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1 Indice MODULO0 Il lavoro dello storico. Che cos è la storia 0 2. Dai tipi di racconti delle società senza scrittura all avvento della scrittura 2 3. Come si ricostruisce la memoria del passato: l importanza delle fonti 3 4. I tempi della storia 5 5. Gli spazi della storia 7 Dossier I metodi dell archeologia e dell antropologia 8 MODULO L età della Preistoria Le origini dell uomo. La teoria dell evoluzione 24 Obiettivo su Un caso di evoluzione Le sfide dell ambiente: dalla foresta alla savana La comparsa degli ominidi 27 I fatti e le relazioni 29 In breve 30 Proposte operative L età paleolitica e il popolamento dei continenti. Le nuove tappe dell evoluzione 32 Vita quotidiana Abitare e lavorare nella savana Homo erectus: un ominide di grande successo 34 Vita quotidiana Come il fuoco cambiò la vita degli uomini Le ultime tappe dell ominazione: Homo sapiens Homo sapiens: tecnologia e società 37 Cultura Etnie e non razze Una società di cacciatori e raccoglitrici 38 Arte e tecnica I pittori delle caverne 38 I fatti e le relazioni 39 In breve 40 Proposte operative 4 La rivoluzione dell Età Neolitica. La nascita dell agricoltura e dell allevamento Trasformazioni e innovazioni tecnologiche Nomadi e sedentari: nascono i villaggi I popoli dei fiumi e l agricoltura irrigua La divisione sociale del lavoro La città-stato e il re 5 7. La guerra e i commerci L invenzione della scrittura: inizia la Storia 53 Cultura La scrittura sumerica 54 Cultura La scrittura egiziana Le credenze magico-religiose e il re divino 55 Le pratiche religiose L imbalsamazione del faraone Il politeismo e la nascita del Tempio nel Vicino Oriente 57 Le credenze Divinazione e astrologia 57. Il Neolitico in Italia 59 Società Come vivevano i popoli delle palafitte 59 Obiettivo su L Uomo del Similaun 60 I fatti e le relazioni 6 In breve 62 Proposte operative 63 MODULO2 2 RCS LIBRI EDUCATION SPA Civiltà e culture del VIcino Oriente I Regni mesopotamici. Le città-stato dei Sumeri La donna, la famiglia e l organizzazione dello Stato 68 La società Che cos è lo Stato? La vita quotidiana e le credenze religiose dei Sumeri 70 Arte L architettura sumerica I nomadi del gruppo semitico 72 Le fonti I nomadi visti dai sedentari 72 Società Vita e credenze dei nomadi Hammurabi di Babilonia 74 Le fonti Il Codice di Hammurabi 74 Cultura Gli strumenti per comunicare 75 I fatti e le relazioni 76 In breve 77 Proposte operative 78 I Regni dell Antico Egitto. Antico, Medio e Nuovo Regno 80 Arte Scultura e pittura in Egitto 80 Arte I migliori architetti progettano le tombe dei faraoni 82 Arte Le tombe a camera 82 Arte e tecnica La costruzione di una piramide La società egiziana 84 Società La donna egiziana La vita quotidiana e la cultura nell Antico Egitto 86 Le fonti La voce di un artista Spedizioni alla ricerca di materie prime e progressi nella navigazione 88 I fatti e le relazioni 90 In breve 9 Proposte operative 92

2 . L Europa del Seicento: il mondo dell Ancien Régime 3 Nuove migrazioni e nuovi Regni. I nomadi indoeuropei 94 Ieri e oggi L origine indoeuropea delle lingue occidentali Gli Ittiti L Impero dei Persiani 96 Religione Il dio del Bene dei Persiani Le antiche civiltà dell India e dell Estremo Oriente 98 Obiettivo su Le prime civiltà americane Il popolamento della costa siro-palestinese: i Fenici Le migrazioni degli Ebrei e la nascita del monoteismo 02 I fatti e le relazioni 03 In breve 04 Proposte operative 05 MODULO3 La civiltà e la cultura greche La polis. Le civiltà palaziali al centro del Mediterraneo La Grecia nell Età buia La polis: i cittadini, i non-cittadini, gli schiavi per debiti Le fonti L ingiustizia degli aristocratici 2 4. Due modelli di polis: Sparta e Atene 3 Società Gli schiavi in Grecia 3 Le parole L elogio della democrazia dello storico Tucidide 4 5. La condizione della donna in Grecia 5 Le fonti Disciplina spartana, una città come una caserma 6 6. La colonizzazione e i problemi sociali: i tiranni 7 Le parole Cambia la tattica militare: nasce la falange oplitica 8 7. Lingua e religione: l unità di un mondo diviso 9 Le parole L Olimpo greco, una realtà parallela I riti e le Olimpiadi 2 Ieri e oggi Le Olimpiadi, gare e giochi che univano i Greci 2 I fatti e le relazioni 23 In breve 24 Proposte operative L Età di Pericle 29 Arte e tecnica Il teatro greco La guerra del Peloponneso 3 Arte e cultura La ceramica greca: la storia raccontata con le figure 3 4. Il declino delle poleis e Alessandro Magno I Regni ellenistici 35 I fatti e le relazioni 37 In breve 38 Proposte operative 39 MODULO4 2 L Italia e il mondo romano I popoli italici e l ascesa di Roma. I popoli italici e gli Etruschi La società e la cultura etrusche 44 Obiettivo su La donna etrusca La fondazione di Roma e la monarchia 46 Le fonti La riforma dell esercito di Servio Tullio L organizzazione sociale e le lotte fra patrizi e plebei 48 Obiettivo su L organizzazione sociale 48 Obiettivo su Le vittorie della plebe Istituzioni e organismi politici della Roma repubblicana La religione nella società romana 5 Religione e politica I culti provenienti dall Oriente e la salvezza individuale 5 I fatti e le relazioni 52 In breve 53 Proposte operative 54 Roma repubblicana. La conquista dell Italia 56 Obiettivo su Guerre ed eserciti Le colonie e la centuriazione 58 Obiettivo su L edilizia romana Roma Cartagine: la prima guerra punica 59 Ambiente La prima sistematica distruzione dell ambiente La seconda guerra punica e la nascita dell Impero 60 Cultura Perché i Romani vincevano 6 I fatti e le relazioni 62 In breve 63 Proposte operative 64 2 Il Mediterraneo dall Età di Pericle ai Regni ellenistici. Le guerre persiane 27 Le fonti La trireme: la nave protagonista delle guerre persiane 27 Religione L oracolo di Delfi 28 3 L età delle guerre civili. I senatori, i cavalieri e gli appalti 66 Obiettivo su Il lusso dei ricchi 66 5

