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1 A: Oggetto: Consultazione pubblica concernente procedure e regole per l assegnazione e l utilizzo delle frequenze disponibili nella banda MHz Si allega quanto in oggetto. Il Direttore Generale di Lepida SpA (prof. ing. Gianluca Mazzini) f.to digitalmente Premessa LepidaSpA è da lungo tempo impegnata sul territorio della Regione Emilia-Romagna nell'attività di realizzare il percorso per una crescita armonica della disponibilità di infrastrutture che consentano l'accesso ad alta velocità alla rete delle Pubbliche Amministrazioni ed alla rete internet. Per questo motivo, per la specificità della figura di LepidaSpA come operatore pubblico, sono doverose alcune premesse che hanno anche lo scopo di chiarire le motivazioni delle risposte che la Società esprime rispetto ai quesiti posti da Codesta Spettabile Autorità. Lepida SpA è lo strumento operativo promosso dalla Regione Emilia-Romagna (RER) per la pianificazione, lo sviluppo e la gestione omogenea ed unitaria delle infrastrutture di Telecomunicazione degli Enti collegati alla rete Lepida, per garantire l erogazione dei servizi informatici inclusi nell architettura di rete e per una ordinata evoluzione verso le reti di nuova generazione. La Rete Lepida è la rete delle Pubbliche Amministrazioni dell Emilia-Romagna istituita dalla legge regionale n. 11/2004, principalmente costituita da collegamenti in fibra ottica ed estesa nel territorio appenninico attraverso dorsali radio in tecnologia Hyperlan ed è in evoluzione verso frequenze licenziate principalmente a 26GHz. Lepida SpA presiede tutte le iniziative di gestione e sviluppo della Rete Lepida (Ottica e Wireless) oltre che della Rete Radiomobile ERretre, in modo da garantire il corretto dimensionamento in relazione all utilizzo presente e futuro, nonché il collegamento con il Sistema Pubblico di Connettività (SPC). Lepida SpA su mandato degli Enti Soci favorisce e promuove anche interventi per la riduzione del divario digitale. Il divario digitale (DD) è la sintesi territoriale dell impossibilità di avere a disposizione e riuscire ad utilizzare la banda larga da parte di cittadini e imprese. Il DD è provocato dallo scarso ritorno degli

2 investimenti in zone rurali o montane che rende difficoltosa la fornitura di connettività da parte degli operatori di mercato. LepidaSpA sta lavorando in logica di coordinamento e sussidiarietà al mercato per mettere a disposizione la banda larga laddove questa non sia presente. La strategia prevede di realizzare il maggior numero possibile di accordi e protocolli di intesa con gli operatori che agiscono sul territorio, anche mettendo a disposizione infrastrutture tecnologiche per facilitare l insediamento degli operatori stessi. Ancora, tra le attività di Lepida SpA, la realizzazione e gestione della rete radiomobile a tecnologia TETRA (Rete Radiomobile Regionale - ERretre) sul territorio dell Emilia-Romagna volta agli interventi di emergenza e opportunamente collegata alla Rete in fibra ottica. Lepida SpA cura la pianificazione della rete, la progettazione, l appalto, la costruzione e il collaudo, la messa in esercizio, la manutenzione ordinaria e straordinaria, la predisposizione delle infrastrutture tecnologiche atte ad assicurare l'erogazione dei servizi, il monitoraggio nonché i servizi sulla stessa come la gestione degli utenti, il coordinamento e l'integrazione per lo sviluppo delle applicazioni funzionali agli utenti della rete. Nel 2011, è diventato chiaro che l'obiettivo di sviluppo armonico citato precedentemente non poteva essere concretizzato senza che la Società divenisse operatore pubblico ai sensi del Codice della Comunicazioni Elettroniche. In questa veste LepidaSpA si è mossa offrendo servizi ai propri soci e creando le condizioni infrastrutturali necessarie perché aree del territorio dalle quali i grandi operatori pubblici di comunicazione non sono attratti possano essere raggiunte dalla connettività a banda larga e gradualmente escano dalle condizioni di divario digitale. Lo scenario di collegamento a banda ultra-larga è già oggi realizzato e da realizzare ancora in futuro, anche grazie a nuove piccole realtà imprenditoriali di operatori di comunicazioni, che, legati al territorio, siano più propensi ad affrontare i rischi derivanti dell'investimento presso tali aree, con lo scopo di offrire servizi digitali alle stesse tariffe applicate presso i territori meno svantaggiati. Come già accennato, LepidaSpA segue da lungo tempo i progetti sviluppati dagli operatori pubblici di grandi e piccole dimensioni che offrono connettività sul territorio. Per queste ragioni, LepidaSpA, nell ambito delle strategie regionali, è sempre stata disponibile ad offrire le potenzialità delle proprie infrastrutture al fine di agevolare progetti di ampliamento della diffusione dell'offerta degli operatori che agiscono sul territorio regionale. Ed inoltre, è interesse di LepidaSpA, nella sua qualità principalmente di controparte tecnica dei propri enti soci, di analizzare a livello strategico le opportunità tecnologiche e regolamentari che si prospettano. È all'interno di questo quadro strategico ed operativo che si sono sviluppate le riflessioni che conducono alle risposte che si offrono in occasione di questa consultazione. È importante che sia percepita l'opportunità di sviluppo per le aree più svantaggiate del territorio offerta dalla disponibilità delle frequenze nella banda in questione ed è ugualmente importante effettuare lo sforzo di indagine che porti alla raccolta delle informazioni sull uso odierno di questa porzione di spettro ed alla pubblicizzazione delle stesse. In questo modo si concretizzano le premesse di razionalizzazione dell'uso

