La scuola adotta un monumento

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1 TORINO PORTE APERTE 10, 8, 15, 17, 22, 24, maggio La scuola adotta un monumento

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3 TORINO PORTE APERTE 8, 15, 22, 29 maggio 2016 La scuola adotta un monumento

4 Città di Torino in collaborazione con: Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte - Direzione Generale Politecnico di Torino Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici del Piemonte Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del Museo Antichità Egizie per informazioni: Città di Torino ITER - Istituzione Torinese per una Educazione Responsabile Progetto La Scuola Adotta un Monumento via Revello Torino tel adotta.monumento@comune.torino.it direttore di ITER: Umberto Magnoni responsabile del progetto: Sofia Petrosino si ringraziano per le fotografie: le scuole partecipanti all iniziativa progetto grafico e cura redazionale: Giuseppe Filosa, Rosella Fonsato Centro Promozione Servizi di ITER edizione fuori commercio Città di Torino

5 Quest anno si svolge la diciannovesima edizione di Torino Porte Aperte, un appuntamento ormai consolidato che intende porre l accento sull identità, sul senso d appartenenza alla comunità. Un appuntamento che è contraddistinto dalla sollecitazione che bambine e bambini, ragazze e ragazze rivolgono alla comunità stessa, affinché si assuma la responsabilità dei beni che le appartengono, garantendone la salvaguardia, la valorizzazione e soprattutto il loro uso. Torino, in questi anni, ha cambiato volto, grandi trasformazioni hanno ridisegnando l assetto urbano e architettonico della nostra città e continuano a modificarlo. La nostra città non è più conosciuta solo come città industriale ma è vista come città culturale, in grado di attrarre l interesse di un visitatore che la vede per la prima volta. Lo stesso interesse che ha contraddistinto le scuole che hanno deciso di impegnarsi nella riscoperta e nella valorizzazione del patrimonio culturale cittadino, visto come insieme di tutto quanto è stato creato da un gruppo umano eterogeneo e complesso che vive su un territorio e condivide una storia comune, aspettative, speranze e difficoltà. Su queste linee si muove il progetto La Scuola adotta un Monumento con la partecipazione di migliaia di allieve e allievi alla scoperta del loro passato. Il percorso d adozione dei monumenti non guarda esclusivamente al passato, alla memoria ma vuole essere attore di un cambiamento verso il futuro, con delle scelte consapevoli che legano la storia di ieri a quella di domani. Si può rilevare come questo sia un aspetto pedagogico importante, nel momento in cui sempre più si è abituati a pensare al presente, con un orizzonte limitato dove tutto diventa istante, momento da consumare. A ben vedere un'idea molto semplice fa da filo conduttore ai lavori svolti in questi anni: il patrimonio culturale di una città costituisce parte integrante della comunità e non deve essere visto come un tesoro da difendere ma come testimonianza delle società che ci hanno preceduto. Questo pensiero rappresenta l archè di questo progetto in cui le scuole adottano in forma simbolica un monumento, lo studiano sotto il profilo artistico, storico, culturale e civile, per poi giungere a condurre e a trasmettere le proprie conoscenze alla cittadinanza e attraverso questa crescente consapevolezza insegnano a rispettare la città come bene comune, che appartiene a tutti. Questo vuol dire considerare la città non solo sotto un aspetto fisico ma riconoscerle una funzione simbolica, vederla come luogo che trasmette significati, che racconta una memoria sociale in grado di coinvolgere emotivamente. Le scuole diventano così testimoni privilegiati di una storia comune che riaffiora nelle scuole, nelle piazze, nelle fabbriche, nelle chiese ed in tanti luoghi da loro adottati ed aperti alla cittadinanza in occasione della manifestazione Torino Porte Aperte. Un grazie sincero a tutti coloro che hanno favorito quest iniziativa che consente di rivalutare i singoli luoghi come spazi di vita e di cultura.

6 INDICE DEI MONUMENTI e date di apertura alle visite C I R C O S C R I Z I O N E 1 Palazzo Birago di Vische 22 maggio pag. 09 Caserma Cernaia 8 maggio pag. 10 Chiesa Santa Teresa d Avila 29 maggio pag. 11 Liceo Massimo D Azeglio 22 maggio pag. 12 Basilica del Corpus Domini 15 maggio pag. 13 Il Cisternone 29 maggio pag. 14 Basilica dei Ss. Maurizio e Lazzaro 22 maggio pag. 15 Scuola Federico Sclopis 22 maggio pag. 16 Piazza Arbarello e Giardini della Cittadella 22 maggio pag. 17 Chiesa e Confraternita di San Rocco 8 e 15 maggio pag. 18 Chiesa di Santa Pelagia 22 maggio pag. 19 Scuola Niccolò Tommaseo 22 maggio pag. 20 Museo Pietro Micca 29 maggio pag. 21 Collegio San Giuseppe 22 maggio pag. 22 C I R C O S C R I Z I O N E 2 Parco dei Cavalieri di Vittorio Veneto 22 maggio pag. 23 Villa Amoretti ora Villa Rignon 22 maggio pag. 24 Cascina Roccafranca 29 maggio pag. 25 Cascina il Giajone 29 maggio pag. 26 Ghiacciaia della Cascina il Giajone 29 maggio pag. 27 C I R C O S C R I Z I O N E 3 Fondazione Sandretto Re Rebaudengo 22 maggio pag. 28 Scuola Pietro Baricco 22 maggio pag. 29 Tòret 22 maggio pag. 30 Le Nuove - Carcere Giudiziario 29 maggio pag. 31 Archivio storico dell istituto Domenico Berti 15 maggio pag. 32 C I R C O S C R I Z I O N E 4 Scuola Duca d Aosta 22 maggio pag. 33 Villino Raby ed edifici in stile Liberty 15 maggio pag. 34 Villa La Tesoriera e il suo Parco 22 maggio pag. 35 C I R C O S C R I Z I O N E 5 Chiesa del Santo Volto 8 maggio pag. 36 Scuola Duccio Galimberti 8 maggio pag. 37 C I R C O S C R I Z I O N E 6 Scuola XXV Aprile 22 maggio pag. 38 Scuola Giovanni Cena 8 maggio pag. 39 Scuola e museo Erich Giachino 22 maggio pag. 40 Cascina Marchesa 22 maggio pag. 41 Scuola e Centro di Documentazione Anna Frank 22 maggio pag. 42

7 C I R C O S C R I Z I O N E 7 Deposito GTT Tortona Manin 8 maggio pag. 43 Scuola Edmondo De Amicis 15 maggio pag. 44 Scuola Leone Fontana 22 maggio pag. 45 Scuola Ludovico Antonio Muratori 22 maggio pag. 46 Laboratorio di Scienze della scuola Rosselli 22 maggio pag. 47 C I R C O S C R I Z I O N E 8 Lapide a Bruno Caccia 22 maggio pag. 48 Chiesa della Gran Madre di Dio 29 maggio pag. 49 Parco della Scuola Matteotti 29 maggio pag. 50 Liceo Regina Margherita 29 maggio pag. 51 Villa della Regina 15 maggio pag. 52 C I R C O S C R I Z I O N E 1 0 Chiesa della Visitazione di Maria Vergine 22 maggio pag. 53 Parco Colonnetti 15 maggio pag. 54 Scuola Mariele Ventre 29 maggio pag. 55 Mausoleo della Bela Rosin 8 maggio pag. 56 P R O V I N C I A Chiesa e Convento di San Filippo (Chieri) 29 maggio pag. 58 Monumento a Peppino Impastato (Collegno) 22 maggio pag. 59 Castello Malgrà (Rivarolo Canavese) 29 maggio pag. 60 Chiesa di San Francesco e Santa Caterina (Rondissone) 22 maggio pag. 61

8 SCUOLE PARTECIPANTI S C U O L A D E L L I N F A N Z I A Ventre via Plava 177/2 tel S C U O L A P R I M A R I A Baricco corso Peschiera 380 tel Buddies Elementary School corso Agnelli 20 tel Carducci corso Matteotti 6 bis tel Cena strada San Mauro 32 tel D Assisi via Giulia di Barolo 8 tel D Azeglio via Santorre di Santarosa 11 tel De Amicis via Masserano 4 tel Duca d Aosta via Capelli 51 tel Fontana via Buniva 19 tel Frank via Vallauri 24 tel Galimberti via Lorenzini 4 tel Giachino via Campobasso 11 tel Gobetti via Romita 19 tel Mazzarello via Collino 12 tel Matteotti via Crimea 51 (Collegno) tel Mazzini corso Orbassano 155/a tel Morante piazzetta Jona 4 tel Muratori via Ricasoli 30 tel Ricardi Di Netro via Valfrè 8 tel Salvemini via Negarville 30/6 tel Sclopis via del Carmine 27 tel XXV Aprile via Cavagnolo 35 tel S C U O L A S E C O N D A R I A D I I G R A D O Istituto Comprensivo Cairoli via Torrazza 10 tel Frassati via Tiraboschi 33 tel Istituto Comprensivo Gozzano via Le Maire 20 (Rivarolo C.se) tel Holden via San Filippo 2 (Chieri) tel Istituto Comprensivo Nievo-Matteotti Plesso Matteotti via Mentana 14 tel Istituto Comprensivo Ricasoli Plesso Rosselli via Ricasoli 15 tel Collegio San Giuseppe via San Francesco da Paola 23 tel Istituto Comprensivo Tommaseo Plesso Calvino via S. Ottavio 7 tel Istituto Comprensivo Tommaseo Plesso Verdi via S. Ottavio 7 tel Istituto Comprensivo Verolengo piazza Pertini 1 (Rondissone) tel Viotti corso Vercelli 141 tel

9 S C U O L A S E C O N D A R I A D I I I G R A D O Istituto tecnico Avogadro corso San Maurizio 8 tel Liceo Berti via Duchessa Jolanda 27 bis tel Istituto istruzione superiore Bosso Monti via Moretta 55 tel Liceo scientifico Cattaneo via Sostegno 41/10 tel Liceo classico Cavour corso Tassoni 29 tel Liceo classico D Azeglio via Parini 8 tel Liceo scientifico Gobetti via Maria Vittoria 39/bis tel Liceo Pascal via San Filippo 2 (Chieri) tel Liceo musicale e artistico Passoni via Cittadella 3 tel Liceo Regina Margherita via Valperga Caluso 12 tel Liceo classico e scientifico Convitto Nazionale Umberto I via Bligny 1/bis tel PortAperta e ArtCadd via Mongrando 32 tel

