Sinfonia n. 3 in mi bemolle maggiore, op. 55 Eroica
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- Giuliano Sassi
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1 Sinfonia n. 3 in mi bemolle maggiore, op. 55 Eroica Data di composizione: (prima esecuzione: 7 aprile 1805) Dedica: Franz Joseph von Lobkowitz Organico: 2 flauti, 2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti; 3 corni, 2 trombe; timpani; archi [LE DURATE TRA PARENTESI QUADRE SI RIFERISCONO ALL EDIZIONE DI FURTWÄNGLER] 1 TEMPO: ALLEGRO CON BRIO (MI BEMOLLE MAGGIORE; 3/4) ESPOSIZIONE [ b. 1] Due squilli (accordi secchi e forti) a piena orchestra (usati con la stessa funzione che ha, in teatro, l alzarsi del sipario ) preparano e annunciano il [3 - b. 3] MOTIVO PRINCIPALE: vero protagonista dell intero movimento, che compare qui all inizio in una forma anomala: eseguito piano dai violoncelli con scarno accompagnamento di note ribattute alle viole e ai violini. Le note del MOTIVO PRINCIPALE (Tema A) sono quelle del cosiddetto Accordo perfetto, tanto per intenderci, le quattro note usate nei segnali militari. Del segnale militare questo motivo ha tutti i connotati di plasticità, di sicurezza e, insieme, di energia. Nel corso del primo Tempo questo motivo torna spesso, tutto intero, ma frequentemente è riproposto solo l inizio (il primo inciso, statico) oppure solo il secondo inciso (dinamico, slanciato), così: Questo motivo, questa breve frase musicale, rappresenta il tema principale della composizione, metaforicamente si tratta del personaggio protagonista, che chiameremo Alessandro (Ale). La narrazione che si propone ha il solo scopo di ricordare la struttura formale e il susseguirsi dei temi. Ale (Tema A) compare in scena la prima volta in un atteggiamento di incertezza, di circospezione, non solo per l intensità (che è piano) e per il registro (grave, ai violoncelli, non ai violini), ma anche perché scivola subito su un accordo sospeso, esitante. Ale è in crisi. Dopo un breve momento di raccordo ritorna il [20 - b. 15] MOTIVO PRINCIPALE ai fiati (flauti, clarinetti e corni) e subito la scena è messa in movimento attraverso un tipico meccanismo d azione proprio della musica: la progressione, ossia la ripetizione di un frammento melodico, ma ogni volta ad una altezza differente. Il frammento qui ripetuto è il secondo inciso del motivo principale e la prograssione porta, attraverso un crescendo, alla prima chiara affermazione del [48 - b. 37] MOTIVO PRINCIPALE, solidamente sostenuto dall intera orchestra. Ecco Ale pronto e sicuro di sé, che affronta la vita con lieta baldanza, perche ha visto lei, la protagonista femminile. [58 - b. 45] TEMA B (personaggio: Beppe) più cullante del tema principale, formato da una piccola cellula che rimbalza in imitazione fra gli strumenti: prima l oboe, poi il clarinetto, poi il flauto, eccetera. Nella metafora narratologica si tratta di un personaggio tenero, innocente, giocoso, l amico di Ale che lo conforta e rallegra. Dopo un crescendo giunge [ b. 65] TEMA C (personaggio: Cinzia),
2 angolosa e rapida figuretta degli archi, caratterizzata principalmente dal ritmo vivace e dal rimbalzare discendente della melodia. Cinzia, la protagonista femminile, è sempre di fretta, nervosa, chiacchierona. [ b. 83] TEMA D (personaggio: nonna Dalia), che qualcuno indica come vero e proprio secondo tema tema pacato e implorante, formato da note ribattute, in piano dopo il fortissimo, affidato ad un intenso dialogo tra legni e archi. Il motivo dell importanza data a questo tema è dovuto anche proprio al modo con cui ci si arriva, dopo un crescendo che giunge a un fortissimo. L episodio di Cinzia che arriva svelta alla fermata