Decreto 19 agosto 2003 Trasmissione delle informazioni sullo stato di qualità dei corpi idrici e sulla classificazione delle acque

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1 Commissario Delegato per l Emergenza Rifiuti e la Tutela delle Acque Convenzione quadro finalizzata all attuazione dei provvedimenti necessari al superamento dell emergenza nel settore della tutela delle acque superficiali e sotterranee e dei cicli di depurazione nella Regione Siciliana ATTIVITA DI SUPPORTO PER LA REDAZIONE DEL PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE (di cui all'art. 44 del decreto legislativo 11 maggio 1999, n 152 e successive modifiche ed integrazioni) Decreto 19 agosto 2003 Trasmissione delle informazioni sullo stato di qualità dei corpi idrici e sulla classificazione delle acque RELAZIONE DI ACCOMPAGNO SCHEDE Luglio 2004 Luglio 2004 Rev. 00 Pagina 1

2 INDICE 1. Premessa Oggetto delle attività Definizione dei corpi idrici significativi Criteri per l identificazione dei corpi idrici superficiali significativi Corpi idrici significativi ai sensi dell all.1 del D. Lgs 152/ Attribuzione dei codici Codice identificativo univoco del corpo idrico superficiale Codice Bacino Codice Sottobacino Codice corpo idrico Codice corso d acqua Codice identificativo univoco del corpo idrico sotterraneo Codice Bacino Idrogeologico Codice corpo idrico sotterraneo Codice identificativo univoco delle stazioni di monitoraggio Organizzazione delle schede informatiche ed accesso ai dati Archiviazione dei file Nomenclatura file Output di stampa delle schede Metodologia di compilazione Scheda 1 Caratteristiche dei bacini idrografici Scheda 2 Identificazione dei corpi idrici di riferimento Scheda 3 -Censimento dei corpi idrici superficiali Scheda 4 - Caratteristiche del corso d acqua superficiale Scheda 4.1 Caratteristiche del tratto del corso d acqua superficiale Scheda 5 Caratteristiche delle acque lacustri Scheda 6 Caratteristiche delle acque marine costiere Scheda 7 Caratteristiche delle acque di transizione Scheda 8 Caratteristiche dei canali Scheda 8bis Caratteristiche dei laghi artificiali Omissioni nella compilazione delle schede Catasto scarichi Variazioni apportate Luglio 2004 Rev. 00 Pagina 2

3 9. ALLEGATI SCHEDE CARTOGRAFIE Luglio 2004 Rev. 00 Pagina 3

4 1. Premessa Il D. Lgs. 11 maggio 1999, n. 152, corretto ed integrato con il D. Lgs. 18 agosto 2000 n. 258, insieme alla Legge 183/89 (sulla difesa del suolo) ed alla legge 36/94 (Legge Galli), costituiscono il quadro normativo di base per le politiche delle acque in Italia e definiscono la disciplina generale per la tutela delle acque superficiali (dolci e marine) e sotterranee. Gli obbiettivi che devono essere perseguiti sono i seguenti: a) prevenire e ridurre l inquinamento e attuare il risanamento dei corpi idrici inquinati; b) conseguire il miglioramento dello stato delle acque ed adeguate protezioni di quelle destinate a particolari usi; c) perseguire usi sostenibili e durevoli delle risorse idriche con priorità per quelle potabili; d) mantenere la capacità di autodepurazione dei corpi idrici nonché la capacità di sostenere comunità animali e vegetali ampie e ben diversificate. In particolare, il raggiungimento degli obiettivi indicati si realizza attraverso i seguenti strumenti: L individuazione degli obiettivi di qualità ambientale e per specifica destinazione dei corpi idrici; La tutela integrata degli aspetti qualitativi e quantitativi nell ambito dei bacini idrografici ed un adeguato sistema di controlli e sanzioni; Il rispetto dei valori limite agli scarichi fissati dalla Legge, nonché la definizione di valori limite in relazione agli obiettivi di qualità del corpo recettore; L adeguamento dei sistemi di fognatura, collettamento e depurazione degli scarichi idrici nell ambito del servizio idrico integrato di cui alla legge 5 gennaio 1994, n. 36; L individuazione di misure tese alla conservazione, al risparmio, al riutilizzo ed al riciclo delle risorse idriche. La svolge le attività di supporto del Piano di Tutela delle Acque sulla base del programma operativo approvato dal Commissario Delegato per l Emergenza rifiuti e la Tutela delle Acque in Sicilia trasmesso con nota n. prot TAI del 2 Aprile Luglio 2004 Rev. 00 Pagina 4

5 2. Oggetto delle attività Secondo il D.Lgs. 11 maggio 1999 n. 152 Disposizioni sulla tutela delle acque dall inquinamento e recepimento della direttiva 91/27/CEE relativa alla protezione delle acque dall inquinamento provocato dai nitrati da fonti agricole la Regione deve individuare designare e classificare i corpi idrici ai fini della successiva definizione del livello di tutela da garantire, nonché delle relative azioni di risanamento da mettere in atto, per i singoli corpi idrici mediante il Piano di Tutela. La, per incarico del Commissario Delegato per l Emergenza Rifiuti e Tutela delle Acque, sta svolgendo l attività di supporto per la redazione del Piano di Tutela delle acque della Regione Siciliana. Il programma operativo approvato prevede l attività di compilazione delle schede dalla 1 alla 8bis del supplemento ordinario della Gazzetta Ufficiale serie n.218 -Caratteristiche dei bacini idrografici e analisi dell impatto esercitato dall attività antropica-. Il presente documento rappresenta il risultato della attività richiesta. Luglio 2004 Rev. 00 Pagina 5

6 3. Definizione dei corpi idrici significativi 3.1. Criteri per l identificazione dei corpi idrici superficiali significativi Il D. Lgs 152/99, nell allegato 1 Monitoraggio e classificazione delle acque in funzione degli obiettivi di qualità ambientale al capoverso 1 Corpi idrici significativi, definisce, per le diverse categorie di corpi idrici, i criteri che devono essere soddisfatti per l inclusione degli stessi nella categoria dei corpi idrici significativi. Secondo il suddetto allegato sono significativi almeno i seguenti corsi d acqua: tutti i corsi d acqua naturali di primo ordine (cioè quelli recapitanti direttamente in mare) il cui bacino imbrifero abbia una superficie maggiore di 200 Km 2 ; tutti i corsi d acqua naturali di secondo ordine (cioè quelli recapitanti direttamente in un corso d acqua del primo ordine) il cui bacino imbrifero abbia una superficie maggiore di 400 Km 2 ; i laghi naturali aventi superficie dello specchio liquido, riferita al periodo di massimo invaso, pari a 0,5 Km 2 o superiore; i corpi idrici artificiali (invasi) aventi superficie dello specchio liquido pari a 1 km 2 o superiore oppure aventi volume di invaso almeno pari a 5 Mm 3 ; le acque di transizione, comprendenti le lagune, i laghi salamastri e gli stagni costieri; le acque marine costiere comprese entro la distanza di 3000 metri dalla costa e comunque entro la batimetrica dei 50 metri; non sono significativi i corsi d acqua che per motivi naturali hanno avuto portata uguale a zero per più di 120 giorni l anno, in un anno idrologico medio. Sempre secondo l allegato 1 sono anche da monitorare e classificare: tutti quei corpi idrici che, per valori naturalistici e/o paesaggistici o per particolari utilizzazioni in atto, hanno rilevante interesse ambientale; tutti quei corpi idrici che, per il carico inquinante da essi convogliato, possono avere una influenza negativa rilevante sui corpi idrici significativi. Inoltre, ai sensi dell art. 6del D.Lgs. sono considerate acque a specifica destinazione funzionale: o acque dolci superficiali destinate alla produzione di acqua potabile; o acque destinate alla balneazione; o acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci; o acque destinate alla vita dei molluschi. o I criteri sopraelencati si possono raggruppare in tre grandi categorie: Criteri dimensionali; Criteri di rilevanza ambientale per valori naturalistici, paesaggistici, e/o per le utilizzazioni delle acque in corso; Criteri derivanti dall influenza sullo stato di qualità di altri corpi idrici significativi per l alto carico inquinante veicolato. L applicazione di tali criteri alla realtà regionale ha portato alla selezione dei corpi idrici significativi derivata da quelli previsti nell elenco preliminare del Commissario delegato. Luglio 2004 Rev. 00 Pagina 6