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11 c i r c o s c r i z i o n e 1 PALAZZO BIRAGO DI VISCHE via Vanchiglia 6 DALL ISTITUTO COMPRENSIVO TOMMASEO PRIMARIA D ASSISI Intorno al 1830 la parte settentrionale dell isolato di S. Valeriano apparteneva al Comune e veniva usata come mercato dei commestibili. Si decise di dividerla in due lotti e di venderla (1840). Il lotto occidentale fu acquistato dal marchese Carlo Emanuele Birago di Vische, che fece progettare all architetto Antonio Talentino un palazzo, in gran parte d affitto, con dimensioni e caratteristiche architettoniche di prestigio eccezionali per la città: un cortile d onore e due cortili di servizio accessibili in sequenza, fronti esterne ed avancorpi con grandi lesene e mezze colonne corinzie. Il palazzo sorse in un momento in cui la domanda di nuove unità edilizie era urgente e costante, dato il notevole aumento della popolazione tra gli anni 30 e 60 dell Ottocento. 9

12 c i r c o s c r i z i o n e 1 CASERMA CERNAIA via Cernaia 23 DALL ISTITUTO TECNICO AVOGADRO La caserma Cernaia venne progettata per essere la sede della legione allievi del corpo dei Carabinieri Reali e prese il nome dalla vittoriosa battaglia avvenuta il 16 agosto 1855 tra le forze franco-piemontesi e quelle russe, nell ambito della guerra di Crimea ( ). Il nome Cernaia, infatti, deriva dalla parola russa neroed indicava il nome del corso d acqua che scorreva nella pianura teatro degli scontri. La caserma venne edificata nel 1864 su un terreno appena reso libero dalla demolizione delle fortificazioni urbane (delle quali rimangono oggi tracce nel mastio della Cittadella), mentre la nuova prestigiosa via omonima era stata aperta nel 1855 in seguito ad una parziale demolizione delle fortificazioni. La rete delle strutture militari, che tradizionalmente occupava un posto di rilievo nel tessuto urbano torinese, negli anni del Risorgimento e in quelli successivi subì una ricollocazione spaziale, causata da una parte dalle accresciute e nuove necessità funzionali degli edifici e dall altra dalla localizzazione della piazza d Armi. 10

13 c i r c o s c r i z i o n e 1 CHIESA SANTA TERESA D AVILA via Santa Teresa 5 DAL LICEO SCIENTIFICO CATTANEO sono gli anni di vita di un monumento di pregevole e particolare fattura architettonica e artistica che custodisce alcuni tra i più importanti capolavori artistici della città di Torino. Edificata nel 1642, per volere della Madama Reale Cristina di Francia dal padre carmelitano Andrea Costaguta, i lavori proseguirono per circa dieci anni sotto la sua direzione. Nel 1653 il prosieguo della fabbrica venne affidato al padre Alessandro Valperga e nel 1667 venne assegnata l esecuzione della prima facciata ai capimastri Castigliole e Laurenti da Lugano, che venne sostituita dall attuale solo nel La chiesa venne terminata nel Importanti interventi architettonici e decorativi da parte di celebri architetti e artisti, in primis l architetto Filippo Juvarra, si succedettero negli anni. Tra il XVIII e il XX secolo il monumento subì un lento declino conservativo e conoscitivo, dovuto purtroppo anche ai danni causati nella Seconda Guerra Mondiale; solo l attuale partecipazione dell Ordine dei Carmelitani Scalzi e di Enti privati ha riportato in superficie e fatto conoscere un capolavoro, oggi non ancora pienamente valorizzato e ricordato. 11

14 c i r c o s c r i z i o n e 1 LICEO MASSIMO D AZEGLIO via Parini 8 DAL LICEO CLASSICO D AZEGLIO Il liceo Massimo d Azeglio venne istituito come Collegio di Porta Nuova nel L'istituto venne intitolato a Massimo Taparelli marchese d'azeglio nel 1882, quando alla scuola venne attribuito lo status di liceo. Con il progetto dell ingegner Carlo Velasco l edificio vide una sopraelevazione della manica lungo la via San Quintino e la costruzione della manica in via Parini. Durante il primo dopoguerra vi insegnarono figure di spicco del panorama culturale torinese, tra cui Augusto Monti, mentre tra gli studenti si possono annoverare personaggi illustri. Il periodo degli anni Venti costituì un epoca illustre per la scuola: tra i banchi e le cattedre dell'istituto sedettero molte personalità che ebbero un ruolo politico e culturale di primissimo piano non solo nella storia torinese, ma in quella italiana in genere. Nell'anno scolastico Cesare Pavese fu supplente di italiano nella sezione liceale B ed ebbe come allieva la futura scrittrice e traduttrice Fernanda Pivano. 12

15 c i r c o s c r i z i o n e 1 BASILICA DEL CORPUS DOMINI piazzetta Corpus Domini ADOTTATA DALLA PRIMARIA CARDUCCI La basilica del Corpus Domini fu progettata dall architetto Ascanio Vittozzi, in stile barocco. Se ne posero le fondamenta nel 1598 per un voto, fatto dal Comune di Torino, per liberare la città dalla peste e venne ultimata nel La basilica deve la sua fama al celebre Miracolo del SS. Sacramento del 6 giugno 1453, quando le truppe di Renato d Angiò si scontrarono ad Exilles con le milizie del duca Ludovico di Savoia. I soldati saccheggiarono il paese ed entrarono in chiesa; uno di loro rubò l ostensorio con l ostia consacrata e partì per Torino a dorso di un mulo. In città l animale inciampò e cadde presso al chiesa di San Silvestro (ora dello Spirito Santo), sul luogo dove si decise poi di erigere la chiesa del Corpus Domini, per ricordare il miracolo: l ostensorio si elevò al di sopra delle case circostanti, per poi cadere a terra, lasciando libera e splendente l ostia. Il quadro raffigurante il miracolo, situato sull altare maggiore, è opera di Bartolomeo Caravoglia, discepolo del Guercino. 13

16 c i r c o s c r i z i o n e 1 IL CISTERNONE via Valfrè 8 DALLA PRIMARIA RICARDI DI NETRO Il Cisternone, o Pozzo Grande, della Cittadella è un opera militare voluta da Emanuele Filiberto. Esso fu disegnato dal Paciotto, architetto militare, nel 1564, a somiglianza del pozzo di San Patrizio di Orvieto. Lo scopo del Cisternone era quello di assicurare al complesso della Cittadella il rifornimento idrico, accedendo alla falda freatica presente nel sottosuolo di Torino. Questo apporto fu di fondamentale importanza nella resistenza durante l assedio del Il Cisternone fu danneggiato nel 1698, poi in seguito abbandonato per molto tempo. Nel 1898 sopra i resti del Cisternone fu costruita la scuola Ricardi di Netro. 14

17 c i r c o s c r i z i o n e 1 BASILICA DEI SS. MAURIZIO E LAZZARO via Milano 20 DAL LICEO ARTISTICO E MUSICALE PASSONI La facciata e la cupola, in stile Neoclassico, dell architetto Carlo Mosca, sono della prima metà dell Ottocento. La Chiesa fu definita dal Craveri d un ampiezza assai grande e spaziosa in forma ottangolare, bislunga, di nobile e soda Architettura, ornata maestrevolmente di stucchi, abbellita con un altissima Cupola e dotata di un bellissimo Coro con Volta dipinta, ornata di stucchi. Le pitture che ornavano l ambiente sono in parte scomparse: gli evangelisti (di Francesco Meiler e Mattia Franceschini) nei pennacchi della cupola, l Assunzione della Vergine nella volta del coro, la Vergine con il bambino fra le sante Corona, Serafina e Orsola (del milanese Scotti) sull altare destro, il Francesco di Sales in preghiera sul sinistro, e in coro un ovale del Franceschini con la Resurrezione e i santi Maurizio e Lazzaro. 15

18 c i r c o s c r i z i o n e 1 FEDERICO SCLOPIS via del Carmine 27 DALLA PRIMARIA SCLOPIS 16 La costruzione di piazza Statuto terminò intorno al 1875 e, negli anni successivi, furono eretti gli edifici nel tratto di via del Carmine. Fra gli altri palazzi venne costruito quello che ospita la scuola Sclopis. Il progetto fu affidato all ingegner Velasco e trovò compimento tra il 1885 ed il Tipica costruzione di fine Ottocento, dall estetica sobria e funzionale, l edificio fu dotato di aule ampie e ben illuminate, servite da corridoi spaziosi e da scale molto comode. La scuola fu dedicata al conte Federico Paolo Sclopis ( ), famoso giureconsulto e uomo di stato. Il conte Sclopis partecipò attivamente ai lavori preparatori dello Statuto Albertino (1848), rivestì la carica di Ministro della Giustizia e fu uomo di profonda cultura. La scuola ha una fortissima tradizione e la sua storia si lega strettamente con quella del quartiere. Cinque generazioni di scolari si sono succedute nelle sue aule, vivendo i momenti tragici di due guerre, la ricostruzione del periodo post-bellico, l immigrazione da altre regioni italiane degli anni Sessanta e quella più recente dall estero. Dalle testimonianze di ex alunni nel 2005 si è appreso che la scuola fu frequentata da personaggi divenuti famosi, come il cardinale Carlo Maria Martini e lo scrittore Guido Ceronetti.

