PIANO TRIENNALE 2016/2018 PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE APPROVATO CON DELIBERA DI GIUNTA COMUNALE N. 23 DEL

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1 PIANO TRIENNALE 2016/2018 PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE APPROVATO CON DELIBERA DI GIUNTA COMUNALE N. 23 DEL

2 1. OGGETTO DEL PIANO IL PROCESSO DI ADOZIONE DEL PIANO INDIVIDUAZIONE DELLE ATTIVITA A PIU ELEVATO RISCHIO DI CORRUZIONE MISURE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE MONITORAGGI ROTAZIONE DEI RESPONSABILI E DEL PERSONALE I REFERENTI IL RESPONSABILE ANTICORRUZIONE I RESPONSABILI ED I DIPENDENTI IL NUCLEO DI VALUTAZIONE/OIV FORMAZIONE DEL PERSONALE IL MONITORAGGIO DEI TEMPI DI CONCLUSIONE DEI PROCEDIMENTI RELATIVI ALLE ATTIVITA A PIU ELEVATO RISCHIO DI CORRUZIONE TUTELA DEL DIPENDENTE CHE EFFETTUA SEGNALAZIONI DI ILLECITI ALTRE DISPOSIZIONI ALLEGATO MISURE PER LA PREVENZIONE DEI FENOMENI DI CORRUZIONE ALLEGATO SCHEDA PER IL MONITORAGGIO DEI TEMPI DI CONCLUSIONE DEI PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI NELLE ATTIVITA A PIU ELEVATO RISCHIO DI CORRUZIONE

3 1. OGGETTO DEL PIANO Il piano triennale per la prevenzione della corruzione: a) fornisce una valutazione del diverso livello di esposizione degli uffici al rischio di corruzione e di illegalità e indica gli interventi organizzativi volti a prevenire il medesimo rischio; b) disciplina le regole di attuazione e di controllo dei protocolli di legalità o di integrità; c) indica le procedure appropriate per selezionare e formare i dipendenti chiamati ad operare in settori particolarmente esposti alla corruzione, prevedendo, negli stessi settori, la rotazione del responsabile e del personale. 2. IL PROCESSO DI ADOZIONE DEL PIANO La proposta di piano triennale per la prevenzione della corruzione (di seguito PTPC) è stata elaborata dal responsabile per la prevenzione della corruzione, che ha sentito i responsabili, in particolare per la individuazione delle aree a più elevato rischio di corruzione. La proposta di PTCP è stata pubblicata sul sito internet del comune dal.. al.. con richiesta di segnalazione di proposte da parte degli utenti. Essa è stata inoltre inviata in copia alle RSU ed alle organizzazioni sindacali firmatarie del contratto nazionale. Il PTCP una volta adottato sarà inviato al Dipartimento della Funzione Pubblica, alla Prefettura territorialmente competente, alla R.S.U. Aziendale ed a tutto il personale dipendente. 3. INDIVIDUAZIONE DELLE ATTIVITA A PIU ELEVATO RISCHIO DI CORRUZIONE Le attività a più elevato rischio di corruzione sono le seguenti: 1. concorsi e prove selettive per l'assunzione del personale e progressioni di carriera 2. autorizzazioni allo svolgimento di attività da parte dei dipendenti 3. conferimento di incarichi di collaborazione e consulenza 4. affidamento di lavori, servizi e forniture 5. scelta del R.U.P. e della direzione lavori 6. controlli in materia edilizia 7. controlli in materia commerciale 8. controlli in materia tributaria 9. autorizzazioni commerciali 10. concessione contributi e patrocinio 11. concessione di locali e fabbricati 12. concessione di diritti di superficie 13. concessione di loculi 14. accesso anziani, minori e disabili in strutture residenziali o semiresidenziali 15. assegnazione alloggi di edilizia residenziale pubblica 16. rilascio di titoli abilitativi in materia edilizia 17. rilascio di titoli abilitativi da parte del SUAP 18. adozione degli strumenti urbanistici 3

