MEMORIE SOCIETÀ ENTOMOLOGICA ITALIANA DELLA. Non-commercial use only. Volume 92. Fascicolo I-II

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1 ISSN MEMORIE DELLA SOCIETÀ ENTOMOLOGICA ITALIANA Volume 92 Fascicolo I-II Supplemento al Bollettino della Società Entomologica Italiana 147(3) ( ) 15 dicembre 2015 SOCIETÀ ENTOMOLOGICA ITALIANA via Brigata Liguria 9 Genova

2 ISSN MEMORIE DELLA SOCIETÀ ENTOMOLOGICA ITALIANA Fondata nel Eretta a Ente Morale con R. Decreto 28 Maggio 1936 Volume 92 Fascicolo I-II Supplemento al Bollettino della Società Entomologica Italiana 147(3) ( ) REGISTRATO PRESSO IL TRIBUNALE DI GENOVA AL N. 76 (4 LUGLIO 1949) Prof. Achille Casale - Direttore Responsabile Spedizione in Abbonamento Postale 70% - Quadrimestrale Pubblicazione a cura di PAGEPress - Via G. Belli 7, Pavia S O C I E T À E N TO M O L O G I CA I TA L I A NA via Brigata Liguria 9 Genova

3 MEMORIE SOC. ENTOMOL. ITAL., 92 (1-2): 3-38, ISSN DICEMBRE 2015 Enrico BUSATO * - Luca BERTIGnOnO ** - Ilaria BRUnET ** - Francesca MADORMO ** - Alberto ALMA * Coleotteri Carabidi in agroecosistemi della Valle d Aosta Riassunto: nell ambito di uno studio sulla biodiversità animale e vegetale relativa a 11 macroaree della Regione Valle d Aosta comprendenti agroecosistemi (vigneto e meleto) ed ecosistemi naturali o seminaturali, particolare attenzione è stata rivolta ai Coleotteri Carabidi, insetti da tempo ampiamente utilizzati come bioindicatori per i loro adattamenti ad ambienti peculiari e differenziati. Le indagini sono state condotte con cadenza decadale, da aprile a novembre nel triennio Per ogni macroarea, 3 trappole a caduta sono state disposte lungo la diagonale di ogni unità campione. Inoltre, raccolte a vista sono state realizzate con periodicità mensile. Per l elaborazione dei dati è stato adottato l indice di biodiversità di Shannon-Wiener. nei 3 anni sono stati censiti più di individui per un totale di 88 specie. La carabidofauna è risultata composta da specie a vasta geonemia, con distribuzione in prevalenza asiatico-europea, sibirico-europea o europea. L indice di Shannon-Wiener ha toccato valori elevati in diverse aree. Questi dati indicano che la Valle d Aosta, all interno di alcuni agroecosistemi (vigneto e meleto), conserva un ottimo livello di qualità ambientale che è indubbiamente legato a un oculata gestione agronomica dei trattamenti fitosanitari e alla presenza di numerose fasce di incolti e di boschi stabili, che formano una striscia continua tra gli appezzamenti coltivati e fungono da corridoio ecologico e importante zona di rifugio per i Coleotteri Carabidi. Abstract: Coleoptera Carabidae of the Valle d Aosta Region agroecosystems. Within a study on the animal and plant biodiversity of 11 macroareas of the Valle d Aosta Region, including agro-ecosystems (vineyards and apple orchards) and natural ecosystems, particular attention was focused on Coleoptera Carabidae because of their adaptability to peculiar and diverse environments. Surveys were carried out every 10 days, from April to november, in the years , in 5 different sample units in each macroarea. Three pit-fall traps were placed along the diagonal of each sample unit. Moreover ground searching was carried out monthly. The Shannon-Wiener index was used to measure biodiversity. During the 3 years more than 21,000 specimens were recorded for a total of 88 species. The carabid fauna was formed by species with a broad geographical distribution mainly Asian-European, Sibiric-European or European. The Shannon-Wiener index reached high values in different areas. These data suggest that the Valle d Aosta Region, within some agro-ecosystems (vineyards and apple orchards), preserves an excellent quality level doubtlessly due to a wise agronomical and phytosanitary management and to several uncultivated and stable wood corridors that form a continuous stripe between cultivated parcels, becoming an important shelter place for Coleoptera Carabidae. Key words: Valle d Aosta, Carabidae, Meleto, Vigneto, Pitfall trap, Catture a vista, Bioindicatori. InTRODUzIOnE La famiglia Carabidae (Latreille, 1810), appartenente al Sottordine Adephaga Clairville, 1806 dell Ordine Coleoptera, comprende nel mondo quasi specie descritte (Lorenz, 2005). nella fauna italiana, è rappresentata da circa 1300 specie (Vigna Taglianti, 2005). Gli adulti sono di aspetto generale piuttosto omogeneo, di dimensioni molto variabili, da meno di 1 mm a 8 cm e sono caratterizzati da lunghe zampe cursorie, mandibole e palpi prominenti, elitre striate e gruppi di setole tattili. Le larve campodeiformi hanno zampe, antenne e mandibole ben sviluppate e portano urogonfi fissi (Crowson, 1981; Lawrence & Britton, 1991). La maggior parte dei Carabidae sono predatori generalisti, ma alcuni gruppi includono predatori specializzati (elicofagi, ad esempio), o fitofagi (Brandmayr et al., 2005). Da tempo i Carabidi, per la loro capacità di adattamento ad habitat peculiari e differenziati, sono utilizzati per la caratterizzazione dei diversi ambienti sia naturali sia antropizzati come i terreni agricoli (Kromp, 1999). L agricoltura influenza profondamente la composizione, l abbondanza e la distribuzione spaziale dei Carabidi mediante l uso di agrofarmaci e cambiamenti della struttura degli habitat (diverse colture e diversi metodi di coltivazione). In ambiente agrario i coleotteri Carabidi rappresentano un importante componente della fauna terrestre epigea, in quanto presentano un elevata abbondanza di specie e di individui. I Carabidi, ben conosciuti da un punto di vista * Enrico Busato, Alberto Alma, DISAFA - Entomologia Generale e Applicata, Università degli Studi di Torino, Largo P. Braccini 2, Grugliasco (TO), Italia. enrico.busato@unito.it; alberto.alma@unito.it ** Luca Bertignono, Ilaria Brunet, Francesca Madormo, Institut Agricole Régional, Regione La Rochère 1/A, Aosta, Italia. l.bertignono@iaraosta.it; ilariabrunet@hotmail.it; f.madormo@iaraosta.it 3

4 BUSATO - BERTIGNONO - BRUNET - MADORMO - ALMA tassonomico, facilmente censibili mediante tecniche standardizzate e ripetibili (niemelä et al., 2000), sono ampiamente rappresentati nelle zoocenosi in quasi tutti i tipi di ambiente (Thiele, 1977). Questa Famiglia di coleotteri viene ormai globalmente impiegata come indicatore di qualità degli ecosistemi, dal momento che le carabidocenosi rispondono, direttamente e indirettamente, ai cambiamenti di gestione degli ecosistemi e alle attività antropiche (Kromp, 1989; Brandmayr & Pizzolotto, 1994; Brandmayr et al., 2005). L aumento del disturbo, dovuto alle diverse pratiche agronomiche, porta a una riduzione della quantità delle specie e degli individui (Rushton et al. 1989, 1990; Blake et al. 1996), in modo particolare delle specie di grandi dimensioni, specialiste e con scarso potere dispersivo. Tuttavia, se il disturbo e le pratiche agronomiche assumono una certa ripetività nel corso degli anni, essi diventano fattori caratterizzanti un determinato agroecosistema, perché permettono l instaurazione e il mantenimento di nuovi equilibri (zandigiacomo et al., 1987). non tutti i Carabidi sembrano però disturbati dalle attività antropiche, le pratiche agricole sembrerebbero, di fatto, favorire l aumento delle specie più piccole e generaliste con una buona abilità di dispersione (Rushton et al., 1989; Rainio & niemelä, 2003) e le specie che preferiscono le condizioni aride (Blake et al., 1996). Scopo della presente ricerca, svolta nell ambito di un progetto per lo studio della biodiversità animale e vegetale della Regione Valle d Aosta, è un inventario della biodiversità carabidica in agroecosistemi (vigneto e meleto) ed ecosistemi naturali o seminaturali, in gran parte esposti a sud e caratterizzati da elevate escursioni termiche e dalla rapida disidratazione della vegetazione al suolo. La Valle d Aosta è un area particolarmente ben indagata per quanto riguarda la carabidofauna in ambienti naturali (tali ricerche, effettuate da diversi Autori, coprono un periodo temporale che va dal 1841 ai giorni nostri (Allegro et al., 2011; Bisio et al., 2012; Bisio, 2013), ma le conoscenze su settori sottoposti a coltura e ad attività antropiche da lungo tempo risultavano ancora lacunose. MATERIALI E METODI Le indagini sono state condotte nel triennio all interno di 11 macroaree, così ripartite nel corso degli anni (Fig. 1): 2006: Aymavilles Loc. Les Crêtes m 710; Morgex Loc. Lavancher m 1000 (I anno); Saint-Pierre M.te Torrette m : Arnad Loc. Château Vallaise m ; Montjovet Loc. Balmet m ; Morgex Loc. Lavancher m 1000 (II anno); Quart Loc. Olleyes m ; Saint-Denis Loc. Grossa Golliana m : Donnas Loc. Ronc Gias m ; Gressan Loc. Champlan m ; Gressan Loc. Tour de Villa m ; Villeneuve Loc. Châtelet m In ogni macroarea sono state individuate 5 differenti unità campione in cui sono state condotte le seguenti indagini: - Catture con uso di trappole a caduta (pit-fall traps): per ciascuna unità campione sono state collocate, lungo la diagonale, 3 trappole a caduta. Le trappole erano costituite da bicchieri di plastica del diametro di 10 cm, interrati fino all orlo e riempiti per 1/3 di aceto bianco che svolgeva la funzione di attrattivo per i coleotteri. Al fine di limitare l evaporazione del liquido attrattivo e di impedire che questo potesse essere diluito dalle piogge, ogni trappola è stata coperta con una grossa pietra tenuta leggermente sollevata da un altra pietra di piccole dimensioni per permettere il passaggio degli insetti. Il rinnovo del liquido attrattivo e il controllo delle catture sono stati effettuati con cadenza decadale da aprile a novembre. - Catture a vista: realizzate con periodicità mensile da aprile a novembre, esplorando il terreno e sollevando pietre e tronchi adagiati al suolo, zappettando le scarpate umide o cercando all interno di ceppaie marcescenti. Alcuni individui delle specie più interessanti sono stati preparati a secco su cartellino, mentre la restante parte del materiale è stata conservata in alcool etilico al 60%. Con i risultati ottenuti dai vari campionamenti, è stato realizzato un catalogo topografico dove le specie sono state elencate secondo l ordine della Checklist Italiana (Vigna Taglianti, 2005), mentre la nomenclatura è quella aggiornata della Fauna Europaea (Vigna Taglianti, 2014). Per meglio caratterizzare la tipologia della cenosi carabidica sono stati inoltre analizzati il corotipo, lo stato alare, l ecologia e la distribuzione in Valle d Aosta dei taxa raccolti. In particolare, la forma di sviluppo alare risulta essere un 4

5 Carabidi in agroecosistemi della Valle d Aosta parametro di valutazione molto significativo perché strettamente correlato alla capacità di dispersione e di colonizzazione di nuovi ambienti da parte delle specie. L ecologia permette invece di stabilire se l ambiente in cui sono state rinvenute le differenti specie di Carabidi è quello normalmente colonizzato dalle entità raccolte o se queste provengano invece dalle confinanti tipologie ambientali. Per ogni specie è stata inoltre riportata una misura indicativa della lunghezza del corpo (Pesarini & Monzini, 2010, 2011). In attesa di approfondire, in un successivo contributo, tematiche relative all influenza sulle cenosi carabidiche delle variabili ambientali e gestionali dell agroecosistema meleto e vigneto, sono stati adottati gli indici di biodiversità Shannon-Wiener, Total numbers e Richness per avere una prima indicazione della qualità degli ambienti indagati. Tali indici però non sembrerebbero essere adeguatamente descrittivi ai fini di una valutazione di pregio naturalistico dei biotopi (Brandmayr & Pizzolotto, 1994). non sempre gli ambienti più complessi e stabili (es. boschi) ospitano comunità di Carabidi più ricche di specie rispetto ad ambienti più perturbati quali i campi coltivati. ne deriva che per la valutazione di un biotopo dovrebbero essere tenute in conto maggiormente le caratteristiche ecologiche delle specie piuttosto che il semplice dato di diversità. I boschi ospitano, infatti, entità molto più esigenti e specializzate, pertanto più fragili e di maggior valore dal punto di vista della conservazione (Allegro, 2001). Fig. 1. Macroaree campionate nelle differenti annate. 2006: Saint-Pierre M.te Torrette m 850 (1); Morgex Loc. Lavancher m 1000 (2); Aymavilles Loc. Les Crêtes m 710 (3). 2007: Arnad Loc. Château Vallaise m (4); Montjovet Loc. Balmet m (5); Morgex Loc. Lavancher m 1000 (2); Quart Loc. Olleyes m (6); Saint-Denis Loc. Grossa Golliana m (7). 2008: Donnas Loc. Ronc Gias m (8); Gressan Loc. Champlan m (9); Gressan Loc. Tour de Villa m (10); Villeneuve Loc. Châtelet m (11). 5

6 BUSATO - BERTIGNONO - BRUNET - MADORMO - ALMA LEGEnDA DELLE ABBREVIAzIOnI ADOTTATE nel TESTO Legenda Corotipo: OLARTICI OLA olartico PAL paleartico MED mediterraneo CEM centro-europeo-mediterraneo TUE turanico-europeo TEM turanico-europeo-mediterraneo EUM europeo-mediterraneo SIE sibirico-europeo CAE centroasiatico-europeo ASE asiatico-europeo COSM cosmopolita EUROPEI EUR europeo CEU centro-europeo SEU sud-europeo Legenda Stato Alare: B brachittero P pteripolimorfo M macrottero Legenda Ecologia: A specie steppiche o di ambienti aperti B specie silvicole I specie igrofile InQUADRAMEnTO GEOMORFOLOGICO, CLIMATICO E PE- DOLOGICO. I depositi glaciali rappresentano una frazione assai significativa dei sedimenti rilevabili nei suoli valdostani, in particolare lungo la valle centrale. L intera valle può essere divisa in due porzioni, a seconda dell effetto che il ghiacciaio Balteo ha prodotto: la prima interessa l area a monte di Verrès, la seconda quella a valle. Il tronco a monte di Verrès presenta abbondanti depositi glaciali su entrambi i versanti della valle principale, anche se in sinistra orografica della Dora Baltea sono molto più sviluppati che non in destra, mentre del tutto subordinati risultano gli arrotondamenti e le striature delle rocce cristalline. Per contro, a valle di Verrès (Donnas e Arnad), gli arrotondamenti, le montonature, le levigature e le striature sono molto sviluppate, ma mancano grossi corpi di deposito glaciale e i massi erratici sono praticamente assenti (Curtaz et al., 2012). Un altro elemento morfologico caratteristico, di notevole rilevanza per l uso agricolo, è la presenza di conoidi di deiezione allo sbocco dei torrenti nella valle principale. Infatti, la brusca variazione di pendenza dell alveo fluviale determina condizioni di deposito dei materiali in carico da parte delle acque (Curtaz et al., 2012). Queste forme, per la granulometria e la gradazione del sedimento, sono molto fertili e fin dall antichità sono state meta ambita d insediamenti umani e di superfici dedicate all attività agricola. Su tali superfici, nella parte centrale della Valle, prevalgono i vigneti e meleti a rittochino (Saint-Denis, Quart, Aymavilles, Saint-Pierre, Morgex). Le lavorazioni del suolo precedenti agli impianti sono molto importanti per la futura gestione delle colture (Pepellin, 2007) e comportano spesso un notevole effetto sulle caratteristiche dei suoli originari, con l asportazione degli orizzonti superficiali, il rimescolamento degli orizzonti più profondi e l apporto di materiale alloctono. I suoli antropogenici così ottenuti (Haplic Regosol Transportic, IUSS Working Group WRB, 2006) sono generalmente caratterizzati da una tessitura sabbiosa e da un ridotto contenuto di sostanza organica, che in alcuni casi hanno comportato, in alcuni vigneti appena impiantati, ampie zone omogenee con vegetazione molto stentata (Pepellin, 2007). nel corso dei secoli, per ovviare alle situazioni più avverse dal punto di vista morfologico, gli abitanti hanno cercato di realizzare un imponente opera di terrazzamento, in particolare in Bassa Valle, per aumentare la superficie coltivabile. Inoltre, ampi territori sono stati rimaneggiati negli ultimi anni durante opere di riordino e miglioramento fondiario, che hanno radicalmente modificato la morfologia superficiale e, quindi, hanno anche modificato i suoli, alterandone lo spessore degli orizzonti e numerosi parametri chimici e fisici. Per tale motivo, questi ambienti supportano raramente suoli naturali (Stanchi et al., 2012). I suoli delle superfici terrazzate (Donnas, Arnad, Montjovet) sono caratterizzati generalmente da una ridotta pietrosità e contenuti di sostanza organica elevati negli orizzonti più superficiali, e secondo il sistema tassonomico WRB (IUSS Working Group WRB, 2006), essi sono generalmente classificati come Technic Cambisol, Escalic (Freppaz et al., 2008a, 2008b, 2008c) (Fig. 2). I quantitativi di precipitazione, unitamente alla loro distribuzione stagionale, sono molto importanti per lo sviluppo dei processi pedogenetici. In ambiente montano la presenza dei rilievi influenza notevolmente il regime pluviometrico e le valli molto interne alle catene montuose risultano assai più xeriche rispetto alle regioni circostanti e individuano delle isole 6

7 Carabidi in agroecosistemi della Valle d Aosta di xericità intralpina (Mercalli, 2003). É questo il caso della Valle d Aosta, caratterizzata da precipitazioni medie annue intorno ai 500 mm nel tratto di valle centrale compreso fra Montjovet e Villeneuve. Da queste zone di minimo le precipitazioni aumentano spostandosi dal centro verso i confini regionali, con valori intorno agli 800 mm ad Arnad e 900 mm a Morgex. In genere, i massimi di precipitazione in Valle d Aosta sono rilevati in autunno e primavera (distribuzione equinoziale, con un minimo invernale e uno estivo). A mano a mano che si prosegue da est a ovest, il minimo invernale si fa meno importante, mentre si approfondisce il minimo estivo. Alcune località della valle centrale a ovest di Aosta (Aymavilles, Villeneuve) hanno una piovosità media di soli 30 mm circa nel mese di luglio. Salendo di quota, le precipitazioni tendono ad aumentare in tutte le località mentre le temperature diminuiscono, passando da una temperatura media annua di 12 C a quote intorno ai m slm (Donnas, Arnad, Montjovet) a una temperatura media annua di 8 C intorno ai 1000 m di quota (Morgex, Gressan, Loc. Champlan). La disposizione circa Est-Ovest dell asse della valle principale stessa acuisce la disomogeneità climatica di questa regione, ove il versante sud è caratterizzato da una maggiore aridità rispetto al versante nord, a causa del differente grado d insolazione, fattore di cui risente, in modo particolare, l innevamento nei mesi invernali (Curtaz et al., 2012). L aridità del clima, evidenziata precedentemente, è accentuata dalla notevole ventosità che caratterizza il territorio valdostano per quasi tutto l anno. I venti dominanti sono lungo la direttrice Ovest-Est, Fig. 2. Profilo di suolo su terrazzo in Località Ville (Arnad) [EU project Alpter ( 7

8 BUSATO - BERTIGNONO - BRUNET - MADORMO - ALMA associati al movimento delle masse d aria di origine atlantica che tendono ad influenzare l intera Europa occidentale, ma i pomeriggi estivi sono normalmente interessati da energiche brezze di valle (attive soprattutto tra le 11 e le 18), talmente intense da aver modificato il portamento degli alberi lungo gran parte della valle della Dora Baltea. Brezze con direzione inversa (brezze di monte) sono attive la notte e al primo mattino, ma raggiungono normalmente intensità inferiori. RISULTATI Durante i tre anni di raccolta, con l utilizzo delle trappole a caduta e delle catture a vista mensili, sono stati campionati più di esemplari e identificate 88 specie di Coleotteri Carabidi (Tab. 1). nella Fig. 3 viene riportata la ripartizione per Sottofamiglia (sensu Vigna Taglianti, 2014) delle specie di coleotteri Carabidi censite. All interno del catalogo topografico, per ogni specie censita nel corso del triennio, sono riportate tutte le segnalazioni già note per la Valle d Aosta e, a seguire, quelle relative alle aree da noi indagate. A queste ultime sono state anche aggiunte alcune segnalazioni inedite ottenute da una precedente indagine sull araneofauna della zona umida della riserva naturale di Les Iles (Rossi & Arnò, 1995) e altre informazioni, non ancora segnalate, relative a un indagine faunistica su predatori in meleti della Valle d Aosta (Bertignono et al., 2005). Vengono indicate con un asterisco le specie nuove per la Valle d Aosta e quelle riportate genericamente per le Alpi Graie e/o per le Alpi Pennine, senza specificazione di località precise, in Casale & Vigna Taglianti (1993). CATALOGO TOPOGRAFICO 1. Cicindela (Cicindela) campestris campestris Linnaeus, 1758 [Dimensioni: mm. Corotipo: PAL. Stato Alare: M. Ecologia: A.] Aosta (Pavesi, 1904: Alzona in litt.); Ayas (Magistretti, 1965); Ayas Loc. Antagnod: Alpe Mezan m 2000 (Bisio, 2006); Brusson Loc. Estoul m 1800 (Bisio, 2006); Brusson Loc. Extrepieraz m 1400 (Bisio, 2006); Champoluc (Magistretti, 1965); Champorcher (Magistretti, 1965); Charvensod (Iehl, 1909); Cogne (Magistretti, 1965); Courmayeur (Magistretti, 1965); Emarèse (Henry, 1915); Gran Paradiso (Magistretti, 1965); Ollomont (Pavesi, 1904); Ollomont Combe du Berrio (Henry, 1938); Ollomont Les Crêtes (Henry, 1938); Ollomont Loc. By (Henry, 1938); Piccolo San Bernardo (Magistretti, 1965); Praz m 1800 (Bisio, 2013); Saint-Barthélemy Lignan m (Bisio, 2013); Saint-Rhémy-en-Bosses (Cerutti, 1932); Val Chalamy (Allegro & Chiarabaglio, 2008); Val di Rhêmes (Magistretti, 1965); Val Ferret Loc. Meyen m 1550 (Allegro et al., 2011); Valpelline (Pavesi, 1904); Valpelline Chemin d Ollomont (Henry, 1915; 1916); Valtournenche (Allegro, 2000); Valtournenche Cheneil (Henry, 1938). AyMAVILLES Loc. Les Crêtes m 710; DOnnAS Loc. Ronc Gias m ; GRESSAn Loc. Tour de Villa m Calosoma (Calosoma) sycophanta (Linnaeus, 1758) [Dimensioni: mm. Corotipo: PAL (OLA). Stato Alare: M. Ecologia: B.] Colle del Gran San Bernardo (Casale et al., 2007); ibidem a m 2400 (Casale et al., 1982); Valtournenche (Magistretti, 1965). ARnAD Loc. Château Vallaise m ; GRESSAn Loc. Champlan m ; QUART Loc. Olleyes m ; SAInT-DEnIS Loc. Grossa Golliana m Fig. 3. Ripartizione per Sottofamiglia (sensu Vigna Taglianti, 2014) delle specie di coleotteri Carabidi censite nelle annate Carabus (Carabus) granulatus interstitialis Duftschmid, 1812 [Dimensioni: mm. Corotipo: ASE (OLA). Stato Alare: P. Ecologia: I.] 8

9 Carabidi in agroecosistemi della Valle d Aosta Tab. 1. Elenco delle specie di coleotteri Carabidi censite nelle annate e tipologie ambientali di raccolta (MEL = meleto; VIG = vigneto). Specie Tipologie ambientali MEL VIG Bosco di Altri fruttiferi Prato polifita Prato con Prato con rade latifoglie confinanti confinante arbusti piante arboree confinante con: con: confinante confinante con: con: con: MEL VIG MEL VIG MEL VIG MEL VIG MEL VIG 1 Cicindela (Cicindela) campestris campestris Linnaeus, 1758 x x Calosoma (Calosoma) sycophanta (Linnaeus, 1758) - x - x x Carabus (Carabus) granulatus interstitialis Duftschmid, x - x Carabus (Archicarabus) nemoralis nemoralis O.F. Muller, 1764 x x x x x x Carabus (Mesocarabus) problematicus problematicus Herbst, x Carabus (Tomocarabus) convexus convexus Fabricius, 1775 x - x x x Carabus (Chaetocarabus) intricatus Linnaeus, 1761 x x x x x Cychrus italicus Bonelli, 1810 x x - x Leistus (Pogonophorus) spinibarbis spinibarbis (Fabricius, 1775) x Nebria (Nebria) brevicollis (Fabricius, 1792) - x - x - x Notiophilus palustris (Duftschmid, 1812) x Notiophilus rufipes Curtis, 1829 x - - x Asaphidion flavipes (Linnaeus, 1761) x Metallina (Metallina) lampros (Herbst, 1784) x x Metallina (Metallina) properans (Stephens, 1828) x x Bembidion quadrimaculatum quadrimaculatum (Linnaeus, 1761) x Poecilus (Poecilus) versicolor (Sturm, 1824) x - x - x x - 18 Poecilus (Macropoecilus) lepidus gressorius (Dejean, 1828) x x x x x x Pterostichus (Phonias) strenuus (Panzer, 1797) x - x - x Pterostichus (Bothriopterus) oblongopunctatus (Fabricius, 1787) x Pterostichus (Platysma) niger niger (Schaller, 1783) x x x x x x x - 22 Pterostichus (Morphnosoma) melanarius (Illiger, 1798) x - - x x x Pterostichus (Pseudomaseus) rhaeticus Heer, x Abax (Abax) continuus Baudi di Selve, 1876 x x x x x x Amara (Amara) aenea (De Geer, 1774) x x x x x x x - 26 Amara (Amara) convexior Stephens, 1828 x x - x - x x Amara (Amara) curta Dejean, 1828 x Amara (Amara) eurynota (Panzer, 1797) - x Amara (Amara) familiaris (Duftschmid, 1812) - x - x Amara (Amara) ovata (Fabricius, 1792) - x x x Amara (Celia) bifrons (Gyllenhal, 1810) x x Amara (Xenocelia) bischoffi Jedlicka, x x - x - - Segue nella pagina successiva 9

10 BUSATO - BERTIGNONO - BRUNET - MADORMO - ALMA Tab. 1. Continua dalla pagina precedente. Specie Tipologie ambientali MEL VIG Bosco di Altri fruttiferi Prato polifita Prato con Prato con rade latifoglie confinanti confinante arbusti piante arboree confinante con: con: confinante confinante con: con: con: MEL VIG MEL VIG MEL VIG MEL VIG MEL VIG 33 Amara (Xenocelia) ingenua (Duftschmid, 1812) x x x - x Amara (Xenocelia) municipalis (Duftschmid, 1812) - x Amara (Percosia) equestris equestris (Duftschmid, 1812) x x Amara (Bradytus) apricaria (Paykull, 1790) x x Amara (Bradytus) consularis (Duftschmid, 1812) x - x - x Amara (Curtonotus) aulica (Panzer, 1797) - - x - - x x Panagaeus (Panagaeus) cruxmajor (Linnaeus, 1758) x - - x - x x Chlaeniellus nitidulus (Schrank, 1781) x x - 41 Licinus (Licinus) cassideus (Fabricius, 1792) - x x Licinus (Licinus) depressus (Paykull, 1790) x - x x x x Badister (Badister) bullatus (Schrank, 1798) x Anisodactylus (Anisodactylus) binotatus (Fabricius, 1787) x x x - x x x - 45 Diachromus germanus (Linnaeus, 1758) x x x x x - 46 Ophonus (Ophonus) ardosiacus (Lutshnlk, 1922) x Ophonus (Hesperophonus) cribricollis (Dejean, 1829) x x x - 48 Ophonus (Metophonus) puncticeps Stephens, x x Ophonus (Metophonus) rufibarbis (Fabricius, 1792) - - x - x x Ophonus (Metophonus) schaubergerianus (Puel, 1937) - x x Cryptphonus tenebrosus (Dejean, 1829) - x x x Semiophonus signaticornis (Duftschmid, 1812) - x Pseudoophonus (Pseudoophonus) griseus (Panzer, 1796) x x - x x Pseudoophonus (Pseudoophonus) rufipes (De Geer, 1774) x x x x x x - x - x x - 55 Pseudoophonus (Platus) calceatus (Duftschmid, 1812) x x x Harpalus (Harpalus) anxius (Duftschmid,1812) x x - - x - - x - x x - 57 Harpalus (Harpalus) atratus Latreille, 1804 x x x x x x - 58 Harpalus (Harpalus) dimidiatus (P. Rossi, 1790) x x Harpalus (Harpalus) distinguendus distinguendus (Duftschmid, 1812) x x - - x Harpalus (Harpalus) flavicornis flavicornis Dejean, 1829 x x x - x Harpalus (Harpalus) froelichii Sturm, 1818 x x Harpalus (Harpalus) fuscipalpis Sturm, 1818 x x Harpalus (Harpalus) honestus (Duftschmid,1812) - x - x x Harpalus (Harpalus) luteicornis (Duftschmid, 1812) x x - - x x x - Segue nella pagina successiva 10

11 Carabidi in agroecosistemi della Valle d Aosta Tab. 1. Continua dalla pagina precedente. Specie Tipologie ambientali MEL VIG Bosco di Altri fruttiferi Prato polifita Prato con Prato con rade latifoglie confinanti confinante arbusti piante arboree confinante con: con: confinante confinante con: con: con: MEL VIG MEL VIG MEL VIG MEL VIG MEL VIG 65 Harpalus (Harpalus) modestus Dejean, x Harpalus (Harpalus) pumilus Sturm, 1818 x x Harpalus (Harpalus) rubripes (Duftschmid, 1812) x x x x x - - x - x x x 68 Harpalus (Harpalus) rufipalpis rufipalpis Sturm, 1818 x x - x x x - 69 Harpalus (Harpalus) serripes (Quensel in Schönherr, 1806) x x - x - x - x - x Harpalus (Harpalus) smaragdinus (Duftschmid, 1812) - x x x Harpalus (Harpalus) sulphuripes sulphuripes Germar, x - x Harpalus (Harpalus) tardus (Panzer, 1797) x x x x x x - x - x x - 73 Harpalus (Harpalus) zabroides Dejean, x Dolichus halensis (Schaller, 1783) x x x - x x Synuchus vivalis vivalis (Illiger, 1798) x - x Calathus (Calathus) fuscipes graecus Dejean, 1831 x x x x x x - x - x x x 77 Calathus (Neocalathus) cinctus Motschulsky, 1850 x x - x - x - x - x x - 78 Calathus (Neocalathus) erratus erratus (C.R. Sahlberg, 1827) x x x - x Calathus (Neocalathus) melanocephalus (Linnaeus, 1758) x x x x x x - x - x x - 80 Limodromus assimilis (Paykull, 1790) x - x x x x - 81 Cymindis (Cymindis) scapularis scapularis Schaum, 1857 x Cymindis (Menas) miliaris (Fabricius, 1801) - x x - x Apristus europaeus Mateu, x Microlestes fissuralis (Reitter, 1901) - x Microlestes minutulus (Goeze, 1777) - x Microlestes negrita (Wollaston, 1854) - x Philorhizus melanocephalus (Dejean, 1825) x Lamprias cyanocephalus (Linnaeus, 1758) x x x x - 11

12 BUSATO - BERTIGNONO - BRUNET - MADORMO - ALMA Gressoney (Henry, 1915); Monte Rosa (Magistretti, 1965); Pont-Saint-Martin (Henry, 1915); ibidem a m 340 (Bisio et al., 2012); Verrès Confluenza Dora Baltea-Evançon m 450 (Bisio, 2006). ARnAD Loc. Château Vallaise m ; QUART Loc. Olleyes m ; SAInT-MARCEL m Carabus (Archicarabus) nemoralis nemoralis O.F. Muller, 1764 [Dimensioni: mm. Corotipo: EUR (OLA). Stato Alare: B. Ecologia: B.] Aosta (Iehl, 1909; Casale et al., 1982); Ayas Saint-Jacques: Crest (Casale et al., 1982); Blavy Val Dessus m 1300 (Bisio, 2013); Brusson Graines m 1500 (Bisio, 2006); Brusson Graines: Vallone di Frudière m 1600 (Bisio, 2006); Brusson Loc. Estoul m 1800 (Bisio, 2006); Brusson Loc. Extrepieraz m 1400 (Bisio, 2006); Challand- Saint-Victor m 1000 (Bisio, 2006); Champoluc (Magistretti, 1965); ibidem m 1500 (Bisio, 2006); Champorcher m 1400 (Casale et al., 1982); Chardonney m (Casale et al., 2007); Cogne (Casale et al., 1982: Sturani leg.; Allegro, 2000); ibidem m 1500 (Casale et al., 2007); Colle di Bettaforca (Magistretti, 1965; Casale et al., 1982); Courmayeur (Casale et al., 2007); Gressan Loc. Champlan m (Bertignono et al., 2005); Gressoney-La-Trinité m 1600 (Bisio et al., 2012); Gressoney-Saint-Jean m (negro et al., 2009); ibidem m 1400 (Bisio et al., 2012); Issime m 950 (Bisio et al., 2012); Monte la Grivola m 1400 (Casale et al., 2007); monti della Valle del Gran San Bernardo m (Casale et al., 1982); nus (Born, 1899; Casale et al., 1982); Ollomont (Henry, 1915; 1938; Casale et al., 1982); Ollomont Doues (Henry, 1915; 1938; Casale et al., 1982); Ollomont Les Crêtes (Henry, 1938); Ollomont Rey (Henry, 1915); Ozein m 1350 (Casale et al., 2007); Perloz m 660 (Bisio et al., 2012); Pontboset (Casale et al., 1982; Casale et al., 2007); Praz m (Bisio, 2013); Saint- Barthélemy Lignan m 1633 (Bisio, 2013); Saint- Marcel (Henry, 1915; 1938; Casale et al., 1982); Saint-Rhémy-en-Bosses m (Casale et al., 2007); Saint-Vincent Col de Joux (Casale et al., 1982); Val Chalamy (Allegro & Chiarabaglio, 2008); Val d Ayas (Casale et al., 1982); Valpelline (Born, 1899; Casale et al., 1982); Valpelline Thoules (Casale et al., 2007); Valpelline Arpisson (Henry, 1938); Valsavarenche (Allegro & Viterbi, 2009); Valtournenche (Carret, 1904; 1905; Casale et al., 2007); Val Veny (Casale et al., 1982). ARnAD Loc. Château Vallaise m ; GRESSAn Loc. Champlan m ; GRES- SAn Loc. Tour de Villa m ; QUART Loc. Olleyes m ; SAInT-MARCEL m 620. note: specie a distribuzione centro e nord europea, marginale alla fauna italiana, con le stazioni più meridionali del suo areale presenti nella Valle d Aosta e nella Valle dell Adige. C. nemoralis caratterizza le cenosi silvicole della fascia montana lungo le valli tributarie della Dora Baltea, sostituendo in tale orizzonte C. monticola, comune in Piemonte ma dubbio per la Valle d Aosta. Lungo le linee di contatto, gli areali delle due specie si compenetrano e si sovrappongono anche profondamente, senza che sia mai stata appurata la convivenza delle due entità e identificata la responsabilità di fattori ecologici apparenti: solo in Italia infatti C. nemoralis è essenzialmente montano. Probabilmente le due specie si escludono e vicenda per competizione a livello ecologico (Casale et al., 1982). 5. Carabus (Mesocarabus) problematicus problematicus Herbst, 1786 [Dimensioni: mm. Corotipo: EUR. Stato Alare: B. Ecologia: A-B. Cogne Alpe Taverona: Vallone Urtier m 2400 (Casale et al., 2007); Courmayeur (Magistretti, 1965); Courmayeur Col Sapin m 2436 (Casale et al., 2007); La Thuile (Magistretti, 1965); Piccolo San Bernardo (Magistretti, 1965); ibidem a m (Casale et al., 2007); Val Chalamy (Allegro & Chiarabaglio, 2008); Val Ferret Entrèves: dint. Plan-Pincieux m 2300 (Casale et al., 2007); Val Veny Alpage de La Lex Blanche m 2200 (Allegro et al., 2011). MORGEx Loc. Lavancher m Carabus (Tomocarabus) convexus convexus Fabricius, 1775 [Dimensioni: mm. Corotipo: SIE. Stato Alare: B. Ecologia: B.] Courmayeur (Breuning, ; Magistretti, 1965); Courmayeur Villair (Casale et al., 2007); Gressan Loc. Champlan m (Bertignono et al., 2005); Perloz Colle di Fine- 12

13 Carabidi in agroecosistemi della Valle d Aosta stra m 1500 (Bisio et al., 2012); Val Chalamy (Allegro & Chiarabaglio, 2008); Valtournenche (Allegro, 2000; Casale et al., 2007). ARnAD Loc. Château Vallaise m ; GRESSAn Loc. Champlan m Carabus (Chaetocarabus) intricatus Linnaeus, 176 [Dimensioni: mm. Corotipo: EUR. Stato Alare: B. Ecologia: B.] Ayas Loc. Fiery (Magistretti 1965); Blavy Petit Fenis m 950 (Bisio, 2013); Blavy Val Dessus m 1300 (Bisio, 2013); Challand-Saint-Anselme Vallone di Chasten m 1100 (Bisio, 2006); Courmayeur (Magistretti 1965); Gressan Loc. Champlan m (Bertignono et al., 2005); Morgex (Magistretti 1965; Casale et al., 2007; Allegro et al. 2011: boschi sopra Morgex m 1000); Perloz m 660 (Bisio et al., 2012); Pontboset (Casale et al., 2007); Val Chalamy (Allegro & Chiarabaglio, 2008); Verrayes (Henry, 1915); Verrès m 550 (Bisio, 2006). ARnAD Loc. Château Vallaise m ; CHâ- TILLOn Loc. Boesse m 1300; GRESSAn Loc. Champlan m ; GRESSAn Loc. Tour de Villa m ; MOnTJOVET Loc. Balmet m ; MORGEx Loc. Lavancher m 1000; QUART Loc. Olleyes m ; SAInT-DEnIS Loc. Grossa Golliana m note: C. intricatus è una specie in rarefazione in ampie porzioni del suo areale a causa della pulizia del bosco (forest cleaning) (Turin et al., 2003). In Valle d Aosta noi lo abbiamo rinvenuto in quasi tutte le località campionate e in queste ha mostrato una grande capacità di adattamento, riuscendo anche a vivere nelle piccole fasce di bosco molto rarefatto, presenti al limitare dei campi coltivati, nonché all interno dei meleti e nei vigneti in particolare, in questi ultimi, quando allevati a pergola. Il passaggio dal bosco agli agroecosistemi è un aspetto molto confortante per la sopravvivenza della specie. La popolazione di Morgex Loc. Lavancher, insediata a circa 1000 m di quota, presenta spesso individui, soprattutto maschi, di dimensioni notevolmente ridotte che raggiungono appena i 20 mm di lunghezza. Gaby Vallone del Colle della Vecchia m 1500 (Bisio et al., 2012); Gressan Loc. Champlan m (Bertignono et al., 2005); Gressoney- La-Trinité Corno Bianco (K. Daniel, 1908; Porta, 1923; Magistretti, 1965); Mont Avic (Casale et al., 2007); Monte Rosa (Porta, 1923; Magistretti, 1965); Pont-Saint-Martin Ivery: Riserva dello Stagno di Holay m 767 (Bisio et al., 2012: Della Beffa leg.); Pont-Saint-Martin Susey m 850 (Bisio et al., 2012); Pont-Saint-Martin Vallone di Rechantez m 900 (Bisio et al., 2012); Val Chalamy (Allegro & Chiarabaglio, 2008). ARnAD Loc. Château Vallaise m ; GRESSAn Loc. Champlan m Leistus (Pogonophorus) spinibarbis spinibarbis (Fabricius, 1775) [Dimensioni: 9-12 mm. Corotipo: EUR. Stato Alare: M. Ecologia: B.] Bionaz Loc. Prémont m 1800 (Henry, 1915); Ollomont (Henry, 1915). MORGEx Loc. Lavancher m Nebria (Nebria) brevicollis (Fabricius, 1792) [Dimensioni: 9-14 mm. Corotipo: TUE. Stato Alare: M. Ecologia: I.] Gressoney (Henry, 1915); Pont-Saint-Martin (Henry, 1915); Verrès m 450 (Bisio, 2006). DOnnAS Loc. Ronc Gias m ; QUART Loc. Olleyes m Notiophilus palustris (Duftschmid, 1812) [Dimensioni: 4-6 mm. Corotipo: SIE. Stato Alare: M. Ecologia: I.] Brusson Laghi d Estoul m 2400 (Bisio, 2006); Gressoney (Magistretti, 1965); Gressoney-La-Trinité m 1600 (Bisio et al., 2012); Gressoney-Saint- Jean m (negro et al., 2009); Issime m 950 (Bisio et al., 2012); Montjovet Loc. Saint-Germain (Henry, 1915); Pont-Saint-Martin Vallone di Rechantez m 900 (Bisio et al., 2012); Saint-Barthélemy Issologne m 1550, 1 es. 14.V.2012 (Bisio, 2013); Saint-Christophe (Henry, 1916); Val Chalamy (Allegro & Chiarabaglio, 2008). GRESSAn Loc. Champlan m Cychrus italicus Bonelli, 1810 [Dimensioni: mm. Corotipo: SEU (ALAP). Stato Alare: B. Ecologia: B.] 12. Notiophilus rufipes Curtis, 1829 [Dimensioni: 5,5-6,5 mm. Corotipo: EUR. Stato Alare: M. Ecologia: B.] 13