19 c i r c o s c r i z i o n e 1 PIAZZA ARBARELLO E GIARDINI DELLA CITTADELLA DALLA PRIMARIA SCLOPIS Il Giardino della Cittadella fu donato ai Torinesi, a metà Ottocento, per risarcirli della perdita degli ombrosi viali che circondavano la Cittadella, in corso di demolizione per far spazio a nuovi insediamenti militari e abitativi. Il giardino è delimitato da corso Siccardi, via Bertola, via Fabro e piazza Arbarello. In origine la vasta area alberata si estendeva fino alla metà dell attuale corso Siccardi e, a nord, giungeva fino all altezza di via della Cittadella. Luogo di gioco di molti bambini, tra cui gli ex-allievi della Sclopis, il giardino ebbe un graduale deterioramento fino a trasformarsi in posteggio per le automobili. Fortunatamente si salvò il perimetro alberato, ancora perfettamente fruibile dai pedoni e molto interessante per la presenza di alcune statue, in particolare quella dello statista Federico Sclopis, al quale è dedicata la scuola. Piazza Vincenzo Arbarello, nata nel secondo dopoguerra e dedicata ad un valoroso caduto del primo conflitto mondiale, merita un adeguata ristrutturazione per la sua importante collocazione vicino a via Garibaldi. Su di essa si affaccia il palazzo dell Università di Economia e Commercio, eretto dove un tempo sorgeva la sezione femminile della scuola Baretti, descritta da Edmondo De Amicis nel libro Cuore. 17

20 c i r c o s c r i z i o n e 1 CHIESA E CONFRATERNITA DI SAN ROCCO via San Francesco d Assisi 1 DAL CONVITTO NAZIONALE UMBERTO I 18 L attuale chiesa di San Rocco fu edificata dall architetto Francesco Lanfranchi nel 1667 in luogo della precedente dedicata a San Gregorio, la cui presenza è già attestata in epoca medievale e che, a partire dal 1598, diverrà sede della omonima Confraternita; si distinguerà per l assistenza ai malati di peste torinesi, per l onere caritatevole di seppellire i cadaveri abbandonati e per l officio delle messe. L ampliamento della chiesa di San Gregorio verrà affidato all architetto Carlo di Castellamonte che progetterà così due chiese gemelle, accomunate da un unica facciata con due ingressi: uno per i parrocchiani e l altro per i confratelli. Il Lanfranchi demolirà le preesistenze per far posto ad un nuovo edificio ad aula ottagonale, sormontato da una cupola vertiginosa a sua volta sovrastata da un lanternino. Il presbiterio ospita l altare maggiore lapideo e policromo, realizzato tra il 1755 e il 57 da Bernardo Vittone, che custodisce la reliquia di San Rocco proveniente da Arles. Alla decorazione della chiesa lavorarono artisti quali Somasso, Pantalino e Pozzo. La volta del coro, fortemente degradata, venne affrescata nel 1791 da Rocco Comaneddi. Il nuovo piano di risanamento della Città di Torino del 1885 ordinò l allargamento della via, imponendo l abbattimento della facciata concava originale poi sostituita, nel 1890, da quella lineare ideata dall ingegnere Carlo Velasco.

21 c i r c o s c r i z i o n e 1 CHIESA DI SANTA PELAGIA via San Massimo 21 DALL ISTITUTO COMPRENSIVO TOMMASEO SECONDARIA DI I GRADO VERDI La chiesa di Santa Pelagia venne costruita negli anni per le suore Agostiniane su progetto di Filippo Nicolis di Robilant. L edificio, tra barocco e neoclassico, è a pianta centrale; intorno ad un vano centrale circolare si innestano 4 vani ellittici che formano l ingresso, le cappelle laterali, il presbiterio. Dalla cappella sinistra si accede al suggestivo coro a forma di conchiglia con stalli lignei perfettamente conservati. Il vano centrale è sormontato da una cupola con finta prospettiva al centro nella quale si innestano le cupole che sovrastano gli altari. L elegante decorazione pittorica, che accentua gli elementi architettonici, è in continuo degrado. Agli inizi dell 800, in seguito alla soppressione dell Ordine delle suore Agostiniane, la chiesa venne affidata all Opera della Mendicità Istruita, un opera pia nata all inizio del 700 per istruire e soccorrere i ragazzi poveri e che operò molto attivamente nel campo dell educazione, istituendo, tra l altro, le prime scuole serali ancora attive fino a pochi anni fa. 19

22 c i r c o s c r i z i o n e 1 NICCOLÒ TOMMASEO via dei Mille DALL ISTITUTO COMPRENSIVO TOMMASEO SECONDARIA DI I GRADO VERDI La scuola fu costruita in un quartiere, Borgo Nuovo, che ne rivela l identità risorgimentale. Nel 1850 l allora scuola Borgo Nuovo si trovava in locali privati. La costruzione di via dei Mille avvenne tra il 1874 e il Il progetto prevedeva un edificio di tre piani pensato per accogliere 38 classi molto numerose di 60 alunni, disimpegnate da gallerie, con ingressi maschili e femminili separati e alloggi di servizio per il personale. L intitolazione, dapprima negata, a Niccolò Tommaseo (scrittore e patriota, ), avvenne nel Nell anno scolastico la scuola annoverava 31 classi e disponeva di un patronato che forniva oggetti a 368 allievi, assistenza educativa a 130, vestiti e calzature a 200 e che nel 1914 permise di dar vita a lezioni all aperto negli attigui giardini Cavour, dotando 300 alunni maschi di banco-zaino e 300 femmine di seggiolina portatile. Usata come caserma e comando militare durante la Prima Guerra Mondiale, poi come sede del Comitato provinciale dell Organizzazione Nazionale Balilla, la scuola divenne un rifugio antiaereo nel corso della Seconda Guerra Mondiale, periodo in cui subì gravi danni bellici che portarono alla sua chiusura temporanea. Alla fine degli anni Settanta gli allievi scesero a poco più di 600, a causa dello spopolamento del centro cittadino. Altri restauri interessarono l edifico nel 1976, 1985 e

23 c i r c o s c r i z i o n e 1 MUSEO PIETRO MICCA via Guicciardini 7/a DALLA PRIMARIA RICARDI DI NETRO Il museo Pietro Micca è dedicato al valoroso soldato che, durante l'assedio di Torino del 1706, sacrificò la propria vita per impedire ai soldati francesi di penetrare nella Cittadella attraverso le gallerie di contromina. Nel sottosuolo antistante le mura dei bastioni e dei fossati era stato costruito un esteso sistema di gallerie, utilizzate per giungere sotto le postazioni dei cannoni nemici e distruggerli facendo brillare potenti cariche esplosive. Le gallerie erano presidiate per impedire agli assedianti di occuparle e da esse poter penetrare nella città. Nella notte del 29 agosto 1706 alcuni soldati francesi, sopraffatte le sentinelle, entrarono nelle gallerie, ma Pietro Micca non esitò a dare fuoco alle polveri per provocare il crollo di un tratto di galleria. Solo nel 1958 l allora capitano Guido Amoretti individuò la scala di comunicazione dove avvenne l esplosione e, nel 1961, in occasione del centenario dell Unità d Italia, fu inaugurato il museo, da cui si accede alle gallerie ed alla scala di Pietro Micca. 21

24 c i r c o s c r i z i o n e 1 COLLEGIO SAN GIUSEPPE via San Francesco da Paola 23 DALL ISTITUTO SAN GIUSEPPE Il Collegio San Giuseppe fu inaugurato il 22 maggio 1875 ma la storia dei Fratelli delle Scuole Cristianea Torino è più antica; Carlo Felice, infatti, li chiamò, nel 1829, come maestri nelle scuole del Regno. Protagonisti del Risorgimento, furono amici dei Falletti di Barolo, di Silvio Pellico e di don Bosco, confessore nelle loro scuole. Le lezioni iniziarono con studenti esterni e convittori. In seguito venne inaugurata una scuola serale per i giovani spazzacamini. Contemporaneamente si organizzavano corsi di formazione professionale per docenti religiosi e laici, anche esterni al Collegio. A pochi passi la Casa editrice A & C, curata dai Fratelli, pubblicava manuali scolastici di pregio. Nel 1907 fu una delle prime scuole a dotarsi di un impianto cinematografico per gli studenti. Nella Prima Guerra Mondiale fu sede dell Ufficio Notizie di Guerra cittadino e raccoglieva notizie su caduti, dispersi, prigionieri e profughi. Nel 1960 il San Giuseppe fu insignito della Medaglia d Oro ai Benemeriti della Scuola, della Cultura e dell Arte dal Presidente della Repubblica. 22

25 c i r c o s c r i z i o n e 2 PARCO DEI CAVALIERI DI VITTORIO VENETO piazza d Armi DALLA PRIMARIA BUDDIES Torino possiede un patrimonio ambientale che poche metropoli al mondo possono vantare e uno dei più alti standard di superficie verde per ambiente: oltre mq di aree verdi; oltre alberi, lungo 300 km di strade alberate, ed altri esemplari in boschi collinari; parchi e giardini urbani, fluviali, collinari. Uno di questi parchi urbani è il Parco dei Cavalieri di Vittorio Veneto, inaugurato con questo nome nel 1074, ma per molti torinesi conosciuto con l antico nome di Piazza d Armi, legato al precedente uso di questo spazio per esercitazioni militari. La nostra scuola sorge a pochi isolati dal parco che abbiamo deciso di adottare. Il progetto di adozione è articolato in tre grandi temi: le classi prima e seconda affronteranno il tema della sicurezza (riconoscere situazioni di pericolo), il rispetto delle opere pubbliche (l utilizzo corretto dei giochi), il rispetto per l ambiente; la classe terza svolgerà una ricerca storica del parco; le classi quarta e quinta si occuperanno dello studio delle piante e delle specie animali che si possono incontrare nel parco. 23

26 c i r c o s c r i z i o n e 2 VILLA AMORETTI ORA VILLA RIGNON corso Orbassano 200 DALLA PRIMARIA MAZZINI La settecentesca villa Amoretti, successivamente denominata villa Rignon, è una delle architetture nobiliari più rappresentative della città. Progettata da un allievo di Filippo Juvarra per la famiglia Lascaris, essa venne poi passata agli Amoretti, marchesi di d Osasio ed infine acquistata dai Rignon. Restaurata recentemente ed immersa nel verde del parco circostante è sede di una biblioteca civica. La villa fu costruita probabilmente intorno al 1760 per volere di Giambattista di Osasio, uno degli eredi del primo Amoretti, insediatosi a Torino nella prima metà del XVIII secolo. Si trova al centro del parco Rignon, concepito insieme alla villa stessa sul terreno di una piccola cascina seicentesca. La villa presenta un salone centrale affrescato affiancato da quattro ambienti quadrati e uno scalone monumentale; un tempo presentava una cappella a due accessi. Gli spazi interni sono distribuiti su due livelli. Ha un valore storico-architettonico anche il padiglione dell Aranciera. 24

