SINFONIA N. 4 IN SI BEMOLLE MAGGIORE, OP. 60

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1 SINFONIA N. 4 IN SI BEMOLLE MAGGIORE, OP. 60 Data di composizione: 1806 Prima esecuzione: marzo 1807 Dedica: Franz von Oppersdorff Organico: flauto, 2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti; 2 corni, 2 trombe; timpani; archi [LE DURATE TRA PARENTESI QUADRE SI RIFERISCONO ALL EDIZIONE DI HOGWOOD] 1 TEMPO. ADAGIO - ALLEGRO VIVACE (SI BEMOLLE MAGGIORE; 4/4) ADAGIO INTRODUTTIVO [0 - b. 1] Introduzione (Adagio). Tenebroso motivo introduttivo (Motivo A1) affidato agli archi sopra il pedale dei fiati, che viene ripetuto dopo una breve e trasparente sezione di collegamento caratterizzata da un [32 ] singhiozzo dei violini primi (note staccate) sempre nel piano [ b. 13] Ripetizione integrale della precedente sezione, seguita da un [2 16 ] breve episodio con flauti e oboi in ascesa cromatica, che viene concluso da una breve formula cadenzale degli archi (Motivo A2) [ b. 36] Improvvisi accordi a piena orchestra nel fortissimo (Motivo A3) La ripetizione accelerata del Motivo A3 si trasforma in una sorta di sipario che prepara il [ b. 43] PRIMO TEMA, composto da un'incalzante frase a note staccate proposta dai violini primi (Motivo B1) suggellata da una morbida scala discendente dei legni (Motivo B2); la ripetizione del sipario conduce quindi alla ripresa del Motivo B a piena orchestra [ b. 65] Lungo pedale di tonica che sostiene una sorta di duetto tra i fagotti e violini culminante nella [ b. 81] ripresa del Motivo B1 che cominciando una progressione armonica dà l'avvio alla [4 16 ] TRANSIZIONE verso la zona del secondo tema, che ospita una nuova idea sincopata (Motivo C), presentata dai legni e ripresa dagli archi, conclusa con un arabesco di viole e violoncelli in rapido decremento dinamico

2 [ b. 107] Secondo tema, formato da diversi motivi. Il primo (Motivo D1) è presentato in imitazione da fagotto, oboe e flauto che, a sorpresa, modula verso il tono di re minore con una nuova idea (Motivo D2) subito ripresa e variata dai violini [ b. 121] Sezione di collegamento con gli archi all'unisono, in crescendo, che culmina con un [4 50 b. 135] motivo di carattere festoso (Motivo D3), basato sullo stesso ritmo del Motivo D2 [ b. 141] Terzo tema (Motivo D4) esposto prima dai soli (clarinetto in canone col fagotto) poi, in forte, dal settore degli archi (violini primi e secondi con raddoppio del flauto in canone con viole, violoncelli e contrabbassi) [ b. 177] Epilogo dell'esposizione, con nuova vigorosa idea sincopata degli archi (Motivo E1) [ b. 188] Ripetizione del Motivo A3 e ritornello dell'intera Esposizione: [5 42 ] Primo tema [6 35 ] Secondo tema [7 04 ] Terzo tema SVILUPPO [ b. 187] Sviluppo, basato sull'elaborazione dei Motivi A3 e B1, con inattesa comparsa di [ b.221] una nuova idea cantabile (Motivo E2) scambiata tra archi e legni [ b. 295] Improvvisa sospensione, con rullo di timpani in pianissimo ed elaborazione dei Motivi A3 e B2, seguita da una vigorosa intensificazione dinamica e testurale basata sull'iterazione del frammento del Motivo A3 con cui si opera la riconduzione verso la [ b. 351] Ripresa dell'esposizione con lievi varianti nell'orchestrazione e i necessari aggiustamenti tonali [10 30 ] Secondo tema [11 00 ] Terzo tema [ b. 481] Coda, basata sul materiale dell inizio dell esposizione. 2