3 Piccoli coltivatori e latifondisti 68 Società Gli schiavi a Roma La condizione degli schiavi Tiberio e Gaio Gracco 70 Le fonti I contadini rovinati dalle conquiste Mario e la riforma dell esercito 7 6. Dalla guerra sociale alle guerre civili 72 Società La famiglia romana 72 Le fonti Le stragi di Silla 73 I fatti e le relazioni 74 In breve 75 Proposte operative 76 Roma imperiale. Giulio Cesare e la fine dell Età repubblicana 78 Cultura La diffusione del modo di vita romano Augusto e la nascita del potere imperiale Le nuove classi sociali sotto il regime imperiale 8 4. La pace augustea e il mecenatismo La divinizzazione dell imperatore Le dinastie imperiali 84 Obiettivo su La società imperiale La crisi del III secolo La nascita del Cristianesimo e la sua diffusione 88 Le fonti La predicazione di Gesù 88 Le parole Pagani Costantino e la vittoria del Cristianesimo 90 Le parole La Chiesa cattolica 90 I fatti e le relazioni 9 In breve 92 Proposte operative 93 MODULO5 L Alto Medioevo L inizio del Medioevo. Le migrazioni germaniche e la fine del mondo antico 96 Le fonti Il popolo degli Unni visto da uno storico romano I Regni romano-germanici 98 Obiettivo su La vita quotidiana dei Germani Longobardi e Bizantini: le due Italie 200 La cultura Lessico germanico e lessico italiano moderno 200 Obiettivo su L arte longobarda Gregorio Magno 202 Le fonti L Editto di Ròtari Il monachesimo 203 Le fonti La Regola di San Benedetto 203 Vita quotidiana Un monastero benedettino 204 I fatti e le relazioni 205 In breve 206 Proposte operative Maometto e l Islàm. I deserti e le oasi: beduini e fellahìn Maometto, profeta di Allah 20 Religione I princìpi del Corano La guerra santa e la formazione dell impero islamico 2 4. Buon governo, tolleranza e controversie religiose 22 Cultura Lessico arabo nel lessico italiano 22 Cultura I grandi contributi arabi alla cultura occidentale 23 I fatti e le relazioni 24 In breve 25 Proposte operative 26 L impero carolingio e il feudalesimo. Carlo Magno e il Sacro Romano Impero 28 Le fonti Ritratto di Carlo Magno La famiglia franca e il potere del mundio 220 Vita quotidiana Le donne del feudo: una vita al servizio del signore Il sistema feudale Marche e contee Il sistema curtense 224 Vita quotidiana Una giornata al castello La rinascita carolingia 226 Cultura Scuola e educazione nell Ètà carolingia 226 I fatti e le relazioni 227 In breve 228 Proposte operative 229 L origine delle nazioni europee. La decadenza dell impero carolingio e la nascita delle nazioni europee Le nuove invasioni L Inghilterra normanna e la Francia capetingia Il Sacro Romano Impero di nazione germanica I Normanni nell Italia meridionale 235 Le fonti L arte in Sicilia durante il regno di Ruggero II I regni dell Europa orientale 236 I fatti e le relazioni 237 In breve 238 Proposte operative 239

4 MODULO6 Il Basso Medioevo La rinascita delle campagne. La società nell anno Mille 242 Cultura L arte romanica La Tregua di Dio 244 Società La castellana all epoca delle Crociate Le crociate La rivoluzione energetica L energia dell acqua e del vento: il mulino La riconquista delle terre incolte e la rotazione triennale La nascita della signoria fondiaria 249 Economia e società Le nuove comunità di villaggio 249 I fatti e le relazioni 250 In breve 25 Proposte operative La civiltà comunale. La circolazione della moneta e la rinascita dell economia cittadina 254 Economia L economia di mercato: domanda offerta e circolazione dei beni 254 Economia La cambiale e le altre tecniche finanziarie dei mercati L organizzazione politica e sociale delle città: il Comune 256 Società L Università: una scuola per i laici Le città marinare 258 Economia e società I viaggi di Marco Polo Guelfi e ghibellini 259 Le fonti Pontida: un grande mito nazionale Dalla lotta per le investiture agli Ordini mendicanti 260 Le fonti Massacrateli tutti. Dio saprà riconoscere la sua gente 260 Le fonti La Regola di san Francesco Federico II di Svevia L Italia meridionale dopo Federico II 264 I fatti e le relazioni 265 In breve 266 Proposte operative 267 MODULO7 Tra Medioevo e Rinascimento Tra Medioevo e Rinascimento. L autunno del Medioevo 270 Le parole Perché e come uno Stato medievale cercava denaro I regni iberici e la monarchia inglese 272 Le fonti La Magna Charta Libertatum La Guerra dei Cento anni: prima fase Giovanna d Arco e la riscossa della Francia Dalle Signorie agli Stati regionali 275 I fatti e le relazioni 276 In breve 277 Proposte operative Dalla crisi del Trecento al Rinascimento. Carestia e morte nera La crisi delle campagne 282 Le parole La vita degli Ebrei nel ghetto Le rivolte contadine Le rivolte religiose I problemi della città e la rivolta dei Ciompi 286 Le fonti Fallimento di due banche fiorentine 286 Economia e società Trionfo del denaro nel Quattrocento Cosimo e Lorenzo de Medici L età del Rinascimento: la riscoperta dell uomo e della natura 289 Cultura Due vie della riscoperta dei classici L umanesimo e la filologia 290 Le fonti La nuova concezione dell uomo Il Rinascimento delle arti 29 Arte La prospettiva L invenzione della stampa e delle armi da fuoco 292 Scienza e tecnica L invenzione della stampa 292. La fine dell Impero romano d Oriente 293 Le fonti La presa di Costantinopoli 294 I fatti e le relazioni 295 In breve 296 Proposte operative 297 MODULO8 L economia-mondo RCS LIBRI EDUCATION SPA La conquista delle Americhe. I commerci con l Oriente e la ricerca di nuove rotte 300 Viaggi e esplorazioni Alla ricerca delle Indie La rotta orientale e la circumnavigazione dell Africa Cristoforo Colombo e la scoperta delle Americhe 302 Le fonti Genti selvagge, rozze e bestiali 302 Le fonti Mansuetudine e debolezza degli Indios I viaggi transoceanici e la nascita dell economia-mondo 304 Ieri e oggi America-Europa: una rivoluzione alimentare I conquistadores europei e la distruzione delle civiltà precolombiane 306 7

5 Le fonti Il viso è bianco, bianco come fosse di calce Le spedizioni dei conquistadores e lo sterminio degli Indios 308 Obiettivo su Le civiltà dei Maya, degli Aztechi e degli Inca La colonizzazione europea dell America settentrionale 30 Obiettivo su Le tredici colonie inglesi d America 30 I fatti e le relazioni 32 In breve 33 Proposte operative 34 Cultura Il secolo dell intolleranza 33 Le fonti Perché tante streghe e così pochi stregoni? La Rivoluzione scientifica 333 Cultura I progressi delle scienze dopo Galileo 333 Cultura La Rivoluzione copernicana Le Guerre di religione 335 Le fonti Stragi di cattolici e di ugonotti 335 I fatti e le relazioni 336 In breve 337 Proposte operative L età della Riforma. Il declino dell Italia nel XVI secolo e la lotta per il predominio in Europa 36 Le fonti Crisi economica a Venezia Il tracollo dell economia spagnola 38 Guerre ed eserciti Le compagnie di ventura Le radici della Riforma: la crisi morale e spirituale della Chiesa La nascita del protestantesimo Martin Lutero I fondamenti della dottrina protestante 322 Obiettivo su La Chiesa anglicana La scomunica e la lotta contro Carlo V La riforma di Calvino 324 Le fonti Si può uccidere un uomo per difendere un idea 324 I fatti e le relazioni 325 In breve 326 Proposte operative 327 La Controriforma. La reazione della Chiesa di Roma 329 Arte e cultura Il Barocco Il Concilio di Trento Il tribunale dell Inquisizione 33 4 L affermazione dello Stato moderno. L Età elisabettiana e l ascesa economica dell Inghilterra 340 Economia e società La tratta degli schiavi 340 Economia e società L Inghilterra, il carbone e il ferro I sostenitori del Parlamento contro la monarchia assoluta degli Stuart 342 Le fonti Ritratto di Oliver Cromwell La Gloriosa rivoluzione e la nascita della monarchia parlamentare 343 Le fonti La pagina più gloriosa La formazione dello Stato assoluto in Francia 344 Obiettivo su Il nuovo spazio dello Stato Il successo dell Olanda 346 Guerra e eserciti I corsari dell Atlantico Economia e società nell Ancien Régime (Antico Regime) 347 Società L internamento dei poveri Luigi XIV e la realizzazione dello Stato assoluto La Francia del Re Sole 352 Società Una giornata a Versailles La nascita dello Stato moderno in Russia 353 I fatti e le relazioni 354 In breve 355 Proposte operative 356 Glossario 358 8

