Informativa al pubblico - Pillar III -
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- Stefano Gustavo Neri
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1 Informativa al pubblico - Pillar III -
2 Indice Premessa... 2 Tavola 1 - Adeguatezza patrimoniale... 3 Tavola 2 - Rischio di credito - Informazioni generali... 5 Tavola 3 - Rischio di credito - Informazioni relative ai portafogli assoggettati al metodo standardizzato Tavola 4 - Tecniche di attenuazione del rischio Tavola 5 - Operazioni di cartolarizzazione Tavola 6 - Rischio di tasso di interesse sulle posizioni incluse nel portafoglio immobilizzato Tavola 7 - Esposizioni in strumenti di capitale - Informazioni sulle posizioni incluse nel portafoglio immobilizzato
3 Premessa La Circolare della Banca d Italia n. 288/15 del 3 aprile 2015Titolo IV Capitolo 13, Sezione I prevede per gli intermediari finanziari iscritti nell Elenco Speciale di cui all art. 107 del TUB specifici obblighi di pubblicazione periodica delle informazioni relative all adeguatezza patrimoniale, l esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti all identificazione, alla misurazione e alla gestione di tali rischi. Il presente documento, articolato in 7 Tavole, illustra le informazioni di natura quantitativa e qualitativa così come previste dalla normativa. VFS Servizi Finanziari S.p.A. pubblica con cadenza annuale l informativa al pubblico sul proprio sito internet 2
4 Tavola 1 Adeguatezza patrimoniale Informativa qualitativa (a) Descrizione dell informazione Il Consiglio di Amministrazione di VFS Servizi Finanziari S.p.A. (anche VFS o la Società ) ha definito le politiche di gestione dei rischi all interno delle quali sono indicate le metodologie e gli strumenti per la loro rilevazione, misurazione, gestione e controllo. In ottemperanza a quanto stabilito dalla Circolare di Banca d Italia n. 288/2015, la Società ha tenuto conto del principio di proporzionalità nelle valutazione dell adeguatezza del proprio capitale interno. Data l appartenenza di VFS alla classe 3 e in virtù del suddetto principio di proporzionalità, il Capitale Interno Complessivo è stato calcolato secondo il c.d. "approccio a blocchi (Building-block approach)" che consiste nel sommare ai requisiti regolamentari a fronte dei rischi di Primo Pilastro (Credito, Operativo) l eventuale Capitale Interno relativo agli altri rischi rilevanti o di Secondo Pilastro (Concentrazione, Tasso d interesse, Liquidità, Reputazionale, Strategico). In particolare, per i rischi di Primo Pilastro rilevati dalla Società, VFS ha quantificato il capitale interno attuale adottando il Metodo Standardizzato a fronte del Rischio di Credito e il Metodo di Base a fronte del Rischio Operativo. Per i rischi di Secondo Pilastro, la Società ha utilizzato gli strumenti e le metodologie di misurazione nonché i presidi organizzativi e di controllo descritti nelle politiche di gestione dei rischi approvate dal Consiglio di Amministrazione. Nella determinazione del capitale interno prospettico per ciascuno dei rischi di Primo e Secondo Pilastro identificati, VFS ha considerato le ipotesi e le informazioni ricomprese nel piano strategico approvato dal Consiglio di Amministrazione. Infine, tali misure sono state confrontate con il Patrimonio di Vigilanza al 31 dicembre Il Capitale Interno Complessivo di VFS è quasi interamente generato dal calcolo del requisito patrimoniale a fronte del Rischio Credito. Sia in ottica prospettica, sia a seguito delle prove di stress, VFS risulta essere sufficientemente patrimonializzata. Informativa quantitativa b) Al 31 dicembre 2015, il Capitale Interno a fronte del rischio di credito risulta pari a , come di seguito dettagliato: Esposizioni verso Intermediari Vigilati Esposizioni verso imprese e altri soggetti Crediti commerciali acquistati verso imprese (factoring) Esposizioni al dettaglio (retail) Esposizioni scadute (past due loans) Altre esposizioni Impegni e garanzie a rischio medio c) La Società non risulta esposta ai rischi di mercato, atteso che la stessa non detiene strumenti finanziari né può detenere in portafoglio titoli e valori mobiliari. d) Il Capitale Interno a copertura del Rischio Operativo risulta pari a