dell autobus dove aspettano Ale e Beppe si conclude infatti con l intervento di nonna Dalia che prende in disparte il giovane per chiedergli come sta. [2 11 b. 99] breve sezione di collegamento in rapido crescendo che conduce al [ b. 109] TEMA E (personaggio: Enrico). Episodio conclusivo dell'esposizione, prevalentemente ritmico: una frase energica, ricca di accentuazioni dinamiche (in controtempo) e con analogie melodiche col tema A e ritmiche con B, che si conclude con una serie di accordi secchi, sforzati, nervosi. Enrico è l antagonista frizzante di Ale, che si unisce al gruppo e anima la compagnia. Segue una [2 54 b. 132] breve coda, basata su elementi del secondo inciso del tema A. A questo punto [b. 154] Beethoven prevede la RIPETIZIONE INTEGRALE DELL'ESPOSIZIONE (con esclusione dei due squilli iniziali), ma Furtwangler non la fa. Inizia dunque subito lo SVILUPPO [ b. 148] Lo Sviluppo inizia con una breve sezione introduttiva (testa del Tema A, deformata: Ale si cruccia) seguita immediatamente dalla [ b. 166] elaborazione del Tema B (Beppe lo rincuora), quindi dal [ b. 178] Tema A nella regione grave (violoncelli e contrabbassi, cui si aggiungono poi le viole), in modo minore (Ale sempre più abbattuto), che poco dopo si combina drammaticamente (restando al grave) con il [ b. 186] Tema C ai violini (Ale discute animatamente con Cinzia e i due si lasciano arrabbiati) [ b. 220] variazione del tema B (Beppe svela ad Ale che invece Cinzia gli vuol bene) [ b. 240] Fugato degli archi costruito sul ritmo del tema B (Beppe continua a raccontare, sempre più animatamente), seguito da una sezione improvvisamente omoritmica, dominata da violenti accordi sincopati il cui accumulo di tensione conduce al climax drammatico e, dopo una breve [ b. 280] sezione di collegamento in rapido decremento dinamico, appare il [ b. 284] Tema F (tema della fiducia e dell innamoramento), morbido, fiducioso, cantabilissimo:
3 è una sorta di "terzo tema", che non si è sentito nell Esposizione, dunque nuovo e inaspettato, presentato dall'oboe, ripreso dai violini e interrotto dall'irruzione del [ b. 300] Tema A, variato, che preannuncia una sorta di nuovo sviluppo fatto di un succedersi animato di Tema A e F (Ale in subbuglio, innamorato), infatti ecco le successioni: [ b. 322] Tema F [ b. 338] Tema A, in crescendo [ b. 367] la cellula del secondo inciso del Tema A, agli archi, tenta di riemergere in accelerazione e sfocia in un [ b. 382] momento di attesa conclusivo dello Sviluppo, sul quale, a sorpresa, il corno [ b. 394] propone la testa del Tema A nel pianissimo e, dopo due accordi in improvviso forte e fortissimo, si giunge alla RIPRESA [ b. 398] Ripresa dell'esposizione, con alcune varianti e i necessari aggiustamenti. Il [ b. 408] Tema A, al corno, rimane aperto in acuto ed è riproposto [ b.430] a piena orchestra e in progressione. [ b.448] Tema B [ b. 468] Tema C [ b. 486] Tema D [ b. 512] Tema E [ b. 535] sezione conclusiva, seguita dalla [ b. 551] ampia Coda, basata sul Tema A ma con un inatteso ritorno del [ b.581] Tema F. Dopo un episodio di attesa, compaiono finalmente i [ b.631] temi A e C, trasformati e sovrapposti (Ale e Cinzia riappacificati e innamorati), insieme (il Tema C è rovesciato: melodicamente ascendente e non discendente) nell apoteosi conclusiva. 2 TEMPO. MARCIA FUNEBRE. ADAGIO ASSAI (DO MINORE; 2/4) PRIMA PARTE (SEZIONE A) [ b. 1] Tema della marcia funebre (TEMA A), l «abisso della desolazione», un lungo periodo, molto cantabile, di 4+4 battute: esposto dai violini primi, sottovoce, sopra le sinistre strappate dei contrabbassi; [36 - b. 9] ripetizione variata del TEMA A affidata all'oboe accompagnato dagli archi con la tipica formula ritmica "della morte" (da collegarsi al rullio dei tamburi che annunciavano le esecuzioni capitali) [ b. 17] Secondo tema (TEMA B), cantabile, meno tetro, intonato dai violini nel registro grave,
