PIANO REGIONALE DI BONIFICA E RIORDINO FONDIARIO

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1 PIANO REGIONALE DI BONIFICA E RIORDINO FONDIARIO 1

2 INDICE 2 1.INTRODUZIONE RIFERIMENTI NORMATIVI OBBIETTIVI STRATEGICI E DIRETTIVE Obbiettivi Tipologie di intervento VALUTAZIONE DELLE PROBLEMATICHE E PRIORITA Fabbisogni idrici agricoli Dotazione attuale e criticità Priorità Linee d indirizzo per il programma PROGRAMMA OPERE DI BONIFICA PROGRAMMA OPERE DI RIORDINO FONDIARIO PROGRAMMA ALLEGATO A Schede opere di bonifica ALLEGATO B Schede opere di riordino fondiario ALLEGATO C Interventi non ammissibili 2

3 1. INTRODUZIONE Il Piano Regionale di Bonifica e Riordino Fondiario, di qui semplicemente denominato Piano, scaturisce dalla necessità di programmare in modo organico gli interventi infrastrutturali in campo agricolo al fine di ottimizzare e razionalizzare l utilizzo delle risorse idriche e di perseguire la valorizzazione e tutela del territorio. La gestione del servizio idrico agricolo, come esplicitato ampiamente nel seguito, è affidata ai Consorzi di Bonifica che hanno quindi, tra l altro, la funzione di realizzare e gestire le opere infrastrutturali connesse con tale ruolo. Al fine di non disperdere le risorse finanziarie e intervenire in modo puntuale e mirato con opere che contribuiscano effettivamente al miglioramento dell intero comparto e, al contempo, permettano l utilizzo sostenibile della risorsa idrica si è reso necessario predisporre un programma di interventi che permetta di perseguire le suddette finalità. Il Piano ha quindi lo scopo di fissare gli obbiettivi ritenuti prioritari, raccogliere tutti gli interventi in modo da avere un quadro di riferimento esaustivo e attuare in base a questo una politica che incentivi la realizzazione e gestione di azioni che perseguano le finalità stabilite. Gli obbiettivi specifici e le Direttive del presente Piano sono state approvate con Deliberazione della G.R. n 58/14 del 28/10/2008, come riportate nel seguito. In base a queste l Assessorato all Agricoltura e Riforma Agro-Pastorale predispone il Piano mediante la ricognizione e raccolta di tutti gli interventi che i Consorzi intendono realizzare in base alle funzioni ad essi attribuiti dalla L.R. n 6/2008 e prevede quindi il programma delle opere di bonifica e il programma degli interventi di riordino fondiario. Le opere esistenti comprese nelle funzioni esplicitate nell art. 2 della suddetta legge e gestite dai Consorzi si considerano facenti parte del Piano. 2. RIFERIMENTI NORMATIVI Il presente Piano è introdotto dalla L.R. n 6/2008 recante disposizione in materia di riordino dei Consorzi di Bonifica ed è finalizzato al completamento, all ammodernamento, alla funzionalità dei sistemi di bonifica idraulica, alla razionalizzazione e a un miglior utilizzo delle risorse idriche. Il Piano regionale di bonifica e di riordino fondiario individua, altresì, gli interventi di riordino fondiario finalizzati a ridurre la frammentazione della proprietà agricola e alla costituzione di unità fondiarie di adeguate dimensioni. (art. 4, comma 1 L:R. n 6/2008). Il Piano concorre inoltre alla definizione del piano di bacino, introdotto dal D.Lgs. 152/2006., il quale è lo strumento conoscitivo, normativo e tecnico-operativo mediante il quale sono pianificate e programmate le azioni e le norme d uso finalizzate alla conservazione, alla difesa, alla valorizzazione e alla corretta utilizzazione del suolo e delle acque, sulla base delle caratteristiche fisiche e ambientali dei territori interessati. La L.R. n 6/2008 stabilisce che il Piano debba contenere a) la valorizzazione dei diversi ambiti del territorio attraverso il razionale impiego della risorsa idrica, la tutela dello spazio rurale e del territorio agricolo; 3

4 b) la realizzazione e la gestione delle opere pubbliche di bonifica per il perseguimento delle predette finalità; c) il programma degli interventi di accorpamento e di riordino fondiari; d) per ciascun intervento, la natura pubblica o privata dell intervento stesso. Per opere pubbliche di bonifica si intendono le opere pubbliche concernenti le funzioni indicate sotto realizzate nei comprensori di bonifica e previste nel piano generale di bonifica e di riordino fondiario. Il Piano viene aggiornato ogni 3 anni e attuato mediante programmi annuali approvati dalla Giunta regionale, secondo l iter procedurale esplicitatati nell art. 4 della L.R. n 6/2008. I Consorzi di Bonifica, definiti come enti pubblici al servizio dei consorziati (art. 14 L.R. n 6/2008), sono tenuti alla realizzazione e gestione delle opere pubbliche di bonifica in quanto gestori del servizio idrico settoriale agricolo. Le opere pubbliche di bonifica sono gli interventi che rientrano nelle funzioni dei Consorzi elencate di seguito, secondo quanto previsto dall art. 2, comma 1: 1. l attività di sollevamento e derivazione delle acque a uso agricolo; 2. la gestione, la sistemazione, l adeguamento funzionale, l ammodernamento, la manutenzione e la realizzazione degli impianti irrigui e della rete scolante al diretto servizio della produzione agricola, delle opere di adduzione della rete di distribuzione dell acqua a uso agricolo e degli impianti di sollevamento, nonché delle opere di viabilità strettamente funzionali alla gestione e alla manutenzione della rete di distribuzione e della rete scolante; 3. la realizzazione e la gestione delle opere di bonifica idraulica comprese nel piano di cui all articolo 4 e previa autorizzazione dell Assessore regionale competente in materia di agricoltura, sentito il parere della competente commissione consiliare; la realizzazione e la gestione degli impianti per l utilizzazione delle acque reflue in agricoltura ai sensi dell articolo 167 del decreto legislativo n. 152 del 2006; 4. il servizio di accorpamento e di riordino fondiario; 5. le opere di competenza privata, in quanto di interesse particolare dei fondi, individuate e rese obbligatorie dai Consorzi di Bonifica, di cui al titolo II, capo V, del regio decreto 13 febbraio 1933 n. 215 (Nuove norme per la bonifica integrale). I Consorzi quindi sono titolari della gestione delle risorse idriche esclusivamente ad uso agricolo e ricevono l acqua necessaria a tale scopi dal gestore del sistema idrico multisettoriale regionale (ENAS), istituito con la L.R. n 19/2006, recante disposizioni in materia di risorse idriche e bacini idrografici. 3. OBBIETTIVI STRATEGICI E DIRETTIVE Il Piano regionale di bonifica e di riordino fondiario si propone di intraprendere un azione di pianificazione e programmazione finalizzata a delineare obiettivi strategici e fissare direttive che risultino organiche a livello regionale al fine di poter intervenire in modo efficace e sinergico per ridurre 4

