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2 INDICE Richiami alla normativa pag. 2 Art. 1 - finalità degli studi geologici pag. 2 Art. 2 - composizione studio geologico pag. 4 Art. 3 - prescrizioni a carattere generale pag. 5 Classi di fattibilità pag. 6 Art. 4 - classe di fattibilità 3 pag. 6 Art. 5 - classe di fattibilità 4 pag. 8 Pericolosità e ambiti pag. 9 Art. 6 - pericolosità sismica pag. 9 Art. 7 - fasce fluviali pag. 9 Art. 8 - salvaguardia della qualità acque destinate al consumo umano pag. 10 Art. 9 - prescrizioni per ambiti di trasformazione pag. 11 1

3 RICHIAMI ALLA NORMATIVA Art. 1 - finalità degli studi geologici Lo studio geologico di supporto del Piano di Governo del Territorio di Ponti Sul Mincio, di cui le presenti norme costituiscono parte integrante, è stato redatto in ottemperanza alle disposizioni della D.G.R n. 8/1566 del 2005 Criteri ed indirizzi per la definizione della componente geologica, idrogeologica e sismica del piano di governo del territorio, in attuazione dell art. 57, comma 1, della l.r. 11 marzo 2005, n. 12 e s.m.i.( DGR 8 maggio 2008 n. 8/7374). Lo studio geologico ha la finalità di prevenzione del rischio idrogeologico attraverso una pianificazione territoriale compatibile con l assetto geologico, geomorfologico, idrogeologico e con le condizioni di sismicità del territorio a scala comunale. Ai sensi dell art. 8, comma 1, lettera c) della l.r. 12/05, nel Documento di Piano del P.G.T. deve essere definito lo stato geologico, idrogeologico e sismico del territorio. Considerato l iter di approvazione previsto dall art. 13 della stessa l.r. 12/05, al fine di consentire alle Province la verifica di compatibilità della componente geologica del P.G.T. con il proprio PTCP, il Documento di Piano deve contenere lo studio geologico nel suo complesso, redatto ai sensi del citato atto. Le fasi di sintesi/valutazione e di proposta (rappresentate dalle Carte di Sintesi, dei Vincoli, di Fattibilità delle azioni di piano e dalle relative prescrizioni) costituiscono parte integrante anche del Piano delle Regole nel quale, ai sensi dell art. 10, comma 1, lettera d della l.r. 12/05, devono essere individuate le aree a pericolosità e vulnerabilità geologica, idrogeologica e sismica, nonché le norme e le prescrizioni a cui le medesime sono assoggettate. Le norme geologiche contengono la normativa d'uso della carta di fattibilità e riportano, per ciascuna classe e/o sottoclasse, precise indicazioni sulle indagini di approfondimento da effettuarsi prima degli eventuali interventi urbanistici. La normativa di riferimento, per le indagini geologiche e per le relazioni geologica e geotecnica da allegare ai Piani Attuativi ed ai progetti delle costruzioni, è contenuta nel "Decreto Ministeriale Norme Tecniche per le Costruzioni e nella successiva Circolare applicativa del Cons. Sup. LL. PP. Istruzioni per l applicazione delle Norme Tecniche per le Costruzioni. 2

4 Sulla base delle normative citate la Relazione geologica deve comprende lo studio geologico per la caratterizzazione e la modellazione geologica del sito, per una zona adeguata al tipo di opera ed al contesto geologico locale e deve illustrare i lineamenti geomorfologici, stratigrafici, litologici, idrografici, idrogeologici e sismici locali. La Relazione geotecnica deve comprendere: - la descrizione delle prove geotecniche e/o geofisiche eseguite in sito e/o in laboratorio per la caratterizzazione e la modellazione geotecnica dell area; le indagini, commisurate alle dimensioni ed al tipo di opera, devono permettere una adeguata caratterizzazione geotecnica del volume significativo del terreno inteso come parte del sottosuolo influenzata, direttamente o indirettamente, dalla costruzione dell opera e che influenza l opera stessa; - l identificazione dei parametri geotecnici appropriati ai fini progettuali; - la determinazione dei valori caratteristici dei parametri geotecnici da utilizzare nelle diverse verifiche; - le verifiche di sicurezza dell opera in relazione al tipo di costruzione, in condizioni statiche e, quando richiesto dalla normativa vigente, in condizioni dinamiche. Le NTC impongono di adottare per le verifiche il metodo agli stati limite; fanno eccezione le costruzioni di tipo 1 e 2 e Classe d uso I e II limitatamente ai siti ricadenti in zona sismica 4 dove è ammesso il Metodo di verifica alle tensioni ammissibili (NTC par. 2.7). Le norme tecniche del D.M interessano tutte le costruzioni. Nel caso di costruzioni o interventi di modesta rilevanza, che ricadano in zone ben conosciute dal punto di vista geotecnico, la progettazione potrà essere basata sull'esperienza e sulle conoscenze disponibili, ferma restando la piena responsabilità del progettista sulle ipotesi e sulle scelte progettuali (Norme tecniche delle costruzioni, paragrafo 6.2.2, ultimo comma). Lo studio condotto ha evidenziato che nel territorio di Ponti vi sono aree a differente sensibilità nei confronti delle problematiche geologiche, geomorfologiche, sismiche e idrogeologiche. Queste aree, sulla base delle limitazioni di tipo geologico in esse riscontrate, sono state attribuite a sole due 3

