V.A.S. Piano Faunistico Venatorio della Provincia di Oristano Sintesi non tecnica del Rapporto Ambientale

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1 PROVINCIA DI ORISTANO 2013 VALUTAZIONE AMBIENTALE STATEGICA (V.A.S.) del Piano Faunistico Venatorio Provinciale Sintesi non tecnica del Rapporto ambientale Gennaio 2013 Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile Servizio Gestione Fauna Pagina 1

2 PROVINCIA DI ORISTANO Settore Attività Produttive Sviluppo Sostenibile Servizio Gestione Fauna selvatica VALUTAZIONE AMBIENTALE STATEGICA del Piano Faunistico Venatorio Provinciale Sintesi non tecnica del Rapporto Ambientale Dirigente Settore Dora Soru Responsabile Servizio Mario Murtas Consulente tecnico Sergio Cossu Gennaio 2013 foto in copertina: Gianfranco Casu SARGEA, Oristano Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile Servizio Gestione Fauna Pagina 2

3 Indice Sintesi non tecnica del Rapporto Ambientale 1 Premessa 4 2 Inquadramento tecnico-normativo 5 3 Il Piano Faunistico Venatorio della Provincia di Oristano 8 4 Compatibilità del PFVP con la pianificazione e la programmazione vigente 28 5 Quadro ambientale 32 6 Analisi di compatibilità ambientale del Piano Faunistico Venatorio 44 7 Il sistema di monitoraggio 49 Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile Servizio Gestione Fauna Pagina 3

4 1. Premessa Il Piano Faunistico Venatorio provinciale (PFVP) rappresenta uno strumento necessario ed essenziale per una corretta gestione della fauna selvatica e di un attività venatoria sostenibile. La Regione e la Provincia di Oristano, nell'osservanza delle Direttive Comunitarie in materia di tutela dell'ambiente e della Fauna Selvatica, delle normative nazionali ed in particolare della L. n.157/92 nonché delle disposizioni regionali vigenti, L.R. n. 23 del 29 luglio 1998, e successive modifiche, predispongono e attuano la pianificazione faunistico-venatoria. Il Piano faunistico-venatorio provinciale costituisce una versione ad integrazione e completamento del precedente analogo documento di pianificazione redatto dalla Provincia di Oristano nel La nuova redazione è stata impostata secondo lo schema di piano (Indirizzi regionali per la pianificazione faunistico-venatoria provinciale e per la predisposizione dei piani provinciali faunistico, RAS 2008). Il Rapporto Ambientale è stato redatto, in accordo con quanto dettato dalla Direttiva europea 2001/42/CE, nell ambito del processo integrato di programmazione e Valutazione Ambientale Strategica (VAS) del Piano Faunistico Venatorio della Provincia di Oristano. Il presente documento costituisce la Sintesi non tecnica del Rapporto Ambientale, ovvero la relazione scritta in linguaggio non tecnico finalizzata a garantire una partecipazione allargata del pubblico, secondo quanto disposto nell Allegato I della Direttiva europea 2001/42/CE. Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile Servizio Gestione Fauna Pagina 4

5 2. Inquadramento tecnico e normativo Di seguito è riportato un quadro di sintesi della normativa di riferimento per la redazione del PFVP e della procedura della Valutazione Ambientale Strategica. Normativa di riferimento per il Piano Faunistico Venatorio provinciale. A livello nazionale la Legge 157/92, "Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio" disciplina la pianificazione faunistico-venatoria. Questa legge detta norma per i Piani Faunistici Venatori e per i piani di miglioramento ambientale, disciplina i ruoli delle regioni e delle province nella gestione e programmazione faunisticovenatoria. A livello regionale si è fatto riferimento alla Legge Regionale n. 23/1998, che ha recepito la normativa nazionale. In particolare si ispira alla tutela di tutte le specie appartenenti alla fauna selvatica secondo i principi definiti nelle convenzioni internazionali e da attuazione alle direttive comunitarie concernenti la conservazione degli uccelli selvatici. A livello internazionale sono state considerate le principali convenzioni sottoscritte per la tutela della fauna selvatica e le Direttive europee, con particolare riguardo alla Direttiva 79/409/CEE Uccelli e alla Direttiva 92/43/CEE Habitat. Normativa di riferimento per la VAS La Valutazione Ambientale Strategica (VAS) è un processo finalizzato a valutare le conseguenze e gli effetti ambientali prodotti da piani e programmi. A livello europeo il principale strumento normativo che regola la VAS è la Direttiva n. 42 CEE del 27 giugno 2001, concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull ambiente. La suddetta direttiva, nota anche come Direttiva VAS, definisce come obiettivo prioritario di una valutazione ambientale quello di garantire un elevato livello di protezione dell ambiente e di contribuire all integrazione di considerazioni ambientali all atto dell elaborazione e dell adozione di piani e programmi al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile. A livello nazionale la direttiva comunitaria è stata recepita attraverso D. Lgs. 152/2006, che è stato poi modificato recentemente dal D.lgs 4/2008 recante "Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale" ed è in vigore dal 13 febbraio La Regione Sardegna, con la Legge regionale 12 giugno 2006, n. 9, ha conferito alle Province le funzioni amministrative relative alla VAS di piani e programmi di livello comunale e sub-provinciale, e successivamente con la L.R. n. 3/2008 ( Legge finanziaria 2008) ha esteso la competenza della Province anche ai piani e programmi di livello provinciale. La Regione Sardegna, con una deliberazione della Giunta regionale del 23 aprile 2008, n 24/23 ha provveduto a regolamentare tale materia mediante delle direttive per lo svolgimento delle procedure di valutazione di impatto ambientale e di valutazione ambientale strategica (Allegato C). Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile Servizio Gestione Fauna Pagina 5

6 Il percorso procedurale seguito dalla Provincia di Oristano nella VAS del PFVP. La provincia di Oristano ha strutturato il percorso procedurale della VAS secondo le fasi descritte nella seguente tabella: Fase Attività Destinatari Fase O Preparatoria - avvio del procedimento nel luglio 2009; - creazione di uno specifico gruppo tecnico di lavoro interno; - affidamento degli incarichi funzionali allo sviluppo del Piano, del documento preliminare (di scoping) e del Rapporto Ambientale. - Definizione di un piano di coinvolgimento del pubblico e di un elenco degli stakeholders (soggetti interessati) - creazione di un spazio web dedicato nel sito istituzionale della Provincia di Oristano ( ed istituzione di una casella di posta dedicata; - elaborazione del Documento preliminare o di scoping; Struttura interna della Provincia Esperti esterni Fase 1 Di orientamento - pubblicazione web del documento preliminare; - realizzazione incontro di presentazione del documento preliminare alle autorità e ai soggetti competenti in campo ambientale (istituzioni ed organismi pubblici); - diffusione ai soggetti competenti di un questionario per suggerimenti e proposte d integrazione; Autorità - Soggetti competenti in campo ambientale Fase 2 Elaborazione e redazione Fase 3 Adozione ed approvazione Fase 4 Attuazione e gestione del PFVP - Analisi dei questionari dei soggetti competenti; - Redazione del Rapporto Ambientale e della Sintesi non tecnica; - Piano di monitoraggio del PFVP con individuazione degli indicatori; - Redazione della proposta di PFVP; - Realizzazione di n 4 incontri territoriali (Oristano, Laconi, Magomadas, Paulilatino) con il pubblico (associazioni venatorie ed ambientali, associazioni di categoria, amministrazioni comunali, Zone in concessione autogestite) - Pubblicazione della proposta di PFVP e del Rapporto Ambientale; - Incontro con le Autorità competenti in campo ambientale; - raccolte delle osservazioni ed integrazioni, per permettere la più ampia condivisione dei documenti realizzati; - conclusa la fase di deposito e raccolta di osservazioni l Autorità Competente e l Autorità Procedente formulano il parere motivato; - Approvazione del PFVP da parte del Consiglio Provinciale; - Trasmissione del PFVP approvato alla Regione Sardegna La fase di attuazione e di gestione del PFVP sarà seguita con attraverso il monitoraggio dei possibili impatti che la sua attuazione può provocare sull ambiente, come previsto nel Rapporto Ambientale della VAS (Piano di Struttura interna della Provincia Esperti esterni Pubblico Autorità - Soggetti competenti in campo ambientale Pubblico Consiglio Provinciale Regione Sardegna Provincia di Oristano Soggetti pubblici e privati interessati all attuazione Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile Servizio Gestione Fauna Pagina 6

7 monitoraggio). Durante questa fase sono programmate azioni periodiche di controllo dell'attuazione del piano, in modo da intervenire in modo efficace e tempestivo con interventi correttivi nel caso in cui si manifestino impatti negativi imprevisti ed indesiderati. del PFVP ed al monitoraggio Al fine di favorire la massima partecipazione da parte di tutti i soggetti territoriali, è stato realizzato uno specifico programma di comunicazione e di coinvolgimento, comprendente le seguenti attività: a) Azioni di comunicazione ed informazione rivolta agli attori sociali, attuate mediante lo spazio web dedicato al PFVP e alla relativa VAS nel sito istituzionale della Provincia di Oristano; b) Realizzazione di incontri preliminari riservati ai soggetti competenti in materia ambientale a livello territoriale; c) Realizzazione di incontri con il pubblico in quattro aree territoriali diverse, definite sulla base dei Comprensori Faunistici Omogenei, che sono stati individuati dalla proposta di P.F.V.P.: - CFO Alto Campidano e Penisola del Sinis- sede incontro: Oristano; - CFO Montiferru Planargia sede incontro: Magomadas - CFO Altopiano Abbasanta Guilcer Barigadu sede incontro: Paulilatino; - CFO Sarcidano Alta Marmilla Monte Arci sede incontro: Laconi d) Diffusione di un apposito questionario, finalizzato a raccogliere le eventuali indicazioni ed integrazioni da parte dei soggetti-autorità competenti in campo ambientale e del pubblico. Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile Servizio Gestione Fauna Pagina 7

8 3. Il Piano Faunistico Venatorio Provinciale La proposta di PFVP è strutturata in tre capitolo fondamentali: Capitolo 1 Introduzione e disposizioni generali Relativo ai riferimenti normativi e agli orientamenti generali del piano Capitolo 2 Elementi conoscitivi Relativo al quadro della conoscenza attuale della realtà territoriale provinciale (ambientale e socioeconomica) in raccordo con il PUP e del relativo patrimonio Capitolo 3 Pianificazione faunistica Relativo alle proposte di destinazione e di vocazione faunistica del territoriale, di pianificazione complessiva e di dettagli e di gestione faunistico-venatoria sostenibile Il Piano Faunistico Venatorio Provinciale riguarda tutto il territorio agro-silvo-pastorale, è uno strumento di pianificazione settoriale, di durata quadriennale, che si raccorda con gli altri strumenti provinciali di pianificazione- 3.1 Caratteristiche generali ed orientamenti del P.F.V.P. Il PFVP recepisce 1 normativa comunitaria (Direttive UE), nazionale (L. n. 157/92) e regionale (L.R. n. 23/98 e successive modifiche) 2 primo documento orientativo sui criteri omogenei e congruenza per la pianificazione faunistico-venatoria (LEGGE 11 febbraio 1992, n. 157, art. 10, comma 11) 3 indirizzi regionali per la pianificazione faunistica-venatoria provinciali Orientamenti generali 1 Il ruolo strategico della Provincia a favore delle politiche di programmazione e di indirizzo per la conservazione e gestione sostenibile della fauna selvatica e del suo ambiente naturale; 2 L avvio della gestione faunistico-venatoria programmata del territorio 3 La pianificazione faunistico-venatoria di tutto il territorio agro-silvo pastorale della provincia 4 Evidenziare le specificità della realtà oristanese ed elabora scenari e soluzioni originali alle problematiche locali, soprattutto per quanto riguarda la gestione sociale della caccia 5 Comprensori territoriali che hanno caratteristiche omogenee dal punto di vista ambientale, ma anche storico-culturale 6 La caccia sociale programmata ed il legame responsabile tra cacciatore e territorio, devono essere favoriti anche attraverso la sperimentazione di azioni innovative e la diffusione di buone pratiche di gestione 7 conseguimento della densità ottimale delle specie o dei gruppi di specie di interesse conservazioni stico, gestionale e venatorio Orientamenti generali 8 Le densità ottimali delle specie selvatiche sono perseguite in particolare attraverso gli interventi programmatici volti alla tutela degli habitat ed i miglioramenti ambientali (habitat management) per favorire la riproduzione naturale della fauna selvatica e ridurre le immissione di esemplari allevati in cattività, con particolare riguardo alla pernice sarda e alla lepre sarda 9 Promozione del Il monitoraggio costante delle popolazioni e della ricerca scientifica Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile Servizio Gestione Fauna Pagina 8

