Principali contenuti del Piano Regionale di Tutela delle acque

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1 R e g g i o E m i l i a 25 G e n n a i o C o n f e r e n z a d i P i a n i f i c a z i o n e Principali contenuti del Piano Regionale di Tutela delle acque Adeguamento del PTCP al Piano Regionale di Tutela delle Acque. Renzo Pavignani Servizio Pianificazione Territoriale Paesaggistica e Ambientale Provincia di Reggio Emilia S a l a d e l C o n s i g l i o d e l l a P r o v i n c i a d i R e g g i o E m i l i a

2 Principali contenuti del Piano Regionale di Tutela delle acque Elaborati del PTA: Relazione Generale comprensiva del Quadro Conoscitivo La Valutazione di sostenibilità ambientale e territoriale (VALSAT) Le Norme di attuazione Tavola 1 zone di protezione delle acque sotterranee nel territorio di pedecollina-pianura (in scala 1: ).

3 : contengono disposizioni in forma di indirizzi, direttive e prescrizioni come previsto dall art. 11 della L.R. 20/00 in termini di efficacia delle previsioni dei piani di valenza territoriale; riguardano i seguenti settori: a) misure per il raggiungimento degli obiettivi di qualità b) misure per la tutela qualitativa della risorsa idrica c) misure per la tutela quantitativa della risorsa idrica; hanno valore di codice unico (quadro organico) in termini di disciplina relativa alla tutela quali e quantitativa delle acque in attuazione del Dlgs 152/99, integrandosi con i provvedimenti che la Regione ha già anticipato prima dell entrata in vigore del PTA (ad es. direttiva sulla gestione delle acque meteoriche e di prima pioggia) ed in relazione alla direttive da emanarsi in seguito, ai fini del perfezionamento del PTA stesso (ad es. direttiva sul programma d azione per le zone vulnerabili ai nitrati.. )

4 Gli strumenti attuativi del PTA: In modo diretto attraverso le disposizioni immediatamente efficaci (che tuttavia non comportano ricadute di carattere urbanistico-edilizio) e che sono sintetizzate al comma 2 art. 85 (ed es. disciplina degli scarichi, disciplina relativa alle zone vulnerabili ai nitrati, misure per il risparmio idrico ); In modo indiretto, attraverso una pluralità di strumenti di pianificazione e programmazione generali e settoriali (si parla di adeguamento e di perfezionamento);

5 Gli strumenti attuativi del PTA (in modo indiretto): Attraverso il PTCP con particolare riferimento alla disciplina di tutela di determinati ambiti (le zone di protezione) e solo successivamente (e secondo tempi e modi stabiliti dal PTCP) i piani comunali, nonché analogamente i PIAE ed i PAE (fatto salva la salvaguardia); Attraverso l adeguamento dei Piani provinciali di gestione dei rifiuti e di altri piani di settore (piani di disinquinamento di cui alla L.349/86, i piani generali di bonifica); Attraverso opere e misure finalizzate alla tutela della risorsa idrica ed al suo utilizzo razionale da prevedersi attraverso specifici piani/programmi di settore (Programmi triennali regionali per la tutela dell ambiente; Piani di conservazione della risorsa predisposti dalle Agenzie di Ambito; i Piani di conservazione per il risparmio idrico in agricoltura, ecc.)

6 Gli strumenti attuativi del PTA: Con riferimento al PTCP ed ai PIAE si parla di adeguamento nei casi di: Traduzione in scala operativa delle perimetrazioni delle zone di protezione delle acque sotterranee del territorio di pedecollina-pianura e le zone di protezione delle acque superficiali) La definizione di una disciplina di regolamentazione degli usi e delle trasformazioni ammissibili Si parla anche di perfezionamento: nella delimitazione delle zone di protezione delle acque sotterranee in territorio collinare e montano, delle emergenze naturali della falda e delle zone di riserva; per gli approfondimenti del quadro conoscitivo; nella definizione di misure supplementari (già nelle linee generali definite dal PTA) per il perseguimento degli obiettivi di qualità ambientale dei corpi idrici

7 Titolo II Misure per il raggiungimento degli obiettivi di qualità : Programmi di misure per il raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale dei corpi idrici: Sono definite all art. 18 azioni, interventi e regole che prefigurano un sistema integrato per la tutela qualitativa e quantitativa sia delle acque superficiali che sotterranee, più nel dettaglio: Rispetto del DMV; Azioni di risparmio e razionalizzazione dei prelievi nei diversi comparti; Applicazione della disciplina degli scarichi delle acque reflue urbane (che devono trovare inserimento nei Piani d Ambito per la gestione del S.I.I.); Applicazione di sistemi di gestione delle acque di prima pioggia; Applicazione nelle zone vulnerabili ai nitrati delle vigenti norme; Progressivo riutilizzo a scopi irrigui delle acque reflue derivanti da impianti di trattamento; Riduzione delle emissioni inquinanti di impianti industriali nell ambito dell AIA; Rinaturalizzazione dei tratti fluviali definiti in accordo con le Autorità di Bacino (per autodepurazione)

