorse di fronte alle situazioni; capacità relazionali: mantenere un rapporto costruttivo con gli altri e con l ambiente sociale, dall ascolto alla comunicazione chiara, dalla negoziazione al controllo delle emozioni; capacità di fronteggiamento: affrontare i problemi e i compiti adottando le strategie di azione più adeguate, dall assunzione di responsabilità al riconoscimento dei ruoli gerarchici, dalla gestione dei tempi alla valutazione delle conseguenze delle azioni. Andrea Marchetti dirigente scolastico presso la DGOSV del Miur
12 L apprendimento per competenze sposta l attenzione sul risultato da raggiungere, sulla descrizione precisa di ciò che lo studente è in grado di fare al termine del percorso formativo, da misurare attraverso prestazioni osservabili e i livelli delle performance. L accertamento delle prestazioni e la loro misurazione in modo aggregato permette di riconoscere il possesso di una competenza e quindi di valutarla. Andrea Marchetti dirigente scolastico presso la DGOSV del Miur
13 IL QUADRO NAZIONALE DELLE QUALIFICAZIONI Il QNQ rappresenta un presupposto necessario e complementare per: la piena operatività di quanto previsto dall art. 9 del d.i. 30 giugno 2015 compreso l aggiornamento del Rapporto italiano di referenziazione delle qualificazioni al Quadro Europeo EQF l attuazione dell articolo 8 del d.lgs.13/2013 con riguardo allo standard minimo per l inclusione delle qualificazioni nel Repertorio nazionale dei titoli di istruzione, di formazione e delle qualificazioni professionali
14 Il QNQ è uno strumento di descrizione e classificazione delle qualificazioni rilasciate nell ambito del Sistema Nazionale di Certificazione delle competenze(d.m. 13/2013). Ha la funzione di raccordare il sistema italiano delle qualificazioni con i sistemi degli altri Paesi europei.
15 Migliora l accessibilità, la trasparenza e la permeabilità delle qualificazioni. Facilita la spendibilità delle qualificazioni in ambito nazionale ed europeo, anche in funzione della mobilità geografica e professionale. Promuove la centralità della persona e la valorizzazione delle esperienze individuali, anche attraverso l individuazione e validazione e la certificazione delle competenze acquisite in contesti non formali e informali, (ivi comprese quelle acquisite in contesti di apprendimento basati sul lavoro). Contribuisce alla qualità della formazione e all accrescimento delle competenze possedute dagli individui in una prospettiva di crescita personale, civica, sociale e occupazionale
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17 Il QNQ si sviluppa su 3 dimensioni descrittive delle competenze in termini di: Ø Conoscenze; Ø Abilità; Ø Autonomia Ø Responsabilità
18 Si sviluppa su 8 livelli caratterizzanti la crescente complessità degli apprendimenti rispetto alle dimensioni di cui al paragrafo precedente: Ø in base alle specificità delle qualificazioni, possono essere previste delle sotto articolazioni interne agli 8 livelli.
19 La referenziazione delle qualificazioni al QNQ Sulla base della comparazione fra le competenze previste per il rilascio di una qualificazione e le dimensioni e i descrittori (vedi art. 3), è obbligatoria per tutte le qualificazioni ai fini della validazione e certificazione nell ambito del Sistema Nazionale di Certificazione delle Competenze. Le qualificazioni sono sottoposte al processo di referenziazione previsto dall art. 5
20 Le qualificazioni e i descrittori associati al Quadro europeo delle Qualifiche Le Qualificazioni associate al Quadro Europeo delle Qualifiche sono: tutte le qualificazioni del primo processo di referenziazione di cui all Accordo Stato Regioni del 20 dicembre 2012 i descrittori dell Atlante del Lavoro e delle Qualificazioni, in quanto considerati riferimenti unitari per il processo di correlazione ed equivalenza tra le qualificazioni (le qualificazioni referenziate al QNQ e rispondenti agli standard minimi vedi art. 8 del d.lgs. 13/2013 sono inserite nell Atlante del Lavoro e delle Qualificazioni).
21 Le qualificazioni per le quali non è applicabile l'associazione ai codici statistici di riferimento delle attività economiche (ATECO) e della classificazione delle professioni (CP ISTAT), referenziate al QNQ, sono categorizzate nel Repertorio nazionale dei titoli di istruzione e formazione e delle qualificazioni professionali con la dicitura «Qualificazioni di istruzione e formazione generale» e, al solo scopo di orientamento al lavoro o della prosecuzione dello studio o della formazione, sono associate,ove possibile, a uno o più settori economico professionali.