5 e) La sotto riportata tabella reca dettaglio del Patrimonio di Vigilanza al 31 dicembre PATRIMONIO DI BASE Capitale Sociale Riserve Utile d'esercizio Riserve per transazione IAS TOTALE ELEMENTI POSITIVI PATRIMONIO DI BASE Avviamento - Azioni proprie - Immobilizzazioni immateriali nette Filtri prudenziali negativi Patrimonio di Base - TOTALE ELEMENTI NEGATIVI PATRIMONIO DI BASE PATRIMONIO SUPPLEMENTARE Ris. Riv. Terreno L.266/ PATRIMONIO DI VIGILANZA f) Al 31 dicembre 2015, sono stati calcolati i seguenti coefficienti: - Coefficiente patrimoniale di base (Tier 1 Capital Ratio) 9,90% - Coefficiente patrimoniale totale (Total Capital Ratio) 10,23% Note: Il coefficiente patrimoniale totale è dato dal rapporto tra Patrimonio di Vigilanza e attivo ponderato, mentre il coefficiente patrimoniale di base è dato dal rapporto tra Patrimonio base di Vigilanza e attivo ponderato. Nell attivo ponderato si considera il solo rischio di credito (con esclusione quindi del rischio operativo). g) Al 31 dicembre 2015, nel Patrimonio di Vigilanza non figurano elementi patrimoniali qualificabili come di Terzo Livello. 4
6 Tavola 2 Rischio di credito: informazioni generali INFORMATIVA QUALITATIVA Tavola 2 - Sez. A i. le definizioni di crediti scaduti e deteriorati utilizzate a fini contabili. Le definizioni di crediti scaduti e deteriorati utilizzate a fini contabili coincidono con quelle di vigilanza. Nel recepire gli specifici Standard Tecnici Internazionali EBA approvati dalla Commissione Europea il 9 gennaio 2015 Banca d Italia ha rivisto la classificazione dei crediti deteriorati da esporre in bilancio. Rispetto alle quattro categorie di deteriorato previste nel nostro sistema fino ad ora la classificazione dei crediti deteriorati avviene secondo due distinzioni: - le non performing exposures che vengono definite tali al ricorrere una delle seguenti condizioni: o o o presenza di scaduto deteriorato da oltre 90 giorni; situazione di inadempienza probabile (unlikely to pay) in cui, a prescindere dalla presenza o meno di scaduto si presume che il debitore difficilmente sarà in grado di ripagare il proprio debito; sofferenze; - le forborne exposures: ii. o esposizioni che sono state oggetto di rinegoziazione al fine di fronteggiare una situazione di difficoltà del debitore. Sulla base dei criteri stabiliti nei citati standard, tali rinegoziazioni/concessioni possono rientrare tra le esposizioni performing e tra quelle non-performing la descrizione delle metodologie adottate per determinare le rettifiche di valore. Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale viene effettuata una ricognizione dei crediti volta ad individuare quelli che, a seguito del verificarsi di eventi occorsi dopo la loro iscrizione, mostrino oggettive evidenze di una possibile perdita di valore legate ad evidenze sintomatiche dello stato di deterioramento della solvibilità del debitore stesso. Nell ambito del processo di attribuzione dello status di sofferenza, inadempienza probabile o scaduto secondo le attuali regole di Banca d Italia, tali crediti deteriorati (non performing) sono oggetto di un processo di valutazione individuale finalizzato alla determinazione dell ammontare della rettifica di valore di ciascun credito pari alla differenza tra il valore di bilancio dello stesso al momento della valutazione (costo ammortizzato) ed il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato applicando il tasso di