Comune di San Gimignano (Provincia di Siena)
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- Mauro Cocco
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1 Comune di San Gimignano (Provincia di Siena) Piano triennale di prevenzione della corruzione (articolo 1, commi 8 e 9 della legge 60 novembre 2012 numero 190 recante le disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell illegalità nella pubblica amministrazione) Approvato con deliberazione GC n. 17 del 28/01/2014
2 Parte II I contenuti del Piano 1. Processo di adozione del PTPC 1.1. Data e documento di approvazione del Piano da parte degli organi di indirizzo politico amministrativo. Il presente Piano è approvato con deliberazione di Giunta comunale Attori interni all'amministrazione che hanno partecipato alla predisposizione del Piano, nonché canali e strumenti di partecipazione. Il Piano è stato redatto dal Responsabile per la prevenzione della corruzione e per la Trasparenza (Dott.ssa Eleonora Coppola Segretario Comunale) con la partecipazione dei Dirigenti e dei Responsabili dei Settori dell Ente Individuazione degli attori esterni all'amministrazione che hanno partecipato alla predisposizione del Piano nonché dei canali e degli strumenti di partecipazione. Data la dimensione demografica, tutto sommato contenuta, dell'ente non sono stati coinvolti "attori esterni" nel processo di predisposizione del Piano Indicazione di canali, strumenti e iniziative di comunicazione dei contenuti del Piano. Il Piano sarà pubblicato sul sito istituzionale, link dalla homepage amministrazione trasparente nella sezione altri contenuti, a tempo indeterminato sino a revoca o sostituzione con un Piano aggiornato. 2. Gestione del rischio 2.1. Indicazione delle attività nell'ambito delle quali è più elevato il rischio di corruzione, "aree di rischio" Per ogni ripartizione organizzativa dell ente, sono ritenute aree di rischio, quali attività a più elevato rischio di corruzione, le attività che compongono i procedimenti riconducibili alle macro AREE seguenti: AREA A acquisizione del personale (concorsi e prove selettive per l assunzione di personale, incarichi esterni). AREA B affidamento di lavori servizi e forniture (procedimenti di scelta del contraente per l affidamento di lavori, servizi, forniture). AREA C - provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari privi di effetto economico diretto e immediato: Rilascio Autorizzazioni e Concessioni in materia tributaria, edilizia, patrimonio, commerciale, ambientale, viabilità e trasporti. AREA D - provvedimenti ampliativi della sfera giuridica con effetto economico diretto e immediato: concessioni economici a privati e/o enti pubblici. AREA E gestione controlli: controlli ambientali, tributari, edilizi, annonari, circolazione stradale e altre tipologie. AREA F gestione del patrimonio - concessione uso temporaneo beni immobili patrimoniali (teatro, sale ) e beni strumentali dell'ente. espropri e alienazioni. AREA G - gestione entrate - Riscossione, assunzione di accertamenti e iscrizione a ruolo delle entrate comunali. AREA H gestione spesa - Controllo documenti contabili (fatture e documenti di trasporto) e verifica documenti obbligatori per l'emissione dei mandati di pagamento. AREA I tutela della privacy - Corretta gestione delle 2.2. Metodologia utilizzata per effettuare la valutazione del rischio La valutazione del rischio deve essere svolta per ciascuna attività, processo o fase di processo
3 mappati. La valutazione prevede l identificazione, l'analisi e la ponderazione del rischio. A. L'identificazione del rischio: consiste nel ricercare, individuare e descrivere i rischi. Richiede che, per ciascuna attività, processo o fase, siano evidenziati i possibili rischi di corruzione. Questi sono fatti emergere considerando il contesto esterno ed interno all'amministrazione, anche con riferimento alle specifiche posizioni organizzative presenti all'interno dell'amministrazione. I rischi sono identificati: attraverso la consultazione ed il confronto tra i soggetti coinvolti, tenendo presenti le specificità dell ente, di ciascun processo e del livello organizzativo in cui il processo si colloca; valutando i passati procedimenti giudiziari e disciplinari che hanno interessato l'amministrazione; applicando i criteri di cui all Allegato 5 del Piano Nazionale Anticorruzione (discrezionalità, rilevanza esterna, complessità del processo, valore