4 19. adozione di piani di lottizzazione 20. attuazione del piani per l edilizia economica e popolare 21. autorizzazioni ai subappalti 22. autorizzazioni attività estrattive 23. autorizzazioni paesaggistiche 24. autorizzazioni in deroga al rumore 25. autorizzazioni impianti telefonia mobile 26. gestione pubbliche affissioni 27. impianti pubblicitari 28. usi civici 4. MISURE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE Per le attività indicate all'art. 3 sono stabilite le seguenti regole per l attuazione della legalità e dell integrità e fissate le misure minime di contrasto e prevenzione della corruzione: A. la pubblicazione delle informazioni relative ai procedimenti amministrativi, nel sito internet del Comune, che costituisce il modo più efficace per assicurare il controllo, da parte del cittadino e/o utente, delle decisioni nelle materie a rischio di corruzione disciplinate dal presente piano; il rispetto del piano per la Trasparenza, al quale il presente piano è strettamente collegato ed al quale fa interamente rinvio; B. l adozione di regolamenti: per la concessione di sussidi, benefici e contributi; per la concessione di locali e aree pubbliche; relativi al contenuto del sito; alle incompatibilità; C. relativamente ai contratti aventi per oggetto la fornitura dei beni e servizi procedere, almeno sei mesi prima della scadenza, alla indizione delle procedure di selezione secondo le modalità indicate dal D.Lgs. 163/2006; indicare, entro il mese di febbraio di ogni anno, le forniture dei beni e servizi da appaltare nei successivi dodici mesi; D. la rotazione di dirigenti e funzionari operanti nei settori particolarmente esposti alla corruzione; ad esclusione delle figure infungibili in ragione della specifica professionalità riconducibili a tali figure e della particolare natura delle competenze loro descritte e dei profili professionali per i quali è previsto il possesso di lauree specialistiche possedute da una sola unità lavorativa; E. attuare i procedimenti del controllo di gestione, monitorando con la applicazione di indicatori di misurazione dell'efficacia ed efficienza (economicità e produttività) le attività individuate dal presente piano; F. le sopra citate regole di legalità o integrità, riferentesi a forniture di beni, servizi o realizzazione di lavori, devono essere introdotte, a pena di esclusione (co. XVII legge 190/2012), nella lex specialis di gara; G. comunicare al cittadino, imprenditore, utente che chiede il rilascio di un provvedimento, abilitativo, concessorio oppure qualsiasi altro provvedimento o atto: il responsabile del procedimento, il termine entro il quale sarà concluso il procedimento amministrativo, l' e il sito internet del Comune; H. nel predetto sito internet del Comune, comunicato ai soggetti sopracitati, sono resi pubblici i dati più rilevanti riguardanti i procedimenti amministrativi in particolare quelli afferenti le attività indicate all'art. 3 del presente regolamento; 4

5 I. tutti i cittadini e gli imprenditori che si rivolgono al Comune per ottenere un provvedimento o un atto devono rilasciare una dichiarazione ove si impegnano a: - comunicare il proprio indirizzo e/o il proprio numero del telefonino ove poter inviare messaggi - sms e/o ; comunicare ogni variazione delle informazioni riportate nei certificati camerali concernenti la compagine sociale; indicare eventuali relazioni di parentela o affinità sussistenti tra i titolari, gli amministratori, i soci e i dipendenti degli stessi soggetti e i dirigenti e i dipendenti dell'amministrazione; L il Responsabile di posizione organizzativa appronta specifici "vademecum" ove sia "codificata" l'azione del pubblico ufficiale ed identificato il procedimento amministrativo, garantendo la certezza del rispetto dei tempi procedimentali e rispettando scrupolosamente le seguenti modalità: - redazione della lista delle operazioni da eseguirsi, ove sia indicato l'iter del procedimento amministrativo, che deve indicare per ciascuna fase procedimentale: a) le norme da rispettare e l'interpretazione giurisprudenziale; b) il responsabile unico del procedimento; c) i tempi di ciascuna fase del procedimento e i tempi di conclusione del procedimento; d) gli schemi (modulistica) tipo da utilizzare; Il Responsabile di P.O. verifica periodicamente la corretta esecuzione dei regolamenti, protocolli e procedimenti disciplinanti le decisioni nelle attività a rischio corruzione. Il medesimo ha l'obbligo di informare mensilmente il responsabile della prevenzione della corruzione della corretta esecuzione della lista e delle azioni di correzioni delle anomalie. Per ognuna delle attività a più elevato rischio di corruzione è adottata una scheda, redatta sul modello di quella contenuta nell allegato 1 in cui sono indicate le misure che l ente ha assunto e/o intende assumere per prevenire il fenomeno della corruzione. Tale scheda è completata con la indicazione del responsabile dell adozione del provvedimento finale, del responsabile del procedimento qualora le due figure non coincidano, e con tutte le informazioni sui procedimenti richieste dal D.Lgs. n. 33/2013. L ente assume l impegno di attivare, ove possibile, la sottoscrizione di protocolli di legalità con le associazioni dei datori di lavoro e con gli altri soggetti interessati e si impegna a dare concreta applicazione agli stessi. 5. MONITORAGGI Per tutte le attività dell Ente il rispetto dei termini di conclusione dei procedimenti amministrativi è monitorato, con riferimento alla durata media ed agli scostamenti che si registrano per i singoli procedimenti rispetto alla media. Lo svolgimento di tali attività viene effettuato dai singoli settori. I singoli responsabili trasmettono due volte all anno, entro la fine del mese di maggio e ottobre, al responsabile per la prevenzione della corruzione le informazioni sull andamento delle attività a più elevato rischio di corruzione, segnalando le eventuali criticità ed avanzando proposte operative. Delle stesse il responsabile per la prevenzione della corruzione tiene conto nella adozione del proprio rapporto annuale. In tale ambito sono compresi gli esiti del monitoraggio sui rapporti che intercorrono tra i soggetti che per conto dell ente assumono le decisioni sulle attività a rilevanza esterna, con specifico riferimento alla erogazione di contributi, sussidi ect, ed i beneficiari delle stesse. 5

