CONSORZIO 1 TOSCANA NORD Consorzio di Bonifica Ente di Diritto Pubblico

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1 REGIONE TOSCANA PIANO DI SVILUPPO RURALE 2014/2020 REGOLAMENTO (UE) 1305/2013 Sottomisura 8.3 Sostegno alla prevenzione dei danni arrecati alle foreste da incendi, calamità naturali ed eventi catastrofici CONSORZIO 1 TOSCANA NORD Consorzio di Bonifica Ente di Diritto Pubblico Sede legale: Via della Migliarina n. 64 Sede di Capannori: Via Scatena n. 4-S. Margherita Viareggio (LU) Capannori (LU) Tel 0584/43991Fax 0584/ Tel 0583/98241Fax 0583/ CUP ARTEA Intervento di sistemazione idraulico forestale Fosso del Monte in località Azzano - Comune di Seravezza (LU) CUP H81E PROGETTO ESECUTIVO Relazione Generale ELABORATO N. A.1 PROGETTISTI : Ing. Gian Luca Dei COLLABORATORI: RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO: Ing. Giancarlo De Vitis REV. N. Data: 13 Marzo 2017

2 INDICE 1. Premessa... pag Inquadramento geografico delle aree di intervento... " 3 3. Descrizione degli interventi previsti... " 7 4. Espropri, occupazioni temporanee ed immobili di interesse... " Prezzari utilizzati... " 12 2

3 1. Premessa Nell'ambito del Piano di Sviluppo Rurale 2014/2020 Regolamento (UE) 1305/2013 della Regione Toscana, Sottomisura 8.3 "Sostegno alla prevenzione dei danni arrecati alle foreste da incendi, calamità naturali ed interventi catastrofici", il Consorzio 1 Toscana Nord ha assegnato, mediante esperimento d'indagine di mercato, la presente Progettazione Esecutiva al sottoscritto dott. ing. Gian Luca Dei. Lo studio geologico del progetto è stato affidato al dott. geol. Stefania Martina. Gli interventi che sono studiati nella presente progettazione consistono nella realizzazione di briglie, di nuovi muri di sponda e nel ripristino di muri di sponda esistenti per un tratto del Fosso del Monte in località Azzano, Comune di Seravezza (LU), in quanto tale corso d'acqua è stato più volte soggetto a eventi di piena talmente intensi da sollecitarne fortemente la stabilità delle sponde e dei versanti che vi insistono, fino a comprometterne la stabilità ed efficienza. Tali opere sono indirizzate alla prevenzione dell'erosione dell'alveo del Fosso grazie al miglioramento della dinamica della corrente e alla protezione delle sponde. 2. Inquadramento geografico delle aree di intervento Il Fosso del Monte, facente parte del reticolo di gestione del Consorzio di Bonifica Toscana Nord, così come definito dalla LR 79/2012 e aggiornato DCRT 9/2015, è situato lungo un versante esposto a ovest di una zona collinare del Comune di Seravezza, Provincia di Lucca, presso la località Azzano. Esso nasce a monte di tale località per poi attraversarla tramite tombatura e affluire al Fosso San Michele il quale, infine, versa le sue acque nel sottostante Torrente Serra. Come si evince dall'estratto dalla Carta Tecnica Regionale in scala 1:10000 riportato in figura 1, Il tratto oggetto degli interventi è posto a valle dell'abitato di Azzano, fra le quote 380 e 430 m.s.l.m. circa. Fig. 1 - Inquadramento su C.T.R. 3

4 Comune di Seravezza Fig. 2 - Classificazione in area rurale D del Comune di Seravezza Le zone di intervento, facendo parte del Comune di Seravezza, sono classificate in area rurale zona D - "Aree rurali con problemi di sviluppo" come da classificazione delle aree rurali eligibili al P.S.R. 2014/2020 (fig. 2) e ricadono interamente in zona montana ai sensi dell'art.32 comma 1 lettera a) del Reg. UE 1305/2013. Inoltre ricadono in una zona con maggior diffusione di boschi in quanto il Comune di Seravezza è inserito nell'allegato I - B "Elenco Comuni con indice di boscosità pari o superiore al 47% della superficie complessiva". Dal punto di vista geomorfologico, come si evince dalle immagini seguenti, le aree oggetto di intervento ricadono nelle aree: Pericolosità geomorfologica PAI Toscana Nord - pericolosità elevata (P.F.E.); Pericolosità geomorfologica RU (2009) - pericolosità media (G3). Fig. 3 - Pericolosità geomorfologica PAI Toscana Nord 4

5 Fig. 4 - Pericolosità geomorfologica RU (2009) Dal punto di vista idrogeologico, le aree oggetto di intervento sono interessate dal Vincolo Idrogeologico ai sensi del R.D.3267/23 e della L.R. 39/2000 (fig.5). Fig. 5 - Estratto dalla carta del vincolo idrogeologico (fonte Geoscopio) Nel complesso, le aree oggetto di intervento sono interessate da vincolo paesaggistico in quanto comprese in territorio coperto da boschi e foreste, tuttavia, ai sensi del D.Lgs.42/2004 parte III art.149 comma 1 lettera c), gli interventi previsti non sono soggetti ad autorizzazione paesaggistica in quanto opere di bonifica (interventi in 5

