RELAZIONE GEOLOGICA. Dicembre dott. geol. Alessandro Chiodelli

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1 PROGETTO DI FATTIBILITÀ TECNICA ED ECONOMICA PER FORMAZIONE STRADA DI SERVIZIO BAITA ALTA BAITA BASSA E RIFACIMENTO IMPIANTO IDRICO NELL ALPE VERZUDA A OLTRESSENDA ALTA (BG) COMMITTENTE: Amministrazione Comunale Dicembre 2017 dott. geol. Alessandro Chiodelli

2 INDICE 1. PREMESSA INQUADRAMENTI AMBIENTALI Inquadramento geografico Inquadramento geomorfologico Inquadramento geolitologico Inquadramento idrogeologico e idrografico VINCOLI E DISPOSIZIONI DEGLI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE Compatibilità con lo studio geologico comunale Compatibilità con gli strumenti della pianificazione sovraordinata PARAMETRIZZAZIONE GEOMECCANICA DI MASSIMA ANALISI DEL TRACCIATO E INDICAZIONI TECNICHE Premessa Analisi del tracciato stradale e indicazioni tecnico-costruttive CONCLUSIONI

3 1. PREMESSA Per incarico dell Amministrazione Comunale di Oltressenda Alta (Determinazione n. 92 data del Responsabile dell'area Tecnica del Comune di Oltressenda Alta Ing. Emilio Nicoli) è stata predisposta la presente relazione geologica, al fine di accertare la fattibilità e le eventuali problematiche di ordine geologico dei terreni interessati dal progetto di fattibilità tecnica ed economica per formazione strada di servizio Baita Alta Baita Bassa e rifacimento impianto idrico dell Alpe Verzuda a Oltressenda Alta (Bergamo). Il progetto rientra nel Programma di Sviluppo Rurale di Regione Lombardia ed è stato ammesso a contributo a seguito di valutazione positiva da parte dell Ente regionale stesso. L Alpe Verzuda (Baita Bassa) è già stata oggetto di indagine geologica da parte dello scrivente nel marzo 2014 per il secondo lotto della strada agrosilvopastorale di accesso dalle Baite Möschel. La strada di progetto attuale, sempre di carattere agrosilvopastorale, si configura essenzialmente come adattamento/allargamento di una mulattiera esistente. La relazione si prefigge l'obiettivo di valutare la compatibilità dell intervento di progetto, in relazione all assetto geologico, geomorfologico e idrogeologico del sito. Si precisa che il Comune di Oltressenda Alta ricadeva in zona sismica 4 (OPCM n.3274/2003), tuttavia secondo la recente D.G.R. 11 luglio 2014, n. X/2129 è stato riclassificato in zona sismica 3, al pari di tutti i comuni bergamaschi. 3

4 Fig. 1 Foto aerea dell area di interesse con indicazione del tracciato stradale di progetto (in rosso) e del tratto di acquedotto di progetto (in verde) (tratto dalla Tavola 1 degli elaborati progettuali) 4

5 2. INQUADRAMENTI AMBIENTALI 2.1 Inquadramento geografico L area in esame è posta in alta Valzurio, in sponda idrografica destra, alle falde sudorientali della Cima Benfit, nel comparto montano orientale del territorio di Oltressenda Alta, e a considerevole distanza dai centri abitati più vicino (frazioni di Valzurio e Spinelli). La strada, in particolare, si sviluppa tra la Baita Bassa di Verzuda (1455 m s.l.m.) e la Baita Alta di Verzuda (1831 m s.l.m.), tagliando dapprima il versante a mezzacosta in direzione della Baita Bassa di Rigada, per poi salire il versante con tornanti alternati a tratti subrettilinei, sino all alpeggio alto. I lavori di rifacimento impianto idrico riguardano invece la sola Baita Alta. Fig. 2 Stralcio di Carta Tecnica 1: con indicato il versante oggetto di intervento 5

6 Fig. 3 Stralcio di aerofotogrammetrico dell area di interesse con indicazione del tracciato stradale di progetto (in rosso) e del tratto di acquedotto di progetto (in verde) (tratto dalla Tavola 1 degli elaborati progettuali) 6

