*** Pubblicato il 09/01/2019 N /2019 REG.PROV.COLL. N /2018 REG.RIC.

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1 E illegittimo il rigetto della richiesta di accesso a dati ambientali (relativa a due distinti procedimenti ambientali) se giustificato sulla genericità della richiesta, e costituisce la lesione di un diritto garantito dalla Costituzione e dall ordinamento dell Unione Europea (T.A.R. Bolzano, sez. aut., 9 gennaio 2019, n. 6) La richiesta di accesso a c.d. dati ambientali indirizzata verso due soli procedimenti amministrativi ben individuati (concessioni idroelettriche), limitati nel tempo e ben conosciuti dall Amministrazione comunale, consente a quest ultima un'agevole individuazione dei documenti richiesti sulla sola base di quanto indicato dalla ricorrente, così come una conseguente rapida ostensione degli stessi. Ciò sul presupposto che non è necessaria l indicazione specifica del singolo atto (data, protocollo ecc.) dei documenti di cui si chiede l accesso, essendo sufficiente che essi siamo facilmente individuabili in relazione al procedimento amministrativo cui si riferiscono. L istanza non può pertanto considerarsi formulata in termini vaghi, tali da non consentire di identificare l oggetto della richiesta (c.d. richiesta generica), né ritenersi volta ad accertare il possesso di dati o documenti da parte dell amministrazione (c.d. richiesta esplorativa). *** Pubblicato il 09/01/2019 N /2019 REG.PROV.COLL. N /2018 REG.RIC. REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Tribunale Regionale di Giustizia Amministrativa Sezione Autonoma di Bolzano ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 222 del 2018, proposto da Eisackwerk S.r.l., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dall'avvocato Anton von Walther, con domicilio digitale come da PEC da Dirittifondamentali.it (ISSN )

2 Registri di Giustizia e domicilio eletto presso il suo studio in Bolzano, via della Rena, n. 14; contro Comune di Sarentino, in persona del Sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dall avvocato Alexander Bauer, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso il suo studio in Bolzano, via Alto Adige, n. 40; nei confronti Alperia Greenpower S.r.l., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dagli avvocati Damiano Florenzano e Sandro Manica, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia; per la declaratoria dell illegittimità del provvedimento del Comune di Sarentino dd , di diniego del diritto di accesso e per la pronuncia dell'ordine di esibizione della documentazione richiesta con istanza di accesso agli atti dd Visti il ricorso e i relativi allegati; Visti gli atti di costituzione in giudizio del Comune di Sarentino e di Alperia Greenpower S.r.l.; Visti tutti gli atti della causa; Relatrice nella camera di consiglio del giorno 18 dicembre 2018 la consigliere Lorenza Pantozzi Lerjefors e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale; Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue. FATTO Con domanda del 9 agosto 2018 la società Eisackwerk Srl, per mezzo del proprio legale di fiducia avv. Beniamino Migliucci, presentava al Comune di Sarentino un istanza di accesso agli atti ai sensi dell art. 24 e ss. della legge provinciale 22 ottobre 1993, n. 17, chiedendo di poter estrarre copia dei seguenti atti: - verbali e delibere del Consiglio comunale e della Giunta comunale, aventi ad oggetto la concessione idroelettrica GS/2400 Sant Antonio e la concessione idroelettrica GS/2401 Sarentino ; - relativi pareri, istanze, mozioni, corrispondenza; - in genere: tutti gli atti concernenti la soc. Eisackwerk Srl. La richiesta di accesso era così motivata: Si rileva che la mia cliente è assegnataria della concessione GS/2400, per cui ha naturale interesse a conoscere tutta la documentazione e tutti gli atti in possesso di codesto Comune, interessanti la concessione della predetta società e la società stessa. Per quanto riguarda la 2