3 della banda, andando a realizzare un intervallo frequenziale ampio all'interno del quale consentire l'accesso a nuovi operatori. Si ritiene opportuno che l uso della banda sia sviluppato intensamente nelle aree particolarmente svantaggiate del territorio e si propone un modello di uso che (alla luce dell'esperienza maturata come operatore che ha come finalità l'agevolazione dell'investimento sul territorio per incrementare la disponibilità di connettività) si ritiene possa consentire che la banda in oggetto diventi un'efficace arma per penetrazione della banda ultra-larga nei territori marginali. A livello di modello si propone di raccordare in modo concreto l'azione dell'amministrazione Centrale, che investe direttamente nelle aree classificate tipo D con la disponibilità delle frequenze in questione. Ponendo certamente attenzione ai necessari elementi di garanzia rispetto agli investimenti da realizzare, sembra però difficile, come accennato in poc anzi, che una strategia che richiama risorse da operatori economici in grado di effettuare investimenti su territori di ampiezza regionale sia in grado di richiamare l'interesse di piccoli operatori locali (interessati piuttosto a territori sub-provinciali) in grado di intervenire nelle aree di cui si tratta. Si intende quindi sollecitare che, in modo sinergico con quanto accade con la diffusione della fibra ottica, si dia vita ad un modello che, seppure considerando il costo sociale derivante dall'uso di una risorsa scarsa, ponga una forte attenzione a quanto si può ottenere in termini di ricaduta imprenditoriale sui territori marginali, tralasciando un beneficio che la scrivente ritiene effimero conseguente dall introito proveniente da canoni concessori, che invece andrebbe a rallentare tale ricaduta. Il raccordo a cui si accennava sopra può essere agevolmente realizzato con un modello che in modo aggressivo punti: (1) alla digitalizzazione delle aree marginali, dalle quali ottenere una ricaduta sulle aree meno marginali e limitrofe, rendendo prioritaria l'assegnazione delle frequenze in tali aree e rendendole disponibile sulle altre aree su base non interferenziale rispetto alle prime e non viceversa; (2) alla gratuita assegnazione, su base territoriale, non interferenziale, di blocchi multipli di 5 MHz di ampiezza variabile, secondo le richieste pervenute, ordinate su base temporale, coordinate da uno strumento previsionale e pianificatorio unico, a disposizione degli utenti, gestito dal MiSE o da altro ente da questi incaricato, che, raccogliendo anche le utilizzazioni attuali, permetta agli operatori di avere una chiara identificazione delle aree di uso delle frequenze, delle strategie di intervento di tutti gli operatori in modo da coordinarsi con gli altri in maniera sinergica e competitiva ed agevolare quindi il raggiungimento degli obiettivi di banda ultra larga. Questo modello ha il beneficio di andare ad agire in modo prioritario su aree del territorio (sicuramente regionale, ma ragionevolmente nazionale) nelle quali le frequenze in oggetto sono presumibilmente poco impiegate, imprimendo anche un'accelerazione alla tecnologia che beneficerebbe della richiesta per offrire apparati che allo stato attuale non appaiono prontamente disponibili. È chiaro che il principio "use it or lose it" diventa il cardine per l'assegnazione delle frequenze in tagli di banda che come minimo consentano di offrire servizi all'utenza con velocità superiori o uguali ai 30Mb/s. Quindi, l'assegnatario "deve" rendere