economico, razionalità del processo, controlli, impatto economico, impatto organizzativo, economico e di immagine). L identificazione dei rischi è stata svolta da un gruppo di lavoro composto dai Dirigenti e Responsabili di ciascun Settore dell Ente e coordinato dal Responsabile della prevenzione delle corruzione Dott.ssa Eleonora Coppola (Segretario Comunale). B. L'analisi del rischio: in questa fase sono stimate le probabilità che il rischio si concretizzi (probabilità) e sono pesate le conseguenze che ciò produrrebbe (impatto). Al termine, è stato calcolato il livello di rischio moltiplicando probabilità per impatto. Anche per tale analisi sono stati applicati i criteri di cui all Allegato 5 del PNA che suggerisce come poter stimare la probabilità e l impatto e, quindi, per valutare il livello di rischio. B1. Stima del valore della probabilità che il rischio si concretizzi. I Criteri e valori (o pesi, o punteggi) per stimare la "probabilità" sono i seguenti: discrezionalità: più è elevata, maggiore è la probabilità di rischio (valori da 0 a 5); rilevanza esterna: nessuna valore 2; se il risultato si rivolge a terzi valore 5; complessità del processo: se il processo coinvolge più amministrazioni il valore aumenta (da 1 a 5); valore economico: se il processo attribuisce vantaggi a soggetti terzi, la probabilità aumenta (valore da 1 a 5); frazionabilità del processo: se il risultato finale può essere raggiunto anche attraverso una pluralità di operazioni di entità economica ridotta, la probabilità sale (valori da 1 a 5); controlli: (valori da 1 a 5) la stima della probabilità tiene conto del sistema dei controlli vigente. Per controllo si intende qualunque strumento utilizzato che sia utile per ridurre la probabilità del rischio. Quindi, sia il controllo preventivo che successivo di legittimità e il controllo di gestione, sia altri meccanismi di controllo utilizzati. Il gruppo di lavoro per ogni attività/processo esposto al rischio ha attribuito un valore/punteggio per ciascuno dei sei criteri elencati. La media finale rappresenta la stima della probabilità (max 5). B2. Stima del valore dell impatto: l'impatto si misura in termini di impatto economico, organizzativo, reputazionale e sull immagine. L Allegato 5 del PNA, propone criteri e valori (punteggi o pesi) da utilizzare per stimare l impatto di potenziali episodi di malaffare. Impatto organizzativo: tanto maggiore è la percentuale di personale impiegato nel processo/attività esaminati, rispetto al personale complessivo dell unità organizzativa, tanto maggiore sarà l impatto (fino al 20% del personale=1; 100% del personale=5).
4 Impatto economico: se negli ultimi cinque anni sono intervenute sentenze di condanna della Corte dei Conti o sentenze di risarcimento per danni alla PA a carico di dipendenti, punti 5. In caso contrario, punti 1. Impatto reputazionale: se negli ultimi cinque anni sono stati pubblicati su giornali (o sui media in genere) articoli aventi ad oggetto episodi di malaffare che hanno interessato la PA, fino ad un massimo di 5 punti per le pubblicazioni nazionali. Altrimenti punti 0. Impatto sull immagine: dipende dalla posizione gerarchica ricoperta dal soggetto esposto al rischio. Tanto più è elevata, tanto maggiore è l indice (da 1 a 5 punti). Attribuiti i punteggi per ognuna della quattro voci di cui sopra, la media finale misura la stima dell impatto. L analisi del rischio si conclude moltiplicando tra loro valore della probabilità e valore dell'impatto per ottenere il valore complessivo, che esprime il livello di rischio del processo. C. La ponderazione del rischio Dopo aver determinato il livello di rischio di ciascun processo o attività si procede alla ponderazione. In pratica la formulazione di una sorta di graduatoria dei rischi sulla base del parametro numerico livello di rischio. I singoli rischi ed i relativi processi sono inseriti in una classifica del livello di rischio. Le fasi di processo o i processi per i quali siano emersi i più elevati livelli di rischio identificano le aree di rischio, che rappresentano le attività più sensibili ai fini della prevenzione. D. Il trattamento Il processo di gestione del rischio si conclude con il trattamento. Il trattamento consiste nel procedimento per modificare il rischio. In concreto, individuare e valutare delle misure per neutralizzare o almeno ridurre il rischio di corruzione. Il Responsabile della Prevenzione della Corruzione deve stabilire