REPUBBLICA ITALIANA N. Reg.Sent. IN NOME DEL POPOLO ITALIANO. IL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE N Reg.Ric.

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REPUBBLICA ITALIANA N. Reg.Sent. IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Anno IL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE N. 4043 Reg.Ric.

1 REPUBBLICA ITALIANA N. Reg.Sent. IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Anno IL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE N Reg.Ric. composta dai magistrati: PER IL LAZIO - SEZIONE III quater Anno 2005 MARIO DI GIUSEPPE CARLO TAGLIENTI UMBERTO REALFONZO Presidente Consigliere relatore Consigliere ha pronunciato la seguente SENTENZA sul ricorso n del 2005 proposto dall Associazione Nazionale Medici INAIL (A.N.M.I.) in persona del presidente pro tempore, nonché dallo stesso presidente dott. Adriano Ossicini in proprio, quale dirigente medico dipendente dell INAIL, rappresentati e difesi dagli avvocati: prof.ernesto Sticchi Damiani e Giulio V. Petruzzi, elettivamente domiciliati presso lo studio BDL in Roma Via Bocca di Leone n. 78; CONTRO L INAIL in persona del presidente pro tempore, rappresentato e difeso dagli avvocati Lucio Vuoso e Arnaldo Colaiocco dell Avvocatura dell ente domiciliataria in Roma, via IV Novembre n. 144; 10T

2 2 le Organizzazioni sindacali CGIL INAIL, CISL INAIL, UIL INAIL, CSA di CISAL/FIALP INAIL e RdB INAIL, in persona dei rispettivi legali rappresentanti, non costituite in giudizio; per l annullamento della circolare INAIL n. 9 del relativa al Regolamento per l esercizio dell attività libero professionale dei medici INAIL, nella parte in cui impone la preventiva autorizzazione per prestazioni professionali intra moenia o extra moenia, ed in particolare per l effettuazione di consulenze tecniche d ufficio innanzi l Autorità giudiziaria; nonché nella parte in cui preclude l effettuazione di accertamenti diagnostici strumentali in regime di attività libero professionale intra moenia; del verbale d intesa stipulato il tra la delegazione di parte pubblica e le organizzazioni sindacali sopra indicate, relativo al regolamento dell attività libero professionale dei medici e quindi del regolamento stesso; di tutti gli atti connessi; Visto il ricorso con i relativi allegati; Visto l atto di costituzione in giudizio dell Amministrazione resistente; Viste le memorie prodotte dalle parti; Visti gli atti tutti di causa; Uditi, alla pubblica udienza del 19 ottobre 2005, con designazione del Cons. Carlo Taglienti relatore della causa, gli avv.ti come da verbale di udienza; 2

3 3 Ritenuto in fatto e considerato in diritto quanto segue: FATTO Con ricorso notificato il 21 aprile 2005 e depositato il 3 maggio successivo l associazione sindacale tra medici dipendenti dell INAIL A.N.M.I., ed il suo presidente in proprio, quale dirigente medico INAIL, hanno impugnato il regolamento e la relativa circolare esplicativa, riguardanti l attività libero professionale dei medici dipendenti INAIL, sia in regime intra moenia che extra moenia; e ciò con particolare riferimento alle norme che impongono una preventiva autorizzazione dell ente per lo svolgimento di tali attività, anche con riguardo a quella di consulente tecnico nominato dall Autorità giudiziaria; nonché a quelle che impediscono l effettuazione di accertamenti diagnostici strumentali in regime di attività libero professionale intra moenia. Dopo aver svolto un excursus storico della normativa applicabile alla fattispecie, deducono i ricorrenti: 1) violazione e falsa applicazione del combinato disposto delle disposizioni di cui all art. 53 del decreto legislativo n. 165/2001 e all art. 13 della legge n. 222/84; perplessità e contraddittorietà dell azione amministrativa; illogicità manifesta; 2) violazione stesse norme; eccesso di potere sotto gli stessi profili, nonché per violazione della circolare INAIL n. 74/99 e della circolare del Ministero della Giustizia del ; 3) eccesso di potere per irragionevolezza ed ingiustizia manifesta. 3