22 Procedura di referenziazione Le procedure di referenziazione al QNQ sono gestite dal Punto nazionale di coordinamento dell'eqf presso ANPAL, avvalendosi dell'inapp per la valutazione indipendente delle proposte di referenziazione. Ai fini dello svolgimento dei compiti di cui al presente articolo il Punto nazionale di coordinamento dell'eqf provvede di volta in volta al coinvolgimento attivo, lungo tutto il processo di cui al successivo comma 2, dell'ente pubblico titolare o dell'organismo di cui all'art. 4 comma 6 che presenta istanza di referenziazione.
23 Il processo di referenziazione delle qualificazioni al QNQ si articola in quattro fasi: a) fase di avvio: l'ente pubblico titolare o un organismo di cui all'art. 4 comma 6, presenta istanza al Punto nazionale di coordinamento dell'eqf completa degli elementi descrittivi e connotativi della qualificazione, ivi compresa una proposta di referenziazione della qualificazione al livello EQF; b) fase istruttoria: il Punto nazionale di coordinamento dell'eqf istruisce le istanze di referenziazione della qualificazione al QNQ;
24 c) fase di valutazione indipendente: l'inapp, formula una valutazione indipendente dell'istanza di referenziazione e redige un parere obbligatorio non vincolante ai sensi della legge n. 241 del 7 agosto 1990; d) fase di approvazione e pubblicazione: il Punto nazionale di coordinamento dell'eqf, a conclusione delle fasi di istruttoria e valutazione, delibera la referenziazione al QNQ e il conseguente inserimento nel Repertorio nazionale dei titoli di istruzione e formazione e delle qualificazioni professionali ovvero nella sezione «Qualificazioni referenziate al Quadro Nazionale elle Qualificazioni non ricomprese nel Repertorio nazionale» di cui all'art. 4 comma 6.
25 Il QNQ assume il concetto di competenza quale comprovata capacità di utilizzare, in situazioni di lavoro, di studio o nello sviluppo professionale e personale, un insieme strutturato di conoscenze e di abilità acquisite nei contesti di apprendimento formale, non formale o informale, ai sensi del decreto legislativo n. 13. del 16 gennaio 2013.
26 In coerenza e continuità con il Quadro europeo delle qualifiche, il QNQ è articolato in otto livelli, ognuno specificato attraverso descrittori intesi come: a) elementi che esprimono i risultati minimi attesi per quanto riguarda ciò che l'individuo dovrebbe conoscere ed essere in grado di fare in rapporto ad una determinata qualificazione; b) «riferimenti guida» volti a favorire lo sviluppo e il posizionamento delle qualificazioni in relazione a ciascuno dei livelli; c) descrittori sufficientemente ampi per consentire l'applicazione ai diversi contesti di apprendimento e con elementi informativi differenziati, compatibili con il contesto lavorativo e di studio, in modo da potersi applicare ai diversi attori dei rispettivi sistemi dell'istruzione, della formazione e del lavoro.
27 I descrittori di livello, che adottano come dimensioni di riferimento le conoscenze, le abilità e l'autonomia e responsabilità di cui alla Raccomandazione del Consiglio dell Unione Europea del 22 maggio 2017, sono perfezionati e integrati nel QNQ attraverso criteri che : a) esplicitino le dimensioni presenti nel Quadro europeo delle qualifiche; b) adeguino le dimensioni descrittive esplicite del Quadro europeo delle qualifiche alla realtà del sistema italiano delle qualificazioni; c) aggiungano ulteriori dimensioni di chiarezza, per rendere i descrittori più inclusivi rispetto alle diverse tipologie di qualificazioni nazionali.
28 I descrittori e le dimensioni del QNQ sono definiti come parametri funzionali alla descrizione delle qualificazioni secondo un approccio qualitativo e pertanto nel processo di referenziazione sono da intendersi: a) tipici ma non necessariamente esclusivi di un determinato livello; b) correlati ma indipendenti, nella loro progressione, rispetto agli altri descrittori e dimensioni.
