Deroga nitrati: le condizioni per beneficiarne

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1 Opuscolo C.R.P.A N. 2/2012 Deroga nitrati: le condizioni per beneficiarne Testi di PAOLO MANTOVI, GIUSEPPE BONAZZI L a decisione di esecuzione della Commissione europea del 3 novembre 2011 concede una deroga all applicazione della Direttiva nitrati (91/676/Cee) per le regioni Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto. In pratica tale deroga consente alle aziende, su specifica richiesta individuale, di oltrepassare il limite di 170 kg di azoto zootecnico per ettaro e per anno, Foto sotto L efficienza dell azoto può essere aumentata con l applicazione dei liquami a bande rasoterra in vigore per le zone vulnerabili da nitrati, rispettando specifiche condizioni. Il nuovo limite è stato fissato a 250 kg N/ha/anno. I primi beneficiari della deroga sono le aziende che allevano bovini o suini con eccedenza di azoto zootecnico, cioè quelle che non riescono a distribuire tutti gli effluenti sui terreni in proprietà o in affitto, e che devono ricorrere alla cessione degli effluenti ad agricoltori terzi. Tuttavia, in caso di surplus di azoto particolarmente elevato, la deroga potrebbe non risolvere il problema aziendale, rendendo necessaria l applicazione di soluzioni aggiuntive, come per esempio i trattamenti oppure i sistemi di gestione consortile tipo banca liquami. In molti casi una di queste soluzioni abbinata alla deroga dai 170 kg N/ha/ anno potrebbe essere risolutiva. Gli effluenti interessati dalla deroga La deroga riguarda gli effluenti di allevamento bovini e suini. Non sono stati ammessi gli effluenti avicoli o di altre specie animali. Tra gli effluenti bovini possono Foto sopra Prato con prevalenza di graminacee, coltura ammessa al regime di deroga essere impiegati in deroga: letami da stabulazione di bovini da latte e da carne; liquami di bovini da latte e da carne in forma tal quale; frazioni separate di liquami di bovini da latte e da carne. Sia il chiarificato che il solido separato possono essere usati sui terreni in deroga; digestati da liquami bovini, anche in miscela con biomasse vegetali. Sia il digestato tal quale, sia le frazioni separate pos- 31

2 sono essere utilizzate sui terreni in deroga; chiarificati di liquami bovini a ridotto tenore di azoto per trattamenti di rimozione (aerazione intermittente, strippaggio, ecc.). Tra gli effluenti suini non possono essere impiegati in deroga i liquami tal quali ma solo le seguenti frazioni: la frazione chiarificata di liquami suini risultante dal trattamento di separazione solido liquido. Il trattamento di separazione deve equilibrare il rapporto azoto/ fosforo (N/P 2 a valori uguali o maggiori di 2,5). È da escludere l utilizzo di vagli, mentre è possibile impiegare separatori a vite elicoidale, separatori a rulli Foto a fianco Separatore solido liquido per liquami, della tipologia a compressione elicoidale pressori, centrifughe, nastropresse. Le frazioni solide risultanti dal trattamento di separazione devono essere stabilizzate, esportate e impiegate su terreni fuori dall azienda in deroga, a meno che questa non disponga anche di terreni in zona non vulnerabile, oppure anche su terreni appartenenti all azienda agricola purchè siti in zone non vulnerabili; digestati da liquami suinicoli, anche in miscela con biomasse vegetali. Solo le frazioni chiarificate possono essere utilizzate sui terreni in deroga. Per le frazioni solide vale quanto detto al punto precedente; frazioni chiarificate di liquami suinicoli a ridotto tenore di azoto in seguito a trattamenti di rimozione (aerazione intermittente, strippaggio, ecc.), purché il rapporto N/P 2 sia uguale o maggiore di 2,5. Le pratiche aziendali richieste Per la Commissione europea la deroga non deve significare un maggiore impatto ambientale degli effluenti di allevamento sulle acque sotterranee e superficiali. È per questo motivo che alle aziende che intendono aderire vengono imposte alcune condizioni di tipo operativo che riguardano sia le coltivazioni che la gestione degli effluenti. La deroga è concessa ad aziende che praticano, su almeno il 70% della Sau, colture con stagioni di crescita prolungate ed elevato grado di assorbimento di azoto. Nella decisione della Commissione europea sono considerate colture con queste caratteristiche: i prati con prevalenza