7 2.2 Inquadramento geomorfologico L area di progetto è posta in pendio morfologicamente ben articolato e di media acclività, parte boscato e in parte pascolivo. Il contesto geomorfologico è dominato, in generale, da processi gravitativi, glaciali e delle acque superficiali. I primi sono responsabili della modellazione generale del paesaggio e di tutte le morfologie di dissesto, inclusi i rilasci gravitativi che sembrano aver disarticolato il versante in più tratti con pianori sospesi e contropendenze piuttosto evidenti (e.g. presso la Baita Bassa Rigada e la Baita Alta Verzuda). I processi glaciali sono legati all attività dei ghiacciai durante il Quaternario, con la conseguente deposizione di sedimenti (till) generalmente sottesi da dossi morenici; la componente erosiva dei ghiacciai è invece, di solito, meno importante di quella deposizionale: raramente le valli sono realmente di genesi glaciale, ancorché possano aver subito alcuni rimodellamenti ad opera dei corpi glaciali. I processi morfogenetici delle acque superficiali sono materializzati dalle incisioni vallive e da tutte le forme legate al ruscellamento superficiale delle acque. Lungo il tracciato, si riscontrano in particolare alcune valli laterali del Torrente Ogna, quali il Fosso di Rigada. Ai suddetti processi, che non agiscono mai separatamente ma piuttosto in concomitanza e in reciproca relazione l uno con l altro, si sovrappone la geologia in senso stretto, ovvero la litologia (natura e competenza dei terreni e delle rocce) e la tettonica (lineamenti strutturali). Viene in ausilio, ai fini della disamina geomorfologica, la consultazione della Carta Geomorfologica del P.G.T. comunale (Studio G.E.A., giugno 2009), riportata in stralcio di seguito. La carta classifica il tratto di versante in studio tra gli ambiti a prevalente morfologia strutturale (ST), a prevalente morfologia gravitativa (GR) e, in basso, a prevalente morfologia glaciale (GL). Non si rilevano elementi di instabilità significativi, ad eccezione di un orlo di erosione attivo in roccia rivolto verso est (tratto dentato rosso). 7

8 Fig. 4 Stralcio della Carta Geomorfologica del P.G.T. comunale (Studio G.E.A., giugno 2009) Indicato in giallo il tratto di versante oggetto di intervento In definitiva, è possibile affermare che non sussistono elementi geomorfologici ostativi nei confronti della realizzazione delle opere. Ovviamente occorre considerare che il tracciato si sviluppa su di un pendio mediamente acclive che, come sempre accade in questi ambiti, è dotato di una dinamicità intrinseca che potrebbe tradursi in segni di instabilità localizzati, erosioni, presenza di balze rocciose, scarpate e via discorrendo. Questo è particolarmente vero nell alveo alto della Valle di Verzuda, dove la cartografia del dissesto P.A.I. e l Inventario dei Fenomeni Franosi regionale individuano alcuni dissesti di carattere corticale (erosioni superficiali diffuse); si veda in tal senso il 8

9 Capitolo 4. Elementi di questo tipo, laddove presenti, dovranno essere tenuti in debita considerazione ed affrontati adottando le tecniche di stabilizzazione più opportune. Un discorso a parte merita l ambito valanghivo individuato a mezza costa dallo studio geologico comunale e dalla Carta di Localizzazione Probabile delle Valanghe; sebbene non si tratti di un elemento geomorfologico in senso stretto, costituisce comunque un area di specifica pericolosità ed instabilità: si veda in tal senso il Capitolo 4. 9

10 2.3 Inquadramento geolitologico L area di studio si colloca nel comparto dell Alta Val Seriana a sud della Linea Valtorta-Valcanale, ricadendo quindi nella sequenza di imponenti coperture sedimentarie triassiche prevalentemente carbonatiche, ed è legata, dal punto di vista tettonico, alle ben note e studiate strutture della Presolana. Nella fattispecie, i terreni oggetto di indagine ricadono quasi completamente entro la Formazione di Breno, ed in particolare il Membro dell Annunciata (BRE1), costituito da calcari e calcari dolomitici stratificati. La porzione più elevata, presso la Baita Alta, è in contatto tettonico con il Calcare di Prezzo (PRZC), unità costituita in prevalenza da calcari marnosi neri e marne nere. I depositi quaternari, non particolarmente imponenti vista l acclività del pendio, sono costituiti da coltri glaciali discontinue appartenenti al Supersintema della Selva di Clusone (SU) e da detriti di versante ascrivibili al Supersintema del Po (POI), precedentemente noto come Unità Postglaciale (Pleistocene Superiore Olocene). Lungo lo sviluppo del tracciato, è del resto del tutto evidente l affioramento del substrato roccioso calcareo-dolomitico, ben stratificato e variamente fratturato. Dal punto di vista strutturale, non sussistono elementi (faglie, sovrascorrimenti, pieghe) direttamente interferenti con le opere di progetto. Il sovrascorrimento che pone a contatto tettonico la Formazione di Breno con il Calcare di Prezzo può determinare una locale fratturazione più intensa degli ammassi. Si riporta di seguito stralcio della nuova Carta Geologica d Italia (Progetto CARG) tratta dal sito ISPRA. 10