3 concessione GS/2401, assegnata, nello stesso contesto amministrativo, alla soc. SEL (Alperia), l interesse è motivato sia dall interesse concernente i dati ambientali (v. dir. 2003/4/CE, recepita con D. Lgs. 19 agosto 2005, n. 195; cfr. anche T.A.R. di Bolzano - Sentenza n. 378 del ), sia dall interesse a valutare se codesto Comune ha serbato lo stesso comportamento nei confronti di tutti i concessionari (doc. 1 della ricorrente). Con l impugnato provvedimento del 5 settembre 2018 il Sindaco del Comune di Sarentino rigettava l istanza di accesso con la seguente motivazione: la richiesta risulta caratterizzata da una formulazione eccezionalmente generalizzata, ossia riguardante non specifici atti o provvedimenti, bensì la documentazione di un attività svoltasi attraverso un imprecisato numero di atti riguardanti un intero procedimento (doc. 2 della ricorrente). Con il presente ricorso la società Eisackwerk Srl ha chiesto al giudice adito, ai sensi dell art. 116 c.p.a., di accertare e dichiarare l illegittimità del diniego di accesso e di ordinare al Comune di Sarentino l esibizione della documentazione richiesta, fissando un congruo termine e una penalità per ogni giorno di ritardo. La ricorrente ritiene che il Comune di Sarentino abbia richiamato in modo parziale la giurisprudenza sull ammissibilità delle istanze generiche di accesso agli atti, omettendo di precisare che esse possono considerarsi tali solo quando impongano alla pubblica amministrazione un opera di ricerca e sistemazione che non rientra nei doveri posti all amministrazione, caso che non ricorrerebbe nella fattispecie. Il diritto di accesso costituirebbe un principio generale dell attività amministrativa, al fine di favorire la partecipazione e di assicurare l imparzialità e la trasparenza e, pertanto, le limitazioni a tale diritto, secondo giurisprudenza, dovrebbero essere contenute nei limiti della salvaguardia di altri diritti e/o valori fondamentali, che bilancino le rilevanti finalità di pubblico interesse, alla cui soddisfazione tenderebbe il diritto di accesso. Nei confronti dei soggetti direttamente interessati dai provvedimenti, come la società ricorrente, il diritto di accesso costituirebbe in ogni caso la regola e si estenderebbe a tutti gli atti del procedimento, salvo i casi in cui il diritto sia escluso o limitato. Nel caso di specie il diritto di accesso ai documenti richiesti sarebbe ulteriormente rafforzato, per un verso in quanto si tratterebbe per lo più di dati ambientali (dati concernenti la gestione di impianti energetici a fonte rinnovabile e la determinazione, l utilizzo e la distribuzione dei cosiddetti fondi ambientali, le erogazioni compensative ambientali), per i quali sarebbe applicabile l accesso rafforzato di cui alla direttiva AARHUS e relative norme di recepimento, e, per altro verso, in quanto la normativa sull accesso civico avrebbe rafforzato il diritto di accesso ordinario. L interesse della società ricorrente a conoscere i documenti (delibere, pareri, verbali degli organi comunali), anche quelli relativi alla centrale Sarentino non in sua 3

4 gestione, nascerebbe dall esigenza di difendere i propri interessi giuridici, ai sensi dell art. 25, comma 7, della legge provinciale n. 17 del Le due centrali avrebbero numerosi elementi in comune, ma risulterebbe che il Comune, mentre risparmia al concessionario pubblico Alperia Srl un ricorso amministrativo contro l assegnazione della concessione, ha invece ritenuto di procedere in via giudiziale esclusivamente contro il concessionario privato Eisackwerk. Da tale curioso comportamento è sorta l esigenza di conoscere le motivazioni e le cause che hanno indotto il Comune a trattamento in modo dispari Eisackwerk e Alperia. Si è costituito in giudizio il Comune di Sarentino, ribadendo la genericità dell istanza di accesso della ricorrente, che non avrebbe sufficientemente specificato né gli atti di cui intendeva estrarre copia, né l interesse legittimante l accesso. Quanto al primo punto, la ricorrente avrebbe omesso di indicare l organo emanante, il numero di protocollo, la data di adozione e il destinatario degli atti richiesti. L eventuale accoglimento dell