7 3.2. Corpi idrici significativi ai sensi dell all.1 del D. Lgs 152/99 La verifica della identificazione dei corpi idrici superficiali è proceduta per gradi: il primo passo è stato quello di verificare la congruenza tra l elenco dei bacini dei corpi idrici significativi e la carta dei bacini consegnata dallo UIR. Lo UIR ha suddiviso l intero territorio dell isola principale in 102 bacini e ne ha cartografato i contorni e il reticolo idrografico. La tabella 1 riporta l elenco completo dei bacini della Sicilia ai quali si aggiungono le 14 isole minori. Come si evince dalla tabella 1 e dalla cartografia allegata al presente documento (tavola 1), i bacini sono stati individuati dallo UIR in modo convenzionale, accorpando cioè i bacini idrografici dei corsi d acqua minori, il cui corso è nel suo insieme prossimo alla costa, ai bacini idrografici dei fiumi maggiori oppure accorpandoli fra di loro, laddove non era possibile fare altrimenti, per ottenere comunque porzioni di territorio con superfici non troppo ridotte. Tenendo conto di quanto detto, sono state individuate e tracciate le aste principali dei corsi d acqua e si è verificato,per ciascuno di essi, che il proprio bacino idrografico rispondesse ai criteri dimensionali richiesti dal decreto. Questa prima verifica ha portato alla individuazione di 31 corsi d acqua significativi. A questi sono stati aggiunti i corsi d acqua ritenuti significativi per l applicazione degli altri criteri riportati nel precedente paragrafo. Per la verifica dei corpi idrici considerati significativi per particolare rilevanza ambientale, si è proceduto intersecando la carta dei bacini idrografici con la carta Natura 2000 dei SIC e ZPS, e con la carta di Parchi del Piano Paesistico Regionale e la carta delle Riserve 2003 dell Assessorato regionale dei Beni Culturali e Ambientali (tavola 2). Sono stati considerati significativi solo i corpi idrici ricadenti in aree di particolare interesse ambientale; sono stati eliminati quelli per cui erano interessati da siti di interesse naturalistico solo porzioni dei rispettivi bacini e non il corpo idrico superficiale. In questo modo sono stati individuati 12 corsi d acqua, di cui 7 significativi anche per motivi dimensionali. Per effetto dell elevato carico antropico e quindi del potenziale carico inquinante veicolato sono stati classificati significativi 3 corsi d acqua, di cui uno incluso anche per motivi di rilevanza ambientale. Infine si è effettuata la verifica dei corpi idrici così individuati rispetto al criterio della durata della portata nulla per più di 120 giorni nell anno idrologico medio. A tal fine si sono utilizzate le curve di durata media desunte dagli annali ideologici parte II del Servizio Idrografico (ora UIR) con riferimento alla curva media delle durate di più recente pubblicazione. Il criterio non ha portato all esclusione di alcuno dei corsi d acqua già selezionati con gli altri criteri. In conclusione la tabella 2 riporta l elenco dei 38 corsi d acqua significativi individuati con la procedura sopra descritta. Un caso particolare sono stati considerati i bacini minori tra Muto e Mela che, nonostante non vi siano corpi idrici significativi, saranno tenuti in considerazione per le attività relative alla redazione del Piano di Tutela delle Acque per il forte impatto antropico sulla costa e sulle subalvee. Il procedimento sinteticamente descritto è stato applicato anche alla verifica degli elenchi preliminari delle altre tipologie di corpi idrici. Sono stati individuati tre laghi naturali significativi (tabella 3), di cui due per applicazione del criterio dimensionale (uno di essi risulta anche significativo sotto il profilo ambientale) ed uno esclusivamente per motivi ambientali. Con riferimento ai corpi idrici artificiali essi sono costituiti dai laghi artificiali originati dalle dighe e/o dalle traverse. Luglio 2004 Rev. 00 Pagina 7

8 I laghi artificiali significativi, riportati in tabella 4, sono 31. Di questi 29 rientrano nell elenco per motivi dimensionali. Ad essi sono stati aggiunti gli invasi di Gammauta e Piano del Leone a causa della loro specifica destinazione, fra le altre, per l approviggionamento idrico civile e di motivi ambientali. I laghi artificiali rilevanti sotto il profilo ambientale o della destinazione d uso sono risultati in totale 13. Le acque di transizione significative, in numero di 12, sono elencate nella tabella 5. Sono state considerate significative le acque marino-costiere dell intero perimetro regionale e delle isole minori, comprese entro i 3000 m dalla costa e comunque entro la batimetrica dei 50 m (tabella 6). Lungo uno sviluppo costiero pari a circa 1600 Km, relativo sia alla Sicilia sia alle isole minori, sono stati individuati tratti omogenei, caratterizzati in base all identità morfologica della fascia costiera. In particolare i tratti costieri dell Isola maggiore sono stati scelti sulla base di criteri quali la presenza di golfi e/o di zone costiere sottoposte o meno a fonti di immissione (quali porti, canali, fiumi, insediamenti antropici). In questo modo sono stati definiti 24 tratti costieri. A questi sono stati aggiunte le coste delle 14 piccole isole, considerate singolarmente, raggiungendo un totale di 38 aree costiere omogenee. Infine la verifica ha confermato l assenza di canali artificiali significativi, così come del resto risultava già dall elenco preliminare del Commissario delegato. Nelle tabelle seguenti sono riportate come detto - le categorie di corpi idrici superficiali, così come verificati, e i criteri che sono stati adottati per la loro inclusione. Luglio 2004 Rev. 00 Pagina 8