11 Fig. 5 Stralcio della nuova Carta Geologica d Italia (Progetto CARG) (da sito ISPRA) Indicato in nero il tratto di versante oggetto di intervento 11

12 Fig. 6 Affioramento di substrato roccioso carbonatico lungo il tracciato di progetto La Carta Geolitologica del P.G.T. comunale (Studio G.E.A., giugno 2009) conferma la classificazione CARG, con la Formazione di Breno (B) e il Calcare di Prezzo (P), tuttavia indica anche la presenza del Calcare di Angolo (A) (calcari nerastri e grigi ben stratificati). I terreni di copertura a valle della Baita Bassa vengono fatti ricadere entro i depositi morenici (mo), ovvero sono di natura glaciale. Anche in questo caso viene rilevato il sovrascorrimento nei pressi della Baita Alta. 12

13 Fig. 7 Stralcio della Carta Geolitologica del P.G.T. comunale (Studio G.E.A., giugno 2009) Indicato in bianco il tratto di versante oggetto di intervento In definitiva, si può constatare che, dal punto di vista geolitologico, si è in presenza di un tracciato stradale che si sviluppa prevalentemente in roccia, senza pertanto presentare grosse problematiche dal punto di vista geomeccanico. Non vi sono, inoltre, elementi tettonici tali da suscitare particolari preoccupazioni. Occorre tener conto del fatto che il substrato roccioso può presentare significative disomogeneità locali in termini di giacitura, stratificazione, grado di fratturazione e di alterazione; tali caratteristiche dovranno essere tenute in debita considerazione, di volta in volta, durante l esecuzione degli scavi e/o l eventuale realizzazione di interventi di stabilizzazione. 13

14 2.4 Inquadramento idrogeologico e idrografico Dal punto di vista idrografico, il tratto di versante in oggetto è incastonato tra la Valle di Verzuda ad ovest e l asse principale della Valzurio (Torrente Ogna) ad est. La Valle di Verzuda, in particolare, viene avvicinata ed attraversata dal tratto stradale in vari punti. Si tratta di un vallone ben inciso, ad andamento subrettilineo, che nasce poco ad est della Baita Alta, a circa 1850 m s.l.m. di quota, e sfocia nell Ogna nei pressi del Prat Möschel. Fig. 8 Stralcio della Carta Idrologica del P.G.T. comunale (Studio G.E.A., giugno 2009) Indicato in nero il tratto di versante oggetto di intervento 14

15 La Carta Idrologica del P.G.T. comunale (Studio G.E.A., giugno 2009) fa ricadere il tratto di versante entro i terreni e le rocce con permeabilità da media a buona (P), tranne la porzione più alta, dove si rilevano valori di permeabilità delle rocce decisamente inferiori (W). La permeabilità delle coperture quaternarie (depositi di versante e glaciali), laddove presenti, è sempre elevata. Si registra la presenza di alcune sorgenti lungo la Valle di Verzuda, nessuna delle quali, però, vincolata da aree di salvaguardia di captazioni pubbliche idropotabili (D.Lgs. 152/2006 art. 94). Non vi sono, in definitiva, elementi di carattere idrologico e idrogeologico tali da suscitare preoccupazioni in relazione all entità ed alla natura delle opere. 15

16 3. VINCOLI E DISPOSIZIONI DEGLI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE 3.1 Compatibilità con lo studio geologico comunale Ai fini di verificare la compatibilità geologica dell opera con il territorio, nonché l eventuale presenza di vincoli o limitazioni, è necessario consultare gli elaborati dello studio geologico comunale facenti parte del Piano delle Regole del P.G.T., ed in particolare: Carta del Dissesto con Legenda Uniformata P.A.I. Carta dei Vincoli Carta di Sintesi Carta di Fattibilità Geologica Norme Geologiche di Piano Per quanto concerne la prima carta, che riporta il Quadro del Dissesto P.A.I. Aggiornato, si registra la presenza di alcuni ambiti interferenti: alcune aree a pericolosità molto elevata di esondazione torrentizia Ee (barrato azzurro); un area a pericolosità molto elevata di valanga Ve (barrato magenta); un area di frana attiva Fa (barrato rosso). 16