le priorità di trattamento in base al livello di rischio, all obbligatorietà della misura ed all impatto organizzativo e finanziario delle misura stessa. Il PTPC può contenere e prevedere l'implementazione anche di misure di carattere trasversale, come: la trasparenza, che di norma costituisce oggetto del PTTI quale sezione del PTPC. Gli adempimenti per la trasparenza possono essere misure obbligatorie o ulteriori. Le misure ulteriori di trasparenza sono indicate nel PTTI, come definito dalla delibera CIVIT 50/2013; l'informatizzazione dei processi consente per tutte le attività dell'amministrazione la tracciabilità dello sviluppo del processo e riduce quindi il rischio di "blocchi" non controllabili con emersione delle responsabilità per ciascuna fase; l'accesso telematico a dati, documenti e procedimenti e il riutilizzo dei dati, documenti e procedimenti consente l'apertura dell'amministrazione verso l'esterno e, quindi, la diffusione del patrimonio pubblico e il controllo sull'attività da parte dell'utenza; il monitoraggio sul rispetto dei termini procedimentali per far emergere eventuali omissioni o ritardi che possono essere sintomo di fenomeni corruttivi.
5 3. Formazione in tema di anticorruzione 3.1. Individuazione dei soggetti cui viene erogata la formazione in tema di anticorruzione Il Responsabile per la prevenzione della corruzione di concerto con i dirigenti e i responsabili di settore hanno individuato i collaboratori cui far formazione sul tema come indicato nella tabella. Cognome Nome Graziosi Pina e Fig. Professionale Cat. Procedimenti ai quali è interessato Contenuti della formazione Funzionario D/3 Incarico di coordinamento amm.vo Bruni Andrea Istr. tecnico C/1 AREA A - Conferimento D.Lgs. 165/2001) AREA B - Affidamento mediante AREA C - Rilascio Autorizzazioni e Concessioni in materia ambientale; AREA E - Controlli ambientali; AREA F - Concessione uso temporaneo beni immobili patrimoniali (teatro, sale ) e beni strumentali Espropri e alienazioni. Cencetti Marco Istr. tecnico C/1 AREA A - Conferimento D.Lgs. 165/2001)AREA C - Rilascio Autorizzazioni e Concessioni in materia urbanistica; AREA E - Controlli edilizi; Chellini Silvia Coll. Amm.vo B/3 AREA A - Conferimento D.Lgs. 165/2001) AREA B - Affidamento mediante pubblici
6 Fornai Mirko Istr. Tecnico C/1 Gabbrielli Catia Coll. Amm.vo B/3 AREA A - Conferimento D.Lgs. 165/2001) AREA B - Affidamento mediante pubblici Innocenti Fabrizio Coll. Amm.vo B/3 AREA C - Rilascio Autorizzazioni e Concessioni in materia commerciale (SUAP); Macchi Tiziana Istruttore Direttivo D/1 AREA C - Rilascio Autorizzazioni e Concessioni in materia commerciale; pubblici; AREA E Controlli annonari. Martini Sara Coll. Amm.vo B/3 AREA B - Affidamento mediante AREA F - Concessione uso temporaneo beni immobili patrimoniali (teatro, sale ) Marzuoli Nicola Istruttore Direttivo D/1 AREA E Controlli tributari;
7 AREA C - Rilascio Autorizzazioni e Concessioni in materia tributaria Nencioni Irene Coll. Amm.vo B/3 AREA A - Concorso per l'assunzione di personale; AREA A - Conferimento D.Lgs. 165/2001) AREA B - Affidamento mediante pubblici; AREA G - Riscossione, assunzione di accertamenti e iscrizione a ruolo delle entrate comunali; AREA H - Controllo documenti contabili (fatture e documenti di trasporto) e verifica documenti obbligatori per l'emissione dei mandati di pagamento (Durc; controllo web Equitalia..) Niccoli Teresa Coll. Amm.vo B/3 AREA B - Affidamento mediante pubblici; Pecciarini Silvia Coll. Amm.vo B/3 AREA B - Affidamento mediante
8 Renata Tempischi pubblici; Istruttore amm.vo C/1 AREA A - Conferimento D.Lgs. 165/2001) AREA B - Affidamento mediante AREA E - Controlli in materia di circolazione stradale, annonaria, edilizia, ambientale. AREA G - Riscossione, assunzione di accertamenti e iscrizione a ruolo delle entrate comunali; 3.2. Individuazione dei soggetti che erogano la formazione in tema di anticorruzione Si demanda al Responsabile per la prevenzione della corruzione il compito di individuare, di concerto con i dirigenti e responsabili di settore, i soggetti incaricati della formazione. Indicativamente le ore dedicate alla formazione del personale in tema di formazione sono n indicazione dei contenuti della formazione in tema di anticorruzione Si demanda al Responsabile per la prevenzione della corruzione il compito di definire i contenuti della formazione sulla scorta del programma che la Scuola della