REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 21/ 28 DEL
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- Barbara Tedesco
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1 DELIBERAZIONE N. 21/ 28 Oggetto: Procedura di verifica ai sensi dell art. 31 della L.R n. 1 e s.m.i. e della Delib.G.R n. 5/11 e s.m.i. relativa al progetto di Lavori di sistemazione idraulica del Rio Budoni. Proponente: Comune di Budoni. L'Assessore della Difesa dell'ambiente riferisce che: il Servizio Sostenibilità Ambientale e Valutazione Impatti (SAVI), in osservanza dell art. 31 della L.R n. 1 recante Norma transitoria in materia di valutazione di impatto ambientale e della deliberazione della Giunta regionale n. 5/11 del , ha concluso l istruttoria della procedura di verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale dell intervento Lavori di sistemazione idraulica del Rio Budoni, presentato dal Comune di Budoni, in data 25 ottobre 2006 (protocollo assessoriale n del 26 ottobre 2006; Reg. P. Ver. n.47/06), ascrivibile alle opere di cui all Allegato A1 alla Delib.G.R. n. 5/11 punto 7, lettera n) opere di regolazione del corso dei fiumi e dei torrenti, canalizzazione e interventi di bonifica ed altri simili destinati ad incidere sul regime delle acque, compresi quelli di estrazione di materiali litoidi dal demanio fluviale e lacuale ; ai termini del disposto dell art. 48, comma 3 della L.R. 12 giugno 2006, n. 9, le procedure di cui all'articolo 31 della legge regionale 18 gennaio 1999, n. 1 si concludono, sulla base dell'attività istruttoria, con atto deliberativo della Giunta regionale, su proposta dell'assessore regionale della Difesa dell'ambiente. Il progetto riguarda la sistemazione idraulica di un tratto dell asta valliva del Rio Budoni, nel tratto compreso tra la frazione di Ponte e il ponte sulla via E. Lussu del Comune di Budoni. In particolare, i lavori si articolano in tre lotti, nell ambito dei quali sono previsti i seguenti interventi: primo intervento: 1. risagomatura e arginatura in froldo dell alveo; 1/ 6
2 2. consolidamento e rivestimento delle scarpate; 3. rinverdimento delle sponde interne e delle scarpate esterne degli argini; 4. opere per la raccolta e lo scarico indiretto delle acque meteoriche; secondo e terzo intervento: 1. risagomatura della sezione dell alveo e realizzazione di argini golenali; 2. asportazione del materiale di ostacolo al regolare deflusso della corrente (vegetazione, rifiuti e sedimenti) ed eventuale consolidamento delle sponde; 3. rinverdimento delle sponde interne e delle scarpate esterne degli argini; 4. opere per la raccolta e lo scarico indiretto delle acque meteoriche. Il Servizio Tutela del Paesaggio di Nuoro (STP), con nota n del 7/2/2007, ha segnalato criticità inerenti all intervento. A seguito di incontri, il SAVI e l STP, ritenendo mitigabili in fase di screening gli impatti individuati, hanno convenuto di non sottoporre l intervento in oggetto alla ulteriore procedura di VIA, a condizione che il proponente rispetti le prescrizioni di seguito riportate, da recepire nel progetto da sottoporre ad autorizzazione. Con riferimento alle opere previste nel 1 intervento: 1) nel tratto compreso tra la sezione 0 e la sezione 24: a. potranno essere realizzate le arginature in froldo all alveo (ovvero al limite dell'alveo ordinario o inciso) così come previsto nel progetto trasmesso, avendo cura di raccordare meglio le aree in scavo e rilevato con la morfologia naturale del terreno, come richiesto anche dal Servizio Tutela del Paesaggio di Nuoro, al fine di migliorare l inserimento paesaggistico delle opere; b. le biostuoie di rivestimento dei materassi reno dovranno essere rinverdite mediante semina preliminare di miscugli di specie erbacee ad elevato potere aggrappante, idonee al contesto locale, e semina a spaglio di specie basso arbustive pioniere (Helychrysum microphyllum). La parte sommitale degli argini, al fine di costituire un corridoio di connessione con i tratti di alveo 2/ 6