5 classi e sono state cartografate nella CARTA DI FATTIBILITÀ DELLE AZIONI DI PIANO (TAV. 5) realizzata in scala 1: All interno di ciascuna classe sono presenti differenti situazioni (sottoclassi) che sono state distinte sulla carta in base al tipo di controindicazione o di limitazione alla modifica della destinazione d uso. La descrizione delle classi, per maggiore chiarezza espositiva, è effettuata a partire dalla classe che presenta minori limitazioni. Per quanto riguarda la pericolosità sismica locale del territorio comunale, sono stati individuati, con il 1 Livello di approfondimento ed il II, gli scenari di pericolosità sismica locale Z3b e Z4c, cartografati su Tav. 2 Carta della pericolosità sismica locale. Art. 2 - composizione studio geologico Lo studio geologico si compone dei seguenti elaborati: Relazione illustrativa; o 1-Carta inquadramento geolitologico, geomorfologico e idrologico ( scala 1 : ) o 2-Carta della pericolosità sismica ( scala 1 : ) o 3-Carta dei vincoli ( scala 1 : ) o 4-Carta di sintesi ( scala 1 : ) o 5-Carta della fattibilità geologica ( scala 1 : ) 4

6 Art. 3 - prescrizioni a carattere generale Oltre a quanto puntualmente previsto dalle presenti norme in relazione alla fattibilità delle azioni di piano, ai vincoli di carattere geologico presenti sul territorio e alle prescrizioni relative agli ambiti di trasformazione, si sottolinea che il rilascio delle autorizzazioni e delle concessioni edilizie deve essere in ogni caso subordinato alla presentazione della specifica relazione geologica e geotecnica ai sensi del Decreto ministeriale 14 gennaio 2008, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 222 del 4 febbraio 2008 Norme tecniche per le costruzioni (di seguito NTC 2008). Lo studio geologico e geotecnico dovrà essere rapportato all importanza tecnica dell opera e/o alla complessità dell area e dovrà definire tutti gli elementi atti a giustificare le soluzioni progettuali adottate e a dimostrare la loro fattibilità in relazione alla natura, alle caratteristiche fisicomeccaniche dei terreni e alle condizioni geomorfologiche e idrogeologiche locali. Relativamente alle problematiche sismiche si ricorda che oltre al già citato D.M. 14/1/2008 rimane comunque in vigore l Ordinanza P.C.M. n.3274 del 20 marzo Si specifica inoltre che, ai sensi del D.M. 14 gennaio 2008, la determinazione delle azioni sismiche in fase di progettazione non è più valutata riferendosi ad una zona sismica territorialmente definita, bensì sito per sito, secondo i valori riportati nell Allegato B del sopraccitato D.M.; pertanto la suddivisione del territorio in zone sismiche (ai sensi della OPCM 3274/2003) individua unicamente l ambito di approfondimento in fase pianificatoria. Si sottolinea infine che le indagini effettuate per il PGT, non sostituiscono, anche se possono comprendere, le indagini previste per le singole costruzioni dal D. M Norme Tecniche per le Costruzioni. Per le normative inerenti le aree di salvaguardia individuate per captazioni di acqua potabile a servizio di pubblico acquedotto si rimanda a: - D.Lgs. 152/ D.G.R. 6/15137 del D.G.R.7/12693 del