9 applicata 10 Il controllo e la prevenzione di atti dannosi alla sopravvivenza delle specie selvatiche e dei loro habitat, in cooperazione con altre istituzioni ed organismi pubblici 11 Raccordo tra la pianificazione e la gestione delle aree protette, nazionali e regionali, presenti nel territorio della provincia di Oristano ed i contenuti del PFVP 12 Il PFVP deve tenere in adeguata considerazione la valenza naturalistico-ambientale dei Siti della Rete europea Natura 2000 (SIC e ZPS). Pertanto il PFVP deve essere sottoposto alla valutazione d incidenza previa analisi di uno specifico studio di incidenza 13 Il PFVP avrà una durata quadriennale e sarà attuato dalla Provincia con programmi annuali d intervento 14 La tutela delle attività produttive tradizionali caratteristiche del territorio oristanese (agricoltura, allevamento, pesca) eventualmente danneggiate dalla fauna selvatica, in particolare attraverso lo sviluppo delle attività di prevenzione dei danni Obiettivi generali 1 Rendere possibile la conservazione e la fruizione del patrimonio faunistico in maniera nuova e con maggiore attenzione ad una visione equilibrata e sostenibile che sia capace di coniugare le esigenze dell ambiente con quelle della presenza e delle attività umane, compresa l attività venatoria 2 Favorire la partecipazione attiva, il coinvolgimento e la collaborazione di tutti i soggetti istituzionali e di tutti gli attori sociali interessati alla tutela e gestione della fauna selvatica 3 Assumere la fauna selvatica come un bene ambientale che appartiene in primis a tutta la comunità locale, direttamente responsabile della sua gestione, ma che deve essere anche considerato un valore per l intera comunità regionale, nazionale ed europea, ed attuare la gestione compatibile degli istituti di protezione faunistica 4 Avviare la gestione sociale dell attività venatoria mediante il funzionamento degli Ambiti Territoriali di Caccia (A.T.C.) 5 Promuovere la collaborazione ed il coordinamento con il livello regionale, come momento necessario per pervenire alla definizione del Piano Faunistico Venatorio regionale, che deve mettere insieme le varie pianificazioni provinciali in uno strumento unico e condiviso, che tenga nella giusta considerazione le diverse realtà locali. 6 Promuovere le attività di educazione, informazione, sensibilizzazione, comunicazione e formazione-aggiornamento a favore delle popolazioni locali e di tutti i soggetti interessati alla conservazione e gestione della fauna selvatica Obiettivi specifici Attuare la Pianificazione e gestione degli Istituti faunistici di protezione (Oasi permanenti di protezione faunistica e Zone temporanee di Ripopolamento e Cattura) Garantire la gestione sostenibile delle specie d interesse comunitario e dei loro habitat, nel rispetto della normativa europea Garantire la gestione sostenibile delle specie d interesse venatorio sensibili (pernice sarda, lepre sarda, coniglio selvatico) Garantire il controllo delle cosiddette specie problematiche che determinano danni alle attività umane e alla riproduzione di altre specie faunistiche Attuare il prelievo venatorio sostenibile (avvio della Gestione partecipata degli A.T.C. con il coinvolgimento di tutti gli attori sociali interessati) Prevenire i danni della fauna selvatica e gli incidenti stradali Promuovere l informazione. La sensibilizzazione, l educazione e la formazione alla gestione faunistica integrata e sostenibile Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile Servizio Gestione Fauna Pagina 9

10 3.2 Contenuti ed azioni principali del P.F.V.P. La Superficie Agro-Silvo-Pastorale (S.A.S.P.) La legge quadro nazionale n. 157 stabilisce che tutto il territorio agro-silvo-pastorale nazionale è soggetto a pianificazione faunistico-venatoria. La Legge regionale n. 23/1998 stabilisce che per territorio agro-silvo-pastorale si intende il territorio destinato all attività agro-silvo-pastorale, individuato in base ai dati ISTAT, nonché ai territori lagunari e vallivi, alle zone umide, ai laghi, ai fiumi, agli incolti produttivi e d improduttivi e alle zone montane. Per effettuare la determinazione della superficie ASP della provincia di Oristano è stato utilizzato il Sistema Informativo Territoriale del Servizio Gestione Faunistica della Provincia di Oristano. Nella tabella seguente sono riportati i dati ottenuti per ciascun territorio comunale e per l intera provincia: Comune Sup. GIS ettari Sup.ASP ettari Abbasanta 3.984, ,37 Aidomaggiore 4.139, ,61 Albagiara 883,15 864,74 Ales 2.248, ,18 Allai 2.744, ,50 Arborea 9.347, ,11 Ardauli 2.045, ,92 Assolo 1.641, ,93 Asuni 2.136, ,28 Baradili 552,13 542,35 Baradili S. Pietro 589,66 545,87 Baressa 1.250, ,64 Bauladu 2.424, ,59 Bidonì 1.164, ,15 Bonarcado 2.843, ,61 Boroneddu 443,83 437,39 Bosa , ,54 Busachi 5.905, ,45 Cabras , ,31 Cuglieri , ,37 Curcuris 719,28 700,90 Flussio 686,64 661,77 Fordongianus 3.945, ,03 Genoni 4.379, ,13 Ghilarza 5.504, ,53 Gonnoscodina 885,02 857,56 Gonnosnò 1.546, ,46 Gonnostramatza 1.763, ,90 Laconi , ,68 Magomadas 899,63 848,42 Marrubiu 6.142, ,77 Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile Servizio Gestione Fauna Pagina 10

11 Masullas 1.882, ,79 Milis 1.868, ,07 Modolo 242,46 235,04 Mogorella 1.718, ,59 Mogoro 4.898, ,09 Montresta 2.372, ,71 Morgongiori 4.529, ,25 Narbolia 4.045, ,89 Neoneli 4.803, ,44 Norbello 2.621, ,97 Nughedu S. Vittoria 2.858, ,44 Nurachi 1.598, ,34 Nureci 1.286, ,83 Ollastra 2.158, ,55 Oristano 8.568, ,01 Palmas Arborea 3.905, ,07 Pau 1.391, ,64 Paulilatino , ,07 Pompu 513,35 499,72 Riola Sardo 4.821, ,43 Ruinas 3.037, ,46 Sagama 1.173, ,54 Samugheo 8.118, ,59 S. Nicolò d Arcidano 2.851, ,25 San Vero Milis 7.257, ,02 Santa Giusta 6.907, ,84 Santulussurgiu 9.968, ,33 Scano Montiferro 6.053, ,45 Sedilo 6.857, ,24 Seneghe 5.742, ,70 Senis 1.599, ,51 Sennariolo 1.566, ,06 Siamaggiore 1.310, ,63 Siamanna 2.844, ,99 Siapiccia 1.791, ,18 Simala 1.345, ,62 Simaxis 2.787, ,58 Sini 874,78 841,62 Siris 597,11 584,02 Soddì 559,91 555,31 Solarussa 3.179, ,69 Sorradile 2.638, ,44 Suni 4.739, ,71 Tadasuni 526,26 519,36 Terralba 4.027, ,50 Tinnura 382,89 365,53 Tramatza 1.688, ,29 Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile Servizio Gestione Fauna Pagina 11

12 Tresnuraghes 3.157, ,68 Ula Tirso 1.879, ,86 Uras 3.917, ,20 Usellus 3.518, ,97 Villa S. Antonio 1.906, ,63 Villanova Truschedu 1.657, ,69 Villaurbana 5.852, ,50 Villaverde 1.745, ,40 Zeddiani 1.183, ,10 Zerfaliu 1.536, ,47 TOTALI PROVINCIA , ,96 La superficie ASP della provincia di Oristano è complessivamente di ettari, pari al 97,0% dell intera superficie territoriale. I Comprensori Faunistici Omogenei. La normativa vigente in materia faunistica stabilisce che la prima finalità nella pianificazione sia quella di individuare degli ambiti territoriali omogenei per caratteristiche geografiche, ambientali ed, anche, socioeconomiche, che vengono definiti Comprensori Faunistici Omogenei (C.F.O.). I C.F.O. rappresentano le unità di base della futura gestione faunistica e venatoria. Per l analisi ambientale del territorio provinciale e la produzione della cartografia tematica è stato utilizzato il GIS (Sistema Informativo Territoriale). Sulla base dell analisi ambientale e faunistica, sono stai individuati quattro comprensori faunistici omogenei: CFO Denominazione N Comuni Superficie GIS Superficie ASP 1 PLANARGIA MONTIFERRU ettari ettari 2 ABBASANTA-OMODEO-GUILCER-BARIGADU ettari ettari 3 PENISOLA DEL SINIS CAMPIDANO ettari ettari 4 MONTE ARCI SARCIDANO MARMILLA ettari ettari La ripartizione nei quattro comprensori è stata definita su base amministrativa (confini dei singoli territori comunali). Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile Servizio Gestione Fauna Pagina 12

13 CFO 1 - PLANARGIA MONTIFERRU CFO n. 1 - Planargia - Montiferru Comune Sup GIS Sup ASP Montresta 2.372, ,71 Bosa , ,56 Milis 1.868, ,07 Suni 4.739, ,71 Modolo 242,46 235,04 Tinnura 382,89 365,53 Sagama 1.173, ,54 Flussio 686,64 661,77 Magomadas 899,63 848,42 Tresnuraghes 3.157, ,68 Sennariolo 1.566, ,06 Scano Montiferro 6.053, ,45 Cuglieri , ,37 Santulussurgiu 9.968, ,33 Seneghe 5.742, ,70 Bonarcado 2.843, ,61 Totali , ,55 CFO 2 ABBASANTA OMODEO - GUILCER - BARIGADUPLANARGIA CFO n. 2 - Abbasanta - Omodeo Guilcer - Barigadu Comune Sup GIS Sup ASP Aidomaggiore 4.139, ,61 Sedilo 6.857, ,24 Norbello 2.621, ,97 Sorradile 2.638, ,44 Abbasanta 3.984, ,37 Boroneddu 443,83 437,39 Tadasuni 526,26 519,36 Bidonì 1.164, ,15 Nughedu Santa Vittoria 2.858, ,44 Ghilarza 5.504, ,53 Paulilatino , ,07 Ardauli 2.045, ,92 Neoneli 4.803, ,44 Ulà Tirso 1.879, ,86 Busachi 5.905, ,45 Fordongianus 3.945, ,03 Villanova Truschedu 1.657, ,69 Totali , ,96 Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile Servizio Gestione Fauna Pagina 13