14 BUSATO - BERTIGNONO - BRUNET - MADORMO - ALMA Val Chalamy (Allegro & Chiarabaglio, 2008). ARnAD Loc. Château Vallaise m ; GRESSAn Loc. Champlan m Asaphidion flavipes (Linnaeus, 1761) [Dimensioni: 4-5 mm. Corotipo: SIE. Stato Alare: M. Ecologia: I.] Brusson (Magistretti, 1965); Courmayeur (Magistretti, 1965); nus Dora Baltea m 529 (Bisio, 2013); Verrès Confluenza Dora Baltea-Evançon m 450 (Bisio, 2006). GRESSAn Loc. Tour de Villa m Metallina (Metallina) lampros (Herbst, 1784) [Dimensioni: 3-4 mm. Corotipo: PAL (OLA). Stato Alare: P. Ecologia: A (I).] Aosta (Magistretti, 1965); Aosta Loc. Signayes: Moncenis m 1000 (Bertignono et al., 2005); Bionaz Comba Braoulé m 2300 (Henry, 1915); Breuil/Cervinia (Magistretti, 1965); Brusson Loc. Estoul m 1800 (Bisio, 2006); Brusson Loc. Extrepieraz m 1400 (Bisio, 2006); Courmayeur (Magistretti, 1965); Courmayeur Planpincieux m 1700 (Allegro et al., 2011); Gressoney (Magistretti, 1965); Gressoney-La-Trinité Col d Olen (Magistretti, 1965); Gressoney-Saint-Jean m (negro et al., 2009); La Thuile (Magistretti, 1965); La Thuile Vallone di Chavanne m 2000 (Ravizza, 1972); nus Saint-Barthélemy (Ravizza, 1972); Ollomont Doues: Champillon (Henry, 1935); Pont-Saint-Martin m 340 (Bisio et al., 2012); Praz m (Bisio, 2013); Saint-Barthélemy Lignan m (Bisio, 2013); Saint-Barthélemy, Torrente m 1350 (Ravizza, 1972); Saint-Rhémy-en-Bosses m 1700 (Ravizza, 1972); Val Chalamy (Allegro & Chiarabaglio, 2008); Val d Ayas Chardoney (Magistretti, 1965); Val di Cogne (Allegro & Viterbi, 2009); Val Ferret Loc. Meyen m 1550 (Allegro et al., 2011); Valpelline (Henry, 1935; 1938); Valsavarenche (Allegro & Viterbi, 2009); Valsavarenche tra Degioz e Eau Rousse (Dodero, 1928). ARnAD Loc. Château Vallaise m ; VIL- LEnEUVE Loc. Châtelet m Metallina (Metallina) properans (Stephens, 1828) [Dimensioni: 3-4,5 mm. Corotipo: SIE. Stato Alare: P. Ecologia: I.] Brissogne m 535 (Ravizza, 1970). CHâTILLOn Loc. Boesse m 1300; GRESSAn Loc. Tour de Villa m ; VILLEnEUVE Loc. Châtelet m Bembidion quadrimaculatum quadrimaculatum (Linnaeus, 1761) [Dimensioni: 2,5-3,5 mm. Corotipo: OLA. Stato Alare: M. Ecologia: I.] Blavy Val Dessus m 1300 (Bisio, 2013); Champoluc m 1550 (Bisio, 2006); Gressoney-Saint- Jean m (negro et al., 2009); nus Dora Baltea m 529 (Bisio, 2013); Verrès: Confluenza Dora Baltea-Evançon m 450 (Bisio, 2006). GRESSAn Loc. Tour de Villa m Poecilus (Poecilus) versicolor (Sturm, 1824) [Dimensioni: 9-11 mm. Corotipo: ASE. Stato Alare: M. Ecologia: A.] Blavy Val Dessus m 1300 (Bisio, 2013); Breuil/Cervinia (Magistretti, 1965); Brusson (Schatzmayr, 1930; Magistretti, 1965); Brusson Loc. Estoul m 1800 (Bisio, 2006); Brusson Loc. Extrepieraz m 1400 (Bisio, 2006); Challand-Saint- Anselme Loc. Arcesaz m 1100 (Bisio, 2006); Challand-Saint-Victor Isollaz m 700 (Bisio, 2006); Cogne (Magistretti, 1968); Courmayeur (Schatzmayr, 1930; Magistretti, 1965); Gaby (Magistretti, 1968); Gran Paradiso (Schatzmayr, 1930; Magistretti, 1965); Gressan Loc. Champlan m (Bertignono et al., 2005); Gressoney (Henry, 1915; Magistretti, 1965); Gressoney- Saint-Jean m (negro et al., 2009); ibidem a m 1400 (Bisio et al., 2012); Issime (Magistretti, 1965); ibidem a m 950 (Bisio et al., 2012); La Salle (Pavesi, 1904); La Thuile (Magistretti, 1965); Ollomont (Henry, 1915); Ollomont Rey (Henry, 1915); Pont-Saint-Martin (Henry, 1915); Praz m (Bisio, 2013); Pré-Saint- Didier (Magistretti, 1965); Val Chalamy (Allegro & Chiarabaglio, 2008); Val di Cogne (Allegro & Viterbi, 2009); Vallone della Bettaforca m 2240 (Bisio et al., 2012); Valpelline Arpisson (Henry, 1938); Valsavarenche m 1500 (Magistretti, 1965; Allegro & Viterbi, 2009); Val Ferret Loc. Meyen m 1550 (Allegro et al., 2011); Val Ferret Loc. Pre de Bard m 2000 (Allegro et al., 2011); Val Ferret Pont Pailler m 1550 (Allegro et al., 2011). 14

15 Carabidi in agroecosistemi della Valle d Aosta CHâTILLOn Loc. Boesse m 1300; GRESSAn Loc. Champlan m ; GRESSAn Loc. Tour de Villa m ; SAInT-MARCEL m 620; VILLEnEUVE Loc. Châtelet m Poecilus (Macropoecilus) lepidus gressorius (Dejean, 1828) [Dimensioni: mm. Corotipo: SIE. Stato Alare: B. Ecologia: A.] Aosta (Magistretti, 1965); Bionaz (Henry, 1935); Breuil/Cervinia (Magistretti, 1965); Brusson m 1300 (Bisio, 2006); Brusson Loc. Estoul m 1800 (Bisio, 2006); Brusson Loc. Extrepieraz m 1400 (Bisio, 2006); Challand-Saint-Anselme m 1000 (Bisio, 2006); Champoluc m (Bisio, 2006); Cogne (Magistretti, 1965); Courmayeur (Magistretti, 1965); Gressan Loc. Champlan m (Bertignono et al., 2005); Gressoney (Magistretti, 1965); Gressoney-La- Trinité m 1650 (Bisio et al., 2012); Gressoney- Saint-Jean m (negro et al., 2009); ibidem m 1400 (Bisio et al., 2012); La Thuile (Magistretti, 1965); Morgex (Magistretti, 1965); Ollomont (Henry, 1915); Ollomont Les Crêtes (Henry, 1938); Ollomont Loc. By (Henry, 1935); Ollomont Rey (Henry, 1915); Pont- Saint-Martin m 340 (Bisio et al., 2012); Pré- Saint-Didier (Magistretti, 1965); Saint-Rhémyen-Bosses (Cerutti, 1932); Val Chalamy (Allegro & Chiarabaglio, 2008); Val di Cogne (Allegro & Viterbi, 2009); Val di Gressoney Colle Ranzola (Magistretti, 1968); Val Ferret Arnouva m 1850 (Allegro et al., 2011); Val Ferret Loc. Meyen m 1550 (Allegro et al., 2011); Val Ferret Torrent du Miage m 1650 (Allegro et al., 2011); Vallone di Dondena (Allegro & Chiarabaglio, 2008); Valnontey (Allegro, 2000); Valpelline Côte de Souhairoux (Henry, 1915); Valtournenche Combe de Cheneil (Henry, 1938); Verrès (Bisio, 2006). AyMAVILLES Loc. Les Crêtes m 710; GRESSAn Loc. Champlan m ; GRESSAn Loc. Tour de Villa m ; MORGEx Loc. Lavancher m Pterostichus (Phonias) strenuus (Panzer, 1797) [Dimensioni: 5-6,5 mm. Corotipo: ASE. Stato Alare: P. Ecologia: I.] Breuil/Cervinia (Magistretti, 1965); Brusson (Schatzmayr, 1930; Magistretti, 1965); ibidem m (Bisio, 2006); Brusson Loc. Extrepieraz m 1400 (Bisio, 2006); Challand-Saint-Anselme Loc. Arcesaz m 1100 (Bisio, 2006); Champoluc m (Bisio, 2006); Gressoney (Magistretti, 1965); Gressoney-La-Trinité m 1650 (Bisio et al., 2012); Gressoney-Saint-Jean m (negro et al., 2009); ibidem a m 1400 (Bisio et al., 2012); Issime m 950 (Bisio et al., 2012); Issime San Grato m (Bisio et al., 2012); La Thuile (Magistretti, 1965); Praz m (Bisio, 2013); Saint-Barthélemy Lignan m (Bisio, 2013); Val Chalamy (Allegro & Chiarabaglio, 2008); Val di Cogne (Allegro & Viterbi, 2009); Val Ferret Loc. Greuvettaz m 1750 (Allegro et al., 2011); Valsavarenche (Magistretti, 1965; Allegro & Viterbi, 2009); Valsavarenche Loc. Degioz (Dodero, 1928); ibidem m 1541 (Schatzmayr, 1930); Valtournenche (Magistretti, 1965). GRESSAn Loc. Champlan m Pterostichus (Bothriopterus) oblongopunctatus (Fabricius, 1787) [Dimensioni: 9-12 mm. Corotipo: ASE. Stato Alare: M. Ecologia: B.] Brusson (Schatzmayr, 1930); ibidem m (Bisio, 2006); Brusson Loc. Extrepieraz m 1400 (Bisio, 2006); Challand-Saint-Anselme Loc. Arcesaz m 1100 (Bisio, 2006); Champoluc m 1550 (Bisio, 2006); Chardonney m 1500 (Casale et al., 2007); Cogne (Magistretti, 1965); Cogne Loc. Moline m 1800 (Focarile, 1974); Courmayeur (Magistretti, 1965); Gaby (Casale et al., 2007); Gressoney (Magistretti, 1965); Gressoney-Saint-Jean m (negro et al., 2009); ibidem a m 1400 (Bisio et al., 2012); Issime m 950 (Bisio et al., 2012); Morgex Loc. Combe de Planaval m (Focarile, 1974); nus m 529 (Bisio, 2013); Ozein Loc. Daillet m 1500 (Focarile, 1974); Saint-Marcel Loc. Bren m 1900 (Migliore et al., 2011); Saint- Marcel Loc. Druges m 1600 (Focarile, 1974); ibidem m 1700 (Migliore et al., 2011); Saint- Marcel Loc. Laycher m 1500 (Migliore et al., 2011); Saint-Oyen (Cerutti, 1932); Val di Cogne (Allegro & Viterbi, 2009); Valpelline (Henry, 1915; Schatzmayr, 1930); Valsavarenche (Schatzmayr, 1930; Allegro & Viterbi, 2009); 15

16 BUSATO - BERTIGNONO - BRUNET - MADORMO - ALMA Valtournenche (Henry, 1938; Magistretti, 1965); Val Veny Chalets du Miage m 1570 (Allegro et al., 2011). GRESSAn Loc. Champlan m ; SAInT- MARCEL m Pterostichus (Platysma) niger niger (Schaller, 1783) [Dimensioni: mm. Corotipo: ASE. Stato Alare: M. Ecologia: I.] Brusson m 1300 (Bisio, 2006); Brusson Graines m 1300 (Bisio, 2006); Brusson - Loc. Extrepieraz m 1400 (Bisio, 2006); Challand-Saint- Anselme Loc. Arcesaz m 1100 (Bisio, 2006); Challand-Saint-Anselme Loc. Tollegnaz m 1000 (Bisio, 2006); Cogne (Magistretti, 1968); Gran Paradiso (Schatzmayr, 1930; Magistretti, 1965); Gran San Bernardo (Magistretti, 1968); Gressan Loc. Champlan m (Bertignono et al., 2005); Issime m 950 (Bisio et al., 2012); nus m 529 (Bisio, 2013); Ollomont (Henry, 1915); Pont-Saint-Martin m 340 (Bisio et al., 2012); Val Chalamy (Allegro & Chiarabaglio, 2008); Verrès m 450 (Bisio, 2006). GRESSAn Loc. Champlan m ; GRES- SAn Loc. Tour de Villa m ; MOnTJOVET Loc. Balmet m ; QUART Loc. Olleyes m ; SAInT-MARCEL m 620; VILLEnEUVE Loc. Châtelet m Pterostichus (Morphnosoma) melanarius (Illiger, 1798) [Dimensioni: mm. Corotipo: OLA. Stato Alare: P. Ecologia: I.] Aosta (Magistretti, 1965); Brusson (Schatzmayr, 1930; Magistretti, 1965); Brusson Loc. Extrepieraz m 1400 (Bisio, 2006); Champlaisant m 1900 (Bisio, 2013); Champoluc (Magistretti, 1965); Cogne (Magistretti, 1968; Allegro, 2000); Courmayeur (Schatzmayr, 1930; Magistretti, 1965); Emarèse (Henry, 1915); Gran San Bernardo (Born, 1899; Magistretti, 1968); La Thuile (Magistretti, 1965); La Thuile Val Charannes m (Casale et al., 2007); nus (Born, 1899); Ollomont Doues (Henry, 1915); Ollomont Doues: Champillon (Henry, 1935); Ollomont Les Crêtes (Henry, 1938); Ollomont Loc. By m 2000 (Henry, 1915; 1935); Pontboset Crest (Henry, 1938); Praz m (Bisio, 2013); Pré-Saint-Didier (Magistretti, 1965; Casale et al., 2007); Saint-Barthélemy Lignan m 1633 (Bisio, 2013); Saint-Barthélemy Lignan: Alpage Fontaney m 2000 (Bisio, 2013); Saint- Oyen (Cerutti, 1932); Saint-Rhémy-en-Bosses Loc. Praz d Arc (Cerutti, 1932); Val di Ayas (Magistretti, 1965); Val di Cogne (Allegro & Viterbi, 2009); Val Ferret Pont Pailler m 1550 (Allegro et al., 2011); Valpelline (Born, 1899; Henry, 1915; 1935; Schatzmayr, 1930; Magistretti, 1965); Valpelline Arpisson (Henry, 1938); Valpelline Pravillair (Henry, 1915); Valtournenche (Magistretti, 1965; Allegro, 2000); Val Veny (Magistretti, 1965); Val Veny Ghiacciaio Miage m 1570 (Casale et al., 2007); Val Veny M.te Frety (Schatzmayr, 1930; Casale et al., 2007). GRESSAn Loc. Champlan m ; GRES- SAn Loc. Tour de Villa m ; QUART Loc. Olleyes m ; SAInT-MARCEL m Pterostichus (Pseudomaseus) rhaeticus Heer, 1837 [Dimensioni: 9-12 mm. Corotipo: EUR. Stato Alare: P. Ecologia: I.] Issime San Grato m (Bisio et al., 2012); nus m 529 (Bisio, 2013); Perloz m 660 (Bisio et al., 2012); Pont-Saint-Martin Ivery: Riserva dello Stagno di Holay m 767 (Bisio et al., 2012); Val Ferret Ferrachet m 1750 (Allegro et al., 2011). ARnAD Loc. Château Vallaise m ; 24. Abax (Abax) continuus Ganglbauer, 1891 [Dimensioni: mm. Corotipo: SEU (ALPS). Stato Alare: B. Ecologia: B.] Brusson Loc. Graines m 1300 (Bisio, 2006); Challand-Saint-Anselme m 1000 (Bisio, 2006); Challand-Saint-Anselme Vallone di Chasten m 1300 (Bisio, 2006); Challand-Saint-Victor m 800 (Bisio, 2006); Fontainemore Loc. Pillaz (Allegro & Bisio, 2007); Issime (Schatzmayr, 1944); Perloz m 660 (Bisio et al., 2012); Pont-Saint-Martin m 340 (Bisio et al., 2012); Pont-Saint-Martin Ivery: Riserva dello Stagno di Holay m 767 (Bisio et al., 2012: G. Della Beffa leg.); Pont-Saint-Martin Susey m 850 (Bisio et al., 2012); Pont-Saint-Martin Vallone di Rechantez m 900 (Bisio et al., 2012); Val Chalamy (Allegro & Chiarabaglio, 2008); Verrès m 550 (Bisio, 2006). 16

17 Carabidi in agroecosistemi della Valle d Aosta ARnAD Loc. Château Vallaise m ; GRESSAn Loc. Champlan m ; GRES- SAn Loc. Tour de Villa m ; MOnTJOVET Loc. Balmet m ; QUART Loc. Olleyes m ; MORGEx Loc. Lavancher m 1000; SAInT-DEnIS Loc. Grossa Golliana m ; SAInT-MARCEL m Amara (Amara) aenea (De Geer, 1774) [Dimensioni: 6,5-8,5 mm. Corotipo: PAL (OLA). Stato Alare: M. Ecologia: A.] Blavy Val Dessus m 1300 (Bisio, 2013); Brusson (Magistretti, 1965); Brusson Loc. Graines m 1300 (Bisio, 2006); Brusson Loc. Estoul m 1800 (Bisio, 2006); Brusson Loc. Extrepieraz m 1400 (Bisio, 2006); Challand-Saint-Anselme m 1000 (Bisio, 2006); Champoluc (Magistretti, 1965); ibidem m 1550 (Bisio, 2006); Cogne (Magistretti, 1965); Gaby (Magistretti, 1968); Gressoney-Saint-Jean m 1400 (Bisio et al., 2012); nus m 529 (Bisio, 2013); Pré-Saint-Didier (Magistretti, 1965); Pont-Saint-Martin m 340 (Bisio et al., 2012); Praz m (Bisio, 2013); Saint-Barthélemy Lignan m 1633 (Bisio, 2013); Val Chalamy (Allegro & Chiarabaglio, 2008); Val di Cogne (Allegro & Viterbi, 2009); Valpelline (Born, 1899); Ollomont (Born, 1899); Vallone di Cuney Alpage Freideront m 2342 (Bisio, 2013); Valsavarenche (Allegro & Viterbi, 2009); Valtournenche Cheneil (Henry, 1938); Verrès m 450 (Bisio, 2006). AOSTA Loc. Signayes: Moncenis m 1000; ARnAD Loc. Château Vallaise m ; DOnnAS Loc. Ronc Gias m ; MOnTJOVET Loc. Balmet m ; QUART Loc. Olleyes m ; GRESSAn Loc. Champlan m ; GRESSAn Loc. Tour de Villa m ; MORGEx Loc. Lavancher m 1000; SAInT-DEnIS Loc. Grossa Golliana m ; SAInT-PIERRE M.te Torrette m 850; VILLEnEUVE Loc. Châtelet m Amara (Amara) convexior Stephens, 1828 [Dimensioni: 7-9 mm. Corotipo: SIE. Stato Alare: M. Ecologia: A.] Blavy Val Dessus m 1300 (Bisio, 2013); Brusson Loc. Graines m 1300 (Bisio, 2006); Brusson Loc. Extrepieraz m 1400 (Bisio, 2006); Challand-Saint-Anselme m 1000 (Bisio, 2006); Gressan Loc. Champlan m (Bertignono et al., 2005); Gressoney-Saint-Jean m (negro et al., 2009); Gressoney- Saint-Jean Vallone di Frudière m 1400 (Bisio et al., 2012); Perloz m 660 (Bisio et al., 2012); Praz m (Bisio, 2013); Val Chalamy (Allegro & Chiarabaglio, 2008); Valsavarenche (Allegro & Viterbi, 2009); Verrès m 450 (Bisio, 2006). ARnAD Loc. Château Vallaise m ; MOnTJOVET Loc. Balmet m ; QUART Loc. Olleyes m ; GRESSAn Loc. Champlan m ; GRESSAn Loc. Tour de Villa m ; MORGEx Loc. Lavancher m Amara (Amara) curta Dejean, 1828 [Dimensioni: 6-7,5 mm. Corotipo: SIE. Stato Alare: M. Ecologia: A.] Blavy Val Dessus m 1300 (Bisio, 2013); Brusson (Magistretti, 1965); Brusson Loc. Estoul m 1800 (Bisio, 2006); Brusson Loc. Extrepieraz m 1400 (Bisio, 2006); Cogne (Magistretti, 1965); Col Ferret (Magistretti, 1965); Courmayeur (Magistretti, 1965); Colle della Vecchia m 2186 (Carret, 1904); Gaby Loc. niel m 1535 (Bisio et al., 2012); Gressan Loc. Champlan m (Bertignono et al., 2005); Gressoney (Magistretti, 1965); Gressoney-Saint-Jean m 1400 (Bisio et al., 2012); Gressoney-Saint-Jean Piani di Loo Inferiori m 1800 (Bisio et al., 2012); Lilianes Vallone Giassit: Monte Portola m (Bisio et al., 2012); Perloz m 660 (Bisio et al., 2012); Perloz Colle di Finestra m 1500 (Bisio et al., 2012); Praz m (Bisio, 2013); Saint-Barthélemy Lignan m (Bisio, 2013); Saint-Barthélemy Lignan: Alpage Chaleby m 1940 (Bisio, 2013); Val Chalamy (Allegro & Chiarabaglio, 2008); Val di Cogne (Allegro & Viterbi, 2009); Valsavarenche (Allegro & Viterbi, 2009); Val Ferret Loc. Meyen m 1550 (Allegro et al., 2011). GRESSAn Loc. Champlan m ; GRES- SAn Loc. Tour de Villa m Amara (Amara) eurynota (Panzer, 1797) [Dimensioni: 9-13 mm. Corotipo: SIE. Stato Alare: M. Ecologia: A.] Blavy Val Dessus m 1300 (Bisio, 2013); Brusson (Magistretti, 1965); Brusson Loc. Estoul m 1800 (Bisio, 2006); Challand-Saint-Anselme m 17

18 BUSATO - BERTIGNONO - BRUNET - MADORMO - ALMA 1000 (Bisio, 2006); Champoluc (Magistretti, 1965); Cogne (Magistretti, 1965); Courmayeur (Magistretti, 1965); Gaby m 1000 (Bisio et al., 2012); Gressoney (Magistretti, 1965); Gressoney-La-Trinité (Allegro, 2000: Cantamessa leg.); ibidem a m 1600 (Bisio et al., 2012); Val Ferret Loc. Meyen m 1550 (Allegro et al., 2011); Verrès m 450 (Bisio, 2006). ARnAD Loc. Château Vallaise m ; DOnnAS Loc. Ronc Gias m ; SAInT-DEnIS Loc. Grossa Golliana m Amara (Amara) familiaris (Duftschmid, 1812) [Dimensioni: 5,5-7,5 mm. Corotipo: SIE. Stato Alare: M. Ecologia: A.] Breuil/Cervinia (Henry, 1938); Brusson Loc. Estoul m 1800 (Bisio, 2005); Brusson Loc. Extrepieraz m 1400 (Bisio, 2005); Perloz m 660 (Bisio et al., 2012); Roisan (Henry, 1935); Val Chalamy (Allegro & Chiarabaglio, 2008); Vallone della Bettaforca m 2240 (Bisio et al., 2012); Vallone di Cuney Alpage Freideront m 2342 (Bisio, 2013); Valpelline Loc. Blavy (Henry, 1935); Valpelline Loc. Viou (Henry, 1935). ARnAD Loc. Château Vallaise m ; CHâ- TILLOn Loc. Boesse m 1300; DOnnAS Loc. Ronc Gias m ; QUART Loc. Olleyes m ; SAInT-DEnIS Loc. Grossa Golliana m Amara (Amara) ovata (Fabricius, 1792) [Dimensioni: 7,5-10 mm. Corotipo: ASE. Stato Alare: M. Ecologia: A.] Blavy Val Dessus m 1300 (Bisio, 2013); Brusson Loc. Estoul m 1800 (Bisio, 2006); Brusson Loc. Extrepieraz m 1400 (Bisio, 2006); Cogne (Magistretti, 1965); Gressoney (Magistretti, 1965); Gressoney-La-Trinité m 1650 (Bisio et al., 2012); Perloz m 660 (Bisio et al., 2012); Pont-Saint-Martin Susey m 850 (Bisio et al., 2012); Pont-Saint-Martin Vallone di Rechantez m 900 (Bisio et al., 2012); Saint-Barthélemy Lignan: Alpage Chaleby m 1900 (Bisio, 2013); Val Chalamy (Allegro & Chiarabaglio, 2008). ARnAD Loc. Château Vallaise m ; DOnnAS Loc. Ronc Gias m ; GRESSAn Loc. Champlan m Amara (Celia) bifrons (Gyllenhal, 1810) [Dimensioni: 5,5-7,5 mm. Corotipo: CAE. Stato Alare: M. Ecologia: A.] Blavy Val Dessus m 1300 (Bisio, 2013); Breuil/Cervinia (Magistretti, 1965); Brusson Loc. Estoul m 1800 (Bisio, 2005); Brusson Loc. Extrepieraz m 1400 (Bisio, 2005); Challand-Saint- Anselme m 1000 (Bisio, 2005); Champoluc m 1550 (Bisio, 2005); Gran San Bernardo (Magistretti, 1965); Gressoney (Magistretti, 1 965); nus m 529 (Bisio, 2013); Piccolo San Bernardo (Magistretti, 1965); Pont-Saint-Martin m 340 (Bisio et al., 2012); Val Chalamy (Allegro & Chiarabaglio, 2008); Vallone della Bettaforca m (Bisio et al., 2012); Valsavarenche (Allegro & Viterbi, 2009); Verrès m 450 (Bisio, 2005). GRESSAn Loc. Champlan m ; GRESSAn Loc. Tour de Villa m ; MORGEx Loc. Lavancher m 1000; QUART Loc. Olleyes m ; SAInT-DEnIS Loc. Grossa Golliana m ; VILLEnEUVE Loc. Châtelet m note: specie che mostra una preferenza per i terreni agricoli e per i suoli sottoposti recentemente a scavo e riporto. 32. Amara (Xenocelia) bischoffi Jedlicka, 1946 [Dimensioni: 7,5-8,5 mm. Corotipo: SEU. Stato Alare: M. Ecologia: A.] Champoluc m 1550 (Bisio, 2005); Verrès m 450 (Bisio, 2005). SAInT-DEnIS Loc. Grossa Golliana m ; SAInT-PIERRE M.te Torrette m 850. note: specie in passato considerata semplice sottospecie di A. municipalis (Duftschmid, 1812). 33. Amara (Xenocelia) ingenua (Duftschmid, 1812) [Dimensioni: 9-11 mm. Corotipo: ASE. Stato Alare: M. Ecologia: A.] Gressan Loc. Champlan m (Bertignono et al., 2005); La Thuile (Sciaky & Pavesi, 1986); Val di Cogne (Allegro & Viterbi, 2009); Valpelline m 1300 (Bisio, 2005: Giachino P.M. leg.); Verrès m 450 (Bisio, 2005). AOSTA Loc. Signayes: Moncenis m 1000; Ay- MAVILLES Loc. Les Crêtes m 710; GRESSAn Loc. Champlan m ; MORGEx Loc. Lavancher m 1000; QUART Loc. Olleyes m ; SAInT-PIERRE M.te Torrette m 850. note: Bisio (2005) ha osservato la sintopia di 18

19 Carabidi in agroecosistemi della Valle d Aosta questa specie con A. fusca Dejean, 1828, A. bifrons e A. municipalis, peculiarità già evidenziata da Jeannel (1942) e Magistretti (1965). 34. Amara (Xenocelia) municipalis (Duftschmid, 1812) [Dimensioni: 5,5-7 mm. Corotipo: SIE. Stato Alare: M. Ecologia: A.] Blavy Val Dessus m 1300 (Bisio, 2013); Issime m 950 (Bisio et al., 2012); nus m 529 (Bisio, 2013); Pont-Saint Martin-m 340 (Bisio et al., 2012). MORGEx Loc. Lavancher m 1000; SAInT- PIERRE M.te Torrette m Amara (Percosia) equestris equestris (Duftschmid, 1812) [Dimensioni: 8-13 mm. Corotipo: ASE. Stato Alare: M. Ecologia: A.] Aosta (Hieke, 1978); Arvier Loc. Mecosse m 740 (Bisio, 2009: Monguzzi com. pers.); Ayas Loc. Mandriou, loc. Antagnod: Alpe Vascoccia m 2200 (Bisio, 2006); Ayas Loc. Periasc m 1500 (Bisio, 2009); Breuil/Cervinia (Magistretti, 1965); Brusson (Magistretti, 1965; Hieke, 1978); Brusson Loc. Estoul m 1800 (Bisio, 2006); Brusson Loc. Extrepieraz m 1400 (Bisio, 2006); (Magistretti, 1965); Champdepraz Mont Avic m (Bisio, 2009: Allegro com. pers. m 2000); Champoluc (Magistretti, 1965; Hieke, 1978); Cogne (Magistretti, 1965; Hieke, 1978); Cogne Loc. Valnontey m (Bisio, 2009: Bassano leg.); Col Ferret (Magistretti, 1965); Courmayeur (Magistretti, 1965; Hieke, 1978); Dondena (Hieke, 1978; Bisio, 2009: Allegro com. pers.; Allegro & Chiarabaglio, 2008); Gressoney (Magistretti, 1965; Hieke, 1978); Gressoney-Saint-Jean m (negro et al., 2009); Entrèves (Hieke, 1978); La Thuile (Magistretti, 1965; Hieke, 1978; Bisio, 2009: Allegro com. pers.); Ollomont (Born, 1899; Henry, 1915); Ollomont Les Crêtes (Henry, 1938); Piccolo San Bernardo (Magistretti, 1965; Hieke, 1978; Bisio, 2009: Monguzzi com. pers., m 2000); Pila (Bisio: Giuntelli leg.); Pré-Saint-Didier (Magistretti, 1965); Saint-Jacques Vallone delle Cime Bianche m 2000 (Bisio, 2006); Surier Lago di Beauregard m 2000 (Bisio, 2009); Val Chalamy (Allegro & Chiarabaglio, 2008); Val di Cogne (Allegro & Viterbi, 2009); Val Ferret Loc. Meyer m 1550 (Bisio, 2009: negro com. pers.; Allegro et al., 2011); Val Ferret Pont Pailler m 1550 (Bisio, 2009: negro com. pers.; Allegro et al., 2011); Valgrisenche (Born, 1899); Valpelline (Born, 1899); Valpelline Combe de Breuson (Henry, 1935); Valsavarenche (Magistretti, 1965; Allegro & Viterbi, 2009; Bisio: 2009: Giachino com. pers.); Valsavarenche Lago Djouan (Dodero, 1928); Valsavarenche Loc. Eaux Rousses m 2000 (Bisio, 2009: Bassano leg.); Valtournenche (Magistretti, 1965; Hieke, 1978). DOnnAS Loc. Ronc Gias m ; GRESSAn Loc. Champlan m ; QUART Loc. Olleyes m note: le conoscenze della distribuzione di A. equestris in Piemonte e Valle d Aosta sono ancora piuttosto frammentarie in quanto, per lungo tempo, sono stati erroneamente ascritti ad A. equestris (A. equestris var. cervini Stierlin, 1880) gli esemplari di A. infuscata (Putzeys, 1866). Solo in tempi relativamente recenti Hieke (1978) ha dimostrato che le popolazioni alpine di questa presunta varietas sono le stesse, asiatiche, di A. infuscata. Di conseguenza tutte le segnalazioni relative alla distribuzione di A. equestris lungo l arco alpino occidentale, antecedenti alla pubblicazione del lavoro di Hieke (1978), sono da riconsiderare con beneficio d inventario (Bisio, 2009). Secondo Bisio (2009) A. equestris popola prevalentemente gli orizzonti montano, subalpino e, marginalmente, alpino a quote comprese tra 1100 e 2200 m. Due delle località da noi riportate risultano però trovarsi a quote decisamente inferiori. 36. Amara (Bradytus) apricaria (Paykull, 1790) [Dimensioni: 6,5-8 mm. Corotipo: PAL (OLA). Stato Alare: M. Ecologia: A.] Blavy Petit Fenis m 950 (Bisio, 2013); Blavy Val Dessus m 1300 (Bisio, 2013); Ayas Loc. Antagnod: Alpe Mezan m 2000 (Bisio, 2005); Brusson Loc. Estoul m 1800 (Bisio, 2005); Brusson Loc. Extrepieraz m 1400 (Bisio, 2005); Champoluc m 1550 (Bisio, 2005); Cogne (Magistretti, 1965); Courmayeur (Magistretti, 1965); La Thuile (Magistretti, 1965); nus m 529 (Bisio, 2013); Ollomont (Henry, 1915); Ollomont Doues (Henry, 1915); Ollomont Les Crêtes (Henry, 1938); Ollomont Rey (Henry, 1915); 19

20 BUSATO - BERTIGNONO - BRUNET - MADORMO - ALMA Piccolo San Bernardo (Magistretti, 1965); Pré- Saint-Didier (Bisio, 2005: Allegro com. pers.); Saint-Oyen (Cerutti, 1932); Val Chalamy (Allegro & Chiarabaglio, 2008); Val Ferret Mont de la Saxe m (Allegro et al., 2011); Valpelline Combe de Breuson (Henry, 1935); Valpelline La Cleyva (Henry, 1915); Valtournenche (Magistretti, 1965). AyMAVILLES Loc. Les Crêtes m 710; GRESSAn Loc. Champlan m ; QUART Loc. Olleyes m ; SAInT-PIERRE M.te Torrette m 850. note: A. apricaria è specie xerofila che mostra una preferenza per i terreni calpestati e compatti e popola prevalentemente i piani montano e subalpino, solitamente a quote comprese tra i 1100 e 2100 m (Bisio, 2005). Le località di raccolta individuate durante i tre anni di campionamento si trovano invece tutte a quote decisamente inferiori, del resto la specie, ad ampia diffusione, è stata recentemente indicata come comune su terreni aridi e steppici della fascia collinare e montana (Pesarini & Monzini, 2011). 37. Amara (Bradytus) consularis (Duftschmid, 1812) [Dimensioni: 7-9,5 mm. Corotipo: ASE. Stato Alare: M. Ecologia: A.] Brusson (Magistretti, 1965); Brusson Loc. Extrepieraz m 1400 (Bisio, 2005); Brusson Loc. Graines m 1300 (Bisio, 2005); Champoluc m 1550 (Bisio, 2005); Courmayeur (Magistretti, 1965); Gignod Chemin de Valpelline (Henry, 1915); La Thuile Vallone di Chavanne m 2000 (Bisio, 2005: Allegro com. pers.); Ollomont (Henry, 1915); Perloz m 660 (Bisio et al., 2012); Valpelline Loc. Cleyva (Henry, 1916); Valtournenche (Magistretti, 1965). GRESSAn Loc. Champlan m ; GRES- SAn Loc. Tour de Villa m note: specie che mostra una preferenza per i terreni calpestati e compatti. 38. Amara (Curtonotus) aulica (Panzer, 1797) [Dimensioni: mm. Corotipo: OLA. Stato Alare: M. Ecologia: A.] Blavy Val Dessus m 1300 (Bisio, 2013); Brusson Loc. Extrepieraz m 1400 (Bisio, 2006); Brusson Graines: Vallone di Frudière m 1600 (Bisio, 2006); Champlaisant m 1900 (Bisio, 2013); Champoluc (Magistretti, 1965); Cogne (Magistretti, 1965); Col Ferret (Magistretti, 1965); Courmayeur (Magistretti, 1965); Gran San Bernardo (Born, 1899; Magistretti, 1965); Gressoney (Magistretti, 1965); Gressoney-La-Trinité m 1600 (Bisio et al., 2012); Gressoney-La-Trinité Alpe Spissen m 1900 (Bisio et al., 2012); Gressoney- La-Trinité Col d Olen (Magistretti, 1965); Gressoney-Saint-Jean m 1400 (Bisio et al., 2012); La Thuile (Magistretti, 1965); Morgex Loc. Combe de Planaval m (Focarile, 1974); Ozein Loc Daillet m 1500 (Focarile, 1974); Pont-Saint- Martin m 340 (Bisio et al., 2012); Praz m (Bisio, 2013); Roisan (Henry, 1935); Val Chalamy (Allegro & Chiarabaglio, 2008); Vallone della Bettaforca m (Bisio et al., 2012); Val Ferret Arnouva m 1850 (Allegro et al., 2011); Val Ferret Pré-de-Bard m 2000 (Allegro et al., 2011); Val Ferret Rifugio Elena m 2200 (Allegro et al., 2011); Valpelline (Henry, 1938; Magistretti, 1965); Valpelline Combe de Valfreyde m 1500 circa (Henry, 1916); Valpelline Loc. Blavy (Henry, 1935); Valpelline Loc. Viou (Henry, 1935); Valsavarenche (Allegro & Viterbi, 2009). GRESSAn Loc. Tour de Villa m ; MOR- GEx Loc. Lavancher m 1000; QUART Loc. Olleyes m Panagaeus (Panagaeus) cruxmajor (Linnaeus, 1758) [Dimensioni: 7,5-8 mm. Corotipo: SIE. Stato Alare: M. Ecologia: I.] Champoluc (Magistretti, 1965). ARnAD Loc. Château Vallaise m ; GRESSAn Loc. Tour de Villa m ; MOR- GEx Loc. Lavancher m 1000; QUART Loc. Olleyes m Chlaeniellus nitidulus (Schrank, 1781) [Dimensioni: mm. Corotipo: CAE. Stato Alare: M. Ecologia: I.] nus Dora Baltea m 529 (Bisio, 2013); Ollomont Doues (Henry, 1915); Pré-Saint-Didier (Boldori, 1942; Magistretti, 1965); Pont-Saint-Martin m 340 (Bisio et al., 2012); Verrès Confluenza Dora Baltea-Evançon m 450 (Bisio, 2006). GRESSAn Loc. Tour de Villa m ; SAInT- 20

