Piano regionale di bonifica e di riordino fondiario (L.R. n 6 del 23/05 / 2 008, art. 4) Obiettivi strategici e Direttive
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- Angelina Ortensia Filippi
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1 Piano regionale di bonifica e di riordino fondiario (L.R. n 6 del 23/05 / 2 008, art. 4) Obiettivi strategici e Direttive Il Piano regionale di bonifica e di riordino fondiario si propone di intraprendere un azione di pianificazione e programmazione finalizzata a delineare obiettivi strategici e fissare direttive che risultino organiche a livello regionale al fine di poter intervenire in modo efficace e sinergico per ridurre e nel tempo eliminare i fattori che determinano la situazione di arretratezza e inefficienza del settore irriguo e di bonifica e più in generale del comparto agricolo regionale. Il presente Piano è volto in generale: ad assicurare la gestione e l utilizzo sostenibile della risorsa idrica nel settore agricolo garantendo al contempo la salvaguardia del territorio e dell ambiente ed a realizzare, nell ambito della programmazione mirata, interventi di riordino fondiario, volti alla creazione di unità fondiarie di dimensioni adeguate in grado di mantenere livelli di competitività necessari ai fini della propria permanenza nel mercato. Gli obbiettivi specifici, che saranno alla base delle future scelte programmatiche sono quindi: 1. risparmio idrico L obiettivo di razionalizzare una risorsa limitata quale quella idrica appare di fondamentale importanza in modo specifico nel settore irriguo ove la richiesta risulta superiore alle disponibilità. Per tale ragione occorre perseguire come finalità prioritaria la riduzione degli sprechi e l incremento dell efficienza dei sistemi di scolo e di trasporto delle acque per scopo irriguo. Per perseguire il suddetto fine deve essere attuata una strategia specifica volta alla razionale gestione e utilizzazione della risorsa idrica a fini irrigui attraverso interventi mirati finalizzati alla diminuzione e minimizzazione delle perdite attuati sia mediante opere di razionalizzazione e ammodernamento delle reti esistenti ormai obsolete sia, ove necessario, mediante l introduzione di sistemi di regolazione e controllo. 2. tutela delle acque è importante che le azioni che vengono intraprese anche in campo irriguo seguano il principio della tutela quantitativa e qualitativa dei corpi idrici agendo in modo da non alterare o compromettere equilibri preesistenti attraverso una pianificazione ragionata dei nuovi interventi nonché di quelli di ristrutturazione e rifacimento. 3. salvaguardia dell ambiente e sicurezza del territorio tutte le linee d intervento che saranno di seguito esplicate devono avere come obiettivo di fondo il mantenimento e, laddove possibile, il miglioramento dello stato dell'ambiente e la sicurezza del territorio. 1
2 Ciò può essere attuato mediante interventi che consentono di ridurre i rischi potenziali per le matrici ambientali esposte e di bonificare aree rurali per raggiungere una razionale utilizzazione del territorio a fini agricoli eliminando situazioni potenzialmente rischiose per l ambiente e per gli esseri umani anche mediante le buone pratiche di manutenzione e pulizia dei canali consortili al fine di agevolare il regolare deflusso delle acque. Al contempo devono essere incentivati progetti che portino alla minimizzazione dei consumi energetici per il trasporto delle acque irrigue e scolanti e all'utilizzo di materiali e tecnologie ecocompatibili. 4. tutela del paesaggio agrario tutte le azioni che nel futuro verranno intraprese inserite nel presente piano devono essere finalizzate al pieno rispetto dell'ambiente agrario senza provocare modificazioni che ne compromettano il paesaggio in accordo con gli indirizzi, le prescrizioni e i vincoli previsti dagli strumenti di pianificazione paesaggistica attualmente vigenti. Gli interventi di ammodernamento e ristrutturazione e soprattutto quelli di nuova realizzazione devono perciò garantire il pieno mantenimento dello stato dei luoghi e devono essere volti alla ricerca di soluzioni progettuali e costruttive finalizzate alla minimizzazione degli impatti visivi. 