14 CFO 3 PENISOLA DEL SINIS - CAMPIDANO CFO n. 3 - Penisola del Sinis - Campidano Comune Sup GIS Sup ASP San Vero Milis 7.257, ,02 Narbolia 4.045, ,89 Bauladu 2.424, ,59 Riola Sardo 4.821, ,43 Tramatza 1.688, ,29 Baratili San Pietro 589,66 545,87 Nurachi 1.598, ,34 Nureci 1.286, ,83 Zeddiani 1.183, ,10 Siamaggiore 1.310, ,63 Solarussa 3.179, ,69 Zerfaliu 1.536, ,47 Ollastra 2.158, ,55 Simaxis 2.787, ,58 Siapiccia 1.791, ,18 Siamanna 2.844, ,99 Cabras , ,31 Oristano 8.568, ,01 Santa Giusta 6.907, ,84 Palmas Arborea 3.905, ,07 Arborea 9.347, ,11 Marrubiu 6.142, ,77 Terralba 4.027, ,50 Uras 3.917, ,20 San Ncicolò d'arcidano 2.851, ,25 Mogoro 4.898, ,00 Totali , ,51 CFO 4 ARCI SARCIDANO MARMILLA CFO n. 4 - Monte Arci - Sarcidano - Marmilla Comune Sup GIS Sup ASP Allai 2.744, ,50 Samugheo 8.118, ,58 Ruinas 3.037, ,46 Villaurbana 5.852, ,50 Mogorella 1.718, ,59 Asuni 2.136, ,28 Usellus 3.518, ,97 Villa Sant'Antonio 1.906, ,63 Laconi , ,68 Senis 1.599, ,51 Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile Servizio Gestione Fauna Pagina 14

15 Nureci 1.286, ,83 Genoni 4.379, ,13 Villaverde 1.745, ,40 Albagiara 883,15 864,74 Assolo 1.641, ,93 Morgongiori 4.528, ,25 Ales 2.248, ,18 Gonnosnò 1.546, ,46 Siris 597,11 584,02 Sini 874,78 841,62 Pau 1.391, ,64 Pompu 513,35 499,72 Curcuris 719,28 700,90 Simala 1.345, ,62 Baressa 1.250, ,64 Baradili 589,66 545,87 Masullas 1.882, ,79 Gonnostramatza 1.763, ,90 Gonnoscodina 885,02 857,56 Totali , ,90 Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile Servizio Gestione Fauna Pagina 15

16 Ambito Territoriale di Caccia (A.T.C.). Si tratta dell ambito territoriali per la programmazione e gestione della caccia. La proposta di P.F.V.P. prevede l istituzione di un solo Ambito Territoriale di Caccia: A.T.C. unico provincia di Oristano. Nella tabella successiva i dati relativi all A.T.C. unico che comprende l intera superficie AgroSilvoPastorale della provincia di Oristano, suddivisi per ciascun territorio comunale: Comune Superficie ASP abitanti n cacciatori ha S.ASP/ cacciatore n cacciatori/ 100 ha SASP % cacciatori/ abitanti Montresta 2.348, ,9 2,0 7,4 Bosa , ,3 1,2 2,0 Suni 4.673, ,5 1,1 1,1 Modolo 235, ,3 1,3 1,7 Tinnura 365, ,7 2,2 2,9 Sagama 1.164, ,5 0,9 4,7 Flussio 661, ,8 2,9 3,8 Magomadas 848, ,6 2,6 3,7 Milis 1.808, ,7 6,4 7,3 Tresnuraghes 3.075, ,1 1,7 4,3 Sennariolo 1.557, ,0 0,6 5,2 Scano Montiferro 6.001, ,7 0,6 2,1 Cuglieri , ,9 1,6 6,2 Santulussurgiu 9.844, ,8 0,9 3,4 Seneghe 5.691, ,0 1,5 4,3 Bonarcado 2.807, ,5 2,5 4,2 Aidomaggiore 4.112, ,9 0,5 4,1 Sedilo 6.760, ,2 0,7 2,2 Norbello 2.568, ,9 1,5 3,2 Sorradile 2.624, ,0 0,6 3,0 Abbasanta 3.837, ,0 1,7 2,5 Boroneddu 437, ,7 1,8 4,3 Tadasuni 519, ,2 1,3 3,5 Bidonì 1.157, ,0 1,1 8,2 Nughedu S. Vittoria 2.843, ,6 1,5 7,6 Ghilarza 5.368, ,1 2,2 2,7 Paulilatino , ,7 1,1 4,8 Ardauli 2.009, ,8 1,8 3,1 Neoneli 4.774, ,4 0,7 4,3 Ulà Tirso 1.855, ,2 2,4 7,1 Busachi 5.795, ,8 1,2 4,9 Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile Servizio Gestione Fauna Pagina 16

17 Comune Superficie ASP abitanti n cacciator i ha S.ASP/ cacciatore n cacciatori/ 100 ha SASP % cacciatori/ abitanti San Vero Milis 7.008, ,2 0,9 2,9 Narbolia 3.950, ,8 1,1 2,7 Bauladu 2.387, ,8 1,1 3,8 Riola Sardo 4.717, ,4 1,4 3,2 Tramatza 1.628, ,0 1,4 2,2 Baratili San Pietro 545, ,5 5,1 2,2 Nurachi 1.527, ,5 2,8 2,8 Zeddiani 1.109, ,4 2,0 1,8 Siamaggiore 1.244, ,2 1,6 2,0 Soddì 555, ,5 1,8 7,0 Solarussa 3.076, ,2 1,2 1,5 Zerfaliu 1.477, ,9 3,9 4,9 Simaxis 2.583, ,4 2,4 2,8 Cabras 9.353, ,3 2,5 2,8 Oristano 7.367, ,2 8,2 1,9 Samugheo 7.973, ,9 2,5 5,9 Ruinas 2.993, ,0 1,4 5,0 Villaurbana 5.786, ,6 2,2 7,5 Mogorella 1.688, ,2 2,8 9,4 Asuni 2.112, ,0 1,1 5,6 Usellus 3.469, ,6 1,2 4,4 Villa Sant'Antonio 1.878, ,9 1,0 4,2 Laconi , ,6 0,9 5,1 Senis 1.569, ,4 1,7 4,5 Nureci 1.271, ,8 1,1 3,6 Genoni 4.339, ,1 1,3 5,7 Villaverde 1.724, ,0 1,4 6,3 Albagiara 864, ,9 0,6 1,7 Assolo 1.617, ,5 0,8 2,7 Morgongiori 4.474, ,5 1,3 6,4 Ales 2.178, ,0 3,4 5,3 Gonnosnò 1.495, ,5 2,4 4,0 Siris 584, ,0 1,4 3,2 Sini 841, ,1 2,9 4,8 Pau 1.374, ,9 1,9 7,4 Pompu 499, ,5 1,8 3,0 Curcuris 700, ,9 2,7 6,0 Simala 1.318, ,4 1,0 3,3 Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile Servizio Gestione Fauna Pagina 17

18 Comune Superficie ASP abitanti n cacciator i ha S.ASP/ cacciatore n cacciatori/ 100 ha SASP % cacciatori/ abitanti Baressa 1.205, ,3 1,7 2,2 Baradili 545, ,7 1,6 9,5 Masullas 1.815, ,3 3,3 5,0 Gonnostramatza 1.723, ,2 3,3 5,9 Gonnoscodina 857, ,6 2,1 3,2 Fordongianus 3.879, ,1 0,9 3,2 Villanova Truschedu 1.637, ,5 1,5 6,6 Ollastra 2.116, ,7 1,8 3,0 Siapiccia 1.778, ,1 1,3 6,4 Siamanna 2.796, ,8 1,9 6,0 Santa Giusta 6.453, ,2 2,0 3,0 Palmas Arborea 3.850, ,8 2,3 6,6 Arborea 8.770, ,7 2,2 4,9 Marrubiu 5.786, ,0 2,1 2,5 Terralba 3.396, ,7 7,3 2,4 Uras 3.773, ,4 2,1 2,5 San Nicolò 2.727,25 d'arcidano ,7 4,4 4,1 Mogoro 4.752, ,3 3,2 3,3 Allai 2.727, ,1 0,9 5,9 Totali , ,9 1,9 3,4 Nell A.T.C. unico proposto la disponibilità teorica di superficie A.S.P. per ciascun cacciatore è di 52,9 ettari. Sono presenti n 2 cacciatori per ogni 100 ettari di S.A.S.P. e la percentuale dei cacciatori sull intera popolazione è del 3,4%. Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile Servizio Gestione Fauna Pagina 18

19 Le Oasi permanenti di protezione faunistica e cattura. Le oasi sono aree destinate principalmente alla conservazione della fauna selvatica e degli habitat naturali importanti per la riproduzione, l alimentazione, il rifugio, la sosta e la riproduzione di specie selvatiche con particolare riferimento alle specie protette o minacciate di estinzione. Elenco delle Oasi istituite (alla data del 31 dicembre 2009) e delle nuove proposte di istituzione: cod denominazione superficie ha % Sup. ASP % Sup. territoriale OA.01 Arci 900 0,31 0,30 OA.02 S'Ena Arrubia 351 0,12 0,12 OA.03 Corru Mannu - Corru S'Ittiri 290 0,10 0,10 OA.04 Castello di Medusa 170 0,06 0,06 OA.05 Capo Marrargiu 890 0,30 0,29 OA.06 Colonia Agraria "Su Tippiri" 100 0,03 0,03 OA.07 Scuola Agraria 443 0,15 0,15 OA.08 Isola di Mal di Ventre 88 0,03 0,03 OA.09 Mare e Pauli 351 0,12 0,12 OA.10 Turre Seu 193 0,07 0,06 OA.11 Mistras ,43 0,42 OA.12 Capo Nieddu 900 0,31 0,30 OA.13 Sa Giara ,55 0,53 OA.14 Assai ,51 0,50 OA.15 Capo Mannu 400 0,14 0,13 OA.16 Stagni di Sale Porcus ed Is Benas 450 0,15 0,15 OA.17 Pauli Maiori 287 0,10 0,09 OA.18 Stagno di Marceddì e San Giovanni ,48 0,46 OA19 Fascia costiera e laghi interni ,02 3,90 Totali ,97 7,73 Per quanto riguarda ciascuna oasi istituita, il P.F.V.P. prevede la definizione di un Piano di Gestione faunistica e la sua successiva attuazione, con la realizzazione di interventi di conservazione, miglioramenti ambientali, monitoraggio, ricerca applicata. Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile Servizio Gestione Fauna Pagina 19

