PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALUNNI ADOTTATI

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1 PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALUNNI ADOTTATI ( dalle Linee Guida del MIUR del nota n. 7443) La realtà dell adozione è, da tempo, ampiamente diffusa nella nostra società e chiaro è il suo valore quale strumento a favore dell Infanzia e come contribuisca alla crescita culturale e sociale del nostro Paese. In Italia, soltanto nel periodo , sono stati adottati circa bambini con l adozione internazionale e oltre 4000 con quella nazionale. Conseguentemente, anche la presenza dei minori adottati nelle scuole italiane è divenuta un fenomeno quantitativamente rilevante. In molti casi, inoltre, soprattutto per i bambini adottati internazionalmente, il tema del confronto con il mondo della scuola si pone in maniera urgente perché molti di loro vengono adottati in età scolare o comunque prossima ai 6 anni. Dalle Linee Guida del MIUR 1

2 VERSO LA CULTURA DELL ACCOGLIENZA Sempre più bambini adottati vengono inseriti nella scuola. Considerando l aumento delle adozioni è facile prevedere che prima o poi ogni docente possa incontrarsi con questa realtà; nasce quindi l esigenza di avere a disposizione nuovi strumenti operativi tali da assicurare al bambino, alla famiglia e alla scuola i supporti necessari per un progetto condiviso. Per il ruolo che la Scuola riveste nei processi formativi di ogni bambino è necessario far sì che questa entri in possesso di tutte le informazioni e conoscenze utili per affrontare il delicato compito dell accoglienza prima, e dell inclusione poi, del bambino adottato in modo efficace e adeguato. In particolare, nel caso del bambino adottato, la scuola rappresenta il primo campo sociale dove egli verifica l accettabilità della sua parte diversa ; la paura del rifiuto sarà molto forte richiedendo un atteggiamento di accoglienza e di sostegno attenti e strutturati. Pertanto, è bene inserire nel PTOF un protocollo dell accoglienza e integrazione del bambino adottato e mettere a conoscenza delle famiglie tale procedura. Tale documento potrà dare a tutti i docenti gli strumenti, gli spunti metodologici e didattici per affrontare così, serenamente, l inserimento di questi bambini; vuole essere uno strumento di lavoro, che consenta di realizzare un accoglienza competente, cioè che traduca il clima, gli atteggiamenti, le attitudini in criteri, indicazioni, dispositivi, atti, materiali allo scopo di facilitare l inserimento degli alunni, che hanno vissuto l esperienza dell abbandono. Quale strumento di lavoro, può essere integrato e rivisto sulla base delle esigenze e delle risorse della scuola, al fine di migliorare l inserimento e l integrazione del bambino adottato. MOTIVI DEL PROTOCOLLO Perché il bambino adottato ha la sua specificità: ha un passato ed un presente diversi; Per prefissare pratiche condivise; Per evitare stereotipi e pregiudizi; Per orientare chi non è preparato ad accogliere un minore adottato; Per potenziare e valorizzare le competenze delle figure scolastiche. DESTINATARI Insegnanti di scuola dell infanzia e scuola primaria che abbiano già incontrato nella loro esperienza professionale bambini/ragazzi adottati, o che, pur non avendone esperienza diretta, ritengano di voler riflettere sulle sfide creative e di crescita, personale e del gruppo classe, che la presenza di questi ragazzi rappresenta. 2