istanza avrebbe comportato per il Comune di Sarentino un opera di ricerca, catalogazione e sistemazione che non rientrerebbe nei propri doveri istituzionali. L istanza di accesso riguarderebbe atti rilasciati all interno di procedimenti (quelli volti al rilascio di concessioni idroelettriche), ricadenti nella competenza dell Amministrazione provinciale, non in quella dell Amministrazione comunale. Non sarebbero ammissibili istanze di accesso preordinate a un controllo generalizzato dell operato delle pubbliche amministrazioni, aventi carattere esplorativo. Il richiamo alle norme sull accesso civico sarebbe improprio, tenuto conto che la società Eisackwerk non avrebbe presentato al Comune istanza di accesso civico, ma istanza di accesso documentale ai sensi della legge provinciale n. 17 del Per quanto concerne in particolare la richiesta di poter accedere a pareri, istanze, mozioni e corrispondenza, la difesa comunale rileva che il diritto di accesso sarebbe escluso per pareri facoltativi, consulenze giuridiche e relazioni tecniche, ai sensi dell art. 25, comma 2, della legge provinciale n. 17 del 1993, e che la giurisprudenza avrebbe escluso l accesso anche per la corrispondenza privata, per mere bozze o simili atti non confluiti in documenti certi e individuati. Il Comune di Sarentino rileva inoltre l inosservanza dell onere di dimostrare il requisito dell interesse all accesso: con riferimento agli atti riguardanti la concessione GS/2400 (centrale S. Antonio ) la ricorrente avrebbe affermato di fare valere il proprio interesse naturale a conoscere tutta la documentazione relativa al proprio fascicolo, senza fornire alcuna argomentazione al riguardo. Per quanto concerne, invece, la concessione GS/2401 (centrale Sarentino ), assegnata alla società controinteressata Alperia, la ricorrente si è limitata a fare riferimento a un suo generico interesse a valutare se codesto Comune ha serbato lo stesso comportamento nei confronti di tutti i concessionari. In realtà solo la concessione S. 4

5 Antonio sarebbe stata oggetto di un procedimento di riesame, a seguito dell annullamento d ufficio in autotutela della concessione prima rilasciata ad Alperia, cui avrebbe fatto seguito la riassegnazione della concessione ad Eisackwerk, mentre la concessione GS/2401 ( Sarentino ) non sarebbe mai stata oggetto di un procedimento di riesame. Si è costituita in giudizio anche la controinteressata società Alperia Greenpower S.r.l., facendo anch essa valere la genericità dell istanza di accesso. La legittimità del diniego troverebbe conferma nel tentativo della società Eisackwerk di innovare l istanza originaria in sede giurisdizionale, precisando solo in tale sede che i documenti richiesti erano quelli relativi al procedimento di assegnazione della concessione, conclusosi con la deliberazione della Giunta provinciale n. 137 del Né potrebbe ora la ricorrente appellarsi a discipline speciali, che consentono particolari forme di accesso (c.d. accesso civico e accesso ai dati ambientali), non richiamate nelle domanda di accesso e, quindi, non prese in considerazione dal Comune di Sarentino. Se l interesse all accesso discendesse effettivamente dall esigenza di difendere i propri interessi giuridici in relazione alla vicenda dell impugnazione del titolo rilasciato a Eisackwerk e alla mancata impugnazione da parte del Comune di Sarentino del titolo rilasciato a SEL (oggi Alperia), la domanda di accesso avrebbe dovuto essere rivolta nei confronti degli atti adottati dopo il rilascio della concessione, allorquando si sarebbe formato il relativo convincimento, non agli atti relativi al procedimento di rilascio della concessione GS/2401, al quale non ha partecipato e i cui atti non sono mai stati contestati. In ogni caso, la ricorrente non potrebbe vantare alcun diritto di accesso in relazione a tali atti, nei confronti dei quali non rivestirebbe alcuna posizione qualificata. Non sarebbe sufficiente addurre un generico presunto interesse a difendere i propri interessi giuridici in relazione a una presunta disparità di trattamento tra i