21 Carabidi in agroecosistemi della Valle d Aosta MARCEL m 620; VILLEnEUVE Loc. Châtelet m *41. Licinus (Licinus) cassideus (Fabricius, 1792) [Dimensioni: 12,5-17 mm. Corotipo: CEU. Stato Alare: B. Ecologia: A.] Alpi Graie (Casale & Vigna Taglianti, 1993); Alta Valle d Aosta - Loc. non precisata (Focarile, 1974). GRESSAn Loc. Champlan m ; MOR- GEx Loc. Lavancher m note: specie presente in tutta l Italia continentale ma rara e sporadica nell Italia settentrionale. L. cassideus era già stata indicata per la Valle d Aosta (Focarile, 1974; Busato et al., 2011), ma senza specificazione di località precise. 42. Licinus (Licinus) depressus (Paykull, 1790) [Dimensioni: 8,5-10,5 mm. Corotipo: ASE. Stato Alare: B. Ecologia: A-B.] Aosta Arpuilles m 1100 (Casale, 1977: M. De Bernardi leg.); Aymavilles Pondel m 820 (Casale, 1977: A. Vigna Taglianti leg.); Brissogne Loc. Grand Brissogne m 1000 c.a (Casale, 1977: M. De Bernardi leg.); Gressan Loc. Champlan m (Bertignono et al., 2005); La Thuile Val Chavanne m 1900 (Casale, 1977: I. Bucciarelli leg.). GRESSAn Loc. Champlan m ; GRES- SAn Loc. Tour de Villa m ; QUART Loc. Olleyes m Badister (Badister) bullatus (Schrank, 1798) [Dimensioni: 4,5-6 mm. Corotipo: OLA. Stato Alare: M. Ecologia: I.] Brusson Loc. Extrepieraz m 1400 (Bisio, 2006); Challand-Saint-Anselme Loc. Arcesaz m 1100 (Bisio, 2006); Champorcher (Magistretti, 1965); Gressan Loc. Champlan m (Bertignono et al., 2005); Gressoney (Magistretti, 1965); Issime m 950 (Bisio et al., 2012); nus m 529 (Bisio, 2013); Saint-Oyen (Cerutti, 1932); Saint-Pierre Vetan (Focarile, 1975b); Val Chalamy (Allegro & Chiarabaglio, 2008). QUART Loc. Olleyes m ; SAInT-MAR- CEL m Anisodactylus (Anisodactylus) binotatus (Fabricius, 1787) [Dimensioni: 9,5-13 mm. Corotipo: ASE. Stato Alare: M. Ecologia: I (A-B).] Blavy Val Dessus m 1300 (Bisio, 2013); Brusson (Magistretti, 1965); Brusson Loc. Extrepieraz m 1400 (Bisio, 2006); Gressan Loc. Champlan m (Bertignono et al., 2005); Issime m 950 (Bisio et al., 2012); Lilianes Vallone Giassit: Monte Portola m (Bisio et al., 2012); nus m 529 (Bisio, 2013); Perloz m 660 (Bisio et al., 2012); Pont-Saint-Martin m 340 (Bisio et al., 2012); Riserva del Mont Mars m (Allegro & Bisio, 2007); Val Chalamy (Allegro & Chiarabaglio, 2008); Valpelline (Henry, 1935); Valpelline Combe d Arpisson (Henry, 1938); Verrès m 450 (Bisio, 2006). GRESSAn Loc. Champlan m ; GRES- SAn Loc. Tour de Villa m ; MOnTJO- VET Loc. Balmet m ; QUART Loc. Olleyes m ; SAInT-DEnIS Loc. Grossa Golliana m ; VILLEnEUVE Loc. Châtelet m Diachromus germanus (Linnaeus, 1758) [Dimensioni: 8-10 mm. Corotipo: TEM. Stato Alare: M. Ecologia: A-B.] Aosta (Iehl, 1909); Aosta Signayes (Iehl, 1909); Issime m 950 (Bisio et al., 2012). AyMAVILLES Loc. Les Crêtes m 710; GRESSAn Loc. Tour de Villa m ; VILLEnEUVE Loc. Châtelet m *46. Ophonus (Ophonus) ardosiacus (Lutshnlk, 1922) [Dimensioni: mm. Corotipo: EUM. Stato Alare: M. Ecologia: A.] Alpi Graie (Casale & Vigna Taglianti, 1993). VILLEnEUVE Loc. Châtelet m note: la località da noi indicata risulta la prima segnalata per questa specie in Valle d Aosta. 47. Ophonus (Hesperophonus) cribricollis (Dejean, 1829) [Dimensioni: 7,5-9 mm. Corotipo: TUE. Stato Alare: M. Ecologia: A.] nus m 529, (Bisio, 2013); Pont-Saint-Martin m 340 (Bisio et al., 2012). AOSTA Loc. Signayes: Moncenis m 1000; ARnAD Loc. Château Vallaise m ; Ay- MAVILLES Les Crêtes m 710; MORGEx Loc. Lavancher m 1000; SAInT-PIERRE M.te Torrette m 850; VILLEnEUVE Loc. Châtelet m

22 BUSATO - BERTIGNONO - BRUNET - MADORMO - ALMA 48. Ophonus (Metophonus) puncticeps Stephens, 1828 [Dimensioni: 6-9 mm. Corotipo: TUE. Stato Alare: M. Ecologia: A.] nus m 529 (Bisio, 2013); Val Chalamy (Allegro & Chiarabaglio, 2008). MOnTJOVET Loc. Balmet m ; QUART Loc. Olleyes m ; SAInT-DEnIS Loc. Grossa Golliana m ; VILLEnEUVE Loc. Châtelet m Ophonus (Metophonus) rufibarbis (Fabricius, 1792) [Dimensioni: 7-9 mm. Corotipo: TEM. Stato Alare: M. Ecologia: A.] Brusson (Sciaky, 1987); Brusson Loc. Estoul m 1800 (Bisio, 2006); Brusson Loc. Extrepieraz m 1400 (Bisio, 2006); Brusson Graines m 1300 (Bisio, 2006); Brusson Graines: Vallone di Frudière m 1600 (Bisio, 2006); Champoluc (Sciaky, 1987); Champorcher (Sciaky, 1987); Cogne Montzeuc (Sciaky, 1987); Courmayeur (Sciaky, 1987); Gignod (Sciaky, 1987); Gressoney-La-Trinité m 1650 (Bisio et al., 2012); La Thuile (Sciaky, 1987); Praz m (Bisio, 2013); Saint-Barthélemy Lignan m (Bisio, 2013); Saint-Pierre (Sciaky, 1987); Valpelline (Henry, 1935); Valpelline Thoules (Sciaky, 1987). GRESSAn Loc. Champlan m ; QUART Loc. Olleyes m ; VILLEnEUVE Loc. Châtelet m Ophonus (Metophonus) schaubergerianus (Puel, 1937) [Dimensioni: 7,6-9 mm. Corotipo: EUR. Stato Alare: M. Ecologia: A.] Valtournenche (Magistretti, 1965). MOnTJOVET Loc. Balmet m ; QUART Loc. Olleyes m Cryptphonus tenebrosus (Dejean, 1829) [Dimensioni: 8-11 mm. Corotipo: WPA. Stato Alare: M. Ecologia: A.] Blavy Val Dessus m 1300 (Bisio, 2013); Gressoney-La-Trinité Lago Gabiet (Magistretti, 1965); Val Chalamy (Allegro & Chiarabaglio, 2008); Valgrisenche (Bisio, 2013); Verrès m 450 (Bisio, 2006). MOnTJOVET Loc. Balmet m ; MORGEx Loc. Lavancher m 1000; QUART Loc. Olleyes m Semiophonus signaticornis (Duftschmid, 1812) [Dimensioni: 6-7 mm. Corotipo: EUR. Stato Alare: M. Ecologia: A.] Val Chalamy (Allegro & Chiarabaglio, 2008). MOnTJOVET Loc. Balmet m ; MORGEx Loc. Lavancher m 1000; QUART Loc. Olleyes m ; SAInT-DEnIS Loc. Grossa Golliana m Pseudoophonus (Pseudoophonus) griseus (Panzer, 1796) [Dimensioni: 9-11 mm. Corotipo: PAL. Stato Alare: M. Ecologia: A.] Aosta (Gaud, 1903a); Blavy Petit Fenis m 950 (Bisio, 2013); Gressoney (Henry, 1915; Magistretti, 1965); nus m 529 (Bisio, 2013); Perloz m 660 (Bisio et al., 2012); Pontboset (Henry, 1938); Pont-Saint-Martin (Henry, 1915; Bisio et al., 2012). AOSTA Loc. Signayes: Moncenis m 1000; ARnAD Loc. Château Vallaise m ; DOnnAS Loc. Ronc Gias m ; GRESSAn Loc. Champlan m ; MOnTJOVET Loc. Balmet m ; MORGEx Loc. Lavancher m 1000; QUART Loc. Olleyes m ; SAInT-DEnIS Loc. Grossa Golliana m ; VILLEnEUVE Loc. Châtelet m Pseudoophonus (Pseudoophonus) rufipes (De Geer, 1774) [Dimensioni: mm. Corotipo: PAL (OLA). Stato Alare: M. Ecologia: A-B.] Aosta Loc. Signayes: Moncenis m 1000 (Bertignono et al., 2005); Blavy m 1000 (Bisio, 2013); Blavy Petit Fenis m 950 (Bisio, 2013); Blavy Val Dessus m 1300 (Bisio, 2013); Brusson m 1300 (Bisio, 2006); Brusson Loc. Estoul m 1800 (Bisio, 2006); Brusson Loc. Extrepieraz m 1400 (Bisio, 2006); Brusson Graines m 1300 (Bisio, 2006); Champoluc m (Bisio, 2006); Cogne (Magistretti, 1965); Courmayeur (Magistretti, 1965); Fontainemore Loc. Pillaz (Allegro & Bisio, 2007); Gaby (Magistretti, 1968: Harpalus pu bescens); Gressan Loc. Champlan m (Bertignono et al., 22

23 Carabidi in agroecosistemi della Valle d Aosta 2005); Gressoney (Magistretti, 1965: H. pubescens); Gressoney-Saint-Jean m (negro et al., 2009); La Thuile (Magistretti, 1965); nus m 529 (Bisio, 2013); Ollomont Doues (Henry, 1915); Ollomont Rey (Henry, 1915); Perloz m 660 (Bisio et al., 2012); Pont- Saint-Martin m 340 (Bisio et al., 2012); Praz m (Bisio, 2013); Saint-Oyen (Cerutti, 1932); Saint-Rhémy-en-Bosses Loc. Praz d Arc (Cerutti, 1932); Val Chalamy (Allegro & Chiarabaglio, 2008); Val Ferret Loc. Meyen m 1550 (Allegro et al., 2011); Valpelline (Henry, 1915; 1938); Valpelline Pravillair (Henry, 1915); Valpelline Semon (Henry, 1915); Valsavarenche (Allegro & Viterbi, 2009); Valtournenche (Henry, 1938); Verrayes (Henry, 1915); Verrès m 450 (Bisio, 2006). ARnAD Loc. Château Vallaise m ; Ay- MAVILLES Loc. Les Crêtes m 710; CHâTILLOn Loc. Boesse m 1300; DOnnAS Loc. Ronc Gias m ; GRESSAn Loc. Champlan m ; GRESSAn Loc. Tour de Villa m ; MOnTJOVET Loc. Balmet m ; MORGEx Loc. Lavancher m 1000; QUART Loc. Olleyes m ; SAInT-DEnIS Loc. Grossa Golliana m ; SAInT-PIERRE M.te Torrette m 850; VILLEnEUVE Loc. Châtelet m note: specie presente con popolazioni abbondanti in tutte le località indagate. Si tratta di un entità pioniera, una delle prime a colonizzare un nuovo ambiente e notoriamente diffusa nei campi coltivati e in tutte le aree a forte pressione antropica (Thiele, 1977). In relazione al regime alimentare, gli adulti sono zoofagi e granivori (Magistretti, 1965; Thiele, 1977), mentre le larve sono esclusivamente fitofaghe. In alcuni agroecosistemi questa specie sembra avere un ruolo fondamentale nel controllo di vari fitofagi di piante coltivate. P. rufipes è infatti risultato un efficace predatore di afidi dei cereali autunno-vernini (Loughridge & Luff, 1983), ma anche di insetti che si impupano nel terreno (Rybchin, 1982; Komarov & Soboleva-Dokuchaeva, 1982). 55. Pseudoophonus (Platus) calceatus (Duftschmid, 1812) [Dimensioni: mm. Corotipo: ASE. Stato Alare: M. Ecologia: A.] Brusson (Magistretti, 1965); Gressan Loc. Champlan m (Bertignono et al., 2005); Perloz m 660 (Bisio et al., 2012); Pont-Saint- Martin m 340 (Bisio et al., 2012). ARnAD Loc. Château Vallaise m ; D OnnAS Loc. Ronc Gias m ; GRESSAn Loc. Champlan m ; MORGEx Loc. Lavancher m 1000; QUART Loc. Olleyes m ; SAInT-DEnIS Loc. Grossa Golliana m ; SAInT-PIERRE M.te Torrette m 850; VILLEnEUVE Loc. Châtelet m note: specie recentemente indicata come nuova per le Alpi Pennine (Bisio et al., 2012) ma in realtà già in precedenza segnalata da Magistretti nel suo catalogo topografico (1965: sub Harpalus calceatus) e in seguito ritrovata da Bertignono et al. (2005). 56. Harpalus (Harpalus) anxius (Duftschmid, 1812) [Dimensioni: 6,5-8,5 mm. Corotipo: PAL. Stato Alare: M. Ecologia: A.] Cogne (Magistretti, 1965); Courmayeur (Magistretti, 1965); nus m 529 (Bisio, 2013); Pré-Saint- Didier (Magistretti, 1965); Pont-Saint-Martin m 340 (Bisio et al., 2012). AyMAVILLES Loc. Les Crêtes m 710; GRESSAn - Loc. Champlan m ; MOnTJOVET Loc. Balmet m ; QUART Loc. Olleyes m ; SAInT-DEnIS Loc. Grossa Golliana m ; SAInT-PIERRE M.te Torrette m 850; VILLEnEUVE Loc. Châtelet m Harpalus (Harpalus) atratus Latreille, 1804 [Dimensioni: mm. Corotipo: EUR. Stato Alare: B. Ecologia: B.] Aosta (Gaud, 1903a); Aosta Loc. Signayes: Moncenis m 1000 (Bertignono et al., 2005); Brusson Graines m 1300 (Bisio, 2006); Gressoney (Magistretti, 1965); Issime m 950 (Bisio et al., 2012); Pont-Saint-Martin m 340 (Bisio et al., 2012); Pont-Saint-Martin Vallone di Rechantez m 900 (Bisio et al., 2012); Perloz m 660 (Bisio et al., 2012); Valpelline (Henry, 1915); Valpelline Combe de Breuson (Henry, 1935); Valpelline Combe de Verdzignola (Henry, 1938); Valtournenche (Henry, 1938); Verrès m 450 (Bisio, 2006). ARnAD Loc. Château Vallaise m ; Ay- MAVILLES Loc. Les Crêtes m 710; DOnnAS Loc. Ronc Gias m ; GRESSAn Loc. 23

24 BUSATO - BERTIGNONO - BRUNET - MADORMO - ALMA Champlan m ; GRESSAn Loc. Tour de Villa m ; MOnTJOVET Loc. Balmet m ; MORGEx Loc. Lavancher m 1000; QUART Loc. Olleyes m ; SAInT-DEnIS Loc. Grossa Golliana m ; VILLEnEUVE Loc. Châtelet m Harpalus (Harpalus) dimidiatus (P. Rossi, 1790) [Dimensioni: mm. Corotipo: EUR. Stato Alare: M. Ecologia: A.] Gressoney (Magistretti, 1965); Pont-Saint-Martin m 340 (Bisio et al., 2012). AyMAVILLES Loc. Les Crêtes m 710; QUART Loc. Olleyes m ; VILLEnEUVE Loc. Châtelet m Harpalus (Harpalus) distinguendus distinguendus (Duftschmid, 1812) [Dimensioni: 9-11 mm. Corotipo: PAL. Stato Alare: M. Ecologia: A.] Aosta (Gaud, 1903a); Aosta Loc. Signayes: Moncenis m 1000 (Bertignono et al., 2005); Blavy Petit Fenis m 950 (Bisio, 2013); Blavy Val Dessus m 1300 (Bisio, 2013); Brusson Loc. Extrepieraz m 1400 (Bisio, 2006); Gressoney- Saint-Jean m 1400 (Bisio et al., 2012); nus m 529 (Bisio, 2013); Ollomont (Henry, 1915); Ollomont Doues (Henry, 1915); Ollomont Rey (Henry, 1915); Pont-Saint-Martin m 340 (Bisio et al., 2012); Praz m (Bisio, 2013); Val Ferret Mont de la Saxe m (Allegro et al., 2011); Verrès m 450 (Bisio, 2006); Gressoney (Magistretti, 1965). ARnAD Loc. Château Vallaise m ; Ay- MAVILLES Loc. Les Crêtes m 710; GRESSAn Loc. Champlan m ; QUART Loc. Olleyes m ; SAInT-DEnIS Loc. Grossa Golliana m ; SAInT-PIERRE M.te Torrette m 850; VILLEnEUVE Loc. Châtelet m *60. Harpalus (Harpalus) flavicornis flavicornis Dejean, 1829 [Dimensioni: 7-9 mm. Corotipo: SEU. Stato Alare: M. Ecologia: A.] AyMAVILLES Loc. Les Crêtes m 710; MORGEx Loc. Lavancher m 1000; SAInT-DEnIS Loc. Grossa Golliana m ; SAInT-PIERRE M.te Torrette m 850. note: la presente segnalazione risulta la prima per la Valle d Aosta. *61. Harpalus (Harpalus) froelichii Sturm, 1818 [Dimensioni: 7-9,5 mm. Corotipo: ASE. Stato Alare: M. Ecologia: A.] GRESSAn Loc. Tour de Villa m ; MOR- GEx - Loc. Lavancher m note: specie xerofila, in genere diffusa lungo i fiumi del nord Italia, sovente attratta dalle luci. Per lungo tempo nota in Italia per il solo Trentino, è stata poi segnalata lungo i fiumi di alcune località del Piemonte, in Provincia di Alessandria (Allegro, 2007; Allegro & Arnò, 2004) e di Cuneo (Allegro et al., 2007) e lungo il Po, sia in Emilia che in Lombardia (Pesarini & Monzini, 2011). La presente segnalazione risulta la prima per la Valle d Aosta. *62. Harpalus (Harpalus) fuscipalpis Sturm, 1818 [Dimensioni: 7-9 mm. Corotipo: PAL. Stato Alare: M. Ecologia: A.] AyMAVILLES Loc. Les Crêtes m 710; note: specie nota in Italia solamente per poche stazioni isolate del Piemonte, Lombardia e Veneto (Pesarini & Monzini, 2011). La presente segnalazione risulta la prima per la Valle d Aosta. 63. Harpalus (Harpalus) honestus (Duftschmid, 1812) [Dimensioni: 7-10 mm. Corotipo: SIE. Stato Alare: M. Ecologia: A.] Blavy Val Dessus m 1300 (Bisio, 2013); Brusson Loc. Estoul m 1800 (Bisio, 2006); Brusson Loc. Extrepieraz m 1400 (Bisio, 2006); Challand-Saint-Anselme Vallone di Chasten m 1300 (Bisio, 2006); Champlaisant m 1900 (Bisio, 2013); Cogne (Magistretti, 1965); Col Ferret (Magistretti, 1965); Colle del Lauzon (Magistretti, 1965); Courmayeur (Magistretti, 1965); Fontainemore Loc. Pillaz (Allegro & Bisio, 2007); Gran San Bernardo (Born, 1899); Gressoney (Magistretti, 1965); Gressoney-Saint-Jean m 1400 (Bisio et al., 2012); Montjovet Loc. Saint- Germain (Henry, 1915); Perloz m 660 (Bisio et al., 2012); Piccolo San Bernardo (Magistretti, 1965); Pont-Saint-Martin m 340 (Bisio et al., 2012); Pont-Saint-Martin Susey m 850 (Bisio et al., 2012); Pont-Saint-Martin Vallone di Re- 24

25 Carabidi in agroecosistemi della Valle d Aosta chantez m 900 (Bisio et al., 2012); Praz m (Bisio, 2013); Val Chalamy (Allegro & Chiarabaglio, 2008); Val di Cogne (Allegro & Viterbi, 2009); Val di Gressoney Colle Ranzola (Magistretti, 1968); Val Ferret Mont de la Saxe m (Allegro et al., 2011); Vallone di Dondena (Allegro & Chiarabaglio, 2008); Vallone di Rechantez m 900 (Bisio et al., 2012); Valpelline (Born, 1899); Valpelline Combe d Arpisson (Henry, 1935); Valpelline Côte de Souhairoux (Henry, 1915); Valsavarenche (Magistretti, 1965); Valsavarenche Boccanera (Dodero, 1928); Valtournenche (Magistretti, 1965). ARnAD Loc. Château Vallaise m ; Ay- MAVILLES Loc. Les Crêtes m 710; DOnnAS Loc. Ronc Gias m ; MOnTJOVET Loc. Balmet m ; MORGEx Loc. Lavancher m 1000 QUART Loc. Olleyes m ; SAInT-DEnIS Loc. Grossa Golliana m ; SAInT-PIERRE M.te Torrette m Harpalus (Harpalus) luteicornis (Duftschmid, 1812) [Dimensioni: 6-7,5 mm. Corotipo: EUR. Stato Alare: M. Ecologia: A.] Bionaz Combe de Livournea m 2100 (Henry, 1915). QUART Loc. Olleyes m ; VILLEnEUVE Loc. Châtelet m *65. Harpalus (Harpalus) modestus Dejean, 1829 [Dimensioni: 6-7 mm. Corotipo: ASE. Stato Alare: M. Ecologia: A.] Alpi Pennine (Casale & Vigna Taglianti, 1993). MORGEx Loc. Lavancher m note: specie xero-termofila, non comune, presente solo in Italia continentale. La presente segnalazione risulta la prima per la Valle d Aosta. 66. Harpalus (Harpalus) pumilus Sturm, 1818 [Dimensioni: 5-6 mm. Corotipo: PAL. Stato Alare: P. Ecologia: A.] Gressan Loc. Champlan m (Bertignono et al., 2005); nus m 529 (Bisio, 2013). ARnAD Loc. Château Vallaise m ; AyMA- VILLES Les Crêtes m 710; GRESSAn Loc. Champlan m ; GRESSAn Loc. Tour de Villa m ; MORGEx Loc. Lavancher m 1000; SAInT-DEnIS Loc. Grossa Golliana m Harpalus (Harpalus) rubripes (Duftschmid, 1812) [Dimensioni: 8-11 mm. Corotipo: ASE. Stato Alare: M. Ecologia: A.] Bionaz (Henry, 1938); Bionaz Prarayé m 2000 (Henry, 1915); Blavy Val Dessus m 1300 (Bisio, 2013); Breuil/Cervinia (Magistretti, 1965); Brusson (Magistretti, 1965); Brusson Graines m 1300 (Bisio, 2006); Brusson Loc. Extrepieraz m 1400 (Bisio, 2006); Champlaisant m 1900 (Bisio, 2013); Col Ferret (Magistretti, 1965); Cogne (Magistretti, 1968); Courmayeur (Magistretti, 1965); Gaby (Magistretti, 1968); Gran San Bernardo (Magistretti, 1965); Gressan Loc. Champlan m (Bertignono et al., 2005); Gressoney (Magistretti, 1965); nus m 600 (Bisio, 2013); Ollomont (Born, 1899); Ollomont Doues (Henry, 1915); Ollomont Loc. By (Henry, 1938); Ollomont Rey (Henry, 1915); Perloz m 660 (Bisio et al., 2012); Pont-Saint- Martin m 340 (Bisio et al., 2012); Pont-Saint- Martin Vallone di Rechantez m 900 (Bisio et al., 2012); Praz m (Bisio, 2013); Val Chalamy (Allegro & Chiarabaglio, 2008); Val di Cogne (Allegro & Viterbi, 2009); Vallone della Bettaforca m (Bisio et al., 2012); Vallone di Cuney Alpage Freideront m 2342 (Bisio, 2013); Valpelline (Born, 1899); Valpelline Combe d Arpisson (Henry, 1935); Valsavarenche (Magistretti, 1965); Valsavarenche Lago Djouan (Dodero, 1928); Valsavarenche Loc. Levionaz (Dodero, 1928); Valsavarenche Orvielles (Dodero, 1928); Valtournenche (Henry, 1938); Val Veny Plan Combal m 2000 (Allegro et al., 2011). ARnAD Loc. Château Vallaise m ; Ay- MAVILLES Loc. Les Crêtes m 710; DOnnAS Loc. Ronc Gias m ; GRESSAn Loc. Champlan m ; MOnTJOVET Loc. Balmet m ; MORGEx Loc. Lavancher m 1000 QUART Loc. Olleyes m ; SAInT- DEnIS Loc. Grossa Golliana m ; SAInT- PIERRE M.te Torrette m 850; VILLEnEUVE Loc. Châtelet m Harpalus (Harpalus) rufipalpis rufipalpis Sturm, 1818 [Dimensioni: 7,5-10 mm. Corotipo: SIE. Stato Alare: M. Ecologia: A.] 25

26 BUSATO - BERTIGNONO - BRUNET - MADORMO - ALMA Aosta (Gaud, 1903a); Aosta Loc. Signayes: Moncenis m 1000 (Bertignono et al., 2005); Bionaz Mont Durand (Henry, 1938); Blavy Val Dessus m 1300 (Bisio, 2013); Brusson (Magistretti, 1965); Brusson Loc. Estoul m 1800 (Bisio, 2006); Challand-Saint-Anselme Vallone di Chasten m 1300 (Bisio, 2006); Cogne (Magistretti, 1965); Courmayeur (Magistretti, 1965); Gressan Loc. Champlan m (Bertignono et al., 2005); Gressoney Colle Ranzola (Magistretti, 1968); nus (Born, 1899); Ollomont Combe du Berrio (Henry, 1938); Perloz m 660 (Bisio et al., 2012); Praz m (Bisio, 2013); Saint-Barthélemy Lignan m (Bisio, 2013); Val Chalamy (Allegro & Chiarabaglio, 2008); Valpelline Combe de Verdzignola (Henry, 1938); Verrès m 450 (Bisio, 2006). ARnAD Loc. Château Vallaise m ; Ay- MAVILLES Loc. Les Crêtes m 710; CHâTILLOn Loc. Boesse m 1300; DOnnAS Loc. Ronc Gias m ; GRESSAn Loc. Champlan m ; MORGEx Loc. Lavancher m 1000; SAInT- DEnIS Loc. Grossa Golliana m ; SAInT-PIERRE M.te Torrette m 850; VILLEnEUVE Loc. Châtelet m Harpalus (Harpalus) serripes (Quensel in Schönherr, 1806) [Dimensioni: mm. Corotipo: PAL. Stato Alare: M; Ecologia: A.] Aosta Loc. Signayes: Moncenis m 1000 (Bertignono et al., 2005); Gaby (Magistretti, 1968); Gressan Loc. Champlan m (Bertignono et al., 2005); nus m 529 (Bisio, 2013); Perloz m 660 (Bisio et al., 2012); Pont-Saint- Martin m 340 (Bisio et al., 2012); Valpelline (Henry, 1935; Magistretti, 1965); Valtournenche (Henry, 1938). ARnAD Loc. Château Vallaise m ; Ay- MAVILLES Loc. Les Crêtes m 710; DOnnAS Loc. Ronc Gias m ; GRESSAn Loc. Champlan m ; GRESSAn Loc. Tour de Villa m ; MOnTJOVET Loc. Balmet m ; MORGEx Loc. Lavancher m 1000; QUART Loc. Olleyes m ; SAInT-DEnIS Loc. Grossa Golliana m ; SAInT-PIERRE M.te Torrette m 850; VILLEnEUVE Loc. Châtelet m note: specie presente in tutte le località indagate. 70. Harpalus (Harpalus) smaragdinus (Duftschmid, 1812) [Dimensioni: 9-10 mm. Corotipo: TEM. Stato Alare: M. Ecologia: A.] Gressoney-La-Trinité Lago Gabiet (Magistretti, 1965); nus m 529 (Bisio, 2013). AyMAVILLES Les Crêtes m 710; MORGEx Loc. Lavancher m 1000; QUART Loc. Olleyes m ; SAInT-DEnIS Loc. Grossa Golliana m ; SAInT-PIERRE M.te Torrette m Harpalus (Harpalus) sulphuripes sulphuripes Germar, 1824 [Dimensioni: 6-8,5 mm. Corotipo: EUM. Stato Alare: M. Ecologia: A.] Gressan Loc. Champlan m (Bertignono et al., 2005); Valpelline (Henry, 1938). DOnnAS Loc. Ronc Gias m ; MOnTJO- VET Loc. Balmet m ; QUART Loc. Olleyes m Harpalus (Harpalus) tardus (Panzer, 1797) [Dimensioni: 9-10 mm. Corotipo: ASE. Stato Alare: M. Ecologia: A.] Aosta Loc. Signayes: Moncenis m 1000 (Bertignono et al., 2005); Bionaz Prarayé (Henry, 1915); Blavy Petit Fenis m 950 (Bisio, 2013); Brusson (Magistretti, 1965); Brusson Graines m 1300 (Bisio, 2006); Brusson Loc. Estoul m 1800 (Bisio, 2006); Brusson Loc. Extrepieraz m 1400 (Bisio, 2006); Courmayeur (Magistretti, 1965); Gressan Loc. Champlan m (Bertignono et al., 2005); Gressoney (Magistretti, 1965); nus m 529 (Bisio, 2013); Ollomont (Born, 1899; Henry, 1915); Ollomont Les Crêtes (Henry, 1938); Ollomont Loc. By (Henry, 1938); Perloz m 660 (Bisio et al., 2012); Pont- Saint-Martin m 340 (Bisio et al., 2012); Praz m (Bisio, 2013); Roisan (Henry, 1935); Saint-Barthélemy Lignan m (Bisio, 2013); Valpelline (Born, 1899); Valpelline Arpisson (Henry, 1938); Valpelline Loc. Blavy (Henry, 1935); Valpelline Loc. Viou (Henry, 1935); Valsavarenche (Allegro & Viterbi, 2009); Verrayes Loc. Tessella (Henry, 1915); Verrès m 450 (Bisio, 2006). ARnAD Loc. Château Vallaise m ; Ay- MAVILLES Loc. Les Crêtes m 710; CHâTILLOn Loc. Boesse m 1300; DOnnAS Loc. Ronc Gias 26

27 Carabidi in agroecosistemi della Valle d Aosta m ; GRESSAn Loc. Champlan m ; GRESSAn Loc. Tour de Villa m ; MOnTJOVET Loc. Balmet m ; MORGEx Loc. Lavancher m 1000; QUART Loc. Olleyes m ; SAInT-DEnIS Loc. Grossa Golliana m ; SAInT-PIERRE M.te Torrette m 850; VILLEnEUVE Loc. Châtelet m note: specie presente in tutte le località indagate. *73. Harpalus (Harpalus) zabroides Dejean, 1829 [Dimensioni: mm. Corotipo: SIE. Stato Alare: M. Ecologia: A.] AyMAVILLES Loc. Les Crêtes m 710 (Busato et al., 2012). note: specie distribuita dalla Spagna alla Siberia, citata da Luigioni (1929) tra le specie dubbie per l Italia. Segnalata come certa per il territorio italiano da Peez & Kahlen (1977) per la Val Venosta (Bolzano), Spondigna, 1400 m e in seguito confermata da Sciaky & Facchini (1999) in una località molto vicina sempre della Val Venosta: Lasa, m. La località da noi indicata, già pubblicata in una nota faunistica (Busato et al., 2012), risulta la prima per l Italia nord-occidentale. *74. Dolichus halensis (Schaller, 1783) [Dimensioni: mm. Corotipo: ASE. Stato Alare: M. Ecologia: A-B.] GRESSAn Loc. Champlan m ; GRESSAn Loc. Tour de Villa m ; MOnTJOVET Loc. Balmet m ; QUART Loc. Olleyes m ; VILLEnEUVE Loc. Châtelet m note: Sphodrino ad amplissima distribuzione asiatico-europea, la cui ecologia risulta ancora enigmatica. Compare sporadicamente in alcune località per un certo lasso di tempo, in genere in terreni aperti, per poi risultare, in altre annate, totalmente assente nelle stesse. Durante i tre anni di campionamento è stato reperito in quantità minime, in quattro differenti località della Valle d Aosta comprese fra i 395 e i 1015 m di altitudine, in ambienti di terreno aperto. Recentemente, in Piemonte, sono state osservate ricche popolazioni della specie all interno di campi di mais nel torinese (Villareggia) e nel novarese (Pombia) (Busato, osservazioni personali). In Piemonte questa specie era già stata segnalata in numero relativamente elevato nell area rinaturalizzata del Gerbasso di Carmagnola (TO) (Giachino & Rastelli, 2005) mentre nell Europa orientale era già indicata come occasionale negli agroecosistemi (Lövei & Sárospataki, 1990). nonostante si tratti di una specie piuttosto vistosa, agli autori non risultano segnalazioni precedenti per la Valle d Aosta. 75. Synuchus vivalis vivalis (Illiger, 1798) [Dimensioni: 6-8 mm. Corotipo: ASE. Stato Alare: P. Ecologia: B.] Bionaz Prarayé (Henry, 1935); Blavy Val Dessus m 1300 (Bisio, 2013); Brusson Loc. Extrepieraz m 1400 (Bisio, 2006); Cogne (Magistretti, 1968); Col Ferret (Magistretti, 1965); Gressoney (Magistretti, 1965); Gressoney-La-Trinité Col d Olen (Magistretti, 1965); ibidem a m 2100 (Bisio et al., 2012); Gressoney-Saint-Jean m (negro et al., 2009); Ollomont Les Crêtes (Henry, 1938); Saint-Marcel Loc. Bren m 1900 (Migliore et al., 2011); Saint-Marcel Loc. Druges m 1700 (Migliore et al., 2011); Saint-Marcel Loc. Laycher m 1500 (Migliore et al., 2011); Val Chalamy (Allegro & Chiarabaglio, 2008); Val Ferret Planpincieux/Rochefort m 1600 (Allegro et al., 2011); Vallone della Bettaforca m (Bisio et al., 2012); Valsavarenche (Allegro & Viterbi, 2009); Valtournenche Cheneil (Henry, 1938). ARnAD Loc. Château Vallaise m ; QUART Loc. Olleyes m Calathus (Calathus) fuscipes graecus Dejean, 1831 [Dimensioni: mm. Corotipo: EUM. Stato Alare: B. Ecologia: A.] Aosta Loc. Signayes: Moncenis m 1000 (Bertignono et al., 2005); Blavy Petit Fenis m 950 (Bisio, 2013); Courmayeur (Magistretti, 1965); Bionaz Mont Durand (Henry, 1938); Bionaz Prarayé m 2000 (Henry, 1915); Brusson Graines m 1300 (Bisio, 2006); Brusson Loc. Extrepieraz m 1400 (Bisio, 2006); Challand- Saint-Anselme m 1000 (Bisio, 2006); Champlaisant m 1900 (Bisio, 2013); Gressan Loc. Champlan m (Bertignono et al., 2005); Gressoney (Magistretti, 1965); Issime (Magistretti, 1965); La Thuile (Magistretti, 1965); nus m 529 (Bisio, 2013); Ollomont (Henry, 1915); Ollomont Les Crêtes (Henry, 1938); Ollomont 27

28 BUSATO - BERTIGNONO - BRUNET - MADORMO - ALMA Loc. By m 2000 (Henry, 1915); Perloz m 660 (Bisio et al., 2012); Piccolo San Bernardo (Magistretti, 1965); Pont-Saint-Martin m 340 (Bisio et al., 2012); Pont-Saint-Martin Ivery: Riserva dello Stagno di Holay m 767 (Bisio et al., 2012: Della Beffa leg.); Praz m (Bisio, 2013); Pré-Saint-Didier (Magistretti, 1968); Roisan (Henry, 1935); Saint-Barthélemy Lignan m (Bisio, 2013); Val Chalamy (Allegro & Chiarabaglio, 2008); Val di Rhêmes (Allegro & Viterbi, 2009); Val Ferret Loc. Meyen m 1550 (Allegro et al., 2011); Val Ferret Pont Pailler m 1550 (Allegro et al., 2011); Valpelline (Henry, 1935); Valpelline Loc. Blavy (Henry, 1935); Valpelline Loc. Viou (Henry, 1935); Valsavarenche (Allegro & Viterbi, 2009); Verrayes (Henry, 1915). ARnAD Loc. Château Vallaise m ; Ay- MAVILLES Loc. Les Crêtes m 710; CHâTILLOn Loc. Boesse m 1300; DOnnAS Loc. Ronc Gias m ; GRESSAn Loc. Champlan m ; GRESSAn Loc. Tour de Villa m ; MOnTJOVET Loc. Balmet m ; MORGEx Loc. Lavancher m 1000; QUART Loc. Olleyes m ; SAInT-DEnIS Loc. Grossa Golliana m ; SAInT-PIERRE M.te Torrette m 850; VILLEnEUVE Loc. Châtelet m note: specie presente in tutte le località indagate. 77. Calathus (Neocalathus) cinctus Motschulsky, 1850 [Dimensioni: 6-9 mm. Corotipo: WPA. Stato Alare: P. Ecologia: A.]?Bionaz Mont Durand (Henry, 1938: C. mollis); nus m 600 (Bisio, 2013); Perloz m 660 (Bisio et al., 2012); Pont-Saint-Martin m 340 (Bisio et al., 2012);?Saint-Cristophe: Stazione xerotermica tra Cretallaz e Parleaz m 1200 (Focarile, 1975a: C. mollis);?saint-pierre m 800 (Focarile, 1975a: C. mollis);?verrayes S. Pantaléon (Henry, 1938: C. mollis). ARnAD Loc. Château Vallaise m ; Ay- MAVILLES Loc. Les Crêtes m 710; DOnnAS Loc. Ronc Gias m ; MOnTJOVET Loc. Balmet m ; MORGEx Loc. Lavancher m 1000; QUART Loc. Olleyes m ; SAInT-DEnIS Loc. Grossa Golliana m ; SAInT-PIERRE M.te Torrette m 850; VILLEnEUVE Loc. Châtelet m Calathus (Neocalathus) erratus erratus (C.R. Sahlberg, 1827) [Dimensioni: 8-12 mm. Corotipo: SIE. Stato Alare: B. Ecologia: A.] Aosta (Pavesi, 1904: Alzona in litt.); Ayas Alpe di Verra (Magistretti, 1965); Bionaz Prarayé (Henry, 1935); Blavy Petit Fenis m 950 (Bisio, 2013); Blavy Val Dessus m 1300 (Bisio, 2013); Breuil/Cervinia (Magistretti, 1965); Brusson (Magistretti, 1965); Champoluc (Magistretti, 1965); Cogne (Magistretti, 1965); Col Ferret (Magistretti, 1965); Courmayeur (Pavesi, 1904: Alzona in litt.; Magistretti, 1965); Courmayeur Plan Goret (Henry, 1935); Gressoney-Saint-Jean m 1400 (Bisio et al., 2012); Morgex Combe de Planaval m 1800 (Focarile, 1976); nus m 529 (Bisio, 2013); Ollomont (Born, 1899); Ollomont Loc. By (Henry, 1935); Ollomont Les Crêtes (Henry, 1938); Piccolo San Bernardo (Magistretti, 1965); Pont-Saint-Martin m 340 (Bisio et al., 2012); Val di Rhêmes (Allegro & Viterbi, 2009); Val Ferret Arnouva m 1850 (Allegro et al., 2011); Val Ferret Loc. Greuvettaz m 1750 (Allegro et al., 2011); Vallone di Dondena (Allegro & Chiarabaglio, 2008); Valpelline (Born, 1899; Henry, 1915; 1935); Valpelline Chamin m 1700 (Focarile, 1976); Valsavarenche (Magistretti, 1965; Allegro & Viterbi, 2009); Valsavarenche Boccanera (Dodero, 1928); Valsavarenche Lago Djouan (Dodero, 1928); Valsavarenche Loc. Carré (Dodero, 1928); Valsavarenche M.te Roletta (Dodero, 1928); Valsavarenche Orvielles (Dodero, 1928); Valtournenche (Henry, 1938; Magistretti, 1965); Verrès m 450 (Bisio, 2006). AyMAVILLES Loc. Les Crêtes m 710; GRESSAn Loc. Champlan m ; GRESSAn Loc. Tour m ; MORGEx Loc. Lavancher m 1000; SAInT-DEnIS Loc. Grossa Golliana m ; SAInT-MARCEL m 620; SAInT-PIERRE M.te Torrette m Calathus (Neocalathus) melanocephalus (Linnaeus, 1758) [Dimensioni: 6-9 mm. Corotipo: PAL. Stato Alare: P. Ecologia: A.] Aosta Loc. Signayes: Moncenis m 1000 (Bertignono et al., 2005); Bionaz Comba d Arbière: Prarayé (Henry, 1915; 1935); Blavy Petit Fenis m 950 (Bisio, 2013); Breuil/Cervinia (Henry, 28