27 c i r c o s c r i z i o n e 2 CASCINA ROCCAFRANCA via Rubino 45 DALLA PRIMARIA FRANCA MAZZARELLO La cascina Roccafranca (o meglio il Roccafranca), sita all incrocio tra via Gaidano e via Rubino, quartiere di Mirafiori Nord, rappresenta un tipico e significativo esempio di cascina di pianura che durante il XVII e il XVIII secolo strutturava e caratterizzava il paesaggio rurale della piana torinese. La cascina, di proprietà della famiglia Ballard fin dal 1689, venne battezzata Roccafranca dal nome del feudo di appartenenza, ed in seguito venduta alla baronessa Chionio nella prima metà dell Ottocento. Continuò ad essere usata ed abitata fino agli anni 60, poi cadde in uno stato di progressivo abbandono e degrado. Nel 2004 la struttura è stata oggetto di un intervento di riqualificazione che ha restituito agli abitanti del quartiere uno spazio pubblico di 2500 mq; l intervento è stato realizzato secondo criteri di sostenibilità ambientale. Oggi la struttura è gestita dalla Fondazione Cascina Roccafranca, costituita dal Comune di Torino e dalle associazioni locali, che collaborano alle proposte di attività e all animazione del centro culturale e sociale. 25

28 c i r c o s c r i z i o n e 2 CASCINA IL GIAJONE via Guido Reni 114 DALLA PRIMARIA GOBETTI La cascina risulta essere la ristrutturazione di un precedente insediamento del 600, avvenuta nell ultimo quarto del 700. Essa si componeva di tre ali di fabbricato, un cortile rettangolare chiuso sul quarto lato da un muro di recinzione e parecchi terreni circostanti, il tutto destinato ad attività di allevamento del bestiame ed allo sfruttamento del suolo. Ognuna delle due ali comprendeva un edificio abitativo a due piani, uno per i contadini fittavoli e l altro per la presenza saltuaria dei proprietari. A queste erano annesse le stalle sovrastate da fienili e granai; il terzo lato, composto da un ampio porticato, era utilizzato per il ricovero degli attrezzi. È ancora presente una torretta adibita a colombaia e nello scantinato la ghiacciaia, rara struttura interrata di 4 5 metri, deposito cilindrico in mattoni ove veniva pressata la neve per tenere freschi burro e formaggi. Oggi è una bella e funzionale struttura che accoglie il Centro Civico, sede della Circoscrizione 2, con uffici, biblioteca, anagrafe, centro d incontro, ufficio postale ed un area attrezzata a parco-giochi per bambini. 26

29 c i r c o s c r i z i o n e 2 GHIACCIAIA DELLA CASCINA IL GIAJONE via Guido Reni 102 DALLA PRIMARIA GOBETTI All interno della cascina Il Giajone, costruzione risalente al 1600 e successivamente ristrutturata alla fine del 700, troviamo, ricavato nel sottosuolo, un grosso imbuto che altro non è che la ghiacciaia o ghiacciera, struttura utilizzata per la conservazione dei cibi dalla famiglia Montù Beccaria, proprietaria della cascina stessa. A lato di questo imbuto, posta in alto sull esterno della struttura, si osserva una bocca di lupo che consentiva l introduzione di ghiaccio e neve nella stagione invernale direttamente dalla strada esterna. Ciò permetteva la conservazione anche nel periodo estivo di alimenti deperibili, come il burro, il latte, le uova, la carne, prodotti dai margari che si occupavano della conduzione della cascina. La ghiacciaia che troviamo nella cascina il Giajone è la riproduzione in piccolo delle enormi ghiacciere che si trovavano all interno della città, lungo il perimetro della cinta difensiva posta a settentrione. Ancora oggi è possibile visitare parte delle Reali Ghiacciere scendendo nel parcheggio sotterraneo posto sotto la piazza Emanuele Filiberto, nella zona di Porta Palazzo. 27

30 c i r c o s c r i z i o n e 3 FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO via Modane 16 DAL LICEO CLASSICO CAVOUR La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo è nata a Torino il 6 aprile 1995, per volontà della sua presidente, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo. La sede torinese, aperta nel 2002, si è insediata in Borgo San Paolo, sull area dell ex Fergat che produceva cerchioni per automobili. Si tratta di un parallelepipedo lungo 133 metri, alto 9 e largo 21, che occupa una superficie di metri quadrati. Il progetto è stato realizzato dall architetto Silvestrin ed è una struttura semplice e rigorosa, ideale per le mostre. Caratteristica dell'edificio è che l'interno si trasforma a seconda delle esigenze, con spazi che si creano e muri che si spostano per valorizzare le opere esposte. La struttura neutra e gli stessi materiali impiegati (la pietra di Lecce per gli esterni, il calcestruzzo levigato per i pavimenti, le pareti bianche e il legno di cedro dei portoni) sottolineano la sua essenzialità e consentono agli artisti (e di conseguenza anche al pubblico) di concentrare tutta l attenzione sulle opere; dispone, inoltre, di un aula per le videoinstallazioni, di un aula per la didattica, di un ampia libreria e di un auditorium. Obiettivo della Fondazione è far conoscere al pubblico le tendenze attuali dell arte contemporanea di tutto il mondo. 28

31 c i r c o s c r i z i o n e 3 PIETRO BARICCO corso Peschiera 380 DALLA PRIMARIA BARICCO Nel 1871 la scuola fu istituita nei locali a fianco della parrocchia di Pozzo Strada, con lo stesso nome con il quale venne identificata fino al maggio Nel 1924 fu costruita la nuova sede della scuola, che iniziò a funzionare nel ; l edificio comprendeva solo il piano terra, ed aveva sei aule ed il servizio. Nel 1928 il Podestà deliberò di intitolarla a Pietro Baricco, come recita l atto: P. Baricco amministratore sagace della Città, preposto all istruzione pubblica dotto educatore che ha onorato la Città con l opera del suo chiaro ingegno. (dagli Atti Municipali dell Archivio Storico di Torino). Nel 1930 fu approvato il progetto di ampliamento dell edificio scolastico, considerato il notevole aumento della popolazione, con la sopraelevazione di un piano con sette nuove aule. Nella notte del 26 novembre 1942 una bomba colpì l edificio provocando lievi danni. Nel 1948 la scuola fu ulteriormente ampliata e sopraelevata del secondo piano. Nel 1961 furono costruiti i due bracci verso il cortile interno. L edificio è tuttora sede della scuola primaria. 29

32 c i r c o s c r i z i o n e 3 TORÈT giardini tra corso Peschiera e via Sagra di San Michele DALLA PRIMARIA BARICCO Il Torèt, che significa piccolo toro, torello, indica la tipica fontanella pubblica che si trova in moltissime zone della città, dalle centralissime piazze San Carlo e Castello fino all estrema periferia. Secondo i documenti conservati dall Archivio storico di Torino, il primo progetto per l installazione dei torèt in città risale al 1854 e l'inizio del loro posizionamento è datato 17 luglio Il Torèt adottato dalla scuola Pietro Baricco si trova nei giardini pubblici intitolati "Ai bambini e bambine vittime di Beslan (ex Capamianto), all'angolo tra corso Peschiera e via Sagra di San Michele. La fontana è fatta di ghisa ed è riconoscibile, oltre che per la particolare forma, anche per il colore verde bottiglia. È alta all incirca 1,20 metri, la cannella d'erogazione è costituita da una piccola testa di toro dalla cui bocca sgorga l'acqua: la testa di toro richiama l'animale simbolo della città di Torino. 30

33 c i r c o s c r i z i o n e 3 LE NUOVE CARCERE GIUDIZIARIO corso Vittorio Emanuele II 127 DALL ISTITUTO D ISTRUZIONE SUPERIORE BOSSO-MONTI Il carcere giudiziario Le Nuove di Torino fu costruito tra il 1862 e 1869, sotto il regno di Vittorio Emanuele II, per realizzare la riforma della segregazione individuale (un detenuto per ogni cella) emanata il 27 giugno La struttura architettonica presenta uno schema a doppia croce, con una doppia cappella nella manica centrale e due rotonde panottiche da cui si dipartono i sei bracci che ospitano le celle, per consentire il controllo di tutti i corridoi. Durante il Fascismo, oppositori del regime vi furono imprigionati: una lapide all ingresso dell edificio ricorda i detenuti politici che vennero incarcerati dal 1922 al Durante l occupazione nazifascista, fu costruito un ricovero antiaereo, rimasto incompiuto per le sorti belliche, sotto il famigerato braccio tedesco. Si tratta di due gallerie alte 3,50 metri, larghe 3, lunghe una 37 metri e l altra 27. Si accede dal primo piano sottoterra della sezione femminile, si scendono 101 gradini dalla superficie esterna, si percorrono due corridoi stretti ad angolo retto, si risale per 102 gradini e si arriva alla prima rotonda. Tra l uscita dal famigerato primo sottobraccio tedesco e la porta che dà al ricovero antiaereo vi è una distanza di due metri. Che cosa è successo lì sotto, senza luce, senza panche, senza bagni, durante la Guerra di Liberazione? 31

34 c i r c o s c r i z i o n e 3 ARCHIVIO STORICO DELL ISTITUTO DOMENICO BERTI via Duchessa Jolanda 27 bis DAL LICEO BERTI 32 Nel 1563 la Compagnia di San Paolo avviò una serie di iniziative a carattere assistenziale ed educativo. In particolare vennero fondate due istituzioni per alleviare le difficoltà della condizione femminile nella società del tempo: la Casa del Soccorso delle Vergini e l Opera del Deposito. Nei due secoli successivi le due istituzioni assunsero un carattere prevalentemente educativo. Nel 1883 si registra la presenza di un unica istituzione che, in onore della nobile Isabella di Savoia, assunse il nome di Educatorio Duchessa Isabella. Nel 1893 l Educatorio si trasferì nei locali, espressamente costruiti, nell attuale piazza Bernini, una zona ritenuta molto salubre. L edificio fu costruito secondo i più moderni criteri di edilizia scolastica del tempo. Dopo l Unità di Italia, essendovi carenza di personale docente, l Educatorio si rivolse alla formazione delle maestre elementari, grazie anche all apporto del prof. Domenico Berti (Ministro della Pubblica Istruzione nel 1865). Con la riforma Gentile nacque la scuola magistrale che divenne nel 1926 l istituto magistrale statale Domenico Berti. Il monumento oggetto dell adozione è l archivio storico, cartaceo e non, dell istituto, in via di censimento e catalogazione.

