12 a CAVALCATA SVIZZERA

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1 12 a CAVALCATA SVIZZERA ITALIA - AUSTRIA - GERMANIA - SVIZZERA LUGLIO 2008 "Grossglockner" 1856 Km 26 Passi Alpini Nufenenpass 2478 m L'AVVENTURA CONTINUA

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3 LA TABELLA DI MARCIA

4 PRIMO GIORNO: MARTEDI 8 LUGLIO 2008 km km km alt. strada itinerario tot. g. parz. m Dalmine A4 Brescia A4 Verona A4 DIR. Valdastico A31 Dueville Marostica Bassano d. Grappa Monte Grappa Romano Alto (Bassano) Pederobba Valdobbiadene Follina Tovena P.so San Boldo Trichiana Mis F.lla Franche Agordo P.so Duran Forno di Zoldo F.lla Cibiana Bivio SS Pieve di Cadore bis Lorenzago di Cadore P.so di Mauria Forni di Sotto Sella di Corso Ampezzo Villa Santina Ovaro Monte Zoncolan Sutrio bis P.so Monte Croce Carnico AUSTRIA Kotschach P.so Gailbergsattel Oberdrauburg Dolsach (Lienz) Sella Iselsberg Dollach 1.131

5 SECONDO GIORNO: MERCOLEDI 9 LUGLIO 2008 km km km alt. strada itinerario tot. g. parz. m Dollach Franz-Josefs-Hohe (Grossglockner) Bruck (Zell am See) Mittersill Krimmler (cascate) Gerlospass Zell am Ziller Wiesing Kaiser-Wachf 863 GERMANIA Achenpass Rottag-Egern (Tegernsee) Gmund Bad Tolz Lenggries Wallgau Kochel Schlehdf Murnau Bad Kohlgrub Garmisch 708

6 TERZO GIORNO: GIOVEDI 10 LUGLIO 2008 km km km alt. strada itinerario tot. g. parz. m Garmisch Ettal Ammersattel AUSTRIA Plansee Bivio 179 (Reutte) Engpass Lermoos Fernpass Imst Landeck Bielerhohe-Silvretta (Hochalpenstrasse) Bludenz Feldkirch 458 LIECHTESTEIN Vaduz Sevelen 477 SVIZZERA Sargans Walenstadt Nafels Glarus Klausenpass Altdorf Andermatt 1.447

7 QUARTO GIORNO: VENERDI 11 LUGLIO 2008 km km km alt. strada itinerario tot. g. parz. m Andermatt Furkapass Gletsch Ulrichen Nufenenpass Airolo P.so S. Gottardo Andrematt Wassen Sustenpass Innertkirchen Grimselpass Gletsch Furkapass Andermatt (Hospental) P.so S. Gottardo Airolo Biasca Bellinzona P.so Monte Ceneri Lugano 273 ITALIA Oria Menaggio Cadenabbia Traghetto Bellagio Lecco Dalmine 207

8 LE MAPPE

9 DALMINE - DUEVILLE DUEVILLE - VALDOBBIADENE

10 VALDOBBIADENE - MIS MIS - AMPEZZO

11 AMPEZZO - KOTSCHACH KOTSCHACH - DOLLACH

12 DOLLACH - ZELL AM SEE ZELL AM SEE - WIESING

13 WIESING - GARMISCH

14 GARMISCH - LANDECK LANDECK-SARGANS

15 SARGANS - ALTDORF ALTDORF - AIROLO

16 AIROLO - PASSO MONTE CENERI

17 PASSO MONTE CENERI - LECCO LECCO - DALMINE

18 LE ALTIMETRIE

19 207 DALMINE 149 BRESCIA 59 VERONA 39 Dir. VALDASTICO 57 DUEVILLE 103 MAROSTICA 129 BASSANO DEL GRAPPA 128 ROMANO D'EZZELINO 223 PEDEROBBA 247 VALDOBBIADENE VALDOBBIADENE 200 FOLLINA 267 TOVENA 706 P.SO SAN BOLDO 347 TRICHIANA 357 MIS 992 F.LLA FRANCHE 611 AGORDO 1605 P.SO DURAN 1536 F.LLA CIBIANA 840 FORNO DI ZOLDO 860 Bivio SS PIEVE DI CADORE 880 LORENZAGO DI CADORE 1298 P.SO DI MAURIA 766 FORNI DI SOTTO 848 SELLA DI CORSO 560 AMPEZZO 363 VILLA SANTINA 525 OVARO 1735 MONTE ZONCOLAN 535 SUTRIO 1360 P.SO MONTE CROCE CARNICO 706 KOTSCHACH 982 P.SO GAILBERGSATTEL 621 OBERDRAUBURG 673 DOLSACH (LIENZ) 1208 P.SP ISELSBERG 1131 DOLLACH 1775 MONTE GRAPPA DALMINE - VALDOBBIADENE 306 Km VALDOBBIADENE - DOLLACH 310 Km

20 566 WIESING 863 KAISER-WACHF 941 ACHENPASS 747 ROTTAG-EGERN 740 GMUND 568 BAD TOLZ 679 LENGGRIES 866 WALLGAU 605 KOCHEL 605 SCHLEHDF 650 MURNAU 828 BAD KOHLGRUB 708 GARMISCH 1131 DOLLACH 2365 FRANZ-JOSEFS-HOHE 775 BRUK 790 MITTERSILL 1630 KRIMMLER 1507 GERLOSPASS 507 ZELL 566 WIESING DOLLACH - WIESING 189 Km WIESING - GARMISCH 208 Km

21 570 BLUDENZ 458 FELDKIRCH 477 VADUZ 477 SEVELEN 255 SARGANS 432 WALENSTADT 440 NAFELS 482 GLARUS 1948 KLAUSENPASS 490 ALTDORF 1447 ANDERMATT 708 GARMISCH 878 ETTAL 1118 AMMERSATTEL 868 PLANSEE 853 Bivio 179 (Reutte) 946 ENGPASS 1004 LERMOOS 1207 FERNPASS 828 IMST 816 LANDECK 2036 BIELERHOHE-SILVRETTA 570 BLUDENZ GARMISCH - BLUDENZ 206 Km BLUDENZ - ANDERMATT 215 Km

22 1447 ANDERMATT 2431 FURKAPASS 1759 GLETCH 1346 ULRICHEN 2478 NUFENENPASS 1175 AIROLO 2108 P.SO SAN GOTTARDO 1477 ANDERMATT 916 WASSEN 2224 SUSTENPASS 622 INNERTKIRCHEN 2165 GRIMSELPASS 2431 FURKAPASS 1759 GLETSCH 1447 ANDERMATT ANDERMATT - ANDERMATT 216 Km 1447 ANDERMATT P.SO SAN GOTTARDO 1175 AIROLO 301 BIASCA 227 BELLINZONA 554 P.SO MONTE CENERI 273 LUGANO 288 ORIA 199 MENAGGIO 199 CADENABBIA - BELLAGGIO 214 LECCO 207 DALMINE ANDERMATT - DALMINE 206 Km