3 OBIETTIVI Diffondere una giusta cultura dell adozione, Sensibilizzare gli insegnanti Agevolare l inserimento e l integrazione del minore adottato/a. Costruire una collaborazione tra scuola e famiglia e una comunicazione reciproca efficace al fine di elaborare obiettivi comuni per l'acquisizione di sicurezza e autostima da parte dell'alunno adottato. Individuare e prefissare pratiche condivise per creare un clima favorevole all'accoglienza e valorizzare la specificità del bambino adottato che ha un passato e un presente diversi. Promuovere una rete di supporto, comunicazione, collaborazione fra Scuola, Famiglia, Servizi preposti e Enti Autorizzati. AREE CRITICHE IN PRESENZA DI ALUNNI ADOTTATI Le esperienze precedenti l adozione costituiscono l irrinunciabile inizio della storia di ogni bambino adottato. È facile immaginare la tempesta emotiva che ognuno di questi bimbi può vivere: le esperienze vissute ne condizionano l organizzazione psichica e la capacità di costruire legami, possono ostacolare la maturazione dei processi emotivi e mentali che si sviluppano più agevolmente in presenza di buoni legami di attaccamento, ma al tempo stesso possono determinare una maggiore capacità di autonomia o sviluppare la capacità di trovare soluzioni a problemi complessi e concreti. Per quanto premesso, possiamo sicuramente affermare che i bambini adottati non sono problematici ma sicuramente sono portatori di bisogni educativi speciali. Alla luce di tutto ciò si evidenzia in gran parte dei bambini adottati la presenza di aree critiche da tener ben presente: o DIFFICOLTA' DI APPRENDIMENTO possibili DSA, deficit nella concentrazione, nell'attenzione, nella memorizzazione. o DIFFICOLTA' PSICO-EMOTIVE in conseguenza alle esperienze sfavorevoli vissute che si possono tradurre in comportamenti aggressivi, incontenibile bisogno di attenzione, paura di essere rifiutati. o DIVERSA SCOLARIZZAZIONE NEI PAESI DI ORIGINE o SEGNALAZIONI COME ALUNNI BES in caso di : adozioni di due o più minori, bambini di sette o più anni di età, bambini con significativi problemi di salute o disabilità, bambini con un vissuto particolarmente difficile o traumatico o ETA' PRESUNTA identificazione età anagrafica o PREADOLESCENZA E ADOLESCENZA atteggiamenti disfunzionali verso l'apprendimento: oppositivo, dipendenza, egocentrismo. o ITALIANO COME L2 i bambini adottati internazionalmente apprendono velocemente la lingua italiana funzionale alla comunicazione ma rimangono difficoltà nell'interiorizzazione della struttura linguistica. o IDENTITA' ETNICA un bambino adottato internazionalmente non è un bambino straniero immigrato ma è diventato un bambino italiano a tutti gli effetti. Tuttavia si possono manifestare momenti di rifiuto/rimozione, legati al vissuto difficile o traumatico, a momenti di nostalgia/orgoglio verso la cultura di provenienza. 3

4 Il nostro Istituto aprova un apposito Protocollo di accoglienza che prevede la presenza di un docente Referente e il rispetto di 6 fasi che strutturano una metodologia di accoglienza scolastica utilizzando strumenti utili non solo per quanto riguarda l aspetto organizzativo, ma anche didattico e relazionale, al fine di garantire il più possibile il benessere di questi alunni. Fasi: A. Propedeutica B. Iscrizione C. Preparare l accoglienza D. Inserimento E. Durante l inserimento F. Conclusione primo anno di inserimento A) FASE PROPEDEUTICA ALL ISCRIZIONE O PRIMA ACCOGLIENZA Obiettivo Modalità Attori Strumenti Osservazioni dei docenti Informare ed orientare nell inserimento scolastico Docente Referente Dirigente Genitori Colloquio Protocollo Risorse e strumenti presenti nella scuola L insegnante referente sulle tematiche dell adozione, porta a conoscenza della famiglia progetti inseriti nel POF, informazioni riguardanti l organizzazione scolastica, i tempi di inserimento Acquisizione della documentazione amministrativa: cittadinanza, nascita e dati con schede informative. Utilizzo delle informazioni fornite dalla famiglia e dal Centro di Adozione esclusivamente per finalità scolastiche. 4

5 B) ISCRIZIONE A SCUOLA Obiettivo Modalità Attori Strumenti Osservazioni dei docenti Individuare le modalità, i tempi di iscrizione e di inserimento nonché la 1. Iscrizione online per le prime classi, fatta eccezione la scuola dell infanzia,in Segreteria Dirigenti Scolastici Referente adozione Famiglie Scheda di raccolta Informazioni; Allegato 1 scelta della corso di anno, o Servizi pubblici classe più casi eccezioni di e\o privati che idonea per la affido a rischio sostengono e storia giuridico. accompagnano specifica di la famiglia nel ogni bambino. percorso adottivo 2. Tempi di inserimento: Scuola dell infanzia non prima delle 12 settimane dall arrivo in Italia; Scuola primaria non prima delle 12 settimane dall arrivo in Italia. 3. Incontro congiunto fra famiglia e scuola 4. Compilazioni schede d ingresso per raccogliere i dati essenziali del bambino adottato. 5.Individuazione classe da parte del Dirigente scolastico in 5 E prevista la possibilità di deroga alla prima classe della primaria al compimento dei 6 anni e la possibilità di rimanere un anno in più nella scuola dell infanzia(nota 547 del 21\2\2014) su circostanziata documentazione Ritardare l inserimento a scuola, quando necessario. E bene che l inserimento a scuola avvenga in un momento in cui il bambino è in grado di tollerare la separazione dai genitori. La famiglia che adotta internazionalmente può effettuare l iscrizione anche se non ha ancora tutta la documentazione necessaria. I genitori adottivi possono iscrivere i figli a scuola in qualsiasi momento dell anno. Per le adozioni nazionali o in

