IL NUOVO CODICE DI PREVENZIONE INCENDI E LE MISURE DI PROTEZIONE ATTIVA
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1 Venerdì 22 Marzo 2019 Sassari Teatro Comunale IL NUOVO CODICE DI PREVENZIONE INCENDI E LE MISURE DI PROTEZIONE ATTIVA Funzionario tecnico VVF D Ing. Gianvito Di Stefano
2 IL NUOVO CODICE DI PREVENZIONE INCENDI D.M. 3 Agosto 2015 Norme Tecniche di prevenzione Incendi Obiettivi iniziali del Nuovo Codice Semplificare e Razionalizzare l attuale impianto normativo composto da innumerevoli regole tecniche; Introduzione di un unico testo organico di disposizioni applicabili a tutte le attività soggette ai controlli di prevenzione incendi nuove ed esistenti; Adottare regole meno prescrittive, più prestazionali e flessibili; Prevedere la possibilità di scegliere fra diverse soluzioni; Allineare la PI italiana alle più aggiornate prescrizioni in ambito internazionale e europeo; Individuare soluzioni tecniche basate su osservazioni tecnico scientifiche più solide rispetto alla sola esperienza del normatore Progettazione della sicurezza antincendio - Obiettivi primari sicurezza della vita umana incolumità delle persone tutela dei beni e dell ambiente
3 Campo di applicazione Codice attività DPR 151/2011 Descrizione 9 Officine e laboratori con saldatura e taglio 14 Officine o laboratori per la verniciatura con vernici infiammabili e/o combustibili da 27 a 40 da 42 a 47 da 50 a 54 Mulini, impianti di essicazione cereali, produzione surrogati del caffè, zuccherifici depositi di carta, depositi di legnami, vari tipi di stabilimenti produttivi Laboratori per attrezzerie e scenografie, stabilimenti ed impianti per la gomma, materie plastiche, resine, fitofarmaci e concimi, cavi e conduttori elettrici isolati Stabilimenti dove si producono lampade elettriche e simili, metalli, aeromobili, veicoli a motore, officine per la riparazione di veicoli a motore, officine meccaniche per lavorazioni a freddo 56 Stabilimenti ed impianti ove si producono laterizi e simili 57 Cementifici 63 Stabilimenti per la produzione, depositi di sapone, di candele e altro 64 Centri informatici di elaborazione e/o archiviazione dati 66 attività ricettive turistico - alberghiere, ad esclusione delle strutture turistico - ricettive nell'aria aperta e dei rifugi alpini; 67 Attività scolastiche, ad esclusione degli asili nido 69 Attività commerciali 70 Locali adibiti a depositi di merci e materiali combustibili 71 Attività di ufficio 75 Attività di autorimessa 76 Tipografie, litografie, stampa in offset ed attività similari
4 La struttura del Nuovo Codice Sezione G - Generalità G.1 Termini, definizioni e simboli grafici G.2 Progettazione per la sicurezza antincendio G.3 Determinazione dei profili di rischio delle attività Sezione S - Strategia antincendio S.1 Reazione al fuoco S.2 Resistenza al fuoco S.3 Compartimentazione S.4 Esodo S.5 Gestione della sicurezza antincendio S.6 Controllo dell'incendio S.7 Rivelazione ed allarme S.8 Controllo di fumi e calore S.9 Operatività antincendio S.10 Sicurezza degli impianti tecnologici e di servizio Sezione V - Regole tecniche verticali V.1 Aree a rischio specifico V.2 Aree a rischio per atmosfere esplosive V.3 Vani degli ascensori V.4 Uffici V.5 Attività ricettive turistico - alberghiere V.6 Attività di autorimessa V.7 Attività scolastiche V.8 Attività commerciali Sezione M - Metodi M.1 Metodologia per l'ingegneria della sicurezza antincendio M.2 Scenari di incendio per la progettazione prestazionale M.3 Salvaguardia della vita con la progettazione prestazionale
5 LA METODOLOGIA DI PROGETTAZIONE ANTINCENDIO VALUTAZIONE DEL RISCHIO Valutazione del rischio di incendio per l attività (attività non normate): Individuazione dei pericoli di incendio Descrizione delle condizioni ambientali nelle quali i pericoli sono inseriti STRATEGIA ANTINCENDIO Adozione di tutte le misure antincendio S.1 Reazione al fuoco S.2 Resistenza al fuoco S.3 Compartimentazione S.4 Esodo S.5 Gestione della sicurezza antincendio S.6 Controllo dell'incendio S.7 Rivelazione ed allarme S.8 Controllo di fumi e calore S.9 Operatività antincendio S.10 Sicurezza impianti tecnologici e di servizio Attribuzione dei profili di rischio: Rvita f(δ occ, δ α ), salvaguardia della vita umana (per compartimento) Rbeni f(ed. vincolato, strategico), salvaguardia dei beni economici (per intera attività) Rambiente tutela dell ambiente (per intera attività) Attribuzione dei LIVELLI DI PRESTAZIONE per ciascuna misura antincendio (I, II, III, IV, V) Scelta delle SOLUZIONI PROGETTUALI soluzioni conformi; soluzioni alternative; soluzioni in deroga.
