L ORGANISMO E LA MACCHINA

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1 L ORGANISMO E LA MACCHINA L ORGANISMO LA TRADIZIONALE CONCEZIONE ORGANICISTICA DEL MONDO Rinascimento mondo grande organismo vivente immagine che risale a Timeo e che viene riroposta in chiave naturalistica dal platonismo rinascimentale (Campanella animal perfetto, Bruno grande infinito organismo al cui complesso vanno ricondotti tutti i fenomeni anche quelli della sfera apparentemente inorganica) Anche l aristotelismo se da una parte introduceva netta distinzione tra esseri viventi e non viventi, interpretava poi attraverso metafore biologiche fenomeni naturali, società umana e sue istituzioni (ex genesi polis come compimento analogo a sviluppo organismo vivente, degenerazione delle forme di governo)

2 LA MACCHINA E LA MECCANICA RAZIONALE scienza che esattamente esposta e dimostrata, more geometrico* che studia il movimento dei corpi Newton Principia e che si differenzia dalla la meccanica pratica (Archimede solo problemi del movimento delle macchine semplici, si astiene dallo studio geometrico del mondo). L astronomia si era avvalsa di modelli geometrici, ma il loro carattere ipotetico li aveva esclusi da una valutazione anche fisica. alle soglie dell età Moderna lo studio geometrico del movimento viene esteso anche per il movimento naturale, che diventa solo quello locale. tale movimento locale non viene visto più come un processo (x Ari kinesis passaggio da potenza ad atto) ma uno stato, altrettanto stabile quale la quiete dalla nozione qualitativa del movimento naturale concepito con modelli biologici, si passa nel 600 alla nuova scienza della quantificazione meccanica

3 LA NUOVA IMMAGINE DELLA REALTA : UN MECCANISMO COMPOSTO DA MATERIA IN MOVIMENTO negli stessi anni in cui Campanella sosteneva che il mondo fosse un animal grosso e perfetto, GALILEO, CARTESIO, HOBBES, SPINOZA sviluppano un immagine della realtà radicalmente diversa destinata a sostituire in breve tempo quella tradizionale concezione meccanicistica che costituirà per due secoli il presupposto ontologico di una gamma assai estesa di molti aspetti della realtà (anche umani e politici) l immagine dell universo grande organismo cede il posto a quello della macchina in cui gli enti naturali e le formazioni sociali, vengono concepiti, al di là di come appaiono ai ns sensi, come meccanismi regolati dalle stesse leggi generali del movimento dei corpi, poichè il meccanicismo altro non è che un insieme di corpi (materia) in movimento

4 OGNI PARTE DELL UNIVERSO E REGOLATA DALLE STESSE LEGGI GEOMETRICO- MECCANICHE per il meccanicismo (alla cui affermazione contribuisce l attenzione del 500 per i problemi della tecnica*) ciascun aspetto del reale è materia che si muove, il mondo (composto da insieme di corpi in movimento) è l insieme coordinato dei suoi meccanismi (come ingranaggi orologio*) perde senso idea di ordine gerarchico degli esseri, l antropocentrismo e la differenziazione qualitativa e ontologica delle due componenti dell universo ogni sua parte, ogni meccanismo, dal sistema planetario all apparato locomotorio del verme, è considerato come un moto locale di materia. perde senso anche privilegio concesso dalle concezioni organicistiche (platoniche) all intero rispetto le parti*, all uno rispetto al molteplice ciò non significa che si perda interesse per le spiegazioni unitarie e complessive della realtà (il 600 è il secolo dei grandi sistemi della metafisica), ma solo che, grazie alla prospettiva inaugurata dal meccanicismo, non è più necessario rimontare eroicamente al tutto, visto che per apprendere la verità del mondo sarà necessario rivelarne, metodo idoneo e rigoroso l uniforme regolarità geometrico-meccanica

5 CAUSE EFFICIENTI E CAUSE FINALI. LA NUOVA CONCEZIONE DEL RAPPORTO CUASA-EFFETTO assunzione meccanicismo (a fronte di modelli organicistici e biologici) comporta l abbandono del finalismo platonico-aristotelico, le cause finali non sono più idonee alla spiegazione dei fenomeni naturali, i rapporti di causa effetto ammessi sono solo efficienti. Il meccanicismo si presta ad una lettura deterministica (Spinoza anche azioni e passioni) da qui viene il problema sentito da molti filosofi dell epoca di come conciliare la causalità efficiente propria dei modelli meccanici con il disegno provvidenziale di Dio nel mondo Cartesio lo limita alla creazione della materia e all attribuzione in essa del movimento, lasciando all azione delle cause seconde il compito di produrre e organizzare il funzionamento del meccanismo del cosmo Newton ritiene che le cause seconde meccaniche da sole non bastino e ritiene che come un orologiaio intervenga ogniqualvolta serva rimettere a punto lo strumento Leibniz critica la riduzione da parte di Newton di Dio ad un orologiaio e riafferma la necessità di una causa finale, che ha voluto sin dall inizio un meccanismo perfetto capace di funzionare conformemente alle leggi di natura, senza ulteriori interventi.