PAES STANDARD COMUNE DI MASERADA SUL PIAVE.
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1 PAES STANDARD COMUNE DI MASERADA SUL PIAVE
2 Lo Sviluppo Sostenibile L Unione Europea già nel suo trattato costitutivo il trattato di Maastricht del 1992, pone nell art. 130 R lo Sviluppo Sostenibile a base e a fondamento delle politiche dell Unione, ma cos è lo Sviluppo Sostenibile, come possiamo definirlo? Si definisce Sviluppo Sostenibile uno sviluppo capace di assicurare il miglioramento della qualità della vita, mantenendo nei limiti naturali la capacità di carico degli ecosistemi che ci sostengono. Molte ricerche internazionali dicono che intorno all anno 2000 è stata superata la capacità di carico del Pianeta Terra e che quindi l impronta ecologica determinata dalle attività umane supera la capacità di carico del pianeta Terra
3 Lo Sviluppo Sostenibile
4 Lo Sviluppo Sostenibile Il PIANETA TERRA E L IMPRONTA ECOLOGICA L'impronta ecologica misura l'area biologicamente produttiva di mare e di terra necessaria per rigenerare le risorse consumate da una popolazione umana e per assorbire i rifiuti prodotti. Per calcolare l'impronta ecologica si mette in relazione la quantità di ogni bene consumato (es. grano, riso, mais, cereali, carni, frutta, verdura, radici e tuberi, legumi, ecc.) con una costante di rendimento espressa in kg/ha (chilogrammi per ettaro). Il risultato è una superficie espressa quantitativamente in ettari.
5 Lo Sviluppo Sostenibile L Earth Overshoot Day Può essere definito come la data in cui il consumo di risorse naturali da parte dell umanità inizia a superare la produzione che i sistemi naturali della nostra Terra sono in grado di mettere a disposizione globalmente nell arco dell anno.
6 Lo Sviluppo Sostenibile L Earth Overshoot Day Oggi i dati del Global Footprint Network ci dimostrano che l umanità, rispetto ai calcoli che sono alla base dell indicatore dell impronta ecologica, sta utilizzando le risorse ecologiche e i servizi naturali ad un tasso pari alla produttività di un pianeta e mezzo. Se continuiamo così avremo bisogno delle risorse di due pianeti prima della metà del secolo. Le nazioni ecologicamente debitrici utilizzano più di quello che hanno all interno dei propri confini. I residenti della Svizzera consumano le risorse ecologiche di quattro Svizzere. Ci vorrebbero quattro Italie per sostenere l Italia. I greci utilizzano risorse ecologiche pari a 3,1 volte il prodotto della loro nazione. L Impronta ecologica totale della Cina è la più grande del mondo, soprattutto a causa della sua popolazione, la maggiore rispetto a tutti gli altri paesi; l Impronta ecologica cinese pro capite è però di gran lunga più piccola di quella delle nazioni europee o nord americane.
7 Lo Sviluppo Sostenibile L Earth Overshoot Day
8 Lo Sviluppo Sostenibile
9 Lo Sviluppo Sostenibile L Earth Overshoot Day Il primo Overshoot Day c è stato il 19 dicembre del 1987 e appena 3 anni dopo le risorse si esaurirono ben 12 giorni prima, il 7 dicembre L'esaurimento delle scorte da allora ha subito un'accelerazione esponenziale: - nel 2014 il 19 agosto - nel 2015 il 13 agosto
10 Lo Sviluppo Sostenibile I CAMBIAMENTI CLIMATICI Il riscaldamento globale è causato dalla crescente concentrazione in atmosfera di alcuni gas (i gas serra) che trattengono in maniera consistente, la radiazione infrarossa emessa dalla superficie terrestre, dall atmosfera e dalle nuvole. Con l aumento della concentrazione dei gas serra in atmosfera, la radiazione solare intrappolata aumenta, e con essa aumenta la temperatura media globale. L utilizzo di combustibili fossili e i cambiamenti nell uso del suolo rendono le attività umane in gran parte responsabili di questo aumento. Per il XXI secolo si prevede, a seconda degli sviluppi socioeconomici e delle emissioni che genereranno, un forte aumento del riscaldamento globale.
