U N I G P 2. Università Popolare degli Studi GIOVANNI PAOLO II MASTER IN MEDIAZIONE FAMILIARE Codice fiscale

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1 MASTER IN MEDIAZIONE FAMILIARE P R O G R A M M A Il Master in Mediazione familiare organizzato dall Giovanni Paolo II (UNIGP2) costituisce un Corso di perfezionamento in via del tutto autonoma rispetto alle disposizioni del D.M. n. 509 del e consente di conseguire un attestato di perfezionamento per la pratica della mediazione familiare. L UNIGP2 garantisce che almeno il 70% (settanta per cento) delle attività didattiche in aula sarà svolta da docenti riconosciuti quali esperti didatti in mediazione familiare sia ai fini dell attestazione delle attività formative svolte nel Master, sia per consentire la valutazione dell idoneità alla pratica della mediazione familiare anche da parte di Associazione/i aderente/i al Forum Europeo di Mediazione familiare, ai sensi della Raccomandazione della Comunità Europea, COMITATO DEI MINISTRI DEGLI STATI MEMBRI SULLA MEDIAZIONE FAMILIARE, N 616 R (98) 1 adottata dal Comitato dei Ministri il 21 gennaio L'attività formativa proposta (lezioni frontali, sessioni di lavoro di gruppo con esame e discussione di casi pratici, conduzione di gruppo, lavoro in plenaria, laboratori ed esercitazioni pratiche) è curata da docenti esperti e da tutor (con giochi di ruolo, simulate, analisi di casi) aderenti ai principi fissati a livello europeo dalla "Charte Européenne de la formation des médiateurs familiaux dans les situations de divorce et de séparation". Contenuti formativi del Master I contenuti formativi proposti dal Master coincidono con quelli riportati nel Programma di seguito riportato e rispondono agli standard formativi approvati dal Forum Europeo di Mediazione familiare con riferimento ai seguenti principi. La formazione alla Mediazione familiare deve avere durata almeno biennale. Il monte ore complessivo minimo di formazione è fissato in 240 (duecentoquaranta ore) di cui: - almeno 180 (centottanta ore) di formazione di base di cui almeno 120 ore dedicate al processo di mediazione; - almeno 60 (sessanta ore) di tirocinio professionale così determinato: a) almeno 40 (quaranta ore) di supervisione delle attività di mediazione dell allievo; b) almeno 20 (venti ore) di moduli differenziati in ragione delle caratteristiche dei partecipanti e delle loro esperienze formative pregresse. Seminari, convegni e forme analoghe di partecipazione ad eventi scientifici non possono essere riconosciuti per più di 24 (ventiquattro) ore effettive all interno del monte ore complessivo. Il criterio univoco per la valutazione di idoneità alla pratica della mediazione familiare, ai fini del rilascio del relativo attestato, è costituito dall effettivo svolgimento, da parte dell allievo in prima persona, delle 40 (quaranta) ore di supervisione in cui risulti essere stato trattato, anche in co-mediazione, un caso di mediazione familiare completo oltre allo svolgimento di almeno 20 1