20 Le Zone temporanee di ripopolamento e cattura. Le zone temporanee di ripopolamento e cattura (Z.T.R.C.) sono istituti destinati alla riproduzione della fauna selvatica allo stato naturale e alla cattura della stessa per l'immissione sul territorio in tempi e condizioni utili. Hanno carattere temporaneo (durata compresa tra tre e sei anni, salvo rinnovo secondo quanto previsto dal comma 2 art. 24 L.R. 23/1998). cod denominazione superficie % Sup. % Sup. ASP ha territoriale ZRC1 Porto Alabe 678 0,23 0,22 ZRC2 Coloros 766 0,26 0,25 ZRC3 Su Segau ,53 0,52 ZRC4 Codes ,49 0,48 ZRC5 Aurù 794 0,27 0,26 ZRC6 Pedra Puzzone 712 0,24 0,24 ZRC7 Pardu Longu ,93 0,90 ZRC8 Goronna ,91 0,88 ZRC9 Terra Rubia 567 0,19 0,19 ZRC10 Pranu Maiore ,42 0,41 ZRC11 Conca su Mortu 873 0,30 0,29 ZRC12 Bia Noa 988 0,34 0,33 ZRC13 Pranixeddu ,94 0,92 ZRC14 Pra Maiori 554 0,19 0,18 ZRC15 Rio Canale 484 0,16 0,16 ZRC16 Serra Gureu ,57 0,56 ZRC17 Cala Pruna 872 0,30 0,29 ZRC18 Pranu Cerbus ,36 0,35 ZRC19 Is Coravigus ,47 0,46 ZRC20 Pramadda 377 0,13 0,12 ZRC21 Tollinoro 405 0,14 0,13 ZRC22 Monte Urtigu 418 0,14 0,14 ZRC23 Nuratzolo 898 0,31 0,30 ZRC24 Su Entosu 158 0,05 0,05 ZRC25 Tanca Regia 645 0,22 0,21 ZRC26 Crastu 867 0,30 0,29 ZRC27 Monte Maggiore ,43 0,42 ZRC28 Cenabara 766 0,26 0,25 ZRC29 Golena Tirso 967 0,33 0,32 Totali ,42 10,12 Per quanto riguarda ciascuna zona di ripopolamento e cattura istituita, il P.F.V.P. prevede la definizione di un Piano di Gestione faunistica e la sua successiva attuazione, con la realizzazione delle azioni ed interventi di gestione analoghi alle oasi di protezione. Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile Servizio Gestione Fauna Pagina 20

21 Centri pubblici e privati di riproduzione della fauna selvatica. I centri pubblici e privati di riproduzione della fauna selvatica allo stato naturale sono istituiti dall Assessore regionale della Difesa dell Ambiente e sono destinati alla produzione naturale di fauna selvatica da utilizzare per l immissione in altri territoriali fini di ripopolamento e di reintroduzione. In provincia di Oristano sono attualmente presenti solo due centri privati di riproduzione della fauna selvatica a scopo di ripopolamento della pernice sarda: Specie allevata Titolare allevamento Comune Estensione azienda Consistenza riproduttori Pernice sarda Franco Sale Abbasanta 3,5 ettari 50 coppie Pernice sarda Daniela Trogu Laconi 1,68 ettari 120 coppie Le Zone per allenamento ed addestramento dei cani (Z.A.C.). Le Province, su richiesta di associazioni venatorie o cinofile riconosciute o di produttori agricoli singoli o associati, possono autorizzare l istituzione e regolare la gestione di zone per l addestramento e l allenamento dei cani. Attualmente in provincia di Oristano sono state autorizzate complessivamente 7 Zone Addestramento Cani, per una superficie totale interessata di 204 ettari: cod denominazione superficie ha % Sup. ASP % Sup. territoriale ZAC1 Paulilatino 33 0,01 0,01 ZAC2 Uras 55 0,02 0,02 ZAC3 Curcuris 18 0,01 0,01 ZAC4 Laconi 27 0,01 0,01 ZAC5 Santa Giusta 45 0,02 0,01 ZAC6 Riola Sardo - San Vero Milis 14 0,00 0,00 ZAC7 Samugheo 12 0,00 0,00 Totali 204 0,07 0,07 Fondi chiusi Nella tabella seguente è riportata la situazione attuale dei fondi chiusi, recintati e segnalati a norma di legge, all interno dei quali non è possibile esercitare l attività venatoria: cod denominazione superficie % Sup. % Sup. ASP ha territoriale FC01 Laconi 30 0,01 0,01 FC02 Simaxis 27 0,01 0,01 FC03 San Vero Milis 10 0,00 0,00 Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile Servizio Gestione Fauna Pagina 21

22 FC04 Paulilatino 60 0,02 0,02 FC05 Milis 180 0,06 0,06 FC06 Montresta-Bosa 60 0,02 0,02 FC07 Gonnostramatza 24 0,01 0,01 FC08 Scano Montiferro 11 0,00 0,00 FC09 Cabras 12 0,00 0,00 Totali 414 0,14 0,14 QUADRO DI SINTESI DEGLI ISTITUTI DI PROTEZIONE Nella tabella di seguito è riportato il quadro degli istituti di protezione faunistica contenuto nella proposta di PFVP, comprensivo anche delle aree naturali protette esistenti ed in fase di istituzione (Parco naturale regionale del Monte Arci): Cod. Tipologia Istituto faunistico n Superficie interessata % Sup. ASP % Sup. Ter. OA Oasi di protezione faunistica e cattura ,97 7,73 ZRC Zone di ripopolamento e cattura ,42 10,12 CAL ANP Centri pubblici e privati di riproduzione della fauna selvatica Aree Naturali Protette, nazionali e regionali 2 5 0,00 0, ,64 1,59 FNC Fondi chiusi ,14 0,14 Totali ,18 19,58 La suddetta proposta raggiunge l obiettivo di sottoporre a tutela faunistica il 20% della Superficie A.S.P., come richiesto dalla normativa regionale vigente. Aziende Faunistico Venatorie Secondo quanto previsto dagli artt. 31 e 32 della L.R. 23/1998, la Regione Sardegna autorizza l istituzione di aziende faunistico-venatorie, senza finalità di lucro e per prevalenti finalità naturalistiche e faunistiche, a norma dell art. 16 della Legge 11 febbraio 1992, n. 157, e secondo le modalità previste dalla L.R. n. 23/1998. Alla data del 31 dicembre 2009, in provincia di Oristano non è stata istituita nessuna azienda faunistico venatoria. Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile Servizio Gestione Fauna Pagina 22

23 Aziende Agri-Turistico-Venatorie La Regione Sardegna autorizza l istituzione di aziende agri-turistico-venatorie, ai fini di impresa agricola, secondo le modalità previste dalla L.R. n. 23/1998. Alla data del 31 dicembre 2009, in provincia di Oristano sono state istituite 8 AATV, per una superficie complessiva interessata di ettari: cod. denominazione Comune/i superficie ha % Sup. ASP % Sup. territoriale AATVOR01 Perda e Cresia Senis - Laconi 267 0,09 0,09 AATVOR02 Nove Maggio Narbolia 342 0,12 0,11 AATVOR03 Su Leonesu Laconi ,35 0,34 AATVOR04 Is Peluncas Laconi - Nurallao 273 0,09 0,09 AATVOR05 Sa Pittada Bosa 913 0,31 0,30 AATVOR06 Pittianu Matta Laconi 232 0,08 0,08 AATVOR07 Serra de Omus Laconi 378 0,13 0,12 AATVOR08 Diana Simala - Curcuris - Pompu 267 0,09 0,09 Totali ,26 1,22 Zone in concessione Autogestite per l esercizio della caccia Le Zone in concessione autogestite per l esercizio della caccia sono istituti venatori previsti dalla precedente L.R. n 32 del 1978 ed aboliti con la nuova L.R. n 23/1998. Quest ultima normativa, al Titolo VI Disposizioni finali, transitorie e finanziarie, art. 96, comma 2, prevede che fino all attivazione degli istituti faunistici previsti nel piano faunistico-venatorio regionale e nei termini in esso indicati, continuano ad applicarsi le disposizioni della Legge regionale n 32 del 1978, relativamente all esercizio dell attività di caccia in territorio libero ed in zone concesse per l esercizio di caccia autogestita. Attualmente (dicembre 2009) in provincia di Oristano sono presenti complessivamente 49 zone in concessione autogestite, per una superficie totale interessata pari a ettari (16,0% della intera S.A.S.P. provinciale). Il n complessivo dei soci aderenti alle associazioni autogestite è di 3.033: cod denominazione Comune/i n soci superficie ha % Sup. ASP ZAUT01 Tragada ABBASANTA - NORBELLO ,45 0,44 ZAUT02 Aidomaggiore AIDOMAGGIORE ,28 0,27 ZAUT03 ZAUT04 Albagiara-Sini-Gonnosnò Ales-Pau-Villaverde ALBAGIARA - GONNOSNO' - SINI ALES - PAU - VILLAVERDE % Sup. ter. 0,22 0,22 0,34 0,33 Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile Servizio Gestione Fauna Pagina 23

24 ZAUT05 Su Pirastu Mannu ALLAI ,18 0,18 ZAUT06 Ardauli-Ula Tirso ARDAULI ,27 0,26 ZAUT07 Giuerri ASSOLO -NURECI - SENIS ,29 0,28 ZAUT08 Riu Abis Cardixeddu ASUNI - VILLA SANT'ANTONIO ,25 0,25 ZAUT09 Bauladu BAULADU ,17 0,17 ZAUT10 Santa Susanna BUSACHI ,40 0,39 ZAUT11 Su Pranu CABRAS ,48 0,46 ZAUT12 Sessa CUGLIERI ,39 0,37 ZAUT13 Pitinnuri CUGLIERI ,43 0,41 ZAUT14 Fordongianus FORDONGIANUS ,20 0,20 ZAUT15 Ghilarza GHILARZA ,36 0,35 ZAUT16 San Michele GONNOSTRAMATZA - COLLINAS ,26 0,25 ZAUT17 Zuradili MARRUBIU ,41 0,40 MASULLAS - SIRIS - ZAUT18 0,17 0,17 Su Colombariu POMPU ZAUT19 Mogoro MOGORO ,33 0,32 ZAUT20 Morgongiori MORGONGIORI ,31 0,30 ZAUT21 Narbolia NARBOLIA ,28 0,27 ZAUT22 Neoneli NEONELI ,33 0,32 NUGHEDU S. ZAUT23 0,19 0,19 Nughedu S.V. VITTORIA ZAUT24 Monte San Martino OLLASTRA ,26 0,25 ZAUT25 Gragori ORISTANO ,17 0,17 ZAUT26 Palmas Arborea PALMAS ARBOREA ,25 0,25 ZAUT27 Paulilatino PAULILATINO ,67 0,65 ZAUT28 Su Zippiri RIOLA SARDO ,24 0,23 ZAUT29 Ruinas RUINAS ,21 0,20 ZAUT30 Abba Sassa SAMUGHEO ,55 0,54 ZAUT31 S'Uraki SAN VERO MILIS ,30 0,29 ZAUT32 Pira Inferta SANTA GIUSTA ,46 0,45 ZAUT33 Monterra SANTULUSSURGIU ,38 0,37 ZAUT34 Bia Josso SANTULUSSURGIU ,23 0,22 ZAUT35 Montiferru SCANO MONTIFERRO ,41 0,39 ZAUT36 Sedilo SEDILO ,46 0,45 ZAUT37 Seneghe SENEGHE ,34 0,33 ZAUT38 SENNARIOLO-FLUSSIO- Lobos MAGOM ,21 0,20 ZAUT39 SIAMANNA - Grighine SIAPICCIA ,32 0,31 ZAUT40 Sorradile-Bidonì SORRADILE - BIDONI' ,20 0,19 ZAUT41 Marralzu TRESNURAGHES ,22 0,21 ZAUT42 Su Piali URAS ,27 0,26 ZAUT43 Usellus USELLUS ,18 0,17 ZAUT44 Villaurbana VILLAURBANA ,39 0,38 ZAUT45 Crastu Entulzu BOSA ,78 0,75 ZAUT46 Su Stunnu LACONI ,79 0,77 Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile Servizio Gestione Fauna Pagina 24