4 concluso da un [1 57 ] patetico recitativo dei violoncelli soli, che conduce alla riproposizione del [ b. 31] Tema A variato (accorciato) e [ b. 37] Tema B e nuovamente [ b. 51] Tema A tutti e tre sopra il ritmo "della morte" affidato agli archi [ b. 56] Tema C: sezione conclusiva con persistenza del ritmo "della morte" nella parte finale SECONDA PARTE (SEZIONE B) [ b. 69] Episodio centrale (in do maggiore), solare, con nuovo sereno motivo (TEMA D) presentato dall'oboe e ripreso in imitazione dal flauto e dal fagotto, che dopo un episodio in fortissimo a piena orchestra [5 23 ] giunge al [ b.80] TEMA E, che può anche essre visto come continuazione del tema D, la cui testa infatti si ripresenta [6 16 ] con diverso accompagnamento e conduce al fortissimo solare che conclude la sezione. TERZA PARTE (SEZIONE A ) [ b. 105] Falsa Ripresa della prima parte, con esposizione del TEMA A in do minore, che sfocia però non nel Tema B, ma in un [ b. 114] episodio FUGATO basato su un soggetto (Tema F) dal ritmo identico al Tema E, che dagli archi progressivamente coinvolge tutta l'orchestra in un grandioso crescendo [ b. 154] sezione di collegamento, con testa del Tema A e [ b. 159] episodio di "fanfara", affidato a trombe e corni sostenuti dai tremoli degli archi che sfocia nella vera [ b. 173] Ripresa della prima parte (fino alla "sezione conclusiva" inclusa, b. 200) con diversa orchestrazione: TEMA A [ b. 181] TEMA B
5 [ b. 195] TEMA A [ b. 200] TEMA C CODA [ b. 209] Coda: episodio conclusivo affidato inizialmente ai soli archi, in un clima di tragica rassegnazione, con anche [ b.223] elementi della seconda parte del Tema B ( noi lo speriamo ) e concluso dall'ultimo ritorno, trasfigurato, del [ b. 238] TEMA A, scomposto nei suoi frammenti, spezzato e singhiozzato. 3 TEMPO. SCHERZO. ALLEGRO VIVACE (MI BEMOLLE MAGGIORE; 3/4) SEZIONE PRINCIPALE (SEZ. A) [0 0 - b. 1]. Da un rapido disegno in staccato e pianissimo degli archi (in ritmo binario innestato su un metro ternario) si ripete per due volte (0, 8 ) il TEMA PRINCIPALE (Tema A), raddoppiato dal primo oboe [16 - b. 29] TEMA A per la terza volta, ora con raddoppio del flauto, sempre nel piano. [40 - b. 69] Il disegno in staccato riparte con note ribattute delle viole e di violoncelli e contrabbassi, innescando nuovamente, per la quarta volta, il [45 - b. 76] TEMA A, che ora da legni e violini si estende alla piena orchestra, in un grandioso crescendo [ b. 115] Episodio conclusivo della sezione principale (che inizia con un unisono degli archi), caratterizzato da spostamenti d'accento, sincopi e iterazione di frammenti del tema principale [ b. 166] Ritornello (ossia ripetizione integrale identica) da b. 29 a b TRIO (SEZ. B) [ b. 170] Nuovo tema "di caccia" dei corni (TEMA B): squilli dei corni ispirati ai segnali di caccia [ b. 183] ripetizione del TEMA B [ b. 201] Risposta affidata ad un motivo baldanzoso degli archi, nel forte (TEMA B ) sostenuti dai fiati che poi si abbandonano ad un lungo arabesco interrotto dalla ripresa del [ b. 225] TEMA B [ b. 263] Ritornello (ossia ripetizione integrale identica) da b. 201 a b. 263 (Temi B e B) RIPRESA DELLA SEZIONE PRINCIPALE DELLO SCHERZO (SEZ. A ) [ b. 265] Ripresa della Sezione principale dello Scherzo (quattro volte il Tema A, l ultima a piena orchestra) fino all [ b. 373] Episodio conclusivo, bruscamente interrotto da una [ b. 380] improvvisa sfasatura ritmica (Alla breve, in metro binario) e ulteriormente dilatato [ b. 433] Coda.