6 classe VIIa - Legge 143/49) eseguite in boschi e foreste indicate all'art.142 comma 1 lettera g) dello stesso Decreto. Fig. 6 - Aree tutelate da vincolo paesaggistico ai sensi del G.Lgs. 42/2004 (fonte Geoscopio) Infine, le aree di intervento non sono interessate direttamente da Parchi Nazionali e/o Regionali risultando solo prossimo il confine con il Parco Nazionale delle Apuane (fig. 7). Fig. 7 - Territori interessati dal Parco Nazionale delle Apuane (estratto) 6

7 3. Descrizione degli interventi previsti Come già accennato in precedenza, nelle zone di intervento il Fosso del Monte è caratterizzato da una forte capacità erosiva sia laterale che del fondo che ha, come effetto, uno scalzamento al piede delle sponde che vengono in conseguenza instabilizzate generando dissesti. Gli interventi previsti hanno come finalità la prevenzione e riduzione del rischio idrogeologico in un territorio che viene annualmente sollecitato da piogge di notevole intensità e gli obiettivi perseguiti sono, pertanto, la protezione del fragile territorio in cui le opere si collocheranno e la preservazione dell'ambiente, dei boschi e degli ecosistemi presenti. Le opere previste sono finalizzate sia all'abbassamento della pendenza del fondo dell'alveo (briglie) per diminuire la potenza erosiva della corrente, che alla protezione diretta delle sponde (ripristino di muri di sponda esistenti e realizzazione di nuovi muri di sponda). Le opere possono essere suddivise in TRE INTERVENTI per l'esposizione dei quali è necessario prima descrivere come si accede a tali aree (vedere figura 8). Al primo tratto più a monte delle zone di intervento, che si trova subito a valle dello sbocco del tombamento che attraversa la via Martiri del Lavoro di Azzano (linea rossa), si può accedere da un sentiero pedonale che si raggiunge direttamente dal centro abitato del paese (linea gialla). Procedendo circa 500 metri verso nord sulla stessa strada che attraversa Azzano (linea rossa), si incontra, sulla sinistra, una stradina (linea verde) che conduce ad alcune abitazioni posizionate nei pressi del Fosso della Chiusa. Da qui parte una mulattiera (linea magenta) che conduce ad un ponticello in calcestruzzo che attraversa il Fosso del Monte. Fig. 8 - Accesso alle aree di intervento 7

8 I tre interventi previsti sono: Intervento 1 - zona subito a valle del centro abitato di Azzano Il tratto del Fosso del Monte oggetto di intervento si trova subito dopo lo sbocco del tombamento che attraversa il centro abitato di Azzano. Le sponde in terra, che raggiungono altezze di 3-4 metri, sono piuttosto ripide e si ha la presenza di blocchi in pietra di dimensioni plurimetriche. Le opere previste in questo intervento sono: BRIGLIA 1: briglia in pietrame e malta di cemento L=9.50 m, H=1.97 m, spessore 50 cm con platea di rivestimento al piede, a distanza di circa 7.00 metri dallo sbocco del tombamento. Tale opera è finalizzata alla stabilizzazione della pendenza di fondo e miglioramento della dinamica d'alveo. BRIGLIA 2: briglia in legname e pietrame L=5.00 m, e H=1.95 m, spessore 2.00 m con platea di rivestimento al piede, a distanza di circa 8.00 metri dalla briglia 1. Come quest'ultima briglia, anche tale opera è finalizzata alla stabilizzazione della pendenza di fondo e miglioramento della dinamica d'alveo. Per la sezione a monte di tale briglia, dove è presente un salto formato da massi ciclopici, è prevista una rimodellazione di parte dell'alveo per un tratto di circa 10 metri. BRIGLIA 3: briglia in legname e pietrame L=6.00 m circa, H=1.95 m spessore 2.00 m con platea di rivestimento al piede, a distanza di circa 20 metri dalla briglia 2. Come le altre due briglie, anche tale opera è finalizzata alla stabilizzazione della pendenza di fondo e miglioramento della dinamica d'alveo. MURI IN SPONDA DESTRA E SINISTRA: opere spondali in pietrame di altezza massima H=1.40 m con la funzione di eliminare l'erosione al piede e stabilizzare i versanti. Fig. 9 - Inizio del fosso dopo il tombamento Fig Sezione dove verrà realizzata la briglia 2 8