6 MODULO L età della Preistoria 2 3 Le origini dell uomo L età paleolitica e il popolamento dei continenti La rivoluzione dell età Neolitica Prerequisiti > Possedere alcune nozioni fondamentali di carattere geografico, sociale ed economico Obiettivi > Conoscere la teoria dell evoluzione e indicare come le scimmie antropomorfe reagirono alla sfida ambientale che comportò il passaggio dalla foresta pluviale alla savana > Conoscere le tappe fondamentali del processo dell ominazione > Distinguere le principali specie di ominidi, dall Australopithecus boisei all Homo sapiens, indicando per ciascuna le caratteristiche fisiche, sociali e le capacità tecniche e strumentali > Indicare i tratti fondamentali della rivoluzione neolitica : la sua collocazione geografica, gli aspetti economici, sociali, tecnologici, politici 23

7 L età della Preistoria. La teoria dell evoluzione Le origini dell uomo Gli interrogativi dell uomo. Oggi siamo in grado di ricostruire le nostre origini e di confrontarci con il nostro passato. L Africa, culla dell umanità. La cartina mostra il luogo nel quale, quattro milioni di anni fa, comparvero i primi ominidi, gli antenati dell uomo attuale. Come i fossili, anche la Terra riesce a fornire tante risposte. Ormai ci ha detto con relativa certezza la sua età: ha 4 miliardi e mezzo di anni; 3 miliardi e mezzo di anni fa cominciò a ospitare le prime forme di vita. Da esse, in seguito a lentissime e complesse trasformazioni, si formarono tutti i viventi animali e piante che popolano oggi il pianeta. All insieme di queste modificazioni gli scienziati danno il nome di evoluzione, cioè trasformazione lenta. Con questo stesso significato, il termine evoluzione fu usato dal naturalista inglese Charles Darwin che, nel 859, pubblicò un libro intitolato L origine delle specie. In questo libro egli metteva a punto la teoria evoluzionista che fin dalla metà del 700 gli scienziati della natura andavano elaborando: gli esseri vi- LO SPAZIO IL TEMPO 4 milioni di anni fa venti non erano apparsi tutti contemporaneamente sulla Terra, come si era creduto fino ad allora, ma erano gli anelli di una lunga catena, che, dai batteri, aveva portato a organismi più complessi, i mammiferi. Noi uomini siamo mammiferi e apparteniamo, insieme alle scimmie, all ordine dei primati : in base alle leggi dell evoluzione, alcune scimmie antropormofe, vissute milioni di anni fa, furono i nostri lontani e indiretti antenati. Secondo Darwin, una specie rimarrebbe stabile se potesse vivere in armonia con il proprio ambiente; invece, può accadere che la specie si estingua o per forti mutamenti climatici, o perché gli individui appartenenti a quella specie diventano troppo numerosi rispetto al cibo disponibile. Ciò accadde, molto prima della comparsa dell uomo, alle varie specie di dinosauri. Di fronte a queste sfide ambientali, tuttavia riescono a sopravvivere gli individui con caratteri personali che li rendono più abili e forti. In questo modo si attua un processo di selezione naturale in cui gli individui con le caratteristiche più vantaggiose si adattano ai mutamenti delle condizioni ambientali e, lentamente, si trasformano in un altra specie. Infatti, tali modificazioni fisiche sono trasmissibili alla progenie. Obiettivo su dimentali polmoni per u- Un caso di evoluzione 24 Per capire meglio che cos è la selezione naturale su cui si basa la teoria dell evoluzione, puoi seguire l avventura di alcuni pesci che, per sopravvivere, si trasformarono in anfibi. Circa 350 milioni di anni fa i mari cominciarono a essere popolati dai pesci ossei, quelli che come le sogliole, i tonni, le aringhe, i merluzzi hanno u- no scheletro osseo (la lisca). Essi si riprodussero in tale quantità che, a un certo punto, le acque del nostro pianeta ne furono letteralmente invase. Essendo troppi, il cibo cominciò a scarseggiare: molti di loro, dunque, si spinsero in cerca di nutrimento verso le paludi costiere. I pesci respiravano attraverso le branchie l ossigeno sciolto nell acqua, ma ciò non era possibile nelle acque basse delle paludi. Perciò molti di quei pesci morirono. Nel mondo dei viventi, però, non esiste un individuo uguale all altro; dunque, alcuni pesci particolarmente forti cominciarono a sviluppare un nuovo sistema di respirazione. Fu un processo molto lento, ma alla fine, dopo migliaia di generazioni, i discendenti di quelli che e- rano sopravvissuti al nuovo ambiente avevano sviluppato due diversi organi respiratori. Accanto alle branchie per respirare nell acqua, infatti, si erano formati dei ru- tilizzare l ossigeno atmosferico quando l acqua si prosciugava. C era poi un altro problema: su un terreno fangoso come può un pesce trascinarsi usando le pinne? Ecco allora che le pinne si trasformarono nel tempo in arti piccoli e goffi, certo ancora lontani dalle muscolose zampe di un mammifero, ma capaci di sostenere il peso dell animale e di consentirgli brevi spostamenti sul terreno. Così fu gettato un ponte tra mare e terra e nacquero gli anfibi.

