A cura di Debhorah Di Rosa Compenso amministratore Srl: aspetti fiscali e previdenziali

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1 A cura di Debhorah Di Rosa Compenso amministratore Srl: aspetti fiscali e previdenziali Categoria: Previdenza e lavoro Sottocategoria: Inps L'Amministratore deve essere iscritto alla gestione separata INPS a norma della Legge 335/1995. I contributi Inps variano a seconda dei requisiti soggettivi dell'amministratore e sono a carico per 1/3 dell'amministratore stesso e per i 2/3 a carico della ditta. Gli Amministratori che sono anche Soci di Srl commerciali e Artigiani devono pagare inoltre anche i contributi INPS fissi e a percentuale previsti per la gestione sulla base del reddito fiscale dichiarato dalla società in base alla relativa quota di partecipazione. Illustriamo la disciplina. Di cosa si tratta? Premessa... 2 Natura dell attività svolta... 2 La questione della doppia contribuzione... 3 Aspetti previdenziali... 4 Aspetti tributari... 4 Riferimenti normativi... 5 Allegato 1 L Esperto risponde

2 Premessa La remunerazione degli amministratori per l attività svolta in favore dell impresa può avvenire in due modi diversi: con un compenso di importo fisso, predeterminato e corrisposto con cadenza prestabilita. Tale compenso può essere integrato anche da eventuali gettoni di presenza dovuti dalla società per la partecipazione dell amministratore alle riunioni del consiglio di amministrazione; con un compenso variabile stabilito in proporzione ai risultati conseguiti dalla società. La percentuale viene calcolata sull utile al netto della quota di riserva legale, di altre eventuali riserve obbligatorie, della quota di utili destinata a reintegrare il capitale sociale che risulta ridotto per effetto di eventuali perdite di esercizi precedenti. OSSERVA - Inoltre è possibile anche che siano previsti compensi in forma mista, ovvero parte in misura fissa e parte in misura variabile. OSSERVA - La determinazione del compenso annuo è sempre riferibile ad una durata in carica di 12 mesi, pertanto in caso di minore permanenza della carica, il compenso dovrà essere liquidato in funzione del tempo. I compensi corrisposti agli amministratori, per un importo proporzionato all opera svolta, sono deducibili dal reddito societario quando: - sono deliberati dall assemblea; - sono previsti dallo statuto. Natura dell attività svolta L attività svolta o da svolgere dagli amministratori per le società, si presume a titolo oneroso, pur non essendo vietato che possa essere svolta a titolo gratuito. Tuttavia, ai fini dell esclusione dell obbligo contributivo, è importante che la rinuncia dell amministratore al compenso sia espressa e quindi non tacita. Il diritto al compenso dell amministratore è un diritto disponibile: lo Statuto della società può dunque condizionarlo al conseguimento di utili oppure ancora lo Statuto può prevedere la gratuità dell incarico, tutto ciò anche in vista della natura del rapporto che lega l amministratore con la società. 2

3 In caso di servizio offerto gratuitamente dagli amministratori, è quindi opportuno che: - ci sia una delibera dell assemblea in tal senso, con accettazione esplicita degli amministratori; - sia indicato nella Nota Integrativa la dicitura all amministratore non è riconosciuto alcun compenso quando viene redatto il bilancio di esercizio. I compensi che spettano ai membri del consiglio di amministrazione e del comitato esecutivo, vengono generalmente stabiliti all atto della nomina o del conferimento dell incarico e possono essere costituiti, in tutto o in parte, da partecipazioni agli utili. Il compenso deve risultare essere congruo rispetto alla struttura, alla dimensione e alla redditività della società. La questione della doppia contribuzione Sono soggetti all'assicurazione della gestione commercianti i soci di Srl che svolgono personalmente e prevalentemente l'attività operativa partecipando al lavoro aziendale con carattere di abitualità e prevalenza. Gli amministratori delle società sono iscritti invece alla gestione separata INPS: il contributo è dovuto sui compensi effettivamente percepiti e senza l'osservanza di alcuna soglia minima; non è dovuto se non è stato percepito alcun compenso. ATTENZIONE! - Nel caso in cui lo stesso soggetto svolga la doppia attività, quella operativa, per la quale ricorre l'obbligo di iscrizione alla gestione commercianti, e quella gestionale, per la quale ricorre l'obbligo di iscrizione alla gestione separata, è obbligatorio il versamento sia della contribuzione alla gestione commercianti o artigiani per l'attività operativa, sempre che tale attività sia prevalente, che alla gestione separata per l'attività gestionale, anche se non è prevalente ma sempre che per tale attività il socio amministratore percepisca un compenso. ATTENZIONE! - Qualora, invece, l'attività prevalente ricada nella sfera delle funzioni gestorie, è dovuta la sola contribuzione alla gestione separata relativamente ai compensi percepiti, mentre non è dovuta la contribuzione alla gestione commercianti in quanto l'attività operativa non è prevalente. Ciò comporta che, per determinare l'obbligo o meno dell'iscrizione del socio alla gestione commercianti in relazione al requisito della prevalenza, l'ente deve prendere in considerazione: - l'apporto operativo del socio all'attività della propria impresa; - la sua preminenza rispetto all'attività prestata da altri soggetti al suo interno; - la prevalenza rapportata ad altra attività da lui svolta compresa quella gestoria. 3

