DELIB E R A Z I O N E N. 34/23 DEL
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1 DELIB E R A Z I O N E N. 34/23 Oggetto: Procedura di verifica ai sensi del D.Lgs. n. 4/2008 e della Delib.G.R. n. 24/23 del 2008 e s.m.i. per il progetto di ampliamento di una cava per l'estrazione di calcare in loc. Marzoccu, comune di Sas s ari. Proponente: Cave Cantieri s.r.l.. L'Assessore della Difesa dell'ambiente riferisce che la Cave Cantieri S.r.l. in data 25 settembre 2009 ha depositato l istanza di verifica di assoggettabilità a Valutazione d Impatto Ambientale, regolarizzata in data 19 novembre 2009, per l intervento denominato Ampliamento di una cava per l'estrazione di calcare in loc. Marzoccu, in comune di Sassari. L intervento è ascrivibile alla categoria di cui all Allegato B1 della Delib.G.R. n. 24/23, punto 8 lett. i) Cave e torbiere. Il progetto proposto prevede un ampliamento della cava esistente in località Marzoccu, di circa 6 ettari, autorizzata dall Assessorato dell Industria nel 2003, che interesserà un'area di circa 7,10 ettari, compresa tra le quote 45 metri e 55 metri circa s.l.m, mediante arretramento dell attuale fronte di coltivazione in direzione sud-est. Il materiale cavato alimenta un impianto di frantumazione poco distante dalla cava, in località Abba Meiga, per la produzione di inerti per l'edilizia. Inoltre, parte del materiale viene destinato ad un utilizzo industriale, per la formazione di calcare micronizzato per il trattamento di desolforizzazione dei fumi di impianti industriali. Le attività di coltivazione si sviluppano su tre lotti successivi con il recupero contestuale delle aree già esaurite. Il progetto di recupero ha come finalità il rimodellamento dei fronti gradonati e la rinaturalizzazione dell'area, con la ricostituzione di una copertura vegetale arbustiva, a macchia mediterranea. Il progetto è stato integrato con la trasmissione, a luglio 2010, di alcune tavole relative alle fasi di ampliamento e di recupero dei lotti, sostitutive dei precedenti elaborati progettuali. L Assessore continua riferendo che il Servizio Sostenibilità ambientale, valutazione impatti e sistemi informativi ambientali (SAVI), preso atto del parere del Servizio Tutela paesaggistica per la 1/7
2 provincia di Sassari e tenuto conto che la documentazione depositata è sufficiente per consentire la comprensione delle caratteristiche e dimensioni del progetto, la tipologia delle opere previste ed il contesto territoriale e ambientale di riferimento, nonché per l individuazione di opportune misure di mitigazione e compensazione, ha concluso l istruttoria ritenendo di non dover sottoporre alla procedura di V.I.A., ai sensi del D.Lgs. n. 4/2008 e della deliberazione della Giunta regionale n. 24/23 del 2008, l intervento denominato Ampliamento di una cava per l'estrazione di calcare in loc. Marzoccu proposto dalla Società Cave Cantieri S.r.l., a condizione che siano rispettate e recepite, nel progetto da sottoporre ad autorizzazione, le prescrizioni di seguito riportate: 1. il progetto dovrà essere aggiornato ed integrato secondo le seguenti indicazioni: a. l attività dovrà essere condotta per lotti sequenziali tra loro, in modo da garantire la progressione dei lavori di recupero, contestualmente ai lavori di coltivazione, sui tre lotti individuati in progetto nelle tavole 2E e 2F del luglio 2010; a tal fine, dovrà essere predisposto un dettagliato cronoprogramma, che definisca, con cadenza biennale e sino alla conclusione dell attività estrattiva autorizzata, gli stadi di avanzamento delle fasi di coltivazione, di recupero morfologico e di ricostituzione della copertura vegetale; b. l'avvio della coltivazione nel lotto 3 è subordinato alla conclusione e alla verifica dei risultati del recupero e rinaturalizzazione del lotto 1; c. i lavori di recupero morfologico, pedologico