IL CODICE DI PREVENZIONE INCENDI PROSPETTIVE. Le potenzialità del nuovo Codice
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- Florindo Tucci
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1 IL CODICE DI PREVENZIONE INCENDI PROSPETTIVE Le potenzialità del nuovo Codice Leonardo Rubello VVF Vicenza Ministero dell Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Comando Provinciale di Venezia
2 Obiettivi della Prevenzione Incendi D. Lgs. 139/06 - Art. 13. Definizione ed ambito di esplicazione 1. La prevenzione incendi è la funzione di preminente interesse pubblico diretta a conseguire, secondo criteri applicativi uniformi sul territorio nazionale, gli obiettivi di sicurezza della vita umana, di incolumità delle persone e di tutela dei beni e dell'ambiente Ministero dell Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica
3 2. omissis-., la prevenzione incendi si esplica in ogni ambito caratterizzato dall'esposizione al rischio di incendio e, in ragione della sua rilevanza interdisciplinare,.. omissis- Ministero dell Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica
4 La Prevenzione Incendi è una disciplina complessa e articolata pertanto Esistono più soluzioni per ogni singolo caso
5 Oggi.. Attività normate: Attività non normate: Rispetto della Regola Tecnica oppure Parere SCIA Criteri generali di Prevenzione Incendi Deroga
6 Cosa succederà domani? Ministero dell Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Comando Provinciale di Venezia
7 domani.. Attività normate: Attività non normate: Rispetto della Regola Tecnica oppure Parere SCIA Codice di Prevenzione Incendi Deroga
8 Le innovazioni del Codice Strumento evoluto per l'ottenimento degli obiettivi di sicurezza antincendio: linguaggio unico; capacità di risposta multipla. Ministero dell Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica
9 Le innovazioni del Codice Strategie antincendio interconnesse e livelli di prestazione modulabili garantiscono sempre gli obiettivi di sicurezza. Ministero dell Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica
10 Le innovazioni del Codice Il Codice di P.I., permette n-soluzioni progettuali, grazie alla combinazione ed alla sinergia delle misure antincendio. Nm/kg Ministero dell Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica
11 apriamo il Codice e.. Ministero dell Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica
12 Ministero dell Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica
13 I profili di rischio Rvita, Rbeni e Rambiente sono indicatori speditivi della gravità di rischio incendio associata all esercizio ordinario dell attività. Occupanti Velocità incendio Vincolo Val.strategico R ambiente R vita R beni Ministero dell Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica
14 Il profilo di rischio Rvita è determinato per ciascun compartimento dell'attività I profili di rischio Rbeni e Rambiente sono determinati per l'intera attività Ministero dell Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica
15 Ministero dell Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica
16 Strategia antincendio: fatta di misure S.1 Reazione al fuoco S.2 Resistenza al fuoco S.3 Compartimentazione S.4 Esodo S.5 Gestione della Sicurezza antincendio S.6 Controllo dell incendio S.7 Rivelazione ed allarme S.8 Controllo di fumi e calore S.9 Operatività antincendio S.10 Sicurezza degli impianti tecnologici e di servizio Ministero dell Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica
17 Come si usa il Codice? Occupanti Velocità incendio Vincolo Val.strategico R ambiente R vita R beni Soluzioni conformi Strategia A.I.: per ogni misura, selezione dei livelli di prestazione (criteri di attribuzione) Soluzioni alternative
18 Come si usa il Codice? Esempio: attività produttiva, aperta al pubblico solo per una porzione, con annessi uffici disposti su due piani. Esposizione Uffici Lavorazione
19 Livelli di prestazione Rvita, Rbeni S1 S2 S3 S4 S5 S6 S7 S8 S9 S10 Compartimento 1 A4, 1 I II II I II III III II III I Compartimento 2 A2, 1 I II II I I II I-III II II I Compartimento 3 B2, 1 III-II III II I II II I-III II II I
20 E se non possiamo compartimentare? Esempio: attività produttiva con esposizione al pubblico (tipo lavorazione del vetro) con annessi servizi. Compartimento 3 Comp. 2 Compartimento 1 Sarà necessario attribuire un nuovo profilo di Rvita
21 Soluzioni «interconnesse» (Strategia) Le misure antincendio non sono fra loro indipendenti. - Il rischio vita si può ridurre con il controllo dell incendio: G Il valore di δ α può essere ridotto di un livello se l'attività è servita da misure di controllo dell'incendio (capitolo S.6) di livello di prestazione V.
22 Soluzioni «interconnesse» (Strategia) - Le caratteristiche del sistema d esodo (lunghezze massime, tipologia delle scale) possono variare introducendo misure aggiuntive: rilevazione e allarme (capitolo S.7) controllo dei fumi (capitolo S.8) caratteristiche geometriche
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26 Soluzioni «interconnesse» (Strategia) - Alcune soluzioni (compartimenti multipiano) sono accettabili in base al livello di rilevazione e spegnimento.
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28 Soluzioni «interconnesse» (Strategia) - Lunghezze massime, tipologia delle scale, compartimentazione, classe di rischio,. possono variare introducendo misure aggiuntive
29 E il metodo che già oggi utilizziamo in caso di Deroga Attività non normata Standardizzato in base All esperienza VVF (..non solo CTR) Alla letteratura scientifica Allo stato dell arte
30 Cosa ci aspettiamo? Soluzione di ogni problema senza ricorrere alla Deroga
31 Cosa ci aspettiamo? Soluzione di ogni problema senza ricorrere alla Deroga Standardizzazione del linguaggio e delle misure di prevenzione incendi. Maggiore comprensione del problema: l applicazione delle Regole Tecniche presuppone la conoscenza del Codice. Una ragionevole flessibilità: Approccio semiprestazionale. Soluzioni a più gradi di libertà.
32 GRAZIE DELL ATTENZIONE
33 IL CODICE DI PREVENZIONE INCENDI PROSPETTIVE Le potenzialità del nuovo Codice Leonardo Rubello VVF Vicenza Ministero dell Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Comando Provinciale di Venezia
34 Misura S.1 reazione al fuoco 35
35 Misura S.2 resistenza al fuoco 36
36 Misura S.3 compartimentazione 37
37 Misura S.4 esodo 38
38 Misura S.5 gestione della S.A. 39
39 40 Misura S.6 controllo dell'incendio (da RTO)
40 Misura S.7 rivelazione ed allarme 41
41 Misura S.8 controllo fumi e calore 42
42 Misura S.9 operatività antincendio 43
43 44 Misura S.10 sicurezza impianti tecn.e serv.
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