9 Tabella 1 Bacini della Sicilia N CODICE DENOMINAZIONE SUPERFICIE (Km 2 ) 1 R Bacini minori fra Capo Peloro e SAPONARA 85,183 2 R SAPONARA 31,904 3 R Bacini minori fra SAPONARA e NICETO 35,145 4 R NICETO 81,482 5 R MUTO 40,228 6 R Bacini minori fra MUTO e MELA 64,551 7 R MELA 65,402 8 R Bacini minori fra MELA e RODI' 62,870 9 R RODI' e bacini minori fra RODI' e MAZZARRA' 113, R MAZZARRA' 119, R Bacini minori fra MAZZARRA' e TIMETO 119, R TIMETO 95, R Bacini minori fra TIMETO e NASO 115, R NASO 89, R Bacini minori fra NASO e ZAPPULLA 26, R ZAPPULLA e bacini minori fra ZAPPULLA e ROSMARINO 184, R ROSMARINO 101, R Bacini minori fra ROSMARINO e FURIANO 90, R FURIANO 145, R Bacini minori fra FURIANO e CARONIA 49, R CARONIA 82, R Bacini minori fra CARONIA e S. STEFANO 34, R S.STEFANO e bacini minori fra S. STEFANO e TUSA 98, R TUSA 162, R Bacini minori fra TUSA e POLLINA 25, R POLLINA 389, R Bacini minori fra POLLINA e LASCARI 76, R LASCARI e bacini minori fra LASCARI e ROCCELLA 60, R ROCCELLA e bacini minori fra ROCCELLA e IMERA SETTENTRIONALE 57, R IMERA SETTENTRIONALE 342, R TORTO e bacini minori fra IMERA SETTENTRIONALE e TORTO 435, R Bacini minori fra TORTO e S.LEONARDO 34, R S. LEONARDO 503, R Bacini minori fra S. LEONARDO e MILICIA 72, R MILICIA 127, R Bacini minori fra MILICIA e ELEUTERIO 43,470 Luglio 2004 Rev. 00 Pagina 9

10 N CODICE DENOMINAZIONE SUPERFICIE (Km 2 ) 37 R ELEUTERIO 201, R Bacini minori fra ELEUTERIO e ORETO 34, R ORETO 129, R Bacini minori fra ORETO e Punta Raisi 197, R Bacini minori fra Punta Raisi e NOCELLA 40, R NOCELLA e bacini minori fra NOCELLA e JATO 152, R JATO 193, R Bacini minori fra JATO e S.BARTOLOMEO 93, R S. BARTOLOMEO 425, R Bacini minori fra S. BARTOLOMEO e Punta di Solanto 109, R Bacini minori fra Punta di Solanto e FORGIA 79, R FORGIA e bacini minori fra FORGIA e LENZI 111, R LENZI 114, R Bacini minori fra LENZI e BIRGI 90, R BIRGI 330, R Bacini minori fra BIRGI e MAZARO' 247, R MAZARO' e bacini minori fra MAZARO' e ARENA 130, R ARENA 308, R Bacini minori fra ARENA e MODIONE 115, R MODIONE e bacini minori fra MODIONE e BELICE 131, R BELICE 955, R Bacini minori fra BELICE e CARBOJ 98, R CARBOJ 208, R Bacini minori fra CARBOJ e VERDURA 157, R VERDURA e bacini minori fra VERDURA e MAGAZZOLO 448, R MAGAZZOLO e bacini minori fra MAGAZZOLO e PLATANI 233, R PLATANI 1.779, R Bacini minori fra PLATANI e CANNE 31, R CANNE 103, R Bacini minori fra CANNE e S. LEONE 63, R S. LEONE e bacini minori fra S. LEONE e NARO 219, R NARO 254, R Bacini minori fra NARO e PALMA 31, R PALMA 122, R Bacini minori fra PALMA e IMERA MERIDIONALE 67, R IMERA MERIDIONALE 2.014, R Bacini minori fra IMERA MERIDIOMALE e RIZZUTO 50, R RIZZUTO 110, R COMUNELLI 114,452 Luglio 2004 Rev. 00 Pagina 10

11 N CODICE DENOMINAZIONE SUPERFICIE (Km 2 ) 76 R Bacini minori fra COMUNELLI e GELA 71, R GELA 567, R ACATE e bacini minori fra GELA e ACATE 775, R Bacini minori fra ACATE e IPPARI 117, R IPPARI 259, R Bacini minori fra IPPARI e IRMINIO 211, R IRMINIO 254, R SCICLI e bacini minori fra IRMINIO e SCICLI 148, R Bacini minori fra SCICLI e Capo Passero 363, R Bacini minori fra Capo Passero e TELLARO 100, R TELLARO 388, R NOTO e bacini minori fra TELLARO e NOTO 115, R Bacini minori fra NOTO e CASSIBILE 56, R CASSIBILE 92, R Bacini minori fra CASSIBILE e ANAPO 102, R ANAPO 454, R Bacini minori fra ANAPO e LENTINI 352, R LENTINI e bacini minori fra LENTINI e SIMETO 558, R SIMETO e LAGO di PERGUSA 4.192, R Bacini minori fra SIMETO e ALCANTARA 636, R ALCANTARA 557, R Bacini minori fra ALCANTARA e AGRO' 70, R AGRO' e bacini minori fra AGRO' e SAVOCA 86, R SAVOCA 44, R PAGLIARA e bacini minori fra PAGLIARA e FIUMEDINISI 41, R FIUMEDINISI 49, R Bacini minori fra FIUMEDINISI e Capo Peloro 172, Isola di STROMBOLI 12, Isola di PANAREA 3, Isola di VULCANO 20, Isola di LIPARI 37, Isola di SALINA 26, Isola di FILICUDI 9, Isola di ALICUDI 5, Isola di USTICA 8, Isola di LEVANZO 5, Isola di FAVIGNANA 19, Isola di MARETTIMO 12, Isola di PANTELLERIA 84,555 Luglio 2004 Rev. 00 Pagina 11

12 N CODICE DENOMINAZIONE SUPERFICIE (Km 2 ) Isola di LINOSA 5, Isola di LAMPEDUSA 20,492 Totale ,707 Luglio 2004 Rev. 00 Pagina 12

13 Tabella 2 Corsi d'acqua N CORPO IDRICO SIGNIFICATIVO BACINO DI APPARTENENZA SOTTOBACINO DI APPARTENENZA CRITERI DI INCLUSIONE Dimensionale 1 Pollina Pollina 2 Imera settentrionale Imera Settentrionale Ambientale o dest. d uso Elevato carico antropico 3 Torto Torto e bacini minori tra Imera settentrionale e Torto 4 S. Leonardo S. Leonardo 5 Eleuterio Eleuterio 6 Oreto Oreto 7 Nocella Nocella 8 Jato Jato 9 S. Bartolomeo San Bartolomeo 10 Birgi Birgi 11 Arena Arena 12 Belice Belice Belice 13 Belice sinistro Belice sinistro 14 Carboi Carboi 15 Verdura 16 Magazzolo Verdura e Bacini minori tra Verdura e Magazzolo Magazzolo e Bacini minori tra Magazzolo e Platani 17 Platani Platani 18 Salito Platani Salito 19 Gallo D'Oro 20 S. Leone San Leone e Bacini minori tra San Leone e Naro Gallo D'Oro 21 Naro Naro 22 Imera Meridionale Imera Meridionale 23 Gela Gela 24 Acate Acate e Bacini minori tra Gela e Acate 25 Ippari Ippari 26 Irminio Irminio 27 Tellaro Tellaro 28 Cassibile Cassibile 29 Anapo Anapo Anapo Luglio 2004 Rev. 00 Pagina 13