23 LA DESCRIZIONE

24 Per partire con il piede giusto, di seguito, una breve descrizione dell itinerario, delle principali località toccate e la descrizione dettagliata delle più importanti salite ai passi alpini. Il ritrovo è come al solito a DALMINE, ridente cittadina industriale collocata a circa 8 km a sud-ovest di Bergamo, sulla sponda orientale del fiume Brembo (dove è situata l'omonima frazione di Dalmine). A Dalmine ha inoltre sede la TenarisDalmine, un'industria siderurgica specializzata nella produzione di tubi d'acciaio senza saldatura. Il comune di Dalmine nasce il 7 luglio 1927 dall'aggregazione di tre comuni preesistenti: Mariano al Brembo, Sforzatica e Sabbio Bergamasco. Il nome deriva dall'abitato dove, vent'anni prima, era sorto il più grande complesso industriale della provincia bergamasca, l'omonima Dalmine (oggi TenarisDalmine). La frazione di Guzzanica viene acquisita solo il 3 dicembre 1962 dal comune di Stezzano. Le prime notizie di insediamenti nel territorio di Dalmine risalgono al periodo romano. In particolare, il ritrovamento nella frazione di S. Maria d'oleno dei resti di una costruzione sacra, di un'ara sepolcrale e di epigrafi fa supporre la presenza di un borgo romano di una certa importanza. In numerosi documenti medievali, inoltre, vengono menzionati i villaggi di Sforzatica (Sportiadica, 879), Oleno (Aulene, 909), Mariano (Marelianus, 909), Sabbio (Sabie, 954), Guzzanica (Jusianica, 970) e Dalmine (Almene, 975). In quel periodo il paese risentì delle lotte fratricide tra guelfi e ghibellini, tanto da dotarsi di numerose fortificazioni, tra cui due torri tutt'ora presenti sul territorio comunale. I secoli successivi non videro episodi di rilievo sul territorio di Dalmine e le sue frazioni, che seguì le sorti politiche del resto della provincia bergamasca, passando alla Repubblica di Venezia nel XV secolo per restarvi fino al 1797, quando irruppe la Repubblica Cisalpina. Successivamente inglobato nel Regno Lombardo-Veneto (1815) venne definitivamente aggregato al Regno d'italia nel L'ultimo episodio di rilievo si verificò nel 1944 quando, nell'ambito della Seconda guerra mondiale, la fabbrica del paese subì un bombardamento aereo operato dalle truppe alleate, che causò ben 281 morti. Questo a causa del fatto che la fabbrica stessa nel corso della guerra produceva materiale bellico (i micidiali V1 e V2) per conto dei tedeschi. Numerosi sono i luoghi d'interesse presenti sul territorio comunale: di questi vale la pena menzionare la Torre Camozzi, attigua al palazzo dell'omonima famiglia, e la torre di Sforzatica, resti del periodo medievale. In ambito religioso molti sono invece gli edifici sacri degni di nota: in primo luogo la parrocchiale del capoluogo che, dedicata a San Giuseppe, risale alla prima metà del XX secolo; anche se custodisce opere pittoriche risalenti al XVI secolo, tra cui spicca una tela di Cristo Redentore. Inoltre sono presenti anche la chiesetta di San Giorgio, che probabilmente un tempo fu la cappelletta di un convento e la chiesa parrocchiale di Sforzatica Sant'Andrea, venne edificata in stile rococò e conserva opere del pittore locale Antonio Maria Pirovano. Infine vale la pena menzionare la chiesetta parrocchiale di Sforzatica Santa Maria d'oleno, che può essere considerata l'edificio più antico e di maggior rilevanza artistica presente sul territorio comunale. Venne edificata in tempi remoti, tanto da essere citata già in documenti risalenti al 909, in luogo di un precedente edificio di culto pagano riconducibile all'epoca dell'insediamento romano in Val Padana, del quale si possono ancora intravedere alcune tracce. Presso il suo casello d'ingresso al tratto autostradale Milano-Venezia, è stato posto un particolare monumento a memoria dell'omicidio di due agenti di polizia da parte del bandito Renato

25 Vallanzasca. Il monumento ha la forma di un grosso tubo, che richiama la principale produzione industriale di Dalmine, con alcuni fori di arma da fuoco a rappresentare il fatto delittuoso che commemora. Si imbocca l autostrada A4 in direzione VENEZIA e si toccano le seguenti città. BERGAMO e la sua provincia contribuirono alla spedizione dei Mille con un notevole numero di cittadini, 174, appartenenti a tutte le classi sociali escluso il mondo rurale. Alcuni di essi assunsero statura storica e rilevanza nazionale non solo come garibaldini ma anche come patrioti per la loro partecipazione agli avvenimenti del Bergamo Alta (detta anche Città Alta o, in passato, la città, in contrapposizione ai borghi) è una città medioevale, circondata da bastioni eretti nel XVI secolo, durante la dominazione veneziana, che si aggiungeva alle preesistenti fortificazioni al fine di renderla una fortezza inespugnabile. Bergamo è tuttora una delle quattro città italiane (assieme a Ferrara, Lucca e Grosseto), il cui centro storico è rimasto completamente circondato dalle mura che, a loro volta, hanno mantenuto pressoché intatto il loro aspetto originario nel corso dei secoli. Il Palazzo Nuovo, la biblioteca Angelo MaiLa parte più conosciuta e frequentata di Bergamo Alta è Piazza Vecchia, con la fontana del Contarini, il Palazzo della Ragione, la Torre Civica (detta il Campanone), che ancora oggi alle ore 22 scocca 100 colpi - quelli che in passato annunciavano la chiusura notturna dei portoni delle mura venete - e altri palazzi che la circondano su tutti i lati. Imponente, sul lato opposto al Palazzo della Ragione, il grande edificio bianco del Palazzo Nuovo che ospita la Biblioteca Angelo Mai. Sul lato sud di Piazza Vecchia si trovano il Duomo, la Cappella Colleoni dell'architetto Giovanni Antonio Amadeo con i monumenti funebri al condottiero Bartolomeo Colleoni e a sua figlia Medea, il Battistero e la basilica di Santa Maria Maggiore. Quest'ultima chiesa, cittadina, non della diocesi, all'interno reca i segni architettonici dei vari periodi che si sono susseguiti dall'epoca della sua costruzione. Degni di nota gli intarsi raffiguranti scene bibliche realizzate in legni di vari colori, i cui disegni sono attribuiti a Lorenzo Lotto, e un imponente confessionale barocco scolpito da Andrea Fantoni. La chiesa ospita la tomba del musicista Gaetano Donizetti. BRESCIA, anche conosciuta come la Leonessa d'italia, secondo l'appellativo attribuitole da Giosuè Carducci. La città è situata allo sbocco della Val Trompia. La "Piazza della Loggia", il complesso architettonico più omogeneo della città e splendido esempio di piazza rinascimentale chiusa; l'edificio principale è "la Loggia", oggi palazzo del Comune, VERONA capoluogo dell'omonima provincia, una delle sette in cui è suddivisa la regione, Verona è visitata ogni anno da centinaia di migliaia di turisti, molti dei quali stranieri, per la sua ricchezza artistica e le varie manifestazioni annuali, come ad esempio la stagione lirica areniana. La città deve la propria importanza storico-economica alla sua posizione geografica e al suo assetto idrogeologico. Tra i monumenti più conosciuti della città vi sono l'arena e la casa di Giulietta. La strada prosegue lasciando l autostrada A4 e imboccando la A31 Valdastico fino all uscita di DUEVILLE, proseguire sulla SS248 fino a MAROSTICA.