8 . Le origini dell uomo 2. Le sfide dell ambiente: dalla foresta alla savana Per questo lungo viaggio indietro nel tempo alla ricerca delle origini dell uomo, bisogna scegliere anche il punto giusto nello spazio. Le tracce portano in Africa orientale. In quella regione, quindici milioni di anni fa, alcuni gruppi di scimmie antropomorfe cominciarono a perdere il loro ambiente o- riginario costituito dalla grande foresta pluviale ( creata da piogge quotidiane ). Un cambiamento di clima che investì tutto il pianeta, infatti, diradò le piogge facendo progressivamente morire ampi tratti di foresta e trasformandoli in savana, una distesa di erbe alte con alberi bassi e radi, e zone di bosco intorno ai laghi e ai corsi d acqua. Le scimmie antropomorfe erano primati di grosse dimensioni che, nella foresta, non erano in grado di muoversi sui rami correndo, saltando e aggrappandosi ai tronchi con le unghie con la stessa agilità degli scoiattoli e delle piccole scimmie. Ma come tutte le scimmie, per passare da un albero all altro esse erano dotate di quattro mani prensili, con le quali afferravano i rami; le due estremità inferiori, forti e muscolose, erano in grado di imprimere al corpo la spinta necessaria per arrampicarsi: a- vevano in questo modo realizzato una parziale posizione eretta. Inoltre, un animale piuttosto pesante che si arrampica su alberi alti fino a 40 metri non può permettersi un passo falso; deve essere in grado di valutare velocemente la distanza da superare con un salto, saper scartare i rami meno robusti, intuire il percorso che, in mezzo all intrico del fogliame, lo porterà alla meta: deve avere cioè un intelligenza spaziale molto sviluppata e due occhi situati non ai lati, bensì sulla parte anteriore del cranio, e capaci quindi di fornire quella visione binoculare che permette di valutare le distanze. Queste furono le principali qualità su cui le scimmie antropomorfe poterono contare per passare dalla foresta alla savana e adattarsi al nuovo ambiente naturale. Quando un essere vivente, per risolvere un problema proposto dall ambiente, sviluppa una particolare caratteristica fisica piuttosto che un altra, si dice che si adatta. Nella savana, alcune specie di scimmie antropomorfe (per esempio i macachi e i babbuini) non potenziarono la loro parziale posizione eretta e camminarono a quattro zampe appoggiandosi sui piedi e sulle nocche delle mani. Altri, invece, diventarono bipedi. In tal modo persero una qualità (i quadrupedi sono molto più veloci), ma ne acquisirono due vantaggi: RCS LIBRI EDUCATION SPA La foresta pluviale. In questo ambiente le grandi scimmie antropomorfe avevano sviluppato alcune caratteristiche che furono essenziali per l evoluzione. ANTROPOMORFE Il greco, come il latino, è una lingua dalla quale gli specialisti hanno tratto molti termini del linguaggio scientifico. Antropomorfo è quindi una parola di origine greca, composta da ánthropos, uomo e morphé, aspetto. Tra le scimmie, quindi, furono quelle che più somigliavano all uomo di oggi. AFRICA Hadar ETIOPIA Koobi Fora KENYA Gola di Olduvai TANZANIA La culla dell umanità. L evoluzione dell uomo cominciò nelle savane dell Africa orientale. La cartina indica i siti dei principali ritrovamenti fossili. 25

9 L età della Preistoria a una posizione elevata della testa che consentiva di sfruttare al meglio la visione binoculare; liberando le mani prensili dall obbligo della locomozione, le usarono per afferrare bastoni, pietre e altri oggetti a scopo di difesa, sfruttando tutte le loro potenzialità e facendole diventare il più formidabile strumento del mondo animale. Sperimentando per centinaia di migliaia di anni l andatura bipede, quei primati mise- ro in moto proprio la fase del processo evolutivo che portò alla formazione degli ominidi, ovvero di quei mammiferi bipedi dai quali si sviluppò la specie umana. In quell epoca che, per quanto sappiamo finora, risale a circa anni fa, comincia la Preistoria, cioè quella lunghissima fase della storia umana che ha avuto inzio con la nascita dell industria litica e precede l invenzione della scrittura avvenuta all incirca nel 5000 a.c. b c La «rivoluzione bipede». Osserva la sequenza fotografica a destra. Finché restarono quadrumani, gli ominidi continuarono a fronteggiare i predatori proprio come i babbuini e, se i predatori decidevano di attaccarli, combattevano a morsi usando i canini, cioè i loro «denti da combattimento». Diventando bipedi, invece, poterono usare le mani armandosi di pietre e bastoni. d Vita nella savana. Nella savana la vita per le scimmie era dura, ma esse si adattarono e non si estinsero. La sequenza mostra un ghepardo che sta per divorare una gazzella a. Poi però arriva un babbuino ben deciso a scacciare l intruso b. Il babbuino ruggisce per mostrare i suoi canini e la sua potenza c. Alla fine è il ghepardo che sceglie la fuga d. Da quadrumani a bipedi. Da alcune scimmie quadrumani si distaccarono le specie che, basandosi sulla parziale posizione eretta con cui si arrampicavano sugli alberi 2, riuscirono ad assumere un andatura bipede 3. 26

10 . Le origini dell uomo 3. La comparsa degli ominidi Fino a pochi anni fa si credeva che l ominazione fosse stata un processo lineare: un unica specie originaria si sarebbe evoluta in specie sempre più abili e intelligenti fino a sbocciare nell antenato dell uomo moderno. Le scoperte più recenti, invece, hanno rivelato che le cose non andarono così: nel lunghissimo arco di tempo che va da 4 milioni a anni fa qualcosa come quindici specie diverse di ominidi lottarono per la sopravvivenza, finché, da una di esse, emerse l uomo. Molte di queste specie convissero per centinaia di migliaia di anni, a volte a poca distanza le u- ne dalle altre. Circa 4 milioni di anni fa, in Africa o- rientale, una o più specie di ominidi stavano sperimentando l andatura bipede e iniziarono ad alimentarsi seguendo una nuova dieta: non più frugivora, cioè a base di frutti, come nella foresta, ma tendenzialmente onnivora. Le tracce che ci forniscono la testimonianza di questo traguardo raggiunto nel cammino dell evoluzione sono due tipi di fossili, entrambi di straordinario interesse. Il più famoso è lo scheletro di una femmina di ominide di circa 25 anni, alta metro e 5 centimetri, alla quale gli scopritori hanno dato scherzosamente il nome di Lucy (dal nome dell omonima canzone dei Beatles che stavano ascoltando). Lucy morì anni fa sulle rive di un lago e il suo corpo fu ricoperto di sabbia, fango e lava vulcanica. Le ginocchia e le anche di Lucy sono molto diverse da quelle di una scimmia quadrumane e sono ormai completamente adatte alla posizione eretta e all andatura bipede. La seconda prova consiste in una serie di orme pietrificate impresse a Laetoli, in Tanzania (Africa orientale), su un terreno ricoperto di cenere che poi si raffreddò e solidificò; esse dimostrano che un uomo, una donna e un bambino passarono di lì 3 milioni e mezzo di anni fa, camminando sui soli arti posteriori. Diventando bipedi, gli uomini trasformarono le mani nel più formidabile strumento del mondo animale. L uso sem- Lucy, il primo scheletro intero è di una femmina. La nostra parente Lucy è una femmina vissuta anni fa. Dallo studio delle anche e degli arti risulta che era bipede come noi. L Africa 4-2 milioni di anni fa M a r e M e d i t e r r a n e o Nilo Mar Rosso ETIOPIA Golfo Persico Le orme. Circa 3 milioni e mezzo di anni fa tre ominidi forse una famigliola lasciarono le proprie impronte sulle ceneri vulcaniche di Laetoli. Congo Lago Vittoria KENYA Kilimangiaro TANZANIA Oceano Atlantico Rift Valley Foresta pluviale Savana Ritrovamenti di ominidi AFRICA DEL SUD Oceano Indiano 27