14 N CORPO IDRICO SIGNIFICATIVO BACINO DI APPARTENENZA SOTTOBACINO DI APPARTENENZA CRITERI DI INCLUSIONE Dimensionale Ambientale o dest. d uso 30 Ciane Ciane Elevato carico antropico 31 S. Leonardo S. Leonardo(Lentini) e B minori tra Lentini e Sim 32 Simeto Simeto 33 Salso Salso Simeto e Lago di 34 Dittaino Pergusa Dittaino 35 Gornalunga Gornalunga 36 Monaci Monaci 37 Alcantara Alcantara 38 Fiumedinisi Fiumedinisi Luglio 2004 Rev. 00 Pagina 14

15 Tabella 3 Laghi naturali N CORPO IDRICO SIGNIFICATIVO 1 Biviere di Gela BACINO DI APPARTENENZA Acate e Bacini minori tra Gela e Acate SOTTOBACINO DI APPARTENENZA Dimensionale 2 Lago di Pergusa Simeto e Lago di 3 Biviere di Cesarò Pergusa CRITERI DI INCLUSIONE Ambientale o dest. d uso Elevato carico antropico Luglio 2004 Rev. 00 Pagina 15

16 Tabella 4 Laghi artificiali N CORPO IDRICO SIGNIFICATIVO BACINO DI APPARTENENZA SOTTOBACINO DI APPARTENENZA Dimensionale CRITERI DI INCLUSIONE Ambientale o dest. d uso Elevato carico antropico 1 Rosamarina (PA) S. Leonardo 2 Scanzano (PA) Eleuterio 3 Poma (PA) Jato 4 Paceco (TP) Lenzi Bajata 5 Rubino (TP) Birgi 6 Trinità (TP) Arena 7 Garcia (PA) Belice Belice sinistro 8 Piana degli Albanesi (PA) 9 Arancio (AG) Carboi 10 Gammauta 11 Piano del Leone Verdura e Bacini minori tra Verdura e Magazzolo 12 Prizzi (PA) 13 Castello (PA) Magazzolo e Bacini minori tra Magazzolo e Platani 14 Fanaco (PA) Platani Platani 15 S. Giovanni (AG) Naro 16 Olivo (EN) Imera Meridionale 17 Villarosa (EN) 18 Comunelli (CL) Comunelli 19 Cimia (CL) Gela 20 Disueri (CL) 21 Dirillo (CT) Acate e Bacini minori tra Gela e Acate 22 S. Rosalia (RG) Irminio 23 Monte Cavallaro (SR) Bacini minori tra Anapo 24 Ponte Diddino (SR) e Lentini 25 Biviere di Lentini (SR) S. Leonardo(Lentini) e Bacini minori tra Lentini e Simeto 26 Ancipa (EN) Simeto e Lago di Pergusa Simeto 27 Ponte Barca (CT) Luglio 2004 Rev. 00 Pagina 16

17 N CORPO IDRICO SIGNIFICATIVO BACINO DI APPARTENENZA SOTTOBACINO DI APPARTENENZA Dimensionale CRITERI DI INCLUSIONE Ambientale o dest. d uso 28 Pozzillo (EN) Salso 29 Nicoletti (EN) Dittaino 30 Sciaguana (EN) 31 Ogliastro (EN) Gornalunga Elevato carico antropico Luglio 2004 Rev. 00 Pagina 17

18 Tabella 5 Acque di transizione N CORPO IDRICO SIGNIFICATIVO BACINO DI APPARTENENZA SOTTOBACINO DI APPARTENENZA CRITERI DI INCLUSIONE Ambientale o dest. d uso Elevato carico antropico 1 Laghetti di Tindari Bacini Minori tra Mazzarà e Timeto 2 Stagnone di Marsala Bacini minori tra Birgi e Mazzarò 3 Lago di Preola Bacini minori tra Arena e 4 Gorghi Tondi Modione 5 Pantano Longarini Bacini minori tra Scicli e 6 Pantano Cuba Capo Passero 7 Pantano Roveto 8 Pantano Grande Bacini minori tra Capo Passero e Tellaro 9 Pantano Piccolo 10 Lago di Ganzirri Bacini minori tra 11 Lago di Faro Fiumedinisi e Capo Peloro 12 Bagno dell Acqua Isola di Pantelleria Luglio 2004 Rev. 00 Pagina 18

19 Tabella 6 Acque marino costiere N TRATTI DI COSTA BACINI AFFERENTI Bacini minori tra Capo Peloro e Saponara CRITERI DI INCLUSIONE Balneazione Ambientale o dest. d uso Elevato carico antropico diretto Saponara 1 da Capo Milazzo a Capo Rosocolmo Bacini minori tra saponara e Niceto Niceto Muto Bacini minori tra Muto e Mela Bacini minori tra Muto e Mela Mela Bacini minori tra Mela e Rodì Rodì e Bacini minori tra Rodì e 2 da Capo Calavà a Capo Milazzo Mazzarà Mazzarà Bacini minori tra Mazzarà e Timeto Timeto Bacini minori tra Timeto e Naso 3 da Capo d Orlando a Capo Calavà Bacini minori tra Timeto e Naso Naso Bacini minori tra Naso e Zappulla 4 da Cefalù a Capo d Orlando Bacini minori tra Naso e Zappulla Zappulla e Bacini minori tra Zappulla e Rosmarino Rosmarino Bacini minori tra Rosmarino e Furiano Furiano Bacini minori tra Furiano e Caronia Luglio 2004 Rev. 00 Pagina 19

20 N TRATTI DI COSTA BACINI AFFERENTI Caronia Bacini minori tra baronia e Santo Stefano Santo Stefano e Bacini minori tra Santo Stefano e Tusa Tusa Bacini minori tra Tusa e Pollina Pollina Bacini minori tra Pollina e Lascari Bacini minori tra Pollina e Lascari Lascari e Bacini minori tra Lascari e Roccella Roccella e Bacini minori tra Roccella e Imera settentrionale Imera settentrionale CRITERI DI INCLUSIONE Balneazione Ambientale o dest. d uso Elevato carico antropico diretto Torto e Bacini minori tra Imera 5 da Capo Zafferano a Cefalù settentrionale e Torto Bacini minori tra Torto e San Leonardo San Leonardo Bacini minori tra San leonardo e Milicia Milicia Bacini minori tra Milicia ed Eleuterio Bacini minori tra Milicia ed 6 da Capo Gallo a Capo Zafferano Eleuterio Eleuterio Bacini minori tra Eleuterio e Oreto Oreto Luglio 2004 Rev. 00 Pagina 20