di graminacee, siano essi permanenti oppure temporanei (il termine temporaneo in genere si riferisce a un periodo inferiore a 4-5 anni); il mais a maturazione tardiva, cioè il mais di classe Fao , seminato da metà marzo all inizio di aprile, con un ciclo di crescita di almeno giorni; mais o sorgo seguito da erbaio invernale quale ad esempio loglio italico, orzo, triticale, segale; i cereali vernini seguiti da erbaio estivo, ad esempio frumento, orzo o triticale seguiti da mais, sorgo, panico. Sul 30% restante della Sau possono essere praticate colture a scelta dell azienda. I 250 kg N/ha/anno possono essere apportati anche su queste colture, purché non si superi il loro fabbisogno. A proposito dei fabbisogni colturali si ricorda che le Regioni Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, rispondendo ad una specifica richiesta della Commissione, posta nel corso della trattativa sulla deroga, hanno proceduto a definire i medesimi limiti di Massima Applicazione Standard (MAS) di azoto efficiente per le diverse colture agrarie. Si tratta di apporti massimi di azoto che corrispondono ai fabbisogni medi delle colture e che possono essere superati solo nel caso in cui l azienda sia in grado di documentare che i propri livelli produttivi raggiunti negli ultimi 3 anni comportano fabbisogni superiori. La Commissione ha imposto poi altre prescrizioni di tipo agronomico per la deroga: i prati temporanei devono essere arati in primavera; una coltura a elevato grado di assorbimento di azoto deve essere seminata entro due settimane dall aratura della superficie prativa e i fertilizzanti non possono essere applicati nell anno di aratura dei prati permanenti; il mais a maturazione tardiva deve essere raccolto interamente (stocchi e tutoli compresi); 32

3 Esempio di applicazione della deroga nell azienda con bovini da latte Allevamento con 90 capi in lattazione, allevati in stabulazione libera a cuccette testa a testa e oltre 40 capi da rimonta allevati su lettiera; peso vivo totale dell allevamento circa 65 t; Produzione di liquame circa m 3 per anno cui corrispondono kg di azoto per anno; Produzione di letame m 3 per anno, cui corrispondono kg di azoto per anno. Per rispettare il limite di 170 kg N/ha/ anno l azienda necessita di almeno 51 ettari in zona vulnerabile, mentre in realtà dispone solo di 27 ettari in diritto d uso (proprietà e affitto) e di 17 ettari in concessione (asservimenti), tutti in zona vulnerabile, per un totale di 44 ettari. A queste condizioni l azienda non è conforme alla normativa nitrati. Aderendo alla deroga gli ettari in zona vulnerabile necessari si ridurrebbero a 35 per cui potrebbero bastare i terreni attualmente a disposizione. Il problema principale di questa azienda è il riparto colturale che ad oggi non è conforme alla possibilità di deroga, data la prevalenza dell erba medica e del frumento, colture non ammesse al regime di deroga (in giallo in tabella), su mais e prato di graminacee, che sono invece ammesse (in verde in tabella). Si rende pertanto necessario modificare il riparto colturale. Un opzione potrebbe essere quella riportata nella seguente tabella. In pratica l azienda dovrebbe introdurre una coltura in secondo raccolto dopo frumento (erbaio estivo) e non trattare con diserbante l erba medica di 3 e 4 anno, in modo tale che la percentuale di graminacee superi il 50% della composizione del prato. L azienda dovrebbe anche rinunciare a qualche ettaro di erba medica di primo e secondo anno (2 ettari nell esempio in tabella), per ridurre a meno del 30% la quota di Sau non da deroga. Tale rinuncia non dovrebbe essere problematica per l azienda anche perché potrebbe interessare le superfici in concessione. Non si riporta un esempio di adattamento alle condizioni della deroga per l azienda bovina da latte o da carne con ordinamento colturale a mais trinciato in rotazione con erbai o cereali o autunno-vernini, in quanto il rispetto di tali condizioni richiede solamente pochi e semplici aggiustamenti. Per quanto riguarda il calendario degli spandimenti, per poter distribuire i 2/3 dell azoto zootecnico entro il 30 giugno - come richiede l adesione allo schema di deroga - l azienda considerata potrà apportare letame sui prati (erba medica all impianto, 3 e 4 anno, prato di graminacee) prima della ripresa vegetativa e liquami sui medesimi prati o