LA FRUTTICOLTURA DEL PINEROLESE. ambiente sviluppo rurale opportunità di valorizzazione

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1 LA FRUTTICOLTURA DEL PINEROLESE ambiente sviluppo rurale opportunità di valorizzazione Nicoletta Alliani

2 L AMBIENTE Paesaggio Il Piemonte è una terra «giovane» 300 milioni di anni fa: la maggior parte sotto il mare

3 L AMBIENTE Paesaggio A partire da circa 200 milioni di anni fa: orogenesi alpina 3 grandi glaciazioni: anni fa anni fa anni fa

4 L AMBIENTE Paesaggio

5 L AMBIENTE Suolo carta dei suoli PIANURA suoli poco evoluti, sciolti (inceptisuoli) suoli più antichi, evoluti, compatti (alfisuoli) alluvioni fluviali recenti: ghiaie, sabbie (entisuoli) COLLINA - MONTAGNA suoli poco evoluti, sciolti (inceptisuoli) suoli più antichi, evoluti, compatti (alfisuoli)

6 L AMBIENTE Suolo sostanza organica

7 L AMBIENTE Paesaggio e rete ecologica Aumenta sempre più il divario fra pianura (intensiva) e collina-montagna (abbandono)

8 L AMBIENTE Paesaggio e carta della rete ecologica

9 L AMBIENTE Paesaggio e rete di valorizzazione ambientale Corridoi con criticità Aree con continuità naturale Aree con problemi di continuità naturale

10 L AMBIENTE Paesaggio e rete ecologica

11 L AMBIENTE Paesaggio e rete ecologica

12 L AMBIENTE Paesaggio e rete ecologica

13 L AMBIENTE Acque- quantità e qualità

14 L AMBIENTE Acque (PTA Piemonte) Quantità: non ci sono particolari criticità; rischi di limiti di disponibilità in pianura sud (Vigone Carignano La Loggia), non nell areale frutticolo Qualità: Corsi d acqua: stato ambientale tendente al buono verso la montagna; progressivamente ridotto verso la pianura (Sangone ) Falda superficiale: stato chimico non particolarmente critico (qualche semaforo giallo sui nitrati a Frossasco, Piscina, Scalenghe, Macello); Falda profonda: stato chimico non particolarmente critico Il territorio ha bassa vulnerabilità ai fitofarmaci (ZVF 4)

15 LA FRUTTICOLTURA IN PIEMONTE DALL ANAGRAFE AGRICOLA UNICA 2013: ha di fruttiferi (circa 4,5% della SAU) 42% MAPPSA: melo + actinidia + pesco + pero + susino + albicocco 50%: nocciolo + castagno 78% prov. Cuneo 9% prov. Torino

16 LA FRUTTICOLTURA NEL PINEROLESE DALL ANAGRAFE AGRICOLA UNICA 2013: ha di fruttiferi circa 54% dei fruttiferi della provincia di Torino circa 97% dei MAPPSA della provincia di Torino ACTINIDIA: 572 ha MELO: 442 ha PERO: 133 ha PESCO: 108 ha SUSINO + ALBICOCCO: 104 ha

17 LA FRUTTICOLTURA NEL PINEROLESE Adesione al Programma di Sviluppo Rurale misura 214 azione 1 produzione integrata misura 214 azione 2 produzione biologica (impegni base) 28% della superficie totale (6% bio) non Psr totali actinidia melo pesco + nettarina pero albicocco + susino PRODUZIONE INTEGRATA NON SIGNIFICA NECESSARIAMENTE ADERIRE AL PSR... Frutticoltura pinerolese albicocco + susino pero pesco + nettarina melo non Psr actinidia superficie ha