6 accordo con la famiglia 6 situazioni di affido, il tribunale dei minori, al fine di garantire la tutela del bambino prevede che l iscrizione sia fatta direttamente in segreteria senza il passaggio in piattaforma online Scegliere accuratamente, valutando, caso per caso, la classe più adatta per l inserimento scolastico. Si potrà procedere ad una valutazione di abilità e competenze possedute mediante gli strumenti ritenuti più adeguati ( compiti di prestazione, test, attività), privilegiando l utilizzo di test non verbali. Il Dirigente deciderà la classe d'inserimento in accordo con la famiglia, recependo, se presenti, i pareri dei professionisti che seguono il minore, considerando anche la possibilità, in casi particolari (ad es. carente scolarizzazione pregressa, lingua d'origine molto diversa

7 dall'italiano) di inserire il minore in una classe inferiore di un anno all età anagrafica. C) PREPARARE L ACCOGLIENZA Obiettivo Modalità Attori Strumenti Osservazioni dei docenti Individuare tutto ciò che può essere attivato al momento del primo ingresso per favorire il benessere scolastico di ogni bambino adottato Referente adozioni Insegnanti di classe Famiglia Empatia 1. Condivisione scheda con docenti di classe da parte del referente adozione. 2. Definizione in accordo con familiari, modalità di frequenza (attività previste, frequenza alla mensa e tempo pieno). 3. Realizzare una visita c\o la scuola. 4. Predisporre modalità e materiali per agevolare accoglienza in classe. 7 Avere cura della disposizione dei banchi e nell assegnazione del posto, al fine di favorire una più facile conoscenza e accettazione. Avere attenzione al clima di classe e disponibilità al dialogo con gli alunni e all ascolto. Al suo arrivo nella scuola è bene pensare ad un inserimento graduale iniziando con alcune ore e giungendo all intera frequenza oraria solo quando il bambino si dimostra pronto poiché non dobbiamo scordare che l ingresso a scuola è un esperienza emotiva forte che coincide con, per questo bambino,

8 con un nuovo lasciare. Per quanto riguarda l approccio in classe, all inizio è necessario prevedere un periodo di assestamento linguistico, specie se i bambini sono arrivati da pochi mesi in famiglia. L assestamento linguistico esprime il bisogno di colmare il gap fra una ricezione del linguaggio che, mediamente è efficace fin dai primi tempi del loro inserimento, e la produzione. La problematica relativa alla lingua diventa tuttavia, meno pregnante se il bambino è in età prescolare e viene inserito alla scuola dell infanzia. D) INSERIMENTO A SCUOLA Obiettivo Modalità Attori Strumenti Osservazioni dei docenti Monitorare il percorso di adattamento del bambino all ambiente scolastico 1. Osservazione in classe 2. Eventuale elaborazione PDP in ogni momento dell anno e\o misure didattiche Insegnanti di classe Referente adozione Famiglia Classe Equipe adozioni Scheda di osservazione. Allegato2 Cooperative learning Tutoring Life skills education. Osservazioni per individuare le criticità e i punti di forza 8

9 di accompagnamento Eventuale affiancamento di un facilitatore linguistico: insegnante di italiano anche di un altra sezione che diventi figura referente. Compagno tutor. E) DURANTE L INSERIMENTO Obiettivo Modalità Attori Strumenti Osservazioni dei docenti Porre attenzione agli approcci didattici, alla storia personale e ai contenuti interculturali. Rinforzare i progressi effettuati. Attivare e monitorare le misure valutate necessarie al percorso previsto per quel bambino adottato in accordo con la famiglia. Individuare obiettivi specifici oltre quelli curricolari. Insegnanti di classe. Famiglia Minore Classe Facilitatore Equipe adozioni Misure didattiche di facilitazione, come l orario flessibile. Individuare percorsi Personalizzati come la partecipazione ad attività includenti e di alfabetizzazione esperienziale. Stesura di eventuale piano di obiettivi specifici oltre quelli curriculari; Condivisione con la Famiglia del percorso. Promozione di condizioni di sviluppo resiliente. Facilitazione della relazione all interno della classe di appartenenza. Utilizzo di supporti didattici mirati (sulla storia personale, su approccio interculturale). Attivare lo scambio e il confronto delle esperienze anche in ambito extra scolastico. 9 Eventuale consulenza con equipe adozioni o servizi pubblici o privati che sostengono il bambino. Gli insegnanti dovranno favorire il lavoro di gruppo in classe, che comporta collaborazione, aiuto reciproco, accettazione dei compagni nella loro diversità.. Avere attenzione al clima classe. Tenere presente la storia del minore adottato e accogliere le sue difficoltà. Programmare in modo che si aiuti il minore all acquisizione