25 ZAUT47 Sos Aspros MONTRESTA ,17 0,17 ZAUT48 Santu Antine GENONI ,26 0,25 ZAUT49 Pedrasenta SUNI ,23 0,22 Totali ,96 15,48 Attività venatoria Nel presente paragrafo sono riportati i dati e le informazioni relative allo stato attuale della presenza e pressione venatoria nel territorio della provincia di Oristano (anagrafe cacciatori aggiornata alla data del 31 dicembre 2008). L anagrafe è stata realizzata in collaborazione con i Comuni della provincia di Oristano. Comune Sup. GIS ettari Sup.ASP ettari n cacciatori cacciatori 100 ettari SASP Cacciatori 100 ettari Abbasanta 3.984, , ,7 1,6 Aidomaggiore 4.139, , ,5 0,5 Albagiara 883,15 864,74 5 0,6 0,6 Ales 2.248, , ,4 3,3 Allai 2.744, , ,9 0,9 Arborea 9.347, , ,2 2,1 Ardauli 2.045, , ,8 1,8 Assolo 1.641, , ,8 0,8 Asuni 2.136, , ,1 1,1 Baradili 552,13 542,35 9 1,7 1,6 Baradili S. Pietro 589,66 545, ,1 4,7 Baressa 1.250, , ,7 1,6 Bauladu 2.424, , ,1 1,1 Bidonì 1.164, , ,1 1,1 Bonarcado 2.843, , ,5 2,5 Boroneddu 443,83 437,39 8 1,8 1,8 Bosa , , ,2 1,1 Busachi 5.905, , ,2 1,2 Cabras , , ,5 2,3 Cuglieri , , ,6 1,6 Curcuris 719,28 700, ,7 2,6 Flussio 686,64 661, ,9 2,8 Fordongianus 3.945, , ,9 0,9 Genoni 4.379, , ,3 1,3 Ghilarza 5.504, , ,2 2,2 Gonnoscodina 885,02 857, ,1 2,0 Gonnosnò 1.546, , ,4 2,3 Gonnostramatza 1.763, , ,3 3,2 Laconi , , ,9 0,9 Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile Servizio Gestione Fauna Pagina 25

26 Magomadas 899,63 848, ,6 2,4 Marrubiu 6.142, , ,1 2,0 Masullas 1.882, , ,3 3,2 Milis 1.868, , ,4 6,2 Modolo 242,46 235,04 3 1,3 1,2 Mogorella 1.718, , ,8 2,8 Mogoro 4.898, , ,2 3,1 Montresta 2.372, , ,0 2,0 Morgongiori 4.529, , ,3 1,3 Narbolia 4.045, , ,1 1,1 Neoneli 4.803, , ,7 0,7 Norbello 2.621, , ,5 1,5 Nughedu S. Vittoria 2.858, , ,5 1,5 Nurachi 1.598, , ,8 2,7 Nureci 1.286, , ,1 1,1 Ollastra 2.158, , ,8 1,8 Oristano 8.568, , ,2 7,0 Palmas Arborea 3.905, , ,3 2,3 Pau 1.391, , ,9 1,9 Paulilatino , , ,1 1,1 Pompu 513,35 499,72 9 1,8 1,8 Riola Sardo 4.821, , ,4 1,4 Ruinas 3.037, , ,4 1,3 Sagama 1.173, , ,9 0,9 Samugheo 8.118, , ,5 2,5 S. Nicolò d Arcidano 2.851, , ,4 4,2 San Vero Milis 7.257, , ,9 0,9 Santa Giusta 6.907, , ,0 1,8 Santulussurgiu 9.968, , ,9 0,9 Scano Montiferro 6.053, , ,6 0,6 Sedilo 6.857, , ,7 0,7 Seneghe 5.742, , ,5 1,5 Senis 1.599, , ,7 1,6 Sennariolo 1.566, ,06 9 0,6 0,6 Siamaggiore 1.310, , ,7 1,6 Siamanna 2.844, , ,9 1,8 Siapiccia 1.791, , ,3 1,3 Simala 1.345, , ,0 1,0 Simaxis 2.787, , ,4 2,2 Sini 874,78 841, ,9 2,7 Siris 597,11 584,02 8 1,4 1,3 Soddì 559,91 555, ,8 1,8 Solarussa 3.179, , ,2 1,2 Sorradile 2.638, , ,6 0,6 Suni 4.739, , ,1 1,1 Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile Servizio Gestione Fauna Pagina 26

27 Tadasuni 526,26 519,36 7 1,3 1,3 Terralba 4.027, , ,3 6,2 Tinnura 382,89 365,53 8 2,2 2,1 Tramatza 1.688, , ,4 1,3 Tresnuraghes 3.157, , ,7 1,6 Ula Tirso 1.879, , ,4 2,4 Uras 3.917, , ,1 2,0 Usellus 3.518, , ,2 1,2 Villa S. Antonio 1.906, , ,0 1,0 Villanova Truschedu 1.657, , ,5 1,5 Villaurbana 5.852, , ,2 2,2 Villaverde 1.745, , ,4 1,4 Zeddiani 1.183, , ,0 1,9 Zerfaliu 1.536, , ,9 3,7 TOTALI , , ,9 1,8 Il capoluogo di Provincia, Oristano, con i suoi 602 cacciatori rappresenta naturalmente il comune con il maggior numero di unità, pari al 11,0% del numero complessivo di cacciatori. Se poi si considerano i comuni con un numero superiore ai 3000 abitanti, si vedrà che essi sono in numero di 11 (Arborea, Bosa, Cabras, Cuglieri, Ghilarza, Marrubiu, Mogoro, Samugheo, Santa Giusta, Mogoro, Terralba) con un numero complessivo di cacciatori pari al 33,3% del numero totale provinciale. Per quanto riguarda gli ettari di Superficie Agro-Silvo-Pastorale (S.A.S.P.) disponibili per ogni cacciatore, il valore provinciale è di 53,3 ettari, mentre gli ettari di superficie territoriale disponibili per ogni cacciatore sono 54,9. Provincia di Oristano Ettari di SASP / cacciatore Ettari superficie / cacciatore Densità abitanti abitanti/kmq Densità cacciatori cacciatori/kmq % cacciatori su abitanti 53,4 55,0 55,5 1,8 3,3 La densità dei cacciatori è pari a 1,8 cacciatori per Kmq di superficie territoriale, e la percentuale di cacciatori rispetto alla popolazione residente è del 3,3%. Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile Servizio Gestione Fauna Pagina 27

28 Danni causati dalla fauna selvatica alle attività produttive. Nel presente paragrafo sono riportati i risultati dell analisi dei dati rilevati, nel periodo compreso tra il 2003 ed il 2008, dal Servizio Gestione Fauna del Settore attività produttive Sviluppo sostenibile della Provincia di Oristano. Superfici interessate - Specie Nelle successive tabelle sono riportati i dati relativi alle estensioni delle superfici interessate, espresse in mq ed ettari, nel periodo in relazione alle specie che hanno determinato il danno: Anno Specie Muflone Cinghiale Coniglio Volpe ,00 600, , , , , , , , , , , ,00 Totali in mq , , , ,00 Totali in ettari 5,53 165,21 1,16 0,80 Anno Specie Corvidi Storni e Tordi Passeri , , ,00 457, ,00 750, , ,00 500, , , , , , ,00 Totali in mq , , ,00 Totali in ettari 24,31 6,25 0,73 Anno Specie Anatre Gabbiani Fenicottero Oche , , , , , , , , , , ,00 Totali in mq , , , ,00 Totali in ettari 7,45 0,85 2,63 8,70 Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile Servizio Gestione Fauna Pagina 28

29 La superficie complessivamente interessata da danni nella provincia di Oristano nel periodo è di 223,7 ettari ( mq). In relazione alla superficie interessata, la specie che causa il maggior danno è di gran lunga il cinghiale (complessivamente 165,2 ettari danneggiati) pari ben il 73,8% dell intera superficie colturale danneggiata. Specie Ettari Specie Ettari Muflone 5,5 Storni e Tordi 6,3 Cinghiale 165,2 Passeri 0,7 Coniglio 1,2 Anatre 7,5 Volpe 0,8 Gabbiani 0,9 Corvi 24,3 Fenicottero 2,6 Superfici interessate Colture agricole Nelle successive tabelle sono riportati i dati relativi alle estensioni delle superfici interessate, espresse in mq ed ettari, nel periodo in relazione alle diverse tipologie di colture agricole o attività produttive interessate specie che hanno determinato il danno: Anno frutteti oliveti vigneti cereali riso Totali mq Totali ha 0,4 1,1 10,7 53,3 10,6 Anno pascolo erbai mais ortive - carciofo anguriemeloni Totali mq Totali ha 92,6 34,5 7,4 0,9 10,1 Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile Servizio Gestione Fauna Pagina 29

30 Tipologia coltura danneggiata Superficie interessta Mq % sul totale oliveti ,5 vigneti ,8 frutteti ,2 cereali ,1 risaie ,8 mais ,3 pascolo ,8 erbai ,6 angurie meloni ,5 ortive carciofo ,4 Totali ,0 La superficie complessivamente interessata dai danni causati dalla fauna selvatica nel periodo è di metri quadrati (pari a circa 222 ettari). La tipologia di coltura agricola maggiormente interessata dai danni nel periodo considerato risulta essere il pascolo (circa 93 ettari. Seguono i cereali (circa 54 ettari) e gli erbai con circa 35 ettari. Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile Servizio Gestione Fauna Pagina 30

31 4. Compatibilità della proposta di P.F.V.P. con la pianificazione e programmazione vigente. Di seguito sono riportati i risultati relativi alla analisi di coerenza degli obiettivi generali della proposta di Piano faunistico Venatoria Provinciale con i diversi livelli di pianificazione e programmazione vigenti. Tale analisi è un aspetto importante della Valutazione Ambientale Strategica, in quanto consente un confronto con gli altri strumenti di pianificazione e permette di evidenziare eventuali aspetti critici e/o di incoerenza. Il giudizio di coerenza degli obiettivi della proposta di P.F.V.P. rispetto agli altri piani e programmi è stato espresso in base ai punteggi indicati nella seguente tabella: Livelli analisi di coerenza Piena coerenza con gli obiettivi della pianificazione/programmazione di settore (azioni coincidenti o con analogia e/o somiglianza di obiettivi) Obiettivi non pertinenti con la pianificazione/programmazione di settore (azioni non congrue) Incoerenza con gli obiettivi della pianificazione/programmazione di settore (azioni incoerenti in maniera parziale o totale) Punti 3 Punti 1 Punti 0 Il punteggio di valutazione della coerenza viene rappresentato con tre colorazioni diverse, per facilitare la lettura della matrice. Coerenza verticale, ovvero quella relativa ai piani e programmi di dimensione internazionale, comunitaria e regionale: Strumento Obiettivi principali dello strumento Obiettivi del P.F.V.P A B C D E F G Convenzione di Parigi Protezione degli uccelli selvatici nel periodo riproduttivo; degli uccelli migratori durante le migrazioni di rientro ai siti di nidificazione, soprattutto; delle specie in pericolo di estinzione o di interesse scientifico Convenzione Ramsar Tutela e gestione delle zone umide d'importanza internazionale, individuate come habitat degli uccelli Convenzione Washington Convenzione di Bonn Convenzione di Berna Convenzione di Rio de Janeiro acquatici e palustri. La tutela e l incremento delle specie di fauna e flora selvatiche minacciate di estinzione, attraverso una adeguata disciplina del commercio internazionale (C.I.T.E.S.). Conservazione delle specie migratrici, ricerca e monitoraggio a livello internazionale Promuovere la cooperazione tra gli Stati firmatari con lo scopo di garantire la conservazione della flora e della fauna selvatiche e dei relativi habitat naturali; tutela delle specie migratrici gravemente minacciate di estinzione Tutela della biodiversità, attraverso la conservazione in situ degli ecosistemi e degli habitat naturali, e il mantenimento e la ricostituzione delle popolazioni di specie vitali nei loro ambienti naturali. Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile Servizio Gestione Fauna Pagina 31