Pubblica Amministrazione proporrà alle amministrazioni dello Stato indicazione di canali e strumenti di erogazione della formazione in tema di anticorruzione I consueti canali di formazione ai quali si può aggiungere formazione online in remoto Quantificazione di ore/giornate dedicate alla formazione in tema di anticorruzione Non meno di due ore annue per ciascun dipendente individuato al punto Codice di comportamento 4.1. Adozione delle integrazioni al codice di comportamento dei dipendenti pubblici L articolo 54 del decreto legislativo 165/2001, ha previsto che il Governo definisse un Codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni per assicurare: la qualità dei servizi; la prevenzione dei fenomeni di corruzione;
9 il rispetto dei doveri costituzionali di diligenza, lealtà, imparzialità e servizio esclusivo alla cura dell'interesse pubblico. Il 16 aprile 2013 è stato emanato il DPR 62/2013 recante il suddetto Codice di comportamento. Il comma 3 dell articolo 54 del decreto legislativo 165/2001, dispone che ciascuna amministrazione elabori un proprio Codice di comportamento con procedura aperta alla partecipazione e previo parere obbligatorio del proprio organismo indipendente di valutazione. La procedura aperta è stata attuata mediante la pubblicazione in data sul sito web istituzionale di un avviso della sottoscritta Responsabile per la prevenzione della corruzione, unitamente all ipotesi di codice con il quale venivano invitati tutti i soggetti portatori di interessi a fornire in merito eventuali proposte e/o osservazioni, da trasmettere al Responsabile della prevenzione della corruzione entro il ; Con nota prot del ne è stata data informazione al Nucleo di valutazione al fine di metterlo in grado di vigilare sull adempimento formale della procedura aperta e venivano espressamente invitati le organizzazioni sindacali a fornire eventuali proposte; Le linee guida in materia di codici di comportamento delle pubbliche amministrazioni elaborate dalla CIVIT ed approvate definitivamente con delibera n. 75/2013 in data sono state pertanto recepite successivamente alla fase precedente; Entro il termine fissato dal predetto avviso non sono pervenute proposte e/o osservazioni; Sulla base della lettura delle linee guida in materia di codici di comportamento delle pubbliche amministrazioni elaborate dalla CIVIT il Responsabile della prevenzione della corruzione ha apportato comunque delle integrazioni; Sul testo del provvedimento è stato richiesto il parere obbligatorio del Nucleo di valutazione con nota prot del ; Il parere obbligatorio del Nucleo di Valutazione è stato acquisito in data con le seguenti raccomandazioni: - agli art. 2 comma 3 e 17 comma 1, si suggerisce di prevedere anche un termine per l adeguamento al nuovo codice dei contratti già in essere; - in merito all art 4 comma 6, il Nucleo raccomanda (dopo l approvazione del codice) l adeguamento della modulistica di autorizzazione degli incarichi extraimpiego al codice medesimo, anche in riferimento alle attività svolte da personale con rapporto di lavoro part time fino al 50%; - il comma 4 dell art. 15 andrebbe eliminato (facoltà non più prevista dall art. 54 bis del D.L. 69/2013 come convertito dalla L. 98/2013); Sulla base delle predette osservazioni è stato definito il Codice di Comportamento del Comune di San Gimignano che la sottoscritta Responsabile per la prevenzione della corruzione propone alla Giunta di adottare; La Giunta ha adottato il suddetto codice di comportamento con delibera n. 224 del Meccanismi di denuncia delle violazioni del codice di comportamento Trova applicazione l articolo 55-bis comma 3 del decreto legislativo 165/2001 e smi in materia di segnalazione all ufficio competente per i procedimenti disciplinari Ufficio competente ad emanare pareri sulla applicazione del codice di comportamento Provvede l ufficio competente a svolgere e concludere i procedimenti disciplinari a norma dell articolo 55-bis comma 4 del decreto legislativo 165/2001 e smi. 5. Altre iniziative e controlli 5.1. Realizzazione del sistema di monitoraggio del rispetto dei termini, previsti dalla legge o dal regolamento, per la conclusione dei procedimenti Attraverso il monitoraggio possono emergere eventuali omissioni o ritardi ingiustificati che possono essere sintomo di fenomeni corruttivi. Il sistema di monitoraggio dei principali procedimenti è attivato in seno al controllo di gestione dell ente.