concessionari, né una presunta analogia tra le vicende relative alle due concessioni. All udienza in camera di consiglio del 18 dicembre 2018, fissata per la discussione del ricorso, il procuratore del Comune di Sarentino ha sollevato l eccezione di inammissibilità del ricorso, per difetto di giurisdizione, che spetterebbe al Tribunale Regionale delle Acque pubbliche. Sentite le parti il ricorso è stato trattenuto in decisione. DIRITTO 1. Va anzitutto disattesa l eccezione di inammissibilità del ricorso per difetto di giurisdizione del giudice adito a conoscere della domanda di accesso in epigrafe indicata. Ai sensi dell art. 25 della legge 7 agosto 1990, n. 241 e s.m., in caso di diniego dell accesso, il richiedente può presentare ricorso al tribunale amministrativo regionale (comma 4) e le relative controversie sono disciplinate dal codice del processo 5

6 amministrativo (comma 5). La disciplina del codice amministrativo sulle controversie concernenti il diritto di accesso ai documenti è richiamata anche dall art. 26, comma 5, della legge provinciale 22 ottobre 1993, n. 17 sul procedimento amministrativo (che si applica agli enti locali della provincia di Bolzano, come disposto dall art. 13 della legge regionale 3 maggio 2018, n. 2). L art. 133, comma 1, lett. a), n. 6, del codice del processo amministrativo devolve le controversie in materia di diritto di accesso ai documenti alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo e l art. 116 dello stesso codice ne disciplina il rito. L accesso ai documenti amministrativi è oggetto di un diritto soggettivo e il giudice amministrativo, ai sensi delle citate norme, è chiamato a verificare, in giurisdizione esclusiva, la spettanza o meno di tale diritto, da considerarsi autonomo e strumentale rispetto alla posizione che il richiedente intende tutelare mediante l ostensione. Ne consegue che, quantomeno a far tempo dall entrata in vigore del codice del processo amministrativo, non è più revocabile in dubbio che qualsiasi controversia che abbia ad oggetto la domanda con la quale un soggetto richieda ad una Amministrazione di accedere a un documento da essa detenuto deve essere proposta innanzi al Giudice Amministrativo, indipendentemente dalla qualificazione della posizione soggettiva che il richiedente il documento può vantare o intende tutelare mediante l ostensione del documento medesimo (cfr. TAR Piemonte, Sez. II, 15 luglio 2016, n. 1017; nello stesso senso TRGA Bolzano, 17 aprile 2018, n. 136). La disciplina sull accesso ai documenti amministrativi ha dunque per oggetto tutte le tipologie di atti dell Amministrazione, senza che possa rilevare la loro disciplina sostanziale, né la sussistenza, in caso di controversia, della giurisdizione di un giudice diverso da quello amministrativo (cfr. Consiglio di Stato, Sez. V, 20 gennaio 2015, n. 166). 2. Nel merito il ricorso è fondato. E opportuno premettere che con la riforma avviata con il D. Lgs. 14 marzo 2013, n. 33 e completata con le modifiche apportate a detto decreto dal D. Lgs. 25 maggio 2016, n. 97, il legislatore ha riconosciuto la libertà di accedere alle informazioni in possesso delle pubbliche amministrazione come diritto fondamentale, in conformità all art. 10 della Convenzione europea dei diritti dell uomo (CEDU), promuovendo un dibattito pubblico informato e un controllo diffuso sull azione amministrativa (cfr. art. 5, comma 2, del D. Lgs. n. 33 del 2013 e s.m.). Questo nuovo istituto (c.d. accesso generalizzato ), dal punto di vista soggettivo, non ammette restrizioni alla legittimazione del richiedente (cfr. art. 5, comma 3, del D. Lgs. n. 33 del 2013), mentre dal punto di vista oggettivo è tendenzialmente onnicomprensivo, fatti salvi i limiti indicati nell art. 5-bis, commi 1, 2 e 3 del D. Lgs. n. 33 del Dunque la regola generale è ora la trasparenza (total disclosure), mentre la 6