2 (venti) ore di tirocinio professionale presso Enti e/o Centri e/o Studi privati in cui sia svolta attività di mediazione familiare. Il Master non propone, né conferisce agli Allievi alcuna attribuzione di crediti formativi universitari, ai sensi del D.M. n. 509 del e successive modifiche e/o integrazioni. Ogni eventuale ulteriore valutazione dei contenuti formativi del Master potrà essere richiesta ad esclusivo onere dell allievo che abbia conseguito l attestato di idoneità alla pratica della mediazione familiare, unicamente e ad insindacabile giudizio dell Ateneo e/o dell Ordine professionale di appartenenza che ne venisse richiesto, sotto esclusiva e diretta responsabilità da parte dell interessato per tutti gli adempimenti di autocertificazione attesi. Il Master è rivolto a psicologi iscritti all Albo, laureati in Scienze Psicologiche, Psicologia, Scienze dell Educazione, Giurisprudenza (l iscrizione all Albo costituisce titolo preferenziale), Sociologia, Psichiatria e Neuropsichiatria Infantile, Assistenti sociali laureati in Servizio Sociale o titoli equipollenti, assistenti sociali con diploma riconosciuto iscritti all Albo, laureati in Scienze Politiche, laureati in Facoltà letterarie con indirizzo sociale, laureati in Scienze della Formazione. I moduli formativi articolati sono costantemente integrati da aggiornamenti sotto il profilo della metodologia e della ricerca nell organizzazione di interventi e servizi sociali per la mediazione familiare e sono volti ad una formazione specifica nella mediazione familiare con i seguenti obiettivi: proporre metodologie per una conoscenza interprofessionale condivisa sugli elementi di psicologia di coppia e familiare tra professionisti di area giuridica, psicologica e psicosociale; offrire approfondimenti sugli aspetti autorealizzativi della relazione di coppia, coniugale e genitoriale, sviluppando capacità di analisi, modalità di gestione e tecniche di colloquio ed interazione rispetto alle dinamiche di conflitto nelle relazioni familiari; esaminare le tecniche di negoziazione nel contesto delle relazioni familiari con particolare riferimento alla conflittualità ed ai suoi effetti personali, sui figli e sul patrimonio familiare; sviluppare competenze specifiche per l intervento in mediazione familiare in ambito privato e/o pubblico con riguardo ai principi, agli obiettivi, ed alle finalità della Raccomandazione 616 R/98 CE ed alle sue implicazioni sia nell ordinamento giuridico italiano che nel quadro comunitario delle esperienze e buone prassi offerte dalle indicazioni del Forum Europeo per la mediazione familiare; strutturare modalità di relazione ed interazione circa le metodologie d invio interprofessionale in grado di facilitare l informazione e l esigibilità degli interventi di mediazione familiare, sviluppando attività di verifica e supervisione rispetto all esperienza formativa svolta dai Corsisti, con riguardo alla pratica professionale della mediazione familiare. 2

3 MODULO GIURIDICO P r i m o A n n o 1. Elementi di diritto di famiglia 1.1 Lo svolgimento della personalità dell individuo come singolo e nelle relazioni familiari nel quadro dell ordinamento giuridico italiano. 1.2 Matrimonio, unioni di fatto e famiglie ricostituite. Coniugalità e genitorialità nella legislazione vigente 1.3 La mediazione familiare nella Raccomandazione 616 R 98 CE. Definizioni e attuazione negli ordinamenti degli Stati membri 1.4 I profili di tutela personale e gli aspetti patrimoniali nella prospettazione e nello svolgimento del processo di mediazione. Obiettivi pragmatici e diritti disponibili nella separazione e nel divorzio. 2. Famiglie e separazioni in Italia 2.1 La separazione come evento e come procedimento. Qualificazione dei diritti e dei doveri derivanti dal matrimonio e/o correlati alle relazioni familiari rispetto agli obiettivi del processo di mediazione. Esame di casi pratici e simulazioni di ruolo nel setting mediativo. 2.2 La relazione tra la responsabilità, potestà genitoriale, bigenitorialità e disciplina dell affidamento condiviso ai sensi della riforma introdotta con la l. 54/2006. Esame di massime di giurisprudenza e dei principali orientamenti di dottrina. 3. Mediazione familiare e ambito giudiziario 3.1 L informazione resa dal mediatore nel processo di mediazione familiare. Consulenza legale, terapia familiare, consulenza familiare e mediazione familiare: differenze e specificità. Esame delle massime di giurisprudenza e dei commenti nella letteratura della principali Associazioni riconosciute dal Forum Europeo 3.2 Equivicinanza e neutralità del mediatore familiare nel processo di mediazione. Criticità e prospettive della mediazione familiare nella disciplina degli ordini di protezione (artt. 342 bis e ter del codice civile). Esempi di casi pratici e simulazioni di ruolo nel setting mediativo. 3.3 Ruoli, competenze e funzioni della mediazione familiare nella fase endoprocedimentale. Differenze e specificità tra il processo di mediazione familiare, la consulenza tecnica d ufficio e gli adempimenti endoprocessuali degli ausiliari del giudice. Simulazioni di ruolo sulle metodologie di qualificazione della domanda e dell invìo MODULO PSICOLOGICO RELAZIONALE 4. La formazione della coppia coniugale e genitoriale 4.1 La storia e la formazione della coppia. Da coniugi a genitori 4.2 Oggetti e significati della coppia nei principali eventi normativi e paranormativi del suo 3