29 Carabidi in agroecosistemi della Valle d Aosta 1938); Brusson (Magistretti, 1965); Brusson Graines m 1300 (Bisio, 2006); Brusson Loc. Estoul m 1800 (Bisio, 2006); Brusson Loc. Estoul: Laghi di Valfredda m 2500 (Bisio, 2006); Brusson Loc. Extrepieraz m 1400 (Bisio, 2006); Challand-Saint-Anselme Loc. Arcesaz m 1100 (Bisio, 2006); Champlaisant m 1900 (Bisio, 2013); Cogne (Magistretti, 1965); Val di Cogne (Allegro & Viterbi, 2009); Courmayeur (Pavesi, 1904: Alzona in litt.; Magistretti, 1965); Gaby (Magistretti, 1968); Gran San Bernardo (Heer, 1841; Magistretti, 1965); ibidem m 2250 (Focarile, 1973); Gressan Loc. Champlan m (Bertignono et al., 2005); Gressoney (Magistretti, 1965); Gressoney-La-Trinité Col d Olen (Magistretti, 1965); Gressoney-Saint- Jean m (negro et al., 2009); ibidem a m 1400 (Bisio et al., 2012); Issime m 950 (Bisio et al., 2012); Lago Djouan (Dodero, 1928); La Thuile (Magistretti, 1965); nus m 650 (Bisio, 2013); Ollomont Doues: Champillon (Henry, 1935); Ollomont Les Crêtes (Henry, 1938); Ollomont Loc. By (Henry, 1915); Ollomont Rey (Henry, 1915); Perloz m 660 (Bisio et al., 2012); Piccolo San Bernardo (Schatzmayr, 1937); Pont- Saint-Martin m 340 (Bisio et al., 2012); Saint- Barthélemy Issologne m 1550 (Bisio, 2013); Saint-Barthélemy Lignan: Alpage Chaleby m 1940 (Bisio, 2013); Saint-Barthélemy Lignan: Col de Chaleby vers. W m 2600 (Bisio, 2013); Saint-Marcel Loc. Bren m 1900 (Migliore et al., 2011); Saint-Marcel Loc. Druges m 1700 (Migliore et al., 2011); Saint-Marcel Loc. Laycher m 1500 (Migliore et al., 2011); Val Chalamy (Allegro & Chiarabaglio, 2008); Val d Ayas Pian di Verra m 2370 (Focarile, 1976); Val di Gressoney Colle Ranzola (Magistretti, 1968); Val di Rhêmes (Allegro & Viterbi, 2009); Val Ferret Arnouva m 1850 (Allegro et al., 2011); Val Ferret Col Sapin m 2436 (Allegro et al., 2011); Col Fenêtre (Gaud, 1903b); Val Ferret Loc. Greuvettaz m 1750 (Allegro et al., 2011); Val Ferret Loc. La Vachey m 2000 (Focarile, 1976); Val Ferret Pas Entre Deux Sauts m (Allegro et al., 2011); Val Ferret Pont Pailler m 1550 (Allegro et al., 2011); Val Ferret Pre de Bard m 2000 (Allegro et al., 2011); Val Ferret Rifugio Elena m 2200 (Allegro et al., 2011); Val Ferret Vallone di Arminaz m 2100 (Allegro et al., 2011); Valgrisenche (Born, 1899); Vallone della Bettaforca m (Bisio et al., 2012); Vallone di Cuney Alpage Freideront m 2342 (Bisio, 2013); Vallone di Dondena (Allegro & Chiarabaglio, 2008); Valpelline Combe d Arpisson (Henry, 1935); Valpelline Combe de Verdzignola (Henry, 1938); Valpelline Les Grangettes (Henry, 1915); Valsavarenche (Magistretti, 1965; Allegro & Viterbi, 2009); Valsavarenche Boccanera (Dodero, 1928); Valsavarenche Loc. Levionaz (Dodero, 1928); Valsavarenche Orvielles (Dodero, 1928); Valtournenche cabane des Jumeaux (Henry, 1938); Val Veny Alpage de La Lex Blanche m 2200 (Allegro et al., 2011); Val Veny Ghiacciaio Miage m 1640 (Gobbi et al., 2010); Val Veny Lago delle Marmotte m 1935 (Allegro et al., 2011); Val Veny Plan Combal m 2000 (Allegro et al., 2011); Verrayes (Henry, 1915); Verrès m 450 (Bisio, 2006). ARnAD Loc. Château Vallaise m ; Ay- MAVILLES Loc. Les Crêtes m 710; DOnnAS Loc. Ronc Gias m ; MOnTJOVET Loc. Balmet m ; MORGEx Loc. Lavancher m 1000; QUART Loc. Olleyes m ; GRESSAn Loc. Champlan m ; GRES- SAn Loc. Tour de Villa m ; SAInT- PIERRE M.te Torrette m 850; VILLEnEUVE Loc. Châtelet m Limodromus assimilis (Paykull, 1790) [Dimensioni: mm. Corotipo: SIE. Stato Alare: M. Ecologia: I-B.] Blavy Val Dessus m 1300 (Bisio, 2013); Brusson Loc. Extrepieraz m 1400 (Bisio, 2006); Challand-Saint-Anselme m 1000 (Bisio, 2006); Champoluc (Magistretti, 1965); Cogne (Magistretti, 1965); Col Ferret (Magistretti, 1965); Gaby (Allegro, 2000); ibidem a m 1050 (Bisio et al., 2012); Gressoney (Magistretti, 1965); Gressoney-Saint-Jean m (negro et al., 2009); ibidem m 1400 (Bisio et al., 2012); Issime m 950 (Bisio et al., 2012); Issime San Grato m (Bisio et al., 2012); nus m 529 (Bisio, 2013); Perloz m 500 (Bisio et al., 2012); Pont- Saint-Martin m 340 (Bisio et al., 2012); Pont- Saint-Martin Vallone di Rechantez m 900 (Bisio et al., 2012); Praz m (Bisio, 2013); Val Chalamy (Allegro & Chiarabaglio, 29

30 BUSATO - BERTIGNONO - BRUNET - MADORMO - ALMA 2008); Valpelline (Henry, 1935); Valsavarenche (Magistretti, 1965); Valtournenche (Henry, 1938); Verrès (Bisio, 2006). ARnAD Loc. Château Vallaise m ; GRESSAn Loc. Champlan m ; GRES- SAn Loc. Tour de Villa m ; QUART Loc. Olleyes m ; SAInT-MARCEL m 620; VILLEnEUVE Loc. Châtelet m note: la presente segnalazione risulta la prima per la Valle d Aosta. 84. Microlestes fissuralis (Reitter, 1901) [Dimensioni: 2,4-3,1 mm. Corotipo: TUE. Stato Alare: P. Ecologia: A.] Verrès m 450 (Bisio, 2006). QUART Loc. Olleyes m Cymindis (Cymindis) scapularis scapularis Schaum, 1857 [Dimensioni: mm. Corotipo: SEU. Stato Alare: P. Ecologia: A.] Ayas Loc. Antagnod: Alpe Mezan m 2000 (Bisio, 2006); Brusson Loc. Estoul m 1800 (Bisio, 2006); Brusson Loc. Extrepieraz m 1400 (Bisio, 2006); Brusson Loc. Fenilia m 1400 (Bisio, 2006); Cogne (Magistretti, 1965; Focarile, 1975b: leg. Tasso, Schatzmayr, Koch; Allegro, 2000); Gran San Bernardo (Ghiliani, 1887); Gressoney (Magistretti, 1965); Gressoney-Saint-Jean Piani di Loo Inferiori m 1800 (Bisio et al., 2012); La Thuile (Pavesi, 1904: Alzona in litt.); Saint-Marcel Loc. Bren m 1900 (Migliore et al., 2011); Saint-Marcel Loc. Druges m 1700 (Migliore et al., 2011); Saint-Marcel Loc. Laycher m 1500 (Migliore et al., 2011); Saint-Pierre Vetan (Focarile, 1975b); Val Chalamy (Allegro & Chiarabaglio, 2008); Val di Cogne (Allegro & Viterbi, 2009); Val Ferret Mont de la Saxe m (Allegro et al., 2011); Vallone di Dondena (Allegro & Chiarabaglio, 2008); Valsavarenche (Magistretti, 1965; Allegro & Viterbi, 2009). GRESSAn Loc. Champlan m note: specie steppica, diffusa dal caucaso ai Pirenei, popola tutte le Alpi occidentali e tutti gli Appennini a Sud fino alla Sila (Focarile, 1975b). 82. Cymindis (Menas) miliaris (Fabricius, 1801) [Dimensioni: 8,5-10,5 mm. Corotipo: TUE. Stato Alare: M. Ecologia: A.] Aosta (Magistretti, 1965); Verrayes Loc. Tessella (Henry, 1915). SAInT-PIERRE M.te Torrette m 850. *83. Apristus europaeus Mateu, 1980 [Dimensioni: 4-5 mm. Corotipo: SEU. Stato Alare: M. Ecologia: A.] SAInT-PIERRE M.te Torrette m Microlestes minutulus (Goeze, 1777) [Dimensioni: 2,9-3,3 mm. Corotipo: OLA. Stato Alare: M. Ecologia: A.] Brusson (Magistretti, 1965); Val Chalamy (Allegro & Chiarabaglio, 2008); Val Ferret Loc. Meyen m 1550 (Allegro et al., 2011); Verrès m 450 (Bisio, 2006). SAInT-PIERRE M.te Torrette m 850. *86. Microlestes negrita (Wollaston, 1854) [Dimensioni: 2,9-3,4 mm. Corotipo: MED. Stato Alare: P. Ecologia: A.] QUART Loc. Olleyes m note: la presente segnalazione risulta la prima per la Valle d Aosta. 87. Philorhizus melanocephalus (Dejean, 1825) [Dimensioni: 2,5-3,5 mm. Corotipo: TEM. Stato Alare: M. Ecologia: A-B.] Ayas Fiery (Magistretti, 1965; Sciaky, 1991); Brusson (Magistretti, 1968); Chamois (Magistretti, 1965); Verrès m 450 (Bisio, 2006). MORGEx Loc. Lavancher m note: specie che vive nei terreni umidi, sotto detriti vegetali o alla base di grandi massi interrati. Erroneamente indicata come specie corticicola, in realtà il suo rinvenimento nell ambiente subcorticale è da ritenersi accidentale (Bisio, 1996). 88. Lamprias cyanocephalus (Linnaeus, 1758) [Dimensioni: 5-8,5 mm. Corotipo: PAL. Stato Alare: M. Ecologia: A.] Aosta Loc. Fourches (Iehl, 1909); Brusson Loc. Fenilia m 1400 (Bisio, 2006); Challand- Saint-Anselme Loc. Arcesaz m 1100 (Bisio, 2006); Pré-Saint-Didier (Magistretti, 1965). GRESSAn Loc. Tour de Villa m ; MOn- TJOVET Loc. Balmet m ; MORGEx Loc. Lavancher m 1000; QUART Loc. Olleyes m ; SAInT-PIERRE M.te Torrette m 850; VILLEnEUVE Loc. Châtelet m

31 Carabidi in agroecosistemi della Valle d Aosta nelle differenti sottofamiglie di Carabidi le specie sono state catturate in quantità molto variabili. I dati di raccolta, elaborati mediante Microsoft Windows Excel (utility Biological Toolbox 0.1) per ricavare gli indici di biodiversità (Shannon-Wiener, Total numbers e Richness) sono riportati in Tab. 2. DISCUSSIOnE Durante i tre anni di indagine, le specie di Coleotteri Carabidi censite sono risultate tutte o quasi caratterizzate da vasta geonemia, con distribuzione principalmente paleartica, asiatico-europea o sibiricoeuropea e, secondariamente, europea e olartica, testimonianza di un popolamento a gravitazione prevalentemente settentrionale (Fig. 4). Gli indici di biodiversità ottenuti hanno dato un indicazione per caratterizzare le aree indagate e hanno permesso di evidenziare una cenosi poco diversificata nell area di Saint-Pierre (M.te Torrette) e una di media diversità nelle aree di Aymavilles (Les Crêtes) e di Morgex (Lavancher). Diversamente le tre aree della bassa Valle (Donnas, Arnad e Montjovet) hanno rivelato una cenosi ben diversificata, che mostra un indice di Shannon-Wiener molto elevato, che per Montjovet raggiunge valore 2,19 e per Arnad valore 2,06. Questo dato, particolarmente positivo per la bassa Valle, è indubbiamente legato alla presenza nelle aree indagate di corsi d acqua (torrenti e rigagnoli) e di boschi stabili che formano una fascia continua tra gli appezzamenti coltivati a vite. Questi, insieme alla presenza di numerose fasce di incolti stabili coperte da arbusti e piante erbacee, rappresentano un importante zona rifugio per i Carabidi. Questi risultati sono, tuttavia, da considerarsi preliminari e in futuro saranno integrati con analisi che tengano conto della conduzione agronomica degli appezzamenti, delle condizioni microclimatiche e della tipologia delle aree circostanti. Gli indici di Shannon-Wiener, Total numbers e Richness possono non essere la miglior misura del valore di conservazione di un area ad alta biodiversità e possono non coincidere con il totale delle specie rare (Prendergast et al., 1993). Un buon indicatore dovrebbe infatti anche riflettere il livello di endemicità e l abbondanza di specie rare o in pericolo di estinzione (Rainio & niemelä, 2003). nella cenosi carabidica, in tutte le aree indagate, la frazione di elementi macrotteri è predominante, caratteristica di popolazioni di ambienti instabili come quelli agrari o soggetti a forte variabilità climatica (ambienti ripari, praterie) (Rainio & niemelä, 2003; Rushton et al., 1989; Blake et al., 1996) (Fig. 4). La componente brachittera, per numero di Tab. 2. Coleoptera Carabidae - indici di biodiversità: Shannon-Wiener, Total numbers e Richness. Località Shannon-Wiener Total numbers Richness Saint Pierre - Torrette (850 m) 0, Aymavilles - Les Crêtes (710 m) 1, Morgex - Lavancher (1000 m) anno , Morgex - Lavancher (1000 m) anno , Arnad ( m) 2, Montjovet ( m) 2, Quart ( m) 1, Saint-Denis ( m) 1, Donnas ( m) 1, Gressan-Champlan ( m) 1, Gressan-Tour ( m) 1, Villeneuve ( m) 1,

32 BUSATO - BERTIGNONO - BRUNET - MADORMO - ALMA specie, risulta essere poco significativa, ma da un punto di vista quantitativo comprende alcuni dei taxa dominanti, tra cui Calathus (Calathus) fuscipes graecus Dejean, 1831: entità questa dotata di una delle maggiori densità di popolazione individuate, in tutte le undici aree indagate, e che rappresenta un importante elemento della carabidofauna stanziale. In ognuna delle località studiate è però presente e numericamente molto rilevante anche l Harpalino Pseudoophonus (Pseudoophonus) rufipes (De Geer, 1774), specie macrottera che insieme a C. fuscipes graecus è notoriamente, in Europa, molto abbondante in quasi tutti i campi coltivati (Thiele, 1977). nelle sole aree di Arnad e di Donnas, P. rufipes risulta avere una densità di popolazione superiore a quella di C. fuscipes graecus. nel corso del triennio di raccolta solo quattro specie sono risultate presenti in tutte le undici località indagate: C. fuscipes graecus Dejean, 1831 e gli Har- Fig. 4. Coleoptera Carabidae. A: Corotipo specie dell alta Valle d Aosta (Morgex - Loc. Lavancher m 1000); B: Corotipo specie della media Valle d Aosta (Saint-Denis - Loc. Grossa Golliana m ; Quart - Loc. Olleyes m ; Gressan - Loc. Tour de Villa m ; Gressan - Loc. Champlan m ; Saint-Pierre - M.te Torrette m 850; Aymavilles Loc. Les Crêtes m 710; Villeneuve Loc. Châtelet m ) ; C: Corotipo specie della bassa Valle d Aosta (Donnas - Loc. Ronc Gias m ; Arnad - Loc. Château Vallaise m ; Montjovet - Loc. Balmet m ). Stato dello sviluppo alare delle specie raccolte (M = macrottero; P = pteripolimorfo; B = brachittero) nell alta (D), media (E) e bassa (F) Valle d Aosta. Ecologia delle specie raccolte (A = specie steppiche o di ambienti aperti; B = specie silvicole; I = specie igrofile) nell alta (G), media (H) e bassa (I) Valle d Aosta (per le sigle vedere la legenda delle abbreviazioni in Materiali e Metodi). 32

33 Carabidi in agroecosistemi della Valle d Aosta palini P. rufipes (De Geer, 1774), Harpalus (Harpalus) serripes (Quensel in Schönherr, 1806) e H. (Harpalus) tardus (Panzer, 1797). Queste quattro entità inoltre, insieme a Calathus (Neocalathus) erratus erratus (C.R. Sahlberg, 1758), C. (Neocalathus) melanocephalus (Linnaeus, 1758) e P. (Pseudoophonus) griseus (Panzer, 1796), sono anche risultate quelle numericamente più rilevanti, arrivando a rappresentare l 87,7% degli individui totali catturati. C. fuscipes graecus è, in assoluto, la specie maggiormente rappresentata, con un totale di individui. A questi seguono i esemplari di C. erratus e i di P. rufipes. Esaminando la composizione delle carabidocenosi notiamo una discreta differenza fra le aree coltivate a vigneto e quelle coltivate a meleto. nelle prime (Saint-Pierre, Aymavilles, Morgex, Saint-Denis e Donnas) si nota la totale assenza di elementi fortemente igrofili che è indubbiamente determinata dalle condizioni microclimatiche dei versanti coltivati a vite: l esposizione della gran parte degli appezzamenti, principalmente rivolta a sud, favorisce infatti le escursioni termiche e la rapida disidratazione della vegetazione al suolo, fattori questi sfavorevoli all insediamento di specie tanto amanti dell acqua. Quasi la totalità delle cenosi carabidiche sono qui rappresentate, come ci si poteva aspettare, da specie tendenzialmente xero-termofile, caratteristiche degli ambienti aperti e soleggiati e frequenti in quelli agrari (Rushton et al., 1989; Rainio & niemelä, 2003) e da specie che preferiscono le condizioni aride (Blake et al., 1996). In altre aree coltivate a vigneto (Arnad e Quart) l insolita cattura di specie igrofile è in realtà risultata limitata a piccoli lembi marginali di terreno in cui scorrono dei corsi d acqua e, nel caso di Arnad, anche solo limitata al periodo in cui un piccolo ruscello defluisce all interno di un boschetto a lato dei vigneti. Anche nelle aree coltivate a meleto (Gressan Loc. Tour de Villa e Villeneuve Loc. Châtelet) la cattura di un discreto numero di elementi igrofili era direttamente collegata alla presenza sul territorio di torrenti e canali. A una prima analisi risultava invece insolita la presenza di due specie igrofile: Limodromus assimilis (Paykull, 1790) e Pterostichus (Platysma) niger (Schaller, 1783) anche nella stazione di Gressan Loc. Champlan in cui non sono presenti corsi d acqua. Va però constatato che il sito in questione, grazie a una costante irrigazione durante gran parte dell anno, presenta caratteristiche di umidità ideali per le specie igrofile in oggetto che, essendo macrottere, sono in grado di colonizzare facilmente nuove aree che presentino caratteristiche a loro congeniali. Delle 88 specie censite, 12 sono risultate esclusive dell ambiente meleto (o di tipologie ambientali confinanti con meleto), 26 dell ambiente vigneto (o di tipologie ambientali confinanti con vigneto) mentre le restanti 50 erano comuni a entrambe le tipologie ambientali. Ricerche analoghe, svolte in Friuli Venezia Giulia (zandigiacomo et al., 1987), in Provincia di Verona (Daccordi & zanetti, 1987), in Valtellina (Sciaky & Trematerra, 1991), in Provincia di Brescia (Sciaky et al., 1993) e nel Cantone Ticino, in Svizzera (Trivellone et al., 2013), tese ad individuare la distribuzione e la densità dei Coleotteri Carabidi frequentatori dei vigneti e dei meleti hanno evidenziato, per quanto rigurda i taxa individuati, risultati simili a quelli del presente lavoro che quindi è rappresentativo della carabidofauna di questi ambienti. In tutte le macroaree nelle quali sussiste la presenza di boschi stabili intorno ai frutteti sono presenti alcuni elementi preferenzialmente silvicoli, catturati direttamente all interno dei boschi o in zone limitrofe a questi. Ad esempio sono risultate particolarmente importanti le aree boschive di Quart Loc. Olleyes e Gressan Loc. Champlan che ospitano varie specie silvicole e, tra queste, una rigogliosa popolazione del Carabino C. (Archicarabus) nemoralis nemoralis O.F. Muller, Lo stesso si può dire per quelle di Arnad e Saint-Denis che sono rilevanti per lo sviluppo di floride popolazioni del Carabino elicofago C. (Chaetocarabus) intricatus Linnaeus, 1761, una specie in forte declino in varie zone dell Europa settentrionale a causa della pulizia del bosco (forest cleaning) (Turin et al., 2003). In Valle d Aosta è risultata fondamentale, per la sopravvivenza di C. intricatus, la grande capacità della specie nell adattarsi a vivere in piccole fasce di bosco molto rarefatto nonché nei meleti e vigneti, in particolare, in questi ultimi, quando allevati a pergola. Molto interessante è stata la presenza di discrete popolazioni di Carabidi silvicoli all interno di piccole fasce boschive, circondate da campi e frutteti, a rimarcare il ruolo fondamentale svolto da queste aree di rifugio per la salvaguardia della biodiversità. In ultima analisi, in base a questi risultati, si evidenzia ulteriormente l importanza delle fasce di aree naturali, rappresentate da boschi e da prati incolti stabili, che svolgono un ruolo di serbatoio e di corridoio ecologico per le specie stenoecie (predatrici e non 33

34 BUSATO - BERTIGNONO - BRUNET - MADORMO - ALMA alate), offrendo loro facoltà di dispersione in tutto l ambiente e fungendo da vero e proprio tessuto connettivo fra gli appezzamenti coltivati a frutteto (Schmidt et al., 2005; Clough et al., 2005). Questo, inoltre, permette di ottenere un ambiente più complesso e stabile. Con la perdita di tali aree di rifugio tutte le specie dotate di scarsa vagilità sarebbero probabilmente destinate a scomparire (niemelä, 2001). Come già detto in precedenza, le aree oggetto della presente ricerca sono rappresentate quasi totalmente da terreni agricoli, coltivati prevalentemente a vigneto e/o a meleto, in gran parte esposti a sud e caratterizzati da elevate escursioni termiche e dalla rapida disidratazione della vegetazione al suolo. Questa tipologia di ambiente, soggetta a un forte disturbo antropico, risulta poco studiata da un punto di vista naturalistico, in quanto le specie che vi abitano sono solitamente classificate come euritopiche e di nessun interesse particolare per lo studio della biodiversità in relazione alla presenza di specie rare e a rischio di estinzione (Kromp, 1999). Questo potrebbe spiegare perché, in quasi la totalità delle località indagate, la presente ricerca ha permesso di individuare un numero notevole di specie nuove per la Valle d Aosta e nuove località per specie già segnalate in precedenza che, BIBLIOGRAFIA come ci si poteva aspettare, sono tutte o quasi tendenzialmente xero-termofile. RInGRAzIAMEnTI Desideriamo ringraziare vivamente gli specialisti di Carabidi che hanno collaborato nell identificazione delle specie raccolte nel corso della presente ricerca: Dr Gianni Allegro del CRA/PLF (Unità di Ricerca per le Produzioni Legnose Fuori Foresta - Casale Monferrato, AL); Prof. Achille Casale (Dipartimento di zoologia e Genetica Evoluzionistica, Università di Sassari); Dr Pier Mauro Giachino (Settore Fitosanitario Regionale - Regione Piemonte); Dr Maurizio Pavesi (Museo Civico di Storia naturale di Milano). Ringraziamo inoltre il Dr Matteo negro (Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi, Università di Torino) per l aiuto prestato nell analisi degli indici di biodiversità. Siamo ulteriormente grati al Prof. Achille Casale per gli utili seggerimenti e critiche alla versione originale del manoscritto. Infine, ringraziamo il Dr Michele Freppaz del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell Università di Torino, per la caratterizzazione geografica, pedologica e climatica delle aree valdostane indagate. ALLEGRO G., Catalogo della collezione Orlando Cantamessa: I. Coleoptera Cicindelidae e Carabidae. Rivista Piemontese di Storia naturale, 21: ALLEGRO G., I Carabidi, insetti di successo (Coleoptera Carabidae). Quaderno Scientifico dei Parchi Astigiani, 3: ALLEGRO G., Carabidi della riserva naturale Ghiaia Grande (Alessandria, Piemonte) (Coleoptera, Carabidae). Rivista Piemontese di Storia naturale, 28: ALLEGRO G., ARnò C., Artropodi epigei come indicatori di impatto ambientale dei trattamenti contro il Punteruolo del pioppo. Informatore fitopatologico, 54: ALLEGRO G., BISIO L., La carabidofauna della Riserva naturale del Mont Mars (Fontainemore, Aosta) (Coleoptera Carabidae). Revue Valdôtaine d Histoire naturelle, 60(2006): ALLEGRO G., BISIO L., negro M., I Carabidi di Val Veny e Val Ferret (Coleoptera Carabidae) (Valle d Aosta, Italia). Bollettino della Società entomologica italiana, 143(2): ALLEGRO G., CASALE A., CAVALLO O., nuove specie di Coleotteri Carabidi per le Langhe e il Roero (Coleoptera, Carabidae). Alba Pompeia (n.s.), 28: ALLEGRO G., CHIARABAGLIO P., I Carabidi del Parco naturale del Mont Avic (Valle d Aosta) (Coleoptera, Carabidae). Revue Valdôtaine d Histoire naturelle, 61-62( ): ALLEGRO G., VITERBI R., note faunistiche ed ecologiche sui Carabidi del Parco nazionale del Gran Paradiso (Coleoptera Carabidae). Rivista Piemontese di Storia naturale, 30: BERTIGnOnO L., BUSATO E., ALLEGRO G., TAVELLA L., ALMA A., Indagini faunistiche su predatori in meleti della Valle d Aosta. xx Congresso nazionale Italiano di Entomologia, Perugia - Assisi, giugno BISIO L., Risultati di due anni di ricerche sui Dromiini corticicoli in alcune stazioni del Piemonte (Coleoptera Carabidae). Rivista Piemontese di Storia naturale, 16(1995):

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36 BUSATO - BERTIGNONO - BRUNET - MADORMO - ALMA FOCARILE A., 1975b - Ricerche preliminari sulla entomofauna della brughiera alpina ad Arctostaphylos uva-ursi in Valle d Aosta. Revue Valdôtaine d Histoire naturelle, 29: FOCARILE A., Sulla Coleopterofauna alticola della conca del Breuil (Valtournenche) e osservazioni sul popolamento pioniero delle zone di recente abbandono glaciale. Revue Valdôtaine d Histoire naturelle, 30: FREPPAz M., AGnELLI A., DRUSI B., STAnCHI S., GALLIAnI C., REVEL CHIOn V., zanini E., 2008a - Productive and environmental problems of the terraced areas in the Alpine Space. In: SCARAMELLInI G., VAROTTO M., (eds.) - Terraced landscapes of the Alps, Atlas. Marsilio Editori, Venezia, Italy, FREPPAz M., AGnELLI A., DRUSI B., STAnCHI S., GALLIAnI C., REVEL CHIOn V., zanini E., 2008b - Terraced pergola vineyards in the low Aosta Valley. In: SCARAMELLInI G., VAROTTO M. (Eds.) - Terraced landscapes of the Alps, Atlas. Marsilio Editori, Italy, FREPPAz M., AGnELLI A., DRUSI B., STAnCHI S., GALLIAnI C., REVEL CHIOn V., zanini E., 2008c - Soil quality and fertility: studies in the Valle d Aosta. In: FOnTAnARI E., PATASSInI D. (Eds.) - Terraced landscapes of the Alps, Projects in Progress. Marsilio Editori, Italy, GAUD A., 1903a - Les Coléoptères des environs d Aoste. Deux heures de chasse. Bulletin de la Société de la Flore Valdôtaine, 2: 8-9. GAUD A., 1903b - note entomologique - Course du 28 juillet au 2 août Bulletin de la Société de la Flore Valdôtaine - Société valaisanne des sciences naturelles, 32: 83. GHILIAnI V., Elenco delle specie di Coleotteri trovate in Piemonte. Annali della Reale Accademia d Agricoltura di Torino, 29: GIACHInO P.M., RASTELLI M., Carabidae e Cholevidae (Coleoptera) dell area rinaturalizzata del Gerbasso (Carmagnola, TO). Rivista Piemontese di Storia naturale, 26: GOBBI M., ISAIA M., DE BERnARDI F., Arthropod colonisation of a debris-covered glacier. The Holocene (On-line HEER O., Fauna Coleopterorum Helvetica. Pars 1, fasciculus 3. Impensis Orelii, Fuesslini et Sociorum, Turici [zürich], pp. HEnRy J., Quelques Coléoptères. Bulletin de la Société de la Flore Valdôtaine, 10: HEnRy J., Petites contributions à l histoire naturelle valdôtaine. Bulletin de la Société de la Flore Valdôtaine, 11: HEnRy J., Autre petite contribution à l étude des Coléoptères de la Vallée d Aoste. Bulletin de la Société de la Flore Valdôtaine, 22: HEnRy J., Autre contribution à l étude des Coléoptères de la Vallée d Aoste. Bulletin de la Société de la Flore Valdôtaine, 23: HIEKE F., Revision der Amara-Untergattung Percosia zimm. und Bemerkungen zu anderen Amara-Arten (Coleoptera Carabidae). Deutsche Entomologische zeitschrift, 25(4-5): IEHL F., Contribution à la faune des Coléoptères valdôtaines. Bulletin de la Société de la Flore Valdôtaine, 5: IUSS WORKInG GROUP WRB., World Reference Base for Soil Resources. 2nd edition. World Soil Resources Reports no FAO, Rome. JEAnnEL R., Coléoptères Carabiques II (Faune de France, vol. 40). Lechevalier (Paris), pp. LAWREnCE J.F., BRITTOn E.B., Coleoptera. The Insects of Australia. Melbourne University Press, Carlton. 2nd edition, Volume 1: pp. LOREnz W., Systematic list of extant ground beetles of the world (Insecta Coleoptera Geadephaga : Trachypachidae and Carabidae incl. Paussinae, Cicindelinae, Rhysodinae). Second edition. Published by the author, Hoermannstrasse 4, D Tutzing, Germany, i-iii, LOUGHRIDGE A.H., LUFF M.L., Aphid predation by Harpalus rufipes (De Geer) (Coleoptera: Carabidae) in the laboratory and field. Journal of Applied Ecology, 20: LöVEI G.L., SáROSPATAKI M., Carabid Beetles in Agricultural Fields in eastern Europe. Pp: In: STORK n.e. (ed.). The Role of Ground Beetles in Ecological and Environmental Studies. Intercept, Andover, 424 pp. LUIGIOnI P., I Coleotteri d Italia. Memorie della Pontificia Accademia delle Scienze - I nuovi Lincei, Serie II, vol. xiii, 1160 pp. KOMAROV E.V., SOBOLEVA-DOKUCHAEVA I.I., Features of the feeding of carabids (Coleoptera, Carabidae) - inhabitants of crops of wheat in the Volgograd region. nauchnye Doklady Vysshei Shkoly, Biologicheskie nauki, 10: KROMP B., Carabid beetle communities (Carabidae, Coleoptera) in biologically, and conventionally farmed groecosystems. Agriculture, Ecosystems & Environment, 27: KROMP B., Carabid beetles in sustainable agriculture: a review on pest control efficacy, cultivation impacts and enhancement. Agriculture, Ecosystems & Environment, 74:

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38 BUSATO - BERTIGNONO - BRUNET - MADORMO - ALMA STAnCHI S., FREPPAz M., AGnELLI A., REInSCH T., zanini E., Properties, best management practices and conservation of terraced soils in Southern Europe (from Mediterranean areas to the Alps): A review. Quaternary International, 265: TRIVELLOnE V., PEDRETTI A., CAPRAnI M., POLLInI PALTRInIERI L., JERMInI M., MORETTI M., Ragni e Carabidi dei vigneti del Cantone Ticino (Svizzera). Bollettino della Società Ticinese di Scienze naturali, 101: THIELE H.U., Carabid Beetles in their Environments. Springer Verlag; Berlin Berlin-Heidelberg-new york, 369 pp. TURIn H., PEnEV L., CASALE A., The genus Carabus in Europe. A synthesis. Pensoft Publishers, Sofia-Moscow, 536 pp. VIGnA TAGLIAnTI A., Checklist e corotipi delle specie di Carabidae della fauna italiana. Appendice B. In: BRAnDMAyR P., zetto T., PIzzOLOTTO R. (a cura di): I Coleotteri Carabidi per la valutazione ambientale e la conservazione della biodiversità. Manuale operativo. APAT, Manuali e linee guida, 34: VIGnA TAGLIAnTI A., Family Carabidae. In: AUDISIO P. (ed.), Coleoptera. Fauna Europaea (web edition version 20.Ix.2014) zandigiacomo P., BARBATTInI R., PARMEGIAnI P., Indagine sui Coleotteri Carabidi in vigneti friulani a diversa conduzione agronomica. Bollettino di zoologia Agraria e Bachicoltura, Ser. II, 19( ):

39 MEMORIE SOC. ENTOMOL. ITAL., 92 (1-2): 39-75, ISSN DICEMBRE 2015 Giacomo ASSAnDRI * L odonatofauna (Insecta Odonata) delle basse Valli di Susa, Sangone e di Lanzo (Torino, Italia) Riassunto: In alcune aree geografiche d Italia le conoscenze sulla distribuzione degli Odonati sono scarse. L obiettivo del presente contributo è quello di colmare le lacune conoscitive sull Odonatofauna delle basse valli di Susa, Sangone e di Lanzo (TO, Italia nw). Le limitate informazioni disponibili (153 dati) sono state analizzate criticamente e integrate mediante un approfondita prospezione del territorio. Tra il 2009 e il 2013 sono state effettuate 137 uscite in 34 siti di campionamento di natura piuttosto varia (28 lentici e 6 lotici), durante le quali sono stati raccolti ulteriori 913 dati. nell area di studio sono note con certezza 45 specie, per 37 delle quali si hanno prove di riproduzione. Tre specie segnalate in passato non sono state confermate, 8 sono nuove segnalazioni per l area rispetto all atlante regionale (Boano et al., 2007). Complessivamente sono state individuate numerose comunità odonatologiche ricche e diversificate oltre ad alcune specie localizzate in Italia nordoccidentale (Boyeria irene, Onycogomphus uncatus, Cordulegaster bidentata e Somatochlora flavomaculata). Statisticamente, nei siti non protetti dell area di studio, non sono presenti meno specie rispetto a quelli protetti (Parchi Regionali e S.I.C.), a testimoniare un inadeguatezza della rete di aree protette nell ottica di perseguire la conservazione di questo taxon nell area di studio, già soggetta a forti pressioni antropiche che minacciano alcuni siti di pregio. Si fornisce infine un indicazione qualitatitva e quantitativa del periodo di volo delle specie presenti nell area di studio. Abstract: Odonate fauna (Insecta Odonata) of the low Susa, Sangone and Lanzo valleys (Turin, Italy). In some geographical areas of Italy, even the simple knowledge about the distribution of Dragonflies is scarce. The objective of this paper is to fill the knowledge gaps on Odonate fauna of the low Susa, Sangone and Lanzo valleys (Turin, nw Italy), an area for which there was limited prior knowledge. The available information (153 records) have been reviewed and updated at the same time through an in-depth exploration of the territory (between 2009 and 2013), which involved 137 field surveys on 34 sampling sites of diverse nature (28 lentic and 6 lotic), which produced further 913 records. Overall in the study area were found a total of 45 species, with reproduction ascertained for 37 of them. The occurrence of 3 species recorded in the past was not confirmed and 8 are new (compared to the 2007 regional atlas). Some rich and diverse communities were found and also some species considered rare in north-western Italy (Boyeria irene, Onycogomphus uncatus, Cordulegaster bidentata and Somatochlora flavomaculata). Statistically, in the non protected sites there are no less species than those of protected sites (Regional Parks and SPAs). This underline an inadequacy of protected areas network in order to pursue the conservation of this taxon in the studied region, already subjected to a strong anthropogenic pressures that is threatening some sites of great value. It is finally given a qualitative and quantitative indication of the species flight periods. Key words: Dragonflies diversity, Dragonfly conservation, Susa, Lanzo, Sangone, nw Italy, Flying period. InTRODUzIOnE Gli Odonati sono considerati buoni bioindicatori di qualità ambientale (Clark & Samways, 1996; Chovanec & Raab, 1997; Chovanec & Waringer, 2001; Simaika & Samways, 2011) sia per gli ambienti acquatici, sia per il contesto paesaggistico in cui essi sono inseriti (Corbet & Brooks, 2008; Raebel et al. 2012). La mancata o inadeguata protezione degli ambienti umidi ha causato un notevole declino di questo taxon, particolarmente minacciato dalla perdita, frammentazione o alterazione degli habitat, causati dall intensificazione dell agricoltura e dell antropizzazione sul territorio, dall inquinamento e dell eutrofizzazione dei corpi idrici, dalla diffusione di specie aliene invasive e dal cambiamento climatico (Declerck et al., 2006; Strayer, 2006; Corbet & Brooks, 2008; Clausnitzer et al., 2009; Samways & Sherrat, 2009). Sebbene gli Odonati siano attualmente l unico ordine di insetti per cui sia stata portata a termine una valutazione globale del loro status di conservazione (Clausnitzer et al., 2009), la stessa indagine ha evidenziato una rilevante mancanza di informazione e di conseguenza un urgente necessità di nuove ricerche di campo. Se queste urgenze sono particolarmente evidenti per le regioni tropicali, dati dettagliati sulla distribuzione degi odonati sono lacunosi anche per alcune aree geografiche d Italia. Il Piemonte da questo punto di vista rappresenta un eccezione, in quanto di- * Giacomo Assandri, Dipartimento di Scienze della Terra e dell Ambiente, Università di Pavia, Via Ferrata 9, Pavia, Italia. giacomo.assandri@gmail.com 39

