REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 52/ 34 DEL

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1 DELIBERAZIONE N. 52/ 34 Oggetto: Procedura di verifica ai sensi dell art. 31 della L.R n. 1 e s.m.i. e della Delib.G.R n. 5/11 e s.m.i. relativa alla Cava di calcare Su Concali nei comuni di Samatzai e Serrenti Variante non sostanziale al progetto di coltivazione autorizzato. Proponente: Società Italcementi S.p.A. L'Assessore della Difesa dell'ambiente riferisce che la società Italcementi S.p.A. ha presentato in data 28 febbraio 2008 l istanza di verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale dell intervento Cava di calcare Su Concali nei comuni di Samatzai e Serrenti Variante non sostanziale al progetto di coltivazione autorizzato, sottoposto alla procedura di VIA nel 2004, conclusasi con giudizio positivo di compatibilità ambientale. La variante progettuale prevede, nell'arco dei prossimi due anni, l escavazione del calcare in banco concentrato nella parte centrale del giacimento e il contemporaneo recupero ambientale dei fronti di cava finali, periferici rispetto alle aree oggetto di coltivazione. Tutto il materiale estratto continuerà ad essere utilizzato presso lo stabilimento Italcementi di Samatzai. La produzione utile prevista nell'arco dei due anni è pari a m 3 di materiale in banco. La variante si è resa necessaria in quanto le caratteristiche geochimiche del giacimento residuo, la cui coltivazione è già autorizzata, sono risultate con un tenore in MgO superiore alle previsioni e, pertanto, non idonee alla produzione di cemento. Lo sfruttamento secondo la modifica proposta, consentirà di proseguire la produzione e, contestualmente, di effettuare un approfondito studio geochimico del giacimento con lo scopo di acquisire le informazioni tecniche necessarie all'elaborazione di un progetto di coltivazione di maggior dettaglio, da sottoporre a successiva istanza di autorizzazione. L Assessore riferisce che il Servizio sostenibilità ambientale valutazione impatti e sistemi Informativi ambientali (SAVI), preso atto che Il Servizio governo del territorio e tutela paesaggistica per le province di Cagliari e Carbonia-Iglesias con nota n del 4 giugno 2008 ha comunicato che 1/ 5

2 non si rilevano criticità in quanto la variante al progetto di coltivazione permane all interno dell originaria area di cava, considerato che la variante progettuale esaminata non comporta trasformazioni di paesaggi morfologici naturali e non porta ad ulteriori consumi di risorse pedologiche, agricole, vegetazionali, faunistiche ed ecosistemiche, non determinando, quindi, impatti negativi significativi aggiuntivi rispetto al progetto già sottoposto nel 2004 alla VIA ha concluso l istruttoria escludendo la sottoposizione dell intervento alla ulteriore procedura di valutazione di impatto ambientale, a condizione che siano rispettate le prescrizioni di seguito riportate, le quali dovranno essere recepite nel progetto da sottoporre a autorizzazione: 1. come previsto nel protocollo d intesa sottoscritto in data 19 settembre 2008 dalla società Italcementi, entro tre mesi dovranno essere portati a termine gli interventi di ripristino dei gradoni lato sud della cava con successiva semina a verde e piantumazione di più filari frangivento lungo il lato nord; 2. in tutte le aree di proprietà della società poste a est della strada di collegamento all area di cava dovranno essere realizzati impianti di tipo naturalistico e/o agronomico privilegiando l impiego di specie arboree quali, ad es., olivo e mandorlo; 3. al termine del biennio previsto nella variante progettuale, al fine di consentire il riscontro delle previsioni in progetto, dovrà essere prodotta un'esaustiva Relazione tecnica di aggiornamento" finalizzata ad accertare le condizioni prodottesi conseguenti alla variante al piano di coltivazione, da trasmettere al Servizio SAVI, oltre che agli enti competenti; 4. siano attuate tutte le misure di mitigazione indicate nella relazione sugli effetti ambientali per il contenimento degli impatti da polveri, rumori, vibrazioni; in particolare dovranno essere effettuati: a) la periodica manutenzione degli impianti di depolverazione; b) la periodica revisione di tutte le macchine ed apparecchiature di cantiere, in modo da minimizzare i rischi per gli operatori, le emissioni anomale di gas e la produzione di vibrazioni e rumori non a norma, anche mediante l adozione di misure gestionali che obblighino i conducenti allo spegnimento dei mezzi durante il non utilizzo; c) la periodica manutenzione delle piste che conducono all'area di cava, il piazzale di cava e l area di transito del personale e dei mezzi meccanici; 2/ 5