17 Fig. 9 Stralcio della Carta del Dissesto con Legenda Uniformata P.A.I. del P.G.T. comunale (Studio G.E.A., giugno 2009) Indicato in nero il tratto di versante oggetto di intervento Le aree a rischio esondazione sono legate agli incisi torrentizi, ed esprimono in questo caso soprattutto una problematica di erosione lineare accelerata lungo gli alvei. Laddove il tracciato interseca questi ambiti, devono essere realizzati attraversamenti (ponti o guadi a corda molla) correttamente dimensionati; per il resto, tuttavia, non si rilevano particolari criticità. L area a rischio valanghivo è posta a mezzo versante ed è lambita marginalmente dal tracciato stradale. È confermata dalla Carta di Localizzazione Probabile delle Valanghe (ex SIRVAL) consultabile sul Geoportale regionale, di cui si riportano stralcio e scheda descrittiva (il fenomeno è stato rilevato nel 1998). 17

18 Fig. 10 Stralcio della Carta di Localizzazione Probabile delle Valanghe (C.L.P.V.) (Regione Lombardia) Indicato l ambito valanghivo interferente con il tracciato di progetto Fermo restando che la strada riveste carattere di pubblico interesse, e che, per la sua natura intrinseca (servizio di alpeggio), assolve ad una funzionalità tipicamente estiva, senza considerare che, tra l altro, la porzione di valanga potenzialmente interferente è quella boscata (generalmente meno pericolosa), è comunque auspicabile l esecuzione di uno studio di approfondimento di carattere nivologico, che possa ridefinire più correttamente il fenomeno sia in termini di perimetrazione che di effettiva pericolosità. In assenza o in attesa di tale studio (che potrebbe peraltro anche proporre opere di messa in sicurezza ad hoc), è necessario considerare un utilizzo del tracciato limitato ai periodi esenti da rischio valanghivo, e comunque in assenza di manto nevoso, di segnalazioni di allerta per rischio valanghe della Protezione Civile e di qualsiasi altra 18

19 possibilità di distacco della coltre di neve. Ciò vale anche per le fasi di cantierizzazione e realizzazione del tracciato stesso. Lo stesso discorso vale per le valanghe lineari individuate dalla C.L.P.V. all interno dell alveo della Valle di Verzuda, nei tratti eventualmente interferenti con attraversamenti del tracciato. Fig. 11 Scheda descrittiva della valanga (Regione Lombardia) 19

20 Si consiglia in ogni caso, visto che l interferenza è piuttosto marginale, di valutare una variazione planimetrica del tracciato stradale in modo tale da rimanere sempre esterni agli ambiti di rischio valanghivo; ciò permetterebbe di ovviare definitivamente al problema. Per quanto concerne l ambito di frana attiva ubicato in alto, esso interferisce esclusivamente con il tratto finale del tracciato. Si tratta della trasposizione nello studio geologico comunale di alcuni piccoli ambiti a franosità superficiale diffusa individuati dall Inventario dei Fenomeni Franosi regionale (GeoIFFI), di cui si riporta stralcio. Si tratta di fenomeni di instabilità corticale affrontabili in fase progettuale ed esecutiva mediante una corretta gestione delle acque di scolo (evitare diffusioni incontrollate e/o concentrate sul pendio) e l eventuale adozione di strutture di sostegno alle scarpate di sterro e riporto. Fig. 12 Stralcio del GeoIFFI con indicati i dissesti corticali tradotti nello studio geologico comunale come frane attive 20

21 Per quanto concerne la Carta dei Vincoli, vengono riportati ovviamente gli stessi ambiti P.A.I. contenuti nella Carta del Dissesto. In più, sono ovviamente da considerare le fasce di rispetto dei corsi d acqua (vincolo di polizia idraulica), che, ai fini degli interventi di progetto, non costituiscono vincoli ostativi. Per il resto, non si rilevano altri vincoli (aree di salvaguardia di captazioni pubbliche idropotabili, geositi). Fig. 13 Stralcio della Carta dei Vincoli del P.G.T. comunale (Studio G.E.A., giugno 2009) Indicato in nero il tratto di versante oggetto di intervento 21