10 5.2. Realizzazione di un sistema di monitoraggio dei rapporti tra l'amministrazione e i soggetti che con essa stipulano contratti e indicazione delle ulteriori iniziative nell'ambito dei contratti pubblici Il sistema di monitoraggio è attivato in seno al controllo di gestione dell ente Indicazione delle iniziative previste nell'ambito dell'erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari nonché attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere. Sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché attribuzioni di vantaggi economici di qualunque genere, sono elargiti esclusivamente alle condizioni e secondo la disciplina del regolamento interno previsto dall articolo 12 della legge 241/1990. Detto regolamento è stato approvato dall organo consiliare con deliberazione numero 96 del 15/12/2009. Ogni provvedimento di attribuzione e di elargizione è prontamente pubblicato sul sito istituzionale dell ente nella sezione amministrazione trasparente, oltre che all albo online. Prima dell entrata in vigore del decreto legislativo 33/2013, che ha imposto la sezione del sito amministrazione trasparente, detti provvedimenti sono stati sempre pubblicati sul sito istituzionale nell albo online Indicazione delle iniziative previste nell'ambito di concorsi e selezione del personale. I concorsi e le procedure selettive si svolgono secondo le prescrizioni del decreto legislativo 165/2001 e del Regolamento di sul funzionamento degli uffici e dei servizi approvato con deliberazione di Giunta Comunale n. 119 del 18/07/2013. Ogni provvedimento relativo a concorsi e procedure selettive è prontamente pubblicato sul sito istituzionale dell ente nella sezione amministrazione trasparente. Prima dell entrata in vigore del decreto legislativo 33/2013 che ha imposto la sezione del sito amministrazione trasparente, detti provvedimenti sono stati sempre pubblicati secondo la disciplina regolamentare Indicazione delle iniziative previste nell'ambito delle attività ispettive/organizzazione del sistema di monitoraggio sull'attuazione del PTPC, con individuazione dei referenti, dei tempi e delle modalità di informativa. Il monitoraggio circa l applicazione del presente PTPC è svolto in autonomia dal Responsabile della prevenzione della corruzione. Ai fini del monitoraggio i dirigenti e i responsabili dei Settori collaborano con il Responsabile della prevenzione della corruzione e forniscono ogni informazione che lo stesso ritenga utile Azioni di sensibilizzazione e rapporto con la società civile In conformità al Piano nazionale anticorruzione, l ente intende pianificare ad attivare misure di sensibilizzazione della cittadinanza finalizzate alla promozione della cultura della legalità. A questo fine, una prima azione consiste nel dare efficace comunicazione e diffusione alla strategia di prevenzione dei fenomeni corruttivi impostata e attuata mediante il presente PTCP e alle connesse misure. Considerato che l'azione di prevenzione e contrasto della corruzione richiede un'apertura di credito e di fiducia nella relazione con cittadini, utenti e imprese, che possa nutrirsi anche di un rapporto continuo alimentato dal funzionamento di stabili canali di comunicazione, l amministrazione dedicherà particolare attenzione alla segnalazione dall esterno di episodi di cattiva amministrazione, conflitto di interessi, corruzione.
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