ASSESSORATO DEI LAVORI PUBBLICI. Prot. n. 2644/Gab. Cagliari,
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1 Prot. n. 2644/Gab. Cagliari, > A TUTTI GLI ASSESSORATI REGIONALI > ALLE STAZIONI APPALTANTI DELLA SARDEGNA > A TUTTE LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA Oggetto: Legge regionale 7 agosto 2007, n. 5 recante Procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di lavori, forniture e servizi, in attuazione della direttiva comunitaria n. 2004/18/CE del 31 marzo 2004 e disposizioni per la disciplina della fase del ciclo dell appalto, artt. 24 e 30 T.A.R. Sardegna Ordinanza , n. 84 Vigenza Legge regionale 14/2002 e conseguente operatività Albo Regionale Appaltatori. Direttiva assessoriale. Con la presente direttiva assessoriale si forniscono chiarimenti in ordine all attuale assetto normativo in materia di qualificazione, in particolare alla luce della recente ordinanza del T.A.R. Sardegna , n. 84 che, nel disporre il rinvio pregiudiziale alla Suprema Corte della questione di legittimità costituzionale dell impianto di qualificazione regionale delle imprese - istituito dalla l.r , n. 14, recante Nuove norme in materia di qualificazione delle imprese per la partecipazione agli appalti di lavori pubblici che si svolgono nell ambito regionale ne conferma espressamente, allo stato, la vigenza. Come noto, questo Assessorato si è più volte pronunciato, all indomani della sentenza n. 411/2008 della Corte Costituzionale, in ordine alla perdurante operatività dell Albo Regionale Appaltatori, istituito dalla vigente legge regionale n. 14/2002. Dapprima, con Deliberazione G.R. n.3/8 del 16 gennaio 2009, la Giunta regionale, su proposta dell Assessorato dei LL.PP. - in riferimento alla dichiarata illegittimità degli articoli 24 e 30, comma 3, della l.r. 7 agosto 2007, n. 5 - ha preso atto che la sentenza 17 dicembre 2008, n. 411 della viale Trento Cagliari - tel fax
2 suprema Corte, pur avendo cassato gli articoli 24 e 30, comma 3 della L.R. 7 agosto 2007, n. 5, concernenti, rispettivamente Qualificazione negli appalti e riallineamento alla qualificazione dei consorzi stabili dell art. 21, comma 1 della L.R , n. 14, non ha effetto caducante nei confronti della medesima L.R. n. 14/2002, allo stato non impugnata, e non comporta, pertanto, alcuna ricaduta sul vigente sistema di qualificazione regionale. Successivamente, con Atto di indirizzo interpretativo e applicativo della legge regionale 7 agosto 2007, n. 5, adottato ai sensi dell art. 8, comma 1, lett. a) della legge regionale , n. 31, e approvato con Deliberazione G.R. n. 10/57 del , la Giunta Regionale, ribadiva la propria adesione a quell orientamento della Corte Costituzionale secondo cui l assetto del nostro ordinamento costituzionale, anche dopo la riforma del Titolo V, presuppone, nel caso di contrasto tra legge regionale e legge statale, il rinvio alla Corte affinché sia questa a dare la propria interpretazione sulla perdurante vigenza o sulla abrogazione della norma regionale (Sentenza Corte Costituzionale n. 198 del ). Ciò comporta che nel caso di contrasto di norme statali e regionali dipendente dalla sovrapposizione dei relativi ambiti di competenza, questo può essere risolto attraverso il promovimento del giudizio di legittimità costituzionale della norma ritenuta da parte dell Ente ricorrente lesiva della propria sfera di autonomia legislativa. D altro canto l atto di indirizzo, pur rinviando ad altre sedi la eventuale questione di compatibilità del sistema regionale di qualificazione con il diritto comunitario, rilevava come il complessivo sistema della direttiva comunitaria 2004/18/CE (articoli 47, 48, 52) riconosca la certificazione da parte di organismi pubblici (qual è l Albo Regionale degli Appaltatori), così