4 pubblici su base granulare i dati relativi al traffico offerto tramite la banda autorizzata, misurata dal MiSE o da altro ente da questo incaricato, perdendo immediatamente il diritto all'assegnazione, qualora non raggiunga un congruo target di traffico per hertz assegnato per popolazione raggiunta dall'autorizzazione. Si ritiene che un target ragionevole sia 30 bit/hz/abitante/giorno. Alternativamente, o in maniera coordinata nelle fasi iniziali di assegnazione, può essere prevista la perdita dell'assegnazione qualora le prestazioni dell implementazione nell area autorizzata siano inferiori al primo decile della prestazione cumulata di tutti gli autorizzati sul territorio nazionale. Questo modello nelle intenzioni vuole permettere una chiara quantificazione degli investimenti da parte degli operatori perché siano capaci di valutare rapidamente il costo/beneficio di un intervento in un'area e non siano costretti ad un impegno economico su lunga scala temporale, senza avere avuto l'opportunità anche semplicemente di sperimentare una strategia di investimento. Relativamente allo strumento previsionale/pianificatorio, si ritiene che possa essere sviluppato e reso pubblico un software di calcolo basato sulla Raccomandazione ITU-R-P2001: a parziale copertura dei costi derivanti dalla realizzazione, si potrebbe raccogliere, all atto della richiesta di interesse da parte dell operatore, un contributo di finanziamento una tantum proporzionale ad una piccola frazione di punto percentuale del fatturato dell azienda richiedente (in maniera analoga a quanto accade oggi per la contribuzione annuale per l Autorità). Si osserva anche che: il modello sviluppato potrebbe essere impiegato per l analisi dell uso dello spettro in tutte le bande frequenziali di interesse; potrebbe essere impiegato in modo efficace anche per i coordinamenti internazionali dell uso di questa banda (a carico sempre del Ministero o di altro ente da questo incaricato). Sulla scorta dei risultati dello strumento previsionale, possono essere superate le distinzioni di aree definite secondo lo schema città e territorio, in quanto gli operatori interessati, sulla base della propria capacità di impiegare la banda in questione, offrendo gli opportuni parametri tecnici sulla base dei quali valutare il livello di interferenza generato sulle installazioni già autorizzate, possono essere in grado di valutare l impatto delle installazioni previste a livello delle singole aree di territorio per le quali sono interessati. Non si ritiene che l uso del backhauling debba essere sostenuto ma piuttosto giustificato nel caso di reti nelle quali la frequenza backhauling è contemporaneamente impiegata anche per l accesso: la pubblicazione dei dati relativi al traffico delle singole installazioni, congiuntamente con i parametri tecnici di impianto, permette di verificare agevolmente se la condizione è verificata.

5 Risposte ai quesiti della consultazione 1.1) Il rispondente ha ulteriori informazioni od osservazioni da esporre in merito agli aspetti generali trattati nella introduzione? No 1.2) Sulla base del descritto quadro di sviluppo tecnologico, il rispondente fornisca una breve descrizione di quali siano a proprio avviso le architetture e topologie di rete di maggior interesse per l uso della banda MHz da parte dei sistemi pubblici commerciali di comunicazioni elettroniche, evidenziandone le principali caratteristiche. Il rispondente fornisca anche informazioni circa la disponibilità dei relativi apparati (sia di rete che terminali d utente), ed in particolare la situazione concernente le applicazioni sia MOBILI di tipo macro-, micro-, pico- e femtocellulare ( small cell ) sia di tipo FISSO P-P e P-MP incluso il FWA ( Fixed Wireless Access ). La scrivente ritiene che allo stadio attuale di evoluzione della banda in parola, non ci sia ancora un architettura nettamente privilegiata rispetto alle altre, ma che ancora il mercato debba costruire la propria identità, con il confronto tra offerta e domanda. 1.3) Il rispondente fornisca eventuali ulteriori elementi concernenti gli standard e le tecnologie riferibili all impiego della banda in questione, nonché sulle relative performance in termini di velocità di connessione puntuale all utenza finale di tipo consumer e business (sia in download che upload ) e delle larghezze di banda necessarie. Alla scrivente, allo stato attuale sono note tecnologie che rendono disponibili velocità di trasferimento dell ordine di un bit/s/hz. Di conseguenza, possono essere determinate le bande necessarie per gli obiettivi di BUL del È importante però osservare che il livello interferenziale ha un proprio impatto sulle prestazioni di efficienza spettrale: conseguentemente, la possibilità di operare in situazioni di largo riuso frequenziale, scarsamente interferito dall esterno può consentire il raggiungimento dei medesimi obiettivi con larghezze di banda nettamente inferiori (si pensi ad esempio ai 900Mbit/s di un ac su 80MHz di banda). 2.1) Considerato il quadro descritto di disponibilità della banda MHz, qual è la posizione del rispondente sul pre-packaging dei blocchi, proposto come ipotesi di orientamento, effettuato attraverso una pianificazione delle frequenze nominalmente disponibili a livello nazionale da suddividere in blocchi