6 PROGETTAZIONE ANTINCENDIO Rvita Rbeni Rambiente L adozione della strategia antincendio è finalizzata a minimizzare il rischio di incendio, in termini di probabilità e di conseguenze, entro limiti considerati accettabili.
7 PROGETTAZIONE ANTINCENDIO Soluzioni Progettuali SOLUZIONI CONFORMI Rispetto delle soluzioni proposte dal codice per le varie strategie antincendio SOLUZIONI ALTERNATIVE SOLUZIONI IN DEROGA METODI ORDINARI DI PROGETTAZIONE Applicazione di norme o documenti tecnici dottati da organismi europei o internazionali Applicazione di prodotti o tecnologie di tipo innovativo Ingegneria della sicurezza antincendio capitoli M.1, M.2 e M.3 METODI AVANZATI DI PROGETTAZIONE Ingegneria della sicurezza antincendio Prove sperimentali Analisi e progettazione secondo giudizio esperto
8 STRATEGIA ANTINCENDIO Capitolo S.6 Controllo dell'incendio La misura antincendio di controllo e spegnimento: Individua i presidi antincendio da installare nell'attività per la sua protezione di base e per la protezione manuale o automatica finalizzata al controllo e allo spegnimento dell'incendio; I presidi antincendio considerati sono («impianti» da DM 20/12/2012): estintori d incendio, rete di idranti, impianti manuali o automatici di controllo o estinzione ad acqua e ad altri estinguenti.
9 Livelli di Prestazione e Criteri di attribuzione STRATEGIA ANTINCENDIO Controllo dell'incendio
10 Determinazione del profilo di rischio Rvita
11 Classificazione degli incendi ed estinguenti
12 Presidi antincendio previsti dal Codice Estintori d incendio (portatili e carrellati) Reti di Idranti Sistemi Sprinkler Altre tipologie impiantistiche (Estinguenti gassosi, aerosol, polvere, schiuma, acqua frazionata, water mist, diluvio) impianti a deplezione (riduzione della concentrazione) di ossigeno (LOC)
13 Soluzioni Progettuali Soluzioni CONFORMI Soluzione Conforme per livello II protezione di base Impiego di estintori Estintori di classe A f (Sup.attività) Estintori di classe B f (Sup.attività) Estintori di classe C Estintori di classe D Estintori di classe F f (Sup. cottura) Estintori per altri rischi Soluzione Conforme per livello III protezione di base + protezione manuale Installazione di rete idranti a protezione dell'intera attività o di singoli compartimenti Protezione interna Protezione esterna
14 Soluzioni Progettuali Soluzioni CONFORMI Soluzione Conforme per livello IV protezione di base +protezione manuale+protezione automatica impiego di Sistemi automatici di controllo o estinzione dell'incendio a protezione di ambiti dell'attività Con impianto IRAI Senza impianto IRAI Soluzione Conforme per livello V protezione di base +protezione manuale+protezione automatica impiego di Sistemi automatici di controllo o estinzione dell'incendio a protezione di dell intera attività
15 Soluzioni Progettuali Soluzioni ALTERNATIVE Soluzione ALTERNATIVE per livello II, III, IV e V Al fine di dimostrare il raggiungimento del livello di prestazione il progettista deve impiegare uno dei metodi di cui al paragrafo G.2.6 Metodi ordinari di progettazione della sicurezza antincendio METODI ORDINARI DI PROGETTAZIONE Applicazione di norme o documenti tecnici Applicazione di prodotti o tecnologie di tipo innovativo Ingegneria della sicurezza antincendio - capitoli M.1, M.2 e M.3