18 L IMPATTO AMBIENTALE DELLA FRUTTICOLTURA AGROFARMACI: Sulla salute dell operatore Sulla salute del consumatore (e del passante ) Sulla salute dell ambiente: flora (riduzione delle erbe spontanee per uso di erbicidi), fauna (soprattutto insetti, uccelli e fauna utile) Sulla contaminazione di risorse non rinnovabili (suolo, aria, acqua) E il fattore da tenere maggiormente sotto controllo, in quanto la frutticoltura è il comparto agricolo che fa l uso più abbondante di presidi fitosanitari FERTILIZZANTI: Sulla contaminazione di risorse non rinnovabili (acqua) In frutticoltura il problema non è molto rilevante, in quanto i livelli di concimazione sono bassi. Non c è rischio di inquinamento delle falde da nitrati e fosforo ECCESSO DI «PULIZIA» Sulla biodiversità: la monocoltura riduce la presenza di variabilità genetica, in più la pulizia dei bordi dei campi e degli argini impedisce lo sviluppo di vegetazione naturale, ospite di fauna spontanea tra cui molte specie utili

19 L IMPATTO AMBIENTALE DELLA FRUTTICOLTURA IMPATTO DEGLI AGROFARMACI Su chi li usa Su chi li mangia Sull ambiente

20 CONTROLLI E MONITORAGGI AGROFARMACI La legge: PAN Agrofarmaci, controlli di Arpa Gli autocontrolli aziendali (aziende inserite in sistemi qualità, marchi, organizzazioni di produttori, circuiti commerciali vari): analisi delle acque di processo, dei prodotti alla raccolta e in post-raccolta I controlli pubblici sui disciplinari di produzione integrata: quaderni di campagna, giacenze di agrofarmaci in magazzino, analisi dei residui nei prodotti Il monitoraggio dell andamento delle politiche agricole comunitarie: Psr e misure agroambientali MONITORAGGIO DEI RESIDUI DI AGROFARMACI

21 CONTROLLI E MONITORAGGI MONITORAGGIO IN ITINERE PSR Varie attività, tra cui: Rilievi nelle aziende (quaderni di campagna) PSR PSR integrate (OCM) BPA (buona pratica agricola) Carico medio di fertilizzanti per ha MONITORAGGIO RESIDUI DI AGROFARMACI Carico medio di agrofarmaci per ha e indice di impatto ambientale

22 CONTROLLI E MONITORAGGI MONITORAGGIO DEI RESIDUI DI AGROFARMACI Conformità ai requisiti dell acquirente (GDO) Panoramica generale sulla residuazione Comportamento delle molecole alla degradazione Quante volte una sostanza attiva è stata ritrovata in concentrazione >l.r., rispetto al numero di volte in cui è presente in calendario Concentrazioni media, minima, massima riscontrate Quanti giorni sono trascorsi dall ultimo trattamento (minimo, massimo)

23 CONTROLLI E MONITORAGGI SULLA FRUTTICOLTURA PINEROLESE («Area CIFOP» ): : 15 anni di analisi di residui in campioni di mele, pere, kiwi, susine, pesche Per anni l areale è risultato avere un impatto da agrofarmaci lievemente minore rispetto alle altre aree di frutticoltura industriale regionale (poi c è stato appianamento, ma per tutti verso il basso) Mai ritrovati campioni fuori regola (residuo maggiore del limite massimo ammesso dalla legge o prodotti non consentiti sulla coltura) Buona presenza di bio Contributo alla costruzione di banche dati regionali

24 Actinidia Elaborazioni in funzione del disciplinare totale Actinidia, anni Situazione residui in funzione del disciplinare di produzione numero campioni % sul totale del gruppo del medesimo disciplinare BPA OCM (OP) Psr Psr totale BPA OCM (OP) Psr Psr totale prelevati ,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% con residuo non rilevabile ,7% 96,4% 93,6% 91,3% 91,3% 100,0% 88,9% 97,7% 100,0% 100,0% con residuo rilevabile ,3% 3,6% 6,4% 8,7% 8,7% 0,0% 11,1% 2,3% 0,0% 0,0% con residuo regolare ,3% 3,6% 6,4% 8,7% 8,7% 0,0% 11,1% 2,3% 0,0% 0,0% con residuo non regolare ,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% con residuo >RMA ,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% con residuo di molecole non ammesse in Italia ,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% IqR<30 (compreso residuo non rilevabile) ,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% IqR compreso fra 30 e ,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% IqR> ,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% Assenza totale di irregolarità Scarsa percentuale di campioni con residuo rilevabile Le concentrazioni dei residui sono molto contenute, nessun campione presenta residui di più di una sostanza attiva Non si rilevano differenze significative fra i vari disciplinari di produzione l indice di qualità dei residui (IqR) è sempre contenuto entro il 30% ma per la maggior parte dei campioni è pari a zero tutti i campioni risultano idonei per tutte le catene della grande distribuzione.