6 principali A1, A2 ed A3 di spettro non accoppiato, con un ampiezza uniforme pari a 35 MHz l uno lordi? La scrivente non è favorevole ad un pre-packaging con le caratteristiche individuate, per le ragioni dettagliate in premessa. 2.2) Il rispondente ha una alternativa al packaging dei blocchi da proporre, spiegandone chiaramente i vantaggi rispetto a quanto proposto? In particolare qual è la valutazione del rispondente riguardo alla seconda opzione esaminata, in cui la pianificazione delle frequenze disponibili prevedrebbe due blocchi principali A1 e A2 con una dotazione frequenziale rispettivamente da 60 e 45 MHz? Le motivazioni che spingono la scrivente a sostenere uno schema alternativo di assegnazione delle frequenze, distinto da entrambe le proposte di pre-packaging elaborate, sono esposte nelle premesse e sono qui brevemente richiamate nei contenuti: si ritiene innanzitutto che le frequenze possano essere usate in sinergia con il Piano Nazionale per la banda ultralarga, offrendo a piccole realtà imprenditoriali locali l opportunità a bassi costi e ad investimenti predicibili di avviare un processo di penetrazione nelle aree oggi più lontane dagli obiettivi fissati a livello europeo. In questo contesto di sostegno a questo tipo di realtà imprenditoriale, i principali fattori di stimolo sono: gratuità del canone di uso, flessibilità nell impiego e nella richiesta della banda, limitati vincoli sociali, controllo puntuale dell uso delle risorse assegnate e riassegnazione immediata di risorse scarsamente utilizzate secondo principi determinabili oggettivamente misurati rispetto all intero territorio nazionale. 2.3) Il rispondente ha ulteriori considerazioni da esporre in merito alla modalità di utilizzo condivisa dei blocchi di tipo A con le applicazioni esistenti del servizio fisso via satellite in banda e di quelle del servizio fisso in banda adiacente, salve eventuali applicazioni residuali in banda? No 2.4) Il rispondente concorda sulla necessità che, al fine di incentivare l uso più efficiente dello spettro e la sua massima utilizzazione, le frequenze disponibili possano essere impiegate sia per il miglioramento complessivo delle performance delle reti mobili esistenti, ad esempio in uno scenario complementare di sviluppo dell ecosistema delle small cell, sia per la fornitura di servizi wireless nelle aree marginali e rurali? No, nel senso che nel solco della politica nazionale avviata appare più sinergico un approccio strategicamente più coordinato, ossia che prenda le mosse dalle necessità delle aree marginali e rurali e successivamente converga verso le aree urbane, con meccanismi di assegnazione delle risorse a basso impatto territoriale, come pico e

7 femto celle, tramite le quali mantenere bassi fattori di riuso e quindi aumentare l efficienza spettrale dell intera banda. 2.5) In relazione agli scenari di utilizzo delle frequenze in questione, e nell ipotesi proposta di pre-packaging delle frequenze disponibili, si condivide la proposta di assegnare i primi due blocchi di tipo A (A1 ed A2) disponibili su base nazionale, ciascuno dei due ripartito in un lotto A città ed un lotto A territorio, ed il terzo blocco (A3) in lotti di tipo regionale/macro-regionale? In particolare il rispondente condivide la suddivisione dei blocchi A1 e A2 in aree città e territorio ovvero ritiene che sia più vantaggioso assegnare i blocchi come lotti unici su tutto il territorio nazionale? Il rispondente ha una alternativa da portare all attenzione, esponendone chiaramente i vantaggi rispetto alla soluzione proposta? No. La scrivente ritiene che la nazione è un territorio troppo vasto e troppo disomogeneo per permettere ad un operatore di compiere il necessario calcolo economico dell investimento con un sufficiente grado di confidenza. Conseguentemente si pone un rischio concreto che l offerta di banda cada nel disinteresse o che la banda non sia impiegata per realizzare un servizio sinergico con la strategia della banda ultra-larga nazionale. 2.6) Nel caso il rispondente abbia giudicato preferibile la seconda delle due opzioni esaminate in relazione al pre-packaging dei blocchi di frequenze disponibili, in cui sono previsti i soli due blocchi A1 e A2 con dotazione frequenziale asimmetrica, è d accordo con l ipotesi, nel caso, di assegnare tali due blocchi su base nazionale, ciascuno dei due sempre ripartito in un lotto A città ed un lotto A territorio? No. La scrivente ritiene che la nazione è un territorio troppo vasto e troppo disomogeneo per permettere ad un operatore di compiere il necessario calcolo economico dell investimento con un sufficiente grado di confidenza. Conseguentemente si pone un rischio concreto che l offerta di banda cada nel disinteresse o che la banda non sia impiegata per realizzare un servizio sinergico con la strategia della banda ultra-larga nazionale. 2.7) Il rispondente è d accordo con la proposta di definire l area città come l insieme dei territori comunali dei capoluoghi di provincia? E d accordo con l ipotesi che il Ministero potrebbe modificare tale definizione in sede di pubblicazione del bando di gara includendo ulteriori aree ove sia già rilevabile un grado di competizione nell offerta di servizi a banda larga e ultralarga? Ha eventuali altri criteri da proporre? La scrivente ritiene che un assegnazione di frequenze radio che non tenga conto dell effettiva estensione dell area interferenziale e che definisca in modo