8 Titolo II Misure per il raggiungimento degli obiettivi di qualità : Programmi di tutela e miglioramento per il raggiungimento degli obiettivi di qualità per specifica destinazione (acque destinate alla produzione di acqua potabile, acque che richiedono protezione e miglioramento per l idoneità alla vita dei pesci, balnezione): Art. 22 Acque dolci superficiali destinate alla produzione di acqua potabile In base alla classificazione sono previsti Programmi di miglioramento finalizzati al raggiungimento (al 2016) della categoria A2 Art. 24 Acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci Competenza specifica affidata alle Province nella designazione e classificazione (ai sensi della L.R.3/99), le norme richiamano gli obiettivi di qualità da perseguire (Dlgs 152/99)

9 Titolo III Misure per la tutela qualitativa della risorsa : Misure di tutela delle aree di pertinenza dei corpi idrici (art- 35 e 36) Il PTA definisce direttive per pervenire alla definizione ed alla tutela delle aree di pertinenza dei copri idrici in attuazione del Dlg 152/99 (di fatto demanda ad una specifica Direttiva della RER non ancora emanata ) Tali aree sono finalizzate al mantenimento o ripristino della vegetazione spontanea nella fascia immediatamente adiacente i corpi idrici, con funzioni di filtro per i solidi sospesi e gli inquinanti d origine diffusa, di stabilizzazione delle sponde e di conservazione della biodiversità da contemperarsi con le esigenze di funzionalità dell alveo Sono i PTCP che in accordo con le Autorità di bacino definiscono gli ambiti in cui applicare le misure di rinaturalizzazione )

10 Titolo III Misure per la tutela qualitativa della risorsa : Disciplina per la salvaguardia delle acque superficiali e sotterranee destinate al consumo umano (artt da 39 a 49): Direttive relative alle modalità di delimitazione di dette zone; Disposizioni relative ad attività e trasformazioni ammesse (limitazioni ad attività estrattive, attività di gestione rifiuti, attività produttive, consumo di suolo per urbanizzazioni, modalità di realizzazione delle reti tecnologiche)

11 Titolo III Misure per la tutela qualitativa della risorsa : Disciplina per la salvaguardia delle acque superficiali e sotterranee destinate al consumo umano (artt da 39 a 49) Da segnalare per le aree di ricarica: Nel caso di aree non urbanizzate e non già destinate all urbanizzazione i PTCP definiscono le quote e/o l ubicazione delle aree urbanizzabili secondo il criterio di tutela della risorsa dai processi di impermeabilizzazione; Nel caso di previsioni già in essere, ma non attuate i PSC (in conformità alle disposizioni dei PTCP) prevedono specifiche misure per la tutela della risorsa (funzioni ammesse, modalità di realizzazione delle infrastrutture tecnologiche, ecc.); sono definiti condizionamenti ulteriori per l insediamento di attività produttive in zona A ed il divieto di insediamento in zona D; Nelle aree urbanizzate, le A.C. devono prevedere misure per la riorganizzazione della rete fognaria (separazione, messa in sicurezza), messa in sicurezza della rete viaria, ecc.

12 Titolo IV Misure per la tutela quantitativa della risorsa : CAP 1: Misure per la regolazione dei rilasci rapportati al DMV CAP. 2 Misure per il risparmio idrico CAP. 3 Misure per il riutilizzo delle acque reflue

13 Titolo IV Misure per la tutela quantitativa della risorsa : CAP. 2 Misure per il risparmio idrico Le misure per il risparmio idrico sono differenziate per il settore civile, il settore produttivo ed il settore agricolo; Nel caso del settore civile le norme del PTA individuano disposizioni differenziate per: il risparmio nella fase di utilizzo della risorsa (si va dalle campagne di sensibilizzazione per l adozione di dispositivi atti a ridurre i consumi, all utilizzo di norme urbanistico-edilizie incentivanti ) Il risparmio nella fase di adduzione e distribuzione della risorsa (impianti e reti), le norme del PTA individuano il Piano di conservazione della risorsa (contenuto nel Piano d Ambito) come lo strumento di riferimento per i Gestori per la definizione di opere ed interventi finalizzati alla riduzione delle perdite di rete, miglioramento dell efficienza IX Seduta Tematica Conferenza di Pianificazione PTCP 2007

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