7 riservatezza e il segreto costituiscono le eccezioni. L esclusione del diritto di informazione o una sua limitazione è ammissibile pertanto solo in casi determinati, individuati con legge o regolamento. Con l art. 28-bis della legge provinciale 22 ottobre 1993, n. 17 (aggiunto dall art. 21, comma 1, della L.P ), il legislatore provinciale ha recepito il nuovo istituto dell accesso generalizzato, ponendosi l obiettivo di realizzare un amministrazione aperta. A tal fine, l amministrazione assicura a chiunque la più ampia accessibilità ai dati e documenti detenuti dall'amministrazione nonché la pubblicazione di documenti, informazioni e dati concernenti la propria organizzazione, attività e l'uso delle risorse pubbliche (comma 1). La citata norma - che vincola anche gli enti locali della provincia di Bolzano, come stabilito dall art. 13, comma 1, della già citata legge regionale n. 2 del impone dunque a tutte le amministrazioni della provincia di Bolzano di garantire l accessibilità dei dati e dei documenti da essa detenuti per promuovere la partecipazione dei cittadini all attività amministrativa e favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento dei fini istituzionali e sull utilizzo delle risorse pubbliche. La richiesta di accesso c.d. generalizzato non è sottoposta ad alcuna limitazione quanto alla legittimazione soggettiva del richiedente e non necessita di alcuna motivazione (cfr. art. 28- quater della LP n. 17 del 1993). Il nuovo istituto si aggiunge alle altre tipologie di accesso previste dalla legge, aventi caratteristiche diverse. In primo luogo si distingue dal c.d. accesso civico semplice, che riguarda le sole informazioni oggetto di pubblicazione obbligatoria (cfr. art. 5, comma 1, del D. Lgs. n. 33 del 2013). Sul piano provinciale, per i documenti per i quali è previsto l obbligo della pubblicazione, l art. 28-bis, comma 2, della citata legge provinciale n. 17 del 1993 dispone che essi siano pubblicati in un apposita sezione del sito web istituzionale dell amministrazione, visibile e accessibile dalla pagina principale. Il comma 4 dell art. 28-bis chiarisce poi che le informazioni, i documenti e i dati oggetto di pubblicazione obbligatoria di cui al comma 1 sono pubblici e chiunque ha diritto di conoscerli. Nel caso in cui sia stata omessa la loro pubblicazione nell apposita sezione del sito web istituzionale, chiunque può richiedere i documenti per i quali è prevista la pubblicazione obbligatoria (cfr. art. 28-ter della LP n. 17 del 1993). Il nuovo istituto dell accesso generalizzato si distingue anche dal c.d. accesso procedimentale o accesso documentale, disciplinato dagli artt. 22 e ss. della legge 7 agosto 1990, n. 241 e s.m. (e sul piano provinciale dagli artt. 24 e ss. della legge provinciale n. 17 del 1993), che presuppone la titolarità di un interesse qualificato e differenziato del richiedente l accesso. Così riassunto il quadro della disciplina di riferimento, va chiarito che l istanza di accesso sub iudice è stata presentata dalla società ricorrente con espresso riferimento 7

8 agli artt. 24 ss. LP 17/1993, cioè alla disciplina provinciale in tema di accesso procedimentale o accesso documentale, caratterizzato dalla necessaria sussistenza di un interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente a una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento al quale è chiesto l'accesso (cfr. l art. 22, comma 1, lett. b), L. n. 241 del 1990 e l art. 24, comma 1, lett. b) della LP n. 17 del 1993). Alla stregua della sopra riportata definizione normativa del presupposto soggettivo del diritto di accesso, la legittimazione al suo esercizio non è ravvisabile quando l'acquisizione o, comunque, la conoscenza del documento oggetto dell'istanza sia fine a sé stessa, ovvero non collegata strumentalmente ad alcuna situazione giuridica di cui il richiedente sia titolare, ma al mero interesse (di fatto) ad esercitare un controllo diffuso e potenzialmente illimitato sullo svolgimento dell'attività amministrativa, cui quel documento afferisce. La giurisprudenza ha chiarito inoltre che l interesse all accesso ai documenti deve essere valutato in astratto, senza che possa essere operato, con riferimento al caso specifico, alcun apprezzamento in ordine alla fondatezza o