10 Sostegno e gratificazione dell alunno al momento del raggiungimento dei successi scolastici progressiva di adeguate competenze. Motivare il minore adottato ad apprendere per se stesso. Le difficoltà di apprendimento possono essere collegabili a un ritardo culturale e alle inadeguate esperienze sociali e di scolarizzazioni precedenti che possono portare difficoltà nel linguaggio, di memorizzazione, di concentrazione e d astrazione. F) AL TERMINE DEL PRIMO ANNO DI INSERIMENTO G) Obiettivo Modalità Attori Strumenti Osservazioni dei Definire il miglior percorso futuro in un ottica di collaborazione e confronto multidisciplinare 1 - Valutazione iter scolastico effettuato 2- Proposta preiscrizione Insegnanti di classe Referente adozione Famiglia Minore Equipe adozioni docenti Monitorare il percorso educativo, relazionale affettivo e formativo. 10

11 CONTINUITA' 1. Continuità nel percorso scolastico Anche nelle scuole in cui sono prestate le dovute attenzioni nei confronti degli alunni adottati, può accadere che - superata la prima fase di accoglienza e di inserimento - la loro peculiare condizione sia considerata superata, e non si presti pertanto più attenzione alle specificità di questi alunni. Occorre ricordare a tal proposito che l'essere adottati rappresenta una condizione esistenziale che dura tutta la vita, e che in alcuni momenti del percorso scolastico e della crescita possono emergere problematicità e insicurezze che vanno comprese alla luce dell'adozione. Infatti, se il passaggio tra ordini e gradi di scuola, con le discontinuità che ciò comporta (cambiamenti delle figure di riferimento, dei compagni, degli stili educativi e delle prestazioni richieste) può essere temporaneamente destabilizzante per molti studenti, ciò può, alcune volte, valere ancor di più per gli alunni adottati, a causa di una possibile fragilità connessa ad una particolare reattività ai cambiamenti, autostima precaria, difficoltà di pensarsi capaci, timore di non essere accettati da compagni e insegnanti. Col procedere del percorso di studi, inoltre, le richieste scolastiche si fanno sempre più complesse, richiedendo una buona organizzazione dello studio e una continua integrazione di saperi molteplici e complessi. Si tratta di una modalità di apprendimento che spesso si scontra con difficoltà abbastanza comuni per molti studenti adottati, quali la necessità di tempi più lunghi per consolidare la comprensione e la memorizzazione dei contenuti scolastici, nonché la fatica a mantenersi costanti su un'attività di studio o ad impegnarsi. A ciò possono aggiungersi le difficoltà connesse a un incompleta padronanza delle abilità linguistiche necessarie per l'apprendimento superiore (linguaggio astratto, sintassi complessa, lessico specialistico), retaggio della sostituzione della lingua italiana alla prima lingua materna. Anche i vissuti emotivi che caratterizzano la preadolescenza e l'adolescenza, fasi della vita in cui si va definendo l'identità, possono manifestarsi in alcuni ragazzi adottati come un processo ancora più complesso, poiché nel loro caso pensare l'identità implica tentare una complessa ricucitura tra quanto si è vissuto nel passato e quanto si vive nel presente. E' quindi auspicabile l attivazione di buone prassi che facilitino il progredire del percorso scolastico di questi ragazzi, quali: o o o o o un accurato scambio di informazioni (concordato con la famiglia) fra docenti dei diversi gradi di scuola e la possibilità che i ragazzi possano, se necessario, familiarizzare con il nuovo ambiente tramite visite alla scuola e incontri con gli insegnanti prima dell'inizio dell'effettiva frequenza; una particolare cura dei rapporti scuola-famiglia, mediante la predisposizione di incontri iniziali e in itinere per favorire la comunicazione e monitorare i progressi nella maturazione personale e negli apprendimenti; l'individuazione di un insegnante all'interno del consiglio di classe che possa rappresentare un riferimento privilegiato per il ragazzo e per la sua famiglia18; l'attivazione tempestiva di interventi ad hoc (potenziamento linguistico, acquisizione del metodo di studio, percorsi individualizzati consentiti dalla normativa), quando si ravvisino difficoltà nell'apprendimento all'inizio di un nuovo ciclo scolastico; una particolare attenzione al clima relazionale di classe, attraverso attività che sensibilizzino gli studenti all'accoglienza, alla valorizzazione delle diversità e all'inclusione 11

12 2. Continuità con le risorse del territorio La multidimensionalità della condizione adottiva richiede che l'inserimento scolastico degli studenti adottati sia adeguatamente accompagnato e sostenuto attraverso un lavoro coordinato tra scuola, famiglia, servizi sociosanitari, Associazioni Familiari e altri soggetti che si occupano di adozione sul territorio. Una rete di coordinamento tra i diversi soggetti potrà garantire, in un'ottica di collaborazione, il confronto sulle problematiche che potrebbero eventualmente presentarsi, sia al momento dell'accoglienza a scuola che successivamente, nonché mettere a disposizione competenze e professionalità diversificate, al fine di sostenere il benessere scolastico degli studenti adottati tramite un approccio multidisciplinare. A livello delle singole scuole risulta, in particolare, opportuno che il personale scolastico abbia chiari i diversi ruoli dei soggetti coinvolti e ne possegga contatti e riferimenti utili. 12

