NORMATIVE E PROCEDURE DI PREVENZIONE INCENDI. EUROPROGETTI s.r.l. Ing. Cristina BIANCO
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1 NORMATIVE E PROCEDURE DI PREVENZIONE INCENDI EUROPROGETTI s.r.l. Ing. Cristina BIANCO
2 ATTIVITA SOGGETTE AI CONTROLLI DI P.I. NORME PROCEDURALI ATTIVITA INDUSTRIALI A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE Conformità dell attività alle norme ALTRE ATTIVITA NORME TECNICHE DI P.I. PROGETTUALI QUADRO GENERALE
3 DISPOSIZIONI PIU RECENTI D.Lgs. 139/ Riassetto delle disposizioni relative alle funzioni ed ai compiti del Corpo nazionale dei vigili del fuoco D.P.R. 151/ Regolamento recante semplificazione della disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi CONTIENE L ELENCO DELLE ATTIVITA SOGGETTE AI CONTROLLI DI P.I. D.M Disposizioni relative alle modalità di presentazione delle istanze concernenti i procedimenti di prevenzione incendi e alla documentazione da allegare PROCEDURA
4 D. Lgs. 139/06 PROCEDURA AVVIATA SU INIZIATIVA DEI TITOLARI DELLE ATTIVITA DI CUI ALL ELENCO DEL D.P.R.151/2011 ESAME PROGETTI ACQUISIZIONE S.C.I.A. CONTROLLI TRAMITE VISITE TECNICHE ISTRUTTORIA PROGETTI IN DEROGA RINNOVO PERIODICO DI CONFORMITA ULTERIORI VERIFICHE / ESAMI
5 D. Lgs. 139/06 NUOVA ATTIVAZIONE DELLA PROCEDURA AD OGNI MODIFICA DELLE CONDIZIONI DI SICUREZZA PRECEDENTEMENTE ACCERTATE (modifica alle lavorazioni, quantitativi di sostanze, destinazione d uso ) SE L ESITO DEL PROCEDIMENTO RILEVA LA MANCANZA DEI REQUISITI DI SICUREZZA COMUNICAZIONE AL SINDACO E PREFETTO
6 ATTIVITA SOGGETTE SECONDO D.P.R.151/ ATTIVITA ATTENZIONE: un attività può essere non soggetta, di tipo A, di tipo B o di tipo C a seconda della dimensione, persone presenti, livello di pericolosità PROCEDURA
7 PROCEDIMENTO SECONDO D.P.R.151/2011 ATTIVITA TIPO A ATTIVITA TIPO B ATTIVITA TIPO C ESAME PROGETTO S.C.I.A. (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) CONTROLLI A CAMPIONE CONTROLLI OBBLIGATORI PROCEDURA
8 DOCUMENTAZIONE ALLEGATA ALL ASSEVERAZIONE CERTIFICAZIONE DI RESISTENZA AL FUOCO DI PRODOTTI/ELEMENTI COSTRUTTIVI PORTANTI E/O SEPARANTI (da parte di professionista antincendio) DICHIARAZIONE DI RISPONDENZA DI MATERIALI E PRODOTTI IMPIEGATI ALLE PRESTAZIONI RICHIESTE DI RESISTENZA E REAZIONE AL FUOCO (da parte di direttore lavori o professionista antincendio) DICHIARAZIONE DI CONFORMITA DEGLI IMPIANTI AI SENSI D.M.37/08 (o dichiarazione corretta installazione e funzionamento da parte dell installatore con allegato progetto o, in assenza di progetto, dichiarazione di rispondenza e corretto funzionamento da parte di professionista antincendio) S.C.I.A.