26 MAROSTICA è famosa nel Mondo per uno spettacolo storico/folkloristico che si svolge il secondo week end di Settembre degli anni pari, la famosa "Partita a Scacchi a Personaggi Viventi" la cui storia risale al 1454.Oltre 550 figuranti in costume medioevale, cavalli, armati, sbandieratori, guitti e sputafuoco, dame e gentiluomini, fanno da cornice al gioco degli scacchi che rappresenta la sfida di Rinaldo d'angarano e Vieri da Vallonara. Costoro, giovani e nobili rampolli della Città, si innamorarono entrambi della bella Lionora. Taddeo Parisio Castellano di Marostica e padre di Lionora, proibi' la sfida a duello, come prevedeva l'usanza del tempo, ed ordino' di giocare una partita al "Nobil Ziogo de li scacchi. Taddeo decise che il vincitore della singolare sfida avrebbe sposato la bella Lionora, mentre colui che avesse perso avrebbe sposato sua sorella minore, Oldrada, divenendo così anch'egli suo parente. Sempre sulla SS248 si attraversa BASSANO DEL GRAPPA. La prima guerra mondiale vede Bassano come zona di guerra, paralizzando ogni attività sino al La disfatta di Caporetto (1917) vide la città in prima linea, costringendo all'evacuazione più di 7000 persone. A seguito del tragico bilancio della guerra, soldati sono sepolti sull'ossario del Grappa, il governo fascista decise nel 1928 di cambiare il nome della città: da Bassano al Monte Grappa all'attuale Bassano del Grappa. Il ponte di Bassano, è noto a tutti gli Alpini, in quanto è il soggetto e il titolo di un canto popolare degli Alpini. La storia del ponte inizia ben prima, nel 1209 si ebbe la sua prima costruzione (databile). Questa struttura fu definitivamente travolta dalle piene del fiume nell'ottobre del Andrea Palladio nel 1569 progettò un nuovo ponte, proponendo inizialmente un progetto completamente diverso dal precedente, ovvero a tre arcate di pietra sul modello degli antichi ponti romani (ricopiando il contemporaneo progetto del Ponte sul Tesina). Il Consiglio cittadino bocciò il progetto, imponendo all architetto di non discostarsi troppo dalla struttura tradizionale. Così nell estate 1569 Palladio tornò ad un progetto su struttura in legno, in modo tale che la sua elasticità fosse in grado di contrastare l'impetuosità del fiume Brenta, ma di grande impatto visivo. Il ponte era appoggiava su 4 piloni di legno di forma triangolare, allineati al flusso d'acqua, ed era ricoperto da un tetto, sostenuto da colonne tuscaniche; Questo ponte fin dall'antichità costituiva la via di comunicazione principale fra Bassano e Vicenza. Putrtoppo ancora nel 1748 il ponte fu travolto da una piena; fu poi ricostruito 3 anni dopo, da Bartolomeo Ferracina. Durante la seconda guerra mondiale il ponte fu nuovamente distrutto dai nazisti mentre si ritiravano, ma nuovamente ricostruito degli Alpini. Da quel momento accanto al nome ponte vecchio, si aggiunse la dicitura, ponte degli Alpini, dando prova della sua resistenza nuovamente con la rovinosa alluvione del Da BASSANO si prosegue per la strada fino alla cima del MONTE GRAPPA con i suoi 1775 metri di altezza è la cima più alta dell'omonimo massiccio. Il Grappa acquista grande importanza nel corso della Grande Guerra del quando, nel 1917 diventa il baluardo dalla difesa delle truppe austriache che, dopo la battaglia di Caporetto,

27 ambiscono alla conquista della riva orientale del Piave e al controllo del Massiccio poiché esso è il nodo di sutura fra la linea montana e quella del fiume stesso. Proprio qui gli attacchi delle truppe austriache iniziati il 13 novembre e continuanti a più riprese per dieci giorni, con ingenti perdite di uomini da entrambe le parti, incontrano una fervida resistenza tanto da portare, dopo la battaglia dell'11 dicembre, alla resa del generale A. Krauss e delle sue truppe e alla riconquista, con un contrattacco italiano di parte dell'asolone. La primavera successiva la quarta armata italiana, comandata dal generale M. Di Robilant e poi fino al termine della guerra dal generale G. Giardino, subisce una nuova offensiva nemica iniziata la notte del 15 ottobre Nella stessa giornata le truppe italiane passano al contrattacco e il 24 giugno ristabiliscono la situazione facendo fallire, per la seconda volta e con l'aiuto di una controffensiva italiana sul Montello, l'attacco austriaco per raggiungere il piano. L'ultimo combattimento lanciato dagli italiani sul Grappa il 24 ottobre e durato quattro giorni, nel corso dei quali il dominio della cima si è alternato tra i due schieramenti, si ha la ritirata degli austriaci che segna definitivamente le sorti della guerra con la vittoria italiana. In onore dei combattenti morti per la Patria, nell'immediato dopoguerra viene eretto il monumento Ossario, per il quale l'incarico viene affidato agli stessi ingegneri che hanno progettato la Galleria Vittorio Emanuele III. I lavori iniziati nell'ottobre del 1925 vengono sospesi, per le infiltrazioni d'acqua, nel 1931 quando viene redatto un nuovo progetto che esclude la galleria dall'impianto e per la realizzazione del quale i lavori terminano con la cerimonia di inaugurazione presenziata dal re il 23 settembre Nel luglio del 1944 i nazi-fascisti rispondono alla guerriglia avviata dai partigiani con un tragico rastrellamento nel quale impiegano uomini contro 1500 partigiani. In loro onore, vicino all'ossario viene posta una statua in bronzo, il Monumento al Partigiano, opera dello scultore Augusto Murer. Il Sacrario di Cima Grappa sorge alla sommità del massiccio del Grappa a quota L'intera costruzione si adagia, lineare ed imponente, sul costone di vetta di cui corregge l'aspro profilo naturale. Fu costruito nel Il corpo centrale del monumento, quello dove sono custoditi i Resti mortali di Caduti di cui Ignoti, è costituito da cinque gironi concentrici, degradanti a tronco di cono; ciascun girone è alto quattro metri e circoscritto da un ripiano circolare largo dieci. Le Spoglie dei Caduti identificati sono disposte in ordine alfabetico e custodite in loculi coperti da lastre di bronzo dove sono incisi il nome e le decorazioni al valor militare del Caduto. Quelle del Ignoti sono raccolte in urne comuni più grandi che si alternano alle tombe singole. I cinque gironi sono collegati da un'ampia gradinata centrale a cinque rampe che dalla base del monumento porta alla sommità dove sorge il sacello, Santuario della Madonnina del Grappa. Dal piazzale del tempietto si snoda, come un bianco tappeto in pietra squadrata del Grappa, la Via Eroica che corre per 250 metri circa fino al Portale Roma tra due file di cippi in pietra nei quali sono scolpiti, i nomi delle località legate ai più famosi fatti d'arme delle battaglie del Grappa. Tra il 4 e il 5 girone, in posizione centrale, alla sommità della monumentale scalea che adduce al vertice del monumento, è la tomba del Maresciallo d'italia Gaetano Giardino, che prima di morire (nel 1935) aveva espresso il desiderio di essere sepolto lassù tra i suoi soldati, della 4 Armata, passata alla storia col nome di "ARMATA DEL GRAPPA". Scendendo dal MONTE GRAPPA in località ROMANO ALTO imboccare la SP fino ad incrociare la SS348 a PEDEROBBA, proseguire in direzione nord e svoltare a destra SP28 per VALDOBBIADENE, una delle località interessate dalle vicende umane e storiche che si svolsero tra il XI secolo e il XIII secolo e dalle numerose proprietà che videro protagonisti i vari componenti della famiglia degli Ezzelini. Proprietà che furono certosinamente accertate, censite e documentate dopo la loro definitiva sconfitta avvenuta nel 1260