5 e nel tempo eliminare i fattori che determinano la situazione di arretratezza e inefficienza del settore irriguo e di bonifica e più in generale del comparto agricolo regionale. Il presente Piano è volto in generale: ad assicurare la gestione e l utilizzo sostenibile della risorsa idrica nel settore agricolo garantendo al contempo la salvaguardia del territorio e dell ambiente ed a realizzare, nell ambito della programmazione mirata, interventi di riordino fondiario, volti alla creazione di unità fondiarie di dimensioni adeguate in grado di mantenere livelli di competitività necessari ai fini della propria permanenza nel mercato. 3.1 Obbiettivi Gli obbiettivi specifici, che saranno alla base delle future scelte programmatiche sono quindi: 1. risparmio idrico L obiettivo di razionalizzare una risorsa limitata quale quella idrica appare di fondamentale importanza in modo specifico nel settore irriguo ove la richiesta risulta superiore alle disponibilità. Per tale ragione occorre perseguire come finalità prioritaria la riduzione degli sprechi e l incremento dell efficienza dei sistemi di scolo e di trasporto delle acque per scopo irriguo. Per perseguire il suddetto fine deve essere attuata una strategia specifica volta alla razionale gestione e utilizzazione della risorsa idrica a fini irrigui attraverso interventi mirati finalizzati alla diminuzione e minimizzazione delle perdite attuati sia mediante opere di razionalizzazione e ammodernamento delle reti esistenti ormai obsolete sia, ove necessario, mediante l introduzione di sistemi di regolazione e controllo. 2. tutela delle acque è importante che le azioni che vengono intraprese anche in campo irriguo seguano il principio della tutela quantitativa e qualitativa dei corpi idrici agendo in modo da non alterare o compromettere equilibri preesistenti attraverso una pianificazione ragionata dei nuovi interventi nonché di quelli di ristrutturazione e rifacimento. 3. salvaguardia dell ambiente tutte le linee d intervento che saranno di seguito esplicate devono avere come obiettivo di fondo il mantenimento e, laddove possibile, il miglioramento dello stato dell'ambiente. Ciò può essere attuato mediante interventi che consentono di ridurre i rischi potenziali per le matrici ambientali esposte e di bonificare aree rurali per raggiungere una razionale utilizzazione del territorio a fini agricoli eliminando situazioni potenzialmente rischiose per l ambiente e per gli esseri umani. Al contempo devono essere incentivati progetti che portino alla minimizzazione dei consumi energetici per il trasporto delle acque irrigue e scolanti e all'utilizzo di materiali e tecnologie ecocompatibili. 4. tutela del paesaggio agrario tutte le azioni che nel futuro verranno intraprese inserite nel presente piano devono essere finalizzate al pieno rispetto dell'ambiente agrario senza provocare modificazioni che ne 5

6 compromettano il paesaggio in accordo con gli indirizzi, le prescrizioni e i vincoli previsti dagli strumenti di pianificazione paesaggistica attualmente vigenti. Gli interventi di ammodernamento e ristrutturazione e soprattutto quelli di nuova realizzazione devono perciò garantire il pieno mantenimento dello stato dei luoghi e devono essere volti alla ricerca di soluzioni progettuali e costruttive finalizzate alla minimizzazione degli impatti visivi. 5. competitività aziendale Nel rispetto dei punti su citati dovrà essere prioritario anche il miglioramento della produttività e della competitività aziendale. In tale ottica sono necessari sia interventi per il miglioramento del comparto irriguo sia azioni per ridurre il problema della frammentazione e polverizzazione della proprietà fondiaria. Infatti la presenza di aziende con superfici ridotte e spesso costituita da appezzamenti o lotti separati è tra le cause del mancato avvio dei processi di ammodernamento delle imprese con evidente conseguente perdita di competitività delle stesse sul mercato. Viceversa la costituzione di unità aventi dimensione aziendale adeguata consente di organizzare meglio i fattori della produzione con evidenti vantaggi sia sui costi di produzione e sulla competitività, sia per la programmazione dell offerta in relazione alla richiesta del prodotto agricolo sul mercato. È evidente che un azienda agricola di grandi o almeno medie dimensioni può, meglio di quelle piccole, introdurre nuovi sistemi di produzione, realizzare prodotti di qualità mantenendo alti e costanti gli standard produttivi aumentando o mantenendo costante nel tempo i livelli di competitività. Coerentemente con gli obiettivi sopra elencati si inseriscono le direttive che dovranno fungere da linee di indirizzo per i Consorzi di Bonifica, secondo le funzioni attribuitegli dall art. 2 della L.R. n 6 del 23/05/2008, nella definizione e successiva realizzazione di progetti specifici che ritengono prioritari e che verranno inseriti nel Piano di Bonifica. Le direttive di seguito esplicate sono state individuate svolgendo un'attenta analisi riguardante il territorio agrario e l'attuale situazione del comparto irriguo al fine di definire gli interventi necessari a favorire lo sviluppo dell'intero settore di bonifica e agricolo. Le direttive si identificano quindi con le seguenti linee di intervento: I. Razionalizzazione, ammodernamento e manutenzione della reti irrigue e reti scolanti; II. Realizzazione e ristrutturazione dei manufatti idraulici necessari per il sollevamento e la derivazione delle acque a scopi irrigui; III. Realizzazione di nuove opere di infrastrutturazione irrigua; IV. Sistemazioni idraulico-agrarie del territorio; V. Realizzazione di impianti di utilizzazione delle acque reflue; VI. Realizzazione e gestione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. 3.2 Tipologie di intervento I. Razionalizzazione, ammodernamento e manutenzione della reti irrigue e reti scolanti 6