7 CLASSI DIFATTIBILITA Art. 4 - classe di fattibilità 3 - fattibilità con consistenti limitazioni Oltre a quanto fissato dal Decreto Ministeriale Norme Tecniche delle Costruzioni, nelle aree ricomprese nella Classe 3 di fattibilità valgono le seguenti prescrizioni specifiche, relative a ciascuna sottoclasse. In tutte le aree a Classe di fattibilità 3 è vietata la realizzazione di: - opere che interferiscano direttamente con la falda; - opere che consentano la dispersione in falda di acque superficiali provenienti da strade, piazze e/o aree pavimentate, ovvero prive di superfici naturalmente o artificialmente drenanti, così come indicate nel R.R. n. 4/2006. E invece consentita la dispersione in falda di acque superficiali provenienti da tetti e/o similari. I piani di attuazione degli A.T. ubicati in aree a classe di fattibilità 3 dovranno essere obbligatoriamente corredati da uno studio geologico ed idrogeologico e, ove necessario, geotecnico ed idraulico ( fascia C del PAI), che valuti adeguatamente e risolva tutte le problematiche evidenziate nella Carta della Fattibilità. Le indagini e le analisi dovranno risultare compatibili con le problematiche affrontate in ciascun ambito di trasformazione. Nelle aree ricadenti in questa classe di fattibilità è obbligatorio lo studio geologico e geotecnico ai sensi del D.M. 14/1/2008, limitato al singolo progetto edilizio e all immediato intorno, per: - Nuovi fabbricati di qualsiasi destinazione d uso; - Ristrutturazione, con demolizione e ricostruzione in loco, di edifici esistenti. SOTTOCLASSE 3 A Comprende le colline moreniche, caratterizzate da depositi caotici a granulometria variabile dai blocchi alle argille, con potenziali fenomeni di erosione e gravitativi. Sugli interventi consentiti dalle norme vigenti sono previste le seguenti indagini : - valutazione del carico unitario ammissibile e dei cedimenti assoluti e differenziali relativi dei terreni di fondazione; - valutazione della stabilità delle scarpate naturali, nonché di quelle artificiali indotte da tagli e 6

8 sbancamenti; - indicazioni sulle metodologie adottate per la messa in sicurezza dei versanti, nonché per il drenaggio e l allontanamento di acque superficiali e sotterranee che dovessero interferire con le opere progettate. SOTTOCLASSE 3 B Comprende la fascia di territorio interessata dalla presenza di depositi fluvioglaciali e fluviali, costituiti da materiale grossolano (ciottoli, ghiaie e sabbie) ad alta permeabilità, con vulnerabilità estremamente elevata dell acquifero superficiale. Sugli interventi consentiti dalle norme vigenti sono previste le seguenti indagini : - valutazione del carico unitario ammissibile e dei cedimenti assoluti e differenziali dei terreni di fondazione; - valutazione della soggiacenza della falda in caso di strutture sotterranee che possano interessare la falda stessa; - indicazioni sulle metodologie di abbattimento temporaneo della falda e dei sistemi di impermeabilizzazione nei casi di realizzazione di strutture sotto falda; - indicazioni sulle opere di protezione della falda da eventuali scarichi idrici. SOTTOCLASSE 3 C Comprende le zone di dorsale/cresta,di possibile amplificazione sismica Entro le zone di possibile amplificazione sismica in caso di terremoto, valgono le norme previste dall Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n del e dalla D.G.R. 7 novembre 2003 n. 7/ Sono inoltre previste, per i nuovi interventi, le seguenti indagini di approfondimento: - relazione geologica in prospettiva sismica, con indagini mirate a definire i parametri geomeccanici, lo spessore dei depositi e modellazione geotecnica, i cedimenti e i carichi in condizioni sismiche, le caratteristiche di velocità delle onde S nei primi 30 metri di profondità e aggancio allo spettro normalizzato del terreno corrispondente; per la verifica della stabilità dei versanti si dovrà provvedere all applicazione dei coefficienti come da normativa. 7

9 Art. 5 - classe di fattibilità 4 Fattibilità con gravi limitazioni Nelle aree ricomprese in Classe 4 di fattibilità sono escluse nuove edificazioni ad eccezione delle opere tese alla sistemazione idrogeologica per la messa in sicurezza dei siti. Per gli edifici esistenti sono consentite esclusivamente opere relative ad interventi di demolizione senza ricostruzione, manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro, risanamento conservativo, come definiti dall art. 27, comma 1, lettere a), b), c) della l.r. 12/2005, senza aumento di superficie o volume e senza aumento del carico insediativo.; alle istanze devono essere allegate relazione geologica, geotecnica, idrogeologica e idraulica che dimostri la compatibilità degli interventi previsti con la situazione di rischio potenziale presente. Sono inoltre ammesse esclusivamente infrastrutture pubbliche o di interesse pubblico che potranno essere realizzate solo se non altrimenti localizzabili. A tal fine, alle istanze per l approvazione di tali opere da parte dell Autorità Comunale, dovrà essere allegata apposita relazione geologica, geotecnica, idrogeologica e idraulica che dimostri la compatibilità degli interventi previsti con la situazione di rischio potenziale presente. SOTTOCLASSE 4 A Comprende le Fasce Fluviali A e B del fiume Mincio, così come definite dal PAI; si tratta della fascia di deflusso della piena (Fascia A) e della fascia di esondazione (Fascia B). Considerato che per ampie zone le Fasce A e B coincidono, risulta opportuno ai fini della prevenzione applicare ad entrambe le fasce la normativa del PAI prevista per la Fascia A. Entro tali aree gli interventi ammessi sono solo quelli previsti dalla Normativa PAI e vanno applicate le norme di Fascia A, in particolare: art. 29, comma 2; art. 32 commi 3 e 4; art. 38; art. 38 bis; art. 39, commi da 1 a 6; art. 41. Sono inoltre previste le seguenti indagini di approfondimento: - indagine geologica, geotecnica, idrogeologica e idraulica per la valutazione degli effetti dei nuovi interventi sulla situazione esistente e sull ambiente nonché della compatibilità degli interventi previsti con la situazione di rischio potenziale presente. 8