8 geografico/amministrativo tali estensioni si scontra da un lato con le effettive opportunità di riuso delle frequenze in oggetto ed in secondo luogo con l opportunità di sfruttare queste frequenze in modo sinergico con la strategia nazionale della banda ultralarga. 2.8) Nell ipotesi di disponibilità limitata di banda nella porzione di tipo B, si condivide la possibilità di assegnare anche ulteriori lotti aggiuntivi di tipo B in tale porzione alle condizioni descritte, su base locale? Assolutamente sì, e si ritiene che debba essere prioritaria l assegnazione nelle aree marginali e rurali. 2.9) Nel caso si dovesse determinare la disponibilità di una quantità più generalizzata di frequenze nell ambito del territorio nazionale nella porzione di banda di tipo B, con blocchi di frequenze da 30 MHz fino ad un intorno di 60 MHz, il rispondente è d accordo che in tal caso sia più efficiente procedere all identificazione di un unico blocco B con tutte le frequenze disponibili e procedere all assegnazione di tale blocco in lotti su base regionale o multiregionale? In tal caso è d accordo che il lotto A3 dovrebbe invece essere assegnato, invece che su base regionale/multiregionale, in maniera omogenea con quanto sarà definito per gli altri lotti A1 e A2? Questa modalità di assegnazione è in contrasto con il modello sostenuto dalla scrivente che prevede una flessibilità dell assegnazione della banda su base non interferenziale e su piccola scala geografica, confinata. Al pari dell estensione nazionale, si ritiene che l assegnazione regionale continui ad essere troppo ampia per stimolare effettivamente l interesse degli operatori. Non deve essere del resto tralasciata anche la difficoltà di confinare la propagazione radio a livello amministrativo: conseguentemente si ritiene che l allocazione debba essere assegnata sulla base delle richieste dell operatore e lasciata sviluppare liberamente all interno di assegnazioni richieste sulla base dell interesse raccolto sui territori. 3.1) Si condivide l ipotesi di prevedere per i lotti A1 territorio ed A2 territorio una procedura di assegnazione di tipo comparativo ( beauty contest ) e, sia per i lotti A1 città e A2 città che per i lotti A3, una procedura di assegnazione di tipo competitivo (asta)? No, per le ragioni esplicitate nelle premesse e dunque avendo in mente un uso diffuso e coordinato tra più operatori, basato su allocazioni possibilmente dinamiche vincolate dal rispetto di condizioni tecniche non interferenziali. 3.2) Qual è la posizione del rispondente in relazione alla possibilità di posticipare l avvio della procedura relativa ai lotti A1 città e A2 città? In caso di posizione favorevole, oltre a fornire gli opportuni elementi giustificativi, il rispondente indichi quale sia a proprio avviso la tempistica più congrua.

9 Si ritiene che nel modello proposto la posposizione sia irrilevante. Piuttosto si ritiene opportuno sottolineare che nell ambito del modello proposto, la posposizione non costituirebbe un provvedimento ad-hoc ex-ante, ma risulterebbe essere una naturale conseguenza della propensione degli operatori ad entrare nel mercato delle telecomunicazioni sulla banda in questione nelle aree urbane. 3.3) Quale eventuale differente procedura di assegnazione, rispetto a quella proposta, si ritiene a proprio avviso più idonea per ciascuno dei blocchi principali A1, A2 ed A3? Il rispondente ne indichi chiaramente i vantaggi rispetto all ipotesi proposta. In particolare, nel caso abbia valutato più vantaggiosa la possibilità di individuare un unico lotto A1 ed un unico lotto A2 senza distinzione fra area città ed area territorio, condivide che in tal caso la procedura più adatta sia quella dell asta? No, per le ragioni richiamate in Premessa. Allo stato di conoscenza attuale del mercato delle comunicazioni nella banda in questione, si ritiene che la banda sia la soluzione meno certa per l assegnazione dei diritti d uso e che per la fissazione dei prezzi della risorsa in termini di /Hz/km 2 non siano disponibili gli elementi conoscitivi che permettano di determinare se a fronte di offerta onerosa si riesca effettivamente a sviluppare una strategia consistente con il piano nazionale per la BUL. Si riprende qui l idea della necessità di svincolare l uso della banda dalle attese economiche di proventi derivanti dall attualizzazione della concessione delle autorizzazioni per puntare ad un assegnazione che sia valorizzata dall uso sul territorio. 3.4) Qualora il rispondente abbia giudicato preferibile la seconda delle due opzioni prima esaminate in relazione al pre-packaging dei blocchi di frequenze disponibili, in cui sono previsti i soli due blocchi A1 e A2 con dotazione frequenziale asimmetrica, è d accordo con l ipotesi di assegnare tali due blocchi come nel caso della prima opzione e cioè di prevedere per i lotti A1 territorio ed A2 territorio una procedura comparativa ( beauty contest ) e per i lotti A1 città e A2 città una procedura competitiva (asta)? No. Si ritiene che l uso di un modello che penalizzi con il ritiro dell assegnazione chi fa icetta della risorsa e che misuri l effettivo uso della banda sia in grado di evidenziare ex-post la qualità delle soluzioni implementate. Per contro, le procedure comparative impongono l identificazione preventiva di parametri che potrebbero non essere indicatori in linea con le propensioni di sviluppo della banda. 3.5) Si condivide, nell ipotesi iniziale circa la disponibilità limitata della banda di tipo B, la proposta di utilizzare, per gli eventuali lotti aggiuntivi di tipo B, una procedura rapida e semplificata come quella descritta? No, nel senso che la preallocazione da parte del Ministero potrebbe non essere funzionale alle esigenze/previsioni di implementazione degli operatori e quindi risultare non appetibile per lo sviluppo dei servizi. La disponibilità di informazioni relative ai vincoli interferenziali, consente immediatamente di verificare la realizzabilità di un sistema e validarne l integrabilità nel contesto frequenziale a priori,