7 Tale linea di azione risponde all obiettivo di migliorare il sistema irriguo gestito dai Consorzi di Bonifica e si rende indispensabile vista la vetustità o inadeguatezza di numerose arterie adduttrici ancora in uso che rappresentano una fonte di sprechi ma anche motivo di eventuali disservizi alle utenze nonché un potenziale pericolo sia per passanti che per eventuali strutture presenti. E inoltre necessario procedere, ove ve ne sia l esigenza, alla realizzazione di nuovi sistemi di collegamento che consentano un uso più razionale delle risorse disponibili e accanto a ciò deve essere intrapresa un azione capillare di manutenzione ordinaria e straordinaria di tutto il comparto irriguo al fine di ridurre le perdite e prevenire la necessità di procedere nel futuro ad interventi economicamente più rilevanti. All interno quindi di questa linea d azione vengono esplicate le singole linee d intervento che si ritiene indispensabile perseguire in base all attuale stato delle reti irrigue e scolanti, comprendenti: a. Sostituzione reti vetuste Come su esposto la realizzazione di ammodernamento delle reti attraverso la sostituzioni delle tubazioni di adduzione e distribuzione o delle canalette di scolo a pelo libero deve risultare prioritario qualora queste compromettano il razionale e sicuro funzionamento della rete. b. Sostituzione della rete a canalette a pelo libero in rete tubata Ciò consente di ottenere una maggiore efficienza e un minore impatto ambientale. La rete di canali a pelo libero infatti comporta elevate perdite a causa della vetustità e fatiscenza della rete e a ciò è associato un maggior costo di trasporto e manutenzione. A questo si aggiunge la necessità di minimizzare l impatto ambientale e migliorare quindi la qualità del territorio. c. Sostituzione condotte in cemento amianto Nell attuale rete irrigua e scolante sono ancora presenti numerosi tratti realizzati con tubazioni in cemento amianto i quali possono rappresentare un pericolo nel caso di rotture e perdite comportando rischi sia per la salute umana che per l ambiente circostante. Per tale ragione si auspica la rapida sostituzione delle condotte ancora in funzione sottolineando che, ove si renda necessaria l asportazione e movimentazione delle suddette condotte, tutte le operazioni di rimozione, trasposto e smaltimento deve essere eseguito nel rispetto delle prescrizioni e delle norme di sicurezza e di tutela ambientale. d. Realizzazione di nuovi tratti di condotta La costruzione di tratti di rete di collegamento e interconnessione tra sistemi di trasporto già esistenti deve essere realizzato quando si dimostri che l intervento consenta di razionalizzare la gestione della risorsa idrica, anche nell ottica di eliminare o ridurre le situazioni di emergenza idrica causata da periodi siccitosi o per far fronte a temporanei mal funzionamenti di una parte della rete. Il presente Piano si inserisce infatti nel più ampio Piano di Bacino il quale ha come finalità prioritaria la riduzione del deficit idrico che viene perseguita attraverso la realizzazione di opere di interconnessione tra sistemi idrici all interno del servizio idrico multisettoriale. 7

8 e. Installazione, diffusione e ammodernamento dei sistemi di misurazione e controllo La messa in opera dei misuratori di portata costituisce infatti un elemento indispensabile per quantificare il reale utilizzo di risorsa idrica da parte dei consorziati ed è inoltre necessario procedere rapidamente alla totale copertura di tutto il territorio secondo quanto disposto dalla L.R. n 6/2008 che prevede che nel futuro i canoni irrigui verranno pagati proprio in funzione di quanto effettivamente consumato dai singoli utenti, fatto salvo quanto previsto dalla norma transitoria (art. 46, comma 1). A ciò deve affiancarsi l incremento e il miglioramento tecnologico dei sistemi di regolazione e controllo che consenta di limitare gli sprechi, salvaguardare le reti da continui sbalzi di pressione che possono comprometterne la funzionalità portando ad un aumento delle perdite e garantire al contempo minori disagi alle utenze irrigue. II. Realizzazione e ristrutturazione dei manufatti idraulici necessari per il sollevamento e la derivazione delle acque a scopi irrigui Le tipologie di interventi che rientrano nella linea d azione su indicata consentono anch essi di migliorare il livello di efficienza delle reti con conseguente razionalizzazione dei consumi e maggiore controllo delle perdite. Gli interventi comprendono: a. realizzazione o rifacimento di torrini piezometrici, vasche di accumulo e/o compenso o altri manufatti La costruzione o ristrutturazione di tali manufatti permette di ottenere una migliore regolazione delle portate in base alle esigenze dei consorziati con conseguente diminuzione degli sprechi consentendo inoltre in caso di guasti di limitare i danni e i disservizi. b. installazione e/o sostituzione di sistemi di pompaggio e pezzi speciali Il miglioramento degli impianti di sollevamento rappresenta un elemento indispensabile in quanto contribuisce sia al risparmio energetico sia all incremento dell efficienza complessiva della rete di adduzione e distribuzione. c. realizzazione di sistemi di automazione e telecontrollo L introduzione di tali sistemi contribuisce all ammodernamento tecnologico delle reti e consente la pronta individuazione di eventuali guasti e perdite permettendo di intervenire in modo puntuale ed efficiente al fine di ottenere una celere risoluzione dei problemi. III. Realizzazione di nuove opere di infrastrutturazione irrigua La progettazione e costruzione di nuove reti irrigue, comprendenti sia sistemi di adduzione che di distribuzione con tutti i manufatti e le opere ad essi annessi, deve essere incentivato solo qualora sia dimostrata la fattiva necessità di incrementare il comparto irriguo e raggiungere nuove porzioni di territorio non ancora adeguatamente servite dalla rete esistente. Tali interventi quindi devono essere preceduti da studi puntuali sul territorio nel quale si intendono realizzare suddette opere volti sia a verificare l effettiva adeguatezza dei terreni 8