32 Convenzione di Barcellona Direttiva CEE Uccelli Direttiva CEE Habitat Legge 11 febbraio 1992, n. 157 Prevenzione dell inquinamento nel bacino del Mediterraneo e tutela della biodiversità marina e terrestre, compresi gli uccelli marini ed i cetacei Preservare, mantenere o ristabilire, un adeguata varietà ed estensione di ambienti naturali (habitat) per le specie di uccelli viventi naturalmente allo stato selvatico nel territorio europeo Garantire la salvaguardia ed il mantenimento della biodiversità di specie ed habitat naturali e seminaturali, compatibilmente con le esigenze economiche, sociali e culturali, nel territorio comunitario. Conservazione delle effettive capacita riproduttive per le di fauna selvatica specie presenti in densità sostenibili; Controllo e contenimento naturale per le specie presenti in soprannumero; il conseguimento della densità faunistica ottimale; conservazione della fauna mediante la riqualificazione delle risorse ambientali e la regolamentazione del prelievo venatorio. Coerenza orizzontale, ovvero con piani e programmi di pari livello territoriale (regionale e/o provinciale) Strumento Obiettivi principali dello strumento Obiettivi del P.F.V.P P.F.A.R. Piano Forestale Ambientale della Sardegna (Delibera 53/9 del dicembre 2007) P.P.R. Piano Paesaggistico Regionale (2009) Contenimento del dissesto idrogeologico e contrasto alla desertificazione Miglioramento della funzionalità dei sistemi forestali esistenti con particolare attenzione alla tutela dei contesti forestali e preforestali litoranei, dunali e montani Tutela biodiversità ecosistemi (mantenimento ed incremento) Prevenzione e lotta fitosanitaria Valorizzazione compatibile delle foreste a fini turistici ed educativi Educazione ambientale ed informazionesensibilizzazione Tutela, valorizzazione e trasmissione alle generazioni future dell identità ambientale, storica, culturale e insediativa della Sardegna Protezione e tutela del paesaggio culturale e naturale e della biodiversità Salvaguardia del territorio e promozione di forme di sviluppo sostenibile, al fine di conservare e migliorare le qualità ambientale Mantenimento delle caratteristiche paesaggistiche, e tutela dell integrità territoriale (equilibrio tra habitat naturali e attività umane) Promozione, valorizzazione e qualificazione dei beni paesaggistici Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile Servizio Gestione Fauna Pagina 32

33 P.O.R. Programma Operativo Regionale FESR Piano Regionale per la gestione dei Rifiuti (aprile 2008) P.A.I. Piano di Assetto Idrogeologico Regionale (2008) Piano regionale di Tutela delle Acque (Deliberazione della Giunta Regionale n. 14/16 del 4 aprile 2006) Miglioramento degli strumenti per la sostenibilità ambientale Sostenere interventi di valorizzazione di aree di pregio ambientale, di habitat singolari, di specifici ecosistemi o paesaggi presenti nel territorio regionale e promuovere opportunità di sviluppo economico sostenibile Diversificare, destagionalizzare e riqualificare l offerta turistica regionale, innalzando il livello qualitativo dei prodotti e servizi turistici Innescare e sviluppare processi di integrazione, creando reti e sinergie tra risorse ambientali, culturali e settori economici Prevenzione e mitigazione dei fenomeni di degrado del suolo, recupero dei contesti degradati, attuazione dei piani di prevenzione dei rischi sia di origine antropica che naturale Migliorare la gestione integrata dei rifiuti Garantire la riqualificazione produttiva delle aree oggetto di bonifica Rafforzare il sistema di approvvigionamento idrico primario per gli usi multisettoriali Incremento dell efficienza del servizio idrico integrato del settore civile. Attuazione di politiche di pianificazione e strategie di programmazione coordinate e corresponsabili per una gestione sostenibile dei rifiuti Attuazione di campagne di sensibilizzazione e informazione dei cittadini sulla gestione sostenibile dei rifiuti Riduzione della produzione di rifiuti e della loro pericolosità Implementazione delle raccolte differenziate e del recupero di materia e energia con riduzione del flusso di rifiuti indifferenziati allo smaltimento in discarica Minimizzazione della presenza sul territorio regionale di impianti di termovalorizzazione e di discarica Individuazione di localizzazioni e accorgimenti che consentano il contenimento delle ricadute ambientali delle azioni del Piano Sviluppo di azioni gestionali finalizzate alla riduzione della pericolosità dei rifiuti Individuazione delle aree a rischio idrogeologico Perimetrazione delle aree a rischio e definizione dei criteri di salvaguardia Programmazione delle misure di mitigazione del rischio Raggiungimento o mantenimento degli obiettivi di qualità fissati dalla normativa vigente per i diversi corpi idrici ed il raggiungimento dei livelli di quantità e di qualità delle risorse idriche compatibili con le differenti destinazioni d uso Recupero e salvaguardia delle risorse naturali e dell ambiente per lo sviluppo delle attività produttive ed in particolare di quelle turistiche Raggiungimento dell'equilibrio tra fabbisogni idrici e disponibilità, per garantire un uso sostenibile della risorsa idrica, anche con accrescimento delle disponibilità idriche attraverso la promozione di misure tese alla conservazione, al risparmio, al Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile Servizio Gestione Fauna Pagina 33

34 riutilizzo ed al riciclo delle risorse idriche Piano regionale dei Trasporti (Deliberazione Giunta Regionale n. 66/23 del 2008) Garantire elevati livelli di accessibilità per le persone e per le merci che intendono spostarsi sulle relazioni sia interregionali che intraregionali Assicurare lo sviluppo sostenibile del trasporto riducendo il consumo energetico, le emissioni inquinanti, gli impatti sul territorio specie in quei contesti di particolare pregio, paesistico ed ambientale e storico architettonico (aree costiere e aree montane interne) Contribuire a governare le trasformazioni legate ai riassetti territoriali, intervenendo, in combinazione con altre iniziative, sui fenomeni di migrazione insediativa, quali lo spopolamento delle aree interne e la deurbanizzazione delle due concentrazioni urbane di Cagliari e Sassari verso aree esterne più appetibili P.S.R. Programma di Sviluppo Rurale regionale (2007) POR FEOGA, PSR e il LEADER PLUS PUPOR Piano Territoriale di Coordinamento ed Urbanistico della Provincia di Oristano Delibera Consiglio Provinciale 18 marzo 2005, n. 17) Accrescere la competitività del settore agricolo e forestale sostenendo la ristrutturazione, lo sviluppo e l innovazione Valorizzare l ambiente e lo spazio naturale sostenendo la gestione del territorio Migliorare la qualità della vita nelle zone rurali e promuovere la diversificazione delle attività economiche Dotare ogni parte del territorio di una specifica qualità urbana e costruire nuove solidarietà urbane per formare città di città, più adeguate al regno dell urbano contemporaneo Individuare per ogni area del territorio una collocazione soddisfacente nel modello di sviluppo del territorio (sviluppo sostenibile e auto sostenibile; prevenzione e precauzione; coerenza ed efficacia; sussidarietà; condivisione e partecipazione; solidarietà) Fornire un quadro di riferimento generale all interno del quale le risorse e le potenzialità di ogni centro vengono coordinate ed esaltate Tutelare la biodiversità, la qualità del paesaggio, e favorire lo sviluppo e la fruizione compatibile delle aree naturali della Rete Ecologica regionale e della Rete europea Natura 2000 Favorire la qualità delle produzioni agricole e l integrazione dell agricoltura e della pesca con l ambiente naturale Favorire la partecipazione e la responsabilizzazione dei soggetti sociali anche attraverso processi partecipativi (Agenda 21 Locale provinciale) Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile Servizio Gestione Fauna Pagina 34

35 5. Quadro ambientale Di seguito viene illustrato, in maniera sintetica, il quadro ambientale ed antropico della provincia di Oristano, con la finalità di evidenziare le principali caratteristiche del territorio. Stato dell aria. L inquinamento atmosferico nell area urbana di Oristano si mantiene generalmente entro i limiti di legge imposti dal D.M. 60 del 2002 nel caso di PM10, CO, SO2 ed NO2, e del D.Lgs. 183 del 2004 per l O3 e per questo motivo si può affermare che nella città di Oristano non è presente un reale problema di inquinamento. Osservando gli andamenti dei vari parametri monitorati si può affermare che l inquinamento registrato dalle centraline è causato dal traffico automobilistico, e in gran parte dagli impianti di riscaldamento, caminetti e ed impianti a gas o a gasolio. E bene sottolineare che nell area di Oristano sono assenti insediamenti industriali di rilievo, dal punto di vista emissivo. Per quanto concerne le emissioni degli ossidi di azono NOx è stata stimata una produzione totale pari a 2.014,01 tonnellate pari al 5,18% della produzione regionale. Uno dei settori predominanti nella produzione di NOx è il trasporto su strada con il 46,9 % a fronte di una valore medio regionale del 24,05%. Per quanto riguarda invece le emissioni di monossido di carbonio CO, queste sono pari a 6921,86 tonnellate di cui quasi la metà e cioè il 46,48% sono imputabili al trasporto su strada. In conclusione, si può affermare che l analisi dettagliata della componente ambientale aria ha permesso di constatare che nella provincia di Oristano la qualità dell aria è in generale positiva, con limitati superamenti dei parametri di legge, comunque mai violata, per quanto riguarda il PM10, l NO2 e l O3 nelle tre stazioni di monitoraggio. Tuttavia è importante sottolineare che la rete di monitoraggio non copre tutto il territorio provinciale in quanto le stazioni di rilevamento sono tutte dislocate nel territorio del comune di Oristano ed in particolare all interno dell area urbana. Geomorfologia e idrologia Il territorio della provincia di Oristano accoglie una grande variabilità di formazioni geologiche, con età che vanno dal Paleozoico sino all Attuale, relazionate a fasi tettoniche Erciniche, Alpine e Neotettoniche. In particolare risultano estremamente rappresentati gli eventi magmatici e sedimentari del Terziario e del Quaternario, mentre affiorano solo localmente rocce attribuibili al Mesozoico e al Paleozoico. Le caratteristiche geologiche e litologiche, nonché l assetto tettonico del territorio provinciale, hanno influenzato e influenzano ancora oggi i lineamenti geomorfologici e i paesaggi naturali. La morfologia che ne risulta è abbastanza articolata e complessa; è possibile infatti individuare: due vaste aree pianeggianti, una data dalla piana del Campidano l altra dall Altopiano basaltico di Abbasanta; due aree collinari a morfologia assai morbida (settore miocenico della Marmilla e del Sinis); aree con paesaggi tipicamente montuosi (Montiferru, Monte Arci, Grighine e Barigadu). Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile Servizio Gestione Fauna Pagina 35