6 Il responsabile per la prevenzione della corruzione verifica annualmente, anche a campione, lo svolgimento delle attività di cui al presente articolo e gli esiti concreti. Per il monitoraggio dei termini di conclusione dei procedimenti relativi alle attività a più elevato rischio di corruzione si procede ai sensi del successivo articolo 13. L ente monitora i rapporti che intercorrono tra i dipendenti impegnati nello svolgimento delle attività ad elevato rischio di corruzione ed i destinatari dei provvedimenti stessi. Tale monitoraggio è effettuato dai responsabili ed i suoi esiti sono trasmessi con cadenza semestrale al responsabile per la prevenzione della corruzione. 6. ROTAZIONE DEI RESPONSABILI E DEL PERSONALE Nei provvedimenti con cui il sindaco dispone il conferimento degli incarichi di direzione delle attività a più elevato rischio di corruzione si tiene conto del principio della rotazione in aggiunta a quelli già previsti dal legislatore e dal regolamento dell ente. Tale criterio si applica con cadenza corrispondente alla durata del mandato amministrativo. Nel dare corso all applicazione di tale criterio, si deve tener conto della infungibilità di alcuni profili professionali, in ragione della unicità in organico, di specifiche professionalità riconducibili a tali figure e della particolare natura delle competenze loro descritte e dei profili professionali per i quali è previsto il possesso di lauree specialistiche possedute da una sola unità lavorativa. Solamente nel caso in cui l ente dimostri la impossibilità di dare corso all applicazione del principio della rotazione e, nelle more della ricerca di soluzioni idonee, può essere conferito per un breve periodo lo stesso incarico. Tale decisione è assunta dal sindaco su proposta del responsabile per la prevenzione della corruzione. Una deroga al criterio della rotazione è altresì ammessa per quelle attività che, pur rientrando nell elenco di cui all art. 3, di fatto in un certo periodo non presentano un rischio corruzione o questo è fortemente attenuato per i seguenti motivi: a) sono esercitate una tantum e non hanno un carattere di ripetitività e sono fortemente regolamentate dalla legge senza margini di discrezionalità. Il personale utilizzato nelle singole attività individuate a più elevato rischio di corruzione viene fatto ruotare con cadenza di norma triennale. Nella rotazione i singoli responsabili devono garantire che lo stesso dipendente non sia utilizzato per un periodo superiore a 3 anni nello svolgimento delle medesime attività o delle stesse con riferimento ai destinatari. Si considera assolto il rispetto di tale principio per esempio in caso di rotazione riferita a quartieri etc. Solamente nel caso in cui l ente dimostri la impossibilità di dare corso all applicazione del principio della rotazione e, nelle more della ricerca di soluzioni idonee, il dipendente può continuare ad essere utilizzato per un breve periodo nella stessa attività. Tale decisione è assunta dal responsabile per la prevenzione della corruzione su proposta del responsabile del settore in cui si svolge tale attività. 7. I REFERENTI Per ogni singolo settore il responsabile individua in se stesso o in un dipendente avente un profilo professionale idoneo un referente per la prevenzione della corruzione. I referenti: - concorrono alla definizione di misure idonee a prevenire e contrastare i fenomeni di corruzione e a controllarne il rispetto da parte dei dipendenti del settore; 6