9 all irrigazione attraverso preliminari indagini multidisciplinari sia a prevedere l'effettivo beneficio in termini di incremento della produttività e sviluppo del settore mediante valutazioni economiche. Quanto esposto deve inoltre essere accompagnato da un esplicita manifestazione d interesse unita all impegno formale ad usufruire dei benefici derivanti dall intervento da parte degli operatori agricoli interessati. IV. Sistemazioni idraulico-agrarie del territorio Gli interventi ricompresi in tale linea d azione hanno lo scopo di migliorare l utilizzazione del territorio dal punto di vista agrario e in alcuni casi ridurre i rischi derivanti dai processi erosivi. Nei terreni pianeggianti infatti le operazioni di bonifica consistono in interventi volti all allontanamento delle acque in eccesso per consentire l approffondimento radicale e l incremento della produzione mentre la sistemazione dei versanti può permettere la loro coltivazione attraverso interventi che portino ad una diminuzione delle velocità e delle quantità delle acque di deflusso. Nel caso specifico dei terreni agricoli gestiti dai Consorzi di Bonifica possono rendersi necessari suddetti interventi ed in particolare sono auspicabili lavorazioni volte alla sistemazione idraulica dei bacini idrografici di corsi d acqua a carattere torrentizio al fine di poter incrementare e migliorare l utilizzazione agraria dei territori limitrofi ricompresi in tali bacini e progetti che consentano di migliorare l efficienza dei canali di scolo attualmente esistenti intervenendo, ove necessario, anche con opere di ampliamento e razionalizzazione. V. Realizzazione di impianti di utilizzazione delle acque reflue Il riutilizzo di acque reflue a scopi irrigui rappresenta una fonte potenziale di risorsa idrica al fine di incrementare i volumi idrici disponibili per l irrigazione. La normativa di settore nel campo della tutela delle acque incentiva le singole regioni ad incrementare e favorire il riutilizzo delle acque reflue depurate (art D.Lgs. 152/2006). Le norme tecniche di riferimento che disciplinano il riutilizzo (D.Lgs. 185/2003) fissano i limiti tabellari per diversi parametri specifici che le acque reflue destinate al riutilizzo irriguo devono rispettare. Per tali ragioni i Consorzi di Bonifica, secondo quanto previsto dall art. 2, comma 1 lettera e), dovrebbero procedere in modo prioritario alla progettazione, realizzazione e futura gestione di condotte di adduzione che consentano il trasposto delle acque provenienti dai trattamenti terziari di depurazione destinate all utilizzo a fini irrigui, dagli impianti o dai punti di consegna da parte del gestore del servizio idrico multisettoriale ai punti di distribuzione e utilizzazione. VI. Realizzazione e gestione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili Occorre incentivare la diffusione di impianti che consentano di produrre energia elettrica utilizzando fonti rinnovabili per far fronte ad una parte del fabbisogno energetico dei Consorzi per il sollevamento delle acque. Tale linea d azione, compatibile con quanto disposto dall art. 6 comma 2 della LR n 6/2008, porterebbe infatti il duplice vantaggio di abbattere notevolmente i costi necessari per il sollevamento delle acque irrigue che devono essere trasportate lungo le 9

10 reti adduttrici e distributrici e al contempo produrre energia elettrica in modo sostenibile nel rispetto dell ambiente. Il Piano di bonifica e di riordino fondiario prevede anche la realizzazione di interventi di riordino fondiario quali: interventi finalizzati alla riduzione della frammentazione della proprietà agricola consistenti nella riunione dei vari appezzamenti o, nell ipotesi in cui i fondi siano già riuniti, nella rettifica dei confini degli stessi, al fine di dare al proprietario, un appezzamento unico e/o di forma regolare. ; interventi diretti alla costituzione di unità fondiarie di adeguate dimensioni che può avvenire attraverso la ricomposizione della proprietà frammentata o mediante il raggiungimento della dimensione ottimale del fondo anche con riferimento al tipo di attività e coltura praticata. Per la realizzazione degli interventi di riordino fondiario previsti nel Piano regionale di bonifica e di riordino fondiario da predisporsi ai sensi dll art. 4 della L.R. 6/2008 si osservano le disposizioni contenute nel R.D. 215/1933 Titolo II capo IV. 4. VALUTAZIONE DELLE PROBLEMATICHE E PRIORITA 4.1 Fabbisogni idrici agricoli Il bilancio idrico regionale mostra che il settore agricolo riveste un ruolo fondamentale nell utilizzo della risorsa in quanto tale comparto richiede circa il 70 % 1 dell intera disponibilità regionale. Il calcolo dell esatto ammontare del fabbisogno idrico irriguo non è di facile quantificazione in quanto dipende da fattori che risultano essere altamente variabili, tra cui l aleatoreità delle condizioni climatiche e le scelte colturali praticate in base anche agli orientamenti comunitari. I dati disponibili riguardanti la domanda irrigua possono essere estrapolati dal Piano Stralcio di Bacino regionale per l utilizzo delle Risorse Idriche (PSDRI), aggiornato in seguito a successive revisioni ad Aprile 2006 (Tabella I). La metodologia adottata, assumendo un orizzonte temporale pari a 10 anni, ha tenuto conto degli studi precedenti sviluppati nell ambito del Piano Acque (1988), dell APQ 2000 e delle indagini affidate all INEA dal Ministero dei Lavori Pubblici e dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali nell ambito del PON QCS Attraverso l individuazione dei centri di domanda è stata calcolata, sulla base anche delle elaborazioni INEA nel Sistema Informativo per la Gestione delle Risorse Idriche in Agricoltura (SIGRIA), una superficie netta irrigabile pari a ha di cui ha già attrezzati e ha da attrezzare nel futuro e circa ha non adatti all irrigazione. I fabbisogni idrici unitari alle colture sono stati calcolati con il metodo proposto dalla FAO, in base alla determinazione dell evapotraspirazione ricavabile dai dati climatici del periodo forniti dal SAR (Servizio Agrometereologico Regionale), applicando un opportuno coefficiente colturale (Kc). Il valore della dotazione unitaria viene quindi incrementato per tener conto delle perdite, stimate pari in media al 30% tra perdite di distribuzione e di somministrazione, e ridotto per tener conto della parzializzazione irrigua rispetto alla 1 INEA 2001, INEA