29 Le conoscenze Le conoscenze sono esplicitate con riferimento ai seguenti descrittori: a) attraverso la dimensione concettuale e/o fattuale che esprime il passaggio da una dimensione prettamente della conoscenza concreta e ancorata a fatti, che fa riferimento ai livelli 1 e 2, verso una dimensione concettuale e astratta che si manifesta a partire dal livello 3 e si dispiega nei livelli successivi. Tra i livelli 4 e 8 le conoscenze si intendono integrate rispetto a questa dimensione;
30 b) attraverso l'ampiezza e profondità che esprime l'estensione in senso orizzontale e verticale delle conoscenze. La dimensione orizzontale dell'ampiezza si sviluppa progressivamente tra i livelli 1-3. Al livello 4 acquisisce rilevanza la dimensione della profondità, che si esprime dal livello 5 in termini di progressiva specializzazione e innovazione; c) attraverso la comprensione e consapevolezza che esprime la capacità interpretativa e il livello di «presa di coscienza» rispetto alle conoscenze. Tale dimensione si esplicita a partire dal livello 3 in termini di capacità di interpretazione e al livello 5 in termini di consapevolezza degli ambiti della conoscenza, per poi svilupparsi come consapevolezza critica.
31 Le abilità Le abilità sono esplicitate con riferimento ai seguenti descrittori: a) la componente «pratica» è caratterizzata dalle diverse abilità: procedurali, tecniche, professionali e settoriali. Il descrittore definisce in maniera progressiva le componenti pratiche delle abilità, collocando quelle che ricorrono prevalentemente ad un fare operativo (materiali e strumenti) a partire dal livello 1 fino al livello 5, inserendo la componente procedurale (metodi, prassi e protocolli) dal livello 3.
32 Nella progressione dei livelli viene inoltre descritto il diverso livello di «azione»: nei livelli 1-2 la sola «applicazione», nei livelli 3-5 «l'utilizzazione anche attraverso adattamenti, riformulazioni e rielaborazioni» e nei livelli 6-8 rispettivamente «trasferire, integrare e innovare» saperi, materiali strumenti metodi, prassi e procedure, secondo l'incrementalità sopra descritta
33 b) la componente «cognitiva», intesa come capacità di applicare conoscenze e di utilizzare know - how per portare a termine attività complesse, è espressa con riferimenti a tre gruppi di abilità: 1) cognitive che permettono una corretta interpretazione ed integrazione della realtà; 2) dell'interazione sociale, connesse all'interazione con altri individui; 3) di attivazione, in relazione alla capacità di affrontare e risolvere problemi. All'interno di ciascun gruppo sono state individuate alcune «abilità» di riferimento, «elettive» per quel livello, che ne descrivono la tipicità rispetto alle qualificazioni posizionate a quello specifico livello.
34 Le dimensioni di autonomia e responsabilità Le dimensioni di autonomia e responsabilità focalizzano aspetti della competenza necessari alla sua più efficace «descrizione» e non completamente espressi dagli altri due descrittori. Tali elementi, che riguardano prevalentemente la complessità del contesto di esercizio della competenza, il livello di controllo sull'azione e sui risultati propri e di altri, sono così intesi: a) il Contesto esprime livelli crescenti di complessità entro cui si realizzano le condizioni di studio, vita sociale e di lavoro. E' la condizione entro cui vengono agite le altre dimensioni della competenza relative alla responsabilità e all'autonomia;
35 La responsabilità b) la Responsabilità è la componente decisionale che un soggetto applica e mette in campo per il raggiungimento di un risultato. Si manifesta in modo progressivo a seconda dei compiti che egli svolge per ottenere il risultato. Si comincia da compiti routinari fino a compiti più complessi e si realizza - al livello 3 - nell'assicurazione della conformità del risultato atteso. A partire dal livello 4 si entra progressivamente nella dimensione del controllo sul risultato di altri. Tra i livelli 4-5 si esprime la responsabilità del coordinamento delle attività e delle risorse e la verifica dei risultati raggiunti in funzione degli obiettivi assegnati. Dal livello 6 si sviluppano le dimensioni della responsabilità di definire gli obiettivi, esercitare la valutazione e lo sviluppo di risultati e risorse e promuovere la trasformazione e l'innovazione
36 L autonomia c) L'Autonomia esprime i margini di indipendenza dello studente nell0 svolgere l'attività. Si manifesta gradualmente tra i livelli 1-3 nella progressiva indipendenza dell'attività dalla supervisione di altri. Tra i livelli 4-5 l'attività si esprime in particolare nella funzione del controllo e della vigilanza dell'operato di altri, al fine di garantire la conformità dei risultati e la corretta applicazione delle procedure previste. Tra i livelli 6-8, raggiunta un ampia indipendenza dalla supervisione, l attività si caratterizza nel graduale passaggio dal livello della gestione a quello dello sviluppo e trasformazione dell'attività stessa.