interesse effettivo originario. I flussi di cassa previsti tengono conto dei tempi di recupero attesi, del presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie, e del bene per le operazioni di locazione finanziaria, nonché dei costi che si ritiene verranno sostenuti per il recupero dell esposizione creditizia. La rettifica di valore è iscritta a conto economico. I crediti per i quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di perdita e cioè, di norma, i crediti in bonis sono sottoposti alla valutazione di una perdita di valore collettiva. Tale valutazione avviene per categorie di crediti omogenee in termini di rischio di credito e le relative percentuali di perdita sono stimate tenendo conto di serie storiche, fondate su elementi osservabili alla data della valutazione, che consentano di stimare il valore della perdita latente in ciascuna categoria di crediti. Le rettifiche di valore determinate collettivamente sono imputate nel conto economico. Ad ogni data di chiusura del bilancio e delle situazioni infrannuali le eventuali rettifiche aggiuntive o riprese di valore vengono ricalcolate in modo differenziale con riferimento all intero portafoglio di crediti in bonis alla stessa data. 5
7 INFORMATIVA QUANTITATIVA Tavola 2 - Sez. B Esposizioni creditizie lorde relative al periodo di riferimento, distinte per principali tipologie di esposizione e di controparte* 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute Altre attività Attività finanziarie al fair value Attività finanziarie disponibili per la vendita 4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Crediti verso banche Crediti verso enti finanziari Crediti verso clientela di cui oggetto di concessioni Attività finanziarie valutate al fair value Attività finanziarie in corso di dismissione Derivati di copertura Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Attività finanziarie al fair value 3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 5. Crediti verso banche 6. Crediti verso enti finanziari Esposizioni creditizie per tipo controparte: NETTE Sofferenze Incagli Esposizioni ristrutturate Esposizioni scadute Altre attività Importi in Euro 7. Crediti verso clientela Attività finanziarie valutate al fair value 9. Attività finanziarie in corso di dismissione 10. Derivati di copertura *L ammontare è al netto delle compensazioni contabili ammesse, ma non tiene conto degli effetti delle tecniche di attenuazione del rischio di credito Importi in Euro 6
8 Tavola 2 - Sez. C Distribuzione per aree geografiche significative delle esposizioni, ripartite per principali tipologie di esposizione e, se necessario, ulteriori dettagli NORD CENTRO SUD ED ISOLE ESTERO Netta Netta Netta Netta LEASING di cui: Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute ALTRI FINANZIAMENTI di cui: Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute FACTORING di cui: Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute Importi in Euro 7
9 Tavola 2 - Sez. D Distribuzione per settore economico o per tipo di controparte delle esposizioni, ripartite per principali tipologie di esposizione, e, se necessario, ulteriori dettagli AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE Leasing Altri Finanziamenti Factoring IMPRESE PRODUTTIVE QUASI SOCIETA' NON FINANZIARIE FAMIGLIE PRODUTTRICI RESTO DEL MONDO ALTRI SETTORI Importi NETTI in Euro Tavola 2 - Sez. E Distribuzione per vita residua contrattuale dell intero portafoglio, ripartito per tipologia di esposizione Leasing Altri Finanziamenti Factoring FINO A 3 MESI DA 3 A 6 MESI DA 6 MESI A 1 ANNO DA 1 ANNO A 5 ANNI OLTRE 5 ANNI DURATA INDETERMINATA Import NETTI in Euro 8