36 Per quanto riguarda l assetto del suolo, l agricoltura ha modificato profondamente il paesaggio e, in aree scoscese, ha inoltre innescato processi di erosione del suolo. Lo sviluppo di una moderna viabilità, l attività estrattiva principalmente a cielo aperto e l estesa urbanizzazione hanno innescato o accelerato processi di instabilità con conseguente intensificarsi di fenomeni quali frane, smottamenti, alluvioni. Nelle coste si rilevano vasti tratti in arretramento; le cause principali sono da ricercare nella drastica riduzione dell apporto solido da parte dei corsi d acqua dovuto alla presenza degli invasi, alla regressione della prateria di Posidonia oceanica e all influenza di opere civili che interessano in maniera diffusa i litorali. I suoli, come risultato dell interazione dei vari fattori quali substrato, morfologia, clima, vegetazione e organismi viventi, sono modernamente catalogati all interno di unità di paesaggio, di queste nella provincia di Oristano ne sono state riconosciute 11 suddivise in 36 unità cartografiche. Paesaggio vegetale Il territorio, da lungo tempo sottoposto a processi di trasformazione forestale e agropastorale, mostra coperture vegetali più o meno alterate (vegetazione reale), risultando problematico individuare con certezza quali potrebbero essere le vegetazioni naturali potenziali dei diversi biotopi. L eterogeneità ambientale e gli usi e le tradizioni locali hanno comportato la formazione di diverse tipologie vegetazionali. a) Foresta sempreverde mediterranea. E in sostanza rappresentata dalla lecceta che, in funzione delle caratteristiche stazionali, dà luogo a differenti associazioni vegetali. In ambienti freschi e umidi la lecceta rappresenta la vegetazione potenziale; essa è ancora presente, ma in maniera molto frammentata, sottoposta ad un processo di degenerazione o di rigenerazione. Il leccio è accompagnato da specie tipiche, come corbezzolo, fillirea, lentisco, olivastro, e da elementi relitti della flora terziaria, come l agrifoglio, il tasso, e l acero minore. b) Vegetazione riparia. Lungo i corsi d acqua sono presenti le formazione riparie, caratterizzate dalla presenza di varie specie quali i salici, gli ontani e i pioppi. Queste cenosi sono in una condizione di fluttuazione naturale e costituiscono nella seriazione della vegetazione una delle tappe a più elevato grado di naturalità. c) Macchia nei diversi stadi evolutivi. Nei territori meno impervie quindi maggiormente utilizzati dall uomo, sono frequenti sia la macchia bassa ad olivastro e lentisco, come aspetto di maggior degradazione della lecceta, che la macchia alta con presenza di leccio, corbezzolo, fillirea, ginepro, mirto, asparago bianco e cisto. d) Sughereta. Formazione di origine antropica, favorita anche dall elevata resistenza agli incendi estivi. La sughereta è governata ad alto fusto e ha come essenze di corteggio diverse specie come corbezzolo, fillirea, ginepro lentisco e olivastro. e) Coltivi e aree di intensa trasformazione agraria. Di notevole estensione e importanza sono le superfici occupate dalla vegetazione dei coltivi e delle aree abitate; tra queste risultano più evidenti le aree agricole e i sistemi agroforestali delle zone sottoposte ad interventi di bonifica, con sistemi frangivento alberati ad Acacia ed Eucalipto, diffuse sull intero territorio escluse le aree più impervie. Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile Servizio Gestione Fauna Pagina 36

37 f) Rimboschimenti artificiali. Di particolare importanza è la presenza di pinete costiere tipiche dei litorali sabbiosi, a pino domestico e a pino d Aleppo e di impianti di Acacia ed Eucalipto, con sottobosco ricco di specie tipiche dell ericeto o della lecceta,. g) Vegetazione psammofila costiera. Lungo gli arenili costieri, le associazioni tipiche sono riconducibili alla vegetazione psammofila pioniera dei sistemi dunali e delle spiagge. Impatto del fenomeno degli incendi sulla fauna selvatica. Una problematica di particolare rilievo per la fauna selvatica ed i suoi habitat di alimentazione e riproduzione è rappresentata dal fenomeno degli incendi nel periodo estivo. Tale criticità interessa nella provincia di Oristano, in particolare, le zone interne collinari e montane (Planargia, Montiferru, Barigadu, Guilcer, Grighine, Monte Arci, Sarcidano), caratterizzate da pascoli, arre a macchia mediterranea e boschi naturali ed artificiali, ed alcune aree steppiche (Alta Marmilla, altopiano di Abbasanta e Ghilarza, Guilcer di Sedilo ed Aidomaggiore). Tuttavia incendi di rilevante portata hanno in passato interessato anche alcune aree costiere come quelle di Cuglieri, Tresnuraghes, Magomadas e Bosa, e, persino, le zone umide del golfo di Oristano, con distruzione dei canneti, come è avvenuto nell estate del 2008 nella zona umida di Pauli Maiori (Palmas Arborea Santa Giusta), causando gravi danni all interno dell area Ramsar e del sito d interesse comunitario, considerato di grande importanza per la nidificazione dell airone rosso, del falco di palude e del pollo sultano. Non sono stati realizzati studi specifici finalizzati a quantificare i danni reali apportati all avifauna, ai mammiferi terrestri ed anche ad alcuni rettili di interesse comunitario, come la testuggine d acqua (Emys orbicularis). Demografia ed urbanizzazione Popolazione - Con la nuova ripartizione dei comuni, dovuta all introduzione di quattro nuove Province nella Regione Sardegna, la Provincia di Oristano è passata da 78 a 88 comuni che rappresentano circa il 23% dei comuni regionali. In seguito all estensione dei confini territoriali la provincia di Oristano ha contato nel l ultimo censimento nazionale (ISTAT, 2001) una popolazione complessiva di abitanti, pari a circa il 12% della popolazione della Sardegna, con una densità di 55 abitanti per Kmq. Negli ultimi anni è stato registrato un lieve incremento della popolazione totale (rilevazioni ISTAT 2004 e 2006), come illustrato nella seguente tabella: Fonte Popolazione totale densità Censimento abitanti 55,25 ab./kmq Rilevazioni ISTAT abitanti 55,48 ab./kmq Rilevazioni ISTAT abitanti 55,54 ab./kmq Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile Servizio Gestione Fauna Pagina 37

38 La provincia di Oristano ha un estensione di circa 3040 kmq (13% della superficie della Sardegna). Le coste del territorio si estendono per 159 km rappresentando circa il 9% delle coste regionali. Nella tabella riportata di seguito sono illustrati i dati relativi al censimento generale ufficiale della popolazione del 2001: Popolazione residente e densità in Sardegna (Dati ISTAT, 2005 e P.U.P. Provincia di Oristano, 2006) Provincia Popolazione Maschi Femmine Densità abitanti/kmq Cagliari ,5 Nuoro ,4 Oristano ,5 Sassari ,0 Carbonia-Iglesias ,1 Medio Campidano ,8 Ogliastra ,4 Olbia-Tempio ,3 SARDEGNA ,5 Economia - Nel 2008 nella Provincia di Oristano risultano registrate in totale imprese, con 976 nuove iscrizioni e 917 cancellazioni. I singoli settori produttivi contribuiscono in modo diversificato a questo risultato, mostrando un diverso grado di vitalità e un andamento abbastanza variabile dei tassi di sviluppo. In particolare le registrazioni di imprese sono state maggiori nei settori agricoltura, caccia e silvicoltura (40% circa) e commercio (20% circa). Seguono i settori delle attività manifatturiere (8%) e delle costruzioni (10%). Per la Provincia di Oristano le principali filiere produttive, alcune più o meno consolidate e altre che manifestano buone potenzialità, sono le seguenti: - Agroalimentari: filiera ittica, filiera lattiero-casearia ovina e vaccina, filiera carne bovina, filiera del riso e cerealicola, filiera ortofrutticola, filiera vitivinicola e distillati, filiera olivicola; filiera del pomodoro da industria. - Territoriali/Rurali della tradizione locale: filiera delle piante officinali e aromatiche, filiera delle carni bovine da razze rustiche locali (sardo modicana, bruno-sarda), filiera del suino, filiera dei formaggi bovini e ovicaprini, filiera dei pani, della pasta e dei dolci tipici, filiera apistica, filiera liquoristica. - Artigianato: ceramica, tessile, legno, pietra. - Industria: inerti, lapideo e minerali. Turismo - Per quanto riguarda Il turismo in Provincia di Oristano è di carattere prevalentemente stagionale. La ricettività della Provincia è concentrata prevalentemente in 7 comuni: Oristano, Arborea, Cabras, Bosa, Cuglieri, San Vero Milis, Santulussurgiu, i quali assorbono l 80% delle unità e il 90% della capacità ricettiva alberghiera, con un primato in termini di posti letto rivestito dai comuni di Arborea e Bosa. Dal punto di vista turistico si nota come la Provincia di Oristano Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile Servizio Gestione Fauna Pagina 38

39 conti il 7,7% tra esercizi alberghieri e residence e il 4,9% dei posti letto regionali. Al 2003 le strutture ricettive sono costituite da alberghi e assimilabili in misura del 17%, il resto confluisce nel complementare con agriturismo, campeggi e b&b. Pesca - Le potenzialità provinciali per la valorizzazione delle attività di pesca si basano sugli oltre 150 chilometri di coste e soprattutto nell ecosistema lagunare che si estende per circa ettari. Gli stagni, le lagune costiere e le valli da pesca presenti nel territorio della provincia di Oristano costituiscono il 47% dell intero territorio sardo. L economia costiera oristanese presenta un antica e importante tradizione locale della pesca lagunare e marittima, (soprattutto pesca di prossimità ma ultimamente anche d altura). Sebbene la pesca, sia marittima che lagunare, praticata lungo la fascia costiera oristanese costituisca una porzione rilevante del comparto regionale, sia in termini di capacità produttiva che di impatto occupazionale, emergono ancora forti carenze qualitative/quantitative. Nel 2008 risultavano 711 addetti dei quali 542 operanti in oltre 27 cooperative di pesca. Delle 409 imbarcazioni che operavano nel circondario di Oristano, 213 risultavano non motorizzate, 191 motorizzate e, di queste, solo 5 imbarcazioni superano le 10 tsl. Lo sviluppo di molteplici attività umane nelle aree costiere porta alla competizione per l uso delle risorse e solo un integrazione tra i vari settori può prevenire gli aspetti negativi derivanti da tale uso. In generale ci si vuole rivolgere alla valorizzazione e alla promozione delle aree costiere, attraverso azioni per l integrazione tra le attività ittiche, turistiche e ambientali, nella logica della promozione del prodotto ittico, (quale elemento caratterizzante l intera fascia costiera provinciale, per numero di addetti e per territorio interessato); della cultura e del paesaggio in connessione al territorio di appartenenza. È quindi auspicabile che la pesca, l ambiente e il settore turistico si integrino sinergicamente e positivamente utilizzando nel modo più congruo le altre risorse presenti nel territorio. Agricoltura - L eterogeneità di climi, di suoli e della morfologia si rispecchia nella elevata varietà di tipologie colturali che possono essere suddivise in due categorie principali: aree irrigue (le aree del Campidano), frequentemente dotate delle infrastrutture irrigue, e agricoltura asciutta principalmente collinare. Nel 2001 (ultimo censimento nazionale dell Agricoltura) il territorio agricolo oristanese riguardava una superficie agraria e forestale di quasi 200 mila ettari, pari al 76% dell intera superficie territoriale della Provincia, rispetto all 85% fatto registrare nel 1990 e nel 1982; nell arco di soli diciotto anni la provincia sperimenta cioè una perdita di oltre 28 mila ettari di superficie agricola, circa il 13% del totale. Analoga tendenza la si osserva in maniera ancor più marcata in termini di Superficie Agricola Utilizzata (SAU), la cui estensione diminuisce di oltre il 23 % con una forte accelerazione del fenomeno nel decennio , durante il quale si rileva un decremento di circa 36 mila ettari, pari ad oltre il 20%. Sotto l aspetto colturale, và evidenziato il crescente peso assunto dai seminativi, con un tasso di incremento per il periodo superiore al 21% ed una quota sulla Superficie Agricola Utilizzata che passa dal 31% del 1982 al 49% del 2000; ciò avviene in concomitanza ad un calo significativo delle coltivazioni legnose agrarie (-29%) a cui però si associa una quota costante del 8% sulla SAU complessiva, e soprattutto dei prati permanenti e pascoli (-46%), la cui incidenza in termini di SAU passa dal 60% del 1982 al 43% del Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile Servizio Gestione Fauna Pagina 39