11 L età della Preistoria Lama di pugnale in rame (4000 a.c.). pre più perfezionato della mano ebbe i- noltre conseguenze enormi perché permise agli ominidi di compiere un altro progresso. Essi, infatti, persero l abitudine di afferrare la preda con i denti e di aggredire a morsi l avversario. Lo prova il fatto che già nello scheletro di Lucy i denti da combattimento, cioè i canini, sono molto meno grossi e affilati di quelli delle scimmie antropomorfe o di altri animali e hanno dimensioni vicine a quelle dei nostri canini attuali. Combattere a morsi, tuttavia, non è solo questione di denti. Per azzannare e respingere l avversario è necessario chiamare in causa le mascelle, il collo e l intera testa che, quindi, dovranno a- vere ossa e muscoli alquanto imponenti. Chi invece, avendo mani prensili, può usare armi efficaci come pietre e bastoni, comincerà a trascurare il ruolo della testa. Cambiare modo di lottare significò compiere un nuovo passo nell evoluzione: la parte riservata alla faccia divenne più piccola, favorendo lo sviluppo di un altra parte anatomica: la volta cranica. L ingrandimento della scatola cranica fu di fondamentale importanza, perché permise al cervello degli ominidi di crescere: il cervello di Lucy aveva ancora un volume di soli 400 centimetri cubici, pari a quello di uno scimpanzé attuale, ma esso era già in via di sviluppo e lentamente si avviò a raggiungere i 400 centimetri cubici, cioè il volume del nostro cervello attuale. Un cervello grande non è di per sé, necessariamente, un cervello intelligente ; ha però tutte le caratteristiche a- natomiche per diventarlo. Negli ominidi l intelligenza crebbe perché il gran numero di attività alle quali si dedicarono determinò uno straordinario sviluppo della corteccia cerebrale (che è il rivestimento esterno del cervello). Sebbene abbia uno spessore di soli 2 millimetri, la corteccia cerebrale ospita miliardi di neuroni che trasmettono, ricevono ed elaborano impulsi. Proprio nella corteccia risiedono le cosiddette funzioni superiori che sono tipiche dell uomo e che hanno determinato il suo successo su tutti gli altri esseri viventi: la memoria, necessaria a formare il bagaglio delle esperienze in modo da evitare di ricadere sempre negli stessi errori; la progettazione del futuro, cioè la capacità di prevedere l uso migliore di un oggetto, di trasformarlo per farne uno strumento di lavoro e, infine, di programmare tutte le proprie azioni; la comunicazione attraverso il linguaggio, che gli permette di trasmettere ai suoi simili notizie molto più complesse e articolate dei semplici segnali di pericolo o di richiamo. Quest ultima facoltà è essenziale perché il patrimonio di esperienze acquisite non si disperda, ma venga trasmesso alle generazioni successive attraverso l educazione. RCS LIBRI EDUCATION SPA Due formidabili strumenti. Lo sviluppo del cervello, delle scimmie antropomorfe () e quello di un essere umano attuale (2), è stato notevolissimo e ha portato l uomo a prevedere la forma di uno strumento all interno di un ciottolo informe (3)

12 I fatti e le relazioni La EVOLUZIONE determinò la trasformazione di alcune SCIMMIE ANTROPOMORFE che nelle FORESTE in MANI PRENSILI OMINIDI che si ambientarono nelle avevano sviluppato.. SAVANE.. dove fu raggiunta l che permise di LIBERARE LE MANI trascurando il ruolo della TESTA divenne più piccola Di conseguenza si sviluppò LA VOLTA CRANICA e quindi il CERVELLO Colloca negli spazi vuoti i termini esatti: ANDATURA BIPEDE FACCIA PARZIALE POSIZIONE ERETTA VISIONE BINOCULARE CORTECCIA CEREBRALE che divenne il più intelligente per la crescita del numero delle ATTIVITÀ fattore che determinò lo sviluppo della e di FUNZIONI SUPERIORI 29

13 In breve La Terra, che ha 4 miliardi e mezzo di anni, 3 miliardi e mezzo di anni fa ospitò le prime forme di vita. Attraverso una lunga evoluzione queste ultime sono passate dalle forme più semplici alle più complesse, attraverso una lenta trasformazione. La teoria dell evoluzione delle specie fu elaborata dal naturalista inglese Charles Darwin, secondo il quale essa avviene a causa delle sfide ambientali che attuano un processo di selezione naturale in cui solo gli individui con caratteristiche vantaggiose si adattano e sopravvivono. Gli uomini sono mammiferi e appartengono all ordine dei primati come le scimmie antropomorfe che costituiscono i suoi antenati. In Africa, 5 milioni di anni fa, a causa di un cambiamento di clima alcuni gruppi di scimmie antropomorfe videro il loro ambiente naturale, la foresta pluviale, trasformarsi in savana, una distesa di erbe alte con alberi bassi e radi. Approfittando delle loro mani prensili e della visione binoculare dei loro occhi, alcune scimmie misero in moto l ominazione, cioè l evoluzione della specie umana. Alcune di esse, infatti, anziché a quattro mani, incominciarono a muoversi sui soli arti posteriori e ad assumere un andatura eretta, diventando bipedi. Ciò permise loro di camminare e contemporaneamente di raccogliere oggetti o prendere del cibo con le mani rimaste libere. In quell epoca, risalente a anni fa, comincia la Preistoria. Circa 4 milioni di anni fa, in Africa orientale, una o più specie di ominidi avevano ormai assunto l andatura bipede e si erano trasformate da animali frugivori in animali tendenzialmente onnivori. I ritrovamenti di fossili bipedi si stanno susseguendo a ritmo incalzante; il più famoso resta però lo scheletro di Lucy, la femmina ominide vissuta anni fa. Usando con sempre maggiore perizia le mani, gli ominidi persero l abitudine di afferrare la preda con i denti e di lottare a morsi contro l avversario. Ciò permise alle ossa della faccia di ridursi e alle ossa del cranio di ampliarsi. Un grande cranio poté ospitare un cervello di maggiori dimensioni, che infatti passò dai 400 centimetri cubici dei primi ominidi ai 400 dell uomo moderno. II cervello sempre più grande degli ominidi poté diventare anche più intelligente, grazie allo sviluppo della corteccia cerebrale che nell uomo, sebbene sia spessa solo 2 millimetri, ospita miliardi di neuroni che trasmettono, ricevono ed elaborano impulsi. Proprio nella corteccia risiedono le funzioni tipiche dell uomo: la memoria del passato; la capacità di progettare e programmare il futuro; la capacità di comunicare con gli altri individui in modo complesso e non solo per trasmettere segnali di pericolo o richiamo. 30