35 c i r c o s c r i z i o n e 4 DUCA D AOSTA via Capelli 51 DALLA PRIMARIA DUCA D AOSTA Nell ottobre del 1931 il Podestà della Città di Torino deliberò la costruzione di un nuovo edificio scolastico in questa zona periferica ricca di cascine. La costruzione prevedeva ventidue aule con spogliatoio, biblioteca, locali per direzione, segreteria, museo e canto; due grandi ingressi per le classi maschili e femminili, la sala per visita medica, un ampio refettorio; nel semisotterraneo spogliatoio, docce, piscina, cucina, locali caldaia e deposito combustibili. In un basso fabbricato al fondo del cortile trovava posto l alloggio per il custode, due grandi palestre, una con cabina cinematografica, un locale per l Opera Nazionale Balilla, che raccoglieva i bambini fino a tredici anni. L inaugurazione avvenne il 28 ottobre del 1933, anno XI dell era fascista, nell ambito delle celebrazioni per la Marcia su Roma. La scuola è intitolata a Emanuele Filiberto di Savoia Duca D Aosta, condottiero della Terza Armata durante la Grande Guerra, che morì nel 1931 e scelse di essere seppellito con i suoi fanti presso il cimitero di Redipuglia; anche le aule sono intitolate con lapidi a quei caduti. Durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale la scuola fu duramente colpita dai bombardamenti e subì gravi danni. Nel 1946, al termine del conflitto, ospitava 935 alunni. 33

36 c i r c o s c r i z i o n e 4 VILLINO RABY ED EDIFICI IN STILE LIBERTY corso Francia 8 DAL LICEO BERTI 34 Lo sviluppo industriale di Torino tra la fine dell 800 e l'inizio del '900 determinò l ampliamento del territorio urbanistico, costituendo una sorta di città in miniatura (Cit Turin, piccola Torino) nella zona di barriera all imbocco di corso Francia. I caratteri dell architettura furono improntati alla tradizione dell eclettismo unita alla diffusione del gusto art nouveau che si stava imponendo in tutta Europa. Sull onda del successo della Esposizione internazionale d Arte Decorativa Moderna che si tenne a Torino nel 1902, vennero costruite in stile liberty alcune ville e palazzine per una ricca e colta committenza, insieme a interventi di edilizia popolare per la classe operaia. Tra gli esempi più pregevoli sono le abitazioni progettate dai migliori architetti della scuola floreale torinese, da Pietro Fenoglio a Giovanni Gribodo, da Gottardo Gussoni a Genesio Vivarelli, tra cui spiccano la splendida casa Fenoglio-La Fleur, dimora dello stesso architetto, e il villino Raby. Quest'ultimo, dopo anni di abbandono e degrado, è stato acquistato nel 2004 dall'ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Torino (OMCeO), che l'ha restaurato ed eletto a propria sede ufficiale.

37 c i r c o s c r i z i o n e 4 VILLA LA TESORIERA E IL SUO PARCO corso Francia 186 DALLA PRIMARIA ARMSTRONG La Villa Tesoriera fu edificata tra il 1713 e il 1715 a spese di Aymo Ferrero di Cocconato, consigliere e tesoriere di Vittorio Amedeo II. Fu progettata dall architetto Jacopo Maggi, che si ispirò al Guarini. Alla morte di Aymo Ferrero, avvenuta nel 1723, la vedova dovette vendere l intera proprietà. La villa cambiò numerose volte proprietario. Nel 1844 fu acquistata dal marchese Ferdinando Arborio Gattinara di Sartirana e Breme. L edificio subì varie modifiche, tra cui la costruzione della manica di levante. Nel 1934 S.A.R. Amedeo Umberto di Savoia duca d Aosta ereditò il parco e la villa. Iniziarono nuovi lavori di restauro affidati all architetto Gianni Ricci. Nel 1962 la tenuta fu acquistata dai Padri Gesuiti, i quali la destinarono a sede scolastica e circolo privato. Nel 1971 il parco e la villa furono acquistati dal Comune di Torino. Dopo nuovi interventi di restauro, è divenuta la sede della biblioteca civica musicale Andrea Della Corte, la prima e più importante biblioteca musicale in Italia. 35

38 c i r c o s c r i z i o n e 5 CHIESA DEL SANTO VOLTO via Val della Torre 11 DALLA SECONDARIA DI I GRADO FRASSATI 36 La chiesa del Santo Volto è la prima chiesa realizzata dalla Diocesi di Torino nel 2004, all inizio del terzo millennio, nella V Circoscrizione della città. Il complesso della struttura della chiesa, che rientra nel piano di recupero dell ex area industriale Spina 3, comprende la chiesa parrocchiale, un area destinata ai servizi religiosi, una grande sala polivalente aperta anche ad usi cittadini, un complesso di uffici per i servizi ecclesiali diocesani. Il progetto della struttura è dell architetto Mario Botta di Lugano e prende il nome di Santo Volto per richiamare il Volto di Cristo unico Salvatore, e ricordare che Torino è la città che conserva la Santa Sindone. L immagine del Volto di Cristo tratto dalla Sindone è raffigurato alle spalle dell altare ed è realizzato con la tecnica dei mattoncini posti in rilievo, in marmo rosa di Verona, cui è stato aggiunto l'effetto pixel. Il campanile della chiesa, invece, è stato realizzato riutilizzando una vecchia ciminiera della preesistente acciaieria, come segno di continuità tra la precedente struttura industriale e la nuova costruzione. La chiesa svolge un servizio religioso indispensabile per i residenti della zona e, allo stesso tempo, è un opera d arte che arricchisce l intera città.

39 c i r c o s c r i z i o n e 5 DUCCIO GALIMBERTI via Mosca 11 DALL ISTITUTO COMPRENSIVO SABA PLESSO GALIMBERTI Dopo venti anni di dittatura e cinque di guerra in Italia ebbe avvio una grande ripresa economica e la città di Torino, con la FIAT in piena espansione, attraeva molte famiglie, dalle zone più povere dello stesso Piemonte e da altre regioni. In Borgo Vittoria, quartiere periferico considerato ancora zona di campagna, era presente una sola scuola elementare, la Giuseppe Allievo, edificata nel Per far fronte alla vertiginosa crescita demografica del quartiere vennero prese decisioni imponenti: nel 1954 fu edificata la scuola Lombardo Radice; nel 1960 venne ampliata la scuola Allievo; nel 1962 venne edificata, come succursale della Lombardo Radice, la scuola Duccio Galimberti. La struttura è un prefabbricato messo a punto dalla ditta FEAL di Milano, costituisce un contenitore scolastico standard per 24 classi. È strutturato con un corpo aule compatto su tre piani, ognuno suddiviso in tre aree: da un lato quattro aule e servizi, uno spazio centrale di circolazione e attività complementari e dall altro lato ancora quattro aule. In un corpo minore, che conferisce alla struttura una pianta a L, sono allocate palestra, atrio, uffici e custode. Alla fine degli anni 60 fu edificata, come appendice straordinaria della scuola Galimberti, la scuoletta di via Sospello

40 c i r c o s c r i z i o n e 6 XXV APRILE via Cavagnolo 35 DALLA PRIMARIA XXV APRILE 38 La scuola XXV Aprile, inaugurata nel 1981, è collocata in zona periferica e sorge all interno di un triangolo geografico delineato dal fiume Stura e dai corsi Vercelli e Giulio Cesare. Situata nel cuore del quartiere Pietra Alta, nacque per rispondere alle esigenze di numerose famiglie che lì si trasferirono alla fine degli anni 70. Oggi il quartiere si caratterizza come una delle principali porte di accesso alla città. La scuola, collocata nei pressi di grandi strade di comunicazione, si propone da sempre sul territorio come luogo di accoglienza, di incontro e di scambi interculturali. La cultura dell accoglienza si riflette nel valore storico del nome della scuola che, in questo anno, compie trent anni di vita. Le motivazioni che hanno portato alla sua intitolazione XXV Aprile sono i valori della Resistenza oggi attuali più che mai: la libertà, la democrazia, la solidarietà, la partecipazione, il dialogo, l educazione alla cittadinanza attiva. Questi valori etici e politici sono fondamentali per educare alla cittadinanza le nuove generazioni e ancora oggi sono al centro dell attività didattica di questa scuola. In occasione del trentennale viene inaugurato al suo interno un Museo della Scuola permanente che ripercorre la storia di questa scuola e della scuola elementare dagli anni 80 in poi.