3 2 TEMPO. ADAGIO (MI BEMOLLE MAGGIORE; 3/4) [0 - b. 1] Beethoven fa partire, piano, l accompagnamento ostinato, ai violini secondi, dopo un accordo degli archi, cui segue il [6 - b. 2] PRIMO TEMA, cantabilissimo, costituito da due lunghe frasi (Motivi F1 e F2), F1 F2 intonate dai violini primi sull'ostinato ritmico che caratterizzerà l'intero movimento e subito [51 - b. 10] PRIMO TEMA ripetuto dai legni [ b. 17] Sezione di transizione, segnalata dal forte e dalla trasformazione dell'ostinato ritmico in arpeggio legato e non staccato [ b. 26] SECONDO TEMA (Motivo G), lirico e malinconico, affidato al clarinetto: [ b. 34] Episodio conclusivo dell'esposizione (quasi un TERZO TEMA, Motivo H), con ripresa dell'ostinato ritmico iniziale che dai contrabbassi si propaga progressivamente a tutta l'orchestra e idea cadenzale proposta dal fagotto e ripetuta dagli altri legni. BREVE SVILUPPO [ b. 41] Variazione del PRIMO TEMA con diminuzioni ornamentali agli archi [ b. 50] Improvvisa modulazione al modo minore che introduce una drammatica sezione di carattere sviluppativo, basata sulla testa del primo tema e sull'ostinato ritmico [ b. 65] Ripresa variata, fino all'episodio conclusivo compreso: [6 43 ] Transizione [7 31] Secondo tema [8 23 ] Terzo tema [ b. 96] Coda, con la testa del PRIMO TEMA e [9 40 ] l'ultima apparizione dell'ostinato ritmico suggestivamente affidato ai timpani nel silenzio di tutta l'orchestra. 3

4 3 TEMPO. ALLEGRO VIVACE (SI BEMOLLE MAGGIORE; 3/4) SEZIONE PRINCIPALE (SEZ. A) [0 - b. 1] TEMA PRINCIPALE dello Scherzo, costituito dalla combinazione di un'idea nervosa e spezzata presentata dai violini (Motivo J1) con un motivo scalare (Motivo J2), prima ascendente e poi discendente, suddiviso tra legni e archi [13 - b. 20] Ritornello (ripetizione da b. 1) [26 - b. 21] Sezione di collegamento basata sul Motivo J1, con progressione sostenuta dai lunghi suoni dei fagotti [46 - b. 52] Ripresa a piena orchestra (forte) del Tema principale, ulteriormente ampliata [ b. 90] Ritornello (ripetizione da b. 21) a [1 31 ] ripresa a piena orchestra (forte) del Tema. TRIO (SEZIONE B) [ b. 90] Un poco meno Allegro. Nuovo tema dei legni (TEMA B), di carattere pastorale, o bandistico, che si alterna ad un breve sberleffo dei violini; ripetizione del Tema B per due volte [2 08 e 2 33 ] in progressiva intensificazione dinamica e testurale RIPETIZIONE DELLA SEZIONE PRINCIPALE (SEZIONE A ) [ b. 175] Tempo I. Breve riconduzione e ripetizione integrale dello Scherzo, senza ritornelli TRIO (SEZIONE B ) [ b. 268] Un poco meno Allegro. Ripetizione integrale del Trio [ b. 353] Tempo I. Breve ripetizione dell inizio del TEMA PRINCIPALE, in funzione di Coda. 4

5 4 TEMPO. ALLEGRO MA NON TROPPO (SI BEMOLLE MAGGIORE; 2/4) [0 - b. 1] PRIMO TEMA, inizia con un rapido movimento dei violini (Motivo M1), che innesca un moto perpetuo da cui si stacca un nuovo tema cantabile (Motivo M2), diviso tra violini e legni [20 - b. 25] Sezione di transizione, con nuova vigorosa idea dei violini (Motivo N) [30 - b. 35] SECONDO TEMA, cantabile (Motivo O1), composto da proposta dell'oboe e risposta del flauto, ripetuto con variazioni agli archi; giunge poi ad una nuova idea cromatica (Motivo O2), anch'essa suddivisa tra legni e archi [52 - b. 64] Episodio conclusivo dell'esposizione, con una nuova guizzante idea dei violini (Motivo P) e la ripresa del moto perpetuo [ b. 103] Ritornello: ripetizione integrale dell da b. 1 [1 54 ] Secondo tema [2 17 ] Episdio conclusivo SVILUPPO [ b. 104] Breve Sviluppo, basato sul Motivo M e sul moto perpetuo [ b. 184] Ripresa variata: Motivo M1 (al fagotto poi agli archi), transizione (ulteriormente dilatata, quasi a mo' di Sviluppo), [4 19 ] Secondo tema (Motivi O1 e O2), [4 48 ] Episodio conclusivo CODA [ b. 278] Moto perpetuo, [5 27 ] Motivo M1 al clarinetto (con raddoppio dei violini primi), risposta a piena orchestra e improvvisa cesura che prepara [5 46 ] l'attacco del moto perpetuo a contrabbassi e violoncelli sul quale violini e legni intonano il Motivo M2 [ b. 345] Ritorno esitante e rallentato del Motivo M1, in pianissimo, e chiusa fragorosa a piena orchestra. 5