21 N TRATTI DI COSTA BACINI AFFERENTI Bacini minori tra oreto e Punta Raisi CRITERI DI INCLUSIONE Balneazione Ambientale o dest. d uso Elevato carico antropico diretto 7 da P.ta Raisi a Capo Gallo Bacini minori tra Oreto e Punta Raisi 8 da Capo Rama a P.ta Raisi Bacini minori tra Punta Raisi e Nocella Bacini minori tra Punta Raisi e Nocella Nocella ebacini minori tra Nocella e Jato Jato 9 da Capo S. Vito a Capo Rama Bacini minori tra Jato e San Bartolomeo San Bartolomeo Bacini minori tra san Bartolomeo e Punta di Solanto Bacini minori tra Punta di Solanto e Forgia Bacini minori tra Punta di Solanto 10 da Punta Ligny a Capo S. Vito e Forgia Forgia e Bacini minori tra Forgia e Lenzi Forgia e bacini minori tra Forgia e Lenzi 11 da Capo Lilibeo a Punta Ligny Lenzi Bacini minori tra Lenzi e Birgi Birgi Bacini minori tra Birgi e Mazzarò 12 da Capo Granitola a Capo Lilibeo Bacini minori tra Birgi e Mazzarò Mazarò e bacini minori tra Mazarò e Arena Arena Luglio 2004 Rev. 00 Pagina 21

22 N TRATTI DI COSTA BACINI AFFERENTI Bacini minori tra Arena e Modione Bacini minori tra Arena e Modione CRITERI DI INCLUSIONE Balneazione Ambientale o dest. d uso Elevato carico antropico diretto Modione e Bacini minori tra 13 da Capo S. Marco a Capo Granitola Modione e Belice Belice Bacini minori tra Belice e Carboj Carboi Bacini minori tra Carboj e Verdura Bacini minori tra carboj e Verdura Verdura e Bacini minori tra Verdura e Magazzolo Magazzolo e Bacini minori tra Magazzolo e Platani Platani Bacini minori tra Platani e Canne Canne 14 da Licata a Capo S. Marco Bacini minori tra Canne e San Leone San Leone e Bacini minori tra San Leone e Naro Naro Bacini minori tra Naro e Palma Palma Bacini minori tra Palma e Imera Meridionale Imera meridionale Comunelli 15 da Capo Scalambri a Licata Gela Acate Ippari 16 Irminio Luglio 2004 Rev. 00 Pagina 22

23 N TRATTI DI COSTA BACINI AFFERENTI da Punta Religione a Capo Scalambri Bacini minori tra Scicli e Capo Passero CRITERI DI INCLUSIONE Balneazione Ambientale o dest. d uso Elevato carico antropico diretto Bacini minori tra Scicli e Capo 17 da Capo Passero a P.ta Religione Passero Bacini minori tra Capo Passero e Tellaro 18 da Torre Vendicari a Capo Passero Bacini minori tra Capo Passero e Tellaro Bacini minori tra Capo Passero e Tellaro Tellaro 19 da Capo Murro di Porco a Torre Vendicari Noto e bacini minori fra Tellaro e Noto Bacini minori fra Noto e Cassibile Cassibile Bacini minori fra Cassibile e Anapo Bacini minori fra Cassibile e 20 da Capo S. Panagia a Capo Murro di Porco Anapo Anapo Bacini minori tra Anapo e Lentini 21 da Capo S. Croce a Capo S. Panagia Bacini minori tra Anapo e Lentini San Leonardo (Lentini) 22 da Torre Archirafi a Capo S. Croce Simeto e Lago di Pergusa Bacini minori tra Simeto e Alcantara 23 da Capo Scaletta a Torre Archirafi Bacini minori tra Simeto e Alcantara Alcantara Bacini minori tra Alcantara e Agrò Luglio 2004 Rev. 00 Pagina 23

24 N TRATTI DI COSTA BACINI AFFERENTI Agrò e bacini minori tra Agrò e Savoca Savoca Pagliata e bacini minori tra Pagliata e Fiumedinisi Fiumedinisi Bacini minori tra Fiumedinisi e Capo Peloro CRITERI DI INCLUSIONE Balneazione Ambientale o dest. d uso Elevato carico antropico diretto Bacini minori tra Fiumedinisi e 24 da Capo Rosocolmo a Capo Scaletta Capo Peloro Bacini minori tra Capo Peloro e Saponara 25 Vulcano 26 Lipari 27 Salina 28 Panarea 29 Stromboli 30 Alicudi 31 Filicudi 32 Ustica 33 Favignana 34 Levanzo 35 Marettimo 36 Pantelleria 37 Linosa 38 Lampedusa Luglio 2004 Rev. 00 Pagina 24

25 4. Attribuzione dei codici Il codice identificativo rappresenta la chiave di contatto tra il database alfanumerico ed il database grafico. L esatta assegnazione del codice identificativo univoco all oggetto grafico e la congruenza tra questo e i dati del database, riveste quindi un importanza fondamentale nell ambito delle operazioni da effettuare per la costruzione del SIT. Va sottolineato che gli oggetti codificati come di seguito descritto sono esclusivamente quelli elaborati dalla Tutte le informazioni provenienti dagli strati informativi raccolti mantengono la loro originale codifica Codice identificativo univoco del corpo idrico superficiale PROGRESSIVO BACINO (3 caratteri) R Codice Bacino Il territorio regionale è stato suddiviso in bacini il cui codice è costituito da un numero di 6 cifre ( i bacini individuati sono 102 più le isole). La prima è una lettera che identifica la tipologia del bacino (come riportato nei criteri generali del decreto 19 agosto 2003) seguita dal codice ISTAT della regione e da un numero progressivo a tre cifre. A livello nazionale le tipologie di bacino identificate sono: regionale R interregionale I nazionale N transfrontaliero T sperimentale o situato in aree ad elevato rischio ambientale ai sensi della L.183/89 e della L.349/86 S Nel territorio siciliano tutti i bacini sono di tipo regionale Codice Sottobacino CODICE ISTAT (2 caratteri) PROGRESSIVO BACINO (3 caratteri) R 1 9 S CODICE ISTAT (2 caratteri) PROGRESSIVO SOTTOBACINO (2 caratteri) Luglio 2004 Rev. 00 Pagina 25