28 Valdobbiadene e la vicina Conegliano sono considerate le città del vino Prosecco. In particolare sulle colline che ne caratterizzano il territorio vi si produce il VALDOBBIADENE Prosecco DOC e il Prosecco Superiore CARTIZZE. Valdobbiadene è inoltre inserito nel circuito Città del Vino ed è da oltre qurant'anni la sede della Mostra Nazionale degli Spumanti, ora "Forum Spumanti d'italia". Da Valdobbiadene si prosegue sulla SP28-4 in direzione Follina fino all isolato di Novena da dove s imbocca la SP635 che conduce ai 706 m del Passo di San Boldo. Dopo millenni di difficile frequentazione, a piedi o sommeggiata, l'aspro sentiero chiamato il "canale della scala" o in dialetto canàl de san Bòit, importante strada di comunicazione fra le Prealpi trevigiane e la Valbelluna, divenne una strada carrozzabile, costruita in 100 giorni dal genio zappatori austriaco sotto il comando dei colonnello Nikolaus Waldmann nell'inverno , col lavoro dei prigionieri russi e delle donne di Tovena. La strada prosegue fino a TRICHIANA nella provincia di BELLUNO. Attraversare il fiume Piave, imboccare la SS50 in direzione FELTRE e svoltare subito a destra all abitato di MEANO, quindi imboccata la SP 2 seguire le indicazioni per SOSPIROLO e MIS. Da MIS la strada (SP2) prosegue nella VALLE DEL MIS costeggiando a sud ovest l omonimo Lago artificiale. La valle del Mis è una laterale destra (orografica) della Val Belluna, tra Belluno e Feltre. Si raggiunge facilmente da Sospirolo, non lontano da Santa Giustina Bellunese (sulla statale tra Belluno e Feltre), seguendo le indicazioni dal ponte sul Mis per la strada che sale con alcuni tornanti a raggiungere la diga. La strada poi prosegue con numerose, buie, gallerie, ed è piuttosto stretta ed impressionante ma non presenta generalmente problemi. A metà del lago il centro della Pro Loco Monti del Sole. Attualmente la strada è percorribile anche oltre il ponte in fondo al lago e con numerose altre impressionanti vedute porta a sbucare nei pressi di Forcella Franche, dalla quale si può raggiungere Agordo o Gosaldo. Eppure quella strada, ancor prima della costruzione della diga e la formazione del lago, era una strada ardita ma importante e vi passavano pure le autocorriere di linea. Conduceva a California, paesetto minerario sorto dal nulla, il sogno americano di fine ottocento nelle disperse lande bellunesi. Il lago e la valle del Mis rientrano nel Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi. Numerosi sono i motivi d'interesse per visitare questo recondito vallone racchiuso tra imponenti e misteriose montagne. Non si snobbino queste montagne per la loro modesta quota che supera a malapena i 2000 metri.

29 Sono montagne grandiose, ma allo stesso tempo affascinanti e misteriosissime. Impenetrabili ed impraticabili per l'escursionista "normale". Il cuore più selvaggio delle Dolomiti Bellunesi. In fondo al lago i gioielli del parco delle Dolomiti Bellunesi: le cascate della Soffia e gli straordinari Cadini del Brenton. E' il regno incontaminato dell'acqua distillata tra le spaventose crepe dei misteriosissimi Monti del Sole e della grandiosa montagna delle Agnellezze. Dopo la disastrosa alluvione del 1966 tutte le poche case ancora abitate lungo il lago e nei ripiani prativi soprastanti, in particolare le minuscole contrade delle Gene, a causa delle pessime condizioni della stretta, bruttissima (automobilisticamente) strada che contorna il lago, vennero abbandonate. Appena oltre il ponte in fondo al lago, in località La Soffia, la strada era completamente franata ed è rimasta chiusa fino ad una decina d'anni fa. E ancor oggi non sempre è praticabile. Irraggiungibili quindi Gosaldo ed Agordo. Superato il lago la strada prosegue verso i 992 m della FORCELLA FRANCHE. Dalla Valle del Mis alla Valle Agordina attraverso forre e gallerie, in ambienti selvaggi, molto tormentati, ma affascinanti. Si gira tutt'attorno ai Monti del Sole, il più selvaggio, sconosciuto, irraggiungibile ed improponibile gruppo montuoso Dolomitico. Dopo la lunga infilata di brevi gallerie lungo il lago, al ponte in località Soffia, si svolta a sinistra e si prosegue per il fondovalle che diventa via via più orrido ed inacessibile. E' una forra impressionante. Alla fine un paio di gallerie difficili e si sbuca in una bella valle dove inziano ad esserci nuovamente delle forme di vita e delle abitazioni. Ora si deve affrontare l'impegnativa salita per Forcella Franche per guadagnare la bella discesa verso Agordo. L itineraio prosegue affrontando la salita al PASSO DURA m 1601 lungo la SS317. Località di partenza: Agordo mt 609 Località di arrivo: Passo Duran mt Lunghezza: km. 12,5 Dislivello: mt. 992 Pendenza media: 7,9 % Pendenza max. rilevata (riferita a tratti di 100 mt): % Stato del manto stradale: Buono Data della ricognizione: mercoledì 13/06/01 E' sicuramente una delle salite più difficili delle Dolomiti: il Passo Duran - il nome la dice lunga... - è duro ma in una maniera tradizionale, come capita a quelle strade antiche dal percorso sinuoso, dal tracciato stretto e malagevole, dalle pendenze impegnative ma mai proibitive. Quando raggiungerete la meta a quota 1601 metri, tra le pareti della Moiazza e del Tamer, potrete veramente considerarvi soddisfatti di aver conquistato un luogo così speciale e quasi appartato, lontano dai grandi flussi turistici e frequentato solo dagli amanti della montagna... Dal centro di Agordo, dopo aver oltrepassato il ponte sul torrente Rova, si imbocca la SS347 del Passo Duran che nel primo tratto attraversa le piccole frazioni di Veran, Gaidon, La Valle Agordina. Le pendenze in questo tratto sono modeste, anche se non manca qualche strappettino impegnativo. Lasciata quest'ultima località la strada cambia radicalmente aspetto: ci attende un tratto di grande impegno in cui le pendenze oscilleranno sempre attorno al 10% per circa 6 chilometri. Pochissimi i tornanti da superare, in pratica non si fa altro che risalire per lunghi rettilinei e semicurve che lasciano i segni sui nostri muscoli Si entra nel bosco, ma l'ampia sede stradale non concede tregua ai raggi del sole: solo in alcuni punti, dove la strada ricalca il vecchio tracciato stretto e sinuoso, ci si può riparare dalla calura estiva. Oltrepassiamo numerosi tabià, vecchi fienili in legno testimoni della persistenza di un'attività silvo-pastorale ancora sentita tra la popolazione locale: man mano che si sale, nei tratti fuori del bosco cominciamo a scoprire le fantastiche vette dolomitiche che fanno da corona al passo, in particolare la Moiazza che incombe severa sopra le nostre teste. Al km 8,4 siamo alla