11 superficie attrezzata (26%). In base a quanto esposto è stato stimato un fabbisogno complessivo annuale pari a 643 Mm 3 per le aree attrezzate idonee allo stato attuale e di 149 Mm 3 per le aree che si ipotizza saranno attrezzate nel futuro. Di conseguenza il valore della dotazione unitaria risulta essere pari a m 3 /ha. Il calcolo dell idroesigenza irrigua è stato condotto inoltre nello Studio del modello di gestione del sistema idrico regionale. Tale studio è partito dalla metodologia e in parte dai dati elaborati nel Piano Stralcio perfezionandoli con un indagine condotta nel 2008 presso i Consorzi di Bonifica e utilizzando un arco temporale di riferimento di 5 anni. I valori della superficie irrigabile massima sono di molto inferiori e pari a ha, considerando anche gli estendimenti futuri. Di conseguenza la richiesta irrigua risulta di 359,02 Mm 3 mentre la dotazione unitaria alla coltura è pari a m 3 /ha. La notevole differenza è attribuibile al rapporto tra superficie irrigabile e superficie irrigata che nel Piano Stralcio è pari a 0,74 mentre nello Studio del modello di gestione del sistema idrico regionale è pari a 0,30. Diminuisce quindi non la superficie irrigabile ma quella effettivamente irrigata in quanto manca appunto la disponibilità idrica. Il valore stimato dal Piano Stralcio deve quindi essere assunto come valore di acqua potenziale di cui i Consorzi necessitano per poter estendere la superficie effettivamente irrigata e occorre perciò considerarlo come obbiettivo da raggiungere in modo da poter effettivamente irrigare tutta la superficie attrezzata disponibile. Dotazione Dotazione Sup. unitaria Sup. Sup. Irrigata Centri di ettaro Irrigabile Idroesigenza alla Irrigabile annualmente domanda irrigabile idonea annua [Mm 3 ] coltura [ha] [ha] [m 3 /ha] [ha] [ha] Posada- Cedrino ,46 Cixerri , ,88 Nord Occidentale ,15 Tirso ,50 Sud Sardegna ,62 Sulcis ,70 TOTALE ,00 Tabella I: Fabbisogno idrico irriguo Dotazione attuale e criticità Le dotazioni idriche attuali nel settore irriguo possono desumersi dai quantitativi d acqua erogati dall ENAS (Ente Acque della Sardegna) ai Consorzi di Bonifica. Tale dato è riportato nella Deliberazione della Giunta Regionale n 16/19 del 18/03/2009, nella quale vengono esplicitate le forniture effettuate dai Consorzi di Bonifica dalle reti consortili, forniture che dovrebbero essere prevalentemente a scopo irriguo, e riferite agli ultimi 3 anni, per un valore pari a 345 Mm 3, ripartite tra i diversi Consorzi così come riportato nella Tabella II. 2 Piano Stralcio di bacino regionale per l utilizzo delle Risorse Idriche 11

12 La domanda irrigua determinata all interno del Piano Stralcio viene assunto come fabbisogno irriguo anche all interno del Piano di Sviluppo Rurale (PSR) nel quale viene inoltre sottolineata la bassissima percentuale di superficie agricola irrigata e la scarsa utilizzazione delle aree attrezzate (41.3% delle aree irrigate rispetto a quelle irrigabili nel 2003 contro circa il 70 % a livello nazionale). Ente Mm 3 Consorzio di Bonifica del Basso Sulcis 8 Consorzio di Bonifica del Cixerri 11 Consorzio di Bonifica della Nurra 25 Consorzio di Bonifica del Nord Sardegna 22 Consorzio di Bonifica della 19 Consorzio di Bonifica della Sardegna Centrale 40 Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionale 85 Consorzio di Bonifica dell Ogliastra 15 Consorzio di Bonifica dell Oristanese 120 TOTALE 345 Tabella II : Volumi d acqua erogati dalle reti consortili 3 Ciò è attribuibile principalmente, anche secondo l analisi svolta nel PSR, ai seguenti fattori: scarsità della risorsa idrica rispetto alla richiesta A fronte infatti di una richiesta idrica potenziale per l irrigazione che, come visto, è stimata nel Piano Stralcio di Bacino pari a 643 Mm 3, senza tener conto degli ipotetici sviluppi futuri della rete irrigua con i quali il fabbisogno raggiungerebbe addirittura 792 Mm 3, vi è una disponibilità di circa 345 Mm 3 ; perdite Le reti irrigue attuali si caratterizzano per valori delle perdite molto elevati che possono stimarsi in media intorno al % ma raggiungono in alcune condotte valori superiori al 50%. Ciò costituisce elemento di forte criticità in quanto sottrae importanti risorse che, come esposto, risultano già di per se insufficienti al soddisfacimento delle idroesigenze irrigue. Nel 2003 è stato inoltre condotto dall Hydrocontrol e dai Consorzi di Bonifica uno studio il quale ha individuato tra i principali elementi di criticità del settore agricolo il deficit nel bilancio idrico e ha fissato in riferimento a ciò degli obbiettivi con i relativi interventi, come riportato in Tabella III. CRITICITA PROGETTI OBBIETTIVO INTERVENTI 3 Deliberazione della Giunta Regionale n.16/19 del 18/03/

13 Deficit del bilancio idrico Ripartizione delle risorse multisettoriali Risparmio idrico Riduzione delle perdite Riduzione della dipendenza dal multisettoriale Sistema modellistica-informatico di programmazione pluriennale delle risorse idriche multisettoriali Interventi di interconnessione tra schemi idrici multisettoriali Misura dei consumi e sistema di contribuzione consortile basato sui consumi Incentivi per l adozione di tecniche irrigue a basso consumo e alta efficienza Sistema di monitoraggio-informativo per l irrigazione guidata (consiglio irriguo) Predisposizione di disciplinari di produzione per il risparmio idrico Incentivi per la riduzione delle superfici irrigate e per la conversione a colture meno idroesigenti Sostituzione di canali a cielo aperto/alvei fluviali e delle reti a cabaletta con condotte in pressione Manutenzione delle reti in pressione Sistemi di telecontrollo Riutilizzo delle acque reflue Opere di captazione di risorse locali (laghetti collinari e interaziendali, recupero di acque terminali, traverse di intercettazione dei deflussi invernali) Tabella III: Quadro di riferimento Piano di Azione per l Irrigazione in Sardegna Priorità A fronte degli elementi di criticità esposti appare prioritario per l intero comparto agricolo procedere nell incentivazione di azioni volte al risparmio idrico attraverso interventi che garantiscano una razionale utilizzazione delle risorse idriche e ottimizzino la gestione delle stesse. Tale intendimento risulta essere alla base di tutte le politiche comunitarie in materia di acque (direttiva 2000/60/CE), è recepito dalla normativa nazionale (D. Lgs. 152/2006) e diviene ancora maggiormente rilevante in ambito regionale in quanto caratterizzato dal quadro di riferimento analizzato sopra. Alla luce di quanto esposto appare importante per l intero comparto agricolo provvedere ad un adeguato approvvigionamento idrico per l irrigazione in modo che la differenza analizzata sopra tra fabbisogno e dotazione idrica irrigua non costituisca elemento ostativo allo sviluppo del settore. Poiché di contro la risorsa idrica risulta limitata e comunque prioritaria per gli usi civili piuttosto che per quelli agricoli è indispensabile provvedere ad una corretta gestione della risorsa idrica irrigua e delle opere consortili con la minimizzazione delle perdite che raggiungono anche il 50 % e la riduzione degli sprechi. Tale finalità deve essere perseguita attraverso l adeguamento funzionale delle reti di distribuzione laddove esse risultino essere vetuste o comunque non più efficienti e attraverso una diffusione capillare di sistemi di misurazione dell acqua erogata e di telecontrollo. In tal modo infatti verrebbero ridotte drasticamente le perdite e si avrebbe in ogni momento la cognizione dei volumi esatti in uscita al fine sia di avere un informazione adeguata per poter elaborare i dati raccolti per finalità pianificatorie, gestionali e contributive sia di individuare prontamente i guasti e provvedere 4 Piano di Azione per l Irrigazione in Sardegna, Soc. Hydrocontrol e Consorzi di Bonifica per il Commissario Governativo per l Emergenza Idrica 13