14 Proposte operative A. Consolidare le nozioni di base Contrassegna con una crocetta il completamento corretto: a. Darwin scrisse: L origine delle specie; La teoria dell evoluzione. b. Gli uomini: sono mammiferi e appartengono all ordine dei primati; sono mammiferi ma non appartengono all ordine dei primati. c. Le origini dell uomo si collocano, da un punto di vista geografico: nell Asia orientale; nell Africa orientale. 2 Contrassegna con una crocetta il completamento corretto: a. L età della terra è di: 4 miliardi e mezzo di anni; 3 miliardi e mezzo di anni. B. Esercitare le capacità logiche 3 b. Le prime forme di vita comparvero: 2 miliardi e mezzo di anni fa; 3 miliardi e mezzo di anni fa. GLI EVENTI d. Le scimmie antropomorfe si svilupparono originariamente: nella savana; nella foresta pluviale. e. L ominazione: fu un processo lineare che derivò dall evoluzione di un unica specie di ominidi; derivò dall evoluzione di più specie di ominidi. f. L uso più perfezionato della mano ebbe come conseguenza: il ruolo prevalente della testa; un ruolo di minore importanza della testa. IL TEMPO RCS LIBRI EDUCATION SPA c. La preistoria inizia: 3 milioni di anni fa; 2 milioni e mezzo di anni fa. CONFRONTARE Confronta gli svantaggi e i vantaggi della condizione dei quadrupedi e dei bipedi: QUADRUPEDI BIPEDI VANTAGGI SVANTAGGI METTERE IN RELAZIONE Ordina e metti in relazione in un discorso organico i seguenti termini: selezione naturale caratteri politici sfide ambientali adattamento. 5 Le scimmie antropomorfe della foresta fluviale quali caratteristiche fisiche avevano sviluppato? Rispondi completando lo schema: CARATTERISTICA FISICA SCOPO C. Organizzare un argomento storico 6 7 RISPOSTA BREVE Esponi in circa 8 righe quali fattori misero in moto l ominazione; sviluppa i seguenti aspetti del problema: passaggio dalla foresta pluviale alla savana; i possibili adattamenti al nuovo ambiente; l adattamento che diede inizio all ominazione. TRATTAZIONE SINTETICA Esponi in circa 5 righe la teoria dell evoluzione di Darwin precisando: il titolo dell opera in cui è trattata; il significato del termine evoluzione. 3

15 L età della Preistoria. Le nuove tappe dell evoluzione 2L età paleolitica e il popolamento dei continenti Per due milioni di anni gli ominidi bipedi percorsero le complesse strade dell evoluzione: alcune specie si estinsero, da altre si svilupparono nuove specie. Intorno ai 2 milioni di anni fa, non soltanto in Africa orientale ma anche in Sudafrica, ne vivevano diverse, fra le quali i ricercatori hanno individuato tre specie particolarmente interessanti. Una di esse, l Australopithecus boisei, era costituita da individui alti circa metro e 50 centimetri che avevano sviluppato mascelle possenti e grandi molari che servivano a masticare una grande quantità di semi e di graminacee (masticavano tutto il giorno, come i ruminanti) e così avevano sacrificato il cranio che era rimasto piccolo e piatto. Inoltre, lo scheletro dei maschi adulti di questa specie era molto più grande di quello della femmina. Ciò rivela un organizzazione simile a quella dei gorilla, in cui i maschi devono essere molto robusti perché, a ogni stagione, lottano per stabilire chi è il più forte ed ha il diritto ad accoppiarsi con tutte le femmine del gruppo. Gli antropologi chiamano harem questo modello di società, per analogia con gli harem della società musulmana dove un solo uomo ha a disposizione molte mo- Vita quotidiana Abitare e lavorare nella savana per giorni, a volte per settimane. All interno di ogni campobase, il luogo dove si percuotevano pietre per trarne strumenti di lavoro aveva u- gli. Un altra specie è nota da tempo con il nome di Homo habilis. Sebbene fossero più piccoli del boisei, questi ominidi avevano un cranio più grande. Seguivano u- na dieta prevalentemente vegetariana ma non disdegnavano insetti, piccoli rettili e uova. A volte trovavano nella savana la carcassa di un animale ucciso e semidivorato dai carnivori predatori (leoni, ghepardi, tigri, licaoni) e allora mangiavano carne. Per separarla dalle ossa e tagliarla, H. habilis a- veva inventato un attività che lo distingueva da tutti gli altri animali: percuotendo una pietra con u- na più dura, la rendeva appuntita e tagliente allo scopo di usarla come utensile, cioè attrezzi di lavoro. Oggi li chiamiamo chopper ( tagliatori ); erano ancora rozzi, ma rivelano che il cervello degli ha- na sua particolare collocazione. L attrezzatura infatti comprendeva massi pesanti con funzioni di incudine, pietre già tagliate usate per ritoccare i nuovi utensili e La casa che si tratti di un riparo sotto una roccia, di u- na buca nel terreno o del ramo di un albero rappresenta una necessità per quasi tutte le specie animali; altrettanto è stato per l uomo, sin dalle sue origini. Quando i primi uomini cominciarono a cacciare piccoli animali, o a seguire la pista dei carnivori per finire di spolpare qualche animale divorato a metà, dormivano ancora sugli alberi, intorno al lago dove probabilmente utilizzavano nidi temporanei. Il luogo di incontro, dopo le escursioni compiute quotidianamente in cerca di cibo, era situato esattamente al centro del territorio di caccia e di raccolta. Gli archeologi lo chiamano campo-base; era un area aperta, senza confini, ma rappresentava il luogo di ritrovo L uomo cacciatore. Durante la giornata gli uomini andavano a caccia anche di piccoli animali come conigli, topi, lucertole. 32

16 2. L età paleolitica e il popolamento dei continenti bilis cominciava a progettare, ossia a prevedere la forma che una pietra avrebbe potuto assumere solo dopo essere stata scheggiata. I resti di uno scheletro di Homo habilis presentano anche un altro elemento di grande interesse: tra femmine e maschi adulti la differenza di corporatura si era notevolmente ridotta. Ciò fa supporre che questi ominidi stessero scartando l organizzazione ad harem e stessero scegliendo la famiglia nucleare, formata da madre, padre e figli, basata sulla monogamia, ovvero sull unione con un solo partner, che divenne poi il modello più seguito dai gruppi umani nel corso della loro evoluzione. La costruzione di utensili di pietra segna l inizio dell Età paleolitica (della pietra antica ) e della Preistoria, che si estende all incirca da a anni fa. In questo periodo si cominciò ad affiancare all evoluzione biologica l evoluzione culturale. L organizzazione dell ambiente. L illustrazione mostra un luogo di macellazione di grandi animali e quella di spazi comuni di ritrovo. numerosi pezzi di selce, scelti e raccolti durante le esplorazioni, dai quali venivano tratti nuovi strumenti. Questa quantità di materiali veniva conservata in un luogo fisso, con funzione di vera e propria officina. Quando un grande animale moriva lontano dal campo-base, uomini, donne e bambini si spostavano con tutti i loro utensili e lo macellavano lì dove era caduto. Spesso in questi luoghi si sono trovati strumenti di pietra e ossa di animali frantumate, perché i nostri antenati mangiavano del midollo, ricco di grassi e molto nutriente. Gli archeologi chiamano questi ritrovamenti siti di macellazione. La donna raccoglitrice. Non sempre la caccia aveva successo. La continuità della dieta perciò era assicurata dalle donne che, portandosi dietro i bambini, frugavano i cespugli e il terreno in cerca di bacche, insetti e radici. I primi utensili. Dal chopper o tagliatore (il ciottolo scheggiato rozzamente che si vede a sinistra) alle amìgdale (i ben più raffinati utensili prodotti a destra) si può seguire il percorso dei primi progressi tecnologici degli ominidi. 33

