IL NON PROFIT RESPONSABILE

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3 Katia Giusepponi IL NON PROFIT RESPONSABILE SOCIALITÀ ED ECONOMICITÀ

4 Copyright MMX ARACNE editrice S.r.l. via Raffaele Garofalo, 133/A B Roma (06) ISBN I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il permesso scritto dell Editore. I edizione: settembre 2010

5 Indice 9 Introduzione 13 Parte prima RESPONSABILITÀ E CONTROLLO DELLE PERFORMANCE SOCIALI ED ECONOMICHE (di Katia Giusepponi) 15 capitolo I Responsabilità delle performance sociali ed economiche L azienda non profit nel tessuto socio-economico Le performance dell azienda non profit: prospettiva sociale e prospettiva economica La rete degli interlocutori La responsabilità sociale delle performance nelle organizzazioni non profit 33 capitolo II Un controllo «responsabile» delle performance Il concetto di controllo «responsabile» La prospettiva della socialità: comprendere bisogni, aspettative e soddisfazione percepita Le dimensioni dell economicità 5

6 6 Indice 49 capitolo III La rendicontazione sociale nei sistemi di controllo delle performance Responsabilità e rendicontazione La rendicontazione sociale nei sistemi di controllo Le prospettive della rendicontazione sociale L attenzione al connubio socialità-competitività L attenzione all equilibrio economico-finanziario Il coinvolgimento degli interlocutori nella rendicontazione e nel controllo 63 capitolo IV Riferimenti per la redazione del bilancio sociale Premessa Linee guida GRI AA1000 Series Principi di redazione del GBS Linee guida per il bilancio sociale delle imprese sociali Linee guida dell Agenzia per le Onlus Linee guida Feo-Fivol, Iref-Acli e Csv.net Esigenze di controllo «responsabile» e principi di rendicontazione sociale 91 Parte seconda UN PERCORSO DI RENDICONTAZIONE SOCIALE PER IL CONTROLLO DELLE PERFORMANCE: PROPOSTE ED ESPERIENZE (di Katia Giusepponi) 93 capitolo V Profili introduttivi del bilancio sociale Qualificazione e presentazione del bilancio sociale Articolazione del rapporto Nota introduttiva e metodologica Gruppo di lavoro

7 Indice capitolo VI Presentazione dell identità aziendale Spiegare l identità aziendale Contesto di riferimento e vision Mission e linee strategiche Sistema dei valori aziendali Storia dell organizzazione Interlocutori Quadro degli obiettivi Risorse e organizzazione 123 capitolo VII Relazione sulle attività svolte e programmazione per il periodo futuro Collegamento con il sistema di controllo Riferimento a grandezze Rendicontazione delle attività su progetto Profili qualitativi dei risultati Programmazione per il periodo futuro Quadro di sintesi 137 capitolo VIII Profili economico-finanziari della gestione Premessa Profili economici: valore aggiunto e articolazione degli elementi reddituali Profili patrimoniali e finanziari Sulle liberalità 155 capitolo IX Modalità ed esiti del coinvolgimento degli interlocutori Modalità di coinvolgimento degli interlocutori Esiti della consultazione Rilevazione delle opinioni dei lettori

8 8 Indice 163 capitolo X Valutazione professionale, approvazione, diffusione e utilizzo del bilancio sociale Giudizi professionali sul bilancio Approvazioni del bilancio sociale Diffusione e utilizzo del rapporto 167 Parte terza CONDIVISIONE E GUIDA DI UN PERCORSO DI SOCIAL REPORTING (di Davide Alessandrelli, Patrizia Camilletti, Katia Giusepponi) 169 capitolo XI I percorsi di social reporting come processi di «riflessione condivisa»: considerazioni di sintesi (di Katia Giusepponi) La «riflessione condivisa» Riflessione contro compilazione 175 capitolo XII Guidare le organizzazioni di volontariato nella redazione del bilancio sociale. L esperienza del CSV Marche (di Davide Alessandrelli e Patrizia Camilletti) Dalla risposta dei bisogni primari delle associazioni ai percorsi di qualificazione Il servizio di accompagnamento alla redazione del bilancio sociale I pro e i contro della scelta metodologica Il percorso di accompagnamento I risultati quantitativi I risultati qualitativi e gli elementi di migliorabilità Le opinioni delle associazioni di volontariato aderenti al progetto 197 Elenco tavole 201 Elenco case study 205 Bibliografia