ammissibilità della domanda giudiziale che gli interessati potrebbero eventualmente proporre sulla base dei documenti acquisiti medianti l accesso, per cui la legittimazione all accesso non può essere valutata alla stessa stregua della legittimazione alla pretesa sostanziale sottostante (cfr. Consiglio di Stato, Sez. V, 30 giugno 2017, n. 3183, Sez. V, 21 ottobre 2011, n. 6134; Tar Basilicata, Sez. I, 12 dicembre 2018, n. 821; TRGA Bolzano 17 aprile 2018, n. 136 e 19 gennaio 2017, n. 21). Nel caso di specie, la società ricorrente ha chiesto, nella sua qualità di titolare nel Comune di Sarentino della concessione idroelettrica GS/2400 ( S. Antonio ), di poter avere accesso alla documentazione detenuta dal Comune di Sarentino relativa alla concessione di cui è titolare, nonché alla documentazione concernente la concessione idroelettrica GS/2401 (Sarentino ), di cui è titolare la società odierna controinteressata. Si tratta indubbiamente di una posizione differenziata rispetto alla generalità dei cittadini, non certo un mero interesse di fatto, di talché non può essere messa in dubbio la legittimazione della società ricorrente all accesso. Lungi dall essere motivata da un controllo generalizzato sull attività del Comune di Sarentino, la richiesta della ricorrente è limitata al controllo dell attività svolta dal Comune nell ambito di due procedimenti amministrativi ben individuati e giustificata dall esigenza di valutare se codesto Comune ha serbato lo stesso comportamento nei confronti di tutti i concessionari. L art. 25, comma 7, della legge provinciale n. 13 del 1997 stabilisce che deve comunque essere garantito ai richiedenti l accesso ai documenti amministrativi la cui conoscenza sia necessaria per curare o per difendere i propri interessi giuridici. Come già anticipato, il diritto di accesso ai documenti amministrativi costituisce un 8

9 "autonomo diritto all'informazione", accordato per la tutela nel senso più ampio e onnicomprensivo del termine e, dunque, non necessariamente ed esclusivamente in correlazione alla tutela giurisdizionale di diritti ed interessi giuridicamente rilevanti. Tale diritto all'informazione, oltre ad essere funzionale alla tutela giurisdizionale, consente agli amministrati di orientare i loro comportamenti sul piano sostanziale per curare o difendere i propri interessi giuridici. Ne consegue che il diritto stesso può essere esercitato in connessione a un interesse giuridicamente rilevante, anche se non sia ancora attuale un giudizio nel cui corso debbano essere utilizzati gli atti così acquisiti. Secondo un costante orientamento della giurisprudenza, l'accesso c.d. ordinario deve infatti essere garantito qualora sia funzionale "a qualunque forma di tutela anche prima e indipendentemente dall'effettivo esercizio di un'azione giudiziale" (cfr., ex multis, Consiglio di Stato, Sez. V, 23 febbraio 2010, n.1067; nello stesso senso, Sez. IV, 6 agosto 2014, n. 4209). Peraltro, lo stesso Comune di Sarentino, nel provvedimento di diniego, non nega la legittimazione della società Eisackwerk all accesso, limitandosi ad affermare, sul piano oggettivo, che la richiesta sarebbe eccessivamente generalizzata, ossia riguardante non specifici atti o provvedimenti, bensì rivolta verso un numero imprecisato di atti riguardanti un intero procedimento. Il Collegio ritiene che la richiesta non possa considerarsi eccessivamente generalizzata, per i motivi di seguito esposti. E pur vero che la giurisprudenza non considera ammissibili istanze di accesso agli atti caratterizzate da una formulazione eccessivamente generalizzata, ossia riguardante non specifici atti o provvedimenti, bensì la documentazione di un attività attraverso un imprecisato numero di atti, riferita a un arco di tempo abbastanza lungo, atteso che l eventuale soddisfazione di simili richieste imporrebbe un opera di ricerca, catalogazione e sistemazione che non rientra nei doveri posti all Amministrazione dalla normativa di cui al capo VI della L. n. 241 del 1990 (cfr. Consiglio di Stato, Sez. III, 9 dicembre 2015, n. 5602; nello stesso