30 baita Cesen: ci attende il tratto più difficile della salita, con pendenze superiori al 12-13%, ma con un ultimo sforzo superiamo anche quest'ultima asperità. Già, perchè improvvisamente attorno al km 10 la pendenza si riduce di colpo e, all'uscita dal bosco, ci attende la parte più bella e godibile della salita: percorriamo ora un tratto di falsopiano circondato da pareti rocciose, con splendide viste sulla Moiazza. Le ridotte pendenze ci danno finalmente modo di ammirare lo scenario naturale: la strada aggira il costone della montagna per entrare ancora per un breve tratto nel bosco. Ma la nostra meta è ormai vicina, e raggiungiamo il Passo in assoluta scioltezza. Un accogliente rifugio consente di rifocillarsi ed eventualmente ripararsi in caso di cattivo tempo. Dal PASSO DURAN si affronta la discesa sempre sulla SS347 verso DONT e FORNO DI ZOLDO. Situato nella media valle di Zoldo, sui declivi che sovrastano la confluenza dei torrenti Pramper e Mareson, Forno di Zoldo è circondato dai gruppi dolomitici del Civetta e del Pelmo. Oggi è una tranquilla località di villeggiatura e di soggiorno climatico, ma nel passato fu dapprima feudo medievale amministrato dal vescovado di Belluno e successivamente passò alla Serenissima Repubblica di Venezia. Come rivela il nome, Forno di Zoldo, che rimanda all'attività estrattiva del ferro e alla lavorazione del metallo, dal XV al XVII secolo, fu un importante polo metallurgico specializzato soprattutto nell'estrazione di ferro, piombo, zinco e nella siderurgia. A testimonianza di questo passato è oggi possibile visitare il Museo del Chiodo, vale a dire dell'oggetto che ha caratterizzato a lungo l'economia e la vita della popolazione zoldana. Si prosegue sempre lungo la SS347 per arrivare ai 1536 m della FORCELLA CIBIANA, nello stupendo scenario delle Dolomiti. Di fianco al rifugio ha inizio la strada che sale alla vetta del Monte Rite, dove Reinhold Messner ha realizzato il suo Museo nelle Nuvole. Immerso nel verde, dominato dal Sassolungo, il Rifugio Remauro è la base di partenza ideale per numerose escursioni, trovandosi al punto d'incrocio di vari sentieri alpinistici. In particolare, è tappa tradizionale per i frequentatori dell'alta Via n. 3. Dalla FORCELLA sempre la SS347 si raggiunge il bivio con la SS51 in località PEALO, svoltando a destra in direzione BELLUNO si prosegue fino a PIEVE DI CADORE, da cove s imbocca la SS51bis. La strada costeggia il Lago di Pieve di Cadore fino a LORENZAGO DI CADORE e, imboccata la SS52, sale al PASSO MAURIA 1298 m. La salita si snoda lungo la ss 52 a cavallo tra il Friuli ed il Veneto. Si parte da Forni di Sopra e con pendenze non assurde (non si supera il 10%) nel giro di 9 km si arriva al passo della Mauria. Le uniche pendenze rilevabili sono situate nella parte finale dove si incontrano 4 tornanti numerati. In mezzo ai tornanti si trovano le sorgenti del Tagliamento. Non tutta la salita è ombreggiata. La discesa spettacolare, la strada corre accanto al Fiume Tagliamento e attraversa i paesi di Forni di Sopra e forni di Sotto fino ad Ampezzo.