3 più a valle, dovrà essere rinaturalizzata mediante l impianto di specie arbustive pertinenti all ambiente ripariale (es. Nerium oleander e Vitex agnus castus); 2) nel tratto compreso tra la sezione 24 e la sezione 29 le arginature in froldo dovranno essere progressivamente allontanate e raccordate agli argini golenali di cui ai punti successivi, come concordato nel corso dell incontro svoltosi in data 16/3/2007, alla presenza del proponente, del Servizio Tutela del Paesaggio di Nuoro e del Servizio del Genio Civile di Nuoro. Con riferimento alle opere previste nel 2 e 3 intervento: 1. su tutta la lunghezza della sistemazione dovrà essere valutata la fattibilità di argini golenali, sfruttando le aree esondabili naturalmente presenti sia in sponda destra che sinistra e posizionando le opere di protezione idraulica in prossimità della viabilità esistente, come richiesto dal Servizio Tutela del Paesaggio di Nuoro nella nota n del 7/2/2007; 2. i lavori in alveo dovranno essere limitati al ripristino della corretta funzionalità idraulica del corso d acqua, tutelando contemporaneamente l ambiente fluviale; in particolare sarà consentita l asportazione del materiale di ostacolo al regolare deflusso della corrente (vegetazione, rifiuti e sedimenti) e l eventuale consolidamento delle sponde; 3. su entrambe le sponde dovrà essere preservata la vegetazione spondale/ripariale spontanea, in modo da garantire una fascia vegetale, con funzione antierosiva, fitodepurante e di corridoio ecologico, raccordata con gli interventi di rinverdimento del tratto a monte; 4. le sponde interne degli argini golenali dovranno essere rinverdite con l impianto di specie arbustive ed arboree, coerenti con il contesto vegetazionale locale e con disposizione alternata e irregolare, limitando l eventuale impianto di alberi alla sola parte basale del rilevato. Con riferimento a tutti gli interventi: 1. dovranno essere contenuti al minimo indispensabile: a. gli spazi destinati alle aree, piste di cantiere e per lo stoccaggio temporaneo di materiale movimentato; b. gli ingombri delle eventuali strade di servizio da mantenere a fine lavori; 3/ 6
4 2. durante la fase di cantiere dovranno essere messi in atto gli accorgimenti tecnico/progettuali e le misure di mitigazione individuate ed illustrate dal proponente nella R.E.A., al fine di: a. garantire la massima tutela del suolo, sottosuolo, acque superficiali ed atmosfera e minimizzare gli impatti indotti dal rumore e dalle vibrazioni; b. controllare la stabilità del terreno per prevenire scoscendimenti e smottamenti di ogni genere; c. riutilizzare, se conformi, i materiali di risulta durante l esecuzione delle opere; d. mettere a disposizione dell amministrazione comunale i residui in eccesso per il loro riutilizzo; 3. tutti i rifiuti prodotti/rinvenuti durante l esecuzione delle opere, dovranno essere smaltiti in conformità alle leggi vigenti in materia, privilegiandone il riutilizzo; 4. nel corso dei lavori dovranno essere eradicati gli esemplari di specie esotiche (es. Acacia, Eucaliptus, Robinia, ecc.) eventualmente presenti lungo il tratto da sistemare e sostituiti con l impianto di specie coerenti con il contesto vegetazionale locale; 5. dovrà essere evitato l eradicamento di arbusti/alberi presenti nell alveo del fiume ed il taglio limitato alla sola parte aerea; 6. prima dell avvio dei cantieri, per la protezione in corso d opera di eventuali specie faunistiche di rilevante interesse naturalistico od oggetto di tutela (Convenzione di Berna; DIR. CEE 43/92; L.R. n. 23/1998), dovrà essere predisposto uno specifico programma che contempli anche l allontanamento, la custodia temporanea e il reinserimento delle specie più vulnerabili, nonché la sospensione dei lavori nei periodi più critici; 7. durante l esecuzione delle opere la Direzione Lavori dovrà essere supportata da un esperto (naturalista, biologo, forestale, agronomo), al fine di evitare/mitigare impatti sulle componenti biotiche non previsti in fase progettuale, verificare la corretta esecuzione delle opere di ingegneria naturalistica e rispettare il programma di cui al precedente punto; 8. dovranno essere utilizzate esclusivamente biostuoie in materiali naturali e biodegradabili; 4/ 6
