FIDITALIA S.p.A. III PILASTRO DI BASILEA 2. Informativa al pubblico sui requisiti patrimoniali individuali al 31 dicembre 2012

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2 INTRODUZIONE La normativa prudenziale per gli Intermediari Finanziari è disciplinata 1 a partire dal 1 gennaio 2008 secondo un criterio di vigilanza equivalente che contempla per tali Intermediari, iscritti nell elenco speciale regolato previsto dall articolo 107 del testo Unico Bancario, una regolamentazione prudenziale simile a quella delle Banche. Fiditalia S.p.A. (di seguito Fiditalia) è un Intermediario Finanziario italiano iscritto al registro speciale di cui all articolo 107 del Testo Unico Bancario (Intermediari ex art. 107) e la normativa di riferimento, in tema di vigilanza prudenziale, è esposta nel Capitolo V delle Istruzioni di Vigilanza per gli Intermediari Finanziari iscritti nell Elenco Speciale di emanazione Banca d Italia nella forma di Circolare 216 del 5 agosto 1996 e successivi aggiornamenti (di seguito Circolare 216). Essendo Fiditalia controllata da un soggetto comunitario (Gruppo Société Générale di seguito Impresa Madre) sottoposto ai medesimi obblighi di informativa al pubblico, essa pubblica su base individuale le informazioni riguardanti la propria adeguatezza patrimoniale previste dalla Tavola 1 (Circolare Parte Prima Capitolo V Vigilanza Prudenziale - Sez. XII pag. 4 - Allegato P). 1 Istruzioni di Vigilanza per gli Intermediari Finanziari iscritti nell Elenco Speciale Circolare n. 216 del 5 agosto aggiornamento del 9 luglio

3 TAVOLA 1 ADEGUATEZZA PATRIMONIALE Informativa qualitativa a) Sintetica descrizione del metodo adottato dall intermediario nella valutazione dell adeguatezza del proprio capitale interno per il sostegno delle attività correnti e prospettiche. Fiditalia ha definito il processo interno di valutazione della propria adeguatezza prudenziale (Internal Capital Adequacy Assessment Process) ed i relativi metodi di misurazione dei rischi per la determinazione del capitale complessivo in termini attuali e prospettici in conformità alle disposizioni vigenti in Italia ed alle linee guida impartite dall Impresa Madre. La valutazione dell adeguatezza patrimoniale viene condotta da Fiditalia analizzando sia l esposizione verso i rischi di Primo Pilastro sia verso i rischi considerati nell ambito del Secondo Pilastro e, per questi ultimi, procede ad identificare quali possono essere considerati come misurabili. Rischi del Primo pilastro Per la determinazione di tali rischi Fiditalia utilizza per il calcolo dei requisiti patrimoniali a fronte del Rischio di Credito i metodi IRB Advanced (Internal Rating Based) e Standardizzato, mentre utilizza il metodo Advanced Measurement Approaches (AMA) per il Rischio Operativo. Per quanto riguarda il Rischio di Mercato Fiditalia non detiene strumenti finanziari a fini di negoziazione e non è quindi soggetta ad alcun rischio specifico di mercato. Inoltre, Fiditalia non effettua operazioni di funding o operazioni con la clientela in valuta diversa dall Euro, pertanto la società non è esposta a rischio di cambio. Rischi di Secondo pilastro Tali rischi sono classificati in misurabili (rischio di concentrazione, rischio di tasso di interesse e rischio di business) e non misurabili (rischio strategico puro, rischio di reputazione, rischio di compliance, rischio di liquidità, rischi derivanti da cartolarizzazioni). Fiditalia tiene in considerazione, nell analisi delle esposizione ai rischi, anche le indicazioni trasmesse dall Impresa Madre in merito alla massima esposizione raccomandata verso alcune fattispecie e, nel caso dei rischi non misurabili viene adottato un approccio prudenziale e sono oggetto di valutazione qualitativa con la predisposizione di adeguati sistemi di gestione, controllo e mitigazione. 2

4 Informativa quantitativa b) Requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito. Fiditalia ha adottato, per la misurazione del rischio di credito, il metodo dei rating interni avanzato (IRB Advanced) che a partire dal 1/1/2008 viene applicato al portafoglio di tipo rateale. Il metodo standardizzato è stato invece mantenuto per il portafoglio di credito revolving e quello della cessione del quinto dello stipendio. Il calcolo del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito, previsto da Basilea 2, avviene sia nel metodo standardizzato che in quello IRB, in maniera analoga: requisito patrimoniale = 6% 2 x RWA (dove l RWA è l attivo ponderato per il rischio) La determinazione delle attività ponderate per il rischio (RWA) è effettuato nel sistema gestionale su base mensile. Secondo l'approccio IRB Advanced le attività ponderate per il rischio sono espresse in funzione delle componenti di rischio (PD, LGD e EAD). Secondo il metodo Standardizzato è prevista la suddivisione delle esposizioni in classi di merito creditizio e l'applicazione di coefficienti di ponderazione diversificati in funzione di valutazioni del merito creditizio. (in migliaia di Euro) Requisito patrimoniale sul Rischio di Credito al 31/12/ /12/ c) Requisiti patrimoniali a fronte dei rischi di mercato: Fiditalia non è esposta a nessun specifico rischio di mercato. d) Requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi. Fiditalia ha adottato, a partire dal 1/1/2008, il metodo Advanced Measurement. Le tecniche di misurazione e controllo dei rischi operativi si basano su diverse metodologie e linee guida applicate in maniera omogenea nell ambito del Gruppo SG: Metodologia Risk & Control Self Assessment (RCSA), Key Risk Indicator (KRI), Analisi degli scenari di rischio, Sorveglianza Permanente. 2 Circolare aggiornamento Luglio Parte Prima Capitolo V Vigilanza Prudenziale - Sez. III pag. 3 in cui viene specificato che gli intermediari finanziari mantengono costantemente, quale requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito, un ammontare del patrimonio di vigilanza pari ad almeno il 6 per cento delle esposizioni ponderate per il rischio, qualora l intermediario finanziario non raccolga risparmio tra il pubblico. 3

5 (in migliaia di Euro) Requisito patrimoniale sul Rischio Operativo 31/12/ e) Ammontare del patrimonio di vigilanza suddiviso in: (in migliaia di Euro) Componenti 31/12/2012 i. Patrimonio di base (Tier-1) ii. Patrimonio supplementare (Tier-2) iii. Patrimonio di 3 livello (Tier-3) iv. Totale Capitale Complessivo f) Coefficienti patrimoniali totale e di base (Tier-1 ratio). Al 31/12/2012 il coefficiente patrimoniale totale 3 (Total capital ratio) è pari a 10,02%, mentre quello di base 4 (Tier-1 capital ratio) è pari al 6,72%. g) Ammontare del patrimonio di vigilanza di 3 livello. Le passività subordinate di 2 livello superano, al 31/12/2012, il 50% del patrimonio di base e come disposto dalla Circolare rientrano quindi nel patrimonio di 3 livello (rif. tabella sopra esposta) per (migliaia di Euro). 3 Rapporto tra il patrimonio di vigilanza - incluso il Tier 3 - e le attività a rischio ponderate 4 Rapporto tra patrimonio di base e le attività a rischio ponderate 5 Circolare 216 Parte Prima, Capitolo V Vigilanza prudenziale, Sez. II, paragrafo 3.7 pag 6 4

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