17 L età della Preistoria 2. Homo erectus: un ominide di grande successo Il trasporto dell acqua. Forse gli ominidi adottavano questo sistema per raccogliere l acqua: metterla nel guscio di un uovo di struzzo, come si fa ancora in Africa. Vita quotidiana Come il fuoco cambiò la vita degli uomini A partire da 2 milioni di anni fa agli o- minidi della savana africana si aggiunse u- na nuova specie ominide: quella del cosiddetto Homo erectus ( ominide bipede ). Alcuni studiosi prendono in considerazione anche una specie africana denominata H. ergaster. Gli Homo erectus e- rano eccezionalmente alti, avevano un cranio nettamente più grande degli altri, avevano scelto la famiglia nucleare ed erano onnivori: mangiavano carne, sia scarnificando le carcasse di animali uccisi dai predatori, sia forse catturando piccole prede (come i roditori); però si nutrivano abbondantemente anche di frutti, semi e tuberi di cui conoscevano la collocazione e la stagionalità e che seguivano spostandosi all interno della propria zona. Inoltre, costruivano utensili che circa di anni fa cominciarono ad assumere la forma di amìgdale, mandorle. Esse provano l esistenza di un cervello con una sviluppata capacità di progettazione: per costruire un amìgdala, infatti, bisogna avere chiaro in mente il risultato finale. Gli antropologi ipotizzano che l evoluzione del cervello di Homo erectus possa essere messa in relazione col fatto che e- gli non si esprimeva solo a gesti, ma anche con un tipo arcaico di linguaggio. Questi studiosi ritengono infatti che la comunicazione e l educazione (cioè la trasmissione dell esperienza da una generazione all altra) siano alla base del successo dell ominazione. La comparsa di Homo erectus è di fondamentale importanza per l evoluzione dell uomo. Per ciò che sappiamo finora, e- gli rappresentò una tappa fondamentale nel percorso che porta alla specie umana; potremmo dire che fu il nonno dal quale nacquero i nostri zii e i nostri genitori. Una, o più di una, tra le specie evolutesi in Africa 2 milioni di anni fa riuscì a impadronirsi del fuoco. Non sappiamo esattamente quando (forse un milione di anni fa), perché gli esami per distinguere un focolare da un gruppo di pietre annerite per cause naturali non danno sempre risultati sicuri. A un determinato punto del suo sviluppo, Homo erectus, pur non sapendolo ancora accendere, catturò il fuoco, prendendo rami di alberi incendiati, e lo custodì gelosamente alimentandolo per tenerlo in vita. Inoltre egli aveva imparato a trasportare RCS LIBRI EDUCATION SPA Ominidi e uomini vivevano in una zona piena di vulcani, quindi è certo che sapevano da tempo immemorabile che cosa succede durante un incendio: si verifica la morte di tutti gli esseri viventi che vi si trovano intrappolati; ma vi sono anche alcuni vantaggi, per esempio la riserva di carne arrostita fornita da una zona sulla quale sia passato il fuoco. Non sappiamo chi fu quell uomo audace che per primo osò prendere in mano un tizzone ardente e lo alimentò con erba secca e rami per conservarlo acceso. Certo egli fece fare alla sua comunità e poi a tutte le altre un grande salto di qualità. Grazie al fuoco, infatti, le carni poterono essere arrostite. I cibi cotti eliminarono così molti rischi di intossicazione, erano più digeribili e potevano nutrire anche bambini e anziani, i cui denti non erano in grado di masticare carne cruda. Il fuoco, inoltre, teneva caldo nelle fredde notti africane, allontanava i milioni di insetti che allignano intorno ai laghi e alle paludi, spaventava i predatori e infine allungava la giornata e favoriva le prime forme di socializzazione. Infatti, fiorirono probabilmente i primi racconti dei cacciatori, fatti ancora di gesti e di suoni inarticolati, ma già fondamentali per rinsaldare le amicizie e per trasmettere le esperienze degli adulti alle giovani generazioni. Intorno a quei fuochi nacquero probabilmente anche la prima forma di istruzione e le prime forme di danza rituale. L accensione del fuoco con la pietra focaia. 34

18 2. L età paleolitica e il popolamento dei continenti l acqua, forse utilizzando i grandi gusci delle uova di struzzo, la corazza di una tartaruga, una corteccia concava o lo stomaco essiccato di un animale erbivoro, comodissimo per la sua capienza e per la sua forma simile a una sacca. Acqua e fuoco consentirono agli erectus una grande autonomia. Essi, come mostra il grafico qui a fianco ebbero origine in Africa. Di lì si diffusero velocemente prima in Asia (circa di anni fa) molto dopo in Europa (intorno ai anni fa). Non sappiamo con certezza perché questi ominidi compirono una migrazione di tali proporzioni, ma è probabile che essa sia stata originata dallo stesso istinto che determina le migrazioni animali. A partire da milione, di anni fa, infatti, la temperatura della Terra cominciò ad abbassarsi, dando luogo a una serie di glaciazioni. Durante le glaciazioni, il clima diventava più freddo e più secco, smetteva di piovere e, mentre l emisfero settentrionale (quello dove viviamo noi) si copriva di ghiaccio, la siccità inaridiva vasti tratti di savana nell Africa centro-settentrionale. Probabilmente gli erbivori inseguirono verso sud e verso nord l erba di cui si nutrivano e gli ominidi, insieme agli animali carnivori, inseguirono gli erbivori. Quando gli erectus arrivarono in Asia e in Europa, si fermarono nelle fasce temperate. Nelle tundre a temperatura più rigida, dove crescevano muschi, licheni, eriche e betulle, vivevano i branchi dei grandi a- nimali del freddo: cervi, renne, mammuth, bisonti pelosi, orsi, tigri dai denti a sciabola. Nei boschi e nelle praterie delle zone più tiepide pascolavano i cavalli. La vegetazione offriva tuberi commestibili, bacche, frutti, fiori, erbe mediche. Il volto di un Homo erectus ricostruito sulla base di un cranio fossile. Età (in milioni di anni) EUROPA H. neanderthalensis S H. heidelbergensis? AFRICA S H. sapiens S H. erectus S? ASIA? L albero riprodotto illustra l evoluzione e la distribuzione geografica del genere Homo nell epoca delle grandi glaciazioni. Esso si basa sulla ipotesi che H. erectus sia nato in Africa e che di lì si sia diffuso rapidamente in Asia e forse in Europa; intorno a anni fa compariva in Europa Homo heidelbergensis, una nuova specie che è l antenata dell Uomo di Neanderthal e dell uomo moderno. Le migrazioni di Homo sapiens 35