5 9. al fine di migliorarne l inserimento paesaggistico le arginature dovranno essere raccordate con la morfologia naturale del terreno, contenendo le pendenze intorno a valori del %. Inoltre, per il rinverdimento delle scarpate esterne, dovranno essere utilizzate specie arbustive ed arboree coerenti con il contesto vegetazionale locale e con disposizione alternata e irregolare, limitando l eventuale impianto di alberi alla sola parte basale del rilevato; 10. i canali di raccolta delle acque meteoriche, a tergo delle arginature, dovranno essere realizzati in terra, rivestiti con biostuoie naturali, biodegradabili opportunamente rinverdite; 11. per gli interventi di rinverdimento e rinaturalizzazione, tutto il materiale di propagazione dovrà essere proveniente da ecotipi locali, in coerenza con l obiettivo di conservazione della biodiversità del Piano Forestale Ambientale Regionale, adottato con Delib.G.R. n. 3/21 del 2006; 12. ad un anno dall impianto delle specie vegetali si dovrà provvedere agli eventuali risarcimenti e nei primi cinque anni dovranno essere eseguite le necessarie cure colturali comprese le irrigazioni di soccorso; 13. ad opere ultimate, dovrà essere ripristinato l originario aspetto delle aree interessate dai lavori, privilegiando l utilizzo di tecniche a basso impatto e/o di ingegneria naturalistica; 14. dovranno essere opportunamente rimodulati e segnalati i pericoli e i rischi da esondazione sulle aree oggetto d intervento e su quelle a ridosso sia a monte che a valle; 15. dovrà essere predisposto un organico piano di gestione e manutenzione delle opere, tenendo conto delle future sistemazioni a monte e a valle del tratto in esame, al fine di garantire nel tempo l efficienza degli interventi ed evitare il deterioramento delle condizioni di sicurezza raggiunte. Tutto ciò premesso, l'assessore della Difesa dell'ambiente, constatato che il Direttore Generale ha espresso il parere favorevole di legittimità, propone alla Giunta regionale di far propria la proposta del Servizio Sostenibilità Ambientale e Valutazione Impatti. La Giunta regionale, condividendo quanto rappresentato e proposto dall'assessore della Difesa dell'ambiente DELIBERA 5/ 6
6 di non sottoporre all ulteriore procedura di VIA il progetto Lavori di sistemazione idraulica del Rio Budoni, presentato dal Comune di Budoni, a condizione che siano rispettate e recepite nel progetto da sottoporre ad autorizzazione le prescrizioni descritte in premessa, sul rispetto delle quali dovranno vigilare, per quanto di competenza, il Servizio Difesa del Suolo dell Assessorato dei Lavori Pubblici, il Servizio Ispettorato Ripartimentale del CFVA di Nuoro e l ARPAS; di stabilire che, fermo restando l obbligo di acquisire gli altri eventuali pareri e autorizzazioni previsti dalle norme vigenti, i lavori relativi all intervento in oggetto, la cui data di inizio dovrà essere comunicata al SAVI, dovranno essere avviati entro tre anni dall adozione della presente deliberazione, pena l attivazione di nuova procedura di screening. Il Servizio SAVI provvederà alla comunicazione della presente deliberazione ai soggetti interessati al procedimento, a tutte le Amministrazioni competenti, anche in materia di controllo ambientale, e alla pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione (B.U.R.A.S.). Il Direttore Generale Fulvio Dettori Il Presidente Renato Soru 6/ 6
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