Storia della Musica lezione 13. tra Rococò e classicismo Franz Joseph Haydn
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1 Storia della Musica lezione 13 tra Rococò e classicismo Franz Joseph Haydn
2 Un prospetto delle forme musicali
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4 Verso il periodo Classico Il periodo che va dal 1770 ai primi anni dell'ottocento e in cui operarono Haydn, Mozart e Beethoven è chiamato dagli studiosi classico. Nasce in questa fase storica la forma-sonata, un principio formale che viene applicato alle principali composizioni che si diffondono in quell'epoca: la sonata per uno o più strumenti, il quartetto, il concerto solistico, la sinfonia. Una forma-sonata, in genere presente nel primo movimento di una sonata, quartetto o sinfonia classici, è costituita da tre parti: una prima parte, l'esposizione, in cui due temi vengono presentati il primo nella tonalità principale, il secondo in una tonalità contrastante; una seconda parte, lo sviluppo, in cui il materiale tematico è elaborato; infine una terza, la ripresa, in cui i due temi dell'esposizione tornano entrambi senza contrasto, nella tonalità principale.
5 Haydn : cenni biografici Nato nel 1732 nella cittadina austriaca di Rohrau, il compositore austriaco del Settecento, Franz Joseph Haydn è stato, insieme a Mozart e Beethoven, uno dei protagonisti del classicismo viennese, momento tra i più luminosi della storia della musica. Considerato il padre della sinfonia, concepì le nuove forme della sinfonia per orchestra, della sonata per pianoforte e del quartetto per archi. La reputazione di Haydn nel campo della composizione e dell'insegnamento non tardò a manifestarsi. Scrisse i primi quartetti per archi intorno al 1757, in seguito compose la sua prima sinfonia (1759).
6 Al servizio del principe Esterházy Nel 1761 Haydn diventò responsabile di tutte le attività musicali presso la sfarzosa corte del principe ungherese Paul Anton Esterházy e poi del principe Nicolaus, detto 'il Magnifico'. In un ambiente così favorevole Haydn scrisse numerose opere teatrali serie e buffe, tutte in italiano, alcune su libretto di Carlo Goldoni e Pietro Metastasio, oratori, messe, musica strumentale e vocale di vario genere, la maggior parte delle 52 sonate per pianoforte che rappresentano un contributo fondamentale alla letteratura di questo strumento e oltre 80 delle sue 108 sinfonie. Trascorse la maggior parte della sua lunga carriera in Austria, come maestro di cappella presso la famiglia Esterházy.
7 Dalla corrispondenza di Haydn: «Il principe era pienamente soddisfatto del mio lavoro, ero apprezzato, avevo a disposizione un'orchestra per fare esperimenti ed osservare cosa rafforzava e cosa indeboliva un effetto e quindi potevo perfezionare, cambiare, eliminare e provare soluzioni nuove; ero isolato dal mondo, non c'era nessuno intorno a me che potesse sviare o turbare il mio lavoro e così fui costretto a diventare originale»
8 Il periodo Londinese Nel 1791, Haydn accettò l'invito dell'impresario Johann Peter Salomon a recarsi a Londra per dirigere una serie di concerti, che comprendevano tra l'altro l'esecuzione di sei nuove sinfonie composte per l'occasione. Il successo fu straordinario: Haydn acquisì in Inghilterra grande notorietà e onori, consolidati anche da una laurea honoris causa dell'università di Oxford, e fu considerato come il più illustre continuatore di Händel. Durante i soggiorni a Londra, tra gli anni 1791 e 1795, egli scrisse ben 200 composizioni. A questo periodo risalgono le dodici celebri sinfonie dette londinesi (nn ), espressione della sua piena maturità artistica, tra cui si ricordano La pendola (n. 101, ) e la sinfonia Londra (n. 104, 1795).
9 Il ritorno in Patria Rientrato in Austria nuovamente alle dipendenze di un principe Esterházy, Nicolaus II, Haydn compose alcune tra le sue opere più mature, come l'oratorio sacro La creazione ( ) e quello profano Le stagioni ( ). Joseph Haydn fu stimolato nella composizione di un grande oratorio La Creazione durante i suoi viaggi in Inghilterra del e , dove ebbe occasione di sentire gli oratori di Georg Friedrich Händel. È probabile che egli volesse tentare di ottenere, attraverso l'uso del linguaggio musicale del maturo classicismo viennese, un importante risultato. Dal 1803 smise di comporre e morì a Vienna nel 1809.