7 - forniscono le informazioni richieste dal soggetto competente per l individuazione delle attività nell ambito delle quali è più elevato il rischio corruzione e formulano specifiche proposte volte alla prevenzione del rischio medesimo; - provvedono al monitoraggio delle attività nell ambito delle quali è più elevato il rischio corruzione svolte nel settore, disponendo, con provvedimento motivato, o proponendo al responsabile la rotazione del personale nei casi di avvio di procedimenti penali o disciplinari per condotte di natura corruttiva. 8. IL RESPONSABILE ANTICORRUZIONE Il Segretario, in qualità di responsabile della prevenzione della corruzione: a. propone il piano triennale della prevenzione entro il 31 dicembre di ogni anno; b. predispone, adotta, pubblica sul sito internet ed invia alla Giunta, al Consiglio, al revisore dei conti ed al Nucleo di Valutazione entro il 31 dicembre di ogni anno la relazione sulle attività svolte in materia di prevenzione della corruzione; c. individua, previa proposta dei responsabili competenti, il personale da inserire nei programmi di formazione; d. procede con proprio atto (per le attività individuate dal presente piano, quali a più alto rischio di corruzione) alle azioni correttive per l'eliminazione delle criticità, anche in applicazione del regolamento sui controlli interni, sentiti i responsabili dei servizi. Al fine di prevenire e controllare il rischio derivante da possibili atti di corruzione il Segretario in qualsiasi momento può richiedere ai dipendenti che hanno istruito e/o adottato il provvedimento finale di dare per iscritto adeguata motivazione circa le circostanze di fatto e le ragione giuridiche che sottendono all adozione del provvedimento. Il Segretario può in ogni momento verificare e chiedere delucidazioni per iscritto e verbalmente a tutti i dipendenti su comportamenti che possono integrare anche solo potenzialmente il rischio di corruzione e illegalità. 9. I RESPONSABILI ED I DIPENDENTI I responsabili ed i dipendenti devono astenersi, ai sensi dell'art. 6-bis della Legge n. 241/1990 e del DPR n. 62/2013, in caso di conflitto di interessi, anche potenziale, segnalando tempestivamente per i dipendenti al proprio responsabile e per i responsabili al responsabile della prevenzione della corruzione ogni situazione di conflitto, anche potenziale. I responsabili provvedono al monitoraggio del rispetto dei tempi procedimentali e alla tempestiva eliminazione delle anomalie. I risultati del monitoraggio e delle azioni espletate sono comunicati al responsabile della prevenzione della corruzione e resi disponibili nel sito web istituzionale del Comune. Essi informano tempestivamente il responsabile della prevenzione della corruzione in merito al mancato rispetto dei tempi procedimentali e di qualsiasi altra anomalia accertata costituente la mancata attuazione del presente piano, adottando le azioni necessarie per eliminarle oppure proponendo al responsabile, le azioni sopra citate ove non rientrino nella competenza normativa, esclusiva e tassativa dirigenziale. I responsabili monitorano, anche con controlli sorteggiati a campione tra i dipendenti adibiti alle attività a rischio di corruzione, i rapporti aventi maggior valore economico tra l'amministrazione e i soggetti che con la stessa stipulano contratti o che sono interessati a procedimenti di 7

8 autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici di qualunque genere, anche verificando eventuali relazioni di parentela o affinità sussistenti tra i titolari, gli amministratori, i soci e i dipendenti degli stessi soggetti e i responsabili e i dipendenti dell'amministrazione. Presentano una relazione periodica al responsabile della prevenzione della corruzione. I responsabili adottano le seguenti misure: 1. verifica a campione delle dichiarazioni sostitutive di certificazione e di atto notorio rese ai sensi degli artt del d.p.r. n. 445/2000; 2. promozione di accordi con enti e autorità per l accesso alle banche dati, anche ai fini del controllo di cui sopra; 3. strutturazione di canali di ascolto dell utenza e delle categorie al fine di raccogliere suggerimenti, proposte e segnalazioni di illecito, utilizzando strumenti telematici; 4. svolgimento di incontri periodici tra dipendenti per finalità di aggiornamento sull attività, circolazione delle informazioni e confronto sulle soluzioni gestionali; 5. regolazione dell istruttoria dei procedimenti amministrativi e dei processi mediante circolari e direttive interne; 6. attivazione di controlli specifici, anche ex post, su processi lavorativi critici ed esposti a rischio corruzione; 7. aggiornamento della mappa dei procedimenti con pubblicazione sul sito delle informazioni e della modulistica necessari; 8. rispetto dell ordine cronologico di protocollo delle istanze, dando disposizioni in merito; 9. redazione degli atti in modo chiaro e comprensibile con un linguaggio semplice, dando disposizioni in merito; 10. adozione delle soluzioni possibili per favorire l accesso on line ai servizi con la possibilità per l utenza di monitorare lo stato di attuazione dei procedimenti. Gli esiti delle attività e dei controlli di cui sopra sono trasmessi al responsabile per la prevenzione della corruzione I processi e le attività previsti dal presente piano triennale sono inseriti negli strumenti del ciclo della performance, in qualità di obiettivi e indicatori. 10. IL NUCLEO DI VALUTAZIONE/OIV Il Nucleo di Valutazione/OIV verifica la corretta applicazione del presente piano di prevenzione della corruzione da parte dei responsabili. La corresponsione della retribuzione di risultato ai responsabili dei servizi e al Segretario nella qualità di responsabile della prevenzione della corruzione, con riferimento alle rispettive competenze, è direttamente e proporzionalmente collegata alla attuazione del piano triennale della prevenzione della corruzione dell'anno di riferimento. Il Segretario può avvalersi dell OIV/Nucleo di Valutazione ai fini dell applicazione del presente piano. 8