come la possibilità, per gli operatori, di dimostrare la propria idoneità tecnico-finanziaria, anche attraverso strumenti alternativi ed equivalenti. Con i comunicati di cui alle note prot. n. 210/GAB del e prot. n. 263/GAB del , rivolti a tutte le stazioni appaltanti e alle associazioni di categoria, l Assessore dei Lavori Pubblici ribadiva l operatività dell Albo Regionale Appaltatori, per le medesime ragioni sopra richiamate. In questo contesto, è intervenuta l Ordinanza , n. 84, con cui il Tribunale Amministrativo Regionale della Sardegna, Sezione Prima, ha dichiarato rilevante e non manifestamente infondata: - in relazione all art. 3, lettera e), dello Statuto speciale per la regione Sardegna, di cui alla legge costituzionale 26 febbraio 1948 n. 3 ed all art. 117, secondo comma, lettera e), della Costituzione, viale Trento Cagliari - tel fax /5
3 la questione di legittimità costituzionale dell impianto di qualificazione regionale delle imprese creato dalla L.R. n. 14 del 9/08/2002; - in relazione all art. 3, lettera e), dello Statuto speciale per la regione Sardegna, di cui alla legge costituzionale 26 febbraio 1948 n. 3 la questione di legittimità costituzionale dell art. 40, 3 comma del D. Lgs. 163/2006 nella parte in cui stabilisce che il sistema di qualificazione è attuato solo da <organismi di diritto privato di attestazione, appositamente autorizzati dall'autorità>. Nel sospendere il giudizio, il T.A.R. ha disposto, pertanto, il rinvio pregiudiziale alla Corte Costituzionale delle questioni sollevate, così accogliendo le istanze espresse dall Area Legale della Regione. Il rinvio, dunque, non può che confermare la vigenza della l.r. n. 14/2002, anche all indomani della sentenza della Corte Costituzionale n. 411/2008, ampiamente sostenuto nei richiamati deliberati della Giunta regionale e nei comunicati dell Assessore dei LL.PP:; come si legge nell ordinanza TAR n. 84/2010 Venuta meno l operatività dell art. 24 della LR 5/2007, per incostituzionalità per lesione del principio di concorrenza - rimangono comunque operative le previgenti norme (in particolare artt. 2 e 4, l.r. 14/2002) che considerano, nello specifico, sufficiente la qualificazione ARA per la partecipazione agli appalti inerenti lavori pubblici di interesse regionale. In sostanza il principio (sufficienza ARA nelle gare regionali) era già ammesso e stabilito dalla normativa del 2002; la 5/2007, all art. 24, inseriva (nel quadro di riassetto della normativa generale) il principio dell equipollenza ARA/SOA; ma l utilizzabilità dello strumento ARA nelle gare regionali trova fondamento e radice nella previgente normativa 14/2002. D altro canto, come evidenziato nell ordinanza del Tar Sardegna, con i recenti orientamenti della Corte Costituzionale - in particolare le sentenze n. 45 del 8/12 febbraio 2010 e n. 221 del 9 giugno 2010, concernenti, rispettivamente, le leggi della Provincia autonoma di Trento e della Regione Friuli in materia di appalti, ha luogo un deciso revirement della Suprema Corte - rispetto alle precedenti pronunce n. 401/2007 e n. 411/ in materia di competenza legislativa esclusiva nel settore dei lavori pubblici di interesse regionale, che apre nuove prospettive di intervento per le regioni a Statuto speciale e per le Province autonome anche nella materia de qua. In particolare, si legge nell ordinanza, la Corte ha ritenuto di delineare le linee fondamentali del riparto delle competenze legislative nel settore degli appalti pubblici tra Stato ed enti ad autonomia differenziata, attribuendo consistente rilievo e spazio di operatività per il legislatore regionale viale Trento Cagliari - tel fax /5
