Rassegna stampa. A cura dell Ufficio Stampa FIDAS Nazionale. Lunedì 11 gennaio Rassegna associativa. Rassegna Sangue e emoderivati

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1 Rassegna stampa A cura dell Ufficio Stampa FIDAS Nazionale Lunedì 11 gennaio 2016 Rassegna associativa 2 Rassegna Sangue e emoderivati 6 Rassegna sanitaria, medico-scientifica e Terzo settore 9 Prima pagina 18

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4 MESSAGGERO VENETO A Perteole l altruismo fa canestro Il dono è vita : su maglie e borsoni del basket lo slogan dell Afds RUDA A Perteole la solidarietà va canestro grazie all originale e vincente matrimonio tra l Abp del presidente Nigle Zanella e la sezione rudese dell Afds guidata da Giancarlo Politti: da questa stagione sulle magliette e suoi borsoni del basket campeggia così il nome dei donatori di sangue. L iniziativa promossa dalle due associazioni è adatta a far sì che il sangue e lo sport siano gemellati nell unico intento di dare sostegno ai valori reciproci ben sintetizzati sulla maglietta ufficiale il dono è vita. Divulgare il dono del sangue attraverso l impegno di una benemerita squadra di pallacanestro (la società è nata nel 1972) è sembrata e si è già rivelata una tattica vincente. Aggiungono i vertici Abp: «Anche chi verrà a vedere a Perteole la partita di basket sarà richiamato al senso del dono, visto che sotto il tabellone segnapunti c è uno striscione a sostegno dell Afds. Ma l altruismo non si ferma qui. Infatti, accanto a questa bella iniziativa c è stata anche la consegna di un defibrillatore a disposizione della palestra di Perteole donato dall associazione Amici di Federico. Alla consegna di questi bellissimi e concreti segni di solidarietà erano presenti per l Abp Nigle Zanella, Dante Politti e Danilo Tonetti, il presidente dell Afds di Ruda Giancarlo Politti, il vicepresidente dell associazione Amici di Federico, Stelio Puntin, il sindaco Palmina Mian e il consigliere provinciale Franco

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6 Rassegna sangue e emoderivati

7 ADNKRONOS Ematologia a rischio sfratto L'Istituto Mediterraneo di Ematologia rischia lo sfratto dal Policlinico di Tor Vergata, che reclama una morosità di 6 milioni di euro per i 10 anni di affitto dei locali. Tor Vergata ha chiesto all'istituto, struttura d'eccellenza per la cura della talassemia, di liberare i locali (22 posti letto, un laboratorio, ambulatori e percorsi di day hospital) per far posto alla psichiatria per adulti e neuropsichiatria infantile, servizi dislocati presso una struttura privata. La convenzione, scaduta sin dal luglio del 2014, mette in dubbio il «futuro dei 70 operatori dell'ime», scrive in un'interrogazione il consigliere regionale Adriano Palozzi (FI), che ricorda quanto assicurò nel settembre scorso il presidente Nicola Zingaretti: «è intenzione della Regione salvaguardare l'attività dell'ime».

8 STADIO24 Leucemia, dottoressa italiana scopre come ridurre i rischi post-trapianto Machelli Zaccheo 09 Gennaio, 2016, 12:31 Nella lotta contro la leucemia è possibile abbattere il rischio post trapianto portandolo dal 68,7% al 32,2%. Ma con esse, entra in circolo nel corpo del paziente anche il sistema di cellule linfociti del donatore che segue le cellule nella trasferta. "I globuli bianchi del donatore attaccano sì le cellule cattive, ma rischiano di danneggiare seriamente gli organi del trapiantato con effetti drammatici". In questo modo si ottengono due risultati: "i linfociti combattono lo stesso la leucemia ma non attaccano gli organi sani". Il tutto, ovviamente, senza pregiudicare l'efficacia del trapianto. La ricerca è stata condotta dalla 46enne Francesca Bonifazi e da Nicolaus Kroger di nazionalità tedesca originario di Amburgo e Carlos Solano spagnolo di Valencia. La dottoressa Francesca Bonifazi, insieme ad alcuni suoi colleghi, è riuscita a sviluppare una terapia che aiuta i pazienti a superare con successo le complicanze post-trapianto. La soluzione trovata dalla dottoressa Bonifazi e dai colleghi è abbastanza semplice: preparare il corpo del ricevente con un ciclo di chemio mista a un farmaco speciale che "distrae" i linfociti. Il team di studiosi europei ha dovuto cercare una nuova terapia che però non determinasse che il sistema immunitario del nuovo donatore non avesse più le sue funzioni originarie. Il trapianto delle cellule staminali ha come unico scopo quello di eliminare le cellule cattive che la leucemia produce. La ricercatrice italiana è apparsa molto emozionata alla presentazione della ricerca ed ha confessato che: "Questo è lo studio della mia vita, al quale lavoro da dieci anni". Una missione cominciata quando un paziente le confidò che, viste le sofferenze che stava passando, forse sarebbe stato meglio morire. Da adesso cambia tutto. Queste cellule difensive, trovandosi in un corpo estraneo, combattono sì la malattia in atto ma anche l'organismo che le ospita, dato che non lo riconoscono, scatenando le reazioni gravi che ne conseguono. Sono orgogliosa e fiera di dire che una grossa parte di questo studio è italiana. "Un modo efficace per aver cura dei nostri pazienti" ha commentato Michele Cavo, direttore dell'ematologia del policlinico.

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