9 11. FORMAZIONE DEL PERSONALE Al fine di garantire la formazione e l aggiornamento dei responsabili e del personale viene adottato annualmente, nell ambito del piano della formazione, uno specifico programma. Nel corso del 2016 saranno svolte in particolare le seguenti attività: - per i responsabili: la legge anticorruzione, il PTCP, il PTTI, il codice di comportamento, il codice di comportamento integrativo, il regolamento sugli incarichi di cui all articolo 53 del D.Lgs. n. 165/2001, la nuova definizione dei reati contro la PA; - per i dipendenti impegnati nelle attività a più elevato rischio di corruzione: la legge anticorruzione, il P.T.C.P., il P.T.T.I. il codice di comportamento, il codice di comportamento integrativo, la nuova definizione dei reati contro la PA; - per tutto il restante personale: il carattere generale della legge anticorruzione, del P.T.C.P., del P.T.T.I. e dei reati contro la PA, il codice di comportamento, il codice di comportamento integrativo; I costi per l attività di formazione relativa alla prevenzione della corruzione si aggiungono al tetto del 50% della spesa per la formazione sostenuta nel 2009, stante il carattere obbligatorio di questa attività. Il bilancio di previsione annuale deve prevedere le necessarie risorse finalizzate a garantire la suddetta formazione. Nel corso degli anni 2016 e 2017 verranno effettuate attività di formazione ed aggiornamento per i responsabili e per i dipendenti utilizzati nella attività a più elevato rischio di corruzione sulle novità eventualmente intervenute e sulle risultanze delle attività svolte nell ente in applicazione del PTCP, del PTTI e del codice di comportamento integrativo. L ente garantisce, con riferimento alla concreta applicazione del principio di rotazione, una adeguata formazione ai responsabili cui vengono assegnati nuovi incarichi ed ai dipendenti che vengono adibiti allo svolgimento di altre attività. Il responsabile per la prevenzione della corruzione sovrintende alla programmazione delle attività di formazione di cui al presente comma, alla individuazione dei soggetti impegnati ed alla verifica dei suoi risultati effettivi. 12. IL MONITORAGGIO DEI TEMPI DI CONCLUSIONE DEI PROCEDIMENTI RELATIVI ALLE ATTIVITA A PIU ELEVATO RISCHIO DI CORRUZIONE I Responsabili di Posizione Organizzativa monitorano i tempi di conclusione dei procedimenti relativi alle attività a più elevato rischio di corruzione sulla base della scheda di cui all allegato 2. Gli esiti di tale attività sono comunicati con cadenza semestrale al responsabile per la prevenzione della corruzione. Nel corso del 2016 tale attività sarà svolta, per ogni tipologia di procedimento, per una percentuale non inferiore al 30%. 13. TUTELA DEL DIPENDENTE CHE EFFETTUA SEGNALAZIONI DI ILLECITI L'art. 54 bis del D.Lgs. n. 165/2001 prevede che: "Fuori dei casi di responsabilità a titolo di calunnia o diffamazione, ovvero per lo stesso titolo ai sensi dell articolo 2043 del codice civile, il 9

