RELAZIONE DIAGNOSI E RILEVAZIONE FABBISOGNI FORMATIVI. Piano Sviluppare la cultura della sicurezza Acronimo: Svi.Cul.Sic.

Transcript

1 RELAZIONE DIAGNOSI E RILEVAZIONE FABBISOGNI FORMATIVI Piano Sviluppare la cultura della sicurezza Acronimo: Svi.Cul.Sic.

2 1. PREMESSA OBIETTIVI METODOLOGIA E STRUMENTI ATTIVITA RICERCA SITOGRAFICA INDAGINE SUI FABBISOGNI FORMATIVI RISULTATI ANALISI SITI E PUBBLICAZIONI RISULTATI DELL INDAGINE SVOLTA TRAMITE QUESTIONARI...5 ALLEGATO 1. GRAFICI

3 1. PREMESSA Il presente documento illustra la metodologia, le attività ed i risultati relativi all analisi dei fabbisogni formativi su aree tematiche relative alla sicurezza nei luoghi di lavoro per la progettazione formativa del progetto SVI.CUL.SIC., in particolare: Sicurezza nei luoghi di lavoro Sistemi di gestione organizzazione 2. OBIETTIVI L indagine ha l obiettivo di elaborare un indagine sui fabbisogni formativi delle aziende in modo tale da verificare il grado di gestione del fabbisogno formativo della sicurezza delle imprese e poter in questo modo programmare interventi efficaci ed in linea con le normative vigenti. L offerta formativa è prevalentemente orientata alla formazione obbligatoria prevista da normative nazionali e/o regionali. 3. METODOLOGIA E STRUMENTI La metodologia di analisi ha previsto: lo svolgimento di una indagine sulle figure da formare obbligatoriamente previste dalla normativa oggetto di indagine lo svolgimento di una indagine tramite la somministrazione di un questionario rivolto ad aziende appartenenti a diversi settori economici. Le aziende intervistate sono state selezionate fra gli associati di ASSIPROFA ai fini dell'elaborazione di un piano a valere sul DL ASSIPROFA sul fondo interprofessionale FON.AR.COM. Il questionario è stato strutturato in due sezioni relative a: 1. caratteristiche generali dell impresa 2. fabbisogni formativi per aree tematiche, tipologia di corsi e modalità organizzative. 4. INDAGINE SUI FABBISOGNI FORMATIVI L'intervista sui fabbisogni formativi è stata gestita con il supporto dei consulenti della sicurezza delle aziende coinvolte ed ha riguardato circa 443 aziende. L'indagine è stata effettuata nel periodo luglio - settembre La griglia per l'intervista è stata elaborata tenendo conto dell'analisi del contesto ed è stata compilata con il referente dell azienda e con il supporto dei tecnici della sicurezza. 3

4 5. RISULTATI 5.1 Analisi e pubblicazioni Da tale analisi è emerso quanto segue: esigenze formative sia per i dipendenti ed addetti alla sicurezza che necessità di azioni di sensibilizzazione rivolte a tutto il personale promuovere i temi della prevenzione sulla sicurezza, in particolare nei settori a maggior rischio di infortunio (edilizia, conciaria, carpenteria e artigianato) Area conoscenze necessità formative in particolare sulla normativa nazionale ed europea conoscenza della normativa 5.2 Risultati dell indagine svolta tramite questionari Il campione di aziende esaminato è composto da N. 443 aziende appartenenti ai seguenti settori economici e nelle seguenti zone di provenienza SETTORE ECONOMICO SERVIZI 10% LOGISTICA 4% COMMERCIO 15% NAUTICO 6% OFFICINA CARROZZERIA 6% INSTALLAZIONE 6% LAVORAZIONE MARMI 5% EDILIZIA 32% CARPENTERIA 9% ALTRO 8% 4

5 Considerando le unità di personale impiegato si tratta prevalentemente di micro e piccole imprese: DIPENDENTI AZIENDALI % % % % >20 5% 5

6 Per quanto riguarda i fabbisogni formativi, sono state esaminate le seguenti aree tematiche: Sicurezza sul luogo di lavoro Sistemi di gestione Da tale indagine è emerso: TIPOLOGIA DEI CORSI AGGIORNAMENTO PONTEGGI 1% AGGIORNAMENTO PRIMO 5% SOCCORSO AGGIORNAMENTO RLS 3% ANTINCENDIO RISCHIO 10% MEDIO APPARECCHI DI 2% SOLLEVAMENTO CARRELLISTI 3% FORMAZIONE RISCHI 58% SPECIFICI GRU A TORRE 1% PIATTAFORME 1% PONTEGGI 1% PRIMO SOCCORSO 9% RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA 4% SICUREZZA RESPONSABILE DEL SERVIZIO 3% PREVENZIONE E PROTEZIONE 6