40 ASSANDRI spone di un atlante regionale relativamente aggiornato (Boano et al., 2007), basato però su una serie temporale piuttosto lunga e su una prospezione del territorio ampia, ma disomogenea e non esaustiva. Lo scopo del presente lavoro è quello di aggiornare le conoscenze sull odonatofauna di un settore della regione Piemonte mediante un approfondita prospezione del territorio e contestualmente di sintetizzare e revisionare i dati pregressi già disponibili. I dati così ottenuti sono presentati in forma di rassegna completa per biotopi, in modo da essere facilmente utilizzabili per ulteriori approfondimenti e confronti temporali e in seguito analizzati al fine di: i) valutare l effetto delle misure di protezione dei biotopi per gli Odonati, ii) fornire un indicazione qualitativa e quantitativa della fenologia delle specie nell area, utile, anche solo alla scala locale, a costituire una base solida per eventuali studi futuri sugli effetti del clima su questo taxon, già dimostrati per alcune aree d Europa (Hickling et al., 2005; Hassall et al., 2007; Hassall & Thompson, 2008). AREA DI STUDIO. L area di studio è localizzata in Piemonte occidentale (Provincia di Torino) a circa 15 km dal capoluogo regionale (Fig. 1). Essa si estende per circa 160 km 2 e interessa parzialmente i bacini idrografici dei fiumi Dora Riparia (comprensivo del bacino del torrente Messa), Stura di Lanzo (comprensivo del bacino dei torrenti Ceronda e Casternone) e del torrente Sangone. I settori ecogeografici interessati (De Biaggi et al., 1990) sono primariamente l Anfiteatro morenico di Rivoli-Avigliana e marginalmente le Prealpi torinesi e l adiacente piana di Torino. L area è prevalentemente planiziale ( m s.l.m.), sebbene raggiunga i 1150 m s.l.m. del monte Musinè e interessi l anfiteatro morenico di Rivoli-Avigliana, la cui elevazione è compresa fra i 400 e i 641 m s.l.m. del Moncuni. Il clima è in generale asciutto, con eccessi termici e fenomeni meteorici di rilevanza marcata piuttosto rari. L inverno non è rigido, mitigato rispetto alla pianura dalle brezze e dal föhn, che impediscono il ristagno di aria fredda. I mesi più freddi sono gennaio e dicembre, quello più caldo luglio. Il regime pluviometrico è tipicamente prealpino, con massimo primaverile principale in maggio e uno secondario in autunno. La piovosità media annua è di circa 1000 mm, con giorni piovosi l anno (Mercalli, 2002). nell area sono presenti alcune aree tutelate: il Parco naturale Regionale dei Laghi di Avigliana e relativa area contigua (su cui insiste anche un S.I.C.), una piccola porzione dell area contigua della fascia fluviale del Po-tratto torinese e il S.I.C. Monte Musinè e Laghi di Caselette. I siti di campionamento (Tab. 1; Figg. 1-6) sono stati scelti utilizzando la cartografia regionale tematica, validata con sopralluoghi ad hoc. Per l individuazione degli ambienti lentici e palustri si è fatto riferimento ai seguenti dati: Idrografia 1: ( ) Laghi e all opera Le zone umide del Piemonte (layer: laghi, stagni e paludi, torbiere, laghi di cava, invasi artificiali) aggiornata al 2010 (Gruppo di lavoro sulle zone umide del Piemonte, 2011). Ciò ha permesso l individuazione di 62 elementi lotici-palustri (55 tra laghi e stagni, 3 aree paludose, 4 torbiere). Di questi 28 sono stati campionati. non sono stati campionati alcuni siti non liberamente accessibili (e.g. laghetti per la pesca sportiva, laghi di cava), di dimensioni troppo ridotte, o prossimi ad altri siti campionati. Per quanto riguarda gli ambienti lotici si è fatto riferimento ai seguenti dati: Idrografia 1: ( ) Elementi idrici (per gli elementi naturali) e a Gruppo di lavoro sulle zone umide del Piemonte (op. cit.; layer: acque correnti artificiali) per quanto riguarda il reticolo idrografico artificiale. Il reticolo idrografico appare piuttosto complesso (Fig. 1), con due corsi d acqua principali, la Dora Riparia e il torrente Sangone. Il fiume Dora Riparia non presenta caratteristiche ambientali idonee agli Odonati (sopralluoghi preliminari), per cui essa è stata esclusa dai campionamenti. non tutti gli elementi del reticolo idrografico riportati in Fig. 1 sono effettivamente esistenti e, in alcuni casi, si tratta di corsi d acqua a carattere temporaneo (ad esempio i rii Garosso nell anfiteatro morenico di Rivoli-Avigliana). Si è infine scelto di campionare 6 tratti di corsi d acqua ritenuti rappresentativi dell area e di conseguenza della comunità di Odonati reofili. I 34 siti di campionamento indagati sono stati raggruppati in 12 sovra- zone uniformi dal punto di vista geografico (Fig. 1; Tabs. 1 e 2). Sia per gli ambienti lotici, sia per gli ambienti lentici, si è tenuto conto anche di dati occasionali raccolti al di fuori delle stazioni di campionamento individuate (anche questi riportati in Fig. 1 e Tab. 1). MATERIALI E METODI Sono stati inclusi nel database (comprensivo di 1066 records) tutti i dati noti relativi alla presenza di 40

41 Odonatofauna delle basse Valli Susa, Sangone e Lanzo Odonati nell area di studio. La base di partenza è stata il primo atlante regionale sugli Odonati (Boano et al., 2007). Esso raccoglieva le poche (12) informazioni bibliografiche (e storiche) relative all area di studio, derivanti dai lavori di Ghiliani (1874; 1874b), navas (1935), Capra & Galletti (1978) e 68 dati inediti per l area di studio (raccolti nel periodo e in gran parte riferibili a campioni conservati in collezioni entomologiche, in particolare la collezione del Museo Civico di Storia naturale di Carmagnola, la collezione del Parco naturale dei Laghi di Avigliana e la collezione privata E. Balestrazzi di Pavia). Questi dati, oltre che nella forma sintetica dell atlante, erano già stati pubblicati dettagliatamente nel catalogo topo- Fig. 1. Carta dell area di studio (entro il confine bianco). I cerchi neri identificano i siti campionati, quelli bianchi le località con dati occasionali, i riquadri le sovrazone (la legenda è riportata in Tab. 1). Sono evidenziati i rilievi, il reticolo idrografico e gli ambienti lentici e palustri. Il verde chiaro e il simbolo + evidenziano i Siti di Importanza Comunitaria, il verde scuro e il simbolo * i Parchi Regionali e le relative zone contigue, dove i simboli si sovrappongono le aree sono da intendersi soggette a entrambi i vincoli. 41

42 ASSANDRI Tab. 1. Località citate nel presente lavoro. nel primo riquadro sono presentati i 34 siti di campionamento indagati e nel secondo le località citate relativamente a dati occasionali. Le coordinate UTM sono relative al datum WGS84 (zona 32 T). Abbreviazioni: CS: codice sovrazona; CM: codice riportato nella mappa di Fig. 1; H: macrotipologia di habitat (LEn: lentico-palustre; LOT: lotico); P: protezione del sito (SIC: sito di importanza comunitaria; PA: Parco naturale Regionale o zona contigua); RS: ricchezza specifica di Odonati del sito. CS Sovrazona CM Località Comune Quota (m) UTM_E UTM_n H P RS 1 Risorgiva Gibione 1 Risorgiva, SE Borgata Gibione Valdellatorre LEn 12 2 Torrente Casternone 2 Rio Codano, regione Molino del Martinetto Valdellatorre LOT 8 e suoi affluenti 3 Confluenza Rio della Verna-Casternone Valdellatorre LOT 4 (Fig. 2) 4 Rio Crosa, Borgata Brione Valdellatorre LOT SIC 6 3 Lago Borgarino 5 Lago Borgarino e Lago Bonino San Gillio LEn SIC 23 4 Stagni di Pianezza 6 Stagno di C.na Balmanera 1 Pianezza LEn 11 7 Stagno Azienda agricola Parruquet 1 Pianezza LEn 14 8 Stagno di C.na Balmanera 2 Pianezza LEn 8 9 Stagno di C.na Billia 2 (Fig. 3) Pianezza LEn Stagno di C.na Diletta 2 Pianezza LEn 9 11 Stagno di C.na Billia 1 Pianezza LEn Stagno di C.na Diletta 1 Pianezza LEn 8 13 Lago Fontanei Pianezza LEn 11 5 zone umide 14 Torbiera di S. Grato Caselette LEn SIC 9 di Caselette 15 Stagno presso Villaggio Caselette LEn SIC Lago inferiore Caselette LEn SIC Lago superiore Caselette LEn SIC 6 18 Pendici Monte Calvo Caselette LEn-LOT SIC 20 6 Monte Musinè 19 Monte Musinè Caselette LOT SIC 10 7 Stagni di 20 Stagno 1 (Fig. 4) Villar Dora LEn 16 Villar Dora 21 Stagno 2 Villar Dora LEn Stagno 3 Villar Dora LEn Stagno 4 Villar Dora LEn 7 8 Stagni La Soldanella 24 Stagni La Soldanella Rosta LEn 16 9 Anfiteatro Morenico 25 Stagni di C.na nuova Rosta-Buttigliera alta LEn 23 di Rivoli-Avigliana 26 Pra Basse Villarbasse LEn Stagno Pessina Rosta LEn Stagno Fontana dell Asino Villarbasse LEn 13 Segue nella pagina successiva 42

43 Odonatofauna delle basse Valli Susa, Sangone e Lanzo Tab. 1. Continua dalla pagina precedente. CS Sovrazona CM Località Comune Quota (m) UTM_E UTM_n H P RS 10 Laghi di Avigliana 29 Palude dei Mareschi (Fig. 5) Avigliana LEn PA Lago Grande Avigliana LEn PA 5 31 Lago Piccolo (Fig. 6) Avigliana LEn PA Torbiera di Trana 32 Torbiera di Trana Trana LEn Torrente Sangone 33 Torrente Sangone, SE di Trana Sangano LOT 5 34 Torrente Sangone, tra Ponte Sangano e Sangano-Villarbasse LOT PA 10 C.na. Rifoglietto Bruino-Rivalta di Torino 35 Laghetto i 3 pais Almese C.na nuova Buttigliera Alta - Rosta Torre Bicocca Buttigliera Alta Stagno di C.na Giuseppina nuova Pianezza Stagno di C.na Ghiona Pianezza Pozza di Case Parga Pianezza Stagno Azienda agricola Parruquet 2 Pianezza Collina fra Reano e Buttigliera Reano Case Mareschi Reano C.na Bremont Rivoli Centro urbano Rosta Cresta Grande Rosta Moncuni Trana Cà di Paglia Villarbasse Cimitero di Villarbasse Villarbasse C.na Malpensà Villarbasse C.na Pigai Villarbasse-Rivalta C.na Ronco Villarbasse-Rivalta Rio Granero, Borgata Brione Valdellatorre Dora Riparia, Ponte di Avigliana Avigliana Torrente Messa, ponte di via delle Granaglie Almese

44 ASSANDRI grafico delle libellule del Piemonte occidentale (Sindaco, 2007). La maggior parte dei dati utilizzati nel presente Fig. 2. Rio della Verna (Val della Torre, TO) Foto: G. Assandri. contributo si riferisce invece ad anni recenti ( ) ed è da considerarsi inedita. In piccola parte (73) sono dati raccolti a vario titolo in vista di un aggiornamento dell atlante regionale, ma in massima parte (913) sono dati inediti raccolti dall autore con l aiuto di alcuni collaboratori nel corso di 137 uscite (intese come visita in uno dei 34 siti di campionamento) fra il 2009 e il Tutti i dati analizzati fanno riferimento esclusivamente agli stadi immaginali degli Odonati, che rappresentano lo stadio dello sviluppo più facile e speditivo da censire, meno costoso e meno invasivo (Raebel et al., 2010). Uscite sistematiche sono state condotte fra maggio e settembre, periodo di volo principale delle specie italiane. A queste si sono aggiunte alcune ulteriori uscite nei mesi di aprile e ottobre-novembre, effettuate al fine di meglio definire i periodi di volo delle specie precoci e tardive. Per i campionamenti sono state preferite giornate tiepide, soleggiate e senza vento. I dati relativi ad anni recenti si riferiscono in maggioranza a soggetti identificati direttamente in campo tramite osservazione diretta (visual census) con l ausilio di un binocolo o esaminati in mano dopo la cattura con retino, al fine di determinare le specie più problematiche. Laddove ritenuto utile per successive verifiche, sono state scattate fotografie degli esemplari e in una minima parte di casi sono stati prelevati alcuni campioni, depositati presso il Museo Civico di Storia naturale di Carmagnola (Torino). Tutti i comportamenti indicativi di riprodu- Fig. 3. Stagno di C.na Billia 2 (Pianezza, TO) Foto: G. Assandri. Fig. 4. Stagno di Villar Dora 1 (TO) Foto: G. Assandri. 44

45 Odonatofauna delle basse Valli Susa, Sangone e Lanzo zione in un sito (e.g. territorialità, tandem, copula, deposizione, presenza di individui neosfarfallati) sono stati annotati. Un sito è stato considerato riproduttivo per una specie basandosi sui criteri proposti da Lee Foote & Hornungh (2005): i) presenza di maschi maturi per due o più volte; ii) osservazione diretta di coppie in tandem o ovideposizione; iii) presenza di individui neosfarfallati. Ciò permette di ottenere un indicazione abbastanza precisa sulla riproduzione di una specie in un sito, anche se non di chiarire l effettivo completamento del ciclo riproduttivo nello stesso (Raebel et al., 2010). Si ritiene comunque un buon compromesso laddove le Fig. 5. Palude dei Mareschi (Avigliana, TO) Foto: G. Assandri. Fig. 6. Lago Piccolo di Avigliana Foto: G. Assandri. conoscenze sulla riproduzione di una specie siano nulle o scarse (come nel caso dell area di studio). Per ogni specie (ammesso che il campione fosse sufficiente) è stato indicato il periodo di volo nell area di studio, definito come il periodo fra la prima e l ultima osservazione. Per fornire indicazioni anche quantitative, è stato utilizzato un indice (I f ) che tiene conto dello sforzo di campionamento. Al fine di valutare la potenziale efficacia della rete di aree protette al fine di proteggere le comunità di Odonati presenti nell area di studio si è utilizzato un modello lineare generalizzato (glm) con distribuzione dell errore quasi-poissoniana (per tener conto della sovradispersione del campione), utilizzando il software R. La ricchezza specifica per sito è stata impiegata come variabile dipendente, mentre il livello di protezione (non protetto, S.I.C., parco o area contigua di parco) come predittore. I valori di significatività (p) sono stati ricalcolati utilizzato la funzione ghlm implementata nel pacchetto multcomp di R con il metodo single-step e confrontati per mezzo del Tuckey s test. Sono stati considerati unicamente i 28 ambienti lentici e palustri campionati in quanto per le comunità degli ambienti lotici, molto diverse in termini di struttura da quelle degli ambienti lentici, era disponibile un campione troppo ridotto. Inoltre si è tenuto conto solo nel periodo , più omogeneo dal punto di vista del campionamento. RISULTATI nell area di studio sono note complessivamente 45 specie di Odonati (15 zigotteri e 30 Anisotteri) appartenenti a 8 famiglie. In Appendice 1 è riportato l elenco completo delle specie per ogni sito. La presenza di quattro specie (Lestes dryas, Gomphus vulgatissimus, Sympetrum depressiusculum e S. meridionale) non è stata confermata da ricerche successive all atlante regionale di Boano et al. (2007) e il dato riguardante S. meridionale è da considerarsi dubbio (si veda di seguito la trattazione della specie). La prospezione sistematica del territorio negli anni ha permesso di aggiungere 8 specie a quelle segnalate in Boano et al. (2007): Calopteryx splendens, Aeshna mixta, Boyeria irene, Onychogomphus forcipatus, O. uncatus, Orthetrum brunneum, Sympetrum danae, Sympetrum pedemontanum. In riferimento ai cinque quadrati UTM

46 ASSANDRI Tab 2. Descrizione delle sovra-zone. Per le aree inserite nella Rete natura 2000 si veda anche Sindaco et al. (2009). 1 Risorgiva di Gibione Piccola risorgiva colonizzata da Phragmites australis e adiacente a un bosco umido con prevalenza di Alnus glutinosa. La zona umida è inserita in una matrice agricola (prevalentemente prati stabili), attraversata da numerosi rii e piccoli canali. 2 Torrente Casternone e suoi affluenti Il bacino del torrente Casternone è stato indagato in tre siti campione lungo un tratto di circa 2 km tra Borgo nuovo e Brione (Val della Torre), con particolarmente riferimento ai suoi affluenti, il Rio Codano, il Rio della Verna e il rio Crosa. Essi si presentano in questo tratto come corsi d acqua di piccole dimensioni e in gran parte coperti da vegetazione (latifoglie), sebbene inseriti in una matrice agricola. 3 Lago Borgarino Sistema di zone umide composto da due laghi artificiali (Lago Bonino e Lago Borgarino) con vegetazione acquatica piuttosto ricca (Nuphar luteum, Phragmites australis, etc.) e una piccola palude in via d interramento. L area è inserita in una matrice agricola e tutelata nell ambito del S.I.C. Monte Musinè e laghi di Caselette 4 Stagni di Pianezza Insieme di 15 piccoli stagni e pozze di origine artificiale (di cui 8 campionati), che si distribuiscono su un area di circa 10 km 2 e per lo più caratterizzati da ricca vegetazione palustre (Nymphaea alba, Typha sp., etc.). 5 zone umide di Caselette Insieme di piccole zone umide eterogenee dal punto di vista ambientale. Quella di maggiore estensione è il Lago inferiore, di origine naturale ed esteso per circa 13 ha, originariamente caratterizzato da una ricca vegetazione palustre, oggi in gran parte rimossa. Il lago superiore è invece di dimensioni inferiori e quasi del tutto interrato: a oggi si presenta come un bosco igrofilo circondato da un canale di acqua libera, nei pressi del quale si sviluppa un prato umido torboso. Il limitrofo Moncalvo è invece un area xerotermica presso cui sono presenti delle pozze naturalizzate prodotte dall esplosione di ordigni bellici e da alcuni piccoli rigagnoli, che in due aree ristagnano formando aree torbose di rilevante interesse naturalistico (Torbiera di S. Grato). nel sito è anche presente un piccolo laghetto artificiale, ormai naturalizzato, che risale alla costruzione di un impianto sciistico (abbandonato) sul monte Musinè. L area è inserita nel S.I.C. Monte Musinè e laghi di Caselette 6 Monte Musinè E il maggior rilievo dell area di studio e sul versante esposto a sud è caratterizzato da un ambiente xerotermico. A parte alcuni piccoli rigagnoli e relative risorgenze, per lo più a carattere temporaneo, non presenta altri habitat idonei alla presenza degli Odonati. L area è inserita nel S.I.C. Monte Musinè e laghi di Caselette 7 Stagni di Villar Dora Complesso di 9 piccoli bacini, di cui i 4 più naturalizzati (e liberamente accessibili) sono stati campionati. Due di questi sono in gran parte interrati e colonizzati da bosco igrofilo 8 Stagni La Soldanella Complesso di 2 piccoli laghi di cava connessi da un canale. Il più grande, posto a nord, è destinato a scopo ricreativo e presenta limitato valore naturalistico. Il più piccolo è invece parzialmente naturalizzato, circondato da alcuni Populus sp. e Salix alba e invaso da vegetazione palustre prevalentemente ascrivibile a Typha sp. 9 Anfiteatro morenico di Rivoli-Avigliana Area generalmente povera di zone umide in cui sono stati campionati 4 complessi di piccole dimensioni. Gli stagni di C.na nuova sono costituiti da un laghetto originariamente destinato alla pesca sportiva e ora naturalizzato, connesso tramite una roggia a un piccolo stagno. Il complesso nel suo insieme è caratterizzato da ricca vegetazione palustre (Sparganium sp., Typha sp., Phragmites australis). Gli stagni Pessina e Fontana dell Asino sono due piccoli stagni collinari immersi in una matrice boschivo-prativa. La valletta intermorenica di Prà Basse è in gran parte boscata ed è percorsa da un rio che si allarga in una conca formando uno stagno con abbondante presenza di Typha sp Segue nella pagina successiva 46

47 Odonatofauna delle basse Valli Susa, Sangone e Lanzo Tab. 2. Continua dalla pagina precedente. 10 Laghi di Avigliana E la zona umida più importante dell area di studio, protetta dall omonimo Parco naturale Regionale (oltre cha da un S.I.C. e da una z.p.s.), che interessa due laghi e una palude di origine morenica. Il lago Grande, 89 ha, si presenta piuttosto antropizzato e povero di microhabitat palustri conservati. Il lago Piccolo, 59 ha, più naturale, è alimentato da alcuni rii provenienti dall altopiano giavenese ed è immerso in una matrice boschiva, circondato da alcune fasce di canneto a Phragmites australis e caratterizzato dalla presenza di macrofite acquatiche flottanti: Potamogeton sp., Nuphar luteum, etc. La palude dei Mareschi è un importante zona umida di fondovalle, sebbene parzialment bonificata e alterata dall attività di estrazione della torba. L area propriamente palustre (circa 50 ha residui) è colonizzata da un popolamento a giunchi, carici e Phragmites australis, tra cui spicca una piccola porzione di falascheto (Cladium mariscus). A questa sono frammiste limitate superfici a prato acquitrinoso, bosco igrofilo (Salix spp., Populus spp., Alnus glutinosa), coltivi e pioppeti industriali (Dal Vesco et al., 1994). La palude è attraversata dal canale naviglia, che fa defluire le acque dei laghi nella Dora Riparia. 11 Torbiera di Trana Insieme alla palude dei Mareschi e ai laghi di Avigliana rappresenta le vestigia di un antico lago morenico. Oggi si presenta come un area di prati stabili soggetti a periodico allagamento durante il periodo primaverile e percorsi da una fitta rete di canali che conservano caratteristiche di discreta naturalità. 12 Torrente Sangone Il torrente Sangone è stato campionato lungo due tratti del suo medio corso per un totale di circa 12 km, indicativamente dal ponte di Trana al ponte di Sangano e dal ponte di Sangano a C.na Cottino (Bruino). In questo tratto il corso d acqua scorre su un substrato prevalentemente ghiaioso ed è soggetto a periodico prosciugamento a causa delle captazioni estive a scopo irriguo. La presenza, soprattutto nel tratto a valle, di una fitta rete di canali e rogge, permette comunque la sopravvivenza degli stadi larvali degli Odonati. km (due marginali) utilizzati per l atlante regionale (Boano et al., 2007) che interessano l area di studio, in uno di questi non era segnalata nessuna specie (il presente lavoro ne aggiunge 16) e nelle altre quattro si sono rilevate in media 32±4 (range: 21-39) specie, di cui in media 16±2 (range: 11-22) nuove, 12±5 (range 2-21) confermate e 5±1 (range: 3-8) non confermate. Per quattro delle 41 specie contattate a partire dal 2009 (Erythromma viridulum, Anax parthenope, Sympetrum danae, S. pedemontanum) non è stata accertata la riproduzione nell area di studio. I risultati che si riferiscono ai periodi di volo sono riportati dettagliatamente nella trattazione sistematica delle specie e nelle Appendici 2 e 3. Pur esistendo differenze tra la ricchezza specifica fra siti non protetti, protetti o S.I.C (Fig. 7), esse non sono statisticamente significative (Tab. 3). E da notare che questi risultati sono basati su un campione ridotto per quanto riguarda le aree protette, mentre per Fig. 7. Ricchezza specifica di Odonati nei siti lentici dell area di studio in funzione del grado di protezione degli stessi. 47

48 ASSANDRI quanto riguarda la differenza tra S.I.C. e aree non protette si possono considerare più robusti. TRATTAzIOnE SISTEMATICA DELLE SPECIE. Per ogni specie, di seguito al nome scientifico, è riportato l autore, la data di descrizione, il numero di siti di campionamento in cui la presenza della specie è stata accertata (su 34) e il numero di siti in cui la riproduzione è accertata o probabile. Sono poi elencati in forma sintetica i dati di presenza, raggruppati per sovra-zone e un breve commento che li descrive. La sistematica utilizzata fa riferimento a Kalkman et al. (2010). ABBREVIAzIOnI UTILIzzATE nel TESTO. : maschio/i; : femmina/e; ind.: individuo/i; cp.: coppie; s.d.: senza data; pr: data di volo più precoce; ul: data di volo più tardiva; cba:collezione Eugenio Balestrazzi; MCCI: collezione del Museo Civico di Storia naturale di Carmagnola; cpna: collezione del Parco naturale dei Laghi di Avigliana. Rilevatori (tra parentesi il numero di osservazioni conferite): ASG: Giacomo Assandri (880), EBA: E. Balestrazzi (3), LBE: L. Bertoncino (1), GBO: Giovanni Boano (8), GAB: Gian Abele Bonicelli (45), DCA: Daniele Capello (2), BCA: Beppe Castelli (3), MCH: Matteo Chialva (7), IDG: Ivan Di Già (22), IEL: Ivan Ellena (3), AFA: Arianna Farsella (9), SFA: Sergio Fasano (3), CGR: Cristina Grieco (7), VMA: Valentina Mangini (25), GMA: Giovanna Mazzoni (9), PMI: Piero Migliore / Ass. nat. Le Gru (67), LPI: Lorenza Piretta (7), APU: Alessandra Pucci (5), ERI: Elisa Riservato (11), RSI: Roberto Sindaco (63). SOTTORDInE zygoptera Famiglia Calopterygidae 1. Calopteryx splendens (Harris, 1776) - 16 siti (8 ripr.) 1. RISORGIVA GIBIOnE: (RSI). 2. TOR- REnTE CASTERnOnE E SUOI AFFLUEnTI - Rio Codano, regione Molino del Martinetto: (RSI); Rio Crosa, Borgata Brione: a (ASG). 3. LAGO BORGARInO: (ASG). 4. STAGnI DI PIAnEzzA - Stagno di C.na Balmanera 1: 1 il (ASG); Stagno di C.na Balmenera 2: 1 il (ASG). 7. STAGnI DI VILLAR DORA - Stagno 1: 1 il (ASG); Stagno 2: 2 il (ASG); 8. STAGnI LA SOLDAnELLA : 2 il (ASG); 9. AnFITEATRO MOREnICO DI RIVOLI-AVI- GLIAnA - Stagni di C.na nuova: 1 il (ASG), 1 il (ASG), 1 il ul (ASG), 1 il (ASG); Pra Basse: (ASG), 2 ind il (ASG), (ASG); Stagno Fontana dell Asino: 3 ind. il (ASG); 10. LAGHI DI AVI- GLIAnA - Palude dei Mareschi: 2 cp. il (ASG), (ASG); 3 ind. il (ASG, GAB); Lago Piccolo: (ASG); (ASG). 12. TORREnTE SAnGOnE - SE di Trana: ; tra ponte di Sangano e C.na Rifoglietto: (ASG), (ASG), 1 il (ASG). ALTRE LOCALITà - Rio Granero, Borgata Brione: 1 il (ASG), (ASG). nell area di studio è presente la sottospecie caprai (Conci, 1956). In Piemonte è ampiamente distribuita in pianura e collina (Boano et al., 2007). nell area di studio si riscontra in ambienti di acque correnti (torrenti, ruscelli e rogge), dove è talora abbondante. Un buon numero di osservazioni (concentrate a fine estate) sono da riferirsi ad ambienti lentici e da ricondursi in gran parte a movimenti di dispersione da aree vicine, come riscontrato anche in regioni confinanti (Wildermuth et al., 2005; Deliry, 2008). Il periodo di volo è compreso fra la seconda de- Tab. 3. Risultati del glm impiegato per definire le relazioni tra ricchezza specifica di Odonati nei siti lentici dell area di studio in funzione del grado di protezione degli stessi. Coefficiente ES z p Parco - non protetto Sic - non protetto Sic - parco

49 Odonatofauna delle basse Valli Susa, Sangone e Lanzo cade di giugno e la prima di settembre, con picco in luglio-inizio agosto. decade di maggio e la II di settembre, con picco in luglio. 2. Calopteryx virgo (Linnaeus, 1758) - 15 siti (10 ripr.) 1. RISORGIVA GIBIOnE: (ASG). 2. TORREnTE CASTERnOnE E SUOI AFFLUEnTI - Rio Codano, regione Molino del Martinetto: (RSI), (ASG), (ASG); Confluenza Rio della Verna- Casternone: 1 il pr (ASG, PMI), (ASG), (ASG); Rivo Croso, Borgata Brione: 1 ind. il (RSI); 1 ind il (ASG). 3. LAGO BOR- GARInO: s.d. (PMI). 5. zone UMIDE DI CASELETTE - Torbiera di San Grato: 1 il pr (ASG, PMI), (ASG), (ASG); Stagno presso Villaggio (dintorni): (ASG); Lago infereriore (dintorni): (ASG). 6. MOnTE MUSInè: 1 (LPI). 7. STAGnI DI VILLAR DORA - Stagno 2: (ASG). 9. AnFITEATRO MOREnICO DI RIVOLI-AVIGLIAnA - Pra Basse: 2 cp. il , (ASG), 1 il (ASG), (ASG). 10. LAGHI DI AVI- GLIAnA - Palude dei Mareschi: (RSI), (GAB, VMA/cPnA); Lago Piccolo: (ASG), (ASG), (ASG), (ASG). 11. TOR- BIERA DI TRAnA: (ASG), 1 ind ul (ASG), (ASG), (ASG); 1 cp (GMA, AFA). 12. TORREnTE SAnGOnE - tra Ponte Sangano e Rifoglietto: (ASG), (ASG), (ASG), (ASG), (ASG), sempre molto abbondante. ALTRE LOCALITà - Laghetto i 3 pais (dintorni) (ASG); Rio Granero, Borgata Brione: (RSI). In Piemonte è specie diffusa e localmente abbondante (Boano et al., 2007). nell area di studio è più diffusa della congenere splendens, con cui talvolta condivide l habitat: ambienti lotici, sia naturali, sia artificiali (in quest ultimo caso specialmente le rogge ombreggiate lungo il Sangone, che è l area dove la specie è più abbondante). Si osserva raramente in ambienti lentici e sempre in vicinanza di corsi d acqua, anche minimi. nell area di studio è stata contattata fra l ultima Famiglia Lestidae 3. Lestes dryas Kirby, sito 5. zone UMIDE DI CASELETTE - Pendici Monte Calvo: 1 ind. il (RSI/MCCI). Specie con distribuzione frammentaria in Piemonte (Boano et al., 2007). nell area di studio è stata contattata unicamente nell occasione riportata e non è stata riconfermata in seguito. Predilige raccolte d acqua ferma, soggette a prosciugamento estivo (Wildermuth et al., 2005; Grand & Boudot, 2006; Deliry, 2008), come nel caso dei piccoli stagni che caratterizzano l area del ritrovamento. La presenza di popolazioni stabili e riproduttive è da confermarsi nell area di studio. 4. Lestes sponsa (Hansemann, 1823) - 4 siti (3 ripr.) 4. STAGnI DI PIAnEzzA - Stagno Azienda agricola Parruquet 1: pr (ASG); Stagno di C.na Diletta 2: 1 il pr (ASG); Stagno di C.na Billia 2: abbondante il (ASG); Lago Fontanei: 1 il ul (ASG). ALTRE LOCALITà - Stagno Azienda agricola Parruquet 2: abbondante il (ASG). In Piemonte è distribuito prevalentemente nel settore orientale della Regione, dove è ben diffuso (Boano et al., 2007). L area di studio si colloca al limite occidentale del suo areale regionale e in essa la specie è localizzata esclusivamente nell area degli stagni di Pianezza, dove sembra essere relativamente abbondante. Ciò probabilmente dipende dalla notevole diversità ambientale di quest area, caratterizzata da un insieme di piccoli invasi ricchi di vegetazione ripariale e talvolta flottante, con alcuni di essi soggetti a notevole escursione del livello d acqua o a interramento, condizioni apprezzate dalla specie (Wildermuth et al., 2005). E stata contattata fra fine giugno e la II decade di settembre; il limitato numero di dati a disposizione non permette di definire meglio il periodo di volo nell area di studio. 5. Lestes virens (Charpentier, 1825) - 4 siti (4 ripr.) 3. LAGO BORGARInO: 1 ind. il (GBO/MCCI), s.d. (PMI). 4. STAGnI DI PIAnEzzA 49

50 ASSANDRI - Stagno Azienda agricola Parruquet 1: 1 il (ASG), (ASG), numeroso il pr (ASG, PMI); Stagno di C.na Billia 2: molto abbondante il (ASG) (Fig. 8), (ASG); Stagno di C.na Billia 1: 1 il ul (ASG). ALTRE LOCALITà - Sangano: 2 s.d. (V. Ghiliani in Capra & Galletti (1978); Stagno Azienda agricola Parruquet 2: numeroso il (ASG). nell area di studio è presente la sottospecie vestalis (Rambour, 1842). In Piemonte è relativamente diffuso nei settori planiziali e collinari (Boano et al., 2007). Attualmente nell area di studio è noto esclusivamente per l area di Pianezza - San Gillio, dove si ritrova spesso insieme alla congenere L. sponsa, con cui condivide le preferenze ambientali per gli ambienti lentici ricchi di piante acquatiche e soggetti a temporaneo prosciugamento. Il dato relativo a Sangano, pur senza data, è collocabile entro la seconda metà del xix secolo, periodo nel quale era attivo nella zona suddetta il rilevatore, come si desume da alcune note dell epoca (Ghiliani, 1874a, 1874b). In una di Fig. 8. Lestes virens. Stagno di C.na Billia 2. (Pianezza, TO) Foto: G. Assandri. queste note (Ghiliani, 1874a), l autore riporta che le vicinanze del paesello ove mi trovava [Sangano] offrono boschi e praterie paludose, ambienti che attualmente non esistono più ed è quindi verosimile che anche le popolazioni di questa specie, e di altri Odonati che vivevono in questi ambienti, si siano perse. Come nel caso della specie precedente è stata contattata fra fine giugno e la II decade di settembre, sebbene il limitato numero di dati a disposizione non permette di definire meglio il periodo di volo nell area di studio. 6. Lestes viridis (Vander Linden, 1825) - 16 siti (13 ripr.) 3. LAGO BORGARInO: 1 ind (GBO/MCCI), (ASG). 4. STAGnI DI PIAnEzzA - Stagno Azienda agricola Parruquet 1: (ASG); Stagno di C.na Billia 2: (ASG); Stagno di C.na Billia 1: , ; Lago Fontanei: zone UMIDE DI CASELETTE - Lago inferiore: 1 ind (GBO/MCCI). 7. STAGnI DI VILLAR DORA - Stagno 1: 1 cp. il (ASG); Stagno 2: 1 ind il (ASG), abbondante il (ASG), abbondante il (ASG); Stagno 4: (ASG). 8. STAGnI LA SOLDAnELLA : (ASG), (ASG), (ASG). 9. AnFITEATRO MOREnICO DI RIVOLI-AVIGLIAnA - Stagni di C.na nuova: 2007 (IDG), 1 ind il (ASG), 1 ind. il (ASG), 5 ind. il (ASG); Pra Basse: 1 il (ASG); Stagno Fontana dell Asino: abbondante il (ASG), (ASG). 10. LAGHI DI AVI- GLIAnA - Palude dei Mareschi: 3 ind il pr (ASG), (ASG); Lago Piccolo: 1 ind. il ul (ASG), 1 ind. il (ASG). 11. TORBIERA DI TRAnA: 1 il (GMA, AFA). ALTRE LOCALITà - C.na Bremont: (ASG). Specie diffusa e localmente molto comune in Piemonte, dove è però relegata al settore planiziale e basso collinare (Boano et al., 2007). Anche nell area di studio è ben diffusa in ambienti lentici circondati da fasce boscate. non è stata rinvenuta in aree ad acqua corrente, come in altre parti della regione o nelle regioni limitrofe (Wildermuth et 50

51 Odonatofauna delle basse Valli Susa, Sangone e Lanzo al., 2005; Grand & Boudot, 2006; Boano et al., 2007). Il periodo di volo nell area di studio va dalla II decade di giugno a fine ottobre. 7. Sympecma fusca (Vander Linden, 1820) - 2 siti (1 ripr.) 5. zone UMIDE DI CASELETTE - Pendici Monte Calvo: 1 ind. il ul (RSI/MCCI). 10. LAGHI DI AVIGLIAnA - Palude dei Mareschi: 1 ind. il (RSI, CGR), 1 ind il pr (ASG). Specie ampiamente diffusa in Piemonte, soprattutto in pianura e collina (Boano et al., 2007), appare invece localizzata nell area di studio. Il fatto di riprodursi precocemente nel periodo primaverile (due dei tre dati disponibili sono relativi al mese di maggio) e di frequentare, al di fuori del periodo riproduttivo, ambienti lontani dall acqua, potrebbero aver determinato una sottostima della sua distribuzione. Famiglia Coenagrionidae 8. Ceriagrion tenellum (De Villers, 1789) - 5 siti (3 ripr.) 1. RISORGIVA GIBIOnE: 2 ind. il (RSI), pr (ASG), ul (ASG). 5. zone UMIDE DI CASELETTE - Lago inferiore: (ASG), abbondante presenza di neosfarfallati il pr in un area torbosa con ricca vegetazione erbacea e sfagni (ASG), 1 il (ASG) - Pendici Monte Calvo: 1 ind. il (RSI/MCCI). 8. STAGnI LA SOL- DAnELLA : 1 il (ASG). 9. AnFITEA- TRO MOREnICO DI RIVOLI-AVIGLIAnA - Stagni di C.na nuova: 5, 1 il (ASG), (ASG), abbondante il ul (ASG) (Fig. 9), , abbondante il e (ASG, MCH), abbondante il (ASG), abbondantissimo (ASG). Specie abbastanza localizzata in Piemonte e per lo più distribuita in aree planiziali e collinari (Boano et al., 2007). nell area di studio è parimenti localizzata, ma talvolta abbondante, sebbene in 2 siti su 5 esistano solo singole osservazioni di singoli individui. Presso gli Stagni di C.na nuova, dove è presente una popolazione cospicua, è stata rilevata la presenza di femmine ascrivibili alla non comune forma melanogastrum, in passato ritenuta assente dalla regione da Capra & Galletti (1978). Il periodo di volo confermato è compreso tra la II decade di giugno e i primi di settembre. 9. Coenagrion puella (Linnaeus, 1758) - 20 siti (19 ripr.) 1. RISORGIVA GIBIOnE: 2 ind. il (RSI), 2 ind. il (ASG, PMI), (ASG), 1 il ul (ASG). 2. TORREnTE CASTERnOnE E SUOI AFFLUEnTI - Rivo Croso, Borgata Brione (dintorni): 3 ind. il (ASG, PMI). 3. LAGO BORGARInO: s.d. (PMI), (RSI/MCCI) (ASG), (ASG), 2 ind. il (DCA). 4. STAGnI DI PIAnEzzA - Stagno di C.na Billia 2: (ASG, PMI); Stagno di C.na Diletta 2: (ASG), (ASG, PMI); Stagno di C.na Billia 1: (ASG), (ASG, PMI), Stagno di C.na Diletta 1: (ASG). 5. zone UMIDE DI CASELETTE - Stagno presso Villaggio: (RSI), (ASG, PMI), (ASG), 5 ind il (ASG); Lago inferiore: 1 ind. il Fig. 9. Ceriagrion tenellum, forma melanogastrum. Stagno di C.na nuova (Buttigliera Alta, TO) Foto: G. Assandri. 51