11 Lo Sviluppo Sostenibile I CAMBIAMENTI CLIMATICI Il Summit di Rio de Janeiro (1992) fu predisposto per adottare tempestivamente apposite misure tese a ridurre le emissioni di gas serra e a favorire l'adattamento ai cambiamenti climatici per evitare conseguenze gravi e limitare i rischi. Frutto del summit è stata la convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che è il trattato ambientale internazionale che punta alla riduzione delle emissioni dei gas serra. Il trattato, come stipulato originariamente, non poneva limiti obbligatori ma includeva previsioni di aggiornamenti (denominati "protocolli") che avrebbero posto i limiti obbligatori alle emissioni. Il principale di questi è il protocollo di Kyōto, che avendo ricevuto le ratifiche di più di 50 Paesi entrò in vigore il 16 febbraio Da quel momento, le parti si sono incontrate annualmente nella Conferenza delle Parti (COP) per analizzare i progressi nell'affrontare il cambiamento climatico.
12 Lo Sviluppo Sostenibile I CAMBIAMENTI CLIMATICI
13 LE FONTI RINNOVABILI
14 La Green Economy Janez Potocnik (Comissario UE all ambiente) dice: «Crescita verde? No, crescita e basta, perché o sarà verde o non sarà crescita» A livello internazionale la green economy è intesa come uno strumento coerente con il nuovo paradigma dello sviluppo sostenibile e quindi di una modalità di sviluppo basato sulle tre contemporanee attenzioni alla dimensione: economica, sociale e ambientale Si parla quindi di green economy quando si pone attenzione e alla valorizzazione del capitale economico (investimenti e ricavi), che del capitale naturale (risorse primarie e impatti ambientali) come del capitale sociale (lavoro e benessere). La Green Economy oggi viene riconosciuta come uno strumento da applicare su tutti i settori della produzione di beni e servizi, oltre che per la conservazione e l utilizzo sostenibile delle risorse naturali, ai fini di una transizione verso un nuovo modello di sviluppo in grado di garantire un migliore e più equo benessere per tutto il genere umano nell ambito dei limiti del pianeta.
15 L economia circolare Dopo lo sviluppo sostenibile e la green economy, al centro delle politiche ambientali europee c è da qualche tempo la cosiddetta economia circolare. Janez Potočnik, commissario per l Ambiente, presentando gli obiettivi UE sul riciclaggio ha spiegato: «Nel Ventunesimo secolo, caratterizzato da economie emergenti, milioni di consumatori appartenenti alla nuova classe media e mercati interconnessi utilizzano ancora sistemi economici lineari ereditati dal Diciannovesimo secolo. Se vogliamo essere competitivi dobbiamo trarre il massimo dalle nostre risorse, rimmettendole nel ciclo produttivo invece di collocarle in discarica come rifiuti».
16 IL PATTO DEI SINDACI La lotta ai cambiamenti climatici è un obiettivo prioritario per l Unione Europea, ma questo obiettivo deve essere perseguito in modo da rafforzare anche la competitività ed il benessere attuale e delle future generazioni per i paesi aderenti. L obiettivo della riduzione delle emissioni di gas climalteranti e degli inquinanti atmosferici deve essere perseguito anche attraverso politiche e interventi a livello locale, oltre che nazionale e internazionale. Proprio sulla base di questa osservazione, la Commissione Europea, nell ambito della seconda edizione della Settimana europea dell energia sostenibile (EUSEW 2008), ha lanciato il Patto dei Sindaci (Covenant of Mayors), un iniziativa mirata a coinvolgere attivamente le città europee nel percorso verso la sostenibilità energetica ed ambientale. Questa iniziativa, di tipo volontario, impegna le città europee a predisporre Piani d Azione finalizzati a superare gli obiettivi fissati dall Unione Europea al 2020, riducendo di oltre il 20% le proprie emissioni di gas serra attraverso politiche locali che migliorino l efficienza energetica, aumentino il ricorso alle fonti di energia rinnovabile e promuovano l uso razionale dell energia.