e di ricostituzione della vegetazione dovranno riguardare l intero sviluppo dei fronti di coltivazione (scarpate) e l intera superficie della cava; d. su tutti i fronti, il rimodellamento morfologico e le successive fasi di ricostituzione del suolo dovranno portare alla realizzazione di un unica scarpata, come nella sistemazione tipo B e "tipo C" di progetto; al fine di creare condizioni che consentano un efficace recupero pedologico e vegetazionale, le pendenze delle scarpate rimodellate dovranno essere non superiori a 40 ; la realizzazione di nicchie sulla roccia in posto per l'impianto di arbusti dovrà essere limitata al fronte superiore roccioso delle sistemazioni "tipo C"; e. dovrà essere inclusa una specifica relazione tecnica, con finalità applicative per la fase di recupero, redatta da un esperto in materie agronomiche e forestali, nella quale siano censiti gli esemplari delle varie specie presenti nelle aree dei lotti 2 e 3 di ampliamento, al fine dell'utilizzo di questo materiale vegetale nelle fasi di recupero dei lotti già esauriti, e definite le specie arbustive e arboree scelte per l'impianto sulle diverse superfici, in 2/7
3 coerenza con le finalità di progetto e con le caratteristiche ecologiche del sito e con le prescrizioni di cui al punto 4; in particolare, la scelta delle specie da mettere a dimora sulla platea di cava dovrà essere definita tenendo presente la possibilità di ristagni d acqua meteorica in più periodi dell anno dovuti alla conformazione finale a fossa; f. dovranno essere inclusi gli elaborati relativi al dimensionamento e alle caratteristiche tecniche costruttive delle opere di controllo delle acque meteoriche (canale di guardia, canalette di scolo) previste in progetto; per la realizzazione delle stesse, si dovranno utilizzare materiali naturali, quali reti e stuoie biodegradabili e pietrame; g. il dimensionamento del sistema di drenaggio, nonché le modalità gestionali delle acque accumulate nell area di cava, dovranno essere verificati con quanto disposto dalla Delib.G.R. n. 69/25 del Direttiva in materia di Disciplina regionale degli scarichi ; h. il deposito degli scarti di lavorazione e il loro riutilizzo nelle fasi di recupero morfologico, dovrà essere definito secondo gli indirizzi del D.Lgs. n. 117/2008, con la predisposizione di un piano di gestione e di caratterizzazione dei materiali, secondo le indicazioni degli allegati I e II; 2. in fase di preparazione delle aree di scavo: a. tutti gli esemplari vegetali autoctoni di qualsiasi specie arbustiva e arborea in buono stato fitosanitario, dovranno essere asportati con idoneo pane di terra e reimpiantati nei lotti in fase di recupero; la asportazione della vegetazione dovrà avvenire per fasi, sulle aree via via interessate dai lavori; b. preliminarmente alla fase di coltivazione e allo scopo di favorire il successivo recupero dei suoli, il terreno vegetale dovrà essere asportato avendo cura di selezionare e stoccare separatamente gli orizzonti superficiali ricchi di humus e quelli più profondi; il terreno asportato dovrà essere completamente riutilizzato nel recupero dello stesso sito di cava; c. qualora si preveda un periodo di stoccaggio del terreno vegetale superiore a un anno, sui cumuli dovranno essere realizzate idonee semine protettive con miscugli di specie erbacee ad elevato potere aggrappante, allo scopo di limitare la perdita di fertilità, il dilavamento e la dispersione di polveri; 3. nella fase di ricostituzione del suolo: 3/7