22 La Carta di Sintesi suddivide il territorio comunale in base a diversi ambiti di criticità geologica, e trova diretta traduzione nella Carta di Fattibilità Geologica. Lungo il tracciato, si individuano, oltre ai dissesti di cui alle carte precedenti, ambiti ricadenti nelle aree acclivi o prossime a scarpate acclivi (giallo) ed aree molto acclivi e/o in erosione accelerata (verde). Si è quindi sempre in presenza di problematiche legate alla pendenza del versante, ovvero di natura gravitativa. Fig. 14 Stralcio della Carta di Sintesi del P.G.T. comunale (Studio G.E.A., giugno 2009) Indicato in nero il tratto di versante oggetto di intervento 22

23 Fig. 15 Stralcio della Carta di Fattibilità Geologica del P.G.T. comunale (Studio G.E.A., giugno 2009) Indicato in bianco il tratto di versante oggetto di intervento 23

24 In termini di classi di fattibilità geologica, in definitiva, si è in presenza dei seguenti ambiti: Classe 4 Fa : aree di frana attiva Classe 4 Ve : aree a pericolosità molto elevata di valanga Classe 4 Ee : aree a pericolosità molto elevata di esondazione torrentizia Classe 4 a : aree molto acclivi e/o in erosione accelerata Classe 3 a : aree acclivi o prossime a scarpate acclivi È evidente come il tracciato si sviluppi quasi interamente nella classe di fattibilità 4 (fattibilità con gravi limitazioni), che normalmente non consente la nuova edificazione. Occorre tuttavia considerare che, in questo caso, si è in presenza di un opera di interesse pubblico (sviluppo rurale e mantenimento del territorio montano); ciò consente, con le dovute attenzioni, precauzioni e in condizioni di sicurezza, di realizzare comunque gli interventi, come peraltro espressamente previsto dalla normativa. Al di là delle classi associate a specifici dissesti (4 Fa, 4 Ve, 4 Ee), di cui si è già fatto cenno, per quanto concerne le classi 4 a e 3 a le Norme Geologiche di Piano del P.G.T. sottolineano la necessità di garantire la stabilità delle scarpate. Vista la presenza pressoché ubiquitaria di substrato roccioso affiorante o subaffiorante, non si ravvisa la necessità di eseguire vere e proprie verifiche di stabilità, tuttavia si dovranno esercitare le dovute cautele nella realizzazione sia delle scarpate di sterro che di riporto. 24

25 Vale infine la pena di soffermarsi sulla zonizzazione sismica di 1 livello (visibile anche nella Carta di Fattibilità Geologica delle Azioni di Piano). L unica interferenza con il tracciato è data dall ambito Z1a (effetto sismico di instabilità per frana attiva) in corrispondenza della frana attiva presso la Baita Alta, e dall ambito Z4c (effetto sismico di amplificazione litologica per zone moreniche con depositi granulari e/o coesivi) in basso, presso la Baita Bassa. Si consideri che la tipologia di opera è sostanzialmente indifferente ad eventuali effetti sismici, fatto salvo per eventuali opere di stabilizzazione (muri, scogliere, ecc.), che dovranno essere quindi dimensionati tenendo conto dell effetto sismico e dei parametri sismici puntuali. Si rimane a disposizione per l esecuzione di eventuali approfondimenti in tal senso, laddove necessari, anche in virtù del fatto che Oltressenda Alta è stato recentemente riclassificato in zona sismica 3 anziché 4, ed è, di conseguenza, sprovvisto di analisi sismica di 2 livello sugli effetti di amplificazione litologica. 25

26 3.2 Compatibilità con gli strumenti della pianificazione sovraordinata Oltre che con gli strumenti pianificatori di livello comunale, è necessario verificare la compatibilità degli interventi con alcuni strumenti della pianificazione sovracomunale di interesse geologico, ed in particolare: il Quadro del Dissesto P.A.I. aggiornato; la Carta di Localizzazione Probabile delle Valanghe; l Inventario dei Fenomeni Franosi (GeoIFFI); la Direttiva Alluvioni (o Piano Generale Rischio Alluvioni). Dei primi tre strumenti si è già detto. Per quanto concerne il P.G.R.A., si riporta lo stralcio di seguito. Sostanzialmente sono stati tradotti gli ambiti P.A.I. Ee come scenari di rischio idraulico molto elevato (blu in carta); valgono pertanto le stesse considerazioni di cui ai corrispondenti ambiti P.A.I. 26