13 RUOLI DIRIGENTE SCOLASTICO Promuove e sostiene azioni finalizzate a favorire il pieno inserimento nel contesto scolastico dell alunno adottato. A tal fine: si avvale della collaborazione di un insegnante referente per l'adozione con compiti di informazione, consulenza e coordinamento; garantisce che nel Piano dell'offerta Formativa della scuola siano indicate le modalità di accoglienza e le attenzioni specifiche per gli alunni adottati; decide la classe di inserimento dei neo-arrivati, sentiti i genitori e il referente, e presa visione della documentazione fornita dalla famiglia e dai servizi pubblici e/o privati che la accompagnano; acquisisce le delibere dei Collegi dei Docenti della scuola dell infanzia e della scuola primaria, nel caso in cui risulti opportuno - data la documentazione acquisita - prevedere la permanenza dell alunno nella scuola dell infanzia oltre i 6 anni; garantisce percorsi didattici personalizzati finalizzati al raggiungimento di una adeguata competenza linguistica per consentire l uso della lingua italiana nello studio delle varie discipline; promuove e valorizza i progetti finalizzati al benessere scolastico e all'inclusione; attiva il monitoraggio delle azioni messe in atto per favorire la diffusione di buone pratiche; garantisce il raccordo tra tutti i soggetti coinvolti nel percorso post-adottivo (scuola, famiglia, servizi pubblici e/o privati del territorio); promuove attività di formazione e aggiornamento, anche in rete. INSEGNANTE REFERENTE D ISTITUTO La funzione del referente d'istituto si esplica principalmente nel supporto dei colleghi che hanno alunni adottati nelle loro classi, nella sensibilizzazione del Collegio dei docenti sulle tematiche dell'adozione, nell'accoglienza dei genitori. Nello specifico, svolge le seguenti funzioni: informa gli insegnanti (compresi i supplenti) della eventuale presenza di alunni adottati nelle classi; accoglie i genitori, raccoglie da loro le informazioni essenziali all'inserimento e alla scelta della classe e li informa sulle azioni che la scuola può mettere in atto; collabora a monitorare l'andamento dell'inserimento e del percorso formativo dell'alunno; collabora a curare il passaggio di informazioni tra i diversi gradi di scuola; nei casi più complessi, collabora a mantenere attivi i contatti con gli operatori che seguono il minore nel post-adozione; mette a disposizione degli insegnanti la normativa esistente e materiali di approfondimento; promuove e pubblicizza iniziative di formazione; 13

14 supporta i docenti nella realizzazione di eventuali percorsi didattici personalizzati; attiva momenti di riflessione e progettazione su modalità di accoglienza, approccio alla storia personale, su come parlare di adozione in classe e come affrontare le situazioni di difficoltà. DOCENTI Coinvolgono tutte le componenti scolastiche utili nel processo di inclusione di alunni adottati al fine di attivare prassi mirate a valorizzarne le specificità, a sostenerne l'inclusione e a favorirne il benessere scolastico. Nello specifico, quindi: partecipano a momenti di formazione mirata sulle tematiche adottive; propongono attività per sensibilizzare le classi all'accoglienza e alla valorizzazione di ogni individualità; mantengono in classe un atteggiamento equilibrato, evitando sia di sovraesporre gli studenti adottati sia di dimenticarne le specificità; nell ambito della libertà d insegnamento attribuita alla funzione docente e della conseguente libertà di scelta dei libri di testo e dei contenuti didattici, pongono particolare attenzione ai modelli di famiglia in essi presentati; creano occasioni per parlare delle diverse tipologie di famiglia esistenti nella società odierna, proponendo un concetto di famiglia fondato sui legami affettivi e relazionali; nel trattare tematiche sensibili (quali la costruzione dei concetti temporali, la storia personale, l albero genealogico, ecc.) informano preventivamente i genitori e adattano i contenuti alle specificità degli alunni presenti in classe; se necessario, predispongono percorsi didattici personalizzati calibrati sulle esigenze di apprendimento dei singoli; tengono contatti costanti con le famiglie ed eventualmente con i servizi pubblici e/o privati che accompagnano il percorso post-adottivo. FAMIGLIE Collaborano con la scuola al fine di favorire il benessere e il successo scolastico dei propri figli. Pertanto: forniscono alla scuola tutte le informazioni necessarie a una conoscenza del minore al fine di garantirne un positivo inserimento scolastico; nel caso di minori già scolarizzati, raccolgono e comunicano, ove possibile, tutte le informazioni disponibili sul percorso scolastico pregresso; sollecitano la motivazione e l'impegno nello studio del figlio con giusta misura, nel rispetto quindi dei suoi tempi e delle sue possibilità di apprendimento; mantengono contatti costanti con i docenti, rendendosi disponibili a momenti di confronto sui risultati raggiunti in itinere dall alunno. 14

