Rassegna stampa 19 Giugno 2015

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Orlando Bettini
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18 Url Deposito nazionale delle scorie, Fioravante: "Allerta sulla centrale di Sabotino" Latina come sede del deposito nazionale di scorie nucleari non è una ipotesi da escludere perché al di là dell unico impedimento della vicinanza con il mare ci sono altri punti a favore per una scelta pontina soprattutto perché ci vorranno anni prima che sia realizzato quello definitivo e la fase transitoria potrebbe essere la più pericolosa per il nostro territorio. A ragionare su questo punto chiedendo di non abbassare la guardia su una possibile ulteriore servitù per Latina è l esponente del Partito Democratico Marco Fioravante. LA MAPPA DELLA SOGIN ALL ISPRA. L Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) ha infatti reso noto di aver ricevuto la mappa dalla Sogin, società di Stato incaricata dello smantellamento delle centrali nucleari e della gestione dei rifiuti radioattivi. L Ispra, dopo le sue osservazioni, consegnerà tutto il plico nei prossimi giorni ai due ministeri competenti. I tecnici devono verificare il rispetto della Guida tecnica per la localizzazione (pubblicata nel giugno 2014) che prevede quindici criteri di esclusione delle aree su cui potrà essere costruito il deposito all interno di un Parco tecnologico, deposito che non sarà pronto prima del I CRITERI. Tra i vari criteri, vengono escluse le aree vulcaniche, le località a più di 700 metri sul livello del mare o a una distanza inferiore a 5 chilometri dalla costa, le zone a sismicità elevata, a rischio frane, inondazioni, le zone che costeggiano i fiumi e tutte le superfici dove c è una pendenza maggiore del 10%. Escluse anche le aree naturali protette, quelle che non siano ad adeguata distanza dai centri abitati, quelle a distanza inferiore di un chilometro da autostrade e strade extraurbane principali e ferrovie. NON SIAMO ESCLUSI. I vertici della Sogin più volte hanno detto che Latina non poteva rientrare in questo elenco scrive Fioravante - la motivazione è che siamo esclusi dai criteri oggettivi che sono stati applicati. Oltre al criterio di una vicinanza con il mare non abbiamo altri impedimenti. Lo so che non è poco e che dovrebbe essere sufficiente, ma mi sento di dire che la costruzione di questo "bubbone" per noi non è del tutto da escludere. E' bene ricordare che in questo deposito andranno convogliate tutte le scorie prodotte dalle nostre centrali oltre a quelle prodotte per motivi diversi (principalmente scorie di tipo sanitario). IL PERICOLO DI ACCOGLIERE SCORIE ESTERNE. Fioravante fa notare che attualmente ogni sito, compreso Borgo Sabotino si è costruito un suo deposito dove stoccano quello che deriva dal decommissioning in loco e invita a tenere alta la guardia considerando che il capannone di Latina avrà una dimensione volumetrica dieci volte superiore a quella necessario per il territorio. Mi chiedo, ma è da escludere in toto l'ipotesi che dovendo allocare in modo "provvisorio" qualcosa si possa stoccare tutto quello che rientrerà da fuori? Non è da escludere conclude Fioravante - quindi tutti debbono essere vigili e con gli occhi aperti per prevenire una eventualità che darebbe un colpo di grazia irreversibile alle nostre ambizioni di località turistica.

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Data: 19 giugno 2015 Url I figli di Roberto Berardi si incatenano davanti all ambasciata Non ce la fanno più, temono il peggio e chiedono di poter riabbracciare loro padre.

21 Data: 19 giugno 2015 Url I figli di Roberto Berardi si incatenano davanti all ambasciata Non ce la fanno più, temono il peggio e chiedono di poter riabbracciare loro padre. Giulia e Marco Berardi, i figli di Roberto, si sono incatenati davanti all ambasciata della Guinea Equatoriale a Roma. Il 19 maggio il Tribunale di Bata in Guinea Equatoriale ha deciso di negare la libertà a Roberto Berardi, imprenditore di Latina detenuto ormai oltre i termini previsti dalla sentenza che lo ha condannato a 2 anni e 4 mesi di carcere. Pena già scontata ma Berardi resta dentro per un presunto errore nel calcolo della pena. Una scusa? Un pretesto per negare la libertà? Domande che assillano la sua famiglia, piombata nel più profondo sconforto. L imprenditore fu arrestato il 18 gennaio del 2013 e condannato per appropriazione indebita il 16 luglio di quell anno: al processo farsa l accusa non presentò nemmeno. Secondo molte Ong che si sono occupate del caso Berardi è «il prigioniero personale» dell ex socio Teodorin Nguema, vicepresidente della Guinea Equatoriale. «Se Roberto fosse stato veramente colpevole al termine della pena sarebbe uscito» dice con voce rotta Rossella Palumbo, moglie di Berardi «e invece Roberto è ancora in prigione ed ancora in isolamento. Questo significa che è solo un perseguitato». Le notizie che arrivano dall Africa sono poche e confuse. Soprattutto riguardo lo stato di salute di Berardi, malato di malaria da tempo e ormai al limite della resistenza in una condizione di detenzione disumana. La liberazione è prevista per il 7 luglio, ma non c è nulla di scritto e molti temono l ennesimo rinvio.

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