17 IL PATTO DEI SINDACI LE POLITICHE DELL EUROPA: DOVE SI STA ANDANDO GLI IMPEGNI ASSUNTI CON IL PROTOCOLLO DI KYOTO SONO DECADUTI NEL 2012, MA COSA SUCCEDE DOPO? IN MANIERA CONSAPEVOLE L EUROPA HA SCELTO DI RILANCIARE LA SFIDA DELLA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DI CO2 ED ATTRAVERSO LA POLITICA ENERGETICA DEL SI PROPONE ENTRO IL2020 DI: RIDURRE DEL20% LE EMISSIONI DICO2 RISPETTO AL1991; DI PRODURRE IL20% DI ENERGIA UTILIZZATA NEI PAESIUE DA FONTI RINNOVABILI DI AVERE EDIFICI QUASI AUTOSUFFICIENTI DAL PUNTO DI VISTA ENERGETICO (2018 PER GLI EDIFICI PUBBLIC 2020 PER I PRIVATII). DI QUI LE DIRETTIVE I REGOLAMENTI NUOVI PRONUNCIAMENTI COMUNITARI SUL TEMA DELL EFFICIENZA ENERGETICA E DELLA PRODUZIONE DI ENERGIA DA FONTI RINNOVALI E LE CONSEGUENTI OPPORTUNITÀ ECONOMICHE
18 IL PATTO DEI SINDACI: I FIRMATARI 6674 CITTÀ HANNO ADERITO Quasi 212 milioni di abitanti Per portare i loro territori a ridurre la produzione di CO2 by at least 20% by 2020!
19 IL PATTO DEI SINDACI: Gli attori Gli impegni che ci si assume con la sottoscrizione del Patto possono essere raggiunti solo a fronte di una profonda presa di coscienza sia delle Amministrazioni Locali (firmatari ed enti di supporto) che parte delle comunità locali, del sistema delle imprese e delle loro associazioni. Per questo la Commissione Europea fonda sempre di più le proprie politiche sul coinvolgimento dei cittadini e dei portatori di interesse, così come sulla sensibilizzazione e l educazione delle giovani generazioni di qui l obbligatorietà ad attivare forme di progettazione partecipata.
20 IL PATTO DEI SINDACI: i settori QUALI SETTORI E ATTIVITÀ? Poiché gli impegni del Patto riguardano l intera area geografica dell ente locale, il PAES include le azioni concernenti sia il settore pubblico che quello privato. In linea di principio, è previsto che si debbano considerare: Edifici Attrezzature e impianti Illuminazione pubblica Infrastrutture energetiche Trasporto (mezzi municipali, trasporti pubblici, privati) Attività economiche Produzione locale di elettricità da Fonte Rinnovabile
21 IL PATTO DEI SINDACI: le tappe! " #$"# #"! # $$ %"# &
22 IL PATTO DEI SINDACI: le tappe FASE Impegno politico e firma del Patto Attivazione Sviluppo e Pianificazione Implementazione Monitoraggio e reporting Adattamento struttura amministrativa Coinvolgimento collettività (stakeholder e cittadini) Valutazione della situazione attuale Definizione della visione di breve e lungo periodo Redazione e approvazione del Piano Attuazione delle azioni inserite nel Piano Monitoraggio Invio del report sul livello di attuazione Revisione e aggiustamento del Piano
23 IL PATTO DEI SINDACI: le tappe I Comuni firmatari dovrebbero ottimizzare le proprie strutture amministrative, assegnando competenze specifiche ai dipartimenti e stanziando risorse umane e finanziare sufficienti.
24 IL PATTO DEI SINDACI: le tappe Il coinvolgimento degli stakeholder consente di prendere decisioni più democratiche e trasparenti, aumenta la qualità e l efficacia delle Azioni del Piano e soprattutto è veicolo per coinvolgere i cittadini e le imprese nel raggiungimento degli obiettivi
25 IL PATTO DEI SINDACI: le tappe FASE Impegno politico e firma del Patto Attivazione Adattamento struttura amministrativa Coinvolgimento collettività (stakeholder e cittadini) Sviluppo e Pianificazione Implementazione Monitoraggio e reporting Valutazione dello stato di fatto Definizione della visione di breve e lungo periodo Redazione e approvazione del Piano Attuazione delle azioni inserite nel Piano Monitoraggio Invio del report sul livello di attuazione Revisione e aggiustamento del Piano
26 IL PATTO DEI SINDACI: le tappe Valutazione dello stato di fatto Anno scelto per la valutazione, è possibile scegliere l anno per il quale sono disponibili il maggior numero di dati possibili a partire dal Emessi in un determinato territorio (confini amministrativi del Comuna) In un determinato arco temporale (anno base) Dalle diverse sorgenti (edifici, illuminazione pubblica, trasporti, attività economiche etc.