27 Fig. 16 Stralcio della cartografia della Direttiva Alluvioni su base ortofoto (dal Geoportale regionale) 27

28 4. PARAMETRIZZAZIONE GEOMECCANICA DI MASSIMA A titolo puramente indicativo, vista l assenza di indagini geognostiche e considerando che la presente relazione non ha finalità geotecniche ma soltanto geologiche, si riporta una parametrizzazione geomeccanica di massima, basata unicamente sull esperienza dello scrivente, dei terreni e delle rocce interessate dal tracciato. LITOLOGIA PESO SPECIFICO NATURALE PESO SPECIFICO SATURO ANGOLO D ATTRITO MODULO EDOMETRICO / ELASTICO Coltre di alterazione (limi argillosi) 1,70-1,80 t/m 3 1,80-1,90 t/m < 5 MPa Depositi glaciali e di versante 1,80-1,90 t/m 3 1,90-2,00 t/m MPa Substrato roccioso 2,10-2,30 t/m 3 2,20-2,50 t/m 3 > 35 > 50 MPa Qualora si rendesse necessaria l esecuzione di un indagine geotecnica, lo scrivente resta a disposizione per il perfezionamento dei parametri geomeccanici. 28

29 5. ANALISI DEL TRACCIATO E INDICAZIONI TECNICHE 5.1 Premessa Le opere di progetto consistono sia nella realizzazione del tracciato stradale, sia nella sistemazione dell impianto idrico alla Baita Alta. Per questo secondo intervento, non sussistendo elementi di particolare rilevanza geologica (si eseguiranno scavi di profondità indicativa 30 cm in roccia), non si evidenzia la necessità di fornire indicazioni di carattere geologico-tecnico (si sottolinea soltanto l opportunità di evitare, durante i lavori, dispersioni di acqua incontrollate e/o concentrate lungo il pendio, in modo da evitare l innesco di fenomeni erosivi). La seguente disamina, pertanto, si concentra sulla realizzazione del tracciato stradale, di cui si esegue una breve analisi per tratti di sezione, secondo gli elaborati progettuali forniti. 29

30 5.2 Analisi del tracciato stradale e indicazioni tecnico-costruttive In assenza di sezioni più numerose e dettagliate, al momento è possibile analizzare le quattro sezioni-tipo a disposizione, suddivise per grandi tratti dalla Baita Bassa verso la Baita Alta. Pascolo Verzuda Bassa Il primo tratto di tracciato parte dalla Baita Bassa e, seguendo un sentiero esistente, abbandona presto il pascolo per immettersi nel bosco di conifere a mezza costa, salendo con pendenza relativamente bassa. Fig. 17 Pascolo Verzuda Bassa con indicazione del tracciato di progetto 30

31 Fig. 18 Immissione del sentiero nel bosco Fig. 19 Passaggio nel bosco con presenza di affioramenti pinnacoliformi 31

32 Fig. 20 Passaggio nel bosco All interno del bosco si rileva la presenza di alcuni affioramenti rocciosi pinnacoliformi, di probabile origine carsica, molto fratturati ed alterati. Laddove la strada passi nelle immediate adiacenze di questi pinnacoli rocciosi, essi dovranno essere demoliti o, in alternativa, messi in sicurezza (mediante chiodature, reti in aderenza o quant altro), in modo da evitare potenziali rischi di crolli sulla carreggiata. La realizzazione del piano stradale avviene per sterri e riporti, con altezze di circa 2,50-3,00 m per la scarpata di monte (in sterro) e di circa 2,00 m per quella di valle (riporto). Per la scarpata di monte, se impostata in terreno sciolto dovrà essere sostenuta mediante scogliere in massi ciclopici, muri in massi e malta o interventi similari; se impostata in roccia, dovrà essere eseguita una valutazione puntuale della qualità degli ammassi e, di conseguenza, dovranno essere individuati gli eventuali tratti necessitanti opere di 32

33 stabilizzazione (reti in aderenza, muri in massi e malta, scogliere in massi ciclopici o quant altro). Infatti, date le litologie (calcari dolomitici stratificati) e la probabile elevata carsificazione, non è affatto scontato che le scarpate in roccia siano sempre in condizioni stabili senza necessità di interventi. Fig. 21 Sezione-tipo della strada al Pascolo Verzuda Bassa 33

34 Bosco del Quadrangol Il tratto passante nel Bosco del Quadrangol si sviluppa con una serie di tornanti a salire, tra pecceta e chiarie, in prossimità dell inciso della Valle di Verzuda. Valgono le stesse considerazioni di cui al tratto precedente per quanto attiene all eventuale presenza di pinnacoli rocciosi. Fig. 22 Passaggio al Quadrangol Le altezze delle scarpate appaiono più blande, anche se ovviamente varieranno molto in funzione dell acclività e dell andamento del tracciato (tornanti o tratti rettilinei). Valgono anche in questo caso, quindi, le medesime considerazioni in termini di stabilità delle scarpate di monte e di valle. 34