19 L età della Preistoria 3. Le ultime tappe dell ominazione: Homo sapiens Abitare all epoca di Cro-Magnon La caverna di tutte le famiglie del gruppo, ciascuna raccolta intorno al suo focolare. La tenda sorretta da pali ricoperti di pelli, (Europa). La tenda dell Asia settentrionale sorretta da pali e coperta da ossa di mammuth. Cacciatori. Nelle steppe del Nord un gruppo di cacciatori armati di lance impedisce a un orso bruno di avvicinarsi alla carcassa di un mammuth. 36 Mentre in Asia continuava l evoluzione di Homo erectus, in un area compresa tra l Africa e l Europa faceva la sua comparsa una nuova specie: Homo heidelbergensis (circa anni fa). Questi divenne l antenato sia di Homo neanderthalensis (circa anni fa), sia della specie moderna (Homo sapiens: tra e anni fa). L uomo di Neanderthal o uomo arcaico, fu chiamato così dalla valle del fiume Neander, in Germania, dove vennero trovati i primi esemplari dei suoi resti fossili. Gli ominidi di Neanderthal si attrezzarono per vivere comodamente nel clima freddo. Continuavano a vivere in gruppo, scuoiavano gli animali per coprirsi con le loro pellicce e usavano come abitazioni le caverne, dove ogni famiglia si raccoglieva intorno al proprio focolare, oppure tende di pelle. Gli spigoli e le lame dei loro utensili, esaminati al microscopio, rivelano che essi venivano utilizzati per tagliare i vegetali e per lavorare il legno e le pelli. Fisicamente i neanderthal erano più bassi, più tozzi e più robusti del loro antenato erectus; avevano mascelle molto sviluppate, arcate sopraccigliari sporgenti, naso largo e grandi denti; il loro cranio a- veva ormai le stesse dimensioni del nostro e, con tutta probabilità, il loro cervello era già pienamente sviluppato. Diverse prove dimostrano che anche il pensiero era maturato; tra le altre, i resti di sepolture. Seppellire i morti lascerebbe intuire che i membri del gruppo fossero legati da profondo affetto e, forse, addirittura che credessero in un altra vita dopo la morte. I pollini ritrovati nei loro siti, inoltre, dimostrerebbero che raccoglievano anche erbe medicinali, raggruppate in mazzi diversi per funzioni e qualità. Circa anni fa accadde qualcosa di straordinario: dall Africa si mise in movimento una nuova specie, creativa, avventurosa e costruttrice di utensili raffinatissimi, la cui anatomia era ormai i- dentica alla nostra. Questi uomini e queste donne sono stati chiamati Homo sapiens ( uomo moderno ), che fino ad alcuni anni fa è stato considerato una sottospecie e quindi definito sapiens sapiens. Essi sono anche noti come uomini di Cro-Magnon, dal sito francese dove furono ritrovati i loro primi resti fossili. Si calcola che non fossero più di 6 milioni in tutto il pianeta (all incirca l equivalente della popolazione odierna del Cairo, la capitale dell Egitto). I 6 miliardi di persone che lo popolano oggi sono i suoi discendenti diretti: da allora infatti l uomo ha (apparentemente) cessato di evolversi. I sapiens colonizzarono la Terra popolando cinque continenti: anni fa sembra che fossero concentrati in Africa; anni fa nell Asia sud-occidentale anni fa li troviamo in Asia orientale; anni fa in Australia; anni fa passarono in Europa e anni fa dalla Siberia attraversarono a piedi lo stretto di Bering coperto dai ghiacci e si diffusero in America. Il loro successo fu tale che, dopo una convivenza durata decine di migliaia di anni, essi prevalsero sull uomo di Neanderthal, il quale si estinse tra i e i anni fa. Questa estinzione, che certamente non può essere dovuta a uno sterminio, resta per ora un enigma in attesa di soluzione.

20 2. L età paleolitica e il popolamento dei continenti 4. Homo sapiens: tecnologia e società Il successo dei sapiens ipotizzano gli studiosi non fu dovuto al fatto che essi avevano un cervello più sviluppato dei Neanderthal, bensì al fatto che portarono alla perfezione odierna il linguaggio, riuscendo a scandire con chiarezza i 40 fonemi (suoni-base) che costituiscono l elemento comune di tutte le lingue parlate oggi nel mondo. Grazie al linguaggio, essi svilupparono u- na tecnologia spiccatamente più progredita di quella degli uomini di Neanderthal, in quanto prevedeva la costruzione di utensili finalizzati esclusivamente alla realizzazione di altri utensili ; tra essi (incudini, martelli ecc.) spicca il bulino, una sorta di scalpello di pietra appuntito, i- deato per incidere ossa, corna di cervo e legno. Con il bulino probabilmente furono costruiti gli aghi di osso, dotati di cruna, con i quali cucivano le pelli. Un altro progresso fu la tecnica dell incastro, che permise di dare un impugnatura di legno o di osso a lame per coltelli, punte di lancia, fiocine, martelli. I- noltre, la scoperta della pietra focaia a- veva permesso a queste comunità paleolitiche di accendere il fuoco. Ritrovamenti recentissimi fanno avanzare l ipotesi che in Africa, anni fa, fossero Cultura Etnie e non razze Quando i membri della specie H. sapiens si diffusero su tutto il pianeta e dovettero adattarsi a ogni genere di climi e di ambienti naturali, diedero luogo a una grande varietà di caratteristiche: gli Africani conservarono la pigmentazione originaria che rende scura la loro pelle e neri i loro occhi per proteggerli dai raggi del sole; al contrario, i popoli nordici schiarirono la pelle e assunsero occhi azzurri più sensibili e state messe a punto le prime tecniche di pesca e che, addirittura anni fa, alcune comunità di Cro-Magnon stanziate nell attuale Repubblica ceca stessero facendo i primi passi verso la ceramica e la tessitura (due attività artigianali che, fino a pochi anni fa, venivano attribuite a un periodo più tardo di diverse migliaia di anni). Sono state trovate infatti statuette d argilla cotta che rappresentano uomini e animali e frammenti di un pavimento, anch esso ricoperto d argilla, che sembrano recare impronte di tessuti, reti e cesti di vimini intrecciati. adatti alla debole luce di quelle latitudini; i Siberiani svilupparono addirittura quelle palpebre sommerse da cuscinetti di grasso per difendere gli occhi dal freddo (da cui nacquero gli «occhi a mandorla») che poi si diffusero in tutto l Estremo Oriente e così via. Questi adattamenti avvennero però nella fase finale dell evoluzione e impegnarono quindi un unica specie, quella umana, che aveva ormai sviluppato caratteri anatomici comuni. Già nel Secondo dopoguerra ciò aveva fatto ipotizzare che non esistesse alcuna diversità sostanziale tra le cosiddette «razze». Oggi la conferma scientifica di questa ipotesi arriva dalla genetica, quel ramo della biologia che studia come si formano e come si trasmettono i caratteri ereditari. Essa ha ormai dimostrato in modo inoppugnabile che gli appartenenti alla specie umana hanno una modesta variabilità genetica (tutti gli esseri umani hanno potenzialmente le stesse capacità intellettuali, per RCS LIBRI EDUCATION SPA I primi pescatori. Nel disegno, un Homo sapiens africano ha ideato un modo per attirare i pesci a riva e fiocinarli. esempio) e, di conseguenza, che bianchi, neri, gialli sono tutti fratelli: anche se cambiamo i dettagli della carrozzeria, il modello è sempre lo stesso. La genetica ci impone dunque di abolire dal vocabolario la parola «razza» e di considerare antiscientifico e immotivato il razzismo ovvero la falsa teoria che attribuisce a una «razza» una superiorità biologica sull altra. Per distinguere un popolo da un altro, l antropologia ci esorta a sua volta a usare la parola etnia, cioè popolazione unita da una comune cultura. 37

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