16 REGOLE TECNICHE VERTICALI Nelle regole tecniche verticali possono essere descritte eventuali soluzioni progettuali complementari o sostitutive di quelle conformi dettagliate nella sezione Strategia antincendio, oppure semplici prescrizioni aggiuntive, specifiche per la tipologia di attività. Strategia - Controllo dell incendio Alcune attività ad uso civile Sezione V - Regole tecniche verticali V.1 Aree a rischio specifico V.2 Aree a rischio per atmosfere esplosive V.3 Vani degli ascensori V.4 Uffici V.5 Attività ricettive turistico - alberghiere V.6 Attività di autorimessa V.7 Attività scolastiche V.8 Attività commerciali Capitolo V.4 Uffici Capitolo V.5 Attività ricettive turistico Alberghiere Capitolo V.7 Attività Scolastiche Capitolo V.8 Attività Commerciali
17 V Controllo dell incendio REGOLE TECNICHE VERTICALI Capitolo V.4 Uffici - in RTV Protezione di base per edifici fino a 12 m, in RTO fino a 32 m - Preferenza di naspi rispetto ad idranti (RTO L.P. III)
18 V Controllo dell incendio INDICAZIONI PER LA PROGETTAZIONE DELL IMPIANTO IDRANTI INDICAZIONI PER LA PROGETTAZIONE DI UN EVENTUALE IMPIANTO SPRINKLER
19 V Controllo dell incendio LIVELLI DI PERICOLOSITA UNI 10779
20 REGOLE TECNICHE VERTICALI Capitolo V.5 Attività ricettive turistico Alberghiere V Controllo dell incendio
21 V Controllo dell incendio INDICAZIONI PER LA PROGETTAZIONE DELL IMPIANTO IDRANTI INDICAZIONI PER LA PROGETTAZIONE DI UN EVENTUALE IMPIANTO SPRINKLER
22 V Controllo dell incendio REGOLE TECNICHE VERTICALI Capitolo V.7 Attività Scolastiche - Preferenza di naspi rispetto ad idranti (RTO L.P. III) - Normatore prevede L.P. III già da 24 m in RTO L.P.II sino a 32 m.
23 V Controllo dell incendio INDICAZIONI PER LA PROGETTAZIONE DELL IMPIANTO IDRANTI INDICAZIONI PER LA PROGETTAZIONE DI UN EVENTUALE IMPIANTO SPRINKLER - La scuola può essere non protetta da rete idrica antincendio solo TK
24 V Controllo dell incendio REGOLE TECNICHE VERTICALI Capitolo V.8 Attività Commerciali Preferenza di utilizzo di estintori a base d acqua per incendi di classe A e B
25 V Controllo dell incendio INDICAZIONI PER LA PROGETTAZIONE DELLE RETI IDRANTI ORDINARIE E ALL APERTO INDICAZIONI PER LA PROGETTAZIONE DI UN EVENTUALE IMPIANTO SPRINKLER
26 Conclusioni La mitigazione del rischio d incendio, entro limiti accettabili, si persegue applicando un adeguata strategia antincendio composta da misure antincendio di prevenzione, di protezione e gestionali e attribuendo idonei livelli di prestazione Per quanto riguarda la strategia CONTROLLO DELL INCENDIO nelle attività ad uso Civile, il livello di prestazione minimo previsto dalle RTV, generalmente più precauzionale rispetto alle RTO, dipende generalmente dal numero degli occupanti (o superficie), dalla quota dei piani e dalla destinazione d uso dei locali. L adozione delle soluzioni conformi proposte dal Codice (protezione di base, protezione manuale, protezione automatica) garantisce il rispetto dei livelli di prestazione minimi previsti. Al fine di raggiungere gli obiettivi principali di sicurezza antincendio (sicurezza della vita umana, Incolumità delle persone, tutela dei beni e dell ambiente)
27 Grazie per l attenzione Ing. Gianvito Di Stefano Direttore Comando Provinciale Vigili del Fuoco di Sassari gianvito.distefano@vigilfuoco.it
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