10 evitando che questa attività sia compiuta dal Ministero sulla scorta di informazioni amministrative (quali ad esempio i confini, nazionali, regionali, provinciali o urbani), aggiungendo ulteriori vincoli alla già scarsa fruibilità della specifica risorsa spettrale. 3.6) Nel caso, come ipotesi alternativa circa la disponibilità della banda di tipo B, fosse possibile identificare un unico blocco di tipo B, il rispondente è d accordo con l utilizzo della procedura di beauty contest su base regionale/macro-regionale? Ritiene, sempre nella stessa eventualità, che in tal caso il blocco A3, invece che per beauty contest, vada assegnato con le stesse procedure che saranno identificate per gli altri due blocchi A1 e A2? Per le ragioni ampiamente esposte, una risposta nei termini alla domanda, risulterebbe fuoriviante. Si ri-sottolinea la necessità di un allocazione che sia appetibile agli operatori. 3.7) Il rispondente esponga la propria posizione circa l introduzione di un cap come sopra proposto, esponendo chiaramente i vantaggi di eventuali soluzioni alternative. Il modello proposto dalla scrivente non prevede l esistenza di un cap, reso inutile dalla presenza di meccanismi forti di use-it-or-lose-it. 3.8) Qual è la posizione del rispondente circa i criteri per la fissazione dei contributi per l uso ottimale dello spettro per ciascuno dei lotti principali di tipo A? La scrivente è contraria alla fissazione di contributi per le frequenze della banda in questione. Unica eccezione potrebbe essere un contributo una tantum per la realizzazione di uno strumento pianificatorio/previsionale impiegato dal Ministero per valutare le compatibilità delle assegnazioni. 3.9) Qual è la posizione del rispondente circa i criteri per la fissazione dei contributi per l uso ottimale dello spettro per i lotti aggiuntivi di tipo B? Per i cosiddetti lotti aggiuntivi di Tipo B valgono le medesime considerazioni espresse alla domanda ) Che durata dovrebbero avere i relativi diritti d uso dei lotti principali di tipo A e di quelli eventuali aggiuntivi di tipo B? Si condivide la proposta di fissare in 15 anni la predetta durata per i lotti di tipo A e la proposta di allineamento relativa ai lotti di tipo B?

11 La scrivente ritiene che la durata dei diritti non debba essere individuata preventivamente, ma che progressivamente vada fatta una verifica dell uso effettivo della risorsa. Alla luce di questo modello, si può prevedere con un orizzonte temporale medio di analizzare gli esiti dell introduzione della modalità gratuita di autorizzazione e valutare l ipotesi, in caso di mancato interesse, di procedere con un modello di assegnazione differente. Qualora l interesse per la banda fosse parziale, sul medio termine 5 anni, si può ipotizzare di parametrizzare il valore economico della banda e del traffico trasportato su di essa (non della velocità) rispetto all analogo livello delle altre bande ed introdurre un canone d uso legato a questo valore, proporzionale alla banda ed all estensione territoriale e crescente fino al valore di regime per i successivi 5 anni. Conseguentemente alle Premesse esposte dalla scrivente, l eventuale intenzione di revisione a 5 anni del contributo economico. I parametri di calcolo del contributo, se questa fosse la scelta, dovrebbero essere esplicitati in fase di definizione del processo di assegnazione gratuita. 3.11) In relazione al possibile avvio della procedura di assegnazione dei lotti di tipo A città in tempi successivi rispetto agli altri lotti, si ritiene che in ogni caso la durata di questi debba essere allineata a quella dei diritti già assegnati? Si ritiene che quanto risposto alla domanda 3.10 sia valido anche per i cosiddetti lotti città. 4.1) Si concorda con la proposta di rendere nota, prima dell avvio delle procedure di assegnazione, la lista delle utilizzazioni primarie esistenti di cui è richiesta la protezione, sia del servizio FSS che del servizio fisso ( FS ), con le relative caratteristiche tecniche ai fini della loro protezione e di quelle necessarie nelle bande adiacenti, sulla base, per i vari diritti d uso, del criterio need-to-know? Quella citata è una a condizione è imprescindibile per l uso di qualunque risorsa spettrale in modo efficiente e coordinato. 4.2) Considerate le previsioni contenute nella normativa comunitaria e nei Rapporti adottati dalla CEPT (livelli massimi EIRP, Block Edge Mask tra blocchi adiacenti e tra aree adiacenti, distanze di separazione, rapporto di protezione (I/N), etc.), il rispondente condivide le specifiche proposte concernenti il modello di condivisione di riferimento? Sì, purché parallelamente sia adottato un modello di calcolo pianificatorio/previsionale unico a livello nazionale e che permetta ad ogni singolo operatore di poter effettuare una valutazione per via simulativa anche autonoma dei livelli interferenziali previsti.