4 4 Costituitasi l INAIL ha preliminarmente eccepito il difetto di giurisdizione del giudice amministrativo, ed ha quindi sostenuto nel merito l infondatezza del ricorso, non potendosi, in sintesi, ritenere assoluta l equiparazione dei medici INAIL a quelli del Servizio Sanitario Nazionale. Con memoria predisposta per l udienza di discussione i ricorrenti hanno precisato le ragioni che portano a sostenere la giurisdizione del giudice amministrativo nella fattispecie, insistendo sulla fondatezza nel merito del ricorso. Alla pubblica udienza del 19 ottobre 2005 i difensori delle parti hanno ribadito tesi e ragioni ed hanno quindi spedito in decisione la causa. DIRITTO Con il ricorso in epigrafe sia una associazione di medici dipendenti dell INAIL sia, in proprio, il suo legale rappresentante hanno impugnato un accordo sindacale integrativo aziendale riguardante la disciplina dell attività libero professionale dei medici dipendenti, sia in regime intra moenia che extra moenia, nonché la circolare applicativa emanata dall Istituto. Lamentano in particolare la lesività delle norme che impongono in ogni caso la preventiva autorizzazione dell ente per lo svolgimento di detta attività, ed anche quando si tratti di svolgere consulenze tecniche per incarico dell Autorità giudiziaria; nonché le disposizioni che impediscono gli accertamenti diagnostici strumentali per i medici dipendenti in regime intra moenia. 4

5 5 Considerato che le lesioni lamentate derivano sostanzialmente da clausole di un accordo sindacale integrativo aziendale e che la circolare dell Istituto, oltre a non avere natura provvedimentale, è meramente applicativa, per quanto qui interessa, delle suddette clausole, il Collegio ritiene fondata l eccezione preliminare di inammissibilità del ricorso per difetto di giurisdizione. La Corte di Cassazione a Sezioni Unite, con sentenza 3 marzo 2003 n. 3145, dalla quale il Collegio non ha motivo di discostarsi, ha infatti statuito che spetta all Autorità giudiziaria ordinaria la giurisdizione sulla domanda con la quale una associazione sindacale di medici dipendenti e singoli medici richiedano l annullamento di clausole di contratto integrativo aziendale. La Suprema Corte ha infatti precisato che: la devoluzione al giudice ordinario delle controversie relative alle procedure di contrattazione collettiva, ivi compresa quella integrativa, secondo la previsione dell art. 63 comma 3 del T.U n. 165/01, include anche quelle controversie in cui venga in contestazione la validità o l efficacia di determinate clausole collettive, atteso che, da una parte, la menzione delle procedure non può essere intesa in senso restrittivo, così come si desume dalla disposizione di cui al successivo art. 64 che attribuisce allo stesso giudice ordinario l accertamento pregiudiziale sull efficacia, la validità e l interpretazione dei contratti collettivi nazionali e che, d'altronde, la ratio di tale devoluzione si ricollega al tipo di situazioni giuridiche soggettive implicate dalle vicende dell autonomia contrattuale collettiva, la cui natura, a questi fini, 5

6 6 rileva sia nella fase procedimentale e precontrattuale sia, a maggior ragione, una volta che il contratto sia effettivamente concluso. Su analoghe posizioni, seppure partendo dalla prospettiva del lavoratore e non del sindacato, si era del resto situata la giurisprudenza di questo Tribunale (TAR Lazio sez. I^ 15 gennaio 2003 n. 153) laddove aveva evidenziato che: ai fini della individuazione della giurisdizione, ciò che rileva non è il petitum formale (nella specie impugnazione del contratto collettivo), ma il petitum sostanziale, che nella fattispecie riguarda una particolare disciplina del rapporto di pubblico impiego e quindi posizioni soggettive di dipendenti pubblici nei confronti del datore di lavoro, rimesse alla cognizione del giudice ordinario ai sensi dell art. 63 del decreto legislativo n. 165/01. Le attività paritetiche nella cura del rapporto di pubblico impiego sono di competenza del giudice ordinario ( cfr. TAR Lazio sez. III^ 10 settembre 2002 n. 7775). Il ricorso deve quindi essere dichiarato inammissibile per difetto di giurisdizione del giudice amministrativo. Sussistono tuttavia giusti motivi per compensare tra le parti le spese di giudizio. P.Q.M. Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio sez.iii quater, dichiara inammissibile per difetto di giurisdizione del giudice amministrativo il ricorso in epigrafe. Spese compensate. 6

7 7 Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall Autorità amministrativa. Così deciso in Roma dal Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio Sezione terza quater nella camera di consiglio del 19 ottobre MARIO DI GIUSEPPE Presidente: CARLO TAGLIENTI Relatore estensore: 7

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