SEMINARIO LA CONDIZIONE GIURIDICA DELLO STRANIERO E L'IMMIGRAZIONE IN ITALIA

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1 SEMINARIO LA CONDIZIONE GIURIDICA DELLO STRANIERO E L'IMMIGRAZIONE IN ITALIA 15 aprile 2011 LO STRANIERO E L'IMMIGRAZIONE IRREGOLARE IN ITALIA a cura di Maria Agostina Pistis Di seguito gli interventi dei relatori. Si precisa fin da subito che l'immigrazione di cui tratta il seminario è un'immigrazione di persone.

2 Dott. Ssa Daniela Parisi, Ministero dell'interno. PROGRAMMAZIONE DELL'IMMIGRAZIONE ovvero stato dell'arte, linee guida, obiettivi della PA nel campo dell'immigrazione La programmazione serve soprattutto nei rapporti con gli altri paesi, per controllare/programmare il flusso di migranti in ingresso. A questo scopo è necessario: una coordinazione ed una collaborazione con gli enti, le istituzioni, etc. Dopo aver osservato il fenomeno è necessario creare delle norme finalizzate alla programmazione. Disponiamo del TU delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, (Dlgs 286/1998, legge Turco-Napolitano), su cui agiscono il Decreto- Sicurezza (d.l. 92/ ) e la legge Bossi-Fini (l. 189/ ). Lo Stato attraverso il suo governo prevede i successivi 3 anni di flussi migratori. È il cosiddetto decreto flussi 3. Ma ogni governo nuovo fissa nuove linee non appena arriva in carica. Nel triennio si lavorava alle linee guida, ma poi il governo è caduto ed ora abbiamo solo una bozza. Il Documento Programmatico è suddiviso in settori: ANALISI: si prende atto della richiesta di manodopera attraverso l'osservazione dei risultati delle indagini di altri Ministeri (del Lavoro, dell'agricoltura, etc.); FISSAZIONE PUNTI FERMI: si stabiliscono regole per contrastare l'immigrazione clandestina (noi siamo una FRONTIERA ESTERNA dopo gli accordi di Schengen); RAPPORTI: si stabiliscono con i Paesi di origine dei flussi. Gli accordi sono volti a: a) il contrasto e il respingimento e alla creazione di procedure per la riammissione dei migranti nel loro Paese di origine; b) la collaborazione per creare regole sul lavoro nel Paese d'origine in modo da evitare la fuga di persone in cerca di chissà cosa in altri Paesi; INTEGRAZIONE: è costituito dal ricongiungimento familiare, l'unico diritto soggettivo riconosciuto agli immigrati (presso il Ministero dell'interno c'è un centro informatico per l'esercizio di questo e di altri diritti, come il diritto all'alloggio, all'integrazione nel territorio, etc.); DIRITTO DI ASILO: il governo in carica stabilisce di volta in volta come gestirlo creto_flussi_g_u_.html

3 Adesso l'italia non dispone di un Documento Programmatico. Ma il governo ha comunque dato delle indicazioni politiche: 1) la NORMA: il governo ha normato la materia con il c.d. Pacchetto-Sicurezza; ha poi aperto le frontiere alle ALTE PROFESSIONALITÀ (manager, scienziati, etc.); 2) TEST di LINGUA: ha stabilito l'obbligo per gli immigrati che chiedono il permesso di soggiorno al sostegno dell'esame; 3) ACCORDO DI INTEGRAZIONE: è un patto dello Stato con lo straniero che vi entra. Sarà in vigore dall'estate. Il patto prevede che lo straniero debba conoscere la lingua italiana, unico modo per garantire la sua integrazione. Il Ministero dell'interno ha fondi per l'integrazione: il 90% ha finanziato progetti per far conoscere la lingua italiana. 4) PIANO DI INTEGRAZIONE E SICUREZZA: il Ministero dell'interno con quello del Lavoro e altre istituzioni fissa in 5 assi le linee guida: - educazione e apprendimento; - lavoro (attraverso l'analisi di quali siano i settori ricettivi ai lavoratori); - alloggio, governo del territorio; - accesso ai servizi sociali; - minori e seconde generazioni. I click day 4 L'altro decreto flussi era di tre anni fa. Il click day, con decreti-flussi, stabilisce i criteri. Le quote sono stabilite attraverso le indagini sul territorio fatte per la più parte dal Ministero del Lavoro (tramite EXCELSIOR 5 delle Camere di Commercio). I decreti annuali fissano le nazionalità: è uno strumento di politica economica internazionale. Si stabiliscono quote ad esempio con i Paesi del Maghreb. OGGI I click day vanno ristabiliti. Già in Francia esiste una lista dei mestieri, in Spagna un catalogo: l'italia è ancora indietro. L'Italia entro il 24/12/2010 avrebbe dovuto dare esecuzione alla direttiva 115/2008: invece ha istituito il reato di clandestinità con il pacchetto sicurezza con la legge n. 94/ È il giorno unico in cui si fa la domanda si soggiorno. Il 31 gennaio u. s. si ebbe il tutto esaurito in 10 secondi: un ragazzo ebbe risposta negativa alle 08 h.00'.01''. 5 Excelsior è un sistema informativo permanente per l occupazione e la formazione, realizzato da Unioncamere in collaborazione con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e il Fondo sociale europeo. L indagine annuale Excelsior realizzata elaborando dati provenienti dalle Camere di commercio, da altri archivi amministrativi e da interviste realizzate direttamente con le imprese analizza la domanda di lavoro delle aziende italiane, articolandola per profili professionali. 6 In contestazione alla direttiva europea CE 115/2008 che NON prevede il reato di clandestinità in nessun modo. Nel 2010 la Corte Costituzionale ha comunque dichiarato la l. 94/2009 illegittima. Si veda inoltre