26 In alcuni bacini significativi vengo identificati anche i sottobacini. In particolare sono evidenziati i bacini diretti dei laghi, quelli allacciati e quelli delle aste fluviali significative di ordine superiore al primo. Ad ognuno di tali oggetti del database viene assegnato un codice analogo a quello del bacino e costituito dalla lettera R seguita dal codice ISTAT della regione, dal numero progressivo del bacino, dalla lettera S e da un numero progressivo a due cifre Codice corpo idrico PROGRESSIVO BACINO (3 caratteri) PREFISSO CORPO IDRICO (2 caratteri) R 1 9 CODICE ISTAT (2 caratteri) PROGRESSIVO CORPO IDRICO (3 caratteri) Il codice del generico corpo idrico superficiale fa riferimento al bacino di appartenenza ed è pertanto costituito dal codice del bacino seguito dal prefisso corpo idrico + numero progressivo corpo idrico. Elenco prefissi corpi idrici superficiali: CA LN AC AT LA AS ZV CORSI D ACQUA ACQUE LACUSTRI ACQUE COSTIERE ACQUE DI TRANSIZIONE CORPI IDRICI ARTIFICIALI (CANALI) - NON PRESENTI CORPI IDRICI ARTIFICIALI (LAGHI ARTIFICIALI) AREE DI SALVAGUARDIA ZONE VULNERABILI Codice corso d acqua La codifica dei corsi d acqua così come definita nel paragrafo precedente è stata poi sostituita con quella suggerita dall APAT. Nell elaborazione dei documenti attualmente sono entrambe presenti poiché la prima contiene il riferimento al bacino. La nuova codifica fa riferimento al documento CODIFICA DEI CORPI IDRICI SUPERFICIALI della Commissione Operativa Tecnica per il Sistema Informativo del Bacino Po S.I.B.A.PO Parma Ottobre 1994, codifica ripresa dal documento ANPA Criteri per la standardizzazione dei dati e per la trasmissione delle informazioni - Novembre Luglio 2004 Rev. 00 Pagina 26

27 Tale sistema di codifica è basato sulla territorialità del bacino che lo contiene e sulla gerarchia della confluenza, contata a partire dal corso d acqua principale (gerarchia 1 alla foce). Il codice del corso d acqua principale è costituito da una lettera che identifica una delle seguenti categorie: regionale R interregionale I nazionale N Le ultime due categorie prevedono un censimento nazionale (SINA), mentre la codifica dei fiumi regionali viene fatta autonomamente dalla Regione. Nel caso della Regione Sicilia Tutti i fiumi rientrano nella tipologia Regionale. Alla lettera R segue il numero progressivo del corso d acqua costituito da tre cifre. Sono poi previsti tre caratteri per i corsi di gerarchia 2 e 3 separati da un punto, e due caratteri per le gerarchie superiori fino al settimo ordine. R PROGRESSIVO CORSO D ACQUA (3 caratteri) SOTTOCODICE CORSO D ACQUA Luglio 2004 Rev. 00 Pagina 27

28 Codice identificativo univoco del corpo idrico sotterraneo CODICE CORPO IDRICO (5 caratteri) R 1 9 C S P CODICE ISTAT (2 caratteri) CODICE POLIGONO TRACCIA DI AFFIORAMENTO (3 caratteri) Codice Bacino Idrogeologico Il territorio regionale è stato suddiviso in principali idrostrutture il cui codice è costituito da un stringa di 6 cifre. La prima è una lettera che identifica la tipologia del bacino (come riportato nei criteri generali del decreto 19 agosto 2003) seguita dal codice ISTAT della regione, dalla lettera I e da un numero progressivo a due cifre. A livello nazionale le tipologie di bacino identificate sono: regionale R interregionale I nazionale N transfrontaliero T sperimentale o situato in aree ad elevato rischio ambientale ai sensi della L.183/89 e della L.349/86 S Nel territorio siciliano tutti i bacini idrogeologici sono di tipo regionale Codice corpo idrico sotterraneo Per sua intrinseca natura e geometria, l intersezione con la superficie topografica di un singolo corpo idrico sotterraneo, che rappresenta l area da cartografare, può generare non un singolo poligono bensì un insieme di poligoni non a contatto reciproco, che però si riferiscono ad una entità unica ed indissolubile (corpo idrico sotterraneo). La possibilità di codificare un insieme di poligoni come singolo corpo idrico sotterraneo deve quindi necessariamente essere prevista nella codifica, altrimenti si avrebbero più poligoni aventi medesimo identificativo, con conseguenti problemi nelle strutture dati da rappresentare in ambito GIS. Il codice corpo idrico sarà quindi composto dal prefisso corpo idrico di due caratteri più un numero progressivo corpo idrico di tre cifre. Nel caso dei corpi idrici sotterranei il prefisso corpo idrico è CS. Verrà inoltre aggiunto un sottocodice di tre caratteri che identifica i singoli poligoni in cui è eventualmente suddivisa la traccia di affioramento del singolo corpo idrico sotterraneo costituito dalla lettera P seguita da un numero di due cifre. Luglio 2004 Rev. 00 Pagina 28

29 4.2. Codice identificativo univoco delle stazioni di monitoraggio Per le stazioni di monitoraggio, così come indicato nel decreto 19 Agosto 2003, il sistema di codifica sarà quello adottato dal Sistema Informativo Nazionale per l Ambiente. Tale codice sarà costituito da due sottocampi, uno relativo al bacino di appartenenza della stazione così come definito al punto 1.1, l altro dal numero progressivo di 5 cifre della stazione. PROGRESSIVO BACINO (3 caratteri) R 1 9 Esempi: 1) Il bacino del fiume Verdura ha il seguente codice R19061 CODICE ISTAT (2 caratteri) PROGRESSIVO STAZIONE (5 caratteri) 2) Il sottobacino del fiume Verdura avrà il seguente codice R19061S01 Mentre secondo la codifica SOGESID tale codice è R19061CA001 2) Il fiume Verdura avrà il seguente codice secondo la codifica SI.BA.PO R061 Mentre secondo la codifica SOGESID tale codice è R19061CA001 Luglio 2004 Rev. 00 Pagina 29

30 5. Organizzazione delle schede informatiche ed accesso ai dati Le schede informatiche contenenti le informazioni da trasmettere così come richieste nel Decreto 19 agosto 2003 relativo alle Modalità di trasmissione delle informazioni sullo stato di qualità dei corpi idrici e sulla classificazione delle acque, sono state costruite in modo da riprodurre l impostazione delle schede del suddetto decreto nell output di stampa. La digitalizzazione delle informazioni è avvenuta attraverso l utilizzo di fogli elettronici in excel Archiviazione dei file Tutti i file sono stati archiviati secondo un sistema di cartelle che viene di seguito schematizzato. La cartella Decreto 19 agosto 2003 SICILIA contiene tutte le informazioni raccolte dalla Sogesid per il territorio della regione Sicilia ed organizzate per bacino idrografico. Questa cartella contiene un elenco di sottocartelle denominate con i codici dei bacini idrografici identificati dalla Regione come significativi ai sensi del D.Lgs. 152/99. Contiene inoltre una cartella denominata Acque marine costiere che raccoglie tutte le informazioni relative ai corpi idrici acque marino-costiere. All interno di ogni cartella denominata con il codice del bacino significativo, ci saranno ulteriori sottocartelle denominate con il numero della scheda corrispondente del decreto e contenenti i file excel o word in cui sono stati caricati i dati. Tali file sono denominati con il numero della scheda e il codice del corpo idrico a cui si riferiscono. E da sottolineare che sia la cartella denominata con il numero della scheda che il file corrispondente alla stessa scheda saranno presenti soltanto qualora all interno del bacino esaminato ricada quella tipologia di corpo idrico prevista nella suddetta scheda. Ad ogni file di estensione *.xls corrisponde una scheda del decreto; all interno di ogni file, ad ogni foglio di lavoro corrisponde una pagina del decreto Nomenclatura file I file relativi alla compilazione delle schede saranno denominati secondo lo schema riportato di seguito, al fine di poter organizzare un archivio che consenta di individuare agevolmente la posizione dei file di interesse. Le schede 1 e 3 contengono informazioni di carattere generale sul bacino e sono compilate per tutti i bacini che all interno del quale ricada almeno un corpo idrico significativo. Il nome dei file, come riportato nello schema seguente, sarà costituito dalla parola scheda immediatamente seguito dal numero della scheda corrispondente nel decreto, dal codice del bacino (solo la parte numerica a cinque bit), quindi dal codice del corpo idrico oggetto della compilazione. Per la scheda 1 di inquadramento generale del bacino, sarà presente anche un file word che contiene il testo delle descrizioni delle caratteristiche geologiche, istologiche e climatiche richieste nella pagina 16 del decreto. Tale file word avrà lo stesso nome del corrispondente file excel distinguendosi da questo per la sua estensione (*.doc). Luglio 2004 Rev. 00 Pagina 30