40 * SUPERFICIE AGRARIA E FORESTALE , , ,24 Superficie Agricola Utilizzata , , ,13 Seminativi , , ,86 Coltivazioni legnose agrarie , , ,77 Prati permanenti e pascoli , , ,50 Arboricoltura da legno 40,96 102, ,93 Boschi , , ,90 Altri terreni , , ,28 SUPERFICIE IMPRODUTTIVA , , ,76 Parzialmente in linea con quelli che sono i dati regionali, il panorama zootecnico della Provincia ha subito nell ultimo ventennio profonde trasformazioni che possono essere sintetizzate nel costante e significativo decremento del numero delle aziende e nel tendenziale calo dei capi complessivamente allevati. Nel periodo che va dal 1982 al 2008 il numero delle unità aziendali subisce un decremento complessivo analogo a quello registratosi a livello regionale, pari a circa il 36%; fatta eccezione per la specie caprina che, in controtendenza rispetto al dato regionale (-29%), fa registrare un aumento complessivo del 18%, i restanti comparti subiscono perdite significative che giungono fino all 84% e al 62% nel caso rispettivamente delle aziende con allevamenti di conigli e di equini (- 80% e 56% a livello regionale. In termini di numero di capi allevati, il dato provinciale evidenzia in particolare le perdite subite dagli equini (-51%) e dai suini (-47%), mentre le specie degli ovini, caprini e bovini fanno registrare incrementi rispettivamente del 38%, 17% e 11%, con i soli caprini ad avere un andamento in linea con il dato riferito al numero di aziende relative. FAUNA OMEOTERMA La Provincia di Oristano, in considerazione delle varie tipologie di ambienti naturali e di habitat presenti, si caratterizza per una notevole varietà e ricchezza del patrimonio faunistico (Vertebrati terrestri). Di assoluta importanza regionale, nazionale ed internazionale risulta dal punto di vista faunistico la fascia costiera del Golfo di Oristano, della penisola del Sinis, delle falesie rocciose che si estendono tra Cuglieri e Bosa. Si tratta infatti di un ambiente costiero che, nella parte meridionale, si presenta ricchissimo di zone umide (stagni, lagune, paludi, acquitrini), alcune delle quali già da tempo classificate come aree Ramsar e più di recente individuate come aree naturali d importanza comunitaria (SIC e ZPS) ai fini delle Direttive europee Uccelli ed Habitat. Queste zone umide rappresentano un habitat di assoluta importanza per la sosta e lo svernamento degli uccelli acquatici lungo le rotte migratorie Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile Servizio Gestione Fauna Pagina 40

41 dell area paleartica, e molti siti rivestono importanza nazionale per la nidificazione di alcune specie di interesse comunitario (airone rosso, moretta tabaccata, pollo sultano, sgarza ciuffetto, falco di palude, albanella minore, cavaliere d Italia, avocetta, gabbiano roseo, sterna comune e fraticello, occhione). Importante anche la riproduzione tra gli Anfibi del disco glosso sardo e tra i Rettili della testuggine d acqua. La penisola del Sinis, con i litorali sabbiosi e le falesie calcaree di Cabras, Riola Sardo, San Vero Milis e Narbolia e la piccola l isola granitica di Mal di Ventre rappresentano un ulteriore habitat importante per la riproduzione degli uccelli marini (gabbiano corso, pernice di mare, fratino, ghiandaia marina, cormorano dal ciuffo), di alcune specie di rettili d interesse comunitario (testuggine di Hermann, testuggine greca, testuggine marginata). Ancora le falesie della costa più settentrionale (Cuglieri, Tresnuraghes, Bosa) rivesto grande interesse per la riproduzione del Grifone, del Cormorano dal ciuffo, del pellegrino, del grillaio, Presente, anche se in maniera instabile, una colonia di Cormorano. Molte aree costiere, soprattutto quelle settentrionali, laddove sono esistenti vaste estensioni a macchia mediterranea a gariga (per esempio: Turre Seu Cabras; Cabu Nieddu Cuglieri, Foghe Tresnuraghes, e la costa di Tresnuraghes, Magomadas e Bosa, sono importanti anche per la presenza e la riproduzione della pernice sarda e della lepre sarda, e di alcune specie di passeriformi d interesse comunitario, come la magnanina sarda e la magnanina. Notevole ed in aumento la presenza nella fascia costiera settentrionale del cinghiale, con crescente impatto sulle attività agropastorali. Anche le aree interne collinari e montane, presentano una notevole ricchezza di habitat (bosco, macchia mediterranea, pascoli alberati, prati pascolo) importanti per la sopravvivenza e la riproduzione della fauna selvatica. I complessi collinari e montani del Montiferru, del Barigadu, del Grighine, del Monte Arci e del Sarcidano di Laconi, rivestono importanza per la presenza di popolazioni reintrodotte ed ora perfettamente ambientate di cervo sardo e di muflone, per la nidificazione dell astore sardo, dell aquila reale, del succiacapre e del gatto selvatico. Gli ambienti di macchia e bosco, più o meno evoluti, rappresentano anche gli habitat di riproduzione di Passeriformi d interesse comunitario, come la magnanina sarda, la magnanina, l averla piccola. Gli altopiani di Abbasanta, la Giara di Gesturi, le vaste aree coltivate dell Alto Campidano e gli ambienti steppici dell Alta Marmilla e del Guilcer di Ghilarza, Sedilo ed Aidomaggiore) Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile Servizio Gestione Fauna Pagina 41

42 completano il quadro offrendo possibilità di riproduzione alla gallina prataiola, al calandro, alla calandrella, alla tottavilla, al calandro ed all occhione. Le aree interne sono di caratterizzate anche dalla presenza di buone popolazioni di pernice sarda, di lepre sarda e di coniglio selvatico, anche se la loro distribuzione territoriale non è omogenea e la consistenza è variabile nelle diverse aree. Larga la distribuzione e buona la cinghiale in relazione alle aree a macchia mediterranea evoluta e bosco. Per quanto riguarda l analisi delle caratteristiche complessive del patrimonio faunistico della provincia di Oristano, le specie di Vertebrati terrestri (Anfibi, Rettili, Uccelli e Mammiferi), che si riproducono regolarmente, sono in tutto 169, non comprendendo i Chirotteri (Pipistrelli), sui quali non sono disponibili dati completti ed attendibili. Questo totale rappresenta circa il 90% delle specie di Vertebrati terrestri che si riproducono in Sardegna (chek list H.Schenk, 1995, aggiornata). La tabella ed il grafico riportati di seguito riassumono il confronto tra regione e territorio della provincia di Oristano: Classi Sardegna Provincia Oristano ANFIBI 9 6 RETTILI UCCELLI MAMMIFERI Totale Pertanto in provincia di Oristano si riproducono in maniera certa 6 specie di Anfibi, pari al 3,6% di tutte le specie di Vertebrati terrestri riproducentisi, 16 specie di Rettili, pari al 9,5%, 128 specie di Uccelli, pari al 75,7%, e 19 specie di Mammiferi (esclusi i Chirotteri), pari all 11,2%. Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile Servizio Gestione Fauna Pagina 42

43 Il quadro delle specie d interesse comunitari presenti tra le specie riproducentisi delle quattro classi è riassunto nella seguente tabella: Classi n specie che si riproduno (certe) n specie d interesse comunitario % ANFIBI ,3 RETTILI ,3 UCCELLI ,9 MAMMIFERI ,5 Totale Si sottolinea l importanza che rivestono gli Anfibi ed i Rettili in chiave di conservazione, con un buon numero di specie di interesse comunitario rispetto al totale delle specie che si riproducono (rispettivamente il 33,3% ed il 31,3%). Aree protette (nazionali, regionali e Rete Natura 2000) Di seguito è riportato il quadro attuale della situazione in provincia di Oristano delle aree protette nazionali e regionali e della Rete europea Natura 2000 (S.I.C. e Z.P.S.), che risultano istituite alla data del 31 dicembre Aree protette nazionali - Nella provincia di Oristano è presente la sola Area Marina Protetta della Penisola del Sinis Isola di Mal di Ventre, che è stata istituita con Decreto Ministeriale del in base alla Legge 31 dicembre 1982, n. 979, Disposizioni per la difesa del mare (G.U. della Repubblica Italiana n Supplemento Ordinario - del 18 gennaio 1983). Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile Servizio Gestione Fauna Pagina 43

44 Aree protette regionali - Per quanto riguarda le aree protette regionali sono stati istituiti due Monumenti regionali previsti ai sensi della L.R. n. 31/1989: cod. denominazione superficie ha % Sup. ASP % Sup. ter. MON01 Monumento Naturale regionale di "S'Archittu di Santa Caterina" 17 0,01 0,01 MON02 Tronchi fossili di Zuri Soddì 12 0,00 0,00 Totali 29 0,01 0,01 E prevista la futura istituzione di due parchi naturali regionali: Il Parco Naturale Regionale del Monte Arci ( in fase d istituzione Delibera Giunta regionale del 29 novembre 2005, n. 55/5 Disegno di legge concernente L istituzione del Parco Naturale Regionale del Monte Arci, superficie interessata ettari, come da delimitazione in cartografia allegata alla delibera stessa). Attualmente non compreso nell EUAP Elenco Ufficiale Aree Protette del Ministero dell Ambiente e del territorio. Il Parco Naturale Regionale della Giara di Gesturi (interprovinciale). Non ancora istituito e non compreso nell EUAP Elenco Ufficiale Aree Protette del Ministero dell Ambiente e del territorio. La giara di Gesturi si estende per 45 km² ripartiti nei comuni di Gesturi, Tuili, Setzu e Genoni. È costituita da un'immensa colata di lava basaltica eruttata più di 20 milioni di anni fa dai crateri dei vulcani (oramai spenti) di Zepparedda (609 m) e di Zeppara Manna (580 m). La sua superficie è disseminata di piccoli specchi d'acqua in caratteristiche depressioni, chiamate paulis e di innumerevoli fonti. Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile Servizio Gestione Fauna Pagina 44

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