senso, Sez. V, 6 settembre 2012, n. 4721). Nel caso di specie, il Comune di Sarentino si è appellato alla citata giurisprudenza, ma ne ha riportato solo la prima parte, ad usum delphini. Vero è che la richiesta di accesso presentata dalla società Eisackwerk non imponeva al Comune di Sarentino un attività gravosa di ricerca, catalogazione e sistemazione, essendo la richiesta indirizzata verso due soli procedimenti amministrativi ben individuati (concessioni idroelettriche GS2400 e GS 2401), limitati nel tempo e ben conosciuti dall Amministrazione comunale, considerato che a seguito del procedimento penale sfociato nelle sentenza del Tribunale di Bolzano n. 138 del 2013 (cfr. doc. 3 della ricorrente), l Amministrazione provinciale ha dovuto procedere a un riesame delle due concessioni di cui si tratta (che erano state entrambe 9

10 precedentemente affidate alla società SEL), a seguito del quale la concessione GS 2400 è stata poi affidata alla società ricorrente e la concessione GS 2401 alla società controinteressata Alperia. Ad avviso del Collegio, l istanza di accesso, riferita a due procedimenti amministrativi ben definiti, consentiva all'amministrazione comunale un'agevole individuazione dei documenti richiesti sulla sola base di quanto indicato dalla ricorrente, così come una conseguente rapida ostensione degli stessi. L istanza non può pertanto considerarsi formulata in termini vaghi, tali da non consentire di identificare l oggetto della richiesta (c.d. richiesta generica), né ritenersi volta ad accertare il possesso di dati o documenti da parte dell amministrazione (c.d. richiesta esplorativa). Va precisato che, secondo un pacifico indirizzo giurisprudenziale, condiviso dal Collegio, non è necessaria l indicazione specifica del singolo atto (data, protocollo ecc.) dei documenti di cui si chiede l accesso, essendo sufficiente - come avvenuto nel caso di specie - che essi siamo facilmente individuabili in relazione al procedimento amministrativo cui si riferiscono: Un istanza di accesso agli atti amministrativi nella quale non siano stati indicati con precisione i documenti o gli atti in ordine ai quali si chieda l accesso, ma che comunque fornisca all Amministrazione gli elementi per l individuazione sufficientemente precisa del procedimento amministrativo in cui rintracciare gli atti oggetto dell istanza, è idoneo a far sorgere nell Amministrazione stessa il dovere di provvedere esplicitamente sull istanza di accesso (cfr. TAR Umbria, 14 novembre 2017, n. 707 e TRGA Bolzano,17 aprile 2018, n. 136; nello stesso senso Consiglio di Stato, Sez. III, 29 dicembre 2017, n. 6192). Inoltre, è bene ricordare che il diritto di accesso ai documenti amministrativi stabilito dall'art. 22 e ss. della legge 7 agosto 1990 n. 241 (e, sul piano provinciale, dall art. 24 e ss. della legge provinciale 22 ottobre 1997, n. 13), costituisce un principio generale dell'ordinamento giuridico, per cui le eventuali limitazioni od esclusioni devono considerarsi fattispecie eccezionali, e quindi di stretta interpretazione, atteso che nell'impianto normativo il diritto de quo si configura come diritto soggettivo all'informazione. Il Collegio, sulla base di tali principi, ritiene che la società Eisackwerk, titolare della concessione idroelettrica GS 2400, abbia interesse a conoscere non solo i documenti detenuti dal Comune di Sarentino che si riferiscono alla concessione di cui è titolare, ma anche quelli che si riferiscono alla concessione idroelettrica GS 2401, affidata alla società odierna controinteressata. Ciò, a maggior ragione se, come nel caso in esame, la società richiedente ha due contenziosi pendenti concernenti l esito del procedimento di affidamento della concessione idroelettrica GS 2400, in relazione ai quali non può escludersi la possibilità (che in questa sede non può essere valutata in quanto tale valutazione non compete al 10