31 SCHEDE DEL DECRETO LEGISLATIVO 19 AGOSTO 2003 scheda _.xls Codice bacino scheda.doc Codice bacino Le schede 4, 4.1, 5, 6, 7, e 8bis, contengono informazioni sulla caratterizzazione dei singoli corpi idrici identificati come significativi. Anche in questo caso il nome dei file, come riportato nello schema seguente, sarà costituito dalla parola scheda immediatamente seguito dal numero della scheda corrispondente nel decreto, dal codice del bacino (solo la parte numerica a cinque bit), ma verrà anche aggiunto il codice del corpo idrico. SCHEDE DEL DECRETO LEGISLATIVO 19 AGOSTO 2003 Codice corpo idrico scheda.xls Codice bacino La figura mostra la suddetta impostazione dei file. Luglio 2004 Rev. 00 Pagina 31

32 Fig Impostazione dei file e delle cartelle Luglio 2004 Rev. 00 Pagina 32

33 5.3 Output di stampa delle schede Come gia visto precedentemente, ad ogni file di estensione *.xls corrisponde una scheda del decreto; all interno di ogni file, ad ogni foglio di lavoro corrisponde una pagina del decreto. La stampa dei file è organizzata in modo che ogni pagina stampata sia riconoscibile attraverso la notazione riportata a piè di pagina così come è evidenziato in figura Tale notazione è costituita dal nome del file che la contiene, nel caso della figura scheda 3 _19057.xls, quindi dal nome del foglio all interno del file excel (21). Il nome del foglio all interno del file excel ( 21 nella figura 5.3.2) corrisponde alla analoga pagina del decreto. Qualora all interno del file excel siano presenti più fogli corrispondenti alla stessa pagina del decreto, e ciò ad esempio si verifica per la stazioni di monitoraggio per le quali per ognuna vanno riempite le stesse schede, alla denominazione del foglio seguirà un numero progressivo preceduto da un trattino (fig.5.3.3). Scheda 3_19057.xls_21 Fig Anteprima di stampa di una pagina all interno del file excel Luglio 2004 Rev. 00 Pagina 33

34 Nome file Nome foglio Fig Impostazione del file excel Luglio 2004 Rev. 00 Pagina 34

35 Nome fogli per la stazione 1 Nome fogli per la stazione 2 Fig Impostazione del file excel nel caso in cui una pagina del decreto viene ripetuta Luglio 2004 Rev. 00 Pagina 35

36 6. Metodologia di compilazione Il lavoro effettuato consiste nella compilazione delle schede dalla 1 alla 8bis del supplemento ordinario della Gazzetta Ufficiale serie n.218-caratteristiche dei bacini idrografici e analisi dell impatto esercitato dall attività antropica Scheda 1 Caratteristiche dei bacini idrografici E stato preso in considerazione l elenco dei bacini significativi così come fornito dalla struttura commissariale, in cui vengono specificati anche alcuni sottobacini. La scheda 1a identificazione del bacino riporta la denominazione del bacino, il codice e la localizzazione geografica (coordinate dei punti estremi del bacino rappresentate nel sistema di riferimento UTM WGS84). La scheda 1b fornisce una descrizione sintetica delle caratteristiche geologiche, idrologiche e climatiche dei bacini oggetto di studio. Le informazioni sono state ricavate nel modo seguente: caratteristiche geologiche del bacino - sono state ottenute sovrapponendo, mediante l utilizzo del S.I.T, la carta geologica a quella dei bacini idrografici. In tal modo è stato possibile identificare la tipologia dei substrati (calcareo, siliceo, organico) prevalente nel bacino considerato; caratteristiche idrologiche sono state desunte dal Piano Regionale di risanamento delle acque (Censimento corpi idrici) dell Assessorato del territorio dell ambiente Regione Sicilia ; la classificazione climatica del bacino è stata effettuata facendo ricorso alla cartografia relativa agli indici climatici fornita dal SIAS (Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano) della Regione Siciliana ed in particolar modo quella elaborata in base agli indici di classificazione proposti da De Martonne e da Thornthwaite. Le principali informazioni climatiche in termini di precipitazioni e temperature sono state ricavate sovrapponendo, mediante l utilizzo del S.I.T, la carta dei bacini idrografici rispettivamente con la carta dei valori annui di precipitazione avvenute in Sicilia elaborata in base al 50 percentile (mm), con la carta della T massima, della T minima e della T media elaborate dalla SIAS - Atlante Climatologico della Sicilia. Sono state elencate anche le principali stazioni termo-pluviometriche presenti nel bacino ed è stata infine effettuata la stima della precipitazione media annua in determinate sezioni di chiusura sottese dai serbatoi esistenti nel bacino utilizzando le informazioni riportate nelle schede di analisi di criticità fornite dalla SOGIN. La scheda 1c descrive le caratteristiche socio-economiche del bacino ed è articolata in tre parti: scheda 1.c1 riguardante la caratterizzazione dell'uso agro-forestale del suolo scheda 1.c2 riguardante la caratterizzazione della pressione antropica del bacino scheda 1.c3 riguardante le presenze faunistiche e vegetazionali più significative nel bacino e nei diversi sottobacini La scheda 1.c1 fornisce una sintesi dell uso del suolo nel bacino. Rispetto alla scheda originaria sono state effettuate delle modifiche per adeguare la scheda alla realtà siciliana che non comprende le classi descritte ma è caratterizzata da altre realtà vegetazionali e per rendere omogenea la scheda alla cartografia prodotta. Tale caratterizzazione è stata effettuata prendendo come base dati la carta di uso del suolo dell Assessorato Territorio e Ambiente (1994). La superficie destinata ad usi rurali è stata ottenuta come differenza tra la superficie totale del bacino meno le classi (di 1 livello) territori modellati, territori boscati e ambienti semi naturali Luglio 2004 Rev. 00 Pagina 36