10 La forma del Quartetto per archi Haydn può essere considerato a buon diritto il creatore del genere classico del quartetto per archi, dato che egli portò questa forma ad un elevatissimo grado di perfezione di scrittura, nel rispetto dell'equilibrio fra le diverse parti di ogni composizione. L'equilibrio si presenta sia nella importanza crescente delle voci intermedie sia come dialogo paritario tra i quattro strumenti ad arco, che alle volte propongono delle melodie "semplici" ed orecchiabili ed altre volte procedono indipendentemente fra loro in andamento fugato.
11 Lo stile del quartetto haydniano -Un primo movimento solitamente in tempo Allegro ed in forma sonata. -Un secondo movimento di solito in tempo più lento (Andante o Adagio) in cui Haydn è meno vincolato a scelte obbligate: questo tempo ad esempio può essere un tema con variazioni, oppure una semplice melodia cantabile proposta dal primo violino con accompagnamento degli altri strumenti, oppure potrebbe essere nuovamente una forma sonata. -Un Minuetto come terzo movimento, in cui Haydn fa ampio uso di melodie dal carattere "popolare", soprattutto nel Trio. -Un tempo veloce come quarto movimento (Allegro o Presto), di carattere vario: spesso è un rondò che dà la possibilità al primo violino di mostrare le sue qualità tecniche.
12 Haydn fa ampio uso di melodie ispirate al folklore popolare, in particolare alla musica ungherese. I quartetti d'archi di Haydn furono pubblicati usualmente in gruppi omogenei di sei composizioni, tale "convenzione" fu anche rispettata da Mozart con i quartetti dedicati proprio ad Haydn e dal giovane Beethoven con i quartetti dell'op.18. Quartetto per archi op. 76 n 2
13 Il papà della sinfonia. Le sinfonie costituiscono la punta di diamante della sua produzione, tanto che Haydn è spesso chiamato 'il padre della sinfonia' per averne progressivamente fissato un modello formale talmente equilibrato da essere a lungo imitato. Esse solitamente vengono indicate con un numero progressivo,( da 1 a 104!!!) ma alcune sono note con un titolo convenzionale. Tra queste la Sinfonia degli addii (n. 45, 1772), che Haydn scrisse per giocare uno scherzo al principe: nell'ultimo movimento gli orchestrali mano a mano si alzano, spengono la candela che illumina il leggio e abbandonano il palcoscenico, finché non rimane sul palco un solo violinista.
14 La Sinfonia degli adii. La Sinfonia n. 45 in Fa diesis minore, nota anche come "Sinfonia degli addii", è stata scritta da Haydn nel È stata composta per il mecenate di Haydn, il principe Nikolaus Esterházy, quando la corte si trovava nella residenza estiva di Eszterhaza. Il primo movimento della Sinfonia n. 85 contiene dei riferimenti a quest'opera. È detta "sinfonia degli addii" perché nell'esecuzione dell'adagio finale i musicisti a turno smisero di suonare, spensero la candela del loro leggio e lasciarono la sala, e l'esecuzione venne portata a conclusione solo da due violini con sordina, suonati da Haydn stesso e dal primo violino, Luigi Tomasini. Il soggiorno ad Eszterhaza fu infatti più lungo del previsto, e con questo finale il compositore indicava in maniera allusiva al principe il desiderio dei musicisti di ritornare a casa ad Eisenstadt, dov'erano rimaste molte delle loro famiglie.
15 La struttura della sinfonia: Il primo movimento è in fa diesis minore. Il movimento si apre con arpeggi minori. Adagio Il secondo movimento, lento, in la maggiore è ancora in forma sonata. Inizia con una melodia rilassata suonata dai violini con la sordina, presentando un motivo "singhiozzante". L'atmosfera è più scura e meditativa con un'alternanza fra modi maggiore e minore. Minuetto: allegretto Il minuetto, in fa diesis maggiore, ha come peculiarità il fatto che la cadenza finale di ogni sezione è molto debole, cadendo alla terza battuta, creando un senso d' incompiutezza. Finale: Presto - Adagio L'ultimo movimento veloce, nel tipico stile di Haydn, scritto in forma sonata nella tonalità di fa diesis minore.