4 ciclo individuale e familiare 4.3 Psicologia dell'età evolutiva: tappe dello sviluppo del bambino e dell'adolescente 4.4 Gli effetti della separazione sui figli 4.5 Analisi motivazionale degli effetti della separazione sui figli 5. Psicologia della relazione di coppia nelle vicende separative 5.1 Psicologia della relazione: riconoscere i sistemi motivazionali interpersonali e i modelli evolutivi in situazioni di stress e adattamento; 5.2 Psicologia della separazione e del divorzio: fatti, eventi e procedimenti 5.3 I conflitti e la crisi dell'identità: valutazione delle risorse familiari e genitoriali 5.4 La separazione come processo e le modalità di gestione della conflittualità: implicazioni dirette ed indirette nel processo di mediazione 5.5 Analisi motivazionale e modalità di gestione delle conflittualità. 5.6 Esercitazione sulle modalità di gestione della conflittualità: esame e trattazione di casi pratici. 5.7 Tecniche del colloquio individuale e di coppia nelle vicende separative e nel divorzio: esame e trattazione di casi pratici con simulazioni di ruolo nel setting di un primo colloquio mediativo MODULO SOCIALE 6. L organizzazione dei servizi di mediazione familiare nell esperienza italiana 6.1 Esempi e modelli di programmazione degli interventi di mediazione familiare in ambito di programmazione regionale e locale. Implicazioni dei modelli organizzativi rispetto all autonomia del processo di mediazione familiare 6.2 Metodologie di informazione per l invio: dalla prassi a specifica alla qualificazione della domanda e dell accoglienza per la mediazione familiare come servizio alla persona. 6.3 L informazione sui contenuti e sulle finalità del servizio di mediazione familiare nei primi colloqui di mediazione 6.4 I fondamenti per l ascolto della domanda di mediazione: capacità di autodeterminazione della persona rispetto alla volontà di mediare e di definire obiettivi di negoziazione 6.5 Le condizioni di setting per il riconoscimento dell altro come interlocutore competente a 4

5 partecipare al percorso di negoziazione 6.6 I colloqui individuali e le sessioni di mediazione: accoglienza, documentazione e monitoraggio. Presentazione, attuazione e finalità del follow up 7. Project work in itinere 7.1 Gli effetti terapeutici indiretti della mediazione familiare: i processi di empatia e contenimento emotivo nelle professioni sociali articolate sul modello della relazione di aiuto. Elaborazione e trattazione di casi pratici relativi alla qualificazione della domanda ed alla gestione dei processi di informazione-invio nella mediazione familiare. Questionario di valutazione dei docenti I questionario di verifica dell apprendimento S e c o n d o A n n o MODULO GIURIDICO 8. La definizione partecipata dell accordo nel processo di mediazione familiare 8.1 Profili personali e aspetti patrimoniali relativi alla vicenda separativa: gli accordi economici e la definizione dei comportamenti attesi nello stile di relazione interpersonale e/o nella prospettiva di esercizio della bigenitorialità 8.2 L informazione sulla necessità di sottoporre l accordo di mediazione agli avvocati di fiducia della coppia. La condivisione sulle modalità di gestione degli adempimenti e sulla possibilità di revisione degli accordi (contesto mediativo o contesto giudiziario) 8.3 Processo di mediazione, accordo di mediazione familiare e definizione consensuale della vicenda separativa: le informazioni sulle implicazioni a cura degli interessati in fase processuale, nei confronti del giudice, degli avvocati e degli operatori del contesto giudiziario e sociale. 9. La Deontologia nella pratica della mediazione familiare 9.1 Disposizioni di ordinaria deontologia e responsabilità professionale per la gestione del processo di mediazione familiare da parte di psicologi, assistenti sociali e avvocati, a tutela dei diritti delle persone nella specificità del contesto mediativo 9.2 La deontologia per la pratica della mediazione familiare secondo i principi della Raccomandazione R 616/98 CE e nei Codici Deontologici delle Associazioni italiane per la Mediazione Familiare 9.3 Il segreto professionale, il segreto d ufficio, la tutela della riservatezza e il trattamento dei dati personali per la gestione dei flussi informativi nel processo di mediazione familiare in ambito pubblico, dal primo colloquio al follow up 5