52 ASSANDRI , abbondante il (ASG); Lago superiore: (ASG, PMI), (ASG); Pendici Monte Calvo: (RSI/MCCI), (RSI). 7. STAGnI DI VILLAR DORA - Stagno 1: (ASG); Stagno 4: (ASG), (ASG). 9. AnFITEATRO MOREnICO DI RIVOLI-AVI- GLIAnA - Stagni di C.na nuova: molto abbondante (decine, talvolta centinaia di ind.) in maggio-luglio, 2007 (IDG), (ASG), (ASG), (ASG), (ASG), (ASG), (ASG), (ASG), (ASG), (ASG), neosfarfallati il pr (ASG), (ASG), (ASG), (ASG), (ASG), (ASG), (ASG), (ASG); Pra Basse: (ASG), (ASG), (ASG); Stagno Pessina: 2007 (IDG), (ASG), 1 cp (ASG), (ASG); Stagno Fontana dell Asino: (ASG), (ASG), 1 il (ASG), (ASG). 10. LAGHI DI AVIGLIAnA - Palude dei Mareschi: (RSI/MCCI), (GAB,VMA/cPnA), (RSI, CGR), (ASG), (ERI), (ASG); Lago Piccolo: (ASG), 2 ind. il TORBIERA DI TRAnA: (ASG), (ASG). ALTRE LOCALITà - centro urbano di Rosta: 1 il Specie molto diffusa in Piemonte, soprattutto in pianura e collina (Boano et al., 2007), lo è anche nell area di studio, dove è esclusiva degli ambienti lentici. nei siti con popolazioni più consistenti sono stati effettuati dei campionamenti sistematici per verificare la presenza di altre specie appartententi al genere Coenagrion, che tuttavia non sono mai state riscontrate. Il periodo di volo è compreso fra la II decade di aprile all ultima di agosto, con massimo fra la II decade di maggio e la prima di agosto. 10. Erythromma lindenii (De Sélys-Longchamps, 1840) - 2 siti (2 ripr.) 10. LAGHI DI AVIGLIAnA - Palude dei Mareschi: (GAB,VMA/cPnA), ul (GAB,VMA/cPnA); Lago Piccolo: abbondante il (ASG) pr. Specie diffusa in Piemonte, sebbene la sua distribuzione appaia al momento frammentaria (Boano et al., 2007). nell area di studio è esclusivamente presente nel Parco naturale dei Laghi di Avigliana, dove tuttavia è stata contattata sporadicamente e ad oggi il suo status riproduttivo appare quanto meno incerto. La presenza sul Lago Piccolo, riferita a decine di individui in accoppiamento su macrofite flottanti, non è stata confermata, nonostante ulteriori ricerche negli anni successivi. E stata contattata esclusivamente nei mesi di luglio e agosto, ma il campione ridotto non permette di definire l effettivo periodo di volo. 11. Erythromma viridulum (Charpentier, 1840) - 2 siti 8. STAGnI LA SOLDAnELLA : 2 il (ASG). 10. LAGHI DI AVIGLIAnA - Palude dei Mareschi: (GAB,VMA/cPnA). Specie scarsa in Piemonte e confinata alle aree planiziali (Boano et al., 2007). nell area di studio è estremamente localizzata ed è stata contattata in due uniche occasioni, senza conferme di riproduzione. Il sito della Soldanella non è favorevole alla specie, in quanto si tratta di un bacino di cava destinato ad attività ricreative e privo di vegetazione galleggiante, che potrebbe essere stato raggiunto da soggetti erratici: la specie è nota per essere altamente dispersiva e colonizzatrice (Corbet & Brooks, 2008). Al contrario la palude dei Mareschi presenta un complesso di micro-habitat favorevoli in cui la specie, piuttosto elusiva, potrebbe passare inosservata. E stata contattata esclusivamente nei mesi di giugno e luglio, ma il campione ridotto non permette di definire l effettivo periodo di volo della specie. 12. Ischnura elegans (Vander Linden, 1820) - 18 siti (18 ripr.) 1. RISORGIVA GIBIOnE: 2 ind. il (RSI), (ASG), 1 ind il (ASG). 3. LAGO BORGARInO: s.d. (PMI), (/MCCI), (RSI/MCCI), (ASG). 4. STAGnI DI PIAnEzzA - Stagno di C.na Balmanera 1: (ASG); Stagno Azienda agricola Parruquet 1: (ASG); Stagno di C.na Balmanera 2: (ASG), (ASG); Stagno di C.na Billia 2: 52

53 Odonatofauna delle basse Valli Susa, Sangone e Lanzo (ASG), (ASG); Stagno di C.na Billia 1: abbondante il (ASG), (ASG), 1 il (ASG, PMI), (ASG); Stagno di C.na Diletta 1: (ASG); Lago Fontanei: (ASG), (ASG). 5. zone UMIDE DI CA- SELETTE - Lago inferiore: abbondante il (ASG), (ASG), (ASG), ul (ASG); 7. STAGnI DI VILLAR DORA - Stagno 1: , ; Stagno 2: STAGnI LA SOLDAnELLA : (ASG), (ASG). 9. AnFITEATRO MOREnICO DI RIVOLI-AVI- GLIAnA - Stagni di C.na nuova: (ASG), (ASG), (ASG), 3 ind. il (ASG), 1 ind. il (ASG), (ASG), 2 ind. il (ASG), (ASG), (ASG), 1 ind. il (ASG), (ASG), (ASG), (ASG, MCH), pr (ASG), (ASG); Pra Basse: (ASG), (ASG); Stagno Pessina: 1 ind. il (ASG). 10. LAGHI DI AVIGLIAnA - Palude dei Mareschi: (RSI/MCCI), (GAB, VMA/cPnA), (GAB, VMA/cPnA), (RSI, CGR), (ASG), (ERI), (ASG), (ASG), abbondante il (ASG, GAB); Lago Piccolo: (ASG), , abbondante il , , , 1 ind. il , (ASG, GAB). ALTRE LOCALITà - Stagno di C.na Giuseppina nuova: (ASG). Specie ampiamente diffusa in Piemonte, dove è anche piuttosto abbondante in un ampia varietà di ambienti acquatici, sia lentici, sia lotici, dalla pianura ai fondovalle (Boano et al., 2007). nell area di studio è ben diffusa, sebbene sia stata contattata esclusivamente in ambienti lentici, che rappresentano il suo habitat d elezione anche in regioni confinanti (Deliry, 2008). Vola fra la I decade di maggio e la II di settembre, più abbondante fra metà giugno e fine agosto. 13. Ischnura pumilio (Von Charpentier, 1825) - 6 siti (1 ripr.) 3. LAGO BORGARInO: s.d. (PMI). 5. zone UMIDE DI CASELETTE - Pendici Monte Calvo: (RSI/MCCI), 1 il ul (ASG). 7. STA- GnI DI VILLAR DORA - Stagno 3: STAGnI LA SOLDAnELLA : (ASG). 9. AnFITEATRO MOREnICO DI RIVOLI-AVIGLIAnA - Stagni di C.na nuova: 2007 (IDG). 12. TORREnTE SAnGOnE - tra Ponte Sangano e Rifoglietto: 4 ind. il pr (ASG). Specie diffusa in Piemonte, sebbene meno numerosa della congenere elegans, tranne che nella fascia alpina (Boano et al., 2007). nell area di studio appare al contrario localizzata e la sua riproduzione è stata confermata esclusivamente per l area del Monte Calvo. E una specie pioniera, che colonizza per breve tempo i siti, per poi scomparire quando la successione ecologica porta il biotopo a stadi più maturi: ciò la rende probabilmente difficile da monitorare insieme al fatto che si può trovare anche in ambienti del tutto marginali, come ad esempio grosse pozzanghere (dato relativo al Sangone). I pochi dati a disposizione non permettono di definire al meglio il periodo di volo della specie, che è comunque compreso fra fine maggio e inizio settembre. 14. Pyrrhosoma nymphula (Sulzer, 1776) - 13 siti (12 rirp.) 1. RISORGIVA GIBIOnE: (ASG). 3. LAGO BORGARInO: (ASG). 5. zone UMIDE DI CASELETTE - Lago superiore: (ASG, PMI); Pendici Monte Calvo: (RSI), 1 ind (ASG, PMI). 6. MOnTE MUSInè: ? (navas, 1935); 7. STAGnI DI VILLAR DORA - Stagno 2: 1 il (ASG). 9. AnFITEATRO MOREnICO DI RIVOLI-AVIGLIAnA - Stagni di C.na nuova: 2007 (IDG), (ASG), (ASG), abbondante il (ASG), (ASG), pr (ASG), (ASG), (ASG), 1 il (ASG); Pra Basse: 2 ind. il (ASG), (ASG); Stagno Pessina: 2007 (IDG), 1 ind. il ; Stagno Fontana dell Asino: 3 ind. il , LAGHI DI AVIGLIAnA - Palude dei Mareschi: (RSI/MCCI), (RSI, CGR), 2 ind. il (ASG); Lago Piccolo: 1 il (ASG), ul (ASG). 11. TORBIERA DI TRAnA: (ASG). 53

54 ASSANDRI Specie ben diffusa in Piemonte, in particolare nelle aree planiziali e collinari (Boano et al., 2007). Anche nell area di studio è ben rappresentata in ambienti lentici, soprattutto quelli meglio conservati e ricchi di vegetazione acquatica. Il dato storico di navas (1935), ripreso da Capra & Galletti (1978) e Boano et al. (2007), riferito alla I decade di marzo e al Monte Mussinnet, è da considerarsi quanto meno dubbio in quanto nelle regioni confinanti la specie non è mai stata rilevata prima della I decade di aprile (Wildermuth et al., 2005; Deliry, 2008) e inoltre nello stesso lavoro [basato su reperti spediti all autore da suoi conoscenti non entomologi) sono presenti alcuni altri dati dubbi in riferimento a date e località (si veda anche Boano et al. (2007)]. Il periodo di volo accertato va dalla III decade di aprile alla II di luglio. Famiglia Platycnemididae 15. Platycnemis pennipes (Pallas, 1771) - 22 siti (15 ripr.) 1. RISORGIVA GIBIOnE: 1 ind. il pr (ASG, PMI). 2. TORREnTE CASTERnOnE E SUOI AFFLUEnTI - Rio Codano, Regione Molino del Martinetto: (RSI), 1 ind. il (ASG); Rio Crosa, Borgata Brione: (RSI). 3. LAGO BORGARInO: (RSI), (ASG). 4. STAGnI DI PIAnEzzA - Stagno di C.na Balmanera 1: (ASG); Stagno di C.na Balmanera 2: (ASG, PMI); Stagno di C.na Billia 2: 1 il (ASG, PMI); Stagno di C.na Diletta 1: (ASG). 5. zone UMIDE DI CASELETTE - Torbiera di San Grato: 1 ind. il ; Lago inferiore: (ASG), 1 il ; Pendici Monte Calvo: (ASG), 20 ind. il pr (ASG, PMI). 7. STAGnI DI VILLAR DORA - Stagno 1: (ASG), (ASG), 1 ind. il (ASG); Stagno 2: decine il (ASG); Stagno 3: (ASG); Stagno 4 (ASG): , (ASG). 9. AnFITEATRO MOREnICO DI RIVOLI-AVIGLIAnA - Stagni di C.na nuova: 2007 (IDG), (ASG), (ASG), (ASG), 1 ind ul (ASG), 2 ind (ASG), (ASG), (ASG), (ASG). 10. LAGHI DI AVIGLIAnA - Palude dei Mareschi: (RSI/MCCI), (GAB, VMA/cPnA), (GAB, VMA/cPnA), (GAB, VMA/cPnA), (ERI), abbondante il (ASG), (ASG, GAB); Lago Grande: 1 ind. il ; Lago Piccolo: abbondante il , abbondante il (ASG), 3 il (ASG), (ASG), (ASG), abbondante il (ASG), 1 cp. il (ASG, GAB); Loc. Ind.: (VMA, SFA). 11. TORBIERA DI TRAnA: 1 ind. il (ASG), 7 ind. il (ASG). 12. TORREnTE SAnGOnE - SE di Trana: (ASG). ALTRE LOCALITà - Trana: (APU); Rio Granero, Borgata Brione: (RSI). Specie diffusa e localmente abbondante in Piemonte, in pianura e collina. La sua ampia valenza ecologica le permette di sopravvivere in una vasta gamma di tipologie ambientali acquatiche, lotiche e lentiche (Boano et al., 2007). Lo stesso si può dire per l area di studio, dove è diffusa e talora abbondante. Vola fra la III decade di maggio e la I di settembre, più frequentemente fra la II decade di giugno e la I di agosto. SOTTORDInE AnISOPTERA Famiglia Aeshnidae 16. Aeshna affinis (Vander Linden, 1820) - 15 siti (11 ripr.) 3. LAGO BORGARInO: ul (ASG); 4. STA- GnI DI PIAnEzzA - Stagno Azienda agricola Parruquet 1: ; Stagno di C.na Billia 2: (ASG) (Fig. 10); 1 il (ASG, PMI); Stagno di C.na Diletta 2: 1 il , 2 il (ASG, PMI); Stagno di C.na Billia 1: 1 il ; 2 il (ASG, PMI). 5. zone UMIDE DI CASE- LETTE - Stagno presso Villaggio: 1 il (RSI/MCCI); Pendici Monte Calvo: numerosa il (ASG). 7. STAGnI DI VILLAR DORA - stagno 2: 3 il STAGnI LA SOL- DAnELLA : 1 il AnFITEATRO MOREnICO DI RIVOLI-AVIGLIAnA - Stagni di C.na nuova: 54

55 Odonatofauna delle basse Valli Susa, Sangone e Lanzo 2007 (IDG), 2 ind il (ASG), 1 il ; Pra Basse: 1 ind. il ; Stagno Pessina: 2007 (IDG). 10. LAGHI DI AVIGLIAnA - Palude dei Mareschi: 10 (immaturi) il pr (ASG), (ERI), abbondante il (ASG); Lago Piccolo: 3 il (ASG). 11. TORBIERA DI TRAnA: 2 il ; 1 il (ASG). ALTRE LO- CALITà - Pozza di Case Parga: 2 il ; Stagno Azienda agricola Parruquet 2: 1 cp. depone nel fango il (ASG). Specie considerata rara in Piemonte (Boano et al., 2007). nel 2009 è stata riscontrata in molte nuove località della Regione, soprattutto del settore centrale (Sindaco et al., 2014), parimenti a quanto sta avvenendo nel resto d Europa, dove si osserva una netta espansione dell areale verso nord (Corbet & Brooks, 2008). nell area di studio è relativamente ben diffusa in ambienti lentici ben conservati, da piccole pozze a grandi sistemi palustri, purchè con ricca vegetazione palustre. Favorisce corpi idrici stagionali o che si disseccano nel periodo estivo: ciò la rende particolarmente abbondante nella zona degli Stagni di Pianezza. Qualora l habitat cessi di essere attrattivo per la specie, essa può rapidamente scomparire e ciò potrebbe spiegare l assenza in determinati periodi in molti dei siti di presenza. Da rilevare che, anche nell area di studio, gli anni 2009 e 2010 sono stati apparentemente più ricchi di osservazioni. Vola fra la III decade di luglio e la III di agosto, quando è sostituita dalla congenere Aeshna mixta. 17. Aeshna cyanea (Müller, 1774) - 13 siti (13 ripr.) 3. LAGO BORGARInO: (IEL), 1 il pr (ASG), , 1 ind. il (ASG), 1 ind. il (ASG), 2 ind. il STAGnI DI PIAnEzzA - Stagno di C.na Billia 2: 1 ind. il zone UMIDE DI CASELETTE - Lago inferiore: (GBO/MCCI), 1 ind. il (ASG), 1 ind. il (ASG); Pendici Monte Calvo: 2 il (ASG). 7. STAGnI DI VILLAR DORA - Stagno 2: 1 il (ASG). 9. AnFITEA- TRO MOREnICO DI RIVOLI-AVIGLIAnA - Stagni di C.na nuova: 1 il (ASG), 2 il (ASG); Pra Basse: 1 il (ASG), (ASG); Stagno Pessina: 2007 (IDG), 1 il (ASG), 1 cp. il (ASG), 3 ind. il (ASG). 10. LAGHI DI AVIGLIAnA - Palude dei Mareschi: 1 il (ASG), (ASG), 1 ind. il ul, 1 il (ASG); Lago Piccolo: 1 ind. il , 1 ind ; Loc. Ind.: (VMA, SFA). 11. TORBIERA DI TRAnA: 2 ind. il , 1 il (GMA, AFA). 12. TORREnTE SAn- GOnE - tra Ponte Sangano e Rifoglietto: 1 ind. il (ASG). ALTRE LOCALITà - Centro Urbano di Rosta: 1 ind. il ; Moncuni: 1 ind. il (ASG); C.na Pigai: 1 ind. il (ASG); Stagno C.na Ronco: 1 ind. il (ASG). Specie ben distribuita in Piemonte, dalla pianura fino al piano montano (Boano et al., 2007). nell area di studio è abbastanza ben diffusa negli ambienti acquatici lentici, soprattutto nei pressi di aree boscate. Piuttosto territoriale, è difficile osservarne più di un individuo insieme: ciò potrebbe aver comportato una modesta sottostima delle presenze. E stata osservata dai primi di luglio fino alla I decade di novembre, sebbene sia più frequente entro la II decade di settembre. Fig. 10. Aeshna affinis. Stagno di C.na Billia 2 (Pianezza, TO) Foto: G. Assandri. 18. Aeshna isosceles (Müller, 1767) - 12 siti (10 ripr.) 4. STAGnI DI PIAnEzzA - Stagno di C.na Diletta 2: 55

56 ASSANDRI 1 ind. il (ASG); stagno di C.na Billia 1: 1 ind. il (ASG). 5. zone UMIDE DI CASELETTE - Torbiera di S. Grato: (ASG, PMI); Stagno presso Villaggio: (ASG, PMI), (ASG); Lago inferiore: (SIR), 2 ind. il (ASG); Lago Superiore: (ASG, Migliore P.), (ASG). 7. STAGnI DI VILLAR DORA - Stagno 1: 1 il (ASG); Stagno 3: 1 il (ASG). 9. An- FITEATRO MOREnICO DI RIVOLI-AVIGLIAnA - Stagni di C.na nuova: 2 il (ASG), 2 il (ASG), circa 10 il (ASG), 2 il (ASG) (Fig. 11), 10 ind. il (ASG); Pra Basse: 1 il LAGHI DI AVIGLIAnA - Palude dei Mareschi: (BOG, MAV/cPnA), pr (SIR, CGR), 2 ind. il (ASG); ul (RIE); 2 il (ASG). 12. TORREnTE SAnGOnE - SE di Trana: 1 m. in caccia sui prati (ASG). Specie poco diffusa in Piemonte e confinata per lo più al piano (Boano et al., 2007). nell area di studio è stata contattata in siti lentici ben conservati, anche di dimensioni minime (stagni con ricca vegetazione palustre) e in sistemi palustri più complessi. L osservazione relativa al Torrente Sangone è da riferirsi ad un soggetto in dispersione. Come nelle regioni confinanti (Deliry, 2008), sembra preferire ambienti stabili con ricca vegetazione. Vola fra la II decade di maggio e fine luglio, con picco fra giugno e inizio luglio. Fig. 11. Aeshna isosceles. Stagno di C.na nuova (Buttigliera Alta, TO) Foto: G. Assandri. 19. Aeshna mixta (Latreille, 1805) - 20 siti (15 ripr.) 3. LAGO BORGARInO: s.d. (PMI), (IEL), (ASG), (ASG). 4. STAGnI DI PIAnEzzA - Stagno di C.na Balmanera 1: (ASG); Stagno Azienda agricola Parruquet 1: (ASG); Stagno di C.na Balmanera 2: (ASG); Stagno di C.na Billia 2: (ASG); Stagno di C.na Billia 1: (ASG); Lago Fontanei: (ASG). 5. zone UMIDE DI CASELETTE - Lago inferiore: abbondante il (ASG); Pendici Monte Calvo: 3 il pr (ASG). 7. STA- GnI DI VILLAR DORA - Stagno 1: (ASG); Stagno 2: 1 ind. il (ASG); Stagno 3: (ASG); Stagno 4: (ASG). 8. STAGnI LA SOLDAnELLA : 4 il (ASG), (ASG). 9. AnFI- TEATRO MOREnICO DI RIVOLI-AVIGLIAnA - Stagni di C.na nuova: 4 ind. il (ASG), 1 ind. il (ASG), 2 il (ASG), 2 ind. il (ASG, MCH); Pra Basse: 5 ind. il , 2 ind. il ; Stagno Fontana dell Asino: 1 ind. il LAGHI DI AVIGLIAnA - Palude dei Mareschi: numerosa il (ASG), (ASG), (ASG, GAB); Lago Piccolo: 1 ind. il , (ASG, GAB), (ASG), (ASG), 1 ind. il (ASG). 11. TORBIERA DI TRAnA: 1 ind. il (ASG), 5 ind. il (GMA, AFA), 2 ind. il (GMA, AFA), 2 ind. il ul (GMA, AFA). ALTRE LOCALITà - Case Mareschi: (ASG); Centro Urbano di Rosta: 1 ind. il (ASG), 1 ind. il (ASG). Specie considerata poco diffusa in Piemonte, dove è presente soprattutto a basse quote (Boano et al., 2007). E probabilmente più comune di quanto non appaia. nell area di studio si può considerate una specie diffusa e localmente frequente. Occupa ambienti lentici ben conservati e ricchi di vegetazione acquatica, soprattutto Phragmites australis, come rilevato anche nella limitrofa regione del Rhône-Alpes (Deliry, 2008). Si osserva frequentamente in caccia su prati e in altri ambienti aperti, anche lontano dai siti riproduttivi. E stata contattata fra la la II decade di agosto e la III di ottobre, con picco di frequenza fra la III decade di agosto e la II di settembre. 56

57 Odonatofauna delle basse Valli Susa, Sangone e Lanzo 20. Anax ephippiger (Burmeister, 1839) ALTRE LOCALITà - Sangano: abbondante in agosto, fino al (Ghiliani, 1874b); C.na Ronco: circa 100 il (ASG); 1 ind. il (ASG). E una specie distribuita prevalentemente in Africa e in Asia sud-occidentale, spiccatamente migratrice, raggiunge annualmente il bacino del Mediterraneo, dove porta regolarmente a termine cicli riproduttivi completi (Dijkstra & Lewington, 2006; Grand & Boudot, 2006). Lo stesso avviene anche in Piemonte (Boano et al., 2007). nell area di studio sono noti due dati recenti relativi alla fine dell estate ed entrambi riferiti alla stessa area in comune di Villarbasse: uno di questi è relativo a un grosso sciame in sosta su prati stabili. Sorprendentemente la località in oggetto dista meno di 3 km dal sito dove storicamente Ghiliani (1874b), segnalò un simile evento di mass-migration. 21. Anax imperator Leach, siti (19 ripr.) 3. LAGO BORGARInO: s.d. (PMI), (ASG). 4. STAGnI DI PIAnEzzA - Stagno di C.na Balmanera 1: 1 ind. il ; Stagno Azienda agricola Parruquet 1: 1 il , 1 il (ASG, PMI); Stagno di C.na Billia 2: 1 cp. il (ASG), 1 il (ASG, PMI); Stagno di C.na Diletta 2: (ASG); Stagno di C.na Billia 1: (ASG), (ASG, PMI); Stagno di C.na Diletta 1: (ASG); Lago Fontanei: (ASG). 5. zone UMIDE DI CASELETTE - Stagno presso Villaggio: 1 ind. il ; Lago inferiore: 2 ind. il (ASG), 1 il (ASG). 6. MOnTE MU- SInè: 1 il (ASG). 7. STAGnI DI VIL- LAR DORA - Stagno 1: (ASG), (ASG), 1 il (ASG); Stagno 2: (ASG); Stagno 3: (ASG), 1 il (ASG). 8. STAGnI LA SOLDAnELLA : (ASG). 9. AnFITEATRO MOREnICO DI RIVOLI-AVIGLIAnA - Stagni di C.na nuova: 2007 (IDG), (ASG), 7 ind. il (ASG), circa 10 ind. il (ASG), (ASG), 4 ind. il (ASG), (ASG), 3 ind. il (ASG), 10 ind. il (ASG), (ASG), 2 ind. il ul (ASG), 1 il pr (ASG), (ASG), 7 il (ASG), (ASG), (ASG, MCH), 1 il (ASG), 1 il (ASG); Pra Basse: circa 5 ind. il (ASG), 3 ind il (ASG), (ASG), 1 ind. il (ASG), 1 cp. il (ASG); Stagno Pessina: 3 ind. il (ASG), 4 ind il ; Stagno Fontana dell Asino: 5 ind. il (ASG), 2 ind. il (ASG), 1 ind. il (ASG), 3 ind. il (ASG). 10. LAGHI DI AVIGLIAnA - Palude dei Mareschi: (GAB, VMA/cPnA), (RSI, CGR), (ASG), (ERI), (ASG); Lago Piccolo: 1 ind. il (ASG), 1 ind. il (ASG), (ASG), (ASG), 1 il (ASG), (ASG, GAB) ALTRE LOCALITà - Caselette: 1993 (RSI/MCCI); Trana: (APU); Laghetto i 3 pais : (ASG); Stagno di C.na Ghiona: 1 ind. il ; collina morenica Reano-Buttigliera Alta: 1 ind. il ; Moncuni: 3 il (ASG); Torrente Messa, ponte di via delle Granaglie: 1 il (ASG). Specie ampiamente distribuita in Piemonte, dalla pianura fino alla bassa montagna (Boano et al., 2007). Anche nell area di studio è una delle specie più diffuse e frequenti: la sua ampia valenza ecologica gli permette infatti di frequentare una grande varietà di ambienti, soprattutto lentici, anche se occasionalmente è stato notato lungo corsi d acqua. Vola fra la la I decade di maggio e la I di settembre, con picco fra la II decade di giugno e la I di agosto. 22. Anax parthenope (De Sélys-Longchamps, 1839) - 7 siti (2 ripr.) 4. STAGnI DI PIAnEzzA - Stagno Azienda agricola Parruquet 1: 1 il (ASG); 7. STAGnI DI VILLAR DORA - Stagno 1: 1 ind. il pr (ASG); 1 ind. il (ASG). 9. AnFITEA- TRO MOREnICO DI RIVOLI-AVIGLIAnA - Stagni di C.na nuova: 2007 (IDG); 1 il ; Stagno Pessina: 2007 (IDG). 10. LAGHI DI AVIGLIAnA - Palude dei Mareschi: 1 ind. il (ASG); Lago Piccolo: (ASG), 3 ind. 57

58 ASSANDRI il ; 3 il (ASG). 12. TOR- REnTE SAnGOnE - tra Ponte Sangano e Rifoglietto: 1 ind. il ul (ASG). ALTRE LOCALITà - Sangano: rara nell agosto 1873 fino al (Ghiliani, 1874a); C.na Malpensà: 2 ind. il (ASG), (ASG). E una specie ben diffusa nelle aree planiziali della Regione (Boano et al., 2007), mentre nell area di studio appare localizzata con solo due località certe di riproduzione, rappresentate da due bacini relativamente estesi, ricchi di vegetazione, ma con abbondante superficie di acqua libera. Le altre osservazioni si riferiscono probabilmente a individui in dispersione. nell area di studio è stata contattata fra la II decade di giugno e la III di agosto. 23. Boyeria irene (Fonscolombe, 1838) - 4 siti (3 ripr.) 2. TORREnTE CASTERnOnE E SUOI AFFLUEnTI - Rio Codano, Regione Molino del Martinetto: alcuni ind. il (RSI/MCCI), 6 il ul (ASG) (Fig. 12); Confluenza Rio della Verna-Casternone: 4 il ul (ASG); Rivo Croso, Borgata Brione: 1 il pr (RSI), 1 il (ASG). 5. zone UMIDE DI CASELETTE - Torbiera di S. Grato (dintorni): 1 il (ASG). E una specie localizzata in Piemonte, dov era nota solo nel settore orientale (Sesia, Ticino, Capanne di Marcarolo) (Boano et al., 2007). Il presente contributo ne evidenzia per la prima volta Fig. 12. Boyeria irene. Rio Codano, Regione Molino del Martinetto (Val della Torre, TO) Foto: G. Assandri. la presenza anche nel settore occidentale della Regione. Dopo la scoperta avvenuta nel 2009 da parte di R. Sindaco lungo due piccoli rii affluenti del torrente Casternone (riconfermati nel 2013), ne è stata successivamente provata la presenza in altri due siti: un terzo affluente del Casternone e una femmina isolata nei pressi della torbiera di S. Grato, in una zona lontana dall acqua, ma dove esistono numerosi corsi d acqua minori ben ombreggiati (anch essi affluenti del Casternone), che rappresentano l habitat d elezione della specie. Ulteriori ricerche potranno meglio chiarire la distribuzione di questo Aeshnide, che persiste nell area di studio con una popolazione apparentemente isolata. I pochi dati a disposizione evidenziano un periodo di volo compreso fra la III decade di luglio e la III di agosto. Famiglia Gomphidae 24. Gomphus vulgatissimus (Charpentier, 1825) - 1 sito 6. MOnTE MUSInè (falde): 1 cp. il (G. Della Beffa legit in Capra & Galletti, 1978). E una specie apparentemente localizzata in Piemonte e legata soprattutto ad ambienti acquatici lotici, di cui però non è esclusiva (Boano et al., 2007). Gli individui in maturazione frequentano aree anche molto lontane dal sito riproduttivo (Wildermuth et al., 2005). nell area di studio è noto un unico dato storico non confermato. 25. Onychogomphus forcipatus (Linnaeus, 1758) - 6 siti (4 ripr.) 2. TORREnTE CASTERnOnE E SUOI AFFLUEnTI - Rio Codano, Regione Molino del Martinetto: (RSI); 1 il pr (ASG). 7. STAGnI DI VILLAR DORA - Stagno 1: 1 il AnFITEATRO MOREnICO DI RIVOLI- AVIGLIAnA - Pra Basse: 1 il ul. 12. TORREnTE SAnGOnE - SE di Trana: circa 10 ind. il ; tra Ponte Sangano e Rifoglietto: abbondante il (ASG), 1 il (ASG). nell area di studio è presente la sottospecie unguiculatus (Vander Linden, 1820). In Piemonte è specie ampiamente distribuita lungo i corsi d acqua planiziali, collinari e appen- 58

59 Odonatofauna delle basse Valli Susa, Sangone e Lanzo ninici. Occasionale la presenza in ambienti lentici (Boano et al., 2007). nell area indagata è diffusa lungo i torrenti Sangone e Casternone e presso i loro affluenti, corsi d acqua accomunati dall avere acque piuttosto correnti e greto ciottoloso. Le popolazioni del Sangone sono messe a grave rischio dalle captazioni idriche a scopo irriguo, che in estate prosciugano del tutto il torrente a valle di Trana. E verosimile che le larve riescano a sopravvivere nella fitta rete di rogge irrigue che si originano dal torrente stesso e che permettono di sostenere un ricco popolamento odonatologico. Pare assente dalla Dora Riparia, un fiume scarsamente frequentato dagli Odonati. Occasionalmente soggetti in dispersione sono stati osservati in siti diversi da quelli classici riproduttivi. Vola fra la II decade di giugno e la I di agosto, sebbene in campione disponibile sia ridotto per definire al meglio la fenologia della specie. 26. Onychogomphus uncatus (Charpentier, 1840) - 5 siti (4 ripr.) 2. TORREnTE CASTERnOnE E SUOI AFFLUEnTI - Rio Codano, Regione Molino del Martinetto: 1 ind. il (RSI/MCCI); Confluenza Rio della Verna-Casternone: circa 10 il ul (ASG). 5. zone UMIDE DI CASELETTE - Stagno presso Villaggio: 1 il (ASG). 12. TORREnTE SAnGOnE - SE di Trana: 1 il (ASG); tra Ponte Sangano e Rifoglietto: pr (ASG), abbondante il , 1 ind. il (ASG). ALTRE LOCALITà - C.na Pigai: 1 in un bosco di latifoglie il (ASG) (Fig. 13). Specie localizzata in Piemonte, distribuita soprattutto nel settore orientale della Regione (Capanne di Marcarolo, fiume Ticino) (Boano et al., 2007). In anni recenti è stata scoperta in alcune aree della fascia prealpina (Sindaco et al., 2014), ivi comprese le località riportate nel presente contributo (a partire dal 2009). In esse convive con il congenere O. forcipatus negli stessi ambienti e come questo è osservato talora lontano dai siti riproduttivi. Sul Sangone è soggetto alle stesse problematiche conservazionistiche riportate per O. forcipatus. E stato osservato fra la prima decade di luglio e la III di agosto, ma anche in questo caso in campione su cui si basa la definizione del periodo di volo è limitato. Famiglia Cordulegastridae 27. Cordulegaster boltonii (Donovan, 1807) - 9 siti (8 ripr.) 2. TORREnTE CASTERnOnE E SUOI AFFLUEnTI - Rio Codano, Regione Molino del Martinetto: 1 ind. il (RSI/MCCI). 3. LAGO BORGARInO: s.d. (PMI). 5. zone UMIDE DI CASELETTE - Torbiera di S. Grato: 1 ind. il ul (ASG); Pendici Monte Calvo - 1 il ul (ASG). 6. MOnTE MUSInè: 1 ind. il (LBE), 5 ind. il pr (ASG), 5 ind. il (LPI). 9. AnFITEATRO MOREnICO DI RIVOLI-AVIGLIAnA - Pra Basse: 3 ind. il (ASG), (ASG). 10. LAGHI DI AVIGLIAnA - Lago Piccolo: 2 il ; 2 ind. il (ASG), (ASG), (GAB/cPLA), 3, 3 il (ASG). 11. TORBIERA DI TRAnA: numeroso il TORREnTE SAnGOnE - tra Ponte Sangano e C.na. Rifoglietto: ; 4, 1 il (ASG), abbondante il (ASG). Specie ben diffusa in Piemonte dal piano fino alla bassa montagna, dove frequenta soprattutto piccoli corsi d acqua con fondo sabbioso, in particolare in ambienti boschivi (Boano et al., 2007). Le stesse preferenze ambientali si evidenziano nell area di studio, dove è piuttosto ben diffusa e Fig. 13. Onychogomphus uncatus. C.na Pigai (Villarbasse, TO) Foto: G. Assandri. 59

60 ASSANDRI localmente abbondante lungo rii e rogge con acque pulite (ad esempio quelle a scopo irriguo che si dipartono dal Sangone). Presso il Lago Piccolo di Avigliana la si ritrova lungo i piccoli immissari del lago, in simpatria con C. bidentata. Il periodo di volo nell area di studio va dalla III decade di giugno alla II di agosto. 28. Cordulegaster bidentata (De Sélys-Longchamps, 1843) - 4 siti (2 ripr.) 6. MOnTE MUSInè: pr (RSI/MCCI); 2cp. il (LPI). 10. LAGHI DI AVIGLIAnA - Palude dei Mareschi: (GAB/ cpna); Lago Grande: 1 ind. il ul (GAB/cPnA); Lago Piccolo: numeroso il (ASG) (Fig. 14). nell area di studio è presente la sottospecie nominale. In Piemonte è specie abbastanza localizzata, soprattutto nella fascia prealpina e appenninica, in ambienti di bassa montagna (Boano et al., 2007). Ha esigenze ecologiche simili al congenere C. boltonii, sebbene più selettiva in quanto necessita di Fig. 14. Cordulegaster bidentata. Lago Piccolo (Avigliana, TO) Foto: G. Assandri. acqua di qualità eccellente (ad esempio sorgiva) e predilige corsi d acqua esigui, con corrente di conseguenza molto debole (Wildermuth et al., 2005; Grand & Boudot, 2006; Deliry, 2008) nell area di studio è specie scarsa, conosciuta ad oggi solo per il Musinè, dove utilizza i piccoli rii, spesso a carattere temporaneo, che si sviluppano sul versante xerotermico del massiccio, e nel Parco dei Laghi di Avigliana, dove è presente una popolazione lungo i rii collinari che alimentano i bacini. nell area di studio è stata contattata fra la metà di giugno e la metà di luglio, sebbene il suo periodo di volo sia probabilmente più ampio. Famiglia Corduliidae 29. Somatochlora flavomaculata (Vander Linden, 1825) - 9 siti (9 ripr.) 4. STAGnI DI PIAnEzzA - Stagno di C.na Billia 1: 2 il (ASG, PMI); Stagno C.na Diletta 1: (ASG, PMI). 5. zone UMIDE DI CASELETTE - Torbiera di S. Grato: abbondante il pr (ASG), abbondante il ul (ASG); Stagno presso Villaggio: 1 ind. il (RSI/MCCI), 4 ind. il pr (ASG), abbondante il ul (ASG); Lago inferiore: 2 ind. il (ASG), 2 il , 3 ind. il (ASG); Lago superiore: pr (ASG); Pendici Monte Calvo: (RSI/MCCI); 1 il LAGHI DI AVIGLIAnA - Palude dei Mareschi: (GAB, VMA/cPnA), 4 ind (ASG), (ERI), (ASG); Lago Piccolo: 2 ind (ASG), 4 il (ASG). E una specie non comune in Piemonte, legata alle aree planiziali e basso collinari ed esclusiva della porzione settentrionale della Regione (Boano et al., 2007). nell area di studio è localizzata in poche zone umide ben conservate, in particolare stagni ricchi di vegetazione acquatica, ambienti palustri evoluti e soprattutto torbiere in via di interramento, ambiente ben rappresentato nella zona di Caselette e considerato elettivo della specie (Grand & Boudot, 2006). Passa lunghi periodi lontana dall acqua, sia durante la maturazione, sia dopo, in ambienti boschivi che si affacciano su aree aperte. 60

61 Odonatofauna delle basse Valli Susa, Sangone e Lanzo nell area di studio vola dalla II decade di giugno alla II di agosto. 30. Somatochlora metallica (Vander Linden, 1825) - 6 siti (5 R) 5. zone UMIDE DI CASELETTE - Lago inferiore: (EBA/cBA). 7. STAGnI DI VILLAR DORA - Stagno 4: 1 ind. il (ASG). 9. AnFITEATRO MOREnICO DI RIVOLI - AVIGLIAnA - Pra Basse: 1 il ; Stagno Fontana dell Asino: 2, 1 il (ASG). 10. LAGHI DI AVIGLIAnA - Palude dei Mareschi: pr (GAB, VMA/cPLA), (GAB, VMA/cPLA), 1 ind. il (ASG), (ASG), 1 il ul (ASG/GAB); Lago Piccolo: 1 ind. il (ASG); 2 ind. il ul (ASG, GAB). E una specie ben diffusa in Piemonte, soprattutto nelle aree planiziali centro-settentrionale della Regione e in particolare nell area risicola (Boano et al., 2007). nell area di studio è invece piuttosto localizzata: è stata contattata in piccoli stagni ricchi di vegetazione e in ecosistemi acquatici più complessi, tutti inseriti, o nelle vicinanze, di boschi di latifoglie. Talvolta si osserva in volo piuttosto alto, intorno alle chiome degli alberi o in aree aperte lontano dagli ambienti umidi: in questi casi la determinazione certa è spesso impossibile. Gli individui esaminati in mano hanno permesso, al momento, di escludere la presenza nell area di studio della congenere S. meridionalis nielsen, Il periodo di volo è compreso fra la I decade di maggio e la III di agosto. Famiglia Libellulidae 31. Crocothemis erythraea (Brullé, 1832) - 18 siti (15 ripr.) 3. LAGO BORGARInO: (RSI/MCCI), (ASG); 4. STAGnI DI PIAnEzzA - Stagno di C.na Balmanera 1: (ASG), 1 il ; Stagno Azienda agricola Parruquet 1: 1 il ; Stagno di C.na Billia 2: 1 il (ASG, PMI); Stagno di C.na Diletta 2: (ASG); Stagno di C.na Billia 1: abbondante il , 1 il , 1 ind. il ; Stagno di C.na Diletta 1: (ASG); Lago Fontanei: (ASG). 5. zone UMIDE DI CASELETTE - Lago inferiore: abbondante il (ASG), (ASG), (ASG). 7. STAGnI DI VILLAR DORA - Stagno 1: 2 ind. il (ASG), pr (ASG), abbondate il (ASG); Stagno 2: 1 il pr (ASG); Stagno 3: abbondante il (ASG), 4 il ul (ASG); Stagno 4: (ASG). 8. STAGnI LA SOLDAnELLA : abbondante il (ASG), (ASG). 9. AnFITEATRO MOREnICO DI RIVOLI-AVI- GLIAnA - Stagni di C.na nuova: 2007 (IDG), 1 il (ASG), 1 il (ASG), 1 il (ASG), 1 il (ASG), 1 il (ASG), 1 il (ASG), (ASG, MCH), numerosi il (ASG). 10. LAGHI DI AVI- GLIAnA - Palude dei Mareschi: (GAB,VMA, cpna), (ERI); Lago Grande: (ASG); Lago Piccolo: (ASG), (ASG), (ASG), (ASG, GAB). ALTRE LOCALITà - Trana: (APU). E una specie ampiamente distribuita nelle aree planiziali e collinari del Piemonte (Boano et al., 2007), pioniera e migratrice, ha espanso notevolmente in suo areale verso nord, si ritiene a causa del riscaldamento climatico (Grand & Boudot, 2006; Corbet & Brooks, 2008). La Svizzera ad esempio, è stata colonizzata a partire dagli anni 80 del novecento (Wildermuth et al., 2005). Specie ad ampia valenza ecologica, nell area di studio è abbastanza ben diffusa in ambienti lentici aperti e assoltati (stagni, laghi naturali e di cava), anche di scarsa qualità e antropizzati: insieme a Orthetrum cancellatum è ad esempio l unica specie regolarmente presente sul lago Grande di Avigliana. nell area di studio vola dalla II decade di giugno alla III di settembre. 32. Libellula depressa Linnaeus, siti (11 ripr.) 1. RISORGIVA GIBIOnE: 1cp. il (ASG, PMI), 3 il TORREnTE CASTERnOnE E SUOI AFFLUEnTI - Rio Codano, Regione Molino del Martinetto: 1 il (ASG, PMI), 1 il ; Rio Crosa, Borgata 61