31 Giunti ad AMPEZZO si prosegue sempre sulla SS52 fino a VILLA SANTINA dove si svolta a sinistra imboccando la SS355 fino ad OVARO, punto di attacco alla SELLA DEL MONTE ZONCOLAN. Località di partenza: Ovaro (UD) mt 525 Località di arrivo: Sella M. Zoncolan, mt 1735 Lunghezza: km. 10,5 Dislivello: mt mt Pendenza media: 11,5 % Pendenza max. rilevata (riferita a tratti di 100 mt): 19% Stato del manto stradale: Dissestato La salita dello Zoncolan, detta anche kaiser, non ha certo bisogno di presentazioni, visto che è considerata come la più dura in Italia. Abbiamo quindi individuato il "campo base". Scelta certamente non facile, in quanto la distanza di questa località dall'attacco della salita, deve consentire un sufficiente allenamento preliminare e un riscaldamento quanto mai necessario, quando si parla di "muri" al 20%. La scelta è caduta sulla "Antica Trattoria Cimenti", a Villa Santina, un paese a una quindicina di chilometri da Ovaro. E' questo il nome del borgo dal quale si attacca la parte più dura della salita. Dal versante est, quello opposto, la partenza è dal paese di Sutrio: lunghezza 12,5 Km. e difficoltà leggermente inferiore. Per chi non avesse capito siamo in Carnia, non molto lontano dal confine con l'austria e la Slovenia. Nei mesi precedenti abbiamo avuto modo di leggere numerosi articoli e contributi scritti sull'impresa che ci siamo decisi ad affrontare. L'esperienza di Prada Alta ci ha ormai "vaccinato" sul tipo di approccio e sulla giusta tensione mentale da tenere. Ci siamo convinti che dopo quella esperienza niente avrebbe più potuto spaventarci e intimorirci oltre misura. Per pedalare cerchiamo e troviamo una stradina parallela alla statale, a quell ora molto transitata e quindi assai pericolosa. Il cielo è azzurro, l aria fresca ma non fredda, i campi assomigliano a macchie sulla tavolozza di un pittore, tanti sono i colori e le sfumature davanti ai nostri occhi. E tutto straordinariamente bello e rilassante e questa sorta di paesaggio bucolico ci permette per un po di non pensare a quello che ci aspetta! I minuti passano, le lancette girano e ci decidiamo ad avvicinarci al fatidico bivio: Monte Zoncolan, 1750 metri. L altimetro che abbiamo montato sulla bici, segna 530m., per cui dovremo superare un dislivello di 1220m. in 10 Km e mezzo. Il calcolo è presto fatto: la pendenza media è del 11.50%, ma sappiamo a memoria che ci attendono tratti al 19/20 e anche 21%. Il chilometro abbondante che ci porta al paese di Liiaris, roba al 8/9%, ci sveglia bruscamente: fine del sogno! La dura realtà corre ormai sotto le nostre ruote. Una scuola, un prato e alcuni bambini che fanno ricreazione. Ci guardano come marziani: evidentemente c è qualcosa che non va nella direzione che abbiamo scelto... Due anziani, appoggiati sul muro di una casa, ci scrutano e ci apostrofano ridendo: " e ora scendere e spingere!!!" Ridiamo anche noi, forse per esorcizzare il momento e sdrammatizzare quello che pare proprio materializzarsi davanti a noi: l attacco vero del mitico Zoncolan. Da subito pendenze da brivido:15/16%, per 2, 3, 4 km. che sembrano non finire mai. In questi casi un cicloamatore alza lo sguardo implorante verso la fine della "tirata", alla stregua di un sommozzatore che cerca di ripescare aria dopo una immersione durata troppo a lungo. Lo sguardo incerto indaga la pendenza della strada e cerca di scoprire, come si fa a poker "stillando" le carte, se il dopo è un po meglio del prima e del durante, o, in altre parole, di che morte dobbiamo morire! I brevissimi tornanti fra una tirata e l altra non ci danno nemmeno il tempo di bere un sorso d acqua, e la "menata" successiva si innesta nel prosieguo infinito del nostro calvario. Non si sa più dove guardare. Salita dura quindi, come purificazione, catarsi e metafora della vita. Effettivamente gli alberi si fanno più radi e ora la vegetazione si riduce a pochi arbusti e qualche cespuglio. Ad occhio (appena socchiuso per lo sforzo) e croce (pesantissima da trascinare su questo Golgota),

32 dovremmo essere sui 1500/1600m.. La fine non deve essere lontana. Non so come, ma dopo l ennesima tirata riesco a leggere una scritta sbiadita su un muro: 1 Km. Appena realizzato il concetto, vedo l imbocco di una galleria, peraltro abbondantemente attesa. Come prevedevo, all interno la strada non è asfaltata, e la terra e i sassi, a causa delle recenti piogge, si sono trasformati in una poltiglia appiccicosa. Tento di rimanere in sella ma per il buio entro in una buca e per poco non finisco a "pelle di leone". Decido di continuare a piedi e in un certo senso benedico quella spelonca che mi permette di resuscitare. Alla fine della prima galleria, una seconda e poi una terza. Ancora un paio di tornanti al 12/13% che, in queste condizioni, sembra il 20%, e finalmente il premio: un cartello che abbraccio e stringo fra me e la mia bicicletta. Vi si leggono le parole più belle che possono risuonare nelle orecchie di un appassionato di salite: Colle di Zoncolan, 1750m. Superato il Kaiser la strada prosegue fino a SUTRIO dove si incrocia la SS52bis, si svolta a destra in direzione confine con l AUSTRIA, per raggiungere PASSO DI MONTE CROCE CARNICO 1360 m. Il passo di Monte Croce Carnico, in tedesco Plöckenpass, in friulano Pas di Mont di Crôs, m, si trova in comune di Paluzza (UD). È uno stretto e profondo intaglio aperto tra le pareti della Creta di Collinetta (2.238 m) a ovest e del Pal Pizzul (1.866) a est, e collega l'italia all'austria. Nelle vicinanze del passo, ad ovest, sorge il Monte Coglians (Hohe Warte in tedesco), il più alto rilievo delle Alpi Carniche, con i suoi metri. Frequentato fin dall' antichità, come testimoniano i ritrovamenti di antiche monete romane, le cime che sovrastano il passo di Monte Croce Carnico (Creta di Collinetta, Zellonkofel, Pal Piccolo, Pal Grande, Freikofel) sono tuttora tristemente famose in quanto divennero zona di aspri combattimenti nel corso della prima guerra mondiale, come testimoniano ancor oggi le fortificazioni tuttora presenti. Partenza da Timau. Salita costante e senza problemi con una decina di tornanti conclusivi molto spettacolari sia per il panorama sia perchè alcuni sono in galleria. Lo scollinamento (11.5 km) è in zona ventosissima, gli austriaci hanno perfino piazzato una centrale eolica. Discesa in Austria da congelamento essendo totalmente in ombra nel versante nord. Ci sono diverse gallerie a tratti non ben illuminate. Dopo 9 km...rewind. La salita austriaca è più secca ma non crea problemi, la discesa italiana è da brividi (per il freddo e per il traffico)... bel tour ma decisamente pericoloso per il troppo traffico. 12 km di discesa lungo la strada 110 conducono alla cittadina di KOTSCHSCH, da qui parte la strada per il PASSO GAILBERGSATTEL 982 m., ancora discesa fino ai 621 m di OBERDRAUBURG cittadina che sorge sul Fiome Drava. Per secoli la Drava arteria vitale della Carinzia si è distinta come importante idrovia. La navigazione su zattere collegava Oberdrauburg con Osijek. Oggi le famiglie possono godersi le onde della Drava partendo da Oberdrauburg e viaggiando su dei sicuri zatteroni, respirando aria di avventura. Punto di partenza è a Oberdrauburg, poi 20 km a valle fino a Berg. Il consiglio di Regno dell Acqua : viaggiare su zatteroni: a partire da persone 40 /persona. Inclusa la merenda dello zatteriere!