41 c i r c o s c r i z i o n e 6 GIOVANNI CENA strada San Mauro 32 DALLA PRIMARIA CENA La scuola - intitolata a Giovanni Cena ( ) - dall ampio giardino sia antistante, sia all interno del cortile, presenta una struttura marcatamente di gusto novecentesco con caratteristiche architettoniche razionaliste, linee rigorose ed ampie aperture a vetrate ed è stata costruita tra gli anni 1930 e 1932 su progetto dell ing. Orlandini, con una struttura a U e doppi ingressi separati, per la sezione maschile e quella femminile. È dotata di refettori, palestra, museo scolastico, biblioteca, aule per il canto e laboratori. La Seconda Guerra Mondiale vide la scuola trasformata in ospedale, quale succursale dell Ospedale Amedeo di Savoia, come testimoniava la croce rossa ancora visibile all ingresso prima del restauro. Alla ripresa delle attività, alcuni locali furono prestati alle Suore di Carità di Santa Maria e altri destinati a un istituto tecnico serale. Nei primi anni Sessanta la scuola accoglieva 578 alunni e aveva due succursali, a cui si aggiunse anche una succursale in corso Taranto. Oggi alla Cena ci sono dieci classi; la percentuale di alunni stranieri (soprattutto di seconda generazione) è del 25-30%. La scuola offre un laboratorio di informatica, laboratorio Mus-e, un corso di nuoto gratuito, soggiorni a Loano e a Pracatinat. Conserva inoltre un ricco archivio e materiale didattico di interesse storico (pallottolieri, cartelloni didattici, modellini). 39

42 c i r c o s c r i z i o n e 6 E MUSEO ERICH GIACHINO via Campobasso 11 DALLA PRIMARIA GIACHINO 40 La scuola Erich Giachino sorge in una zona di estrema periferia nord che, negli anni 60, dovette attrezzarsi per rispondere alla richiesta di spazi strutturati per il boom dell immigrazione. L edificio, un prefabbricato senza alcuna pretesa architettonica, documenta la storia delle costruzioni di rapida realizzazione con costi economici più contenuti e tecniche innovative per quegli anni. La scuola non si pone, quindi, come monumento artistico della città, bensì come testimonianza di un evoluzione socio-economico-culturale, tipica delle prime città italiane industrializzate. Dall anno 2000 è iniziata un opera di riqualificazione e ristrutturazione. Metteteci sempre sopra il mio ritratto e un fascio di rose rosse! così scriveva Erich Giachino, pensando al suo pianoforte, nell ultima lettera scritta ai genitori, alla vigilia della fucilazione, avvenuta al Poligono del Martinetto nell Aprile del Nel 1965 la famiglia donò lo strumento musicale alla scuola, che venne intitolata al giovane eroe della Resistenza, di cui nell atrio è collocato il ritratto bronzeo, in rilievo. Nella scuola è stato allestito un modesto spazio-museo, in cui far sopravvivere la memoria di chi volle, con il sacrificio della propria vita, una Torino e un Italia libere.

43 c i r c o s c r i z i o n e 6 CASCINA MARCHESA corso Vercelli 141 DALLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO VIOTTI In mancanza di dati certi, è possibile ipotizzare la costruzione della Cascina Marchesa nei secoli XVI o XVII, come per le altre grange e cascine dell area. Conosciuta, nel corso del XVII secolo, come La Fiorita (dal nome della sua proprietaria, la marchesa Cristina Wildcardel de Fleury, dama d onore di Madama Reale ), la cascina subì gravi danni nel corso dell assedio di Torino da parte delle truppe francesi (1706); successivamente, nel corso dei secoli XVIII e XIX, fu ricostruita e, a più riprese, modificata. Nel corso della prima metà dell 800 venne realizzato il corpo di fabbrica in stile neoclassico, originariamente destinato a stalla e fienile. Durante la Seconda Guerra Mondiale, la Marchesa venne nuovamente danneggiata dai bombardamenti alleati, nella notte del 13 luglio 1943; fu ricostruita velocemente, ma con dimensioni ridotte. Dopo la demolizione, negli anni 70, degli edifici destinati ad abitazione, resta l ottocentesca manica neoclassica che, restaurata, viene adibita a locali ad uso della Circoscrizione e della biblioteca civica Cascina Marchesa. 41

44 c i r c o s c r i z i o n e 6 E CENTRO DI DOCUMENTAZIONE ANNA FRANK via Vallauri 24 DALLA PRIMARIA FRANK L'edificio è situato nella periferia Nord di Torino, in zona Rebaudengo. In questa area, durante la seconda guerra mondiale, venne costruita una postazione antiaerea per difendere il territorio e la popolazione dai bombardamenti che colpivano tutte le possibili vie di comunicazione e accesso alla città. L attuale edificio fu costruito nel 1982 ed inizialmente adibito a scuola media. Alla fine degli anni '80, quando la popolazione scolastica diminuì, la scuola media, succursale della Bernardo Chiara, si trasferì in un altro luogo e nell'edificio si insediò la scuola elementare Anna Frank che assorbì anche parte dei residenti della Circoscrizione V, provenienti in particolare da via Reiss Romoli. Negli anni scolastici 2007/2008 e 2008/2009, con il contributo della Provincia di Torino e le risorse interne della scuola, è stato allestito nella scuola il Centro di Documentazione Anna Frank, nel quale sono raccolti libri, biografie, film documentari sulla Shoah e sulla vita di Anna Frank e altro materiale didattico finalizzato all'educazione alla pace. Il Centro di Documentazione ospita anche la mostra in progress dei materiali prodotti ogni anno dalle classi della scuola. 42

45 c i r c o s c r i z i o n e 7 DEPOSITO GTT TORTONA - MANIN corso Tortona 47/a DA PORTAPERTA E ARTCADD La municipalizzazione del servizio di trasporto tranviario torinese risale al 1906, anno di costituzione dell Azienda Tramvie Municipali (ATM) che fino al 1922 si occupò della gestione della rete in collaborazione con la Società Anonima Torinese di Tramways (Belga), acquisendone poi il monopolio. Nel corso della Seconda Guerra Mondiale, numerosi impianti e linee di trasporto della società furono pesantemente danneggiati e, nel dopoguerra, si rese necessaria la ricostruzione di un ampia porzione degli stabilimenti e della rete. Ai primi degli anni Cinquanta l ATM intraprese la fabbricazione dell impianto Tortona-Manin e il progetto venne affidato a Pier Luigi Nervi, ed eseguito dalla società Nervi e Bartoli. Ingegnere lombardo, Pier Luigi Nervi era noto soprattutto per l impiego innovativo del cemento armato che utilizzò anche per la costruzione dell impianto Tortona-Manin. Attualmente l impianto tranviario Tortona- Manin del GTT (nato nel 2007 dalla fusione tra ATM e Satti - Società Torinese di Trasporti Intercomunali) è sede di un vasto deposito di mezzi pubblici di trasporto e di un importante officina di riparazioni per tram e bus, dove vengono eseguiti complessi interventi di manutenzione. Il Tortona-Manin è in grado di ospitare al suo interno più di 200 mezzi pubblici. 43

46 c i r c o s c r i z i o n e 7 EDMONDO DE AMICIS via Masserano 4 DALL ISTITUTO COMPRENSIVO REGIO PARCO PRIMARIA DE AMICIS L edificio scolastico ha valore ambientale e documentario e contribuisce a caratterizzare la quinta di edifici lungo l asse di corso Regina Margherita. Venne costruito negli anni su progetto dell ingegnere Prinetti per conto del Comune di Torino. Il Consiglio Comunale cittadino, già nella seduta del 23/11/1898, aveva autorizzato l esproprio dei terreni tra corso Regina Margherita, via Biella e via Cottolengo, per costruire la scuola elementare di Valdocco, destinata ad un quartiere in via di espansione e sempre più popoloso. La scuola doveva servire anche a dare una sede definitiva alle scuole della Consolata e di via Santa Chiara, ormai fatiscenti. A causa delle lunghe pratiche inerenti all esproprio dei terreni, soggetti a vincoli speciali, i lavori di costruzione iniziarono solo cinque anni più tardi. La scuola venne intitolata a Edmondo De Amicis, autore del libro Cuore, nel 1908, anno della sua morte. La struttura venne ampliata nel 1914 con la costruzione delle palestre nel cortile lungo il muro di confine. 44

47 c i r c o s c r i z i o n e 7 LEONE FONTANA via Buniva 19 DALL ISTITUTO COMPRENSIVO RICASOLI PRIMARIA FONTANA L edificio, costruito su progetto dell ingegnere Velasco, caratterizza il nucleo ottocentesco del Borgo Vanchiglia. Nell elenco degli edifici scolastici del Municipio del 1891 si legge: Edifizio per la scuola elementare Vanchiglia; verrà ultimato nel nuovo anno scolastico. Nel 1895 la scuola era organizzata in classi femminili e maschili, diurne, serali, festive, prima dislocate in appartamenti del Borgo. Nel 1898 la popolazione scolastica aumentò e si aprirono delle succursali. Il Presidente onorario della scuola fu l avvocato Leone Fontana, apprezzato collezionista d arte (parte della sua collezione è esposta a Palazzo Madama). Divenuto senatore nel 1903, fu eletto Deputato di Vigilanza del Patronato Scolastico. La scuola fu a lui intitolata nel Durante la Prima Guerra Mondiale l edificio ospitò i profughi e le classi furono trasferite temporaneamente alla scuola Muratori. La scuola ha sempre avuto un forte legame con il quartiere, ha accompagnato gli eventi storici e sociali dello scorso secolo. Tuttora ricorda gli eventi del passato e forma i cittadini di un mondo in continua trasformazione. Nel 2011 è stato allestito un locale che ospita l Archivio storico della scuola che si sta arricchendo con il contributo dei lavori svolti dalle classi e con documenti e testimonianze di ex-alunni. 45

48 c i r c o s c r i z i o n e 7 LUDOVICO ANTONIO MURATORI via Ricasoli ADOTTATA DALL ISTITUTO COMPRENSIVO RICASOLI PRIMARIA MURATORI La scuola, all imbocco del borgo Vanchiglietta, è presente sul territorio dal Si tratta di un grande complesso progettato da Camillo Dolza, che ancora oggi impressiona per la sua misurata e geometrica eleganza. È stata intitolata allo storico modenese Ludovico Antonio Muratori ( ), considerato uno degli intellettuali più noti e stimati della sua epoca e fondatore della moderna storiografia medioevale. È di gusto liberty per le decorazioni ricche e floreali ad opera dell architetto Giulio Casanova. Nel corso degli anni ha ospitato vari gradi di scuola, finito il conflitto mondiale venne divisa in due parti: l elementare Muratori che occupava gran parte dell edificio e l istituto di Avviamento Professionale, intitolato a Guglielmo Marconi, che occupava il piano rialzato in tutta la sua lunghezza. Ad oggi comprende la scuola primaria ed al piano terreno la scuola d infanzia municipale, denominata Vanchiglietta, i laboratori del Comune di Torino e due palestre ad uso del plesso e della Circoscrizione 7. Mentre si fa ancora ammirare la geniale soluzione delle scale ai due lati del grande parallelepipedo, l edificio ha subito varie modifiche e ristrutturazioni. Conferisce eleganza alla scuola anche l ampio giardino dotato di una fontana ottagonale e di varie specie di piante: uno spazio verde ad uso dei bambini della scuola.