4 Aspetti previdenziali L aliquota da applicare per la determinazione dei contributi a carico dei lavoratori iscritti alla gestione separata Inps è pari al: 33,72% (33,00 + 0,72 aliquote aggiuntive in caso di soggetti non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie); 24% in caso di soggetti titolari di pensione o provvisti di altra tutela pensionistica obbligatoria. I contributi dovuti dai collaboratori iscritti alla gestione separata Inps vengono ripartiti nella misura di 1/3 a carico del collaboratore e di 2/3 da parte del committente. NOTA BENE - L obbligo del versamento dei contributi è in capo all azienda committente, che deve eseguire il pagamento entro il 16 del mese successivo a quello di effettiva corresponsione del compenso, tramite il Modello F24 telematico per i datori privati e Modello F24 EP per le Amministrazioni Pubbliche. Per l anno 2018 il massimale di reddito sul quale calcolare i contributi Inps è pari a ,00 euro. Aspetti tributari Sotto il profilo tributario, gli amministratori si distinguono a seconda del possesso o meno della partita Iva. ATTENZIONE! - Nel caso operino senza partita Iva, il compenso è fiscalmente assimilato al lavoro dipendente in quanto rientra nelle c.d. collaborazioni coordinate e continuative. Nel caso di amministratore con partita Iva, se l'attività svolta in qualità di amministratore rientra nell'ambito della professione autonoma, i compensi andranno a costituire reddito di lavoro autonomo. NOTA BENE - In ogni caso, i proventi da amministratore configurano reddito professionale solo in via eccezionale, ossia solo quando l'ufficio rientra nei compiti istituzionali del professionista: in tutti gli altri casi il compenso va assimilato ai redditi da lavoro dipendente. Da un punto di vista fiscale, la deducibilità in capo alla società sussiste in applicazione del principio di cassa, prendendo quindi a riferimento la data di erogazione del compenso. In particolare, trova applicazione il c.d. principio di cassa allargato, secondo cui si considerano percepiti nel periodo d'imposta anche le somme corrisposte dai datori di lavoro entro il giorno 12 del mese di gennaio del periodo d'imposta successivo a quello cui si riferiscono. 4

5 La deducibilità per cassa trova applicazione solo in relazione al mero compenso e non anche ai relativi contributi, che rimangono quindi deducibili secondo il principio di competenza, indipendentemente dalla data di versamento. L'Amministrazione Finanziaria può disconoscere totalmente o parzialmente la deducibilità dei componenti negativi di cui si tratta in tutte le ipotesi in cui i compensi appaiano insoliti, sproporzionati ovvero strumentali all'ottenimento di indebiti vantaggi. Riferimenti normativi Corte di Cassazione, Sentenza n del 21 giugno 2017; Articolo 2364 ed all articolo 2389 del Codice civile; D.L. n. 78/2010; Sentenza n /2011 la Corte di Cassazione; INPS, Circolare n. 19 del 6 febbraio

6 Allegato 1 L Esperto risponde Oggetto: Inquadramento previdenziale dell indennità di fine mandato QUESITO? Come viene gestita, sotto il profilo previdenziale, l indennità di fine mandato corrisposta all amministratore? SOLUZIONE! L indennità incassata dall amministratore è soggetta a contribuzione sia in caso che risulti da atto con data certa anteriore al rapporto di amministratore, che in caso di delibera successiva. La stessa è quindi assoggettata alle ordinarie percentuali contributive stabilite per la Gestione separata, a carico per 1/3 dell amministratore stesso, nel rispetto del massimale contributivo previsto annualmente, con le stesse regole previste per i compensi degli amministratori. In caso di assoggettamento del Tfm alla ritenuta del 20% la stessa deve essere calcolata, una volta determinato il contributo, sull indennità lorda diminuita della quota di contributi previdenziali a carico dell amministratore. In sostanza la società dovrà: - in primo luogo determinare l ammontare dei contributi dovuti; - successivamente applicare la ritenuta d acconto del 20% sul Tfm diminuito della quota Inps a carico dell amministratore. 6