4 a. al di sopra del substrato roccioso dovrà essere riportato uno strato di materiale inerte di spessore medio di 50 cm, di caratteristiche chimico-fisiche compatibili con le finalità di progetto e con i caratteri del substrato originario (calcareo); b. al di sopra del materiale inerte dovrà essere garantita su tutte le aree la copertura con uno strato di terreno vegetale di spessore medio non inferiore ai 30 cm, riutilizzando tutto il terreno precedentemente accantonato; i volumi mancanti dovranno essere compensati mediante l apporto di terra vegetale compatibile con i caratteri pedologici del sito; per l'arricchimento in sostanza organica ed elementi nutritivi del letto di semina, dovranno essere utilizzati esclusivamente fertilizzanti organici e compost di qualità, conforme alla normativa vigente; 4. in fase di ricostituzione della vegetazione: a. su tutte le superfici, dovrà essere effettuato l inerbimento mediante semina di specie autoctone ad elevato potere aggrappante e autoriseminanti di provenienza certificata; sulle scarpate, la semina dovrà comprendere anche specie basso arbustive, oltre che erbacee; b. dovrà essere effettuata la ricostituzione della macchia mediterranea con la messa a dimora sia degli esemplari espiantati dai lotti in fase di preparazione, che di piantine in fitocella di specie arbustive (sulle scarpate e sulla platea) ed arboree (sulla platea) autoctone sempreverdi scelte in coerenza con le caratteristiche ecologiche e con la vegetazione potenziale del sito; c. dovrà essere escluso l'impiego di specie esotiche, o non coerenti con il contesto ecologico e con le associazioni vegetali potenziali del sito; d. la densità di impianto dovrà essere non inferiore a piante per ettaro, utilizzando esclusivamente materiale di propagazione vegetale appartenente a ecotipi locali; la disposizione delle specie dovrà essere irregolare, per piccoli gruppi, evitando la netta prevalenza di una specie sulle altre; 5. dovrà essere predisposto un dettagliato piano delle cure colturali, da eseguirsi su tutte le aree progressivamente sottoposte a recupero e rinaturalizzazione, che comprenda: a. l'indicazione delle necessarie concimazioni, irrigazioni periodiche e di soccorso, operazioni selvicolturali, che dovranno essere effettuate per almeno due anni dall impianto del 4/7
5 materiale vegetale vivo su ciascuna area progressivamente recuperata, e comunque sino al completo affrancamento delle piantine e delle erbe introdotte artificialmente; b. il risarcimento degli esemplari non attecchiti, ad un anno e a tre anni dall impianto, e comunque fino al raggiungimento degli obiettivi di ricostituzione di una copertura arboreo arbustiva con la densità minima definita in progetto; c. su tutte le aree progressivamente rinaturalizzate dovrà essere evitato il pascolamento sino a completo recupero pedologico, agronomico e naturalistico dei luoghi, e comunque per un periodo non inferiore a cinque anni; 6. entro un anno, dovrà essere effettuato, a cura della Società proponente, un monitoraggio acustico (considerando anche l utilizzo dell esplosivo) finalizzato a verificare la conformità dei livelli sonori ai limiti di legge. Qualora gli esiti del monitoraggio dovessero evidenziare un superamento dei limiti, dovranno essere individuati interventi per la riduzione dei livelli di emissioni sonore al fine di garantire il rispetto dei limiti associati alla classe acustica assegnata; 7. al fine di garantire la massima tutela di suolo, sottosuolo e acque superficiali, in ogni fase dei lavori dovranno essere messe in atto tutte le misure gestionali idonee a prevenire pericoli di sversamenti di sostanze inquinanti sul terreno; in particolare: a. le eventuali operazioni di manutenzione, nonché il rifornimento dei mezzi, dovranno essere effettuate esclusivamente in un area appositamente attrezzata e idoneamente impermeabilizzata; b. in caso di sversamenti accidentali si dovrà immediatamente intervenire con la rimozione degli inquinanti e il loro smaltimento in conformità alla normativa vigente; 8. per la mitigazione della dispersione di polveri: a. sulle tutte le aree di potenziale emissione di polveri, quali i cumuli, i piazzali, la pista di accesso, si dovrà procedere all inumidimento periodico e all aspersione con sostanze incrostanti, tenendo conto delle condizioni meteorologiche; b. si dovrà provvedere a tenere i mezzi meccanici sempre in perfetta efficienza e dovranno essere previste procedure gestionali che obblighino i conducenti allo spegnimento dei mezzi durante il non riutilizzo; 5/7