62 ASSANDRI Brione: 2 ind. il (ASG, PMI). 3. LAGO BORGARInO: (ASG), , 1 il (BCA). 4. STAGnI DI PIAnEzzA - Stagno Azienda agricola Parruquet 1: 1 il (ASG); Stagno di C.na Billia 2: 2 il (ASG, PMI); Lago Fontanei: 1 il zone UMIDE DI CASELETTE - Torbiera di S. Grato: 1 il (ASG, PMI), 1 ind. il (ASG) - Stagno presso Villaggio: 1 cp. il (ASG, PMI); Lago superiore: (ASG, PMI); Pendici Monte Calvo: (RSI/MCCI), (RSI/MCCI), (RSI), 1 il (ASG), 1 il (ASG, PMI). 6. MOnTE MUSInè: 1 il (LPI). 7. STAGnI DI VILLAR DORA - Stagno 2: 1 il (ASG), 2 il (ASG). 9. AnFITEATRO MOREnICO DI RIVOLI-AVIGLIAnA - Stagni di C.na nuova: 2007 (IDG), (ASG), 4 il (ASG), 2 il (ASG), 1 il ul (ASG) - Pra Basse: 5 ind. il (ASG), 1 il (ASG), 2cp. il (ASG), (ASG); Stagno Pessina: 2007 (IDG), (ASG) - Stagno Fontana dell Asino: 2 il (ASG), 1 il TORBIERA DI TRAnA: 1 ind. il (ASG). ALTRE LOCALITà - C.na Ronco: 5 il pr (ASG), 1 il (ASG). In Piemonte è ampiamente distribuita nelle aree planiziali e collinari, mentre penetra di rado nelle vallate alpine (Boano et al., 2007). nell area di studio è una specie ben diffusa, sebbene in un buon numero di località sia stata contattata occasionalmente, senza provarne la riproduzione, forse a causa del carattere spiccatamente pioniero della specie, che si trova talvolta in ambienti effimeri (campi allagati dalle piogge, fossi irrigui, pozzanghere). Gli stagni di C.na nuova, che sono stati oggeto di una massiccia e scellerata opera di rimozione della vegetazione spondale nell estate del 2006, sono stati occupati fino a quattro stagioni dopo l intervento (per il periodo precedente non sono disponibili dati), per essere apparentemente abbandonati quando la vegetazione palustre e spondale ha raggiunto uno sviluppo confrontabile con quello che sussisteva prima dell intervento. nell area di studio la specie vola fra la III decade di aprile e la I di settembre. 33. Libellula fulva Müller, siti (2 ripr.) 7. STAGnI DI VILLAR DORA - Stagno 1: 2 immaturi il (ASG) (Fig. 15). 10. LAGHI DI AVIGLIAnA - Palude dei Mareschi: (GAB,VMA/cPnA); (GAB,VMA/ cpna), pr (RSI,CGR/MCCI), (ASG), ul (ASG); Lago Piccolo: (ASG). E una specie abbastanza localizzata in Piemonte, diffusa prevalentemente a basse quote e in ambienti acquatici ben evoluti e con ricca vegetazione spondale, circondati da fasce boscate, fondamentali per gli individui in maturazione (Boano et al., 2007). Anche nell area di studio è una specie localizzata, con un unica popolazione stabile conosciuta nella Palude dei Mareschi. E probabile che anche negli altri due siti siano presenti piccole popolazioni, i cui individui sono passati per lo più inosservati. nell area di studio è stata contattata fra la II decade di maggio e la II di luglio, sebbene per il campione esiguo non sia possibile definire al meglio il periodo di volo. 34. Libellula quadrimaculata Linnaeus, siti (13 ripr.) 1. RISORGIVA DI GIBIOnE: 3 ind. il (ASG, PMI); 3. LAGO BORGARInO: 1 ind. il (DCA). 4. STAGnI DI PIAnEzzA - Stagno di C.na Diletta 2: (ASG), (ASG, PMI); Stagno di C.na Billia 1: Fig. 15. Libellula fulva immaturo. Stagno 1 di Villar Dora (TO) Foto G. Assandri. 62

63 Odonatofauna delle basse Valli Susa, Sangone e Lanzo (ASG), 2 ind. il (ASG, PMI). 5. zone UMIDE DI CASELETTE - Stagno presso Villaggio: 2 ind. il (ASG, PMI); Lago inferiore: 2 ind. il (ASG), 5 ind. il (ASG); Lago superiore: (ASG, PMI), (ASG); Pendici Monte Calvo: (RSI/MCCI); 1 ind. il (ASG, PMI). 7. STAGnI DI VILLAR DORA - Stagno 1: 2 il ul (ASG). 9. AnFITEATRO MOREnICO DI RIVOLI-AVI- GLIAnA - Stagni di C.na nuova: 1 il pr (ASG), 2 ind. il (ASG), 3 ind. il , 1 ind. il , 3 ind. il , 2 ind. il , 2 ind. il , 1 ind. il ; Pra Basse: 3 il (ASG); Stagno Fontana dell Asino: 1 ind (ASG). 10. LAGHI DI AVIGLIAnA - Palude dei Mareschi: (GAB,VMA/cPnA). ALTRE LOCALITà - Caselette: 1993 (RSI/MCCI). Specie abbastanza ben distribuita nel Piemonte centro-settentrionale, prevalentemente nella fascia alpina e prealpina (Boano et al., 2007). nell area di studio è ben diffusa negli stagni di piccole dimensioni, ricchi di vegetazione acquatica (spondale e flottante) ben diversificata. Vola fra la II decade di maggio e la I di agosto. 35. Orthetrum albistylum (De Sélys-Longchamps, 1848) - 18 siti (13 ripr.) 3. LAGO BORGARInO: (GBO/MCCI), (ASG), (ASG), (BCA). 4. STAGnI DI PIAnEzzA - Stagno di C.na Balmanera 1: abbondante il (ASG); Stagno Azienda agricola Parruquet 1: (ASG); Stagno di C.na Balmanera 2: (ASG); Stagno di C.na Billia 2: (ASG), (ASG), (ASG, PMI); Stagno di C.na Billia 1: (ASG), (ASG, PMI); Stagno di C.na Diletta 1: (ASG), ; Lago Fontanei: (ASG). 5. zone UMIDE DI CASELETTE - Lago inferiore: (ASG); Pendici Monte Calvo: ul (ASG), 2 ind pr (ASG, PMI), abbondante il (ASG). 7. STA- GnI DI VILLAR DORA - Stagno 1: (ASG); Stagno 2: 1 il (ASG); Stagno 3: (ASG). 8. STAGnI LA SOLDAnELLA : abbondante il (ASG), (ASG). 9. AnFITEATRO MOREnICO DI RIVOLI-AVIGLIAnA - Stagni di C.na nuova: 2007 (IDG), 1 il (ASG). 10. LAGHI DI AVIGLIAnA - Palude dei Mareschi: 1 il (ASG); Lago Piccolo: 1 il (ASG), 1 il (ASG). 11. TORBIERA DI TRAnA: 1 il (ASG). ALTRE LOCALITà - Trana: (APU); Stagno di C.na Giuseppina nuova: 1 il (ASG); Stagno di C.na Ghiona: (ASG); C.na Malpensà: 2 il (ASG). Specie ampiamente distribuita nelle aree planiziali e basso collinari della regione (Boano et al., 2007), anche nell area di studio è piuttosto ben diffusa, anche se in un certo numero di località non è stata provata la presenza di una popolazione riproduttiva. Frequenta diverse tipologie di zone umide lentiche, dai piccoli stagni alle cave naturalizzate, fino ai laghi di dimensioni maggiori. Il periodo di volo è compreso fra la III decade di maggio e la I di settembre, con picco fra la I decade di luglio e la II di agosto. 36. Orthetrum brunneum (Fonscolombe, 1837) - 9 siti (2 ripr.) 5. zone UMIDE DI CASELETTE - Lago inferiore: (EBA/cBA), (ASG); Pendici Monte Calvo: (RSI/MCCI), 1 ind. il (ASG). 6. MOnTE MUSInè: 1 il (ASG), 1 il (LPI), 1 il (LPI). 7. STAGnI DI VILLAR DORA - Stagno 2 (dintorni): circa 10 il (ASG). 8. STAGnI LA SOLDAnELLA : 2 ind. il (ASG). 9. AnFITEATRO MOREnICO DI RIVOLI-AVIGLIAnA - Stagni di C.na nuova: 2007 (IDG), 3 il , 1 il , 2 il ; Pra Basse: 4 ind. il (ASG); Stagno Pessina: (ASG). 10. LAGHI DI AVIGLIAnA - Palude dei Mareschi: (ASG). ALTRE LOCALITà - Dora Riparia, Ponte di Avigliana: abbondante il (ASG). nell area di studio è presente la sottospecie nominale. Specie abbastanza ben distribuita nelle aree planiziali e collinari della regione (Boano et al., 2007), nell area di studio ne è stata confermata la riproduzione in due sole località, nei pressi dei 63

64 ASSANDRI piccoli rii, per lo più temporanei, che scorrono lungo i pendii xerotermici del Musinè e del Moncalvo. E stato poi contattato in numerose altre località, anche lentiche, a riconferma del carattere pioniero e dispersivo della specie. nell area di studio ne è stata verificata la presenza fra la II decade di giugno e la I di settembre. 37. Orthetrum cancellatum (Linnaeus, 1758) - 20 siti (17 ripr.) 3. LAGO BORGARInO: (RSI/MCCI), (ASG), (BCA); 4. STAGnI DI PIAnEzzA - Stagno di C.na Balmanera 1: 1 ind. il (ASG), Stagno Azienda agricola Parruquet 1: (ASG); Stagno di C.na Balmanera 2: (ASG), Stagno di C.na Billia 2: (ASG, PMI); Stagno di C.na Diletta 2: (ASG), (ASG, PMI); Stagno di C.na Billia 1: (ASG, PMI); Stagno di C.na Diletta 1: (ASG); Lago Fontanei: (ASG), 1 ind (ASG). 5. zone UMIDE DI CASELETTE - Torbiera di S. Grato: 1 il (ASG, PMI), (ASG); Lago inferiore: 1 il (ASG), (ASG), (ASG). 7. STAGnI DI VILLAR DORA - Stagno 1: (ASG), (ASG), abbondante il (ASG); Stagno 2: 1 il (ASG); Stagno 3: 1 ind. il (ASG), (ASG), (ASG) - Stagno 4: (ASG). 8. STAGnI LA SOLDAnELLA : (ASG). 10. LAGHI DI AVIGLIAnA - Palude dei Mareschi: (GAB, VMA/cPnA), (ASG), (ERI), (ASG), (ASG), 1 ind. il (ASG, GAB); Lago Grande: (ASG), (ASG); Lago Piccolo: abbondante il (ASG), abbondante il (ASG), 1 il (ASG), (ASG), abbondante il (ASG), abbondantissimo il (ASG, GAB), (ASG), (ASG), 1 il (ASG). 11. TORBIERA DI TRAnA: 1 il (ASG). ALTRE LOCALITà - Laghetto i 3 pais : (ASG); Stagno di C.na Ghiona: 1 ind. il (ASG); Case Mareschi: 1 il (ASG); Moncuni: (ASG), (ASG); Dora Riparia-Ponte di Avigliana: 1 il (ASG). E una specie piuttosto ben distribuita nelle aree planiziali e collinari del Piemonte (Boano et al., 2007) e lo stesso si può dire per l area di studio, dove frequenta la maggior parte degli ambienti lentici, anche di scarsa qualità ambientale (ad esempio laghetti per la pesca sportiva o il Lago Grande di Avigliana, che presenta sponde per lo più urbanizzate). In alcune località è presente con elevatissime densità (es. Lago Piccolo di Avigliana). Il periodo di volo è compreso fra l ultima decade di maggio e la prima di ottobre, con picco da metà giugno a fine luglio. 38. Orthtrum coerulescens (Fabricius, 1798 ) - 14 siti (9 ripr.) 1. RISORGIVA DI GIBIOnE: (RSI); (ASG), (ASG). 3. LAGO BORGARInO: (ASG). 4. STAGnI DI PIAnEzzA - Stagno di C.na Balmanera 1: (ASG); Stagno Azienda agricola Parruquet 1: 1 il (ASG); Stagno di C.na Billia 2: (ASG); Stagno di C.na Billia 1: (ASG). 5. zone UMIDE DI CASELETTE - Torbiera di San Grato: 1 ind. il (ASG); Lago inferiore: (EBA/cBA), (ASG), (ASG), (ASG); Pendici Monte Calvo: (RSI), abbondante il (ASG), MOnTE MUSInè: 1 il pr (G. Della Beffa legit in Capra & Galletti (1978). 9. AnFITEATRO MOREnICO DI RIVOLI- AVIGLIAnA - Stagni di C.na nuova: 2007 (IDG), 1 il (ASG), 3 il , 5 ind. il (ASG), abbondante il (ASG), abbondante il (ASG), abbondante il ul (ASG), (ASG), (ASG), (ASG, MCH), (ASG), abbondantissimo il (ASG); Stagno Pessina: (ASG). 10. LAGHI DI AVIGLIAnA - Lago Piccolo: (ASG), 1 il (ASG, GAB). 11. TORBIERA DI TRAnA: 1 ind. il (ASG), 3 il (GMA, AFA). ALTRE LOCALITà - Caselette: s.d. (RSI/MCCI); Rio Granero, Borgata Brione: 1 ind. il (RSI), (ASG); Dora Riparia, ponte di Avigliana: (ASG). 64

65 Odonatofauna delle basse Valli Susa, Sangone e Lanzo Specie ben distribuita nelle aree planiziali della regione piemontese (Boano et al., 2007), compresa l area di studio. Frequenta sia ambienti lotici (in particolare fossi o piccoli corsi d acqua a scorrimento lento e ricchi di vegetazione, spesso solo erbacea), sia lentici, che però di norma sono connessi o si trovano sempre nei pressi di corpi idrici lotici riccamente vegetati, anche minimi. nell area di studio vola tra l ultima decade di maggio e la I di settembre. 39. Sympetrum danae (Sulzer, 1776) - 1 sito 5. zone UMIDE DI CASELETTE - Lago inferiore: 1 senescente il (ASG). nelle aree al limite meridionale del suo areale è una specie pressochè esclusiva dei rilievi montuosi (Dijkstra & Lewington, 2006). In Piemonte è infatti localizzata in alcune vallate alpine, a partire dai 750 m s.l.m (Boano et al., 2007). Sorprende quindi l osservazione presso il Lago inferiore di Caselette (370 m s.l.m.), che potrebbe riferirsi a un individuo in dispersione. nel Rhône-Alpes, sebbene sia una specie caratteristica dei rilievi, si riproduce a partire dai 340 m s.l.m e sono note osservazioni autunnali di individui erratici, imputate alla grande capacità dispersiva della specie e a gelate alle quote di riproduzione (Deliry, 2008). In Svizzera le popolazioni al di sotto dei 600 m s.l.m sono considerate rare (Wildermuth et al., 2005). 40. Sympetrum depressiusculum (De Sélys-Longchamps, 1841) ALTRE LOCALITà - SAnGAnO: comunissima nell agosto 1873 fino al (Ghiliani, 1874a). In Piemonte il principale nucleo di presenza della specie è concentrato nel settore centro-settentrionale della regione, soprattutto nell area risicola novarese-vercellese (Boano et al., 2007). Oggi è una specie considerata in forte declino in tutto il bacino del Mediterraneo e in Europa, tanto che è classificato come specie vulnerabile nelle rispettive liste rosse (Riservato et al., 2009; Kalkman et al., 2010). nell area di studio Ghiliani (1874a) lo considerava comunissimo nelle praterie paludose intorno a Sangano. E verosimile che la scomparsa di quegli ambienti (strutturalmente simili alle risaie, dove lo si ritrova, sempre meno abbondante, ancora oggi), abbia decretato la conseguente estinzione di questa specie nell area di studio, come in molti altri settori della regione. 41. Sympetrum fonscolombii (De Sélys-Longchamps, 1840) - 8 siti (2 ripr.) 3. LAGO BORGARInO: (GBO/MCCI), (RSI/MCCI). 5. zone UMIDE DI CA- SELETTE - Pendici Monte Calvo: (ASG), (ASG), 1 il (ASG). 7. STAGnI DI VILLAR DORA - Stagno 3: 2 il (ASG). 8. STAGnI LA SOLDAnELLA : (ASG). 9. AnFITEATRO MO- REnICO DI RIVOLI-AVIGLIAnA - Stagni di C.na nuova: 2007 (IDG), 5 ind. il (ASG), abbondante il (ASG), 2 ind. il (ASG); Stagno Fontana dell Asino: (ASG). 10. LAGHI DI AVIGLIAnA - Palude dei Mareschi: (GAB, VMA/cPnA), (GAB, VMA/cPnA), (ERI). 12. TORREnTE SAnGOnE - tra Ponte Sangano e C.na. Rifoglietto: (ASG), (ASG), pr (ASG). ALTRE LOCALITà - Sangano: assai rara nell agosto 1873 fino al (Ghiliani, 1874a); C.na nuova: (ASG); Torre Bicocca: abbondante il ; Centro abitato, Rosta: 1 ind. di notte, attirato da una luce, il (ASG); Moncuni: (ASG), (ASG), (ASG); Cà di Paglia: (ASG); Cimitero di Villarbasse: (ASG), ul (ASG); C.na Malpensà: (ASG), ul (ASG), numeroso il (ASG); C.na Ronco: 3 ind. il (ASG), (ASG), (ASG), ul (ASG), (ASG), (ASG). E una specie ampiamente distribuita in Piemonte, soprattutto in pianura, anche se lo si può osservare ovunque, anche in alta montagna, per via delle sue attitudini fortemente dispersive e migratorie (Boano et al., 2007). nell area di studio è stato osservato solo in pochi dei siti campionati e la riproduzione è stata accertata unicamente in due di essi (in ambienti lentici), tuttavia è stato regolarmente osservato in numerose altre località, normalmente lontano dall acqua. Il periodo di volo confermato nell area di studio va dalla III decade di maggio alla III di settem- 65

66 ASSANDRI bre, con picco dalla II di luglio alla III di agosto. 42. Sympetrum meridionale (De Sélys-Longchamps, 1841) ALTRE LOCALITà - Avigliana: 1934 (navas, 1935). In Piemonte è una specie abbastanza localizzata, distribuita prevalentemente nel settore centromeridionale della Regione e lungo il Ticino (Boano et al., 2007). nell area di studio la sua presenza è testimoniata solo da un unico dato storico, non riconfermato in seguito e da considerarsi dubbio per le stesse motivazioni già espesse sul lavoro di navas (1935) relativamente a Pyrrhosoma nymphula. 43. Sympetrum pedemontanum (Allioni, 1766) - 2 siti 4. STAGnI DI PIAnEzzA - Stagno di C.na Balmanera 1: 1 ind. il (ASG). 9. AnFITEA- TRO MOREnICO DI RIVOLI-AVIGLIAnA - Pra Basse: 3 immaturi il (ASG). E una specie pioniera, ben distribuita nelle aree planiziali del Piemonte, soprattutto centro orientale (Boano et al., 2007). nell area di studio è stata contattata in due sole occasioni e in anni recenti. Tali segnalazioni sono probabilmente da imputare a individui in dispersione alla ricerca di nuovi territori. 44. Sympetrum sanguineum (Müller, 1764) - 24 siti (23 ripr.) 1. RISORGIVA DI GIBIOnE: (ASG). 3. LAGO BORGARInO: (ASG), (ASG). 4. STAGnI DI PIAnEzzA - Stagno di C.na Balmanera 1: ; Stagno Azienda agricola Parruquet 1: numeroso il (ASG), (ASG), (ASG, PMI), (ASG); Stagno di C.na Balmanera 2: (ASG); Stagno di C.na Billia 2: (ASG), (ASG), (ASG, PMI); Stagno di C.na Diletta 2: (ASG), (ASG, PMI); Stagno di C.na Billia 1: 1 il (ASG), (ASG), (ASG,PMI); Lago Fontanei: (ASG), (ASG). 5. zone UMIDE DI CASELETTE - Stagno Presso Villaggio: (RSI), (ASG); Lago inferiore: abbondante il (ASG), pr (ASG), (ASG), (ASG); Pendici Monte Calvo: (RSI/MCCI), (ASG), (ASG), (ASG). 7. STAGnI DI VILLAR DORA - Stagno 1: abbondante il (ASG), (ASG); Stagno 2: abbondante il (ASG), abbondante il ; Stagno 3: , STAGnI LA SOLDAnELLA : (ASG), (ASG), (ASG). 9. AnFI- TEATRO MOREnICO DI RIVOLI-AVIGLIAnA - Stagni di C.na nuova: 3 il (ASG), abbondante il (ASG), (ASG), abbondante il (ASG), abbondante il (ASG), (ASG), (ASG), (ASG), 1 il (ASG), (ASG, MCH), 1 il (ASG); Pra Basse: (ASG), centinaia il (ASG), abbondante il (ASG), (ASG); Stagno Pessina: 2007 (IDG), 1 il (ASG), 1 il (ASG), 5 ind. il (ASG); Stagno Fontana dell Asino: (ASG), 2 ind. il (ASG), (ASG), abbondante il LAGHI DI AVIGLIAnA - Palude dei Mareschi: migliaia (prevalentemente neosfarfallati) il , (ERI), abbondantissimo il (ASG), abbondante il (ASG), (ASG), abbondantissimo il (ASG, GAB); Lago Grande: (ASG); Lago Piccolo: (ASG), (ASG), abbondante il (ASG, GAB), (ASG), (ASG), (ASG). 11. TOR- BIERA DI TRAnA: (ASG), (ASG), 1cp. il ul (GMA, AFA). ALTRE LOCALITà - Sangano: poco sparsa nell agosto 1873 fino al (Ghiliani, 1874a); Trana: (APU); Laghetto i 3 pais : (ASG); Pozza di Case Parga: 3 ind. il ()ASG; Stagno Azienda agricola Parruquet 2: (ASG); C.na Bremont: (ASG); Moncuni: 1 ind. il (ASG), (ASG); Cà di Paglia: (ASG). E una delle libellule maggiormente diffuse in Piemonte, soprattutto nelle aree planiziali e basso collinari (Boano et al., 2007). Lo stesso si può 66

67 Odonatofauna delle basse Valli Susa, Sangone e Lanzo dire per l area di studio, dove è sicuramente la specie più diffusa, in quanto è stata contattata in quasi tutti i siti di campionamento lentici; è invece assente lungo i corsi d acqua. In alcune località sono stati osservati spettacolari sfarfallamenti, in particolare presso la palude dei Mareschi, con migliaia di individui nel 2009 e presenze abbondanti anche negli anni successivi. Vola fra la II decade di giugno e l ultima di ottobre, con picco in luglio. 45. Sympetrum striolatum (Charpentier, 1840) - 15 siti (14 ripr.) 1. RISORGIVA DI GIBIOnE: 1 ind. il (ASG); 3. LAGO BORGARInO: (GBO/MCCI), (ASG), (ASG), (ASG), (ASG), 5 ind. il (LPI), (ASG). 4. STAGnI DI PIAnEzzA - Stagno di C.na Balmanera 2: (ASG); Lago Fontanei: (ASG). 5. zone UMIDE DI CASELETTE - Stagno presso Villaggio: (ASG); Lago inferiore: (ASG); Pendici Monte Calvo: (RSI/MCCI), (ASG). 8. STAGnI LA SOLDAnELLA : 2 ind. il (ASG), (ASG), (ASG). 9. AnFITEATRO MOREnICO DI RIVOLI-AVIGLIAnA - Stagni di C.na nuova: 2007 (IDG), (ASG), (ASG), 2 ind. il (ASG), (ASG); Pra Basse: (ASG); Stagno Fontana dell Asino: (ASG), 1 il (ASG). 10. LAGHI DI AVIGLIAnA - Palude dei Mareschi: (VMA/cPnA), (ASG, GAB); Lago Piccolo: abbondante il (ASG, GAB), 6 il ul (ASG). 11. TOR- BIERA DI TRAnA: 1 il (GMA, AFA). 12. TORREnTE SAnGOnE - tra Ponte Sangano e C.na. Rifoglietto: (ASG). ALTRE LO- CALITà - Sangano: comunissima nell agosto 1873 fino al (Ghiliani, 1874a); Centro urbano, Rosta: 2cp. il ; C.na Ronco: pr (ASG). Specie ben distribuita nelle aree planiziali e basso collinari del Piemonte (Boano et al., 2007). Anche nell area di studio è una specie diffusa, che frequenta soprattutto ambienti lentici. Talvolta è stata osservata distante dai siti riproduttivi noti. nell area di studio è regolarmente presente fra la III decade di luglio e fine novembre, con picco fra la II di agosto e la II di settembre e con un unico dato precoce relativo a fine maggio. ADDEnDUM Famiglia Gomphidae a. Ophiogomphus cecilia (Furcroy, 1785) Val Sangone (Coazze): 1 raccolto nel luglio 1951 (G. Della Beffa legit, collezione Museo Civico di Storia naturale di Verona). Sebbene il territorio di Coazze sia di poco al di fuori dell area di studio, si è ritenuto opportuno riportare questo dato finora inedito, tanto più che la specie attualmente non è segnalata che nel settore planiziale centro-orientale del Piemonte. Il torrente Sangone nel territorio di Coazze scorre dalla sorgente (posta oltre i 2000 m s.l.m.) fino a quota 600 m circa, quindi in un contesto prettamente montuoso, apparentemente non idoneo ad ospitare la specie. Essa è infatti generalmente legata ad ambienti planiziali, sebbene soggetti in dispesione (ad esempio in Rhône-Alpes) siano stati osservati fino a 1000 m di quota (Deliry, 2008) e in Svizzera sia segnalata fino a 1600 m s.l.m. (Wildermuth et al., 2005). DISCUSSIOnE L area di studio è caratterizzata da un elevata ricchezza odonatologica: nonostante le sue ridotte dimensioni, essa ospita infatti il 68% del totale delle specie segnalate per la regione Piemonte (Boano et al e ulteriori dati inediti) e il 48% di quelle note per l Italia (Riservato et al., 2014). Il numero di specie presenti nell area di studio è simile a quello di altri settori della regione, ben più estesi, come la Provincia di Asti (45 specie, Barbero 2009), il Verbano-Cusio- Ossola (43 specie, Pompilio et al. 2012) o di poco inferiore, come ad esempio nel caso dell anfiteatro morenico di Ivrea (48 specie, Sindaco et al., 2014) o il parco fluviale del Po Vercellese-Alessandrino (49 specie, Subrero et al. 2013). Tale situazione è verosimilmente determinata dalla moltitudine di ambienti acquatici idonei agli Odonati presenti nell area, che, seppur in alcuni casi di ridotte o ridottissime dimensioni, presentano una notevole diversità ambientale. Questa dipende dalla presenza di ambienti vari: sorgenti, stagni e laghi ar- 67

68 ASSANDRI tificiali e naturali a diverso grado di evoluzione, paludi, laghi, torbiere, corsi d acqua a carattere riale e torrentizio, fossi, rogge, il tutto inserito in una matrice paesaggistica variegata, che si trasforma passando dalla pianura intensivamente coltivata della cintura di Torino, ai boschi ben conservati dell anfiteatro morenico di Rivoli-Avigliana, fino all ambiente xerotermico del Monte Musinè. nell area non sono presenti specie inserite negli allegati della Direttiva Habitat 92/43/CEE e l unica specie valutata come vulnerabile nelle liste rosse della regione mediterranea ed europea (Riservato et al., 2009; Kalkman et al., 2010), Sympetrum depressiusculum, appare oggi localmente estinta. Ciononostante il valore conservazionistico delle basse valli di Susa, Sangone e Lanzo per questo gruppo di artropodi appare consistente, in quanto sono state rilevate comunità ricche e diversificate e alcune specie localizzate in Italia nord-occidentale, quali Boyeria irene, Onycogomphus uncatus, Cordulegaster bidentata e Somatochlora flavomaculata. L analisi della ricchezza specifica di Odonati nei siti lentici dell area di studio in funzione del grado di protezione degli stessi, ha evidenziato che non esistono differenze significative in termini di ricchezza specifica fra aree protette (comprensive dei S.I.C., soggetti, in via teorica, a un regime di protezione) e non protette. Esistono quindi alcuni siti non protetti che rivestono una notevole importanza per l odonatofauna, ma non fruiscono di nessuna forma di tutela e di conseguenza subiscono l effetto negativo delle pressioni che agiscono sulle zone umide dell area di studio. Esse possono portare all alterazione, fino alla scomparsa del corpo idrico stesso, per lasciare posto all agricoltura o all edilizia, come testimoniato dalle zone umide cartografate fino a pochi anni fa e oggi scomparse. Gravi danni agli ambienti umidi riscontrati nell area di studio sono prodotti dalla rimozione sistematica della vegetazione spondale e talvolta anche di quella flottante, come nel caso degli Stagni di C.na nuova e del lago inferiore di Caselette (in quest ultimo caso illegalmente, trovandosi all interno di un S.I.C.). negli ambienti lotici (nell area di studio soprattutto lungo il torrente Sangone) una forte pressione è costituita in estate dalla captazione intensiva di acque a scopo irriguo, che porta spesso al completo prosciugamento il letto del fiume, ignorando la legge sul deflusso minimo vitale. A queste è da aggiungere tutta una serie di danni non facilmente rilevabili macroscopicamente, come l inquinamento e l eutrofizzazione dei corpi idrici e la presenza di specie aliene, oltre a tutti i fattori che agiscono alla scala del paesaggio: tra cui la frammentazione e la scomparsa degli habitat di maturazione, che come è noto hanno un effetto importante sulle fasi immaginali degli Odonati (Raebel et al., 2012). Parallelamente alla redazione o all aggiornamento di atlanti di distribuzione regionali o nazionali, che hanno un indubbio valore su ampia scala, il presente lavoro evidenzia l importanza di una prospezione sistematica ed esaustiva del territorio a scala più fine. Tali studi, basati su sopralluoghi ripetuti in numerosi biotopi nel corso della stagione di volo degli odonati, sono essenziali non solo per accrescere le conoscenze sui popolamenti locali, ma soprattutto per disporre di dati fondamentali per qualsiasi monitoraggio futuro delle specie e per indirizzare azioni conservazionistiche e gestionali. RInGRAzIAMEnTI Si ringraziano tutti i rilevatori che hanno fornito i loro dati o li hanno resi disponibili nelle Banche Dati naturalistiche Regionali (si veda la trattazione sistematica per i dettagli) e tutti coloro che mi hanno accompagnato nelle uscite sul campo, con una particolare menzione a Piero Migliore, esperto conoscitore di biotopi e gelaterie. Ringrazio inoltre Maurizio Pavesi, Leonardo Latella e Chiara Lampo per le informazioni inedite fornite. Un particolare ringraziamento all amico Gian Abele Bonicelli per i dati, il tempo passato sul campo insieme e le proficue discussioni. Grazie infine a Roberto Sindaco, che ha apportato un contributo fondamentale, dal reperimento dei dati bibliografici alla rilettura del manoscritto e senza il cui prezioso contributo non avrei potuto portare a termine il presente lavoro. 68

69 Odonatofauna delle basse Valli Susa, Sangone e Lanzo BIBLIOGRAFIA BARBERO R., Gli Odonati della provincia di Asti. In: BALDIzzOnE G., CAPRIO E., SCALFARI F., (Eds.), La Biodiversità della Provincia di Asti: Memorie dell Associazione naturalistica Piemontese, 10. BOAnO G., SInDACO R., RISERVATO E., FASAnO S., BARBERO R., Atlante degli Odonati del Piemonte e della Valle d Aosta. Memorie dell Associazione naturalistica Piemontese, 6. CAPRA F., GALLETTI P.A., Odonati di Piemonte e Valle d Aosta. Annali del Museo Civico di Storia naturale Giacomo Doria, 82: CHOVAnEC A., RAAB R., Dragonflies (Insecta, Odonata) and the Ecological Status of newly Created Wetlands - Example for Long-term Bioindication Programmes. Limnologica, 27: CHOVAnEC A.,WARInGER J., Ecological integrity of river-floodplain systems - assessment by dragonfly surveys (Insecta: Odonata). Regulated Rivers: Research & Management, 17: CLARK T.E., SAMWAyS M.J., Dragonflies (Odonata) as indicators of biotope quality in the Kruger national Park, South Africa. Journal of Applyed Ecolology, 33: CLAUSnITzER V., KALKMAn V.J., RAM M., COLLEn B., BAILLIE J.E.M., BEDJAnIč M., DARWALL W.R.T., DIJKSTRA K.-D. B., DOW R., HAWKInG J., Odonata enter the biodiversity crisis debate: The first global assessment of an insect group. Biolological Conservation, 142: CORBET P., BROOKS S., Dragonflies. HarperCollins Publishers, London. DAL VESCO G., CAMOLETTO R., BUFFA G., Flora della Palude dei Mareschi (Avigliana, Torino). Bollettino del Museo Regionale di Scienze naturali di Torino, 12: DE BIAGGI E., STOPPA T., SCOTTA M., Proposta per una suddivisione del Piemonte in settori eco-geografici. Rivista Piemontese di Storia naturale, 11: DECLERCK S., DE BIE T., ERCKEn D., HAMPEL H., SCHRIJVERS S., VAn WICHELEn J., GILLARD V. MAnDIKI R., LOSSOn B., BAU- WEnS D., KEIJERS S., VyVERMAn W., GODDEERIS B., DE MEESTER L., BREnDOnCK L., MARTEnS K., Ecological characteristics of small farmland ponds: Associations with land use practices at multiple spatial scales. Biological Conservation, 131: DELIRy C. (Ed.), Atlas illustré des libellules de la région Rhône-Alpes. Dir. du Groupe Sympetrum et Muséum d Historie naturelle de Grenoble. Ed. Biotope, Mèze. DIJKSTRA K.D.B., LEWInGTOn R., Field Guide to the Dragonflies of Britain and Europe. British Wildlife Publishing, London. GHILIAnI V., 1874a - notizie di escursioni e caccie entomologiche. Bollettino della Società Entomologica Italiana, 6: GHILIAnI V., 1874b - Sopra alcune invasioni di Libelluline nell Italia Superiore. Bollettino della Società Entomologica Italiana, 6: GRAnD D., BOUDOT J.P., Les Libellules de France, Belgique et Luxembourg. Ed. Biotope, Mèze. GRUPPO DI LAVORO SULLE zone UMIDE DEL PIEMOnTE (MOLInARI V.M., BALOCCO P., eds), Le zone umide del Piemonte. Regione Piemonte: ARPA, Torino. HASSALL C., THOMPSOn D.J., The effects of environmental warming on Odonata: a review. Internationa Journal of Odonatolology, 11: HASSALL C., THOMPSOn D.J., FREnCH G.C., HARVEy I.F., Historical changes in the phenology of British Odonata are related to climate. Global Change Biology, 13: HICKLInG R., ROy D.B., HILL J.K., THOMAS C.D., A northward shift of range margins in British Odonata. Global Change Biology, 11: KALKMAn V.J., BOUDOT J., BERnARD R., COnzE K.-J., DE KnIJF G., DyATLOVA E., FERREIRA S., JOVIC M., OTT J., RISERVATO E., SAHLÉn G., European Red List of Dragonflies. Pubblications Office of the European Union, Luxemburg. LEE FOOTE A., RICE HORnUnG C.L., Odonates as biological indicators of grazing effects on Canadian prairie wetlands. Ecological Entomology, 30: MERCALLI L., Climatologia della Bassa Valle di Susa e dei Laghi di Avigliana. Ad Fines 1: navas L., Insectos del Piamonte (Italia) - neurópteros y afines. Boletin de la Sociedad Ibérica de ciencias naturales, 34: RISERVATO E., FESTI A., FABBRI R., GRIECO C., HARDERSEn S., LA PORTA G., LAnDI F., SIESA M.E., UTzERI C., Odonata.it. Atlante delle Libellule italiane - preliminare. Edizioni Belvedere. POMPILIO L., RIVELLA E., BUFFA G., FILIPPA G., FREPPAz M., Torbiere e libellule nelle montagne dell Ossola. RAEBEL E.M., MERCKx T., FEBER R.E., RIORDAn P., THOMPSOn D.J., MACDOnALD D.W., Multi-scale effects of farmland management on dragonfly and damselfly assemblages of farmland ponds. Agricolture, Ecosystem & Environments, 161:

70 ASSANDRI RAEBEL E.M., MERCKx T., RIORDAn P., MACDOnALD D.W., THOMPSOn D.J., The dragonfly delusion: why it is essential to sample exuviae to avoid biased surveys. Journal of Insect Conservation, 14: RISERVATO E., BOUDOT J.P., FERREIRA S., JOVIC M., KALKMAn V.J., SCHnEIDER W., SAMRAOUI B., CUTTELOD A., The Status and Distribution of Dragonflies of the Mediterranean Basin. IUCn, Gland, Switzerlans and Malaga, Spain. SAMWAyS M.J., SHERRAT n.j., Recovery of endemic dragonflies after removal of invasive alien trees. Conservation Biology, 24: SIMAIKA J.P., SAMWAyS M.J., Comparative assessment of indices of freshwater habitat conditions using different invertebrate taxon sets. Ecological Indicators, 11: SInDACO R., Le libellule del Piemonte occidentale tra i fiumi Po e Dora Riparia (Insecta : Odonata). In: DELMASTRO G.B., GAGGInO A., GIACHInO P.M., MORISI A., RASTELLI M. (Eds.). Ricerche sugli ambienti acquatici del Po Cuneese - Interreg IIIA Acqua. Memorie dell Associazione naturalistica Piemontese, 8: SInDACO R., GRIECO C., RISERVATO E., REGE G., Le libellule (Insecta: Odonata) dell Anfiteatro Morenico di Ivrea (Piemonte). Rivista Piemontese di Storia naturale, 35: SInDACO R., SAVOLDELLI P., SELVAGGI A., La Rete natura 2000 in Piemonte - I Siti di Importanza Comunitaria. Regione Piemonte. STRAyER D.L., Challenges for freshwater invertebrate conservation. Journal of north American Benthological Society, 25: SUBRERO E., POMA S., CUCCO M., Gli Odonati come indicatori delle condizioni ambientali in aree di riqualificazione ambientale del Parco fluviale del Po. Rivista Piemontese di Storia naturale, 34: WILDERMUTH H., GOnSETH y., MAIBACH A. (Eds.), Odonata. Les Libellules en Suisse. Fauna Helvetica 11. CSCF/SES, neuchatel. 70

71 Odonatofauna delle basse Valli Susa, Sangone e Lanzo Appendice 1. Elenco degli Odonati dell area di studio. n indica il totale dei dati disponibili per la specie. Da 1 a 34 è riportata la presenza/assenza di ogni specie nei siti di campionamento (si veda Tab. 1 e Fig. 1). : riproduzione confermata; : riproduzione non confermata. Le specie il cui nome è riportato in grigio chiaro sono quelle presenti solo storicamente nell area di studio. Specie n Calopteryx splendens 28 2 Calopteryx virgo 40 3 Lestes dryas 1 4 Lestes sponsa 5 5 Lestes virens 10 6 Lestes viridis 29 7 Sympecma fusca 3 8 Ceriagrion tenellum 16 9 Coenagrion puella Erythromma lindenii 3 11 Erythromma viridulum 2 12 Ischnura elegans Ischnura pumilio 7 14 Pyrrhosoma nymphula Platycnemis pennipes Aeshna affinis Aeshna cyanea Aeshna isosceles Aeshna mixta Anax ephippiger 3 21 Anax imperator Anax parthenope Boyeria irene 6 Segue nella pagina successiva 71