5. competitività aziendale Nel rispetto dei punti su citati dovrà essere prioritario anche il miglioramento della produttività e della competitività aziendale. In tale ottica sono necessari sia interventi per il miglioramento del comparto irriguo sia azioni per ridurre il problema della frammentazione e polverizzazione della proprietà fondiaria. Infatti la presenza di aziende con superfici ridotte e spesso costituita da appezzamenti o lotti separati è tra le cause del mancato avvio dei processi di ammodernamento delle imprese con evidente conseguente perdita di competitività delle stesse sul mercato. Viceversa la costituzione di unità aventi dimensione aziendale adeguata consente di organizzare meglio i fattori della produzione con evidenti vantaggi sia sui costi di produzione e sulla competitività, sia per la programmazione dell offerta in relazione alla richiesta del prodotto agricolo sul mercato. È evidente che un azienda agricola di grandi o almeno medie dimensioni può, meglio di quelle piccole, introdurre nuovi sistemi di produzione, realizzare prodotti di qualità mantenendo alti e costanti gli standard produttivi aumentando o mantenendo costante nel tempo i livelli di competitività. Coerentemente con gli obiettivi sopra elencati si inseriscono le direttive che dovranno fungere da linee di indirizzo per i consorzi di bonifica, secondo le funzioni attribuitegli dall art. 2 della L.R. n 6 del 23/05/2008, nella definizione e successiva realizzazione di progetti specifici che ritengono prioritari e che verranno inseriti nel Piano di Bonifica. Le direttive di seguito esplicate sono state individuate svolgendo un'attenta analisi riguardante il territorio agrario e l'attuale situazione del comparto irriguo al fine di definire gli interventi necessari a favorire lo sviluppo dell'intero settore di bonifica e agricolo. 2
3 Le direttive si identificano quindi con le seguenti linee di intervento: I Razionalizzazione, ammodernamento e manutenzione della reti irrigue e reti scolanti; II Realizzazione e ristrutturazione dei manufatti idraulici necessari per il sollevamento e la derivazione delle acque a scopi irrigui; III IV V Realizzazione di nuove opere di infrastrutturazione irrigua; Realizzazione di impianti di utilizzazione delle acque reflue; Realizzazione e gestione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. I. Razionalizzazione, ammodernamento e manutenzione della reti irrigue e reti scolanti Tale linea di azione risponde all obiettivo di migliorare il sistema irriguo gestito dai consorzi di bonifica e si rende indispensabile vista la vetustà o inadeguatezza di numerose arterie adduttrici ancora in uso che rappresentano una fonte di sprechi ma anche motivo di eventuali disservizi alle utenze nonché un potenziale pericolo sia per passanti che per eventuali strutture presenti. E inoltre necessario procedere, ove ve ne sia l esigenza, alla realizzazione di nuovi sistemi di collegamento che consentano un uso più razionale delle risorse disponibili e accanto a ciò deve essere intrapresa un azione capillare di manutenzione ordinaria e straordinaria di tutto il comparto irriguo al fine di ridurre le perdite e prevenire la necessità di procedere nel futuro ad interventi economicamente più rilevanti. All interno quindi di questa linea d azione vengono esplicate le singole linee d intervento che si ritiene indispensabile perseguire in base all attuale stato delle reti irrigue e scolanti, comprendenti: a. Sostituzione reti vetuste Come su esposto la realizzazione di ammodernamento delle reti attraverso la sostituzioni delle tubazioni di adduzione e distribuzione o delle canalette di scolo a pelo libero deve risultare prioritario qualora queste compromettano il razionale e sicuro funzionamento della rete. b. Sostituzione della rete a canalette a pelo libero in rete tubata Ciò consente di ottenere una maggiore efficienza e un minore impatto ambientale. La rete di canali a pelo libero infatti comporta elevate perdite a causa della vetustà e fatiscenza della rete e a ciò è associato un maggior costo di trasporto e manutenzione. A questo si aggiunge la necessità di minimizzare l impatto ambientale e migliorare quindi la qualità del territorio. c. Sostituzione condotte in cemento amianto Nell attuale rete irrigua e scolante sono ancora presenti numerosi tratti realizzati con tubazioni in cemento amianto i quali possono rappresentare un pericolo nel caso di rotture e perdite comportando rischi sia per la salute umana che per l ambiente circostante. Per tale 3