25 Melo tutto il Piemonte melo coltura periodo totale campioni campioni senza residuo campioni con residuo regolare campioni con residuo non regolare totale di cui per superamento RMA di cui per presenza di sostanze non ammesse campioni totali, di cui 1709 campioni alla raccolta 26 campioni in post-raccolta 1319 controlli di routine 416 campioni per curve di degradazione in pieno campo Quadro riassuntivo dei residui dal 2003 al 2010 Campioni senza residuo: 422 (24%). Nel periodo la erano senza residuo il 41% dei campioni. Tuttavia nel tempo si sono affinati i metodi analitici e il monitoraggio ha interessato aziende più intensive rispetto al passato Campioni non regolari: 6 per superamento del limite massimo ammesso di uno o più residui (3,5%), 5 per presenza di molecole non ammesse in Italia (2,9%)

26 ANNI Melo CURVE DI DEGRADAZIONE mg/kg 2,00 1,80 1,60 1,40 1,20 1,00 BOSCALID su Mela Lim. Ril. LMR 30% LMR mg/kg 5,00 4,50 4,00 3,50 3,00 2,50 CAPTANO su Mela Lim. Ril. LMR 30% LMR ,80 2,00 0,60 1,50 0,40 1,00 0,20 0,50 0,00 mg/kg 0,70 0,60 0,50 0,40 0,30 0,20 0, Giorni dall'ultimo trattamento CLORPIRIFOS ETILE su Mela Lim. Ril. LMR 30% LMR ,00 mg/kg 0,50 0,45 0,40 0,35 0,30 0,25 0,20 0,15 0, Giorni dall'ultimo trattamento CLORPIRIFOS METILE su Mela Lim. Ril. LMR 30% LMR ,05 0, Giorni dall'ultimo trattamento 0, Giorni dall'ultimo trattamento

27 Melo Elaborazioni in funzione del disciplinare Melo, anni Situazione residui in funzione del disciplinare di produzione numero campioni % sul totale BPA OCM (OP) PSR PSR BPA OCM (OP) PSR PSR totale prelevati senza residuo % 11% 4% 0% 8% 15% 67% 46% con residuo rilevabile % 89% 96% 100% 92% 85% 33% 54% con residuo regolare % 89% 96% 97% 88% 81% 33% 54% con residuo non regolare % 0% 0% 3% 5% 4% 0% 0% con residuo > RMA % 0% 0% 0% 5% 0% 0% 0% con residuo di molecole non ammesse in Italia % 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% IqR < 30 (compreso residuo zero) % 69% 56% 76% 52% 75% 100% 92% IqR compreso fra 30 e % 29% 40% 21% 39% 19% 0% 8% n campioni con IqR > % 2% 4% 0% 9% 2% 0% 0% Minima percentuale di irregolarità, che conferma i dati di Arpa e Min. Sanità Scarsa percentuale di campioni con residuo non rilevabile Le concentrazioni dei residui sono contenute, tuttavia la maggior parte dei campioni presenta residui di più di una sostanza attiva Il disciplinare rispetto a OCM e BPA presenta maggior frequenza di campioni con residuo non rilevabile Per i 3 gruppi non bio la situazione è in miglioramento dal 2009 al 2010 soprattutto riguardo a IqR (maggior frequenza di campioni <30% e minore delle altre classi) l esiguità del campione non consente particolari considerazioni, al di là del fatto che i 27 residui sono tutti regolari, di sostanze ammesse in bio.