72 ASSANDRI Appendice 1. Continua dalla pagina precedente. Specie n Gomphus vulgatissimus 1 25 Onychogomphus forcipatus 7 26 Onychogomphus uncatus 8 27 Cordulegaster boltonii Cordulegaster bidentata 5 29 Somatochlora flavomaculata Somatochlora metallica Crocothemis erythraea Libellula depressa Libellula fulva 7 34 Libellula quadrimaculata Orthetrum albistylum Orthetrum brunneum Orthetrum cancellatum Orthetrum coerulescens Sympetrum danae 1 40 Sympetrum depressiusculum 1 41 Sympetrum fonscolombii Sympetrum meridionale (?) 1 43 Sympetrum pedemontanum 2 44 Sympetrum sanguineum Sympetrum striolatum 35 RS_LOCALITà RS_LOCALITà (RIPR)

73 Odonatofauna delle basse Valli Susa, Sangone e Lanzo Appendice 2. Periodi di volo degli Odonati nell area di studio. M A M G L A S O n Specie Calopteryx splendens * * ** ** ** * * * * Calopteryx virgo * * * * * ** * * * * * Lestes dryas *** Lestes sponsa ** *** * Lestes virens vestalis * ** *** * * Lestes viridis * * * * * * ** * * * * * Sympecma fusca ** ** *** Ceriagrion tenellum ** ** ** * * * * Coenagrion puella * * * * * * * ** * * * * * Erythromma lindenii ** *** ** Erythromma viridulum *** *** Ischnura elegans * * * * * * ** * ** * * * * * Ischnura pumilio * *** ** ** Pyrrhosoma nymphula? * * ** ** * ** * * Platycnemis pennipes * * * * ** ** ** * * * * Aeshna affinis * ** * ** ** * Aeshna cyanea * * * ** * ** * * * * * * * Aeshna isosceles * * * ** * ** * * Aeshna mixta * ** * *** * * * * Anax ephippiger *** *** Anax imperator * * * * * * ** ** * * * * * Anax parthenope * * ** ** * ** Boyeria irene *** ** *** Gomphus vulgatissimus *** Segue nella pagina successiva 73

74 ASSANDRI Appendice 2. Continua dalla pagina precedente. M A M G L A S O n Specie Onychogomphus forcipatus * ** ** ** * Onychogomphus uncatus ** ** *** * * Cordulegaster boltonii * ** ** ** * * Cordulegaster bidentata ** ** ** *** Somatochlora flavomaculata ** * * ** ** ** Somatochlora metallica * ** * ** ** * ** Crocothemis erythraea * * ** * * * * * * * * Libellula depressa * * ** * * * * * * * Libellula fulva * ** ** ** ** Libellula quadrimaculata * ** * ** * ** * * * Orthetrum albistylum * * * ** * ** ** * * * Orthetrum brunneum * ** ** * ** * * * Orthetrum cancellatum * * * ** ** * * * * * * * Orthetrum coerulescens * * * * * * ** * ** * * Sympetrum danae Sympetrum fonscolombii * * * ** * ** ** * * * Sympetrum pedemontanum *** *** Sympetrum sanguineum * * ** * ** * * * * * * * * Sympetrum striolatum * * * ** ** ** ** * * * * * * *** Gli asterischi ( *, **, *** ) indicano rispettivamente i valori che assume l indice fenologico espresso in percentuale (si vedano i metodi) negli intervalli tra 0 e 15%, tra e 35% e >35.01%. 74

75 Odonatofauna delle basse Valli Susa, Sangone e Lanzo Appendice 3. Periodi di volo di alcune specie più abbondanti nell area di studio. Sulle ordinate sono indicati i valori che assume l indice fenologico (si vedano i metodi) espresso in percentuale, sulle ascisse le decadi in cui è suddiviso l anno solare. 75

76 MEMORIE SOC. ENTOMOL. ITAL., 92 (1-2): 77-82, ISSN DICEMBRE 2015 Pier Mauro GIACHInO * Ricordo di Umberto Parenti ( ) Umberto Parenti nasce il 12 dicembre 1932, da famiglia di origini lucchesi, a Casasco d Intelvi, in provincia di Como, dove il padre, finanziere, prestava servizio in quel momento. negli anni successivi la famiglia, a causa dell impiego del padre, si sposterà numerose volte in diverse località del nord Italia. Frequenta le scuole elementari a Modena e, sempre a Modena, ottiene il Diploma di scuola media superiore frequentando il Liceo Classico S. Carlo. Qui conosce Carlo Moscardini, specialista di Coleotteri Cantaridi, che saprà opportunamente indirizzare la giovanile passione del nostro verso l Entomologia. Questo incontro lo segnerà per il resto della vita e lo porterà a guardare sempre con un occhio di riguardo gli entomologi non professionisti. Molti anni dopo, nel 1972, egli saprà guidare un giovane quindicenne appassionato di farfalle arrivato a lui grazie all interessamento di una docente di geografia che insegnava nella stessa scuola dove insegnava la moglie Gabriella. Questo giovane, Graziano Bassi, è ora un apprezzato specialista di Microlepidotteri. nel 1958, la passione per l Entomologia porterà Umberto Parenti a conseguire la laurea in Scienze naturali presso l Università di Modena, dove compirà i primi passi verso la carriera universitaria sotto la guida del Prof. Enrico Vannini. Quando Vannini, nel 1957, si sposterà a Bologna, in sua sostituzione arriverà nel 1958, da Sassari, il Prof. Guido Bacci. Sotto la guida di Bacci, il nostro otterrà, nel 1961, la nomina ad Assistente Incaricato alla Cattedra di zoologia. Bacci però è destinato a non rimanere a Modena e quando, nel 1962, si sposterà a Torino porterà con sé Umberto Parenti. Dopo un iniziale periodo di pendolarismo tra Modena e Torino, Umberto Parenti si trasferisce definitivamente a Torino dove, nel 1963, otterrà la nomina ad Assistente Ordinario alla Cattedra di zoologia presso la Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e naturali (cattedra tenuta appunto dal Prof. Bacci). Presso tale Facoltà Umberto Parenti svolgerà tutta la sua carriera accademica ottenendo, nel 1964, l abilitazione alla Libera Docenza in zoologia, nel 1968 la nomina a Professore Straordinario di zoologia e, infine, quella a Professore Ordinario di zoologia. Questi sono i dati ufficiali, ma io vorrei ricordarlo ponendo l accento su particolari e su sensazioni Umberto Parenti (a destra) insieme a Carlo Moscardini verso la fine degli anni 50 del secolo scorso. * Pier Mauro Giachino, Settore Fitosanitario Regionale, Environment Park, Palazzina A2 Via Livorno 60, Torino, Italia. PierMauro.Giachino@regione.piemonte.it 77

77 GIACHINO anche molto personali. A lui ritengo di dovere soprattutto la scelta che sta alla base della mia carriera professionale: quella di diventare un tassonomo, un sistematico. Scelta che risale all ormai lontano 1974 quando, studente del Corso di Laurea in Scienze Biologiche, ebbi la ventura di conoscerlo quale docente del corso di zoologia Sistematica. Allora le mie conoscenze circa le diverse sfaccettature del mestiere di biologo erano assai rudimentali; come la maggior parte dei miei compagni di corso associavo la parola biologia soprattutto allo studio delle cellule o, al massimo, dei tessuti. Consideravo la sistematica e lo studio della stessa come un inutile e obsoleto fardello di nomi, spesso da imparare a memoria, poco degno di una biologia moderna. In quest ottica avevo deciso, a priori, di non seguire il corso di zoologia Sistematica, corso inserito fra quelli facoltativi. C era però un problema logistico: questo corso cadeva a metà mattina, in un ora compresa fra le lezioni di due corsi fondamentali. La scelta era quindi: abbandonare l aula per farsi un giro per le vie di Torino o restare ad ascoltare la lezione di zoologia Sistematica. Considerato il periodo invernale la mia scelta cadde sul rimanere, tanto ascoltare qualcosa in più non poteva certo farmi male! In quelle prime lezioni, ascoltate più che altro per necessità, Umberto Parenti riuscì a trasmettermi il suo amore per la sistematica, a farmi capire che la sistematica costituiva la base per la comprensione, su base evolutiva, del mondo dei viventi. Vedrete disse concludendo una delle prime lezioni con una delle sue caratteristiche e fulminanti battute accompagnate dal caratteristico accento emiliano che la Zoologia Sistematica, interpretata su base evolutiva, eccezion fatta per lo studio dei Protozoi per affrontare il quale occorre avere tendenze maniacali, è una branca della biologia di estremo interesse. Fu così che inserii la zoologia Sistematica nel piano di studi e che arrivai al fatidico giorno dell esame. Giorno nel quale, inconsciamente, mi sarei avvicinato per la prima volta, seppure in maniera fugace, all ambiente che avrebbe condizionato la mia vita per i decenni a venire. Gli esami di zoologia Sistematica si tenevano allora nel vecchio Museo di zoologia, in mezzo alla parte espositiva dedicata ai grandi vertebrati. Questo ricordo mi permette di accennare ad una delle azioni, forse quella culturalmente più meritoria, messa in atto da Umberto Parenti una volta assunto il ruolo prima di Professore Straordinario e poi di Professore Ordinario di zoologia: quella collegata al recupero e al riordino delle importantissime collezioni zoologiche storiche dell Università di Torino. negli anni sessanta dello scorso secolo anche le collezioni del Museo di zoologia avevano pesantemente risentito dell imperante clima di indifferenza verso il patrimonio museale, frutto in particolare dello sviluppo di filoni di ricerca lontani dai classici canoni della sistematica zoologica. La sempre cronica mancanza di spazi per i laboratori e l accesso agli stessi da parte di un numero di studenti sempre crescente aveva portato a una tragica contrazione degli spazi dedicati alla conservazione delle collezioni e alla chiusura della parte espositiva aperta al pubblico. Pienamente consapevole del valore di queste collezioni, Umberto Parenti volle che le stesse afferissero all Istituto di zoologia Sistematica che assunse infatti la doppia denominazione di Museo ed Istituto di zoologia Sistematica e guidò, grazie alla collaborazione di un esiguo numero di appassionati un nuovo momento di rinascita per le collezioni zoologiche. Oltre agli interventi di sistemazione e salvataggio delle collezioni, grazie ai finanziamenti ottenuti dagli Enti Locali e in collaborazione con l Assessorato alla Cultura della Città di Torino, il nostro riuscì a riaprire al pubblico scolastico una sezione espositiva del Museo di zoologia, rimasta poi aperta fino al nell azione volta al salvataggio delle collezioni zoologiche, Umberto Parenti seppe appoggiarsi sia a collaboratori strutturati sia a semplici amatori. Ricordo, senza distinzioni di ruolo, per averli conosciuti personalmente quando muovevo i primi passi nel mondo dell entomologia museale, alcuni di loro: i compianti Carlo Casolari e Orsetta Elter, ma anche nomi oggi noti della zoologia e della Museologia italiana quali Olindo Bortesi, futuro Direttore del Museo Regionale di Scienze naturali, e Pietro Passerin d Entrèves e Mario zunino, in seguito Professori ordinari di zoologia presso le Università di Torino e di Urbino, rispettivamente. All ambiente del Museo di zoologia ebbi modo di avvicinarmi ulteriormente quando, nel 1976, mi iscrissi al laboratorio di zoologia Sistematica, anche questo gestito, per l epoca, in modo innovativo da Umberto Parenti. Quel laboratorio, pensato per avvicinare gli studenti alle attività di campo, consisteva nel raccogliere, durante l estate, un certo numero di Insetti che bisognava poi preparare in laboratorio. Il tutto si sarebbe dovuto concludere così, con qualche decina di in- 78

78 Ricordo di Umberto Parenti ( ) setti raccolti e preparati. Ma nel mio caso, fin dall inizio, andò diversamente. La sorpresa di Umberto Parenti fu moderata quando alla sua domanda «Lei quale gruppo di Insetti vorrebbe raccogliere?» si sentì rispondere, un po a caso lo confesso, «i Coleotteri Carabidi» della cui esistenza avevo avuto occasione di leggere proprio qualche giorno prima. La sorpresa invece aumentò considerevolmente quando, dopo le raccolte estive, mi vide arrivare non con qualche decina di esemplari, ma con quasi 2000! La sorpresa diventò infine totale quando, dopo averli preparati e aver quindi ultimato ufficialmente il Laboratorio, gli chiesi se frequentando ancora l Istituto ci sarebbe stata la possibilità di dare dei nomi alle specie che avevo raccolto. «Lei può fermarsi quanto vuole» mi disse, «chiederò ad Achille Casale, specialista del gruppo, di venire a darle qualche dritta in tal senso». Fu così, quasi per caso, che iniziò la mia carriera di specialista in Entomologia. Un paio di mesi dopo, mentre ero intento a studiare i materiali raccolti lo vidi arrivare dicendo: «Giachino lei ce l ha già una Tesi vero?» «Si, dovrei iniziare a breve la Tesi in Anatomia Comparata». «Senta, la Regione Piemonte ha deciso di istituire il Museo Regionale di Scienze Naturali, Museo nel quale confluiranno le collezioni di questo Istituto e ha bandito due Borse di Studio per Tesi di Laurea di argomento museologico; le interessa partecipare al bando?». Fu così che mentre da un lato io legavo la mia carriera entomologica al Museo Regionale, Umberto Parenti, dopo aver compiuto un primo miracolo salvando le collezioni zoologiche storiche dell Università, imboccava la via della concessione in comodato d uso di queste collezioni al costituendo Museo Regionale, via che si sarebbe rivelata in seguito irta di difficoltà e fonte di profonde amarezze. Dopo la Laurea e la mia nomina a Conservatore della Sezione di Entomologia del Museo Regionale le nostre strade un po si separarono. non mancarono, ovviamente, i momenti di contatto e di confronto, in particolare sui problemi relativi prima alla conservazione delle Collezioni Entomologiche e poi, da quando divenni Responsabile Scientifico del Museo, di quelle zoologiche in generale. Venne però a mancare sia la frequentazione quotidiana che aveva caratterizzato il periodo trascorso con lui in Istituto come allievo interno, sia quella che può legare due tassonomi che si occupano dello stesso gruppo zoologico. Umberto Parenti, infatti, dopo il periodo iniziale della propria carriera, nel quale si era dedicato, sotto la guida di Bacci, allo studio della determinazione del sesso su base genetica e ambientale nei Policheti marini liberi e parassiti di invertebrati e vertebrati, era diventato un appassionato specialista, apprezzato a livello internazionale, di Microlepidotteri e in particolare di Elachistidi. Una passione, la sua, per questo gruppo di minute farfalline, che non lo lascerà mai e lo accompagnerà fino alla fine. Ho vivo il ricordo, in occasione del nostro ultimo incontro, della passione con la quale mi illustrava i disegni relativi alla revisione tassonomica che aveva in corso di realizzazione e i materiali appena ricevuti in studio da numerosi Musei europei. La passione per questo gruppo di lepidotteri lo portò, nel corso della vita, ad indagarne non solo la sistematica, ma anche, più in generale, gli aspetti biologici. Dai locali del Museo Regionale era facile osservarlo sul ballatoio interno, quando l Istituto era ancora ospitato nell ala Ovest dell ex Ospedale San Giovanni Vecchio, seguire lo sviluppo dei suoi allevamenti su Graminacee tenute in vaso. Una parte dei dati ricavati da questi allevamenti è stata poi utilizzata per la stesura dell opera per la quale mi sento di affermare che verrà ricordato dalla comunità scientifica: la A Guide to the Microlepidoptera of Europe, pubblicata dal Museo Regionale e risultata essere un vero successo editoriale. Una prima edizione stampata nel Tre generazioni entomologi a Torino negli anni 70 del secolo scorso: Umberto Parenti (il terzo da sinistra) alla sessione di Laurea di Achille Casale insieme ad Athos Goidanich (il secondo da sinistra). (Foto G. Dellabeffa). 79

79 GIACHINO 2000 andò esaurita in breve tempo; ristampata nel 2002 risulta esaurita ormai da molti anni e meriterebbe certamente un altra ristampa. Come riconoscimento per l opera meritoria di salvaguardia delle collezioni Umberto Parenti venne nominato, nel 2003, Conservatore Onorario del Museo Regionale di Scienze naturali per l Entomologia. Il suo sogno era quello, una volta raggiunta la quiescenza, di poter restare al fianco di quelle collezioni per la cui salvaguardia aveva così tanto operato. non fu così. Sopraggiunsero invece le amarezze legate alla progressiva perdita di identità del Museo Regionale e alla sua deriva culturale e curatoriale. Le collezioni, da lui tanto amate, stavano tornando inesorabilmente e velocemente in un uno stato di progressivo abbandono, prive di personale 80 specializzato nella conservazione e depositate in ambienti inadatti. Voglio ricordare a questo proposito che, negli ultimi dieci anni, la sua fu une delle poche voci, e in molte occasioni l unica, ad alzarsi autorevolmente per denunciare questa situazione di rischio. Umberto Parenti non venne mai meno a questo suo ruolo a difesa delle collezioni. Ricordo che durante il nostro ultimo incontro analizzammo, per l ennesima volta, le varie possibili azioni da intraprendere in tal senso nell estate successiva. La morte lo colse quindi, il 20 giugno 2015, pienamente attivo in questo suo ruolo di difesa. La sua vasta collezione di microlepidotteri, preparati con estrema cura, è oggi conservata presso il Museo della Città di Ginevra. ELEnCO DELLE PUBBLICAzIOnI DI U. PAREnTI PAREnTI U., Citotassonomia del genera Ophryotrocha (Annelida, Polychaete). Recondiconti dell Accademia nazionale dei Lincei, Roma, 3: PAREnTI U., Self-fertilization in Ophryotrocha labronica. Experientia 16: PAREnTI U., Ophryotrocha puerilis siberti, O. hartmanni and O. baccii nelle acque di Roscoff. Cahiers de Biologie Marine, 2: PAREnTI U., Il differenziamento citosessuale in Ophryotrocha hartmanni. Monitore zoologico Italiano, 69: PAREnTI U., Microlepidotteri della Maielletta (Appennino centrale). Memorie del Museo civico di Storia naturale di Verona, 10: PAREnTI U., Ricerche sulla sessualità dei Mermitidi. I. Rapporto sessi in una popolazione di Paramermis contorta. Archivio zoologico Italiano, 47: PAREnTI U., Variabilità sessuale di una nuova sottospecies di Ophrythrocha hartmanni del Mediterraneo. Accademia nazionale dei Lincei, Rendiconti della Classe di Scienze Fisiche Matematiche a naturali, Ser. 8, 33(1/2): PAREnTI U., Stigmella saturejae, nuova specie di microlepidottero, e la sua mina. Bollettino di zoologia agraria e di bachicoltura, serie II, 5: PAREnTI U., Inversione sessuale limitata a due metameri in Ophryotrocha gracilis. Bollettino di zoologia, 31(1): PAREnTI U., Effetto femminilizzante dei maschi sulle larve indifferenziate di Paramermis contorta. Bollettino di zoologia, 31(2) PAREnTI U., Ophryotrocha gracilis e O. baccii nelle acque di Plymouth; nuova descrizione e notizie biologiche. Bollettino di zoologia, 31(1): PAREnTI U., Facteurs de l environnement dans le rapport sexes de Paramermis contorta parasite de Chironomus tentans. Proceedings of the 1 International Congress of parasitology, Roma, 1964: PAREnTI U., La specializzazione alimentare di Meessia klimeschi e la sua differenziazione intraspecifica (Lepidoptera, Tineidae). Bollettino della Societa Entomologica Italiana, 94, ( 7-8): PAREnTI U., I microlepidotteri del Museo civico di storia naturale di Milano. Parte 1: Tineidae. Atti della Societa italiana di Scienze naturali e del Museo civico di Storia naturale di Milano, 104(3): PAREnTI U., Razze sessuali di Paramermis contorta. Monitore zoologico italiano, 73(4): PAREnTI U., La larva neonata di Micropteryx calthella ed il suo metodo di allevamento. Memorie della Societa Entomologica Italiana, 44: PAREnTI U., AnTOnIOTTI M.L., BECCIO C., Sex ratio and sex digamety in Echinorhynchus truttae. Experientia 21: 1-4.

80 Ricordo di Umberto Parenti ( ) PAREnTI U., Appunti su alcune specie di Tineidi italiani (Lepidoptera Tineidae). Annali della Facolta di Scienze agrarie della Universita degli Studi di Torino, 3: PAREnTI U., FAnTOLA G., Cariotipi di Ophryotrocha puerilis puerilis ed Ophryotrocha puerilis siberti. Atti della Società dei naturalisti e matematici di Modena, 97: 1-5. PAREnTI U., L ermafroditismo nel genere Ophryotrocha (Annelida: Polychaeta). natura, Rivista della Societa italiana di Scienze naturali e del Museo civico di Storia naturale di Milano, 58(1): PAREnTI U., nuovo reperto di Montetinea montana Petersen (Lepidoptera, Tineidae). Bollettino della Societa Entomologica Italiana, 97(3-4): PAREnTI U., AnTOnIOTTI M.L., Ovogenesi in Echinorhynchus truttae Schrank (Acantocephala). natura, Rivista della Societa italiana di Scienze naturali e del Museo civico di Storia naturale di Milano, 58(2): PAREnTI U., PORRARO G., The action of methyltestosterone on the sexual cycle of an Opalinid. La ricerca scientifica, 37(4): 1-4. PAREnTI U., PORRARO G., La concentrazione degli ormoni sessuali nell ospite e la sessualita di Cepedea dimidiata Stein (Flagellata, Opalinidea). Archivio zoologico italiano, 52: PAREnTI U. (a cura di), Alla scoperta degli insetti. Istituto Geografico De Agostini, novara, 76 pp. PAREnTI U., Conoscere e collezionare le farfalle. Istituto Geografico De Agostini, novara, 64 pp. PAREnTI U. (a cura di), Dizionario di zoologia. 2 voll., Istituto Geografico De Agostini, novara. PAREnTI U. (a cura di), Atlante di zoologia : protozoi, poriferi, cnidari, ctenofori, platelminti, anellidi, atropodi. Istituto Geografico De Agostini, novara, 119 pp. PAREnTI U. (a cura di), Atlante di zoologia : molluschi, tentacolati, echinodermi, urocordati, cefalocordati, vertebrati. Istituto Geografico De Agostini, novara, 119 pp. PAREnTI U., Revisione degli Elachistidi (Lepidoptera, Elachistidae) paleartici. I. I tipi del Museo di Storia naturale di Parigi. Bollettino del Museo di zoologia dell Università di Torino, 2: PAREnTI U., Revisione degli Elachistidi (Lepidoptera, Elachistidae) paleartici. III. Le specie di Elachistidi descritte da H.G. Amsel e F. Hartig. Bollettino del Museo di zoologia dell Università di Torino, 3: PAREnTI U., zoologia degli invertebrati. Boringhieri, Torino, 322 pp. PAREnTI U., Revisione degli Elachistidi (Lepidoptera, Elachistidae) paleartici. IV. Le specie di Elachistidi descritte da H. Frey e P.C. zeller. Bollettino del Museo di zoologia dell Università di Torino, 3: PAREnTI U., Le farfalle. Istituto Geografico De Agostini, novara, 127 pp. PAREnTI U., nuove specie paleartiche del genere Elachista Treitschke (Lepidoptera, Elachistidae). Bollettino del Museo di zoologia dell Università di Torino, 4: Klots A.B., PAREnTI U., The world of butterflies and moths. Mc Graw-Hill, new york, 207 pp. PAREnTI U., nuove specie di Elachistidi paleartici (Lepidoptera, Elachistidae). I. Bollettino del Museo di zoologia dell Università di Torino, 4: PAREnTI U., Elachistidi del Giappone (Lepidoptera, Elachistidae). Bollettino del Museo regionale di Scienze naturali di Torino, 1(1): PAREnTI U., L ultima esuvie larvale: un significativo documento per la sistematica preimmaginale degli Elachistidi (Lepidoptera, Elachistidae). Bollettino del Museo regionale di Scienze naturali di Torino, 2(2): PAREnTI U., Revisione degli Elachistidi (Lepidoptera, Elachistidae) paleartici, V. Le specie descritte da Gabriel Höfner. Bollettino del Museo regionale di Scienze naturali di Torino, 5(2): PAREnTI U., About some African and Asiatic species of the Family Elachistidae (Lepidoptera) described by E. Meyrick. Stapfia, 16: PAREnTI U., Elachistidae (Lepidoptera) from Mongolia. Bollettino del Museo regionale di Scienze naturali di Torino, 9(1): PAREnTI U., VARALDA P.G., Elachista littoricola Le Marchand ed Elachista sicula Parenti: note biologiche (Lepidoptera, Elachistidae). Bollettino del Museo regionale di Scienze naturali di Torino, 9(2): PAREnTI U., Elachista adscitella Stainton ed Elachista revinctella zeller (Lepidoptera, Elachistidae). Bollettino del Museo regionale di Scienze naturali di Torino, 10(2): PAREnTI U., VARALDA P.G., Gli Elachistidi (Lepidoptera, Elachistidae) e le loro piante ospiti. Bollettino del Museo Regionale di Scienze naturali di Torino, 12(1):

81 GIACHINO PAREnTI U., BERGAMASCO P., SCARAMOzzInO P.L., VARALDA P.G., Limitatori naturali degli Elachistidae (Lepidoptera). Bollettino del Museo Regionale di Scienze naturali di Torino, 13(1): PAREnTI U., DOMInGUEz M.,1995. Su alcuni Elachistidi della penisola iberica. Bollettino della Società Entomologica Italiana, Genova,127(2): PAREnTI U., VARALDA P.G., Elachistidae. In: MInELLI A., RUFFO S. & LA POSTA S. (eds.), Checklist delle specie della fauna italiana, 83. Calderini, Bologna. PAREnTI U., Elachistidae. In: Karsholt O.& Razowski J.(eds). The Lepidoptera of Europe: pp Apollo Books, Stenstrup. PAREnTI U., A Guide to the Microlepidoptera of Europe. Guide del Museo regionale di Scienze naturali di Torino, 1: 426 pp. PAREnTI U., The Elachistid moths of the Löbbecke Museum of Düsseldorf (Lepidoptera, Elachistidae). SHILAP Revista de lepidopterologia, 29(115): PAREnTI U., A Guide to the Microlepidoptera of Europe. Guide del Museo regionale di Scienze naturali di Torino, 1: 426 pp. (riedizione). PAREnTI U., Corrections and additions to the Checklist of European Elachistidaae (Lepidoptera: Elachistidae). SHILAP Revista de lepidopterologia, 30(118): PAREnTI U., BRUnI M., Systematic significance of the lepidopteran spermatheca: generalities and a case-study on Elachistidae sensu stricto (Lepidoptera, Gelechioidaea). SHILAP Revista de lepidopterologia, 30(118): PAREnTI U., Recensione. BERIO E. (a cura di Pier Mauro Giachino e Alessandra Morelli): Revisione delle noctuide (Lepidoptera) della Collezione Turati. Monografie del Museo regionale di Scienze naturali di Torino, xxxii (2002): 524 pp. Bollettino della Società Entomologica Italiana, Genova, 135(1): PAREnTI U., VARALDA P.G., Revision of European Elachistidae (Lepidoptera,Elachistidae). The genus Cosmiotes Clemens,1860. Bollettino del Museo regionale di Scienze naturali di Torino, 20(2): PAREnTI U., Elachista ozeini Parenti, a new species of Elachistidae of the collitella group (Lepidoptera: Elachistidae). SHILAP Revista de lepidopterologia, 32(128): PAREnTI U., Elachista galactitella (Eversmann, 1844) and the female of Elachista klimeschiella Parenti, 2002 (Lepidoptera: Elachistidae). SHILAP Revista de lepidopterologia, 32(128): PAREnTI U., notes on the bionomy of Elachista cingillella (Herrich-Schäffer, 1855) and E. geminatella (Herrich-Schäffer, 1855) (Lepidoptera: Elachistidae). SHILAP Revista de lepidopterologia, 33(129): PAREnTI U., Elachistids moths of the Collection Antonio Curò and the pre-imaginal stages of Elachista adscitella Stainton and E. pollinariella zeller. Rivista del Museo civico di Scienze naturali E. Caffi di Bergamo, 24: 3-9. PAREnTI U., Elachista bassii Parenti, a new species of Elachistidae from nepal and Elachista crocogastra Meyrick in Madagascar (Lepidoptera: Elachistidae). SHILAP Revista de lepidopterologia, 34(134): PAREnTI U., notes on the bionomy of Elachista heinemanni Frey, 1866 (Lepidoptera: Elachistidae). SHILAP Revista de lepidopterologia, 34(135): BURIOLA E., CAnESTRI TROTTI G., PAREnTI U., ROLAnDO C., Indagine preliminare sulla elmintofauna di specie ittiche del Lago Grande di Avigliana (Piemonte). Bollettino del Museo regionale di Scienze naturali di Torino, 23(2): BURIOLA E., CAnESTRI TROTTI G., PAREnTI U., ROLAnDO C., Indagine preliminare sui platelminti parassiti (Cestodi e Trematodi Digenei) di specie ittiche del Lago Grande di Avigliana (Piemonte). Bollettino del Museo regionale di Scienze naturali di Torino, 24(1): PAREnTI U., Revision of European Elachistidae (Lepidoptera, Elachistidae) : the genus Svenssonia, gen. n.. Bollettino del Museo Regionale di Scienze naturali di Torino, 26(1-2) (2008): PAREnTI U., notes on some European species of the genus Perittia Stainton (Lepidoptera, Elachistidae) Bollettino del Museo regionale di Scienze naturali di Torino, 28(1): PAREnTI U., PIzzOLATO F., Revision of European Elachistidae. The genus Stephensia Stainton, 1858 (Lepidoptera: Elachistidae). SHILAP Revista de lepidopterologia, 42(167): PAREnTI U., PIzzOLATO F., On some species related to Elachista argentella (Clerck, 1759) (Lepidoptera: Elachistidae). SHILAP Revista de lepidopterologia, 43(170): PAREnTI U., PIzzOLATO F., [in press]. Revision of European Elachistidae. The genus Biselachista Traugott-Olsen & nielsen, 1977, stat. rev. (Lepidoptera: Elachistidae). SHILAP Revista de lepidopterologia. 82

82 OPINIONI A CONFRONTO MEMORIE SOC. ENTOMOL. ITAL., 92 (1-2): 83, ISSN DICEMBRE 2015 Carissimi Soci, per arricchire il percorso intrapreso di costruzione di nuovi spazi comuni di confronto culturale, in cui condividere idee e opinioni diverse su argomenti scientifici di ampio respiro, inauguriamo una nuova sezione nell ambito delle Memorie della Società Entomologica Italiana (SEI), dedicata alla pubblicazione di contributi liberi, che possano, auspicabilmente, stimolare occasioni di confronto e discussione. La definizione di un formato rigido è stata evitata per dare la più ampia libertà di comunicazione, lasciando spazio alla scelta non solo del tema ma anche delle modalità di sua presentazione. Infatti, la pubblicazione di un testo a stampa, e di eventuali articoli di risposta, può essere il primo passo di un percorso che può andare oltre e prevedere una discussione interattiva attraverso la piattaforma di comunicazione elettronica che la SEI offre sul suo portale, rendendo possibile l organizzazione di conferenze web, di eventi trasmessi via web-tv e di nuovi strumenti di e-learning in grado di facilitare iniziative che possano contenere elementi di valenza formativa. Siamo convinti che questa iniziativa troverà il vostro positivo accoglimento, sperando che possa contribuire in modo significativo alla definizione di un dibattito scientifico attivo e stimolante, elemento centrale di una comunità scientifica organizzata in una struttura sociale con una lunga tradizione come quella della SEI, che vogliamo costantemente continuare a consolidare e rinnovare. Francesco Pennacchio Presidente, Società Entomologica Italiana 83

83 OPINIONI A CONFRONTO MEMORIE SOC. ENTOMOL. ITAL., 92 (1-2): 85-89, ISSN DICEMBRE 2015 Ivan LöBL * La sovrastima dei metodi molecolari e dei modelli matematici rispetto a quelli tradizionali può condurre a problemi reali nella conoscenza della biodiversità mondiale Riassunto: Fin dal 1992, con la Convenzione sulla Diversità Biologica di Rio de Janeiro, la biodiversità della terra è una materia di costante interesse pubblico, ma la comunità scientifica, impegnata nel descrivere e identificare le specie animali includendole in grandi raggruppamenti diversificati, deve affrontare difficoltà in continua crescita. I problemi derivano dalla scarsa comprensione della specificità della tassonomia e dall assegnare eccessivo valore ai metodi quantitativi e alle moderne tecnologie. Dato che la maggior parte delle specie animali deve essere ancora scoperta e studiata, è necessario affrontare la situazione con metodi più equilibrati. Abstract: Overestimation of molecular and modelling methods and underestimation of traditional taxonomy leads to real problems in assessing and handling of the world s biodiversity. Since the 1992 Rio Convention on Biological Diversity, the Earth s biodiversity is a matter of constant public interest, but the community of scientists who describe and delimit species in mega-diverse groups, i.e. the bulk of global biodiversity, faces ever-increasing impediments. The problems are rooted in poor understanding of specificity of taxonomy, and overestimation of quantitative approaches and modern technology. A high proportion of the animal species still remains to be discovered and studied, so a more balanced approach to the situation is needed. Key words: Biodiversity, taxonomy, trends, impediments, perspectives. Arrampicandosi su un ripido sentiero sopra Morgins, nelle Alpi svizzere, il dodicenne Thomas notò una strana creatura in bilico su un ramo. L animale, lungo circa 2 cm, era nero con numerose macchie sul dorso ed un prolungamento del capo (Fig. 1) che ricordava quello di un elefante. Sfortunatamente, né i suoi genitori, né più tardi il suo insegnante furono capaci di soddisfare l appassionata curiosità di Thomas di scoprire che tipo di animale aveva incontrato. non molto tempo fa, qualsiasi insegnante avrebbe saputo che si trattava di un coleottero e, se avesse avuto un minimo interesse per la natura, probabilmente avrebbe riconosciuto un curculionide. Oggi questo tipo di conoscenza sta scomparendo perfino tra i biologi, la cui abilità nel riconoscere le forme di vita può essere paragonata, in molti casi, a quella di Thomas. Si tratta di un paradosso, dato che ci sono numerose organizzazioni e società ambientaliste attive in tutto il mondo. Questo avviene in un momento in cui gli effetti antropici sull ambiente stanno raggiungendo un punto di svolta e, quindi, noi abbiamo bisogno più che mai di informazioni affidabili sulla biodiversità terrestre. Questo problema mi si è ripresentato nuovamente durante il lavoro svolto per la redazione del Catalogue of Palaearctic Coleoptera (Löbl & Smetana, 2003, 2004, 2006, 2007, 2008, 2010, 2011, 2013). Lo scopo di quel lavoro era di fornire una visione d insieme sulla fauna paleartica dei coleotteri, in particolare perché questi insetti sono l ordine più ricco di specie fra tutti gli organismi che abitano il nostro pianeta (Slipinski et al., 2011), comprendendo circa un quarto di tutte le specie di Metazoi conosciute. L area geografica presa in considerazione è anche la regione biogeografica più estesa: copre l Europa, l Africa a nord del deserto del Sahara, la penisola Arabica e l Asia, eccetto le aree tropicali a sud della catena Himalayana e della Cina. Il lavoro, iniziato nel 1999 e completato con la collaborazione di 202 esperti nel maggio 2013, fornisce informazioni di base sulla tassonomia e sulla distribuzione di 18,468 generi, sottogeneri e loro sinonimi e su 170,778 specie, sottospecie e loro sinonimi. Questo lavoro sottolineava anche i problemi che i tassonomi incontrano e la necessità di discutere le tendenze che attualmente ostacolano gli sforzi di inquadrare in * Ivan Löbl, Muséum d Histoire naturelle, Rue de Malagnou 1, CH-1208 Geneva, Switzerland. ivan.lobl@bluewin.ch 85

84 LÖBL grandi e diversificati gruppi animali la ricchezza delle specie. Ben prima che l opera fondamentale di Linneo fosse pubblicata (Linnaeus, 1758), i naturalisti hanno continuamente tentato di documentare la diversità delle forme viventi. Il compito è diventato ancor più urgente in tempi recenti a causa delle estinzioni causate dall implacabile pressione umana sull ambiente (Collins et al., 1991). Tutti gli animali sono sottoposti a questa pressione, ma quelli di più piccole dimensioni sono assai più ricchi di specie, sono i meno conosciuti, e hanno un maggiore impatto sul funzionamento degli ecosistemi (Kim, 1993). L informazione sulla diversità delle specie è raccolta in cataloghi che rappresentano uno strumento fondamentale per stabilire una nomenclatura univoca da utilizzare sia in biologia sia nella conservazione, con importanti prospettive sotto il profilo storico. Può sembrare strano che, nonostante tutti gli sforzi fatti a partire dalla metà del 18 secolo, ci sia ancora una carenza di cataloghi adeguati per grandi gruppi di animali. Molti degli scienziati che hanno contribuito al catalogo dei coleotteri paleartici hanno affrontato le molte incertezze insite in questo ambito della ricerca scientifica. Queste sono parzialmente legate al concetto di specie: diversamente dagli individui, le specie sono ipotesi o entità basate sui caratteri osservati, ponderati in base alle conoscenze attuali. Quali che siano i caratteri scelti, e comunque siano usati, essi rappresentano solo una piccola frazione di quelli totali, e la loro scelta dipende dalla tecnologia, dai metodi e dalle tradizioni nel campo della ricerca attualmente disponibili. Di conseguenza, lo studio della biodiversità non è una successione lineare Fig 1. Il Curculionide rinvenuto. di specie nuove per la scienza, scoperte e denominate, come talvolta si è ritenuto, ma una serie di concetti, rivalutazioni e correzioni che evolvono continuamente. I tassonomi che definiscono e classificano le specie trascorrono più tempo a trattare dati di letteratura che a pubblicare nuove scoperte. Essi devono conoscere a fondo il vasto patrimonio di informazioni rilevanti pubblicato in varie lingue e in decine di migliaia di documenti, molti dei quali non sono facilmente e immediatamente disponibili. Inoltre, il loro lavoro è ostacolato dagli imprevisti effetti collaterali derivanti dalla attuale politica e gestione della ricerca scientifica. La stima della diversità in gruppi tassonomici ricchi di specie richiede studi di lungo termine come le revisioni tassonomiche, le liste faunistiche e i cataloghi. Questo lavoro spesso si concretizza in corposi contributi, come il nuovo catalogo dei coleotteri paleartici, contributi che generalmente vengono pubblicati con modalità che li escludono dagli attuali strumenti di valutazione scientifica bibliometrica. Questo problema è già stato evidenziato molte volte (e.g. Shubert, 2002, Lawrence, 2007, Calver, 2013) e in alcuni settori scientifici si può configurare una situazione comparabile a quella della genetica nella ex Unione Sovietica, soppressa negli anni 50 perché considerata incompatibile con l ideologia dominante. Attualmente, molti specialisti devono far fronte ad una tendenza verso la soluzione di problemi che si possono risolvere in un breve periodo per realizzare punteggi più alti nella valutazione della loro attività scientifica (Shubert, 2002). Così, lavori di ampio respiro, per quanto siano preziosi se confrontati con i progetti di breve termine che portano a rapidi risultati, possono essere svantaggiosi per la carriera professionale a causa dell impegno di lungo termine che comportano per ottenere risultati significativi. Dedicare una parte della vita professionale ad acquisire una competenza tassonomica e a studiare grandi collezioni di animali scarsamente conosciuti può diventare controproducente per la carriera, particolarmente in molte Università che quasi escludono simili obiettivi dai lori programmi di ricerca (Klausnitzer, 2010). Tra gli autori del Catalogo dei coleotteri solo il 60% sono, o erano, tassonomi professionisti, mentre gli altri sono cosiddetti dilettanti o amatori. Una predilezione per i numeri e la tecnologia è evidente in numerosissimi studi sulla biodiversità e l ecologia, che rinunciano all identificazione formale 86

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Non-commercial use only MEMORIE SOC. ENTOMOL. ITAL., 92 (1-2): 3-38, ISSN 0037-8747 15 DICEMBRE 2015 Enrico BUSATO * - Luca BERTIGnOnO ** - Ilaria BRUnET ** - Francesca MADORMO ** - Alberto ALMA * Coleotteri Carabidi in agroecosistemi

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