33 Il viaggio attraverso le zone rivierasche e le baie di Natura 2000, andando in canoa, accompagnati da rangers esperti. Punti di sosta singolari per scoprire in proprio la fauna e la flora. Pagaiando in proprio, a tu per tu con le acque selvagge della Drava. Durata: 3 a 4 ore. Il consiglio di Regno dell Acqua : portare con sé il binocolo per fare delle scoperte. Una selezione di diversi tragitti fantastici di safari nell alta valle della Drava. Svolta a sinistra sulla strada 100 in direzione Lienz lungo l argine sinistro del fiume Drava, fino a DOLSACH. Il comune di Dölsach occupa il limite orientale del bacino di Lienz, comprendendo oltre alla località principale sulla strada che attraversa la Valle della Drava, anche singole case rurali e piccoli agglomerati posti sul conoide alluvionale dei corsi d acqua e sui soleggiati fianchi vallivi. I toponimi della zona, Göriach, Stribach, Gödnach e Görtschach, hanno origine slava. Il comune che si è espanso negli ultimi anni registra una notevole quota di pendolari e risente della vicinanza di Lienz. L agricoltura è la principale risorsa. Sul territorio comunale sorgono anche i resti dell antica città di Aguntum, a est del Rio Debant, e la zona archeologica. Usciti da Dolsach, sulla strada 107, inizia la salita alla SELLA ISELSBERG 1208 m Posto tra il Tirolo orientale e la Carinzia permette di accedere alla Mölltal e poi alla strada alpina panoramica del Großglockner. Prima della costruzione del tunnel dei Felber Tauern, per ovviare all'isolamento territoriale Tirolo orientale si crearono dei collegamenti con la Carinzia, tra cui l'iselberg riveste ancora un ruolo importante. Sulle pendici dell Iselberg, che collega la Valle della Drava con quella di Möll e con il Großglockner si estende il comune di Iselberg- Stronach, diviso in due dal Rio Dölsach. Iselberg era in origine un insediamento sparso, ma grazie alla sua favorevole posizione geografica e allo splendido panorama sulle Dolomiti di Lienz ha registrato negli ultimi anni un certo incremento edilizio lungo la strada. Lo stesso dicasi per Stronach, posto di fronte a Iselberg ma non toccato direttamente dal traffico di transito. Insieme al villaggio turistico "Lienzer Dolomiten" vicino alla Sella di Iselberg il comune è fra quelli del Tirolo orientale che registrano la più alta percentuale di case per la vacanza. La discesa dal Iselsber, sempre sulla strada 107, porta dritto a DOLLACH, ridente borgo di pochissime anime, vero punto di partenza della GROSSGLOCKNER HOCHALPENSTRASSE.

34 Da qui inizia la salita che porta al Franz Josephs Höhe, sul ghiacciaio del Großglockner. L'inizio della salita non è certo dei più dolci. Sono subito 3 km con pendenza sempre superiore al 10%.Fino al casello del pedaggio gli unici tratti in cui tirare fiato sono i tornanti, non molti per la verità. Al casello (le bici non pagano) un breve tratto pianeggiante permette la ripresa delle forze per affrontare i quasi 2 km successivi che non scendono sotto il 10%. Inizia poi una bella discesa fino al bivio per l'edelweiß Spitze. Da qui restano circa 8 km da percorrere. La salita è più dolce anche se qualche breve tratto supera ancora il 10%. Superato il pianoro con la strada che si allarga fino a diventare parcheggio, ci aspetta l'ultimo tremendo tratto, giusto all'inizio di una galleria paravalanghe la strada di colpo diventa cattiva, si va attorno al 15% di pendenza, per fortuna dura poco, ma lascia il segno! Siamo in cima, sul piazzale sempre molto trafficato, per fortuna parcheggiare le bici non è un problema. Lo spettacolo sul ghiacciaio è grandioso. Ne valeva veramente la pena! Sempre sulla spettacolare strada 107 si prosegue, in un paesaggio mozzafiato, fino a BRUK (foto a sinistra) e, svoltando a sinistra, ci si immette sulla strada 168, 24 Km separano Bruck da MITTERSILL (foto a destra). Città piacevole, con ottimi collegamenti a vari impianti sciistici Se siete una persona dedita allo sci di fondo o allo sci alpino, questa piccola ed affascinante cittadina sarà una sorta di campo base verso differenti spazi sciabili. Per lo sci di fondo, vi sono più di 200 km di itinerari facilmente accessibili; per lo sci alpino, ci sono due differenti opzioni: il settore del Pass Thurn, più vicino alla stazione; o un'area più lontana che parte da Kitzbühel e apre infinite possibilità di sciare. Da Mittersill si continua verso ovest lungo la strada 165 in direzione GERLOSPASS e ZELL, fino ad incrociare sulla sinistra la deviazione per le cascate KRIMMLER, ovvero percorrere la strada (a pagamento) GERLOSSTRASSE.

35 Benvenuti nel paradiso della natura ai piedi delle più alte cascate d'europa. Krimml è famosa soprattutto per le sue cascate. E l unica località austriaca ad essere stata premiata nel 1967 con il diploma della protezione ambientale del Consiglio Europeo. Le cascate di Krimml sono alte 380 m e si estendono su tre livelli. Lungo questi gradini corre un sentiero panoramico, che conduce alla valle Krimmler Achental, una delle valli più belle del parco nazionale Alti Tauri. La valle Achental ha una lunghezza complessiva di 19 km. In circa 6 ore di camminata si raggiunge, partendo da Krimml, il fondo meridionale della valle, dove nasce la Krimmler Ache. Essa scorre attraverso pascoli perlopiù pianeggianti, finchè, ad un altezza di 1470 m, si getta nella valle sotto forma di cascata. Il Magico mondo dell acqua (Wasserwunderwelt) di Krimml è un attrazione particolarmente amata da grandi e piccini, soprattutto nel 2003, "L anno dell acqua". Nella Wasserwunderwelt il fenomeno dell acqua viene spiegato in tutti i suoi dettagli e viene dimostrato " tutto ciò che l acqua sa fare ". Questo elisir di lunga vita può venire scoperto ed esplorato nei modi più vari. Nel magico mondo dell acqua di Krimml si possono osservare fenomeni di tutti i tipi: il getto d acqua silenzioso, le differenze di corrente, la pressione dell acqua negli alberi o le cascate. E per concludere una giornata piena di avventure in modo rilassante vi consigliamo di andare all Aqua Park

36 Superato il punto panoramico della strada, si incrocia sulla sinistra il GERLOSPASS 1507 m (foto a destra). La strada 135 continua per altri 25 Km fino a ZELL (foto a sinistra). Zell am Ziller si trova all'incrocio di due vallate : una si rivolge ad est e comprende le stazioni di Gerlos e Königsleiten; l'altra parte della valle di Zell am Ziller si rivolge verso sud ovest e fa capo alle famose stazioni di Mayrhofen e Hintertux. Ciò rende a questa stazione un punto di partenza ideale per la scoperta delle differenti area sciabili dello Zillertal. Un nuovo impianto di risalita collegando Zell am Ziller a Gerlos permette di accedere ad almeno una parte dell'area sciabile senza utilizzare la vostra auto o prendere le navette che circolano nella regione. Zell ha molto da offrire ai non sciatori, ad esempio c'è l'affollamento del dopo sci nelle strutture ricreative, pubs, ecc; tutti possono trovare le cose che gli piacciono di più. Da ZELL AM ZILLER si prosegue sulla strada 169 in direzione WIESING all interno della splendida vallata Zillertraler. Per i più coraggiosi si consiglia di percorrere la strada panoramica (a pagamento) Zillertaler Hohenstrasse. Superata la cittadina di WIESING si continua in direzione nord verso il confine con la GERMANIA sulla strada 181, costeggiando il lago ACHENSEE. Il lago alpino Achensee è conosciuto, oltre che per essere il maggior lago alpino del Tirolo, anche per il colore blu delle sue acque, sulle cui rive si affacciano ridenti località. La regione dell Achensee è un idilliaco lembo di terra circondato da alti monti e rappresenta una delle più belle regioni per gite e vacanze sulle Alpi. Il cuore di questa regione è naturalmente il lago Achensee. La strada prosegue fino a KAISER-WACHF posto di frontiera, superatolo imboccare svoltando a destra la strada 307 in direzione ACHENPASS 941 m. (foto a sinistra), fino al lago TEGERNSEE che costeggiamo sulla sponda ovest (lago sulla nostra destra foto sotto a destra) fino a GMUND. Il Tegernsee, dalle acque limpide e azzurre su cui si specchiano le Alpi bavaresi, da anche il nome ad un famoso centro di villeggiatura di abitanti e situato ad un altezza di 730 metri. Qui esiste il rispetto più assoluto per la natura: infatti già dal 1963 non sono ammessi scarichi nel lago. Questo luogo ameno fu scelto dalla Casa Reale di Baviera che, all inizio dell Ottocento, decise di stabilirvi una sua residenza di vacanza,