9 Introduzione Il lavoro è frutto di riflessioni sulle modalità di realizzazione delle finalità sociali e sui profili di economicità di organizzazioni non profit che possano definirsi responsabili, in grado di rilevare attentamente bisogni e d integrarsi nel tessuto socio-economico per migliorarlo, fornendo risposte adeguate agli interlocutori. In senso ampio, il non profit comprende aziende private che sorgono non per realizzare reddito da distribuire tra proprietari e investitori, ma con una finalità sociale. Come noto, si tratta di un panorama molto ampio che comprende sia il non profit più lontano dalle logiche di mercato (si pensi al mondo del volontariato), sia realtà in cui la ricerca del reddito convive con una forte spinta sociale ed è comunque finalizzata, non alla distribuzione del reddito stesso, ma a rafforzare il patrimonio e gli strumenti di gestione (si pensi al mondo della cooperazione sociale) 1. La socialità, come sistema di elementi che qualificano l azienda non profit sintetizzandone le finalità, va salvaguardata nella sua coerenza rispetto al contesto spazio-temporarale attraverso l assiduo confronto con le parti interessate e monitorata con costanza e rigore attraverso adeguati sistemi di pianificazione, rendicontazione e controllo. L economicità, come condizione necessaria di socialità, va ricercata e valutata sulla base di sistemi di pianificazione, rendicontazione e 1 Per approfondimenti a questo riguardo si rinvia fin d ora al volume, KATIA GIUSEPPONI., Social reporting nell impresa sociale, Aracne, Roma,

10 10 Introduzione controllo tesi ad orientare l efficacia della gestione e il non-spreco di risorse. La discussione, sugli obiettivi prefissati e sui risultati ottenuti, e il reporting consentono di sviluppare la comprensione e l esperienza necessarie per coniugare sempre meglio socialità ed economicità nella dimensione della responsabilità nei confronti degli interlocutori. La rendicontazione sociale scaturisce da questa radice logica. Modelli e schemi di riferimento proposti a tale riguardo non possono prescindere da tale premessa. Nella prima parte dello scritto, si tratta di responsabilità e controllo delle performance sociali ed economiche, approdando al tema della rendicontazione sociale, intesa come strumento di un governo delle performance in grado di sollecitare interrogativi da parte degli interlocutori, interni ed esterni, e di offrire risposte tese al miglioramento dell azienda, dei suoi pubblici, dei suoi contesti di riferimento; in altri termini, intesa come strumento di un controllo che possa essere qualificato come «responsabile». Una gestione socialmente responsabile, aperta rispetto ai diversi interlocutori, comporta sempre uno sforzo nel senso della trasparenza, della comunicazione e del coinvolgimento; questo è particolarmente vero per le realtà aziendali caratterizzate dalla rilevante utilità collettiva dei servizi prestati. L azienda responsabile è quella che accetta e si pone continuamente interrogativi, alla ricerca di sempre più elevati livelli di benessere per tutti gli interlocutori, interni ed esterni, allargando i confini aziendali per comprendere tutti gli stakeholder: essi stessi soggetti aziendali. Tale meccanismo, inclusivo, risulta nello stesso tempo frutto e fonte di un sistema di rendicontazione che evidenzia i risultati della gestione, intesi in senso pieno, come impatti socio-ambientali oltre che economici e competitivi. Nella seconda parte, viene illustrato un percorso di rendicontazione sociale per il controllo delle performance. Si tratta di un percorso di bilancio sociale che attinge a diversi riferimenti illustrati nella prima parte del volume, cercando di ottimizzare il circuito virtuoso tra programmazione e controllo della gestione, trasparenza della comunicazione e coinvolgimento degli interlocutori.

11 Introduzione 11 Filo conduttore del processo è nell interrogativo che l azienda deve costantemente porsi circa le possibilità di miglioramento delle proprie performance. In alcuni passaggi, la trattazione trova utili casi di studio nel riferimento a bilanci sociali di organizzazioni di volontariato aderenti al Centro Servizi per il Volontariato delle Marche. Nella terza parte del lavoro, ci si focalizza sui temi della condivisione e della guida dei percorsi di bilancio sociale. In particolare, il primo ambito viene presentato soprattutto come necessità di una «riflessione condivisa» che qualifichi il percorso di social reporting. Si tratta di una riflessione che appartiene ai processi di programmazione e controllo e che, partendo dall identità aziendale, deve condurre a comprendere i punti di forza e i punti di debolezza di quanto realizzato e ad individuare percorsi di miglioramento, per confluire nel bilancio sociale. Viene evidenziato come, nello scegliere e nel seguire riferimenti, nell impostare il processo di rendicontazione salvaguardando il dettato normativo quando esistente occorra tenere presente che: è necessario garantire un approccio riflessivo, evitando ogni prospettiva compilativa; la qualità di contenuto del documento-bilancio sociale dipende da un processo di rendicontazione inteso, senza soluzione di continuità, come percorso di analisi e apprendimento per il miglioramento. In tema d indirizzo dei percorsi di rendicontazione, il capitolo dodicesimo, curato da Davide Alessandrelli e Patrizia Camilletti, rappresenta un utile testimonianza sull esperienza maturata dal Centro Servizi per il Volontariato delle Marche nel guidare organizzazioni di volontariato verso la redazione del bilancio sociale, sulla base dell approccio delineato. Katia Giusepponi Macerata, Università degli Studi agosto 2010