35 Fig. 23 Sezione-tipo della strada al Quadrangol Località Scala Santa Oltre il Quadrangol, il tracciato percorre un tratto di sentiero esistente denominato Scala Santa. In questo caso, la strada è interamente in sterro, con altezze della scarpata di monte (rocciosa) piuttosto considerevoli (oltre 3,00 m). Vista la natura degli ammassi, si ritiene necessario valutare la realizzazione di una struttura di sostegno (scogliera in massi ciclopici o muro in massi e malta) almeno per i tratti più alti e ripidi. Per evitare il crollo di piccoli blocchi, una buona soluzione può inoltre essere quella di sigillare la superficie della scarpata di sterro mediante spritz beton. Considerazioni più dettagliate dovranno tuttavia essere eseguite in sito durante le operazioni di scavo, potendo in tal modo valutare direttamente la qualità degli ammassi e individuando di conseguenza le più idonee opere di messa in sicurezza, laddove effettivamente necessarie. 35

36 Fig. 24 Passaggio alla località Scala Santa Fig. 25 Sezione-tipo della strada alla Scala Santa 36

37 Pascolo Valle di Verzuda A monte della Scala Santa, il tracciato si avvicina ulteriormente alla Valle di Verzuda, uscendo dal bosco per entrare in area pascoliva. Fig. 26 Tratto verso il Pascolo di Valle Verzuda Per le scarpate di sterro e di riporto valgono le medesime considerazioni e indicazioni tecniche di cui ai primi due tratti analizzati, fermo restando che, in caso di altezze di scarpa molto contenute (1,00-1,50 m), la realizzazione di opere di sostegno potrà essere evitata. 37

38 Fig. 27 Sezione-tipo della strada al Pascolo di Valle Verzuda Pascolo Verzuda Alta Il tratto finale del tracciato interseca la Valle di Verzuda ed una sua valletta laterale sinistra, fino a terminare alla Baita Alta. Si tratta di un settore completamente pascolivo, caratterizzato da morfologie arrotondate abbastanza articolate e con segni di erosione corticale diffusa (anche per sovraccarico da pascolo). Al di là delle scarpate di sterro e di riporto, per cui valgono le indicazioni tecniche già fornite per i tratti precedenti, sarà piuttosto da curare con particolare attenzione l attraversamento dei corsi d acqua. Si consiglia, in tal senso, la realizzazione di guadi mediante cunettoni in massi e malta a corda molla; solo nel caso in cui gli incisi vallivi siano troppo stretti e profondi, ovvero configurati a forra, si dovrà optare per veri e propri ponti. I guadi a corda molla sono generalmente indicati per strade di questo tipo, anche in virtù del loro migliore inserimento paesaggistico. I guadi dovranno essere dimensionati sia in relazione alle categorie di veicoli transitanti (quindi con lunghezze, pendenze e angoli di attacco e uscita compatibili), sia ovviamente in funzione della portata massima attesa, da determinare mediante opportune verifiche idrauliche. Anche i ponti, nel caso, dovranno essere analogamente dimensionati. Al centro di ciascun guado, dovrà essere realizzato 38

39 un solco longitudinale in c.a., di dimensioni tali da non disturbare il passaggio dei veicoli ma nel contempo di garantire un minimo di deflusso idrico incanalato senza riversare interamente le acque di sgrondo su tutto il guado; ciò migliorerà le condizioni di transito in generale, anche e soprattutto in caso di ghiaccio. Fig. 28 Tratto verso il Pascolo Verzuda Alta 39

40 Fig. 29 Sezione-tipo della strada al Pascolo Verzuda Alta Indicazioni per la corretta gestione delle acque Tutto il tracciato dovrà essere dotato di opere di raccolta, convogliamento e drenaggio delle acque superficiali. Si potranno implementare, di volta in volta (a seconda delle condizioni topografiche), canalette traversali opportunamente spaziate, inclinate e dimensionate, oppure una canaletta longitudinale di monte (eventualmente protetta da una griglia metallica per evitare l intasamento da parte del materiale inevitabilmente eroso dalla scarpata). Canalette trasversali e longitudinali possono anche essere associate (in questo caso, le canalette trasversali invece di recare l acqua direttamente sulla scarpata di valle la convogliano nella canaletta di monte, che deve quindi essere opportunamente dimensionata). Il piano stradale dovrà essere blandamente inclinato verso valle o verso monte a seconda delle canalette utilizzate tratto per tratto. Le canalette trasversali dovranno essere più fitte nei tratti di strada più ripidi. Allo sbocco di ciascuna canaletta, dovrà essere realizzato un manufatto di protezione (massicciata in pietrame) che minimizzi il rischio di creare solchi erosivi. Qualsiasi dispersione incontrollata e/o concentrata di acqua sui pendii naturali e sulle scarpate in riporto 40