12 4.3) Si condivide in particolare la necessità di garantire il rapporto di protezione indicato dalla CEPT (I/N<-10 db)? Si condividono inoltre le descritte condizioni di compatibilità in termini di distanze di protezione (espresse in km) e di limitazioni al deployment per alcune architetture di rete dei sistemi MFCN in funzione del servizio da proteggere (FSS o FS) e della tipologia di coesistenza (in banda o in banda adiacente)? In generale, si condivide l approccio CEPT e le conclusioni da esso derivate. 4.4)Come potrebbe essere successivamente affinato tale modello? È necessario che il modello CEPT sia affiancato da un software di calcolo dei livelli di campo elettromagnetico, unico a livello nazionale e condiviso a livello di nazioni confinanti, in modo da consentire un efficace coordinamento con le nazioni confinanti e che sia la realizzazione del modello di calcolo pianificatorio/previsionale di cui si trattava sopra. A questo riguardo si segnala l opportunità che le mosse di questo modello siano prese dalla Raccomandazione ITU-R P.2001, che, essendo emanata dall organismo internazionale, ha, per sé, il vantaggio di essere immediatamente utilizzabile per ogni coordinamento frequenziale, anche al di fuori dello spettro in analisi. 4.5) Si condividono le proposte riguardanti le procedure di validazione e la realizzazione dei databas e a carico dei soggetti aggiudicatari? Il rispondente può fornire ulteriori elementi atti a rendere maggiormente efficaci le proposte? Sì. In presenza di uno strumento pianificatorio/previsionale unico, le informazioni relative alla singola accensione non potrebbero non essere raccolte a livello centrale. 4.6) Si condividono le modalità di gestione del database delle installazioni? Il rispondente può fornire ulteriori elementi atti a rendere maggiormente efficaci le proposte? Sì. 4.7) Qual è la posizione del rispondente in merito alla proposta, a carico degli aggiudicatari, di realizzare un sistema di monitoraggio e di dotarsi di una struttura dedicata per la tempestiva rimozione delle cause interferenti? Il rispondente può fornire ulteriori elementi atti a rendere maggiormente efficaci le proposte? Si ritiene che l adeguata dotazione strumentale e formazione in merito alle necessità, ai vincoli ed alle problematiche delle strutture periferiche del Ministero possa in gran

13 parte dei casi risolvere e rimuovere residuali situazioni interferenziali che venissero a realizzarsi nel momento in cui il software di calcolo fallisse la previsione di tali condizioni. 4.8) Si condividono le linee guida proposte per la prevenzione e risoluzione di eventuali interferenze che dovessero persistere? La mitigazione degli effetti interferenziali è un obiettivo imprescindibile. Ciononostante si ritiene rischioso ed assolutamente da evitare, di prevedere il possibile ricorso a modifiche degli obblighi o all introduzione di norme tecniche più restrittive. Questa condizione renderebbe impossibile l impostazione di un piano industriale efficace e porterebbe immediatamente al fallimento della politica di uso della banda in questione. 4.9) Si condividono le linee guida proposte per il coordinamento internazionale e per il coordinamento anche nazionale tra assegnatari di diritti d uso MFCN di medesime frequenze in aree geografiche adiacenti? Si ritiene che le linee guida internazionali ed europee siano sufficienti a tutelare le parti nazionali ed estere nello sviluppo della banda. È opportuno un forte coordinamento con l estero per approfondire, come fatto per lo spettro nazionale, la conoscenza dell allocazione delle risorse sui territori confinanti in modo da poter introdurre nel modello di calcolo anche i vincoli derivanti da tali pianificazioni. 4.10) Si condivide la proposta di introdurre obblighi di utilizzo delle frequenze ed use-it-or-lose-it per tutti i lotti? Sì. Non per lotti ma per ogni singola assegnazione frequenziale richiesta. 4.11) Si condivide la proposta di introdurre un obbligo di copertura (inteso come obbligo di servizio) a favore dell utenza presente nelle aree del cluster D del documento recante la Strategia italiana per la banda ultralarga, applicabile agli aggiudicatari dei lotti A1 territorio, A2 territorio e A3, con le relative modalità di definizione e fornitura? In particolare il rispondente ha qualche considerazione in relazione alla modalità di formazione delle liste ed alle relative percentuali minime d obbligo? Si condivide la proposta, ma, come argomentato nelle premesse ed espresso nelle risposte, si ritiene che il modello più efficace per ottenere l introduzione della banda ultra-larga consiste nella messa a disposizione diretta delle frequenze individuate, prevedendo come ricaduta dell uso flessibile la disponibilità di banda per le finalità sociali.