6 9. al termine della attività dovranno essere immediatamente smantellati tutti i manufatti e le infrastrutture funzionali alle attività di cava e dovrà essere rimosso ogni accumulo di materiale e ogni genere di rifiuto, provvedendo allo smaltimento nel rispetto della normativa vigente; 10. per il coordinamento degli interventi di rinaturalizzazione, la Società dovrà avvalersi del supporto di un esperto (agronomo o forestale) al fine di evitare/mitigare eventuali impatti non previsti in fase progettuale, verificare la corretta esecuzione delle azioni di recupero, con particolare riferimento alla ricostituzione del suolo e all impianto delle specie vegetali, predisporre il piano delle cure colturali di cui al punto 5, il monitoraggio e la relazione periodica di cui al punto 11; 11. al fine del monitoraggio dei risultati raggiunti con le opere di riqualificazione ambientale e rinaturalizzazione, con periodicità biennale dovrà essere trasmessa al Servizio S.A.V.I., al Servizio Tutela Paesaggistica di Sassari, al Servizio Territoriale dell Ispettorato ripartimentale del C.F.V.A., al Comune di Sassari, nonché al Servizio Attività Estrattive, una relazione tecnico-descrittiva, corredata di documentazione fotografica e planimetrie, attestante lo stato dei luoghi, il rispetto del cronoprogramma e delle misure di mitigazione previste, nonché l ottemperanza alle prescrizioni di cui alla presente deliberazione. Tutto ciò premesso, l'assessore della Difesa dell'ambiente, constatato che il Direttore generale ha espresso il parere favorevole di legittimità, propone alla Giunta regionale di far propria la proposta del Servizio SAVI. La Giunta regionale, condividendo quanto proposto e rappresentato dall'assessore della Difesa dell'ambiente DELIB E R A di non sottoporre all ulteriore procedura di VIA l intervento denominato Ampliamento di una cava per l'estrazione di calcare in loc. Marzoccu proposto dalla Società Cave Cantieri S.r.l., a condizione che siano rispettate e recepite nel progetto da sottoporre ad autorizzazione le prescrizioni descritte in premessa, sul rispetto delle quali dovranno vigilare, per quanto di competenza, il Servizio Attività Estrattive dell Assessorato regionale dell Industria, il Servizio Ispettorato Ripartimentale del CFVA di Sassari, la Provincia di Sassari e l ARPAS; di disporre che gli elaborati significativi del progetto di coltivazione e di progetto di recupero, adeguati alle prescrizioni indicate in premessa, dovranno essere trasmesse al servizio SAVI 6/7
7 preliminarmente all approvazione dello stesso da parte del Servizio Attività Estrattive dell Assessorato regionale dell Industria; di stabilire che la durata dell autorizzazione da rilasciare dal Servizio Attività estrattive dell Assessorato regionale dell Industria non potrà essere superiore a 10 anni; di stabilire che, fermo restando l obbligo di acquisire gli altri eventuali pareri e autorizzazioni previsti dalle norme vigenti, la prosecuzione dell attività di cava dovrà essere comunicata al Servizio SAVI. Il Servizio SAVI provvederà alla comunicazione della presente deliberazione ai soggetti interessati al procedimento, a tutte le Amministrazioni competenti, anche in materia di controllo ambientale, e alla pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Autonoma della Sardegna (BURAS). Il Direttore Generale Gabriella Massidda Il Presidente Ugo Cappellacci 7/7
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