10 pubblico dipendente che denuncia all autorità giudiziaria o alla Corte dei conti o all'autorità nazionale anticorruzione (ANAC), ovvero riferisce al proprio superiore gerarchico condotte illecite di cui sia venuto a conoscenza in ragione del rapporto di lavoro, non può essere sanzionato, licenziato o sottoposto ad una misura discriminatoria, diretta o indiretta, avente effetti sulle condizioni di lavoro per motivi collegati direttamente o indirettamente alla denuncia (comma così modificato dall'art. 31, comma 1, legge n. 114 del 2014)". Nell ambito del procedimento disciplinare, l identità del segnalante non può essere rivelata, senza il suo consenso, sempre che la contestazione dell addebito disciplinare sia fondata su accertamenti distinti e ulteriori rispetto alla segnalazione. Qualora la contestazione sia fondata, in tutto o in parte, sulla segnalazione, l identità può essere rivelata ove la sua conoscenza sia assolutamente indispensabile per la difesa dell incolpato. L adozione di misure discriminatorie è segnalata al Dipartimento della funzione pubblica, per i provvedimenti di competenza, dall interessato o dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative nell amministrazione nella quale le stesse sono state poste in essere. La denuncia è sottratta all accesso previsto dagli articoli 22 e seguenti della legge 7 agosto 1990, n.241, e successive modificazioni» Definizione del termine whistleblower e whistlebowing. Il whistleblower è colui che testimonia un illecito o irregolarità sul luogo di lavoro, durante la svolgimento delle proprie mansioni e decide di segnalarlo a una persona o una autorità che possa agire efficacemente a riguardo. Il whistlebowing consiste nelle attività di regolamentazione delle procedure volte ad incentivare e proteggere le segnalazioni. La tutela prevista dalla disposizione normativa riguarda il solo dipendente pubblico. L'istituto riguarda il personale con contratto a tempo determinato ed indeterminato. La segnalazione deve riguardare un illecito o un atto contrario a quanto previsto dall'ordinamento giuridico. Deve trattarsi di illecito realizzato o in divenire. Oggetto della segnalazione può riguardare un reato ma anche altre condotte quali comportamenti, irregolarità a danno dell'interesse pubblico cui il dipendente sia venuto a conoscenza in ragione del proprio rapporto di lavoro. La segnalazione avverrà tramite modello appositamente predisposto da inviare all'indirizzo di posta elettronica dedicato segnalazioni.anticorruzione@comune.guspini.vs.it da attivare nel corso del 2016, gestito dal responsabile della prevenzione della corruzione. Eventuali segnalazioni anonime potranno essere prese in considerazione solo nel caso siano circostanziate e riportino particolari in modo che si possano individuare contesti determinati, indicando uffici specifici, procedimenti o eventi specifici. 14. ALTRE DISPOSIZIONI Il piano per la trasparenza (P.T.T.I.) è adottato con specifico provvedimento. Fanno parte integrante del presente documento il P.T.T.I., il codice per il comportamento integrativo di cui alla delibera della giunta n 27 del 4 marzo 2015 ed il regolamento per gli incarichi che possono essere svolti dai dipendenti ex articolo 53 D.Lgs. n. 165/2001 di cui alla delibera della giunta n 17 del 13 febbraio Copia del presente piano e dei suoi aggiornamenti è pubblicata sul sito internet dell ente e, a cura del responsabile per la prevenzione della corruzione, è trasmessa a tutti i dipendenti e collaboratori dell ente. 10

11 ALLEGATO 1 MISURE PER LA PREVENZIONE DEI FENOMENI DI CORRUZIONE ATTIVITÀ RISCHIO SPECIFICO DA concorsi e prove selettive per assunzione del personale e progressioni carriera autorizzazioni allo svolgimento di attività da parte dei dipendenti conferimento di incarichi di collaborazione e consulenza PREVENIRE Favoritismi e clientelismi - Adozione di una disposizione regolamentare con i criteri per la formazione delle commissioni - Pubblicazione sul sito internet Favoritismi e clientelismi - Adozione del regolamento - Pubblicazione sul sito internet Favoritismi e clientelismi - Adozione del regolamento - Pubblicazione sul sito internet MISURE GIÀ ASSUNTE MISURE DA ASSUMERE NEL 2016 MISURE DA ASSUMERE - Adozione del regolamento - Adozione di un registro degli incarichi conferiti - Controllo del 100% dei provvedimenti in sede di controllo di regolarità amministrativa gestione automezzi comunali Favoritismi e clientelismi - - Nomina del Responsabile del mezzo - Compilazione del documento di uso del mezzo - Report giornaliero sulle trasferte effettuate gestione magazzini comunali Favoritismi e clientelismi - - Nomina del Responsabile del magazzino - Inventario del materiale presente all'interno del magazzino - Documento che riporti l'ingresso in magazzino del materiali ed il relativo discarico - Report semestrale da presentare al responsabile anticorruzione NEL 2017 E NEL