15 BIBLIOGRAFIA UTILE PER GENITORI ED INSEGNANTI Chistolini, Scuola e adozione Polli, Maestra sai sono nato adottato. Vademecum di sopravvivenza per genitori ed insegnanti.gurrieri A., Odorisio M.L., A scuola di adozione. Piccole strategie di accoglienza, Edizioni ETS,Pisa Alloero-Pavone-Rosati, Siamo tutti figli adottivi: otto unità didattiche per parlarne a scuola Giorgi, Figli di un tappeto volante: strumenti e percorsi per affrontare in classe l adozione e situazioni familiari non tradizionali Chiodi, Storie vere di adozione: le parole dei genitori, i colori dei figli Genni Miliotti, E Nikolaj va a scuola: adozione e successo scolastico DA PROPORRE IN CLASSE Butti Balestra, Mille e mille modi di amare. Le fiabe del filo invisibile Pellai, Il mio fratellino a distanza Denti, Il cerchio dei tre fratelli Rinaldi, Arriva un bambino: ma come arrivano i bambini? Masini-La Porta, Bibo nel paese degli specchi Autori vari, L orsacchiotto non più solo. L adozione raccontata ai bambini Namvar-Piumini, Il cerchio chiuso Ninke, Rosita Zanotti, Mihai Camiolo-Bassanesi, Ci vediamo più tardi. Viaggio nell adozione internazionale SITOGRAFIA 15

16 ALLEGATI ALLEGATO 1 : SCHEDA DI RACCOLTA INFORMAZIONI A INTEGRAZIONE DEI MODULI D'ISCRIZIONE ALLEGATO 2: LA SCHEDA CONOSCITIVA PER LA SCUOLA PRIMARIA ALLEGATO 3: LA SCHEDA CONOSCITIVA PER LA SCUOLA DELL INFANZIA 16

17 ALLEGATO 1 Scheda di raccolta informazioni a integrazione dei moduli d'iscrizione 1. ADOZIONE NAZIONALE 2. ADOZIONE INTERNAZIONALE: AFRICA AMERICA meridionale AMERICA settentrionale ASIA EUROPA OCEANIA 3. ALTRO Nome e cognome del minore: Genere: Maschile Femminile 6. Luogo di nascita: Data di nascita: / / / / / / / / / / / (gg.) (mm.) (aaaa) 8. Il minore potrebbe iniziare - La classe prima ad inizio corso di studi con il gruppo classe ed ha frequentato la scuola dell infanzia - La classe prima ad inizio corso di studi con il gruppo classe e NON ha frequentato la scuola dell infanzia - Ad inizio anno scolastico di un percorso di studi già avviato (es,: cl. 2^, 3^, 4^, 5^) - Ad anno scolastico avviato con compagni di classe della stessa età - Ad anno scolastico avviato con compagni di classe più piccoli della sua età 9. Data di ingresso del minore nella famiglia / / / / / / / / / / / Deve ancora essere inserito SI NO (gg.) (mm.) (aaaa) 10. Data di ingresso del minore in Italia: / / / / / / / / / / / (se si tratta di un adozione internazionale) (gg.) (mm.) (aaaa) Deve ancora arrivare in Italia SI NO 11. I genitori desiderano inserire il b.no a scuola, dal suo ingresso in famiglia, dopo: settimane mesi (specificare numero di settimane/mesi) 12. Il/La bambino/a è già stato scolarizzato/a? NO SI Se a conoscenza, indicare da che età / / / e la durata / / / mesi /anni Informazioni sulla famiglia d accoglienza: 13. Sono presenti figli biologici? NO SI... (specificare il numero) Indicare per ciascuno il genere e l età: anni Anni 17

18 Maschi Femmine 14. Sono presenti altri figli precedentemente adottati/in affidamento? 18

19 NO SI... (specificare il numero) Indicare per ciascuno il genere e l età: Maschi Femmine anni Anni 15. Eventuali fratelli hanno frequentato/frequentano l attuale Scuola? NO SI 16. Riferimenti dei Servizi Territoriali o altri Enti che hanno seguito/seguono il nucleo famigliare: Nella scuola/classe in cui sarà inserito vostro/a figlio/a ci sono bambini che lui già conosce? NO SI Chi? In generale vostro/a figlio/a è in contatto con bambini accolti in adozione da famiglie o provenienti dalla medesima realtà adottiva? NO SI descrivere il tipo di relazione Data di compilazione: / / / / / / / / / / / 19