49 c i r c o s c r i z i o n e 7 LABORATORIO DI SCIENZE DELLA ROSSELLI via Ricasoli 15 ADOTTATA DALL ISTITUTO COMPRENSIVO RICASOLI SECONDARIA DI PRIMO GRADO ROSSELLI La scuola media Rosselli, oggi scuola secondaria di primo grado, dal settembre 2009 è entrata a far parte di una nuova istituzione scolastica, l istituto comprensivo Ricasoli. L edificio fu utilizzato, dai primi anni Settanta, per fare fronte ad un utenza scolastica sempre più numerosa nel quartiere, che fino ad allora aveva avuto come scuole di riferimento le scuole medie Lagrange e Mameli, situate in via Sant Ottavio. Con la chiusura nel 2000 della sede della scuola di via Giulia di Barolo, la Rosselli è diventata la scuola media di riferimento dei quartieri Vanchiglia e Vanchiglietta e ha ereditato le attrezzature didattiche delle scuole precedenti, risalenti alla antica Regia Scuola Tecnica di Po del Negli armadi dell attuale laboratorio di scienze è custodito un patrimonio di strumenti tecnicoscientifici di grande interesse storico e didattico e di grande valore evocativo, che spazia dal campo dell elettromagnetismo alla dinamica dei corpi e dei fluidi, agli strumenti di misurazione, insieme a raccolte e collezioni naturalistiche come erbari, animali impagliati, fossili e minerali. Il lavoro di recupero di questi materiali ha lo scopo di creare un museo didattico permanente aperto agli allievi del territorio. 47

50 c i r c o s c r i z i o n e 8 LAPIDE A BRUNO CACCIA via Sommacampagna 15 DALLA PRIMARIA D AZEGLIO œla lapide, apposta il 26 giugno 1988 in Via Sommacampagna,15,zona Crimea, è dedicata a Bruno Caccia, Capo della Procura di Torino, ucciso sotto casa dalla N'Drangheta cinque anni prima. La targa commemorativa è stata voluta dalla moglie Carla Ferrari e dal sindaco Giorgio Cardetti, per ricordare un magistrato, vissuto per la giustizia e caduto nel pieno della sua lotta al crimine. Realizzata in travertino bianco dalla ditta Torchio, riporta le parole del dr. Ernesto Bersano Begey, amico del magistrato. L'incontro della sua storia con gli allievi della Roberto D'Azeglio porta, nell'a s 2012/13, all'elaborazione artistico letteraria de "La mafia è una cosa brutta!". Scoprire che Bruno Caccia, è stato il primo magistrato assassinato al Nord dalla mafia e che sia avvenuto addirittura nel quartiere della scuola, ha fatto maturare in loro l'impegno a custodire la sua memoria di uomo semplice ed allegro,ma fermo e rigoroso sia nella vita che come servitore dello Stato. 48

51 c i r c o s c r i z i o n e 8 CHIESA DELLA GRAN MADRE DI DIO piazza Gran Madre di Dio DAL LICEO SCIENTIFICO GOBETTI La chiesa, collocata sulla sponda destra del fiume in asse con via Po, fu voluta per celebrare il ritorno del re Vittorio Emanuele I (20 maggio 1814), dopo la sconfitta di Napoleone. Non a caso, sul timpano della chiesa, è presente l'epigrafe ORDO POPVLVSQVE TAVRINVS OB ADVENTVM REGIS («La nobiltà e il popolo di Torino per il ritorno del re»), scritta dal latinista Michele Provana del Sabbione. Autore dell'edificio è l'architetto torinese Ferdinando Bonsignore ed avviato alla realizzazione nel 1818, dopo la solenne posa della prima pietra. Interrottisi i lavori per circa un decennio, il cantiere riprese sotto il regno di Carlo Felice di Savoia, dal 1827, e l'edificio fu inaugurato nel 1831 sotto il regno del successore Carlo Alberto di Savoia. Una scalinata affiancata dalle statue della Religione a destra e della Fede a sinistra (opere di Carlo Chelli) conduce al tempio di struttura rigorosamente neoclassica con pronao esastilo e a pianta circolare, secondo una tipologia desunta dal paradigma classico del Pantheon romano. A sinistra della scalinata si trova l ingresso alla suggestiva cripta che ospita l'ossario dei Caduti della Prima Guerra Mondiale ( ) progettato dall'architetto Giovanni Ricci nel

52 c i r c o s c r i z i o n e 8 PARCO DELLA MATTEOTTI corso Sicilia 40 DALLA SECONDARIA DI I GRADO NIEVO MATTEOTTI PLESSO MATTEOTTI Il parco, all'interno del quale è stata costruita la scuola, è fortemente legato al parco del Valentino, che si trova sulla sponda opposta, e all'area verde fluviale sulla sponda di corso Moncalieri. È quindi una testimonianza dell'importanza del verde pubblico urbano che trasformò la città di Torino da un punto di vista urbanistico dalla metà dell'ottocento. Il progetto dell'architetto francese Barillet- Duchamp si ispirava al modello inglese, con la realizzazione di viali, boschetti e vallette artificiali. Ancora prima di essere completato fu sede di grandi esposizioni nazionali e internazionali a partire dal 1829 fino al 1861, per il centenario dell'unità d'italia. L'importanza del rapporto tra la città e il fiume è inoltre sottolineata dalla presenza, su entrambe le sponde, di numerose società di canottieri di cui alcune pluricentenarie come le storiche Armida, Cerea e Caprera. Dal punto di vista vegetativo nel parco dell'istituto si trovano molti arbusti e alberi ad alto fusto le cui essenze sono le stesse del parco del Valentino. 50

53 c i r c o s c r i z i o n e 8 LICEO REGINA MARGHERITA via Valperga Caluso 12 DAL LICEO REGINA MARGHERITA Nel 1933 venne fondato l'istituto magistrale che, nell'anno successivo, assunse il nome di Regina Margherita. L'edificio attuale della sede centrale è situato nel quartiere San Salvario e fu costruito tra il 1936 e il Nel 1938 l'istituto venne trasferito in via Belfiore, dove rimase fino al 1942, quando l'edificio fu bombardato; nel 1959 rientrò nella sede attuale. Nel 1969 prese avvio il corso serale per adulti. Nel 1986 dall'istituto magistrale nacquero il liceo linguistico e il liceo psicopedagogico. In seguito, nel 1994, al liceo linguistico si è affiancato il liceo linguistico internazionale spagnolo. Nel 1998 il liceo psicopedagogico ha dato avvio a due percorsi diversi: il liceo della formazione e il liceo delle scienze sociali. Nel 2010 la riforma della scuola secondaria superiore ha modificato i precedenti ordinamenti e al Regina Margherita hanno preso avvio il liceo delle scienze umane, il liceo economico-sociale e il nuovo liceo linguistico. Resta attivo il liceo linguistico internazionale spagnolo. Oltre alla sede centrale, la scuola ha due succursali: una in via Casana 5, dal 1989, l'altra in corso Caduti sul Lavoro 11 dal

54 c i r c o s c r i z i o n e 8 VILLA DELLA REGINA viale della Regina ADOTTATA DALL ISTITUTO COMPRENSIVO TOMMASEO SECONDARIA DI I GRADO CALVINO Il complesso di vigna e giardini denominato Villa della Regina fu costruito sulla collina torinese sul modello delle ville romane dal cardinale Maurizio di Savoia, figlio del duca Carlo Emanuele I, all inizio del Seicento. All inizio del Settecento Filippo Juvarra ridefinì spazi e rapporti con il giardino, coinvolgendo i grandi artisti da lui diretti nei cantieri regi della capitale del regno, dal Seyter al Beaumont, dal Crosato al Giaquinto, dal Dallamano a Pietro Massa, artefice dei preziosi gabinetti alla chinese. Nel 1868, per dono di Vittorio Emanuele II, la Villa divenne proprietà dell'istituto Nazionale per le Figlie dei Militari. Nel corso del Novecento la mancata manutenzione del delicato equilibrio tra le architetture e i giardini, parziali demolizioni, danni di guerra e interventi impropri compromisero lo straordinario complesso. La consegna del complesso alla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte nel 1994 ha dato il via ai complessi interventi di restauro che hanno ristabilito la situazione conservativa di edifici e giardini e la stretta connessione del Compendio con la città. Dall agosto 2006 la Residenza è aperta al pubblico.