27 Valutazione dello stato di fatto - IBE Settori di interesse Facoltativo Facoltativo Pubblico Residenziale Terziario Mobilità Industria Rifiuti Edifici e servizi comunali Illuminazione pubblica Edifici del settore residenziale Edifici destinati al settore terziario Trasporti su strade locali Flotta municipale Trasporti pubblici Trasporti privati Industrie non coinvolte nell EU ETS Discariche
28 IL PATTO DEI SINDACI: i supporti economici A livello Comunitario vi è una profonda consapevolezza della necessità di intraprendere questo percorso e, per questo, a quelle amministrazioni che si allineano a questa nuova modalità di concepire l economia viene garantita la possibilità di accesso a risorse finanziarie e a facilitazioni. In relazione alla Green Economy nel nuovo ciclo di programmazione comunitaria ( ) vengono stanziate risorse pari al oltre il 30 % dei fondi previsti (circa miliardi di ) per favorire questa transizione all interno: Dei Fondi di Coesione; Dei fondi FESR; Del fondo sociale Europei (FSE); Ed in programmi quali Jessica, Elena, Life, ecc.
29 IL PATTO DEI SINDACI: i supporti economici Il sostegno finanziario non verrà solo da risorse comunitarie, ma anche gli stati e le regioni sono chiamati a contribuire a questa transizione, di qui le varie forme di incentivo quali: Gli EcoBonus; Il Conto Energia Termico; ( ) I Certificati Bianchi (TEE); I Fondi Rotativi; Il Piano Casa Nazionale; Il Fondo Rotativo di Kyoto. ( )
30 Consiglio Europeo, ecco i nuovi obiettivi su clima ed energia al 2030 L'attesa decisione del Consiglio Europeo sugli obiettivi UE 2030 Clima-Energia è arrivata a tarda notte. Confermato il target del - 40% sulla CO2 e quello del 27% sulle rinnovabili, sull'efficienza energetica si scende al 27%.
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32 IL FURURO DEL PATTO DEI SINDACI: LA SFIDA DELL ADATTAMENTO CLIMATICO A livello internazionale, il problema del cambiamento del clima e dei relativi impatti, è affrontato per mezzo di due strategie di azione: la mitigazione e l'adattamento. Se i cambiamenti climatici rappresentano un rischio, è necessario prevenirli agendo sulle cause, cioè riducendo le emissioni di gas serra provenienti dalle attività umane e arrestarne o quanto meno rallentarne l'accumulo in atmosfera: politiche di mitigazione; ma è anche indispensabile agire sugli effetti, limitando la vulnerabilità territoriale e socioeconomica ai cambiamenti del clima: politiche di adattamento. Le due strategie non sono alternative ma complementari: quanto maggiore è l'impegno per la mitigazione dei cambiamenti del clima, tanto minori sono le esigenze di adattamento e viceversa. A livello locale, la gestione degli impatti legati ai cambiamenti climatici, impone sempre più la definizione di una politica per il clima che sia integrata dentro tutte le politiche dell'ente: dall'ambiente ai settori economici, dall'urbanistica al sociale.
33 al via iniziativa UE dedicata all'adattamento climatico delle città l iniziativa Mayors Adapt segue il modello e il successo di quella del Patto dei Sindaci e mira a coinvolgere le città sul tema del cambiamento climatico, sostenendole in un azione coerente in materia di mitigazione e adattamento. Mayors Adapt sosterrà le azioni locali di adattamento tramite un helpdesk dedicato, una guida e varie opportunità per la creazione di reti. Fornisce una piattaforma per la condivisione di conoscenze e competenze, per offrire sostegno e visibilità. Mayors Adapt è creato dalle città e per le città.
34 GRAZIE PER L ATTENZIONE! Link utili:
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www.pattodeisindaci.eu PEDEMONTANA DEL GRAPPA I comuni di Pedemontana del Grappa e Asolano presentano IL PIANO D AZIONE PER L ENERGIA SOSTENIBILE Perché un PAES fatto insieme conviene ai cittadini 31/01/2014
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