20 ALLEGATO 2 Primo colloquio insegnanti - famiglia (dati da tutelare secondo le modalità previste dalla Legge n. 675 del 31 dicembre Tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali) 1. Dopo l adozione è stato cambiato il nome? NO SI Quale? (esplicitarlo solo se non vi sono restrizioni per motivi di privacy).. Se è un nome straniero: la scrittura esatta è:... la pronuncia corretta e il suo significato (se noto) sono:.. 2. Dopo l adozione è stato aggiunto un altro nome? NO SI Quale? Come viene abitualmente chiamato/a vostro figlio/a in famiglia? Vostro/a figlio/a ha la conoscenza e/o percezione di: 1. quand è nato/a 2. dov è nato/a 3. dove vive (se arriva da un altro Paese) e dove abita ora 4. essere diventato/a figlio/a attraverso l adozione 5. della sua storia passata 6. della storia familiare adottiva 7. del ricordo di legami con figure affettive (affidatari, fratelli ) 8. di essere stato eventualmente /a scolarizzato/a e del ricordo di legami e figure di riferimento 9. dal suo inserimento in famiglia quali sono i legami per lui più significativi oltre ai genitori/nonni (es.: cuginetti, fratelli eventuali)? Quali?.... SI No In parte 5. Dall arrivo in famiglia il/la bambino/a ha frequentato/frequenta attività ricreative quali: ludoteche oratori attività sportive altro.. E mezzi di cura quali: psicomotricità a scuola in privato in carico ai Servizi Territoriali logopedia a scuola in privato in carico ai Servizi Territoriali ippoterapia a scuola in privato in carico ai Servizi Territoriali musica, musico-terapia a scuola in privato in carico ai Servizi Territoriali altro.. 20

21 6. Come valutate l atteggiamento prevalente di vostro/a figlio/a di fronte a una nuova esperienza? Se SI, valutare su una scala da 1 a 7: 1. SOCIEVOLE SI NO NON SO 2. LEADER SI NO NON SO 3. COLLABORATIVO SI NO NON SO 4. ISOLATO SI NO NON SO 5. REATTIVO SI NO NON SO 6. PASSIVO SI NO NON SO 7. INDIFFERENTE SI NO NON SO Poco Molto Poco Molto Poco Molto Poco Molto Poco Molto Poco Molto Poco Molto N.B.: Occorre tenere presente che si tratta di situazioni dinamiche, in evoluzione. Può inoltre verificarsi che la famiglia non sia in grado di rispondere, al momento del colloquio iniziale, ad alcune domande (nel caso, ad esempio, di inserimenti recenti) e che queste vadano poi riprese e completate nel corso dell anno. 7. Secondo voi vostro figlio è interessato a : valutare ciascun item su una scala da 1 a 7: 1. Conoscere nuovi compagni 2. Conoscere nuove maestre Poco Molto non so Poco Molto non so 3. Desiderio di apprendere nuove conoscenze Poco Molto non so 4. Altro _ Poco Molto non so 8. Secondo voi vostro figlio/a preferisce interagire con: valutare su una scala da 1 a 7: 1. Coetanei SI NO NON SO Basso Alto 2. Bambini più piccoli SI NO NON SO Basso Alto 3. Bambini più grandi SI NO NON SO Basso Alto 21

22 4. Adulti SI NO NON SO Basso Alto 5. Figure femminili SI NO NON SO Basso Alto 6. Figure maschili SI NO NON SO Basso Alto Focus narrativi per raccogliere altre informazioni, al fine di predisporre la miglior accoglienza del/la bambino/a in classe. Dall arrivo in famiglia: 9. Quali sono gli interessi prevalenti di vostro figlio/a? Nel gioco vostro figlio/a predilige giocare da solo giocare con la presenza prevalente di un adulto giocare ricercando il coetaneo giocare ricercando un ruolo di gioco in gruppo giocare evitando un ruolo di gioco in gruppo altro.. non lo so ancora 11. Nel gioco vostro figlio/a di fronte all insuccesso continua con ostinazione abbandona si ferma e rinuncia chiede aiuto tenta soluzioni accetta suggerimenti diventa reattivo verso gli oggetti diventa reattivo verso le persone altro.. non lo so ancora 12. Nel gioco vostro figlio/a tende a scambiare i giochi con i coetanei a dividere i giochi con i compagni ad accettare l aiuto di un coetaneo ad offrire spontaneamente aiuto ad un compagno a reagire eccessivamente se un compagno non lo aiuta altro.. non lo so ancora 13. Ci sono eventuali comportamenti e/o rituali che ritenete utili segnalarci?