in presemina al mais; una quota di liquame potrà essere distribuita dopo il primo taglio dei prati oppure a fine giugno sulle stoppie del frumento, prima della semina dell erbaio estivo. Il restante 1/3 dell azoto da effluenti può essere utilizzato in periodo tardo estivo o autunnale, entro e non oltre la fine di ottobre, preferibilmente su terreni destinati ad essere coltivati nel corso dell autunno-inverno. Il riparto colturale, come modificarlo per andare in deroga Oggi, senza deroga Domani, in deroga Erba medica 1 e 2 anno 14 ha Erba medica 1 e 2 anno 12 ha Erba medica 3 e 4 anno 15 ha Erba medica 3 e 4 anno 15 ha Frumento 6 ha Frumento erbaio estivo 6 ha Mais 7 ha Mais 7 ha Prato di graminacee 2 ha Prato di graminacee 2 ha Totale colture da deroga 9 ha (20% SAU) Totale colture da deroga 30 ha (71% SAU) Totale colture non da deroga 35 ha (80% SAU) Totale colture non da deroga 12 ha (29% SAU) In verde sono evidenziate le colture ammesse a deroga; in giallo le colture non ammesse 33

4 l erbaio invernale deve essere seminato entro due settimane dal raccolto del mais o del sorgo e deve essere raccolto non prima di due settimane dalla semina del mais o del sorgo; l erbaio estivo deve essere seminato entro due settimane dal raccolto dei cereali vernini e deve essere raccolto non prima di due settimane dalla semina dei cereali vernini. Per la gestione in campagna degli effluenti di allevamento è richiesto che i 2/3 dell azoto zootecnico siano applicati entro la fine di giugno e il restante 1/3 entro la fine di ottobre, facendo uso delle migliori tecniche disponibili per lo spandimento, peraltro già adottate negli allevamenti suinicoli soggetti ad Autorizzazione integrata ambientale. In tal modo si garantiscono le elevate efficienze d uso dell azoto richieste per le aziende in deroga, pari al 65% per l azoto dei liquami e al 50% per quello dei letami. La deroga prevede che l apporto di fosforo non sia superiore al fabbisogno della coltura, onde evitare che le dotazioni del terreno siano incrementate. È sufficiente, per rispettare questo adempimento, che i liquami applicati ai terreni abbiano un rapporto N/P 2 uguale o superiore a 2,5. Nelle aziende in deroga non è consentito applicare fosforo come concime chimico. Valgono poi anche per le aziende in deroga le norme per le zone vulnerabili riportate nei programmi regionali di azione per tutte le altre aziende. Ogni riproduzione, integrale o parziale, deve essere autorizzata dal CRPA. Esempio di applicazione della deroga nell azienda suinicola Allevamento con capi all ingrasso, da 30 a 160 kg (suino pesante da salumificio), in box multipli su pavimento parzialmente fessurato; peso vivo totale dell allevamento pari a circa 200 tonnellate; produzione di liquame circa m 3 per anno, cui corrispondono circa kg di azoto al campo per anno. Per rispettare il limite di 170 kg N/ha/anno l azienda necessita di almeno 130 ettari in zona vulnerabile, ma in realtà dispone solo di 80 ettari in diritto d uso (proprietà e affitto) e nessun terreno in concessione da terzi. A queste condizioni l azienda non è conforme alla normativa nitrati. Aderendo alla deroga gli ettari in zona vulnerabile necessari scenderebbero a 76. Nell azienda suinicola che aderisce alla deroga è obbligatorio sottoporre i liquami a trattamento di separazione solido-liquido, per equilibrare il rapporto N/P 2 nella frazione chiarificata a valori uguali o maggiori di 2,5. La Il riparto colturale, già adeguato alla deroga Mais granella (FAO ) Orzo + mais Frumento Totale colture da deroga Totale colture fuori deroga 42 ha 16 ha 22 ha 58 ha (73% SAU) 22 ha (27% SAU) In verde sono evidenziate le colture ammesse a deroga; in giallo le colture non ammesse frazione solida deve essere utilizzata su terreni extra-aziendali. Ipotizzando un efficienza media di separazione dell azoto nella frazione solida pari al 15%, ottenibile con separatore a compressione elicoidale o a rulli contrapposti, risultano circa kg di azoto per anno nel materiale palabile in uscita dall azienda. Nella frazione chiarificata restano circa kg di azoto per anno, da distribuire sui terreni aziendali, diventati sufficienti allo scopo. Il questa azienda il riparto colturale, che vede la prevalenza del mais da granella classi FAO e della doppia coltura con cerale autunnovernino e mais a ciclo breve, già si presta all