37 Regolamento dei percorsi di istruzione professionale I risultati di apprendimento dell area di istruzione generale sono declinati in termini di competenze, abilità e conoscenze, negli ambiti degli Assi Culturali che caratterizzano i percorsi di IP nel biennio e nel triennio. In ciascun profilo di indirizzo sono contenuti il riferimento alle attività economiche referenziate,ai codici ATECO esplicitati fino a livello di sezione e di correlate divisioni, nonché la correlazione ai settori economico - professionali di cui al decreto MLPS di concerto con il MIUR del 30 giugno 2015
38 Bilancio personale Strumento che evidenzia i saperi e le competenze acquisiti da ciascun studente anche in modo non formale e informale, idoneo a rilevare le potenzialità e le carenze riscontrate.
39 Il Progetto formativo individuale si basa su un bilancio personale che evidenzia i saperi e le competenze acquisiti da ciascuna studentessa e da ciascuno studente, anche in modo non formale e informale ed è idoneo a rilevare le potenzialità e le carenze riscontrate. E prevista l assistenza di un tutor, al fine di motivare ed orientare lo studente nella progressiva costruzione del percorso formativo e lavorativo attraverso una personalizzazione dei percorsi. E effettuato al primo anno di frequenza del percorso di istruzione professionale ed è aggiornato per tutta la durata del percorso scolastico
40 ATECO: strumento ado&ato dall ISTAT per classificare e rappresentare le arvità economiche «Classificazione dei settori economico-professionali»: sistema di classificazione che, a partire dai codici di classificazione statistica ISTAT relativi alle attività economiche (ATECO) e alle professioni (Classificazione delle professioni), consente di aggregare in settori l'insieme delle attività e delle professionalità operanti sul mercato del lavoro. I settori economico e professionali sono articolati secondo una sequenza descrittiva che prevede la definizione di: comparti, processi di lavoro, aree di attività, attività di lavoro e ambiti tipologici di esercizio (art.2, c.1, lett. a del D.M. 30 giugno 2015.
41 Cer,ficazione delle competenze Procedura formale di riconoscimento, da parte dell Ente titolato a norma dell art. 2, lett. g) del dlgs 13/2013, in base alle norme generali, ai livelli essenziali delle prestazioni e agli standard minimi di cui al medesimo decreto legislativo, delle competenze acquisite dalla persona in contesti formali, non formali e informali. La procedura di certifi8cazione si conclude con il rilascio di un certificato conforme agli standard minimi previsti dall art. 6 del dlgs 13/2013
42 La valutazione Ai fini del passaggio al nuovo sistema di istruzione dei professionali, la valutazione si effettuerà secondo quanto previsto dall attuale normativa. La valutazione sarà effettuata in modo da accertare i livelli delle competenze, delle abilità e delle conoscenze maturate da ciascun studente in relazione alle UDA nelle quali è strutturato il Progetto Formativo Individuale Le UDA costituiscono il riferimento per la valutazione, la certificazione e il riconoscimento dei crediti nei casi di passaggi ad altri percorsi di istruzione e formazione
43 Le Istituzioni scolastiche effettuano al termine del primo anno una valutazione intermedia concernente i risultati delle UDA inserite nel PFI. Se dovessero emergere delle carenze il consiglio di classe provvede alla revisione del PFI e definisce le relative misure di recupero, sostegno ed eventuale riorientamento da attuare nell ambito della quota delle 264 ore
44 L esame di Stato Il Diploma attesta l indirizzo e la durata del percorso di studi. Contiene inoltre l attestazione del codice ATECO esplicitata fino a livello di sezione e correlate divisioni. Al Diploma è allegato il curriculum dello studente. Nel caso di declinazioni degli indirizzi in percorsi formativi coerenti con le priorità indicate dalle Regioni nella propria programmazione, il curriculum indica la nomenclatura e classificazione delle Unità professionali (NUP) adottate dall ISTAT, nonché i crediti maturati per l acquisizione del certificato di specializzazione Tecnica Superiore (IFTS).
Andrea Marchetti dirigente scolastico presso la DGOSV del Miur
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