4 ragione si auspica la rapida sostituzione delle condotte ancora in funzione sottolineando che, ove si renda necessaria l asportazione e movimentazione delle suddette condotte, tutte le operazioni di rimozione, trasposto e smaltimento deve essere eseguito nel rispetto delle prescrizioni e delle norme di sicurezza e di tutela ambientale. d. Realizzazione di nuovi tratti di condotta La costruzione di tratti di rete di collegamento e interconnessione tra sistemi di trasporto già esistenti deve essere realizzato quando si dimostri che l intervento consenta di razionalizzare la gestione della risorsa idrica, anche nell ottica di eliminare o ridurre le situazioni di emergenza idrica causata da periodi siccitosi o per far fronte a temporanei mal funzionamenti di una parte della rete. Il presente Piano si inserisce infatti nel più ampio Piano di Bacino il quale ha come finalità prioritaria la riduzione del deficit idrico che viene perseguita attraverso la realizzazione di opere di interconnessione tra sistemi idrici all interno del servizio idrico multisettoriale. e. Installazione, diffusione e ammodernamento dei sistemi di misurazione e controllo La messa in opera dei misuratori di portata costituisce infatti un elemento indispensabile per quantificare il reale utilizzo di risorsa idrica da parte dei consorziati ed è inoltre necessario procedere rapidamente alla totale copertura di tutto il territorio secondo quanto disposto dalla L.R. n 6/2008 che prevede che nel futuro i canoni irrigui verranno pagati proprio in funzione di quanto effettivamente consumato dai singoli utenti, fatto salvo quanto previsto dalla norma transitoria (art. 46, comma 1). A ciò deve affiancarsi l incremento e il miglioramento tecnologico dei sistemi di regolazione e controllo che consenta di limitare gli sprechi, salvaguardare le reti da continui sbalzi di pressione che possono comprometterne la funzionalità portando ad un aumento delle perdite e garantire al contempo minori disagi alle utenze irrigue. II. Realizzazione e ristrutturazione dei manufatti idraulici necessari per il sollevamento e la derivazione delle acque a scopi irrigui Le tipologie di interventi che rientrano nella linea d azione su indicata consentono anch essi di migliorare il livello di efficienza delle reti con conseguente razionalizzazione dei consumi e maggiore controllo delle perdite. Gli interventi comprendono: a. realizzazione o rifacimento di torrini piezometrici, vasche di accumulo e/o compenso o altri manufatti 4
5 La costruzione o ristrutturazione di tali manufatti permette di ottenere una migliore regolazione delle portate in base alle esigenze dei consorziati con conseguente diminuzione degli sprechi consentendo inoltre in caso di guasti di limitare i danni e i disservizi. b. installazione e/o sostituzione di sistemi di pompaggio e pezzi speciali Il miglioramento degli impianti di sollevamento rappresenta un elemento indispensabile in quanto contribuisce sia al risparmio energetico sia all incremento dell efficienza complessiva della rete di adduzione e distribuzione. c. realizzazione di sistemi di automazione e telecontrollo L introduzione di tali sistemi contribuisce all ammodernamento tecnologico delle reti e consente la pronta individuazione di eventuali guasti e perdite permettendo di intervenire in modo puntuale ed efficiente al fine di ottenere una celere risoluzione dei problemi. III. Realizzazione di nuove opere di infrastrutturazione irrigua La progettazione e costruzione di nuove reti irrigue, comprendenti sia sistemi di adduzione che di distribuzione con tutti i manufatti e le opere ad essi annessi, deve essere incentivato solo qualora sia dimostrata la fattiva necessità di incrementare il comparto irriguo e raggiungere nuove porzioni di territorio non ancora adeguatamente servite dalla rete esistente. Tali interventi quindi devono essere preceduti da studi puntuali sul territorio nel quale si intendono realizzare suddette opere volti sia a verificare l effettiva adeguatezza dei terreni all irrigazione attraverso preliminari indagini multidisciplinari sia a prevedere l'effettivo beneficio in termini di incremento