applicazione della deroga, senza particolari adattamenti. Per quanto riguarda il calendario degli spandimenti, per poter distribuire i 2/3 dell azoto zootecnico entro il 30 giugno - come richiede l adesione allo schema di deroga - l azienda può apportare i liquami chiarificati in presemina e/o in copertura al mais ed eventualmente anche in copertura sui cereali autunno-vernini nelle fasi di accestimento e pre-levata, quando il terreno lo consente. Il restante 1/3 dell azoto dei liquami chiarificati può essere utilizzato in periodo tardo estivo o autunnale, entro e non oltre la fine di ottobre, preferibilmente sui terreni destinati ad ospitare i cereali autunno-vernini. 34

5 In sintesi: cosa deve e può fare l azienda in deroga Lo schema di base della deroga concessa per le regioni del nord Italia è riportato in figura. Adesione. L adesione alla deroga è volontaria e alle aziende che vogliono beneficiarne viene chiesto di migliorare la gestione agronomica degli effluenti. La deroga deve riguardare la totalità dei terreni aziendali localizzati in zona vulnerabile ai nitrati. Solo per l allevamento suino è obbligatoria la separazione solido-liquido dei liquami (con macchine più efficienti dei semplici vagli) e l esportazione della frazione solida fuori dall azienda. Efficienza dell azoto. Per garantire elevata efficienza di utilizzo dell azoto degli effluenti impiegati nelle aziende in deroga i liquami dovranno essere applicati mediante tecniche di distribuzione atte a contenere le emissioni in atmosfera (iniezione, spandimento rasoterra a bande, fertirrigazione, spandimento a bassa pressione con interramento entro 24 ore), mentre l effluente solido deve essere interrato entro 24 ore (escluse le distribuzioni sui prati). Inoltre, almeno due terzi del quantitativo di azoto da effluente zootecnico devono essere utilizzati entro il 30 giugno di ogni anno. Ciò significa che per le aziende che si candidano ad entrare in regime di deroga le autonomie di stoccaggio oggi richieste sono sufficienti. Limiti della deroga. Il limite della deroga, 250 kg N/ha/anno, è da intendere come media aziendale, in quanto applicabile anche sul 30% della superficie a colture libere. Non è detto che su questo 30% si riesca sempre ad arrivare ai 250 kg/ha/anno, essendo obbligatorio rispettare il fabbisogno di azoto delle colture ivi praticate. Per le regioni padane questi fabbisogni, definiti Massimi di applicazione standard (Mas), sono riportati nei Programmi di azione. Si riportano due esempi di colture che possono essere praticate su questo 30% della Sau aziendale. Esempio 1: barbabietola da zucchero. - Mas della barbabietola da zucchero: 160 kg N/ha/anno; - dosando liquame con efficienza dell N = 0,65 (livello obbligatorio per le aziende in deroga), i 250 kg/ha/anno di azoto da liquami si possono effettivamente raggiungere rispettando il Mas. Esempio 2: girasole. - Mas del girasole: 120 kg N/ha/anno; - dovendo obbligatoriamente dosare il liquame con efficienza dell N = 0,65, i 250 kg di N/ha/anno non si raggiungono, in quanto per rispettare il fabbisogno si può arrivare solo a 185 kg/ha/anno di azoto da liquami zootecnici. Documentazione. Ogni azien-da deve tenere il registro delle applicazioni di fertilizzanti e, novità della deroga, l autorizzazione al prelievo idrico o il contratto per l uso dell acqua concluso con il pertinente Consorzio di bonifica. Ciò al fine di dimostrare che le colture sono irrigabili, garantendo elevati livelli di produzioni e conseguenti asportazioni di azoto e fosforo. Per alcuni comprensori è sufficiente indicare nella domanda di deroga che l azienda è situata in una zona ove le acque sotterranee sono a contatto con la zona radicale (falda ipodermica). Controllo delle concentrazioni di azoto e fosforo. Altra condizione specifica per le aziende in deroga riguarda l obbligo di determinare, almeno una volta ogni quattro anni, le concentrazioni di azoto totale e fosforo assimilabile nei terreni per ogni area dell azienda agricola omogenea sotto il profilo pedologico e dell avvicendamento colturale. È necessaria almeno un analisi ogni cinque ettari di suolo agricolo, senz altro utile per tarare al meglio le fertilizzazioni. Nota: almeno il 70% della Sau aziendale deve essere investita con le colture inserite nel box verde 35

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