23 14. In riferimento al rapporto con l alimentazione di vostro figlio ci sono eventuali aspetti o ritualità che ritenete utili segnalarci? (usi, gusti, abitudini relative alle proprie origini, accettazione della nostra cultura/varietà alimentare, capacità e volontà dell uso delle posate ) In riferimento ad eventuali ansie e relative sue reazioni/modalità consuete ci sono strategie preventive o di intervento che ritenete utile segnalare? Qual è la reazione di vostro figlio/a di fronte ad un disagio fisico e/o emotivo? N.B. DA RIVEDERE IMPOSTAZIONE IN FUNZIONE DI RICHIESTA (OVVERO INTENSITA DI REAZIONE ADEGUATA OPPURE SPECIFICAZIONE (ES. PIANGE DISPERATO QUANDO ) piange disperato/a si isola, chiudendosi nel mutismo si isola, nascondendosi si dondola, si ritrae, nasconde il volto non piange mai diventa aggressivo/a tende ad allontanarsi rifiuta il contatto fisico ricerca il contatto fisico si mostra contrariato/a altro Se è un bambino adottato da un Paese straniero. In riferimento al rapporto con la lingua d origine di vostro figlio, ci sono eventuali aspetti che intende segnalarci (rifiuto, utilizzo predominante, usata come intercalare)?

24 ALLEGATO 3 SCHEDA CONOSCITIVA PER LA SCUOLA DELL INFANZIA Dati personali: Nome e cognome del bambino/a Data e luogo di nascita.. Residente a.....via... Notizie sulla famiglia: Situazione familiare: _coniugati ıseparati _ divorziati _ conviventi Padre: Nome e cognome del padre... Data e luogo di nascita Titolo di studio... Professione Sede e orario di lavoro giornaliero. Madre: Nome e cognome della madre... Data e luogo di nascita Titolo di studio... Professione Sede e orario di lavoro giornaliero. Fratelli: Nome, età, scuola frequentata.... Persone conviventi...età. Provenienza della famiglia..... Da quando il bambino /a è arrivato in famiglia: è stato in famiglia è stato affidato ai nonni ha frequentato l asilo nido Prima di essere adottato il bambino/a: (informazioni conosciute) era in famiglia e per quanto tempo... in istituto per quanto tempo

25 in casa famiglia per quanto tempo... Il bambino/a ha ricordi di queste esperienze SI NO Telefoni e cellulari: Notizie sugli aspetti della vita del bambino/a conoscenza delle possibili malattie avute SI NO 25

26 Di eventuali ricoveri in ospedale: SI NO Stato di salute..... eventuali terapie in atto (farmacologiche riabilitative)... Alimentazione All arrivo in famiglia il tipo di alimentazione era adeguato all età? SI NO (segnare i comportamenti presenti) Mangia da solo aiutato seduto a tavola può alzarsi quando vuole. Cibi preferiti.. Cibi rifiutati.. Sonno Dorme senza difficoltà Usa oggetti transizionali (pupazzo, ciuccio, altro..) Il ritmo del sonno è regolare si no interrotto si no Digrignamento dei denti si no Succhiamento si no Il comportamento individuato si è presentato subito si no 26 Dondolio si no Autonomia personale A quale età il bambino/a ha iniziato a camminare? Usa il ciuccio o succhia il dito durante il giorno? Quali funzioni compie da solo? Vestirsi spogliarsi lavarsi andare in bagno usare le posate altro Usa il pannolino si no di giorno di notte Vita relazionale Età in cui ha iniziato a parlare Parla con gli altri bambini? SI NO Parla con gli sconosciuti

27 SI NO Sa esprimere i suoi bisogni? SI NO 27

28 Il linguaggio del bambino è comprensibile ai suoi familiari? SI NO Usa altri mezzi di comunicazione (gesti, segnali?) SI NO Ha occasione di incontrare altri bambini? In casa si no in casa d altri si no al parco giochi si no altro. Come si relaziona con gli altri bambini: si avvicina tranquillo si avvicina con comportamenti aggressivi (morde, picchia, graffia, ) Aspetta un po prima di avvicinarsi non si avvicina Con gli adulti: ricerca il contatto fisico si no si lascia coccolare si no Quali sono i giochi preferiti dal bambino?... In casa c è uno spazio destinato al bambino?.. Quanto tempo nel corso della giornata il bambino/a guarda la televisione? 1 ora 2 ore 3 ore di più Comportamenti problematici: Iperattività si no Dondolii si no Fuga si no Tics si no Atteggiamenti autolesionisti si no Se si quali?... Ci sono eventi del quotidiano che creano ansietà? si no Se si quali sono?... Come reagisce il bambino/a di fronte ai NO dell adulto?.. Ci sono episodi di frustrazione (avvilimento, rabbia, scoraggiamento) legati a Lingua si no Nazionalità si no Tratti somatici si no Colore della pelle si no Tempo dedicato esclusivamente al bambino Madre... Padre... data 28 Le insegnanti

29 PAGINA DI NARRAZIONE Questo spazio è dedicato alla presentazione libera e personale del vostro bambino/a. vi preghiamo di tenere in particolare considerazione anche i seguenti aspetti: comportamento, carattere, interessi, paure, atteggiamento nei confronti degli altri (adulti e bambini). Vi presento mio figlio.mia figlia. 29

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