4 Don Luigi Ciotti La speranza ha due figli: Rabbia e Coraggio. Sant'Agostino L'Italia e la cittadinanza italiana: le regole per ottenere la cittadinanza italiana sono tra le più restrittive: ci sono gli esami di lingua, il permesso di soggiorno a punti, è impossibile richiederla se si ha avuto una condanna in un periodo di non regolarità. È incompatibile con le norme europee. Don Ciotti precisa fin dai primi momenti del suo intervento che non vuole parlare di integrazione ma di INTERAZIONE. Il suo non è un intervento politico, ma personale. A questo proposito riporto un'osservazione di Don Ciotti, tra le più belle che siano mai state fatte: i principi, i diritti sono solo precondizioni per raggiungere il nostro unico obiettivo: la GIUSTIZIA. La libertà ne è un esempio. José Angel Oropesa, Direttore dell'ufficio Regionale per il Mediterraneo dell International Organization for Migration Venezuelano, diplomatico che partì 35 anni fa: è egli stesso un migrante. Da 25 anni fa parte dell'oim in Colombia, dove lavora alla prevenzione del reclutamento di gruppo di bambini soldato in gruppi paramilitari. MIGRAZIONE: crea problemi, ma non è un problema in sé. I dati (cifre OIM, 2010): di 240 milioni, il 50% è donna; 30 milioni sono irregolari. I migranti di oggi: chiamano casa col cellulare al momento dello sbarco, trasmettono ai loro cari il video dell'arrivo, conoscono prima delle autorità l'entità degli arrivi. Operosa sottolinea come l'arrivo a Lampedusa di migranti sia una sfida: educativa, di integrazione (di interazione, per dirla con Don Ciotti). Le rimesse: sono 325 i miliardi di dollari trasferiti. 40'anni fa era l'italia il primo Paese nel quale arrivavano più rimesse e fu il primo a fare delle norme per la gestione delle stesse. L'OIM con il Governo ha messo su un programma di sviluppo in Africa che poi è diventato un modello: MoneyGrama, WesternUnion 7, etc. OlivieroForti, Caritas Italiana Con Oropesa e con il responsabile dell'unhcr, Forti a febbraio ha incontrato il ministro Maroni, 7 Si veda a tal proposito un documento che ho trovato sullo stato dell'arte dei flussi economici con la Tunisia:

5 quando era già chiaro che ci sarebbero stati degli sbarchi massicci. Si capiva già allora che la più parte sarebbe stata composta da tunisini, migranti economici o richiedenti asilo: sullo status giuridico di queste persone non ci si metteva d'accordo. La Caritas fece notare che: a) non potevano avere lo status di rifugiato così come integrato dall'articolo 1 della Convenzione di Ginevra del 1951; b) non erano nemmeno clandestini tout-court, altrimenti si sarebbe dovuto procedere immediatamente al rimpatrio: ciò non poteva avvenire perché il loro paese in quel momento non era sicuro. Allora si optò per integrare lo status dei migranti con quello delineato all'art. 2 del permesso di soggiorno temporaneo, con validità di mesi sei. È una macchina costosa: i migranti devono permanere nei CIR per del tempo perché si possa procedere alla loro identificazione e alla eventuale espulsione. Ma questo ha cerato dei problemi, essendo troppi i migranti per i 10 CIR del Paese. D'altronde i CAR non potevano andare bene, essendo destinati ai richiedenti asilo politico. Allora si decise per i CAI (tendopoli a Manduria, a Trapani, a Santa Maria Capua Vetere). Però tutti fecero notare che i CAI (che di fatto erano CIR) non potevano andar bene: da lì i migranti scappavano per raggiungere la Francia. Con il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 5 aprile 2011 che dà certezza giuridica per almeno 6 mesi: cioè è una specie di passaporto per girare in Europa, ma alcuni dicono che sia valido per andare in area Schengen, altri no. La direttiva prevede il permesso di soggiorno temporaneo per gli sfollati: ma i tunisini (al momento solo immigrati economici, non in fuga dalla guerra, partiti in numeri cospicui ai primi cenni di crisi libica) sono sfollati? Se lo fossero potrebbe esserci un permesso valido per un anno convertibile. Ciò è possibile solo con l'avvallo del Consiglio d'europa, che però non riconosce i tunisini come sfollati. Infatti la Francia pattuglia le sue coste e il problema cresce a Ventimiglia. Già grazie all'accordo tra Italia e Francia di Chambery (1997) è stato stabilito un rimpatrio forzato di cittadini di stati terzi col permesso di una delle due. Allora l'italia, con un DPCM istituisce un permesso di soggiorno umanitario per 6 mesi (possibilità prevista dal TU immigrazione ex. art ), giustificato dall'esistenza di un conflitto nel paese dal quale si fugge e da una improvvisa emergenza nel paese di accoglienza. Il DPCM firmato da Berlusconi indica come discrimine lo sbarco, che non può essere posteriore alla mezzanotte del 5 aprile Cioè tutti gli stranieri sbarcati entro la mezzanotte del 5 sono accettati in via eccezionale con la giustificazione che vengono da un paese in conflitto, ma chi è sbarcato alle del giorno 6 non può essere accettato: quindi l'esistenza o meno del conflitto non è più importante (si noti che è il motivo per cui il DPCM è giustificato), importa semmai il momento dell'arrivo. In più stabilire l'ora esatta come discrimine è una negazione palese dell'esistenza del conflitto libico, una considerazione che ancora non si può fare. Inutile dire che il DPCM ha sollevato molti dubbi di legittimità. I respingimenti portati avanti sono contro le norme internazionali. A seguito delle polemiche il Presidente del Consiglio ha firmato un 8 Claudio Tucci, IlSole24ore, Permesso temporaneo: istruzioni per l'uso, 08/04/2011, su

6 decreto che stabiliva lo stato di emergenza per il nordafrica, in chiaro contrasto con quello del 5 aprile. Quindi, lo stato d'emergenza come causa degli sbarchi dalla Libia cessa alla mezzanotte del 5 aprile per tornare poi due giorni. A voi le conclusioni. PAROLE CHIAVE Spazio Schengen. È l insieme dei territori nazionali dei Paesi che applicano la Convenzione: Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Svezia, Islanda, Norvegia, Slovenia, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Malta e Svizzera. Cipro, Romania e Bulgaria non hanno ancora attuato gli accorgimenti per aderire all'area Schengen. Frontiere esterne. È il perimetro esterno dello Spazio Schengen dai cui valichi di frontiera lo straniero può far ingresso: le frontiere terrestri, le frontiere marittime, gli aeroporti ed i porti marittimi dei Paesi dello Spazio Schengen che non siano frontiere interne. L'Italia è una frontiera esterna. Frontiere interne. Sono le frontiere terrestri comuni dei Paesi dello Spazio Schengen; i loro aeroporti adibiti al traffico interno; i porti marittimi adibiti ai collegamenti regolari per passeggeri esclusivamente con gli altri porti situati nel territorio dei Paesi dello Spazio Schengen. Non Stranieri. Sono i cittadini di tutti i Paesi dell Unione Europea e dello Spazio Economico Europeo: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Malta, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Ungheria. Stranieri. Sono i cittadini di tutti gli altri Stati. Fonte: MAP