41 dovrà essere tassativamente evitata, specialmente (ma non esclusivamente) nella zona della Baita Alta interessata da dissesti corticali ed erosioni della cotica erbosa. Fig. 30 Esempio di manufatto di protezione allo sbocco di canaletta I sistemi di raccolta e drenaggio delle acque dovranno essere scelti e dimensionati dal Progettista incaricato sotto la propria esclusiva competenza e responsabilità. Altre indicazioni Le scarpate in riporto dovranno essere realizzate utilizzando materiale di provenienza e qualità certificate, di adeguata pezzatura. In primo luogo dovrà essere riutilizzata la frazione più grossolana proveniente dalle scarpate di sterro. Eventuali eccessi di sterro, se non riutilizzabili in sito, dovranno essere gestiti secondo le vigenti normative in materia di terre e rocce da scavo. Eventuali scarpate di sterro e di riporto in terreno sciolto dovranno essere prontamente inerbite mediante la posa di biostuoie e/o la tecnica dell idrosemina. Il sottofondo stradale dovrà essere realizzato in materiale di adeguata pezzatura e capacità drenante (tipo tout-venant ), di provenienza certificata. Le canalette trasversali potranno essere realizzate in legname (tipo traversine ferroviarie), in calcestruzzo o in altro materiale idoneo. Le stesse dovranno essere 41

42 saldamente immorsate nel pendio sul lato di monte per evitare scalzamenti da parte dell acqua. Si potrà valutare di proteggere le canalette, specie quelle di monte, mediante griglie metalliche rimovibili, al fine di ridurre gli intasamenti. Tutte le strutture e opere di sostegno o di messa in sicurezza (scogliere in massi ciclopici, muri, reti paramassi, ecc.) dovranno essere scelte e dimensionate dal Progettista e/o dallo Strutturista incaricato sotto la propria esclusiva competenza e responsabilità, tenendo conto delle indicazioni della presente relazione. Lo scrivente rimane a disposizione qualora si rendessero necessari ulteriori approfondimenti di carattere geologico-tecnico. La strada dovrà essere sottoposta ad una attenta e regolare manutenzione periodica, specialmente dopo la stagione invernale. Dovranno in particolare essere mantenute efficienti e funzionali, mediante adeguate pulizia e sghiaiamenti, le canalette trasversali e di monte; lo stesso dicasi per i guadi. 42

43 6. CONCLUSIONI Per incarico dell Amministrazione Comunale di Oltressenda Alta (Determinazione n. 92 data del Responsabile dell'area Tecnica del Comune di Oltressenda Alta Ing. Emilio Nicoli) è stata predisposta la presente relazione geologica, al fine di accertare la fattibilità e le eventuali problematiche di ordine geologico dei terreni interessati dal progetto di fattibilità tecnica ed economica per formazione strada di servizio Baita Alta Baita Bassa e rifacimento impianto idrico dell Alpe Verzuda a Oltressenda Alta (Bergamo). Il progetto rientra nel Programma di Sviluppo Rurale di Regione Lombardia ed è stato ammesso a contributo a seguito di valutazione positiva da parte dell Ente regionale stesso. Per ogni considerazione di carattere ambientale, per la disamina vincolistica e per l analisi del tracciato stradale con relative indicazioni tecniche, si rimanda ai Capitoli 2-6. Durante l'esecuzione degli scavi e la realizzazione delle opere, il Progettista e l Impresa esecutrice dovranno comunque verificare la corrispondenza tra le caratteristiche dei terreni riscontrate e quelle prospettate nella relazione geologica; in presenza di difformità si dovranno tempestivamente avvisare la Direzione Lavori e lo scrivente. In base ai risultati dei rilievi e degli approfondimenti effettuati si ritiene che, fatte salve le considerazioni e prescrizioni contenute nella presente relazione (con particolare riferimento alla presenza degli ambiti franosi, torrentizi e valanghivi), nonché gli eventuali approfondimenti specifici necessari, in linea generale non vi siano elementi geologici ostativi alla realizzazione delle opere di progetto. Mozzo, dicembre 2017 Dott. Geol. Alessandro Chiodelli 43

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