10 Tavola 2 - Sez. F Esposizioni deteriorate e scadute e rettifiche di valore per tipo controparte Per settore economico o tipo di controparte significativi, l ammontare di: I. esposizioni deteriorate e scadute, indicate separatamente; II. rettifiche di valore complessive; III. rettifiche di valore effettuate nel periodo di riferimento. AMMIN. PUBBLICHE IMPRESE PRODUTTIVE QUASI SOCIETA' NON FINANZIARIE FAMIGLIE PRODUTTRICI RESTO DEL MONDO ALTRI SETTORI TOTALE Rettifiche di valore Rettifiche di valore Rettifiche di valore Rettifiche di valore Rettifiche di valore Rettifiche di valore Rettifiche di valore di cui rettifiche di valore del periodo Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute Importi in Euro Tavola 2 - Sez. G Esposizioni deteriorate e scadute e rettifiche di valore per area geografica Per aree geografiche significative, l ammontare delle: I. esposizioni deteriorate e scadute, indicate separatamente; II. delle rettifiche di valore relative a ciascuna area geografica. NORD CENTRO SUD ED ISOLE ESTERO Rettifiche di valore Rettifiche di valore Rettifiche di valore Rettifiche di valore SOFFERENZE INADEMPIENZE PROBABILI ESPOSIZIONI SCADUTE Importi in Euro 9
11 Tavola 2 - Sez. H Dinamica delle rettifiche di valore complessive Dinamica delle rettifiche di valore complessive a fronte delle esposizioni deteriorate, separatamente per le rettifiche di valore specifiche e di portafoglio. Le informazioni comprendono: I. la descrizione delle modalità di determinazione delle rettifiche di valore; Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale viene effettuata una ricognizione dei crediti volta ad individuare quelli che, a seguito del verificarsi di eventi occorsi dopo la loro iscrizione, mostrino oggettive evidenze di una possibile perdita di valore legate ad evidenze sintomatiche dello stato di deterioramento della solvibilità del debitore stesso. Nell ambito del processo di attribuzione dello status di sofferenza, incaglio, scaduto o ristrutturato secondo le attuali regole di Banca d Italia, tali crediti deteriorati (non performing) sono oggetto di un processo di valutazione individuale finalizzato alla determinazione dell ammontare della rettifica di valore di ciascun credito pari alla differenza tra il valore di bilancio dello stesso al momento della valutazione (costo ammortizzato) ed il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato applicando il tasso di interesse effettivo originario. I flussi di cassa previsti tengono conto dei tempi di recupero attesi, del presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie, e del bene per le operazioni di locazione finanziaria, nonché dei costi che si ritiene verranno sostenuti per il recupero dell esposizione creditizia. La rettifica di valore è iscritta a conto economico. I crediti per i quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di perdita e cioè, di norma, i crediti in bonis sono sottoposti alla valutazione di una perdita di valore collettiva. Tale valutazione avviene per categorie di crediti omogenee in termini di rischio di credito e le relative percentuali di perdita sono stimate tenendo conto di serie storiche, fondate su elementi osservabili alla data della valutazione, che consentano di stimare il valore della perdita latente in ciascuna categoria di crediti. Le rettifiche di valore determinate collettivamente sono imputate nel conto economico. Ad ogni data di chiusura del bilancio e delle situazioni infrannuali le eventuali rettifiche aggiuntive o riprese di valore vengono ricalcolate in modo differenziale con riferimento all intero portafoglio di crediti in bonis alla stessa data. II. il saldo iniziale delle rettifiche di valore totali; III. le cancellazioni effettuate nel periodo; IV. le rettifiche di valore effettuate nel periodo; V. le riprese di valore effettuate nel periodo; VI. ogni altro aggiustamento, ad esempio per oscillazioni del cambio, fusioni societarie, acquisizioni e dimissioni di filiazioni, compresi i