9 S.C.I.A. (*) Prodotti fabbricati per essere permanentemente incorporati in elementi costruttivi RESISTENZA AL FUOCO D.M PRODOTTI DA COSTRUZIONE (*) POSSONO ESSERE UTILIZZATI SE: muniti di MARCATURA CE (la resistenza al fuoco è riportata sui documenti che accompagnano la marcatura) In assenza di norma tecnica armonizzata e nel periodo di coesistenza non muniti di marcatura CE ma muniti di OMOLOGAZIONE (porte) non muniti di marcatura CE ma certificati come elementi costruttivi ELEMENTI COSTRUTTIVI CERTIFICATI DA PROFESSIONISTA ANTINCENDIO
10 S.C.I.A. RESISTENZA AL FUOCO D.M PROVE: CERTIFICAZIONE PROVE CALCOLI CONFRONTI CON TABELLE SE L ELEMENTO COSTRUTTIVO COINCIDE CON UN PRODOTTO MARCATO LA CERTIFICAZIONE GARANTISCE L USO CONFORME A QUELLO PREVISTO LA CERTIFICAZIONE GARANTISCE CHE L ELEMENTO RICADE NEL CAMPO DI DIRETTA APPLICAZIONE DEL RISULTATO DI PROVA DICHIARAZIONE DI PRESTAZIONE/CONFORMITA + DICHIARAZIONE CORRETTA POSA
11 S.C.I.A. REAZIONE AL FUOCO D.M POSSONO ESSERE UTILIZZATI SE: PRODOTTI DA COSTRUZIONE muniti di MARCATURA CE non muniti di marcatura CE ma muniti di OMOLOGAZIONE (In assenza di norma tecnica armonizzata e nel periodo di coesistenza) PRODOTTI NON DA COSTRUZIONE (imbottiti, tendaggi, arredi ) muniti di OMOLOGAZIONE
12 S.C.I.A. ASPETTI GESTIONALI I DOCUMENTI DEVONO ESSERE DISPONIBILI FASCICOLO TECNICO LA CERTIFICAZIONE PUO ESSERE EFFETTUATA SOLO IN PRESENZA DEI DOCUMENTI GLI ELEMENTI COSTRUTTIVI NON POSSONO ESSERE MODIFICATI PERDITA DI VALIDITA DELLA CERTIFICAZIONE
13 COSA MANCA DOCUMENTAZIONE COLLEGATA A PROCEDURE PRECEDENTI RISPETTO ALLE NORME ATTUALI C.P.I. CERTIFICATO DI PREVENZIONE INCENDI N.O.P. NULLA OSTA PROVVISORIO ATTIVITA NON SOGGETTE AI CONTROLLI LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO VA EFFETTUATA ANCHE PER LE ATTIVITA NON SOGGETTE LE NORME TECNICHE CONTENGONO PRESCRIZIONI VALIDE ANCHE PER LE ATTIVITA NON SOGGETTE PROCEDURA
14 NORME TECNICHE SECONDO D.LGS.139/2006 RIDURRE LE PROBABILITA DI INSORGERE DEGLI INCENDI LIMITARE LE CONSEGUENZE DELL INCENDIO CONTENUTI ESAME PROGETTO NORME TECNICHE
15 POSSIBILITA ALTERNATIVE NORME TECNICHE VERTICALI Norme applicabili a specifiche attività (es. scuole, autorimesse, ospedali, ) CODICE DI PREVENZIONE INCENDI Comprende le normative precedenti MA procede con un diverso approccio NORME TECNICHE ORIZZONTALI Norme generali applicabili a tutte le attività (es. resistenza al fuoco, reazione al fuoco, ) D.M Luoghi di lavoro Utilizzato per tutte le attività non dotate di regola verticale NORME TECNICHE
16 VALUTAZIONE DEL RISCHIO NORME TECNICHE VERTICALI LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO E EFFETTUATA DAL LEGISLATORE NORME PRESCRITTIVE D.M Luoghi di lavoro SI EFFETTUA UNA VALUTAZIONE DEL RISCHIO CODICE DI PREVENZIONE INCENDI LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO E LA BASE DELLA PROGETTAZIONE NORMA PRESTAZIONALE RISCHIO INCENDIO
17 ESEMPIO REGOLA VERTICALE RESISTENZA AL FUOCO ESODO ESTINZIONE ATTENZIONE: le regole tecniche contengono prescrizioni valide anche nel caso l attività non sia soggetta
18 D.M Valutazione del rischio incendio nel DVR anche nel caso l attività non sia soggetta
19 D.M RIDURRE LA PROBABILITA LIMITARE LE CONSEGUENZE MISURE GESTIONALI
20 D.M
21 D.M
22 D.M Allegato I VALUTAZIONE DEL RISCHIO INDIVIDUAZIONE PERICOLI DI INCENDIO INDIVIDUAZIONE LAVORATORI ESPOSTI ELIMINAZIONE O RIDUZIONE DEI PERICOLI DI INCENDIO VALUTAZIONE DEL RISCHIO RESIDUO VERIFICA ADEGUATEZZA DELLE MISURE ESISTENTI / INDIVIDUAZIONE MISURE NECESSARIE
23 D.M Allegato I VALUTAZIONE DEL RISCHIO INDIVIDUAZIONE PERICOLI DI INCENDIO MATERIALI COMBUSTIBILI E/O INFIAMMABILI SORGENTI DI INNESCO
24 D.M Allegato I VALUTAZIONE DEL RISCHIO INDIVIDUAZIONE LAVORATORI ESPOSTI PERSONE ESPOSTE A RISCHI PARTICOLARI