della produttività e sviluppo del settore mediante valutazioni economiche. Quanto esposto deve inoltre essere accompagnato da un esplicita manifestazione d interesse unita all impegno formale ad usufruire dei benefici derivanti dall intervento da parte degli operatori agricoli interessati. IV. Sistemazioni idraulico-agrarie del territorio Gli interventi ricompresi in tale linea d azione hanno lo scopo di migliorare l utilizzazione del territorio dal punto di vista agrario e in alcuni casi ridurre i rischi derivanti dai processi erosivi. Nei terreni pianeggianti infatti le operazioni di bonifica consistono in interventi volti all allontanamento delle acque in eccesso per consentire l approffondimento radicale e l incremento della produzione mentre la sistemazione dei versanti può permettere la loro coltivazione attraverso interventi che portino ad una diminuzione delle velocità e delle quantità delle acque di deflusso. Nel caso specifico dei terreni agricoli gestiti dai consorzi di bonifica possono rendersi necessari suddetti interventi ed in particolare sono auspicabili lavorazioni volte alla sistemazione idraulica dei bacini idrografici di corsi d acqua a carattere torrentizio al fine di poter incrementare e migliorare l utilizzazione agraria dei territori limitrofi ricompresi in tali bacini e progetti che consentano di 5
6 migliorare l efficienza dei canali di scolo attualmente esistenti intervenendo, ove necessario, anche con opere di ampliamento e razionalizzazione. V. Realizzazione di impianti di utilizzazione delle acque reflue Il riutilizzo di acque reflue a scopi irrigui rappresenta una fonte potenziale di risorsa idrica al fine di incrementare i volumi idrici disponibili per l irrigazione. La normativa di settore nel campo della tutela delle acque incentiva le singole regioni ad incrementare e favorire il riutilizzo delle acque reflue depurate (art D.Lgs. 152/2006). Le norme tecniche di riferimento che disciplinano il riutilizzo (D.Lgs. 185/2003) fissano i limiti tabellari per diversi parametri specifici che le acque reflue destinate al riutilizzo irriguo devono rispettare. Per tali ragioni i consorzi di bonifica, secondo quanto previsto dall art. 2, comma 1 lettera e), dovrebbero procedere in modo prioritario alla progettazione, realizzazione e futura gestione di condotte di adduzione che consentano il trasposto delle acque provenienti dai trattamenti terziari di depurazione destinate all utilizzo a fini irrigui, dagli impianti o dai punti di consegna da parte del gestore del servizio idrico multisettoriale ai punti di distribuzione e utilizzazione. VI. Realizzazione e gestione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili Occorre incentivare la diffusione di impianti che consentano di produrre energia elettrica utilizzando fonti rinnovabili per far fronte ad una parte del fabbisogno energetico dei consorzi per il sollevamento delle acque. Tale linea d azione, compatibile con quanto disposto dall art. 6 comma 2 della LR n 6/2008, porterebbe infatti il duplice vantaggio di abbattere notevolmente i costi necessari per il sollevamento delle acque irrigue che devono essere trasportate lungo le reti adduttrici e distributrici e al contempo produrre energia elettrica in modo sostenibile nel rispetto dell ambiente. Il Piano di bonifica e di riordino fondiario prevede anche la realizzazione di interventi di riordino fondiario quali: interventi finalizzati alla riduzione della frammentazione della proprietà agricola consistenti nella riunione dei vari appezzamenti o, nell ipotesi in cui i fondi siano già riuniti, nella rettifica dei confini degli stessi, al fine di dare al proprietario, un appezzamento unico e/o di forma regolare. ; interventi diretti alla costituzione di unità fondiarie di adeguate dimensioni che può avvenire attraverso la ricomposizione della proprietà frammentata o mediante il raggiungimento della dimensione ottimale del fondo anche con riferimento al tipo di attività e coltura praticata. Per la realizzazione degli interventi di riordino fondiario previsti nel Piano regionale di bonifica e di riordino fondiario da predisporsi ai sensi dell art. 4 della L.R. 6/2008 si osservano le disposizioni contenute nel R.D. 215/1933 Titolo II capo IV. 6
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