trasferimenti tra tipi di rettifiche di valore; VII. il saldo finale delle rettifiche di valore totali. Le cancellazioni e le riprese di valore imputate direttamente al conto economico vengono evidenziate separatamente. SPECIFICHE DI PORTAFOGLIO SALDO RETTIFICHE DI VALORE INIZIALI - 31/12/ CANCELLAZIONI EFFETTUATE NEL PERIODO RETTIFICHE DI VALORE EFFETTUATE NEL PERIODO: - SOFFERENZE INCAGLI ESPOSIZIONI RISTRUTTURATE - ESPOSIZIONI SCADUTE - ESPOSIZIONI IN BONIS RIPRESE DI VALORE EFFETTUATE NEL PERIODO: - SOFFERENZE INCAGLI ESPOSIZIONI RISTRUTTURATE - ESPOSIZIONI SCADUTE - ESPOSIZIONI IN BONIS SALDO RETTIFICHE DI VALORE FINALI - 31/12/ Importi in Euro 10
12 Tavola 3 Rischio di credito: informazioni relative ai portafogli assoggettati al metodo standardizzato Tavola 3 Sez. A INFORMATIVA QUALITATIVA i. denominazione delle agenzie esterne di valutazione del merito di credito e delle agenzie per il credito all esportazione prescelte nonché le ragioni di eventuali modifiche; ii. portafogli regolamentari per i quali ogni agenzia esterna di valutazione del merito di credito o agenzia per il credito all esportazione viene utilizzata; iii. descrizione del processo impiegato per estendere le valutazioni del merito di credito relative all emittente o all emissione ad attività comparabili non incluse nel portafoglio di negoziazione di vigilanza. VFS utilizza la metodologia standardizzata, prevista dalle vigenti Disposizioni di Vigilanza per il calcolo del requisito patrimoniale. Tale metodo prevede: la suddivisione delle esposizioni del portafoglio crediti in diverse classi, a seconda della natura della controparte, delle caratteristiche tecniche del rapporto o delle modalità di svolgimento di quest ultimo; l applicazione a ciascuna classe dei coefficienti di ponderazione previsti dalla normativa e, qualora possibile, anche in funzione di valutazioni del merito creditizio rilasciate da un soggetto terzo riconosciuto dalla Banca d Italia (ECAI). Atteso che le controparti del portafoglio crediti sono costituite in prevalenza da imprese di dimensioni medio-piccole, prive di rating, non è stato possibile applicare le ponderazioni previste in base alla classe di merito di credito corrispondente al rating. Si precisa infine che non sono stati utilizzati strumenti di Credit Risk Mitigation, atteso che nell analisi condotta da VFS Servizi Finanziari, gli stessi non presentano i requisiti di eleggibilità. INFORMATIVA QUANTITATIVA Tavola 3 - Sez. B Distribuzione delle esposizioni per classi di merito creditizio e per classe regolamentare di attività Per ciascun portafoglio regolamentare, i valori delle esposizioni, con e senza attenuazione del rischio di credito, associati a ciascuna classe di merito creditizio nonché i valori delle esposizioni dedotti dal patrimonio di vigilanza. 11 Esposizioni Esposizioni ponderate Capitale Interno Esposizioni verso amministrazioni centrali e banche centrali Cassa e valori assimilati Esposizioni verso intermediari vigilati Esposizioni verso enti senza scopo di lucro del settore pubblico Esposizioni verso altre istituzioni Esposizioni verso imprese ed altri soggetti Crediti commerciali acquistati verso imprese Esposizioni al dettaglio Esposizioni verso organismi di investimento collettivo del risparmio Esposizioni garantite da immobili Operazioni con ponderazioni particolari: past due Operazioni con ponderazioni particolari: immobilizzazioni materiali Impegni e garanzie a rischio medio Impegni e garanzie a rischio basso Totale
13 Tavola 4 Tecniche di attenuazione del rischio Importi in Euro VFS Servizi Finanziari S.p.A. ad oggi non si avvale delle tecniche di attenuazione del rischio di credito di tipo personale o reale così come definite dalla Circolare della Banca d Italia n. 288/15; per questo motivo non rappresenta le informazioni qualitative e quantitative richieste dalla normativa in vigore. 12