4 speciale quando questo sia dotato di specifica competenza legislativa esclusiva (riconoscendo la sussistenza di spazi di autonomia legislativa, con peculiarità regionali). Come evidenziato dal Consiglio di Stato Sezione consultiva per gli atti normativi nel parere 24 febbraio 2010, n. 313 sul regolamento di attuazione di cui all art. 5 del d.lgs. 163/2006, punto di partenza del recente percorso argomentativo della Corte nella citata sentenza n. 45/2010, è la considerazione che la l. cost. n. 3 del 2001, nell introdurre la riforma del Titolo V Cost. e nel riscrivere l articolo 117 Cost., ha, con l articolo 10, fatto salve le eventuali maggiori competenze già attribuite alle Regioni a statuto speciale e alle Province autonome di Trento e Bolzano dai relativi statuti. La materia statutaria dei lavori pubblici di interesse regionale o provinciale, di competenza esclusiva, implica, dunque, la possibilità per Regioni a statuto speciale e Province autonome, di legiferare in un ambito ben più ampio di quello lasciato alle Regioni ordinarie, con i soli limiti previsti per la competenza legislativa regionale esclusiva. La Corte fa rientrare nella materia dei lavori pubblici, di interesse regionale o provinciale, non solo la disciplina delle procedure di affidamento, ma anche la disciplina dell esecuzione del contratto. Vi include, inoltre, la progettazione e l affidamento di incarichi di progettazione di lavori, in quanto strumentali ai lavori pubblici. Questo, sulla scia di un ampia lettura di tale materia, preesistente alla riforma del Titolo V Cost., e che l articolo 10, l. cost. n. 3/2001 ha fatto salva. La recente pronuncia della Corte, come evidenziato dal Consiglio di Stato nel citato parere, naturalmente, ha ripercussioni sull ambito della potestà regolamentare statale in materia di pubblici appalti, atteso che lo Stato ha potestà regolamentare solo nelle materie rientranti nella sua competenza legislativa esclusiva. Così come il D.P.R. n. 34 del 2000 non ricomprende nel proprio ambito soggettivo di applicazione le Regioni a statuto speciale e le Province autonome, espunte dall art. 1, comma 2, dichiarato costituzionalmente illegittimo con la richiamata sentenza della Corte Costituzionale 1 marzo 2003, n. 302, a nalogamente, a seguito della pronuncia della Suprema Corte n. 45/2010, sicuramente si deve escludere. che il regolamento statale (di cui all art. 5 del codice) possa applicarsi a Regioni a statuto speciale e Province autonome di Trento e Bolzano, per tutto ciò che riguarda qualificazione, procedure di affidamento, progettazione, incarichi di progettazione, afferenti il settore dei lavori pubblici di interesse regionale (o provinciale), atteso che tali materie sono state ascritte dalla Corte alla competenza legislativa regionale esclusiva. (Consiglio di Stato, parere n. 313/2010). viale Trento Cagliari - tel fax /5
5 Per quanto sopra esposto, alla luce dei recenti orientamenti della Corte Costituzionale, del parere n. 313/2010 del Consiglio di Stato e, viepiù, della ordinanza n. 84/2010 del T.A.R. Sardegna, nelle more del giudizio innanzi alla Corte Costituzionale in ordine alla compatibilità del sistema regionale di qualificazione con gli articoli 3, lettera e), dello Statuto speciale per la regione Sardegna, 117, secondo comma, lettera e), della Costituzione, si richiamano tutte le stazioni appaltanti - tenute all applicazione della l.r. 14/ all osservanza della medesima, con la conseguente previsione della partecipazione alle gare d appalto che si svolgono nel territorio regionale, degli operatori qualificati secondo il sistema dell Albo regionale Appaltatori, ovvero, in alternativa, secondo il sistema S.O.A. (Società Organismi di Attestazione) di cui all art. 40, d.lgs. 163/2006. Dott. Sebastiano Sannitu viale Trento Cagliari - tel fax /5
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