12 riscossione delle entrate derivanti da servizi erogati affidamento di lavori, servizi e forniture Favoritismi e clientelismi - - Nomina del Responsabile del Procedimento - Report trimestrale degli introiti - Relazione semestrale al responsabile dell'anticorruzione che riporti la previsione mensile delle entrate (numero utenti beneficiari e correlate entrate) Mancata pubblicazione della determina a contrarre; mancanza di adeguata motivazione in ordine sia alla scelta della procedura che della tipologia di contratto; l'attribuzione impropria di vantaggi competitivi mediante utilizzo distorto delle consultazioni preliminari di mercato eludendo le regole di affidamento degli appalti mediante l'affidamento di tipologie di contratti quali procedure negoziate o affidamento diretto per favorire un operatore; clausole contrattuali vaghe o vessatorie - previsione nel bando dei requisiti tecnicoeconomici per disincentivare la partecipazione alle gare finalizzate a favore un impresa o operatore economico; determinazione del valore stimato del contratto in modo tale da eludere le disposizioni delle - Registro degli affidamenti diretti - Controllo del 60% dei provvedimenti in sede di controllo di regolarità amministrativa - Pubblicazione sul sito report con cadenza semestrale entro il 15 luglio e 15 gennaio ove sono riportati i contratti prorogati ed i contratti affidati in via d urgenza con relative motivazioni. - Controllo sull applicazione di eventuali penali per il ritardo nei lavori e forniture. - Verifica dell adempimento dell obbligo di trasmissione all ANAC delle varianti. - Approvazione e pubblicazione modalità di scelta, dei nominativi e qualifica professionale dei componenti commissioni di collaudo - Programmazione annuale per acquisti e forniture. - Obbligo di adeguata motivazione in fase di programmazione in relazione alla natura,quantità e tempistica della prestazione sulla base di esigenze effettive e documentate emerse da apposita rilevazione degli uffici richiedenti. Controllo del 70% dei provvedimenti in sede di controllo di regolarità amministrativa - Monitoraggio dei pagamenti - Registro delle fatture 12

13 scelta del R.U.P. e della direzione lavori controlli in materia edilizia controlli in materia commerciale procedure da porre in essere; scelta non arbitraria dello strumento da utilizzare; evitare il frazionamento surrettizio; definizione dei criteri per le offerte economicamente più vantaggiose; evitare la discrezionalità dei pagamenti Mancanza di utilizzazione di più soggetti; mancanza nomina di responsabili di procedimento in rapporto di discontinuità con imprese concorrenti in particolare con esecutori uscenti Mancanza di par condicio e di condizioni di arbitrarietà; Mancanza di par condicio e di condizioni di arbitrarietà; - Adozione di un regolamento contenente i criteri - Mancanza nomina di responsabili di procedimento in rapporto di discontinuità con imprese concorrenti in particolare con esecutori uscenti - Adozione e pubblicazione su "Amministrazione Trasparente" di una direttiva da parte del Responsabile di P.O. contenente i criteri di scelta e gli standard di qualità - Adozione di una direttiva per la scelta casuale dei soggetti da utilizzare - Pubblicazione sul sito internet degli esiti riassuntivi - Adozione di una direttiva per la scelta casuale dei soggetti da controllare da pubblicare sul sito; per tutte le attività per le quali è previsto il monitoraggio è prevista la pubblicazione sul sito del dato riassuntivo con cadenza trimestrale - Adozione e pubblicazione su "Amministrazione Trasparente" di una direttiva da parte del Responsabile di P.O. contenente i criteri di scelta e gli standard di qualità- Adozione di una direttiva per la scelta casuale dei soggetti da utilizzare - Pubblicazione sul sito internet degli esiti riassuntivi 13

14 controlli in materia tributaria Mancanza di par condicio e di condizioni di arbitrarietà; - Adozione di una direttiva per la scelta casuale dei soggetti da controllare da pubblicare sul sito; per tutte le attività per le quali è previsto il monitoraggio è prevista la pubblicazione sul sito del dato riassuntivo con cadenza trimestrale - Adozione e pubblicazione su "Amministrazione Trasparente" di una direttiva da parte del Responsabile di P.O. contenente i criteri di scelta e gli standard di qualità - Adozione di una direttiva per la scelta casuale dei soggetti da utilizzare - Pubblicazione sul sito internet degli esiti riassuntivi - Adozione di una direttiva per la scelta casuale dei soggetti da controllare da pubblicare sul sito; per tutte le attività per le quali è previsto il monitoraggio è prevista la pubblicazione sul sito del dato riassuntivo con cadenza trimestrale autorizzazioni commerciali Garantire la par condicio - Direttiva del Responsabile di P.O. sull ordine di trattazione concessione contributi e patrocini Garantire la par condicio - Adozione di regolamenti o criteri concessione di locali e fabbricati Garantire la par condicio - Adozione di un regolamento o criteri concessione di diritti di superficie Garantire la par condicio - Adozione di un regolamento o criteri concessione di locali Garantire par condicio e ridurre i margini di - Adozione di un regolamento contenente i criteri di scelta e gli standard di qualità. 14