14 Tavola 5 Operazioni di cartolarizzazione VFS Servizi Finanziari S.p.A. non presenta operazioni di cartolarizzazione nel bilancio chiuso al 31/12/2015 e per questo motivo non rappresenta le informazioni qualitative e quantitative richieste dalla normativa in vigore. 13
15 Tavola 6 Rischio di tasso di interesse sulle posizioni incluse nel portafoglio immobilizzato Tavola 6 Sez. A INFORMATIVA QUALITATIVA i. Natura del rischio di tasso di interesse; ii. Ipotesi di fondo utilizzate nella misurazione e gestione del rischio, in particolare relative ai finanziamenti con opzione di rimborso anticipato e alla dinamica dei depositi non vincolati; iii. Frequenza di misurazione di questa tipologia di rischio Il rischio di tasso di interesse è connesso all impatto che una variazione potenziale e sfavorevole dei tassi di interesse può avere sulla struttura finanziaria delle operazioni in essere comprese nel portafoglio immobilizzato e strutturalmente soggette a mismatching fra attivo e passivo. Le fonti di tale rischio sono individuabili principalmente nei processi del Credito, della Raccolta e della Finanza. Nella pianificazione finanziaria delle proprie fonti di approvvigionamento, VFS Servizi Finanziari è tenuta al rispetto della Customer Finance Match Funding Policy emanata dalla capogruppo AB Volvo che ha l intento di minimizzare l esposizione al rischio di liquidità e di tasso di interesse associati ai rispettivi portafogli prestiti. Secondo tale policy di gruppo, ciascuna entità Volvo Financial Services è tenuta ad assicurare pro-tempore il raggiungimento del 100% del matching del portafoglio prestiti, con uno scostamento tollerato del 5%, in più o in meno, con le corrispondenti fonti di finanziamento, sia in termini di tipologia di tassi di interesse applicati (fissi o variabili), sia in termini di scadenze temporali. Tale rapporto viene verificato mensilmente attraverso l utilizzo di uno strumento di analisi fornito dal Gruppo Volvo e riportato alla tesoreria di Gruppo. La quantificazione dell indice di rischiosità a fronte di variazioni del tasso di interesse è stata effettuata sulla base della metodologia prevista dalla Circolare Banca d Italia 288/15 Titolo IV, Capitolo 14, allegato C. La Società detiene impieghi e fonti esclusivamente in euro. INFORMATIVA QUANTITATIVA Tavola 6 - Sez. B Variazione del capitale economico nell ipotesi di shock dei tassi Coerentemente con il metodo di misurazione del rischio di tasso di interesse, l aumento/diminuzione degli utili o del capitale economico (o di altri indicatori rilevanti) ripartito per principali valute nell ipotesi di uno shock dei tassi verso l alto e verso il basso. Shock di tasso ipotizzato Aumento/diminuzione del capitale economico Indicatore di rischiosità 200 punti base - (in ipotesi di capitale attuale) ,69% 198 punti base - (in ipotesi di capitale prospettico) ,70% 263 punti base - (in ipotesi di stress di capitale attuale) ,90% 328 punti base (in ipotesi di stress di capitale prospettico) ,16% Quest anno la società non presenta rischio di tasso; le risultanze della Duration Gap Analysis nelle ipotesi di shock di tasso esposte e la quantificazione dell indicatore di rischiosità inteso coma rapporto fra la variazione di valore economico aziendale ed il patrimonio di vigilanza hanno restituito valori inferiori alla di soglia di attenzione quindi la Società non ha provveduto ad allocare Capitale Interno a fronte del rischio di tasso. 14
16 Tavola 7 Esposizioni in strumenti di capitale: informazioni sulle posizioni incluse nel portafoglio immobilizzato VFS Servizi Finanziari S.p.A. non esercita attività di merchant banking quindi non ha informazioni qualitative e quantitative da esporre. 15
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