14 immediatamente agli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Tutto ciò in prosecuzione e completamento degli interventi finanziati con la programmazione POR Linee d indirizzo per il programma 2010 Orientare i finanziamenti a favore di interventi finalizzati al risparmio idrico appare quindi un investimento prioritario e assolutamente affine sia agli intendimenti comunitari e nazionali volti ad un uso sostenibile e razionale della risorsa idrica sia alle esigenze specifiche del settore irriguo della Sardegna in linea con quanto previsto dalla programmazione finora svolta a livello regionale. L obbiettivo primario individuato sopra e identificabile con l esigenza di intraprendere una politica volta al risparmio idrico può essere attuato mediante il miglioramento dell efficienza delle infrastrutture a servizio dell irrigazione in modo da garantire la diminuzione delle perdite e degli sprechi di risorsa. Per tale ragione occorre, come detto, indirizzare la realizzazione delle nuove opere di bonifica nonché la gestione di quelle esistenti in tale direzione e di conseguenza incentivare primariamente le tipologie progettuali che contribuiscano al raggiungimento dell obbiettivo. In particolare, i finanziamenti devono essere rivolti alla sostituzione di condotte ormai obsolete che provocano ingenti perdite sia nel funzionamento ordinario sia in occasione di periodiche rotture e necessitano di continui interventi manutentivi. L ammodernamento della rete irrigua distributrice secondaria e terziaria può avere come fonte finanziaria la misura 125 del Piano di Sviluppo Rurale, denominata Infrastruttura connessa allo sviluppo e all adeguamento dell agricoltura e della silvicoltura, la quale prevede tale tipologia di interventi all interno dell Azione III Risparmio idrico. I finanziamenti, nazionali e regionali, possono di contro essere direzionati verso la sistemazione delle condotte adduttrici che garantiscono l approvvigionamento idrico ad uso irriguo. Occorre inoltre dare priorità alla sostituzione di condotte in cemento amianto in quanto gli interventi di manutenzione di tali condotte risultano onerosi rispetto agli interventi sulle condotte tradizionali poiché comportano la movimentazione e l eventuale smaltimento in discarica secondo le procedure imposte dalla normativa vigente. Per tale ragione risulta utile procedere alla graduale dismissione delle reti in cemento amianto secondo il livello di rischio fissato per ogni condotta all interno del censimento effettuato dalla ASL di Sanluri e commissionato dall Assessorato della Sanità riguardante le condotte di tale materiale presenti in Sardegna (verificare). Si deve inoltre tener presente che la stima del costo per la posa in opera di una condotta in sostituzione di una in cemento amianto è circa triplo rispetto alla sostituzione di una equivalente condotta in altro materiale. Per tale ragione la somma richiesta per tale tipologia di interventi da parte dei Consorzi di Bonifica è particolarmente elevata e superiore a Al riguardo si evidenzia che l Assessorato dell Ambiente dispone ogni anno finanziamenti a favore dei Consorzi per lo smaltimento delle tubazioni in amianto per un importo complessivo di E importante quindi procedere in parallelo al fine di dismettere e sostituire le condotte in uso che risultano maggiormente problematiche e che presentano di conseguenza un livello di rischio elevato. Al fine di procedere all ammodernamento delle reti irrigue e contribuire alla diminuzione delle perdite occorre ancora incentivare la sostituzione delle vecchie condotte a canaletta, ormai fatiscenti e obsolete. 14