7 In base ai fabbisogni rilevati le considerazioni che emergono sono le seguenti: 1. IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE L RSPP è una figura che le aziende tengono molto sotto controllo, con livelli di conformità vicini al 100%. In un azienda su due questa figura è stata ricoperta direttamente dal legale rappresentante. 2. RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA L RLS è una figura ha ricevuto una nuova vita in base al D.Lgs. 81/08, in quanto prima era una figura spesso non presente in azienda, non essendo chiaro nel vecchio decreto 626/94 sia a livello normativo e di affidamento come gestire questa figura. Le aziende hanno deciso nella stragrande maggioranza di optare per la figura RLS interna. 3. ANTINCENDIO Questa figura era più o meno presente in tutte le aziende. Le aziende tendono a formare almeno una figura ma poi agiscono poco in base alle reali esigenze aziendali di copertura ( reparti, turni di lavoro, sedi distaccate, cantieri etc ). Le aziende hanno dovuto incrementare in media il numero per coprire i reali bisogni 7

8 produttivi a 2-3 persone per aziende. 4. PRIMO SOCCORSO Vale il discorso fatto per l antincendio. Le aziende tendono a formare almeno una figura ma poi agiscono poco in base alle reali esigenze aziendali di copertura ( reparti, turni di lavoro, sedi distaccate, cantieri etc ) Le aziende hanno dovuto incrementare in media il numero per coprire i reali bisogni produttivi a 2-3 persone per aziende. 5. AGGIORNAMENTI NORMATIVI Le aziende una volta formata la figura tendono a tenere la figura aggiornata in base alla normativa, anche se la percezione di questi adempimenti è diversa: nel caso in cui hanno una cadenza idonea e vanno su prove pratiche le aziende lo ritengono opportuno, efficace ed efficiente vedi primo soccorso e ponteggi. Meno quando viene proposto annualmente e ha solo carattere teorico. Vedi aggiornamento RLS. 6. FORMAZIONE RISCHI SPECIFICI PREVISTA PER GLI OPERAI In questa tipologia di formazione le normative 626/94 e 81/08 erano poche chiare, nell idoneità del corso, non prevedendo in maniera chiara durata contenuto e requisiti dei docenti tanto che poi le aziende facevano formazione ma poi organi di controllo o magistratura mettevano in discussione i parametri sopra elencati. Questo lasciava le aziende attore passivo e negativo della formazione in quanto pensavano che bastava fare un minimo di formazione per essere a posto con la normativa. Rimanendo distanti dall effettivo bisogno degli operai e dai rischi aziendali che richiedevono approfondimenti e tempistiche ben diverse. Le aziende avevano formato il personale in percentuali elevate vicine al 100%. Ma in virtù dell uscita del nuovo accordo stato regioni Accordo in Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato le Regioni e le Province Autonome per la Formazione dei Lavoratori di cui all articolo 37, comma 2, del D.Lgs. 81/08 21 dicembre 2011 che ha definito durata contenuti e requisiti dei docenti. Questo accordo nonostante la normativa transitoria porterà le aziende per aver certezza di una conformità piena a dover ripetere la formazione. 7. ATTREZZATURE SPECIALI Anche per le attrezzature speciali vigeva quanto detto per la formazione rischi specifici, anche se in questo caso per alcune tipologie ormai i corsi avevano una loro identità, vedi carrellisti e apparecchi di sollevamento, il nuovo accordo chiarisce quali sono le attrezzature speciali, le durate i contenuti e i requisiti dei docenti. L accordo Pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 12 Marzo 2012, n. 60 s.o. n. 47 L accordo ai sensi dell art. 4 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano concernente l individuazione delle attrezzature di lavoro per le quali è richiesta una specifica abilitazione degli operatori, nonché le modalità per il riconoscimento di tale abilitazione, i soggetti formatori, la durata, 8

9 gli indirizzi ed i requisiti minimi di validità della formazione, in attuazione dell art. 73, comma 5, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e successive modifiche e integrazioni entrerà in vigore nei primi mesi del prossimo anno. Questo accordo nonostante la normativa transitoria porterà le aziende per aver certezza di una conformità piena a dover ripetere la formazione. I dati sul sistema di gestione non hanno permesso un indagine particolare in quanto le aziende sono molti distanti dalla conoscenza del sistema di gestione OSHAS e il quadro che risulta è che su 443 aziende solo due aziende avevano già un sistema di gestione, mentre 22 sarebbero interessate a approfondire la conoscenza del sistema di gestione OSHAS Pontedera, 17/09/2012 9