6 9.4 L organizzazione dei servizi di mediazione familiare in ambito privato: l avvocato mediatore o co-mediatore familiare e la gestione dell autonomia del contesto mediativo con gli avvocati di fiducia delle parti MODULO PSICOLOGICO RELAZIONALE 10. Modelli, metodologie e fasi del processo di mediazione familiare 10.1 Obiettivi e modelli di riferimento per la pratica della mediazione familiare 10.2 L analisi della domanda e la valutazione della mediabilità nelle fasi preliminari alla Mediazione Familiare (dal primo al terzo colloquio) 11. Fasi della mediazione familiare 11.1 La prima fase della Mediazione Familiare: facilitazione, proposta e definizione degli obiettivi della negoziazione 11.2 La prima fase della Mediazione Familiare: individuare ed attuare le tecniche del colloquio 11.3 La prima fase della Mediazione Familiare: esperienze e percorsi documentati da esaminare 11.4 La seconda fase della Mediazione Familiare: la negoziazione degli accordi 11.5 La terza fase della Mediazione Familiare: la verifica degli accordi e la loro condivisione tra obiettivi relazionali e garanzie di tutela legale 11.6 Le tecniche del colloquio nella seconda e terza fase della Mediazione Familiare: l eventuale sospensione del percorso mediativo 11.7 Esperienze e percorsi documentati di negoziazione, condivisione e verifica nella seconda e la terza fase della Mediazione Familiare. Esame e discussione di casi pratici. MODULO SOCIALE 12 I riferimenti per la collaborazione genitoriale 12.1 La relazione di ascolto mirato per la definizione continua dei bisogni affettivi ed educativi dei figli. La valorizzazione delle risorse familiari, il ruolo degli ascendenti e delle figure di riferimento Il ruolo dell assistente sociale in co-mediazione 12.3 Il dovere di rendere informazioni circa finalità e modalità delle eventuali indagini valutative pregresse per le implicazioni che esse possono avere nell autonomia del processo di mediazione 12.4 Non solo mediazione: i gruppi di auto e mutuo aiuto. Sostenere i contesti e i processi facilitativi, trasformativi, integrativi, valutativi e terapeutici avviati dalla mediazione familiare 12.5 Oltre la mediazione: il sostegno genitoriale, il counseling e i percorsi di terapia familiare 6

7 12.6 Il follow-up e la ricerca in mediazione familiare: presentazione di metodologie di analisi e riflessioni sulle varianti del processo di mediazione a seconda dei modelli operativi adottati 13. Project Work finale Questionario di valutazione dei docenti II questionario di verifica dell apprendimento Redazione di un elaborato conclusivo relativo alla presentazione di un caso pratico trattato dall allieva/o in sede di tirocinio professionale Discussione orale di un caso reale partecipato dall allieva/o in sede di co-mediazione ed oggetto di supervisione didattica Attestato di Partecipazione e Attestato di Perfezionamento ASSIOSS A tutti i Corsisti che avranno frequentato almeno l 80% del monte ore delle lezioni sarà rilasciato un Attestato di Partecipazione circa il percorso formativo teorico-pratico (180 ore di cui 120 dedicate al processo di mediazione) Ai Corsisti che avranno inoltre superato l'esame finale consistente nella redazione dell elaborato conclusivo e nella discussione di un caso reale partecipato in sede di comediazione, anche autonomamente ma attraverso supervisione dei docenti UNIGP2, sarà rilasciato un Attestato di Perfezionamento riconosciuto dall UNIGP2 per la pratica della mediazione familiare, relativo alle attività formative svolte conformemente alle previsioni del standard indicati dal FORUM EUROPEO per la Formazione e Ricerca in Mediazione Familiare. Lo svolgimento delle attività di supervisione è condizione indispensabile per completare il Corso e per conseguire l attestazione dell idoneità alla pratica della Mediazione Familiare, secondo quanto stabilito dal FORUM EUROPEO per la Formazione e Ricerca in Mediazione familiare. 7