15 Nell ottica di perseguire l obbiettivo di ridurre il gap esistente tra fabbisogni e dotazioni si dovrebbe estendere la fornitura idrica nelle aree che presentino un effettiva e comprovata necessità. In particolare occorre servire le porzioni di territorio non ancora raggiunte dalle reti esistenti nelle quali vengono già abitualmente praticate colture produttive con l utilizzo di emungimenti da pozzi e sfruttamento della falda che non garantiscono un adeguato apporto idrico. Si deve quindi provvedere ad estendere l approvvigionamento idrico con la realizzazione di nuove infrastrutture che garantiscano il soddisfacimento delle esigenze idriche in modo efficiente e permettano conseguentemente un incremento della produttività. Come esposto tra le priorità, è inoltre auspicabile concludere l installazione dei misuratori di portata già in precedenza finanziati con la misura 1.2.a del POR Sardegna 2000/2006. in modo da garantire la copertura dell intero territorio regionale, avere cognizione dei volumi effettivamente erogati e poter prontamente individuare eventuali guasti. Tali interventi possono essere anch essi in parte finanziati con la Misura 125 del PSR, in quanto previsti dall azione III Risparmio idrico che prevede appunto il completamento della copertura del territorio con strumenti di controllo delle portate erogate. Occorre tuttavia tener presente che l installazione di nuovi strumenti di misura sarà finanziata solo qualora risulti funzionale al completamento della copertura dei singoli comizi e sarà possibile installare un solo contatore per azienda agricola e più di uno solo nel caso in cui essa si componga di corpi separati. I finanziamenti per tale tipologia di interventi è quindi subordinata alle condizioni su elencate al fine di orientare le risorse finanziarie in maniera efficace al perseguimento degli obbiettivi. Quanto esposto fissa quindi delle priorità per quanto attiene le tipologie progettuali ma è necessario tener conto anche dalla fase progettuale di ciascun progetto proposto in quanto i progetti esecutivi e definiti (riportati nelle Tabelle VI e VII) presuppongo uno studio dell intervento maggiormente sviluppato e presentano già un livello sia autorizzativo sia progettuale avanzato, in modo tale da poter essere cantierabili e realizzabili in tempi brevi. 5. PROGRAMMA OPERE DI BONIFICA Il programma comprende tutte le opere di bonifica di nuova realizzazione nonché gli interventi di manutenzione per la gestione di quelle esistenti. Si ricorda che le opere esistenti gestite dai Consorzi e comprese nelle funzioni esplicitate nell art. 2 della L.R. n 6/2008 si considerano facenti parte del Piano. Gli interventi compresi nel presente programma sono finalizzati, come previsto dall art. 4 comma 2 lettera a) ed esplicitato tra gli obbiettivi strategici, alla valorizzazione del territorio attraverso il razionale utilizzo della risorsa idrica, la tutela del territorio rurale e agricolo. In base a ciò sono state raccolte le proposte dei Consorzi, riportate nella Tabella V e in forma integrale nell ALLEGATO A. Le proposte ritenute non ammissibili sono state riportate nell ALLEGATO C unitamente alle relative motivazioni di esclusione. Si sottolinea che la realizzazione di laghetti collinari, dighe e traverse ad uso esclusivamente irriguo non è esplicitamente previsto tra le funzioni attribuite ai Consorzi dalla L.R. n 6/2008. Per tale ragione le opere riguardanti le tipologie su menzionate vengono inserite all interno del Piano, pur rimanendo in attesa di un chiarimento normativo che ne regolamenti la realizzazione. 15

16 Si fa presente inoltre che gli interventi inseriti nel Piano riguardano opere inerenti la gestione del servizio idrico irriguo e nel caso in cui in fase istruttoria emergano interventi che riguardano anche solo parzialmente il sistema idrico multisettoriale saranno immediatamente eliminate dal Piano e ed escluse dai finanziamenti. Le principali categorie di interventi che possono essere realizzati da parte dei Consorzi di Bonifica, come elencati all interno degli obbiettivi strategici e delle direttive, vengono di seguito schematizzati: I. Razionalizzazione, ammodernamento e manutenzione della reti irrigue e reti scolanti; a. Sostituzione reti vetuste b. Sostituzione della rete a canalette a pelo libero in rete tubata c. Sostituzione condotte in cemento amianto d. Realizzazione di nuovi tratti di condotta e. Installazione, diffusione e ammodernamento dei sistemi di misurazione e controllo II. Realizzazione e ristrutturazione dei manufatti idraulici necessari per il sollevamento e la derivazione delle acque a scopi irrigui; a. realizzazione o rifacimento di torrini piezometrici, vasche di accumulo e/o compenso o altri manufatti b. installazione e/o sostituzione di sistemi di pompaggio e pezzi speciali c. realizzazione di sistemi di automazione e telecontrollo III. Realizzazione di nuove opere di infrastrutturazione irrigua; IV. Sistemazioni idraulico-agrarie del territorio V. Realizzazione di impianti di utilizzazione delle acque reflue; VI. Realizzazione e gestione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Alcune categorie di opere, come gli interventi riguardanti gli attraversamenti o le opere di viabilità strettamente funzionali alla gestione e alla manutenzione della rete di distribuzione e della rete scolante (art. 2, comma 1, lettera c)) sono state inserite all interno della categoria I all interno della voce Altro in quanto riguardano appunto la razionalizzazione, ammodernamento e manutenzione della reti irrigue e delle reti scolanti. In riferimento alla schematizzazione su esposta i Consorzi hanno elaborato e trasmesso le relative proposte, di seguito riportate in forma sintetica. Nella Tabella IV inoltre viene esplicitato il riepilogo delle somme complessive richieste dai Consorzi di Bonifica per le opere di bonifica o per interventi di manutenzione straordinaria necessari per la loro gestione. Nella Tabella V è presente per ogni intervento la denominazione, la tipologia, il soggetto proponente, l importo il livello progettuale. Le schede complete di ciascun intervento vengono invece inserite nell Allegato A, all interno del quale vengono specificate tutti i dati sotto elencati: 1. SOGGETTO PROPONENTE 16

17 2. DENOMINAZIONE INTERVENTO 3. TIPOLOGIA INTERVENTO La tipologia di intervento deve essere compresa tra quelle indicate sopra. 4. LOCALIZZAZIONE E SCHEMA IRRIGUO Occorre specificare se l area nella quale si intende realizzare l intervento ricade totalmente o parzialmente all interno di un sito della Rete Natura 2000 (SIC e ZPS) 5. IMPORTO 6. DESCRIZIONE SINTETICA DELLE OPERE DA REALIZZARE/ MOTIVAZIONE SCELTE TECNICHE Deve essere riportata una breve sintesi (max 40 righe) 7. LIVELLO ATTUALE DI PROGETTAZIONE E necessario specificare il livello di progettazione dell intervento esistente allo stato attuale tra i seguenti: Studio di fattibilità Progetto preliminare (art.93 c.3 D.Lgs 163/2006 e s.m.i.) Progetto definitivo (art.93 c.4 D.Lgs 163/2006 e s.m.i.) Progetto esecutivo (art.93 c.5 D.Lgs 163/2006 e s.m.i.) 8. FINALITÀ/ RISULTATI ATTESI 9. ASSOGGETTABILITÀ ALLA VAS (VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA) Occorre indicare nell apposita casella se il progetto che si intende realizzare ricade o no tra quelli sotto elencati, per i quali si rende necessario avviare la procedura VAS o di verifica di assoggettabilità del Piano alla VAS, ai sensi del D Lgs 152/2006 (Allegato III - IV della Parte II) come aggiornato dal D Lgs n. 4/2008: Allegato III Utilizzo non energetico di acque superficiali nei casi in cui la derivazione superi i litri al secondo e di acque sotterranee ivi comprese acque minerali e termali, nei casi in cui la derivazione superi i 100 litri al secondo. Opere per il trasferimento di risorse idriche tra bacini imbriferi inteso a prevenire un eventuale penuria di acqua, per un volume di acque trasferite superiore a 100 milioni di metri cubi all anno. In tutti gli altri casi, opere per il trasferimento di risorse idriche tra bacini imbriferi con un erogazione media pluriennale del bacino in questione superiore a milioni di metri cubi all anno e per un volume di acque trasferite superiore al 5% di detta erogazione. In entrambi i casi sono esclusi i trasferimenti di acqua potabile convogliata in tubazioni. Allegato IV 17