37 trasformando l antico monastero dei Benedettini in un castello dove furono ospitate teste coronate e notabili della diplomazia europea. Ancora oggi è legato al nome dei Wittelsbach che dimorano in una sua ala e possiedono una fabbrica di birra che si può gustare tutto l anno nella Bräustüberl, la cantina-birreria annessa al castello e famosa oltre i confini bavaresi. E' inoltre possibile visitare una parte dell ex complesso conventuale tra cui la notevole Kapitelsaal (Sala del Capitolo), oggi parte del museo locale, e la chiesa di St. Quirin che è stata rimaneggiata e affrescata in stile barocco da artisti locali e italiani. Il lago permette piacevoli gite in barca e vaporetto e, utilizzando diverse funivie, consente panoramiche escursioni sulle pendici dei monti circostanti. Da GMUND, lungo la strada 472 si raggiunge BAD TOLZ. Siamo in Baviera! Bad Tölz ( abitanti) si trova a circa 50 km a sud di Monaco ed è una nota località turistica e termale che ha avuto tra i suoi ospiti illustri Thomas Mann: il premio Nobel ha trascorso qui le vacanze estive assieme alla famiglia dal 1909 al La città vecchia ha come cuore pulsante la Marktstraße, una delle vie più belle e suggestive della Baviera, scenografia del magico mercatino natalizio che si svolge durante l'avvento: una lunga successione di case, in origine dimora di famiglie borghesi e ricchi commercianti della zona, abbellite da variopinti affreschi a tematica religiosa e contadina e realizzati con la tecnica della Lüftlmalerei, la "pittura d aria". Nella parte alta si trova la statua di Kaspar III Winzerer ( ). Nativo del luogo, fu portabandiera nella battaglia di Pavia del 25 febbraio 1525, scontro decisivo nella guerra tra Francesco I di Francia e Carlo V d'asburgo. Essa segnò la sconfitta dei re di Francia nei loro tentativi di impadronirsi dell'italia settentrionale. Da BAD TOLZ l itinerario prosegue verso sud sulla strada 13, in direzione LENGGRIES, fino alla deviazione sulla strada 307 verso WALLGAU. Si costeggerà (sulla nostra destra) il lago SYLVENSTEINSEE. Raggiunto il paese di WALLGAU svolta a destra, verso nord in direzione di KOCHEL AM SEE (foto a destra) che dal il nome la lago KOKELSEE, non prima dia aver superato alla nostra destra il lago WALCHENSEE. Il Walchensee (foto a sinistra) è un lago della Baviera meridionale vicino al confine austriaco. È gemellata con il lago di Kochelsee vicinanze. Il Walchensee è molto popolare con quelli che godono di canottaggio e di altri sport acquatici. Un paio di villaggi sono sparsi sulle rive del lago,

38 come Urfeld e Walchensee stessa. Il lago è una delle più profonde e più freddo, dice con un falso piano, dove tronchi non sono stati in grado di affondare a fondo la vera causa del freddo. A Kochel svolta a sinistra direzione SCHLEHDF, sull estremità occidentale del lago, proseguire fino a SCHALGANGER quindi svoltare a destra, superare l autostrada, in direzione MARNAU (foto a sinistra). Superato Murnau costeggeremo il lago STAFFELSEE alla nostra destra (foto sotto). A Murnau natura, arte e cultura creano un legame speciale. Artisti di fama mondiale quali Kandinsky, Münter e Horvath vissero proprio qui e si fecero ispirare da questo luogo pittoresco ai piedi delle Alpi Bavaresi, con i suoi laghi romantici e un paesaggio palustre incomparabile. Situata a soli 45 minuti d automobile a sud di Monaco di Baviera, rispettivamente a 25 km a nord di Garmisch Partenkirchen, Murnau è il centro della regione di villeggiatura intorno al lago Staffelsee, un capitolo di libro illustrato quale è la Baviera. Anche la Romantiche Straße (strada romantica), meta ambita da numerosi turisti, dista solo 30 km circa da Murnau. Da vedere i luoghi originali della pittura espressionista, sulle orme del Cavaliere Azzurro, un raggruppamento di pittori, tra i quali anche Kandinsky che visse alla Münter-Haus, meglio conosciuta come la Casa dei Russi e il museo Schloßmuseum che raccoglie la più grande collezione a livello mondiale dei lavori di Gabriele Münter. Durante lo shopping nella via pedonale, incorniciata da case dai vivaci colori, potrete godervi una suggestiva vista panoramica sulle montagne. Murnau offre anche una ampia varietà di manifestazioni culturali, quali il festival musicale Grenzenlos, i giorni dedicati al jazz, ma anche rappresentazioni teatrali ed esposizioni. Sia per gli uomini d affari che prendono parte a un congresso, che per i villeggianti Murnau rappresenta sicuramente il luogo ideale. I particolare i tre laghi sono da annoverare tra i laghi più miti della Baviera. Quattro aree balneari e spiagge pubbliche sono situate sulle coste dei laghi Staffelsee, Riegsee e Froschhauser See, dove è possibile praticare ogni tipo di sport acquatico. Le acque miti, dal fondo paludoso del lago Staffelsee e i suoi sette isolotti fanno di esso un lago unico. Il battello MS Seehausen collega Murnau, Seehausen e Uffing nei suoi periodici tragitti e offre l opportunità di una gita panoramica. La strada continua in direzione BAD KOHLGRUB, rinomata come stazione di cura dal I terreni paludosi ai piedi delle maestose Alpi sono la fonte del prezioso fango, dalle proprietà rigeneranti, la cui formazione risale a 8000 anni fa. Milioni di piante, delle specie più svariate, hanno conferito al fango le loro magiche proprietà. Il patrimonio naturale nonché culturale riveste dunque un ruolo importante, e questo non solo per i bagni di fango.

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