contro nei confronti di per l'annullamento

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Edoardo Cortese
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1 Pubblicato il 08/03/2018 N /2018 REG.PROV.COLL. N /2018 REG.RIC. R E P U B B L I C A I T A L I A N A IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Terza Quater) ha pronunciato la presente SENTENZA ex art. 60 cod. proc. amm.; sul ricorso numero di registro generale 754 del 2018, proposto da: contro INPS Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, in persona del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso dagli avvocati Elisabetta Lanzetta e Gaetano De Ruvo, con domicilio eletto presso l Avvocatura centrale dell Istituto in Roma, via Cesare Beccaria, 29 nei confronti di, non costituito in giudizio per l'annullamento previa adozione delle idonee misure cautelari, - delle determine del Presidente INPS, n. 163 datata 7 novembre 2017 e n. 171 del 22 novembre 2017, con cui è stato adottato il Bando di «Concorso pubblico per titoli ed

2 esami, a 365 posti di analista di processo-consulente professionale nei ruoli del personale dell'inps, area C, posizione economica C1», pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 24 novembre 2017, n. 90, nella parte in cui, all'art. 2, comma 1, lett. b), prevede che i candidati debbano essere in possesso di una «certificazione in corso di validità di conoscenza della lingua inglese, pari almeno al livello B2 del Quadro Comune Europeo di riferimento, rilasciata da uno degli enti certificatori riconosciuti dal decreto n. 118 del 28 febbraio 2017 del Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione Direzione Generale per il personale scolastico», nonché nella parte in cui, all'art 3, prevede che «Il candidato deve produrre domanda di partecipazione al concorso esclusivamente in via telematica», che «Non sono ammesse altre forme di produzione o di invio delle domande di partecipazione al concorso» e che vi deve obbligatoriamente indicare il possesso della certificazione linguistica. - degli altri atti indicati e specificati nella narrativa del presente atto. Visti il ricorso e i relativi allegati; Visto l'atto di costituzione in giudizio dell Inps; Viste le memorie difensive; Visti tutti gli atti della causa; Relatore nella camera di consiglio del giorno 27 febbraio 2018 il cons. Alfredo Storto e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale; Sentite le stesse parti ai sensi dell'art. 60 c.p.a.; Col ricorso in esame i ricorrenti impugnano il bando con il quale l Istituto ha indetto il concorso pubblico per titoli ed esami a 365 posti di analista di processo consulente professionale nei ruoli del personale INPS, area C posizione economica C1, nella parte in cui all art. 2, recante i requisiti di ammissione, stabilisce che il concorrente debba dichiarare di essere in possesso della certificazione in corso di

3 validità di conoscenza della lingua inglese pari ad almeno il livello B2 del Quadro Comune Europeo e nella parte in cui il modulo elettronico di domanda prevede che il concorrente debba rilasciare analoga dichiarazione, stabilendo altresì l obbligatorietà, pena la inammissibilità, della presentazione della domanda esclusivamente in via telematica, mediante la compilazione del relativo campo. Gli odierni ricorrenti, tutti non in possesso della certificazione linguistica richiesta e che hanno presentato domanda indicando la carenza del requisito nel relativo campo della piattaforma telematica, lamentano: 1) l illegittima previsione della certificazione linguistica sia quale requisito di partecipazione sia quale titolo di merito, posto che la normativa di riferimento (art. 17 della legge di delega n. 124/2015 e d.lgs. n. 75/2017), a differenza di quanto fatto col bando, avrebbe imposto la conoscenza della lingua inglese alternativamente, e non cumulativamente, come requisito di partecipazione oppure quale titolo di merito; 2) la mancanza di alcuna previsione legislativa in base alla quale la certificazione linguistica possa fungere da requisito di partecipazione, alla luce del fatto che la delega legislativa sarebbe rimasta di fatto inattuata, essendo ancora oggi la questione affidata alla previsione dell art. 37 del d.lgs. n. 165/2001, nonché la irragionevolezza, anche in relazione al quadro costituzionale delineato dagli artt. 51 e 34 Cost., insita nel fatto che la Commissione di concorso, opportunamente integrata con commissari in grado di apprezzare la preparazione tecnica dei candidati, potrebbe non ritenere adeguatamente preparati i candidati pur in possesso della certificazione linguistica richiesta e, infine, che il requisito richiesto non sarebbe stato stabilito dal legislatore, ovvero con d.p.c.m., ma illegittimamente mediante contrattazione collettiva; 3) l irragionevolezza del livello di competenze linguistiche richieste. Con decreto ex art. 56 c.p.a. i ricorrenti sono stati ammessi con riserva a presentare domanda e a partecipare alle prove concorsuali.

4 L Inps si è costituito in giudizio, deducendo vuoi l ìnammissibilità del ricorso per non avere parte ricorrente gravato la delibera n. 156 del 17 ottobre 2017 (nonché la determina n. 162/2017) che, nell istituire il profilo messo a concorso, aveva disposto quale requisito di ammissione il possesso del contestato certificato di conoscenza della lingua inglese secondo il livello B2 del QCE vuoi la sua infondatezza. Nell odierna camera di consiglio, sentite ai sensi dell art. 60 c.p.a. le parti, che nulla hanno opposto, la causa è stata posta in decisione. Il giudizio può infatti essere definito con sentenza in forma semplificata posto che, a prescindere dalla questione pregiudiziale dedotta dal resistente, esso si rivela manifestamente infondato, in particolare alla luce dei numerosi e qui condivisi precedenti conformi di questa Sezione sui temi oggi in discussione (ex multis, cfr. sent. 1 febbraio 2018, n. 1201). Più nel dettaglio, questa Sezione ha considerato che: a) il bando di concorso ha fatto pedissequa applicazione del quadro normativo vigente e, segnatamente, dell art. 37 del d.lgs. n. 165/2001, come modificato dal d.lgs. n. 75/2017, che ha imposto, per i concorsi pubblici, l accertamento della conoscenza della lingua inglese; b) che l art. 17, comma 1 lett. e) della legge delega n. 124 del 2015 consente di prevedere la conoscenza della lingua inglese come requisito di partecipazione e secondo il Livello B2 del QCE; c) tale requisito è ragionevolmente commisurato al profilo professionale specialistico messo a concorso ed è stato tempestivamente portato a conoscenza degli interessati, in tal modo facendo venir meno ogni censura per discriminazione o per violazione del principio di massima partecipazione. A tanto si può qui aggiungere che, proprio alla luce delle statuizioni così richiamate e condivise, neppure è ravvisabile alcuna distonìa tra il sistema giuridico così sistematizzato e i principi fissati dagli artt. 51 e 34 Cost.

5 La peculiarità delle questioni esaminate, in uno allo loro assoluta novità al momento della proposizione del ricorso, consentono di compensare interamente tra le parti le spese di lite. P.Q.M. Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Terza Quater), definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto, lo respinge e compensa le spese di lite. Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa. Così deciso in Roma nella camera di consiglio del giorno 27 febbraio 2018 con l'intervento dei magistrati: Giuseppe Sapone, Presidente Alfredo Storto, Consigliere, Estensore Massimo Santini, Consigliere L'ESTENSORE Alfredo Storto IL PRESIDENTE Giuseppe Sapone IL SEGRETARIO

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