15 concessione di loculi accesso anziani e disabili in strutture residenziali o semiresidenziali assegnazione alloggi di edilizia residenziale pubblica rilascio titoli abilitativi in materia edilizia rilascio titoli abilitativi da parte del SUAP dichiarazione idoneità alloggi per ricongiungimenti familiari arbitrarietà - Pubblicazione sul sito internet degli esiti riassuntivi Garantire par condicio e - Adozione di un regolamento contenente i criteri di ridurre i margini di scelta. Pubblicazione sul sito internet degli esiti arbitrarietà riassuntivi Garantire la par condicio - Adozione di un regolamento o criteri - Monitoraggio dei rapporti tra il beneficiario e coloro che hanno disposto e/o istruito la domanda Garantire la par condicio - Adozione del regolamento - Pubblicazione sul sito internet - Attuazione criteri L.R. Monitoraggio dei rapporti tra il beneficiario e coloro che hanno disposto e/o istruito la domanda Garantire la par condicio - Direttiva sull ordine di trattazione da parte del Responsabile di P.O. - Monitoraggio dei rapporti tra il beneficiario e coloro che hanno disposto e/o istruito la domanda Garantire la par condicio - Direttiva da parte del Responsabile di P.O. sull ordine di trattazione Monitoraggio dei rapporti tra il beneficiario e coloro che hanno disposto e/o istruito la domanda Garantire la par condicio - Direttiva del Responsabile di P.O. sull ordine di trattazione - Monitoraggio dei rapporti tra il beneficiario e coloro che hanno disposto e/o istruito la domanda 15

16 adozione degli strumenti urbanistici Garantire la par condicio Resoconto annuale al responsabile anticorruzione adozione di piani di lottizzazione Garantire la par condicio - Direttiva da parte del Responsabile di P.O. sull ordine di trattazione Resoconto annuale al responsabile anticorruzione attuazione del piani per l edilizia economica e popolare Garantire la par condicio - Direttiva da parte del Responsabile di P.O. sull ordine di trattazione Resoconto annuale al responsabile anticorruzione autorizzazioni ai subappalti - Registro degli affidamenti diretti - Controllo del 50% dei provvedimenti in sede di controllo di regolarità amministrativa autorizzazioni attività estrattive autorizzazioni paesaggistiche autorizzazioni in deroga al rumore autorizzazioni impianti telefonia mobile Garantire par condicio e ridurre i margini di arbitrarietà Garantire par condicio e ridurre i margini di arbitrarietà Garantire par condicio e ridurre i margini di arbitrarietà Garantire par condicio e ridurre i margini di arbitrarietà - Direttiva da parte del Responsabile di P.O. sull ordine di trattazione Resoconto annuale al responsabile anticorruzione - Direttiva da parte del Responsabile di P.O. sull ordine di trattazione Resoconto annuale al responsabile anticorruzione - Direttiva da parte del Responsabile di P.O. sull ordine di trattazione Resoconto annuale al responsabile anticorruzione - Adozione di un regolamento. Resoconto annuale al responsabile anticorruzione gestione pubbliche affissioni Garantire la par condicio - Adozione di un regolamento. Monitoraggio dei tempi di conclusione Resoconto annuale al responsabile anticorruzione impianti pubblicitari Garantire la par condicio - Adozione di un regolamento. Controllo del 60% dei provvedimenti in sede di controllo di regolarità amministrativa Adozioni di un regolamento 16

17 Resoconto annuale al responsabile anticorruzione usi civici Garantire la par condicio - Adozione di un regolamento. Monitoraggio dei rapporti tra il beneficiario e coloro che hanno disposto e/o istruito la domanda 17

18 ALLEGATO 2 SCHEDA PER IL MONITORAGGIO DEI TEMPI DI CONCLUSIONE DEI PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI NELLE ATTIVITA A PIU ELEVATO RISCHIO DI CORRUZIONE Procedimento Termine di conclusione Numero di procedimenti avviati nell anno Durata media dei procedimenti Durata del procedimento Note 18

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