11 giudice che decide sul ricorso proposto in tema di accesso) che la conoscenza degli elementi oggetto di accesso negato riferiti alla concessione GS 2401 possa assumere rilevanza in tali giudizi. A tal riguardo non può che ribadirsi che la nozione di interesse giuridicamente rilevante idoneo a sorreggere un istanza di accesso ai sensi dell art. 22 della legge n. 241 del 1990 è più ampia rispetto a quella dell interesse all impugnazione, caratterizzato dall attualità e concretezza dell interesse medesimo e, come riconosciuto da pacifica giurisprudenza, in sede di scrutinio di una domanda di accesso occorre valutare unicamente l inerenza del documento richiesto all interesse palesato dall istante, non anche l utilità dei documenti al fine del soddisfacimento della pretesa correlata: è a tal fine sufficiente una valutazione in astratto, senza che possa essere operato, con riferimento al caso specifico, alcun apprezzamento in ordine alla fondatezza o ammissibilità della domanda giudiziale che gli interessati potrebbero eventualmente proporre sulla base dei documenti acquisiti mediante l accesso, non potendo la legittimazione all accesso essere valutata alla stessa stregua di una legittimazione alla pretesa sostanziale sottostante (cfr., ex pluribus, Consiglio di Stato, Sez. VI, 15 maggio 2017, n. 2269; Sez. III, 16 maggio 2016, n e Sez. V, 20 dicembre 2013, n. 6134). Non giova all Amministrazione comunale neppure appellarsi alla circostanza che la richiesta avrebbe dovuto essere rivolta all Amministrazione provinciale, titolare dei due procedimenti amministrativi di rilascio delle concessioni idroelettriche, e non al Comune di Sarentino, posto che la richiesta di accesso è espressamente rivolta verso gli atti e i documenti detenuti dal Comune. In ogni caso, secondo pacifica giurisprudenza, l istanza presentata ad amministrazione diversa da quella nei cui confronti va esercitato il diritto di accesso deve essere immediatamente trasmessa a quella competente e di tale trasmissione ne deve essere data comunicazione al richiedente (cfr, ex multis, TAR Basilicata, Sez. I, 19 maggio 2018, n. 339). Per tutte le esposte considerazioni, il ricorso deve essere accolto e, per l'effetto, va dichiarato illegittimo il rifiuto di consentire l'accesso della società ricorrente, serbato dal Comune di Sarentino, e ordinata alla stessa Amministrazione l'ostensione della documentazione richiesta, fatte salve le eventuali esclusioni e limitazioni del diritto di accesso previste dall art. 24 della legge n. 241 del 1990, dall art. 25 della legge provinciale n. 17 del 1993 e dai relativi regolamenti di esecuzione, ove presenti. L'accesso dovrà essere consentito entro il termine di trenta giorni dalla comunicazione della presente decisione, ovvero dalla sua notificazione ad istanza di parte. Le spese di lite seguono la soccombenza e sono liquidate nella misura stabilita dal seguente dispositivo. Il contributo unificato va posto a carico del Comune di Sarentino. 11

12 P.Q.M. Il Tribunale Regionale di Giustizia Amministrativa - Sezione autonoma di Bolzano definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto, lo accoglie, dichiara l illegittimità del diniego impugnato e, per l effetto, ordina al Comune di Sarentino di consentire l accesso - nei limiti e secondo quanto in motivazione - alla documentazione richiesta con l istanza indicata in epigrafe, entro trenta giorni dalla data di comunicazione, o notifica di parte se antecedente, della presente sentenza. Condanna il Comune di Sarentino e la società Alperia Greenpower S.r.l. a rifondere alla società Eisackwerk S.r.l. le spese di lite, che liquida in euro 1.500,00 (millecinquecento/00) a carico di ciascuna delle parti, oltre IVA, CPA e altri oneri accessori di legge. Condanna il Comune di Sarentino a rifondere alla società ricorrente le spese sostenute a titolo di contributo unificato. Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa. Così deciso in Bolzano nella camera di consiglio del giorno 18 dicembre 2018 con l'intervento dei magistrati: Edith Engl, Presidente Terenzio Del Gaudio, Consigliere Margit Falk Ebner, Consigliere Lorenza Pantozzi Lerjefors, Consigliere, Estensore L'ESTENSORE Lorenza Pantozzi Lerjefors IL PRESIDENTE Edith Engl IL SEGRETARIO 12