18 progetti di gestione delle risorse idriche per l agricoltura, compresi i progetti di irrigazione e di drenaggio delle terre, per una superficie superiore ai 300 ettari; progetti di ricomposizione fondiaria che interessano una superficie superiore a 200 ettari. derivazione di acque superficiali ed opere connesse che prevedano derivazioni superiori a 200 litri al secondo o di acque sotterranee che prevedano derivazioni superiori a 50 litri al secondo, nonché le trivellazioni finalizzate alla ricerca per derivazioni di acque sotterranee superiori a 50 litri al secondo; acquedotti con una lunghezza superiore ai 20 km; opere di regolazione del corso dei fiumi e dei torrenti, canalizzazione e interventi di bonifica ed altri simili destinati ad incidere sul regime delle acque, compresi quelli di estrazione di materiali litoidi dal demanio fluviale e lacuale. 18

19 I. Razionalizzazione, ammodernamento e manutenzione della reti irrigue e reti scolanti II. Realizzazione e ristrutturazione dei manufatti idraulici necessari per il sollevamento e la derivazione delle acque a scopi irrigui Tipologia intervento III. Realizzazione di nuove opere di infrastrutturazione irrigua IV. Sistemazioni idraulico-agrarie del territorio V. Realizzazione di impianti di utilizzazione delle acque reflue VI. Realizzazione e gestione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili a. Sostituzione reti vetuste b. Sostituzione della rete a canalette a pelo libero in rete tubata c.sostituzione condotte in cemento amianto d.realizzazione di nuovi tratti di condotta e. Installazione, diffusione e ammodernamento dei sistemi di misurazione e controllo CB del Basso Sulcis CB del Cixerri CB della CB della Sardegna Centrale CB della Sardegna Meridionale CB della Nurra CB del Nord Sardegna CB dell'ogliastra CB dell'oristanese Somme per tipologia Altro a. realizzazione o rifacimento di torrini piezometrici, vasche di accumulo e/o compenso o altri manufatti b. installazione e/o sostituzione di sistemi di pompaggio e pezzi speciali c. realizzazione di sistemi di automazione e telecontrollo TOTALE Tabella IV: Riepilogo totale somme richieste per gli interventi di bonifica 19

20 Tipologia intervento Consorzio di Bonifica Denominazione intervento Importo Stato progettazione Somme per tipologia a. Sostituzione reti vetuste b. Sostituzione della rete a canalette a pelo libero in rete tubata Cixerri Rifacimento condotte principali ,00 p. esecutivo Cixerri Condotta adduttrice Monte Intru ,00 s. fattibilità Nord Sardegna Sostituzione condotte distributrici Piano di Perfugas - I Stralcio ,00 NP 51 Nord Sardegna Sostituzione condotte distributrici Lotto COGEI I Stralcio ,00 NP 5 Nord Sardegna Sostituzione condotta principale DN Perfugas ,00 NP 5 Nurra Nurra Rifacimento della condotta adduttrice principale alta zona li piani - s.marco. Rifacimento della condotta adduttrice principale ø 2000 alimentante il 3 e 4 lotto irriguo completamento ,00 p. preliminare ,00 p. definitivo Oristanese Ammodernamento Distretto San Giovanni ,00 s. fattibilità Oristanese Potenziamento Distretti Morimenta e Marrubiu ,00 p. preliminare Oristanese Opere per il ripristino della funzionalità del canale adduttore Tirso ,00 s. fattibilità Sardegna Centrale Risanamento ed eliminazione perdite canale adduttore per l alimentazione irrigua della Media Valle del Tirso ,00 p. preliminare Sardegna Meridionale Rifacimento della rete irrigua del distretto irriguo Trexenta ABC ,00 s. fattibilità Sardegna Meridionale ristrutturazione impianto irriguo Alto Leni ,00 s. fattibilità Sardegna Meridionale Ripristino funzionale rete di distribuzione distretto irriguo UTA NORD ,00 s. fattibilità Sardegna Meridionale Ristrutturazione impianto irriguo Pabillonis ABC ,00 s. fattibilità Sardegna Meridionale Ristrutturazione impianto irriguo Zeppara ABD ,00 s. fattibilità Sardegna Meridionale Ristrutturazione impianto irriguo San Gavino II ,00 s. fattibilità Sardegna Meridionale Sostituzione di Condotta distrettuale di Nuraminis C ,00 s. fattibilità Sardegna Meridionale Sostituzione di un tratto di condotta DN ,00 s. fattibilità Nord Sardegna Nurra Sostituzione canale a pelo libero Nord di Badesi con condotta in pressione DN 900 Ottimizzazione e razionalizzazione del sistema di adduzione al comprensorio irriguo della nurra - completamento ,00 NP ,67 p. definitivo Oristanese Conversione tubata delle rete a pelo libero del distretto di Pesaria Sud ,00 s. fattibilità Oristanese Oristanese Oristanese Sardegna Meridionale Sardegna Meridionale Completamento della sostituzione delle canalette a pelo libero in rete tubata nel distretto di Cabras Paludi Riordino irriguo dei distretti di Zinnigas, Baratili, Pauli Bingias-nord - III lotto Riordino irriguo del Distretto di Zinnigas-Lorissa, Pauli Bingias Sud con sostituzione delle canalette a pelo libero in rete tubata ristrutturazione impianto irriguo di San Gavino con trasformazione da rete a canalette in rete tubata in pressione Ristrutturazione e potenziamento impianto irriguo di Muravera con trasformazione da rete a canalette in rete tubata in pressione e recupero ambientale dei suoli salinizzati ,00 s. fattibilità ,00 s. fattibilità ,00 s. fattibilità ,00 p. preliminare ,00 p. preliminare

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