55 c i r c o s c r i z i o n e 1 0 CHIESA DELLA VISITAZIONE DI MARIA VERGINE strada Castello di Mirafiori 42 DALL ISTITUTO COMPRENSIVO CAIROLI SECONDARIA DI I GRADO La chiesa si trova nel quartiere Mirafiori, vicino al mausoleo della Bela Rosin, dedicato a Rosa Vercellana, che fu sepolta nella chiesa e il cui blasone venne dipinto sul soffitto. Annesso alla chiesa vi è un convento in ammattonato, nel quale erano ospitati i monaci benedettini cistercensi. La chiesa è molto antica, la parte più vecchia ed austera, secondo lo stile dei monaci, risale presumibilmente al 400. Successivamente, un altra parte fu aggiunta dal Castellamonte, su iniziativa del duca di Savoia Vittorio Amedeo I. Nel 600, con la nascita del Barocco, fu ampliata nella struttura, furono aggiunte cappelle laterali, fu arricchita di dipinti, cornici preziose, colonne e fu portato dalla chiesa della Consolata l altare del Guarini, autentico gioiello. La chiesa è a croce greca. Entrando si scorge una navata centrale dall abside particolare, non circolare come di consueto, ma piatto, al centro vi è l altare del Guarini e due quadri raffiguranti la Vergine. Nelle cappelle laterali, quella a destra dell ingresso dedicata a san Bernardo e quella a sinistra dedicata a san Barnaba, troneggiano grandi quadri con colonne dorate e fregi preziosi. Sopra l ingresso c è un bellissimo organo. La chiesa svolge dal 1724, in quanto parrocchia, le sue funzioni ed è aperta tutti i giorni. 53

56 c i r c o s c r i z i o n e 1 0 PARCO COLONNETTI via Artom DALL ISTITUTO COMPRENSIVO SALVEMINI E DALLA PRIMARIA MORANTE Abbiamo deciso di adottare il parco Colonnetti quale patrimonio architettonico e ambientale del nostro territorio. Il parco è un ampio polmone verde in zona Mirafiori Sud, sul terreno dell'ex aeroporto di Mirafiori, inaugurato nel giugno del 1911 per i collegamenti aerei con Milano, Roma e Venezia. Fu, tra l'altro, sede della scuola di volo Chiribiri, presso la quale, durante la Grande Guerra, si diplomò Francesco Baracca. Bombardato nel corso del secondo conflitto mondiale, fu abbandonato per il più moderno aeroporto di Caselle. Il terreno venne restituito al Comune di Torino che, negli anni Settanta, lo attrezzò a parco, intitolandolo a Gustavo Colonnetti, ingegnere e studioso di scienza delle costruzioni. Le motivazioni che ci hanno spinto all adozione trovano le radici nel tentativo di realizzare un proficuo processo di integrazione della scuola con l'ambiente circostante, facendo acquisire agli allievi maggiore sensibilità e rispetto verso la natura e permettendo loro di conoscere lo sviluppo storico-sociale del quartiere; attraverso la ricerca delle fonti, si spera di potenziare le possibilità di aggregazione che un simile spazio può offrire sia agli abitanti del quartiere sia a coloro che occasionalmente lo frequentano. 54

57 c i r c o s c r i z i o n e 1 0 MARIELE VENTRE via Plava 177/2 DALLA DELL INFANZIA MARIELE VENTRE L edificio è situato nella Circoscrizione 10, è ubicato ad angolo tra via Plava e via Anselmetti. Fu costruito negli anni 70, a causa del boom demografico ed economico seguito all ampliamento degli stabilimenti Fiat. Nacque come scuola comunale con il nome Mirafiori Ovest. Negli anni 90 cambiò gestione ed entrò a far parte dell Istituto comprensivo Salvemini. Il 14 novembre 2008 la scuola è stata intitolata a Mariele Ventre, in ricordo della direttrice del Piccolo Coro dell Antoniano, che dedicò la propria vita ai bambini ed al canto. La nostra scuola ospita due sezioni di scuola dell infanzia, i bambini hanno a disposizione ampi spazi e laboratori all interno ed un ampio giardino con querce canadesi, pini strobi, frassini, aceri giapponesi, ailanti, carpini, faggi penduli e alberi di Giuda. In questo spazio aperto manca però uno spaziogioco attrezzato. Confidiamo che in tempi futuri si possa realizzare. 55

58 c i r c o s c r i z i o n e 1 0 MAUSOLEO DELLA BELA ROSIN strada Castello di Mirafiori 148/7 56 DALL ISTITUTO COMPRENSIVO CAIROLI SECONDARIA DI I GRADO Il Mausoleo della Bela Rosin è un edificio ottocentesco, di stile neoclassico, progettato dall architetto Angelo Demezzi nel 1886 e ultimato nel Si trova in un parco di circa trentamila metri quadrati, nel quartiere di Mirafiori. Dal cancello di ingresso al parco, che riporta le insegne dei Conti di Mirafiori si arriva al Mausoleo, monumento sepolcrale di Rosa Vercellana, più nota come Bela Rosin, a lungo amante e poi seconda moglie del re Vittorio Emanuele II di Savoia. Il Mausoleo è la copia esatta, in proporzioni ridotte, del Pantheon di Roma, perché i figli vollero che la moglie morganatica di Vittorio Emanuele II fosse tumulata in un edificio uguale a quello dove furono collocate le spoglie del primo re d Italia. Il monumento è stato di recente restaurato e, diversamente dal Pantheon romano, l altare centrale è stato spostato all esterno dell edificio, mentre il foro al centro della cupola è stato coperto da una vetrata, che ne illumina la pianta circolare e le nicchie, oggi vuote. Sulla parte frontale l edificio, riaperto al pubblico dal mese di settembre, ospita mostre, eventi culturali e una biblioteca civica.

59 IN PROVINCIA

60 C h i e r i ( T o ) CHIESA E CONVENTO DI SAN FILIPPO via San Filippo 2 DALLA SECONDARIA DI I GRADO HOLDEN E DAL LICEO PARITARIO SCIENTIFICO LINGUISTICO PASCAL (CHIERI) 58 La chiesa dei preti dell'oratorio di San Filippo Neri o "Filippini" fu edificata tra il 1664 e il 1673, per volontà di monsignor Michelangelo Broglia, vescovo di Vercelli. Progettata dal luganese Antonio Bettino, si presenta ad una sola navata, con pianta rettangolare e volta a botte; coronano l'aula un presbiterio non absidato e quattro cappelle laterali sormontate da ampie luci che interrompono la curvatura della volta. Le due pareti laterali dell'aula sono scandite da una serie di colonne con capitelli corinzi, che sostengono un cornicione decorato con stucchi. Consacrata il 28 giugno 1681, la chiesa fu completata, verso la fine secolo, con gli stucchi di Pietro Sommazzo, la cantoria lignea di Michele Crotti e gli arredi della sacrestia. Nel 1757 Giuseppe Antonio Riva eseguì i confessionali, nel 1759 l'architetto Mario Ludovico Quarini fu incaricato di progettare la facciata, decorata nello stesso anno con sei statue di Francesco Mambrini da Varese e con i capitelli a stucco di Battista Longhi. Gli altari di San Filippo offrono la possibilità di compiere una panoramica sulla pittura piemontese del Settecento. Contiguo alla chiesa sorge l omonimo convento. L edificio risale in gran parte al XVII secolo. Nel 1829 divenne seminario arcivescovile e, tra il 1835 ed 1841, ospitò il giovane Giovanni Bosco, futuro fondatore dell'opera Salesiana, nei suoi studi di preparazione al sacerdozio. Successivamente fu acquistato dal Comune di Chieri che lo ha restaurato e adibito a scuola.

61 C o l l e g n o ( T o ) MONUMENTO A PEPPINO IMPASTATO giardini di via De Amicis DALLA PRIMARIA MATTEOTTI (COLLEGNO) Nel settembre del 2011 si svolse la cerimonia di intitolazione del giardino di via De Amicis alla figura emblematica di Peppino Impastato e a lui venne dedicato anche un monumento, realizzato dall'artista Luciana Penna. Alla cerimonia, organizzata in collaborazione con il Centro Studi Casa Sicilia, parteciparono, oltre al Sindaco e ai suoi consiglieri, sia esponenti di Libera sia rappresentanti della Regione. L'artista ha raffigurato Impastato di profilo, con un microfono in mano attraverso il quale diffonde il suo messaggio, rappresentato da alcuni cerchi, mentre contemporaneamente svela una piovra nell'atto di stritolare un uomo: una raffigurazione commovente ed emblematica che, enfatizzando il vissuto particolare non sempre debitamente considerato di Peppino Impastato, sottolinea l importanza della denuncia. Il tempo della sottovalutazione è finito e Impastato è un esempio importante di impegno in prima linea contro la criminalità organizzata. 59

62 Rivarolo Canavese ( T o ) CASTELLO MALGRÀ DALLA SECONDARIA DI I GRADO GOZZANO (RIVAROLO CANAVESE) Il castello Malgrà, situato nel cuore di Rivarolo, è una delle architetture nobiliari più rappresentative della storia canavesana. Venne edificato, in funzione di roccaforte difensiva, attorno al 1300 per volere dei conti San Martino, in contrapposizione al Castellazzo, residenza coeva dei conti Valperga, loro acerrimi nemici. Il termine Malgrà deriva probabilmente dalla parola malgrado, infatti il castello fu costruito malgrado la volontà dei Valperga, all'epoca famiglia dominante della zona. Migliorato e ampliato a partire dal XV secolo, il castello Malgrà visse un'importante fase di restauro sul finire del 1800, ad opera dell'architetto Alfredo D'Andrade, che se ne lasciò ispirare per la realizzazione del Borgo Medievale di Torino. Il castello, proprietà del Comune a part i re dal 1982, appare al visitatore oggi come ieri, immerso nel verde del grande parco di alberi secolari. Vanta numerosi piccoli tesori, tutti da scoprire, come la porta e gli affreschi quattrocenteschi, ed ospita anche esposizioni d'arte e rappresentazioni teatrali e musicali. 60

63 R o n d i s s o n e ( T o ) CHIESA DI SAN FRANCESCO E SANTA CATERINA via Mazzini 27 DALLA SECONDARIA DI I GRADO VEROLENGO (VEROLENGO) La costruzione della chiesa risale ai primi del 1500 e fu il primo edificio dedicato al culto per la popolazione di Rondissone. L edificio attuale risale al 1700, la facciata è semplice con un timpano terminale e presenta un unico portale d ingresso, una finestra per ogni lato e, nella parte superiore, altre tre aperture illuminano il soppalco interno, adibito nel 1900 a biblioteca pubblica. Presenta un unica navata, con pavimento in cotto originale, sino alla zona absidale; l antico altare è in muratura, nella parte anteriore presenta un affresco con due angeli, i Santi e una balaustra con pisside e ostensorio. Il soffitto, diviso in tre campate, è affrescato con pregevoli dipinti con fregi religiosi e floreali; ancora in restauro gli arredi lignei e un dipinto raffigurante la Vergine con i due Santi. Per molti anni la chiesa è stata abbandonata e adibita dal Comune a deposito per la carta; i lavori di restauro sono iniziati nel 2009 per opera del parroco don Luigi Casardi e della Curia. 61

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