9 Fig Tratto di alveo a valle della futura briglia 2 Fig Sezione dove verrà realizzata la briglia 3 Intervento 2 - tratto a monte della mulattiera Questo tratto intermedio si trova a monte della mulattiera di cui si è accennato nella descrizione degli accessi al Fosso del Monte. Rispetto al tratto precedente, qui le sponde sono caratterizzate da un sensibile abbassamento di altezza. Vi sono tratti in cui le sponde sono prive di protezione e tratti in cui sono presenti muri di sponda in muratura soggetti ad evidenti erosioni in atto (fig. 13) e per i quali è previsto il recupero. Le opere previste in questo intervento sono: BRIGLIE 4-5-6: si tratta di tre opere in pietrame con larghezza variabile fra 3.00 e 3.20 metri circa e altezza variabile fra 1.50 e 1.90 metri circa con protezione del piede verso valle, finalizzate a stabilizzare il profilo di fondo e a migliorare la dinamica d'alveo. La distanza in pianta fra le briglie 4 e 5 è di circa 20 metri, mentre quella fra le briglie 5 e 6 è di circa 50 metri. RIPRISTINO DI MURI IN SPONDA DESTRA E SINISTRA: si tratta del recupero di circa 60 metri lineari di muratura ammalorata a causa di fenomeni di erosione in atto e fuoriuscita di materiale lapideo dal suo piano di posa (fig. 13). NUOVI MURI IN SPONDA DESTRA: realizzazione di ulteriori muri in pietrame con altezza massima pari a 1.40 m finalizzati all'eliminazione dell'erosione al piede e stabilizzare i versanti. E' prevista, per un tratto di circa 40 metri, una leggera risagomatura del fondo dell'alveo al fine di stabilizzarne la pendenza. 9

10 Fig Erosione di un tratto del muro in sponda destra Fig Sezione in cui verrà realizzata la briglia 6 Fig Sezione in cui verrà realizzata la briglia 5 Fig Sezione in cui verrà realizzata la briglia 4 Intervento 3 - tratto a valle della mulattiera Questo tratto si trova a valle della mulattiera di cui si è accennato nella descrizione degli accessi al Fosso del Monte. Le due sponde del tratto hanno un andamento altimetrico piuttosto variabile: la sponda destra passa da altezze iniziali di circa 2.50 metri a altezze di cm mano a mano che si procede verso valle mentre la sponda sinistra subisce variazioni inferiori. Anche la struttura delle sponde ha caratteristiche variabili: vi sono alcuni tratti di muro parzialmente franati e con evidenti tracce di erosione al piede, tratti ricoperti di blocchi di dimensioni plurimetriche, tratti con elementi lapidei di dimensioni di qualche decina di centimetri e tratti scoperti. Le opere previste sono le seguenti: BRIGLIE 7-8-9: sono tre opere in legname e pietrame con larghezza variabile fra e 4.50 metri circa e altezze inferiori ai 2.00 m delle quali, solo l'ultima (briglia 9) comporta una leggera rimodellazione delle sezioni in quanto, in quel punto, l'alveo subisce un brusco restringimento per poi riallargarsi procedendo 10

11 verso valle. Tali opere sono finalizzate a stabilizzare il profilo di fondo con il miglioramento della dinamica d'alveo. Si prevede la protezione del piede delle briglie verso valle. La distanza in pianta fra le briglie 7 e 8 è di circa 20 metri, mentre quella fra le briglie 8 e 9 è di circa 15 metri. MURI IN SPONDA DESTRA E SINISTRA: realizzazione di nuovi muri di sponda in pietrame con altezza massima pari 1.40 m aventi la funzione di eliminare l'erosione del piede e stabilizzare le sponde. Fig Vista dell'alveo a valle della mulattiera e sezione Fig Sezione in cui verrà realizzata la briglia 8 della briglia 7 Fig Sezione in cui verrà realizzata la briglia 9 Fig Ponticello della mulattiera 4. Espropri, occupazioni temporanee ed immobili di interesse Per futura presenza delle opere realizzate non comporterà problemi di esproprio ma piuttosto di occupazioni temporanee di altre proprietà durante le fasi di esecuzione dei lavori. Inoltre non si segnalano immobili di interesse storico, artistico ed archeologico che interferiscano con la realizzazione delle opere di progetto. Si seguito è riportato l'inquadramento catastale delle aree di intervento. 11

12 Fig Inquadramento catastale delle aree di intervento 5. Prezzari utilizzati Riguardo alla parte tecnico amministrativa, per la valutazione economica delle opere, di cui si dà conto nell elaborato "A.3 - Computo Metrico Estimativo e quadro economico" sono stati utilizzati i prezzi unitari del Prezzario dei Lavori Pubblici della Regione Toscana aggiornati all anno 2015, del Bollettino degli Ingegneri, Prezzario regionale per opere e interventi forestali aggiornato con delibera della Giunta regionale n.1091/ "Modifiche ed integrazioni al prezzario regionale per interventi ed opere forestali di cui alla delibera Giunta regionale n. 158/2007" ed analisi dei prezzi condotte con riferimento alle fonti elencate in precedenza. Massarosa, lì 13/03/2017 Il Tecnico Ing. Gian Luca Dei 12

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