37 ad eccezione dei pascoli (classe 322), zone umide e corpi idrici della carta; la SAU è stata ottenuta sottraendo alla classe precedente le tare aziendali medie ricavate dai dati ISTAT (5 censimento generale dell'agricoltura, 2000), tavole 4.11, dati provinciali. La SAU è stata descritta individuando le seguenti classi: seminativi, orticole, colture in serra, superfici a vite, superfici ad olivo, superfici ad agrumeti, superfici a mandorlo, superfici a frutteto, altre legnose agrarie, pascolo. La classe colture orticole è stata ottenuta dalla disaggregazione della classe 211 e 232 della carta che comprendeva sia seminativi che foraggere che colture orticole; la scissione è stata effettuata in relazione alle percentuali delle orticole rispetto ai seminativi ricavate a livello comunale (tavole 3.4) dal censimento dell agricoltura dell ISTAT. La classe boschi (classe 31 della carta) è stata poi differenziata in fustaia, ceduo, macchia mediterranea e coltura legnosa specializzata, sempre riferendo i dati a quelli ISTAT a livello provinciale (fustaie, cedui e macchia mediterranea, tavole 2.17) e a livello comunale (colture legnose specializzate, tavole 4.11). E stata poi considerata la voce boschi naturali le cui informazioni saranno reperite da studi specifici o da colloqui con gli uffici dipartimentali delle foreste non essendo disponibili censimenti dei boschi aggiornati. La superficie boscata è stata ottenuta dalla somma dei boschi naturali, delle legnose specializzate, di fustaie, cedui e macchia mediterranea. Si precisa che i dati riportati servono a descrivere la realtà del bacino pertanto non sono state riportate classi di uso del suolo che rappresentano situazioni frammentarie e non caratterizzanti l uso del suolo ma che rientrano nel calcolo della SAU. Tali superfici saranno tenute in conto però per la stima dei fabbisogni. Nella scheda sono stati indicati gli apporti di azoto e fosforo relative alle classi colturali descritte; i valori unitari sono stati desunti dalla bibliografia scientifica esistente e mediati per avere un valore unico per classe. Tali valori risultano inferiori a quelli indicati nel Codice di Buona Pratica Agricola dell Ass. Agricoltura e Foreste in quanto valori medi forniti per coltura. I valori degli apporti di azoto e fosforo presi in considerazione sono riportati nella seguente tabella: COLTURE N [kg/ha anno] Orticole Colture in serra Pascoli Vite Olivo Agrumi Mandorlo Frutteti Altre legnose P [kg/ha anno] La scheda 1.c2 fornisce una sintesi sulla pressione antropica derivante dalle attività economiche nel bacino e nei diversi sottobacini attraverso l utilizzo di indicatori specifici (abitanti residenti e abitanti fluttuanti, addetti alle attività industriali, Superficie Agricola totale e SAU, prelievi idrici da acque sotterranee e superficiali, capi zootecnici presenti). In particolare per calcolare il numero degli abitanti residenti e degli abitanti fluttuanti è stato utilizzato il Piano d Ambito delle province ricadenti nei bacini tenendo in considerazione l ubicazione dei centri abitati. Mediante l utilizzo del S.I.T, si sono sovrapposti i due tematismi: Luglio 2004 Rev. 00 Pagina 37

38 centri abitati e carta dei bacini idrografici. Si è proceduto quindi al calcolo del numero degli abitanti totale sommando i dati riportati nel Piano d Ambito, tenendo in considerazione l effettiva percentuale di ciascun centro abitato ricadente entro i limiti del bacino. Il numero degli addetti alle attività industriali è stato ricavato mediante l utilizzo dei dati ISTAT (8 censimento generale dell Industria e dei servizi, 2001), in particolare sommando gli addetti comune per comune del bacino in esame di tutte le sezioni economiche appartenenti al settore industriale; per ottenere il numero degli addetti degli insediamenti che presentano scarichi degli sostanze pericolose sono stati sommati gli addetti ad attività manifatturiere che producono tali sostanze (industrie tessili e dell abbigliamento, industrie conciarie, fabbricazione di prodotti in cuoio, pelle e similari, fabbricazione di coke, raffinerie di petrolio, trattamento combustibili nucleari, fabbricazione di prodotti chimici e di fibre sintetiche e artificiali e fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche (rispettivamente sottosezioni economiche DB, DC, DF, DG, DH), mentre il numero degli addetti degli insediamenti produttivi idroesigenti è stato calcolato sommando gli addetti che lavorano all estrazione di minerali, ad attivita' manifatturiere, alla produzione e distribuzione di energia elettrica, gas e acqua (rispettivamente sezioni economiche C, D, E). Infine il numero degli addetti alle attività terziarie è stato calcolato sommando gli addetti che lavorano al commercio ingrosso e dettaglio, alla riparazione di auto, moto e beni personali, in alberghi e ristoranti, ai trasporti, magazzinaggio e comunicazioni, alla intermediazione monetaria e finanziaria, ad attivita' immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, alla pubblica amministrazione e difesa; assicurazione sociale obbligatoria, all istruzione, alla sanita' e altri servizi sociali ed ad altri servizi pubblici, sociali e personali (sezioni economiche G, H, I, J, K, L, M, N, O). Il valore della Superficie Agricola totale e della Superficie Agricola Utilizzata (SAU) viene estrapolato dalla scheda precedente. I prelievi idrici da acque sotterranee e Prelievi idrici da acque superficiali corrispondono alla somma dei prelievi idrici potabili, industriali e irrigui. Per quanto riguarda i capi zootecnici (bovini, suini, ovini, avicoli ed altri) presenti nel bacino sono state utilizzate la Tavola 4.14 (Aziende con allevamenti e aziende con bovini, bufalini, suini e relativo numero di capi per comune e zona altimetrica) e la Tavola 4.15 (Aziende con ovini, caprini, equini, allevamenti avicoli e relativo numero di capi per comune e zona altimetrica) fornite nel 5 censimento generale dell'agricoltura, 2000, dell ISTAT. Si è proceduto al calcolo del numero totale di capi zootecnici sommando i dati riguardanti i comuni ricadenti nel bacino. Nel caso in cui il comune non ricade per intero all interno del bacino è stata effettuata una stima in percentuale dell effettiva presenza dei capi zootecnici bovini, ovini ed equini, tenendo in considerazione la presenza di pascolo all interno del territorio comunale. Per valutare la ubicazione dei pascoli sono state sovrapposte, mediante l utilizzo del S.I.T, la carta dei bacini idrografici, la carta dell uso del suolo, ed il tematismo indicante le delimitazioni comunali. Per quanto riguarda suini ed avicoli si è invece moltiplicata la percentuale di comune ricadente nel bacino per il numero di capi presenti nel comune stesso secondo l ISTAT. Utilizzando tali metodologie, a partire dal numero di capi rilevati per ciascun territorio comunale è stato eseguito il calcolo dei capi zootecnici equivalenti e il calcolo dell azoto prodotto (t/anno). Per il calcolo dell azoto prodotto sono stati utilizzati i valori di N prodotto all anno e per capo (kg/anno*capo) forniti nel quaderno 90 dell IRSA, tali valori sono forniti nella tabella seguente: Luglio 2004 Rev. 00 Pagina 38

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