25 D.M Allegato I VALUTAZIONE DEL RISCHIO ELIMINAZIONE O RIDUZIONE DEI PERICOLI DI INCENDIO MATERIALI COMBUSTIBILI E/O INFIAMMABILI SORGENTI DI INNESCO ATTENZIONE: queste scelte progettuali condizionano la gestione in esercizio dell attività
26 D.M Allegato I VALUTAZIONE DEL RISCHIO VALUTAZIONE DEL RISCHIO RESIDUO BASSO MEDIO ELEVATO
27 D.M Allegato I VALUTAZIONE DEL RISCHIO
28 D.M Allegato I VALUTAZIONE DEL RISCHIO VERIFICA ADEGUATEZZA DELLE MISURE ESISTENTI / INDIVIDUAZIONE MISURE NECESSARIE ATTIVITA SOGGETTE Le misure attuate sono adeguate ALTRE ATTIVITA Adottare le misure di prevenzione e protezione del DM Qualora non sia possibile: MISURE COMPENSATIVE DEROGHE
29 D.M Allegato I VALUTAZIONE DEL RISCHIO ATTENZIONE: queste scelte progettuali condizionano la gestione in esercizio dell attività
30 D.M Allegato VIII PIANO DI EMERGENZA
31 D.M Allegato VIII PIANO DI EMERGENZA
32 D.M Allegato VIII PIANO DI EMERGENZA
33 STRUTTURA DEL CODICE GENERALITA STRATEGIA ANTINCENDIO Profili di rischio Livelli di prestazione Strategie per ottenere i livelli di prestazione REGOLE TECNICHE VERTICALI METODI Specifiche per singole attività in funzione ai livelli di prestazione FSE CODICE
34 CODICE VALUTAZIONE DEL RISCHIO R VITA Profilo di rischio per la salvaguardia della vita umana R BENI Profilo di rischio per la salvaguardia dei beni economici R AMBIENTE Profilo di rischio per la tutela dell ambiente
35 CODICE PROFILI DI RISCHIO R VITA δ occ Caratteristiche prevalenti degli occupanti del compartimento δα Velocità caratteristica prevalente di crescita dell incendio
36 CODICE PROFILI DI RISCHIO R BENI R AMBIENTE
37 CODICE PROFILI DI RISCHIO STRATEGIA ANTINCENDIO MISURE ANTINCENDIO: Resistenza al fuoco Reazione al fuoco Compartimentazione Esodo Controllo dell incendio Controllo fumi e calore Rilevazione e allarme Gestione della sicurezza Operatività Sicurezza impianti LIVELLI DI PRESTAZIONE
38 CODICE LIVELLI DI PRESTAZIONE SOLUZIONI PROGETTUALI CONFORMI ALTERNATIVE IN DEROGA Previste dal codice Vanno dimostrate (norme internazionali, FSE, )
39 GESTIONE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO PROGETTAZIONE DELLA GESTIONE DELLA SICUREZZA STRATEGIA ANTINCENDIO
40 GSA LIVELLO DI PRESTAZIONE I
41 GSA LIVELLO DI PRESTAZIONE II
42 GSA LIVELLO DI PRESTAZIONE III
43 GSA GSA IN ESERCIZIO D.M
44 GSA GSA IN EMERGENZA
45 GSA PIANO DI EMERGENZA
46 GSA PIANO PER IL MANTENIMEN TO DEL LIVELLO DI SICUREZZA
47 PROGETTAZIONE ANTINCENDIO PRESTAZIONALE ANALISI PRELIMINARE IDENTIFICAZIONE OBIETTIVI DI SICUREZZA DEFINIZIONE SOGLIE DI PRESTAZIONE IDENTIFICAZIONE SCENARI DI PROGETTO Livello salvaguardia occupanti, massimo danno accettabile, continuità esercizio, Quantificare gli effetti Schematizzare gli eventi che possono verificarsi ANALISI QUANTITATIVA ELABORAZIONE SOLUZIONI PROGETTUALI VALUTAZIONE SOLUZIONI PROGETTUALI Calcolare gli effetti che gli scenari d incendio determinano per ogni soluzione progettuale e scartare le soluzioni che non rispettano le soglie di prestazione FSE
48 SCENARI DI INCENDIO DI PROGETTO IDENTIFICAZIONE SELEZIONE Tutte le condizioni di esercizio ragionevolmente presenti Scenari più gravosi tra quelli possibili ALBERO DEGLI EVENTI QUANTIFICAZIONE Dati geometrici e strutturali, impianti presenti, azioni previste nel piano di emergenza, distribuzione e tipologia occupanti, quantità e distribuzione combustibili, fonti di innesco, curva RHR, FSE
49 SOGLIA DI PRESTAZIONE PER LA SALVAGUARDIA DELLA VITA FSE
50 GESTIONE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO Con l applicazione della metodologia prestazionale l individuazione delle misure antincendio si basa su specifiche ipotesi e limitazioni di esercizio Devono essere previste specifiche misure di GSA per garantire il livello di sicurezza calcolato FSE
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