3 d) la realizzazione di un sistema di bagnatura modulare permanente di tutte le aree oggetto di lavorazione e di quelle potenzialmente polverose, quali piste, piazzali di manovra etc.; e) la sistemazione di tutti i cumuli dei minerali accessori a ridosso dei fronti di coltivazione con adeguato orientamento, e comunque in posizione protetta rispetto ai venti dominanti. Sugli stessi cumuli, al fine di evitare lo spolveramento, dovrà essere previsto l utilizzo di sostanze aggreganti; f) il completamento della fascia arborea frangivento e della siepe arbustiva presso i lati orientale e occidentale della cava; g) il contenimento degli effetti ambientali indotti dal rumore e dalle vibrazioni nel rispetto della normativa vigente, dotando i mezzi meccanici di dispositivi di attenuazione del rumore e, in caso di uso di esplosivo, adottando le più opportune misure e accorgimenti per contrastare l'impatto acustico delle volate; 5. dovrà essere realizzata la copertura completa del nastro trasportatore a partire dall area di estrazione sino agli impianti di lavorazione, verificando l efficienza della stessa nel tempo; 6. dovrà essere realizzata lungo tutto lo sviluppo del nastro trasportatore una fascia verde altoarbustiva o arborea con finalità di mascheramento visivo e contenimento delle eventuali polveri residue; 7. in fase di coltivazione dovranno essere adottati tutti gli accorgimenti tecnico-progettuali e le più efficaci misure di mitigazione, al fine di garantire la massima tutela di suolo, sottosuolo, acque superficiali, acque sotterranee ed atmosfera e controllare la stabilità del terreno e dei fronti per prevenire scoscendimenti e smottamenti di ogni genere; 8. dovrà essere garantito il rapido intervento per il contenimento e l assorbimento di eventuali sversamenti accidentali interessanti acqua, suolo e sottosuolo e lo smaltimento in conformità alle leggi vigenti in materia, dei materiali inquinati e di tutti i rifiuti prodotti durante l esecuzione delle attività e opere; 9. il sistema di drenaggio e convogliamento delle acque meteoriche verso la rete idrografica naturale, dovrà essere adeguato alla variante al progetto di coltivazione al fine di evitare l'ingresso e, in particolare, l'accumulo delle acque meteoriche nell'area estrattiva; 3/ 5