10 SOTTOCLASSE 4 B Comprende le zone interessate da depositi con scadenti caratteristiche geotecniche. Sugli interventi consentiti dalle norme vigenti sono previste le seguenti indagini di approfondimento: - indagine geologica, geotecnica, idrogeologica e idraulica per la valutazione degli effetti dei nuovi interventi sulla situazione esistente e sull ambiente nonchè della compatibilità degli interventi previsti con i vincoli di tutela presenti. PERICOLOSITA E AMBITI Art. 6 - pericolosità sismica Nella definizione dello scenario di pericolosità sismica locale si è valutato come è possibile che il terreno sia soggetto a fenomeni ampliamento sismico indicati nella Carta della Pericolosità sismica. Tale possibilità andrà analizzata in fase di redazione del Piani di Attuazione relativi agli Ambiti di Trasformazione mediante gli approfondimenti di 3 livello svolti ai sensi della D.G.R n. 8/1566 del 2005 e s.m.i. La verifica a liquefazione è in ogni caso obbligatoria, quando ne sussistano le condizioni, ai sensi delle NTC 2008, Cap Rimane inoltre obbligatoria la definizione delle caratteristiche sismiche del sottosuolo ai sensi delle NTC Art. 7 - fasce fluviali I corsi d acqua di superficie del reticolo idrografico principale sono sottoposti a vincolo idrogeologico assoluto per una fascia di 10 m dalla sponda o dal piede dell argine ai sensi del R.D. 523/1904 Testo unico delle leggi sulle opere idrauliche. 9

11 Valgono inoltre le prescrizioni del comma c, art. 1 della Legge 431/85 per i corsi d acqua iscritti in elenco al T.U. approvato con R.D. 11/12/33 n 1775, in cui si ritengono sottoposti a vincolo paesaggistico per una fascia di 150 m, ai sensi della Legge 29 giugno 1939 n Il vincolo di inedificabilità di 10 m di cui al R.D. 523/1904 vige sino all assunzione da parte del Comune di apposito provvedimento ai sensi della d.g.r. 25 gennaio 2002, n 7/7868, pubblicato sul B.U.R.L. del 15 febbraio Per il fiume Mincio valgono le delimitazioni fissate dalle norme di attuazione del Piano stralcio per l Assetto Idrogeologico per le fasce fluviali: in particolare quanto stabilito dagli Artt. 1 (comma 6), 29,30,32,38,38 bis,38 ter e 39 per le Fasce A e B e l Art. 31 per la Fascia C; Art. 8 - salvaguardia della qualità acque destinate al consumo umano Ai sensi dell art. 21 del D.L. 11 maggio 1999, n 152 ( Disposizioni sulla tutela delle acque dall inquinamento e recepimento della direttiva 91/271/CEE concernente il trattamento delle acque reflue urbane e della direttiva 91/676/CEE relativa alla protezione delle acque dall inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole) e del successivo art. 5 comma 4 e 5 del D.L. 18 agosto 2000 n 258 ( Disposizioni correttive e integrative del decreto legislativo 11 maggio 1999 n 152, in materia di tutela delle acque dall inquinamento, a norma dell art. 1, comma 4 della legge 24 aprile 1998, n 128 ) riguardanti le risorse idriche e le direttive per l individuazione delle aree di salvaguardia delle captazioni di acque sotterranee destinate al consumo umano per i pozzi e le sorgenti valgono le prescrizioni in esse contenute. 10

12 Art. 9 - prescrizioni per ambiti di trasformazione Per le aree la cui destinazione attuale è di tipo industriale o ad allevamento intensivo, nel caso di trasformazione ad area residenziale o verde pubblico, è prescritta una verifica analitica dei terreni e della falda a garanzia del rispetto dei limiti imposti dal del D.Lgs. 152/2006 (All. 5 al Titolo V parte quarta). Di tale verifica dovrà esser redatta adeguata relazione ambientale a corredo del Piano Attuativo. 11

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