14 4.12) Il rispondente ha qualche considerazione in relazione alla determinazione del requisito della velocità di 30 Mbps effettivi ed alle modalità di misurazione dello stesso? Come ipotizzato in premessa, si ritiene utile che l effettivo l obiettivo di qualità non sia la velocità quanto piuttosto il volume di traffico sviluppato, ossia che si raccordi la concessione gratuita ad un effettivo parametro di uso della risorsa, in quanto la velocità potrebbe riferirsi ad una banda condivisa, senza livello minimo garantito, quindi del tutto insufficiente a determinare la coerenza con gli obiettivi della banda ultralarga. 4.13) Si condivide la proposta di introdurre un obbligo di copertura sociale (inteso come obbligo di servizio) gratuito a favore di particolari siti di utilità sociale presenti nelle aree del cluster D della Strategia per la banda ultralarga, applicabile agli aggiudicatari dei lotti A1 territorio, A2 territorio e A3, con le relative modalità di definizione e fornitura? In particolare il rispondente ha qualche considerazione in relazione alla modalità di formazione delle liste ed alle relative percentuali minime d obbligo? No. 4.14) In particolare il rispondente condivide l opportunità di introdurre un tetto massimo al numero dei siti sociali? Ha qualche suggerimento circa la modalità di definizione delle liste di tali siti? No. Si ritiene che il raggiungimento dei cosiddetti siti sociali è una ricaduta dell effettiva implementazione del servizio. 4.15) Quali ulteriori obblighi si ritiene opportuno introdurre ai fini dell utilizzo delle frequenze in oggetto per la migliore diffusione della banda ultralarga, specificandone chiaramente i termini, gli oneri ed i vantaggi? Nessuno. 4.16) Nel caso il rispondente abbia giudicato preferibile la seconda delle due opzioni esaminate in relazione al pre-packaging dei blocchi di frequenze disponibili, in cui sono previsti i soli due blocchi A1 e A2 con dotazione frequenziale asimmetrica, è d accordo con l ipotesi, nel caso, di ri-proporzionare gli obblighi di servizio prima esposti in funzione della dotazione frequenziale dei nuovi lotti? No. Nessuna delle due ipotesi è in grado di accelerare il processo di dispiegamento della tecnologia radio nella banda considerata e che nell ottica della scrivente gli obblighi di servizio sono in contrasto con il modello di diffusione proposto. 4.17) Nell eventualità in cui fosse possibile identificare un unico blocco aggiuntivo di tipo B, il rispondente è d accordo con la proposta di introdurre

15 obblighi minimi di copertura (di servizio e sociali) pari a quelli minimi proposti per i lotti di tipo A, proporzionati alla quantità di frequenze medie disponibili per i singoli lotti identificati, e all area di estensione geografica del diritto? No. Le frequenze a blocchi di 5 MHz andrebbero assegnate con le medesime modalità previste per le altre frequenze. 4.18) Qual è la posizione del rispondente in merito ai criteri proposti di valutazione della procedura comparativa ( beauty contest ) relativa ai lotti A1 territorio ed A2 territorio ed ai lotti A3 ed ai relativi punteggi massimi? Come argomentato nelle premesse e come espresso nelle risposte sinora formulate, si ritiene che le procedure di assegnazione non debbano essere di natura competitiva. In generale si osserva che per la natura disomogenea delle frequenze assegnate sul territorio, le procedure comparative non permettono di fissare in modo preciso parametri univoci per i principi elencati. A titolo esemplificativo, gli obblighi di cui al punto d. potrebbero avere natura completamente diversa in condizioni di parziale sovrapposizione, adiacenza o disgiunzione completa rispetto ad allocazioni preesistenti. Quindi i costi realizzativi non sarebbero noti a priori; quindi potrebbero costituire una barriera all effettivo dispiegamento della tecnologia, in ragione di un principio esogeno penalizzante in alcune aree rispetto ad altre. 4.19) Si condivide la proposta concernente l obbligo di negoziazione di richieste di accesso alle frequenze non utilizzate? Il modello proposto dalla scrivente non contempla la possibilità di un tale scenario. In generale, si ritiene che le risorse frequenziali inutilizzate debbano rientrare nella piena disponibilità del Ministero. 4.20) Si condivide la proposta concernente il predetto divieto di trading? In ragione della finalità per cui si intende rendere disponibili le frequenze, non deve essere consentito il trading delle stesse. Le risorse frequenziali inutilizzate devono rientrare nella piena disponibilità del Ministero e riassegnate gratuitamente.

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