6 4 TEMPO. FINALE (MI BEMOLLE MAGGIORE; 2/4) [0 - b. 1] Esordio dei soli archi, nel fortissimo, con vertiginose scale discendenti e accordi secchi, atematico, con la sola funzione di catturare l attenzione dell ascoltatore [15 - b. 12] I soli archi, all unisono, enunciano nel piano, con il pizzicato, un motivo (TEMA X) che si scoprirà poi essere la linea del basso del Tema principale, o Tema di Prometeo (TEMA A) il Tema X è ripetuto due volte, la seconda con eco dei fiati [38 - b. 28] seconda parte del TEMA X, che inizia con tre note ribattute dei fiati in fortissimo e conclude con la cadenza. Anche questa seconda parte del tema è ripetuta due volte, la seconda con eco dei fiati. [ b. 44] PRIMA VARIAZIONE del Tema X, a tre voci (violini I e II, violoncelli) e articolata in due sezioni ritornellate (la seconda sezione inizia a 1 22 ) con il tema ai violini secondi e nuova idea in dialogo tra le altre due parti [ b. 61] SECONDA VARIAZIONE del Tema X, a quattro voci (si aggiungono le viole), anch'essa articolata in due sezioni ritornellate (la seconda sezione inizia a 2 03 ) col tema x in evidenza ai violini primi [ b. 78] Finalmente il TEMA A, o Tema di Prometeo (così chiamato perché Beethoven l aveva già utilizzato per un balletto omonimo), che è il tema principale; al basso (fagotti, corni, violoncelli e contrabbassi) c è il Tema X. La prima frase del tema: è ripetuta due volte, la prima volta piano, la seconda volta [2 34 ] forte a piena orchestra. [ b. 92] seconda frase del TEMA A (accompagnata dal TEMA X) anch essa ripetuta due volte, la prima piano, la seconda [2 52 ] forte. Entrambe le frasi sono affidate prima all'oboe e subito riprese dagli archi accompagnati a piena orchestra. [ b. 107] Breve sezione di transizione che termina su accordi secchi seguiti da pausa. [ b. 117] Episodio FUGATO basato sulla testa del TEMA X presentato inizialmente dai violini primi [ b. 175] Prima variazione del Tema A (I frase): archi e flauto [ b. 184] Seconda variazione del Tema A (I frase): flauto, oboi e violini primi, seguita da un episodio di collegamento [ b. 213] Nuova variazione zingara del Tema A-X, di carattere marziale, affidata ad archi e legni [ b. 257] Quarta variazione del Tema A (flauto e archi su pedale dei corni) [ b. 268] Nuovo episodio FUGATO basato sulla combinazione della testa del Tema X (inizialmente all'oboe) e del Tema A (ai violini II); successivamente [ b. 279] la testa del Tema X viene presentata per moto contrario in contrappunto con un rapido disegno di semicrome, coinvolgendo progressivamente tutta l'orchestra in un grandioso crescendo
7 [ b. 349] Quinta variazione, meditativa e calma, del Tema A (prima frase): legni poi archi [ b. 365] Episodio di collegamento, con nuova idea melodica, ripetuta [8 34 ] variata [ b. 382] Sesta imponente variazione dell intero TEMA A, affidato a strumenti di timbro scuro (clarinetto, fagotto, corno, contrabbassi) accompagnati dalla piena orchestra: è l apoteosi del dramma e la pacificazione grandiosa e solenne di tutte le tensioni e le contrapposizioni avvenute nel corso dell intera sinfonia [ b. 398] Episodio conclusivo [ b. 433] Coda: ripetizione a piena orchestra delle vertiginose scale discendenti dell'introduzione e chiusa trionfale con l'iterazione della testa accelerata del tema di Prometeo (Tema A).
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