16 La musica arriva finalmente alla fine della ripresa in un passaggio che sembra essere la fine della sinfonia, ma improvvisamente irrompe in una cadenza di dominante. Quello che poi segue è una lunga coda, come un secondo movimento lento, estremamente raro nelle sinfonie classiche e che probabilmente lasciò stupito il principe. Tale coda è scritta in 3/8 e modula da la maggiore a fa diesis minore. Nella coda molti degli strumenti suonano un piccolo solo appena prima di "congedarsi", e il finale finisce in un pianissimo. L'ordine con cui gli strumenti abbandonano l'esecuzione è il seguente: primo oboe e secondo corno, fagotto, secondo oboe e primo corno, contrabbasso, violoncelli, violini di fila (restano solo i violini del primo leggio con sordina), viole. I violini del primo leggio, con la sordina, completano l'esecuzione.
17 La forma Sonata Haydn portò a un elevato grado di perfezione stilistica la struttura detta forma-sonata, presente in genere nel primo movimento di una sinfonia, sonata o quartetto classici. In questa forma-sonata due idee musicali contrastanti, spesso dal solo punto di vista armonico, venivano dapprima esposte, poi sviluppate cioè elaborate e infine riproposte nella tonalità principale della composizione.
18 Le sonate per pianoforte Anche nel comporre musica per pianoforte Haydn non smentisce la sua vena creativa. Sebbene dovesse comporre per l estensione relativamente limitata del fortepiano o dei primi prototipi di pianoforte, la sua immaginazione non aveva confini e la sua musica si adatterà naturalmente al colore e all ampiezza del moderno pianoforte gran coda. Le sue Sonate per pianoforte si possono considerare fonte d ispirazione per Beethoven. Come in altre sue grandi composizioni, Haydn fa viaggiare le sue idee musicali attraverso un lungo e tortuoso cammino che tocca una vastissima gamma emotiva dai diversi caratteri. Hoboken, nel suo catalogo della produzione di Haydn, elenca 52 Sonate per pianoforte (Christa Landon ne calcola 62, sebbene alcune siano rappresentate da soli frammenti)
19 Haydn piano sonata n 31 in La b maggiore
20 Il periodo londinese Durante due soggiorni oltre-manica,haydn avrà modo di farsi conoscere ed apprezzare al punto che verrà unanimamente considerato il successore morale di Handel. La sifonia n 101 conosciuta come sinfonia dell orologio o la pendola venne scritta durante il suo secondo soggiorno a Londra. La sinfonia si articola in quattro movimenti. Adagio - Presto : introduzione lenta (Adagio, 3/4), dal carattere scuro, in re minore. Una scaletta ascendente dei violini lancia il primo, vivace tema, in re maggiore (Presto, 6/8). Il secondo tema, più breve, è eseguito da flauti e oboi. I due soggetti vengono poi elaborati entrambi nello sviluppo.
21 I movimento: Adagio Adagio - Presto La composizione si apre con una introduzione lenta (Adagio, 3/4), dal carattere scuro, in tonalità di re minore. La tensione è rotta alla venticinquesima battuta, dove una scaletta ascendente dei violini lancia il primo, vivace tema, in re maggiore (Presto, 6/8). Il secondo tema, più breve, è eseguito da flauti e oboi. I due soggetti vengono poi elaborati entrambi nello sviluppo. Ad una trentina di battute dalla fine si attraversa una sezione densa di modulazioni e cromatismi, e poi dalla dominante si torna alla tonalità d'impianto con la riproposizione del primo tema.
22 II movimento andante Andante Il secondo movimento è caratterizzato dallo staccato degli oboi e dai pizzicati dei secondi violini e dei violoncelli, il cui ritmo ticchettante ispira il soprannome della sinfonia, ovvero "La pendola" o "L'orologio". Il primo tema è esposto dai violini primi, in sol maggiore. La musica si sposta in modo minore, per poi ritornare in maggiore, con i flauti che suonano sopra il ticchettio di sottofondo. Dopo una pausa la musica riprende a scorrere in modo minore, per poi ritornare in maggiore fino alla conclusione del movimento.
23 III movimento Minuetto: Allegretto Il tempo di danza è caratterizzato da accentuazioni e fraseggio asimmetrici. Nel trio i flauti richiamano il primo tema del presto iniziale.
24 IV movimento vivace Un tema di otto battute, presentato dai soli archi, apre il rondò conclusivo, seguito da un secondo tema più lungo (20 battute) e disteso. Un episodio in tonalità minore porta al fugato, in maggiore, proposto dai violini ai quali si unisce poi il resto dell'orchestra. Dopo una certa elaborazione, il tema iniziale viene ripresentato dolcemente dagli archi e porta alla coda che conclude la composizione.
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