4 10. le azioni di recupero ambientale delle aree dismesse dovranno proseguire contestualmente e funzionalmente alle fasi di sfruttamento del giacimento; 11. in fase di recupero ambientale, laddove necessario, dovranno essere effettuate sufficienti integrazioni di terra vegetale con caratteri chimico-fisici e di fertilità idonei al sito, priva di corpi estranei e materiali non conformi, di patogeni vegetali e sostanze tossiche; 12. dovrà essere garantito l'arricchimento in sostanza organica ed elementi nutritivi del letto di semina/piantagione, mediante lo spargimento di fertilizzanti organici o di compost di qualità setacciato e privo di materiali non conformi (vetro, plastica, rifiuti metallici, ecc.); 13. al fine di aumentare il grado di biodiversità e rinaturalizzazione dei settori oggetto di recupero ambientale, dovranno essere evitate le piantagioni monospecifiche o la prevalenza di una specie sulle altre; è da favorire l uso di più specie autoctone, previa analisi della coerenza con la vegetazione potenziale del sito; inoltre, la disposizione delle specie legnose, arboree ed arbustive, dovrà essere mista, alternata ed irregolare, il più possibile naturaliforme; 14. per tutti gli interventi di rinverdimento e rinaturalizzazione interni all'area di cava è da escludere l introduzione di specie vegetali esotiche e di quelle non coerenti sotto il profilo fitosociologico; 15. per gli interventi di rinverdimento e rinaturalizzazione, tutto il materiale di propagazione vegetale dovrà provenire da ecotipi locali, in coerenza con l obiettivo di conservazione della biodiversità di cui al Piano Forestale Ambientale Regionale; 16. previa verifica delle disponibilità del mercato vivaistico, il reperimento delle specie pioniere e basso-arbustive potrà essere effettuato anche mediante prelievo di "selvatico" in siti idonei prossimi all'area di cava e successivo trapianto nelle aree oggetto di recupero e rinaturalizzazione; 17. per almeno due anni dall impianto del materiale vegetale vivo, e comunque sino al completo affrancamento delle piantine e delle erbe introdotte artificialmente, si dovrà provvedere alle necessarie cure colturali, alle irrigazioni periodiche e di soccorso e, qualora si riscontrasse uno scarso attecchimento, agli interventi di infittimento delle superfici inerbite e di risarcimento delle fallanze tra le specie arboree e arbustive; 18. in fase di predisposizione ed esecuzione degli interventi di rinaturalizzazione, la Direzione Lavori dovrà essere costantemente supportata da personale esperto in discipline botaniche, tecniche vivaistiche e di ingegneria naturalistica, al fine di verificare la conformità ecologica 4/ 5

5 delle specie e la corretta esecuzione pratica delle opere a verde; inoltre, tutti gli interventi dovranno essere effettuati in accordo con il Servizio Territoriale Ispettorato Ripartimentale del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale competente per il territorio d'intervento. Tutto ciò premesso, l'assessore della Difesa dell'ambiente, constatato che il Direttore Generale ha espresso il parere favorevole di legittimità sulla proposta in esame, propone alla Giunta regionale di far propria la proposta del Servizio Sostenibilità Ambientale e Valutazione Impatti. La Giunta regionale, condividendo quanto proposto e rappresentato dall'assessore della Difesa dell'ambiente DELIBERA di non sottoporre all ulteriore procedura di VIA il progetto relativo a Cava di calcare Su Concali nei comuni di Samatzai e Serrenti Variante non sostanziale al progetto di coltivazione autorizzato, presentato dalla società Italcementi S.p.A., a condizione che siano rispettate, e recepite nel progetto da autorizzare, le prescrizioni sopra descritte, sull osservanza delle quali dovranno vigilare, per quanto di competenza, il Servizio Attività Estrattive dell Assessorato regionale dell Industria, le province di Cagliari e del Medio Campidano, il Servizio Territoriale dell Ispettorato Ripartimentale del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale di Cagliari e all ARPAS; - di stabilire che, la durata della coltivazione derivante dalla variante progettuale proposta non dovrà essere superiore a due anni, e che per l ulteriore proseguo dell attività di estrazione dovrà essere attivata la procedura di valutazione di impatto ambientale; - di stabilire che, fermo restando l obbligo di acquisire gli altri eventuali pareri e autorizzazioni previsti dalle norme vigenti, i lavori relativi all intervento in oggetto, la cui data di inizio dovrà essere comunicata al Servizio SAVI, dovranno essere avviati entro tre anni dall adozione del presente provvedimento, pena l attivazione di una nuova procedura di screening. Il Servizio SAVI provvederà alla comunicazione della presente deliberazione ai soggetti interessati al procedimento, a tutte le Amministrazioni competenti, anche in materia di controllo ambientale, e alla pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Autonoma della Sardegna (BURAS). Il Direttore Generale Fulvio Dettori p. Il Presidente Eliseo Secci 5/ 5