28 CONTROLLI E MONITORAGGI INDICATORI DELLA BIODIVERSITA : UCCELLI E FARFALLE Uccelli: reticolo punti di ascolto Farfalle: casi studio

29 IN AGRICOLTURA BIOLOGICA: MONITORAGGIO UCCELLI Maggior numero di specie di uccelli rispetto alle altre forme di agricoltura (convenzionale, integrata) Maggior numero di individui di ogni specie rispetto alle altre forme di agricoltura (convenzionale, integrata)

30 MONITORAGGIO UCCELLI DOVE VENGONO CONVERTITI I SEMINATIVI IN PRATI: Maggior numero di specie di uccelli rispetto alle altre forme di agricoltura (convenzionale, integrata) Abbondanza di strillozzo e cutrettola

31 Fra i comparti agricoli, il frutteto è uno dei meno ospitali per le farfalle, anche il bio. Sebbene siano molti i trattamenti insetticidi rivolti contro lepidotteri parassiti, gli agrofarmaci non sembrano essere la prima causa della scarsità di farfalle bioindicatrici della qualità dell ambiente. MONITORAGGIO FARFALLE

32 MONITORAGGIO FARFALLE La causa più importante della scarsità di biodiversità è l ECCESSO DI PULIZIA: l eliminazione di aree non coltivate (piccoli boschi, formazioni lineari come siepi, filari alberati, fasce di rispetto e margini di capezzagne poco sfalciate, ecc.) impedisce alla fauna di trovare rifugio e soprattutto piante ospiti per la riproduzione. Molti insetti infatti, sia farfalle sia limitatori naturali appartenenti ad altri taxa, hanno bisogno di piante spontanee specifiche per riprodursi e nutrirsi nei primi stadi di vita. Se queste vengono eliminate, non possono insediarsi in quell ambiente.

33 IL FRUTTETO PINEROLESE: ANALISI SWOT S- STRENGHT: PUNTI DI FORZA Molta diversità varietale commerciabile Aziende frutticole specializzate ma non monospecifiche (3-4 specie) Molta vendita diretta Stimolo all aumento del pacchetto di offerta sui trasformati (vecchie varietà) Ambiente eterogeneo (frutticoltura frammentata e non tutta sotto rete) Presenza di prati stabili e elementi paesaggistici, prodromi ad un aumento della sostenibilità Ambiente di qualità relativamente elevata W- WEAKNESS: PUNTI DI DEBOLEZZA Scarso rinnovo generazionale Scarsa propensione alla diversificazione delle attività aziendali Problemi commerciali dovuti anche alla scarsa propensione ad associarsi e darsi delle regole Convivenza a volte difficile con i neo-insediati e con la fruizione turistica del territorio

34 IL FRUTTETO PINEROLESE: ANALISI SWOT O- OPPORTUNITIES: OPPORTUNITA Validità degli aspetti paesaggistici che possono creare attrattività turistica Vicinanza alla grande città che oltre ad attirare turismo crea mercato per vendita diretta, GAS, ecc. Ambiente favorevole per il melo bio Presenza in zona di piccoli trasformatori per le produzioni di eccellenza T- THREATS: MINACCE Concorrenza molto forte a causa della globalizzazione Eccesso di burocrazia che disincentiva i produttori Rischio di scomparire se non si fa sinergia FAR LEVA SUI PUNTI DI FORZA CAVALCARE LE OPPORTUNITA TRASFORMARE I PUNTI DI DEBOLEZZA IN OPPORTUNITA

35 UNA PICCOLA RICETTA PSR = PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE ( ) Misure 1 e 2 Formazione degli agricoltori e dei tecnici Informazione agli agricoltori Consulenza Scambi interaziendali Misura 11 Agricoltura biologica Misura 4 Investimenti Misura 16 Cooperazione Misura 10.2 Conservazione di vecchie varietà Misura 10.1 Produzione integrata Inerbimento Confusione sessuale Sostanza organica Elementi del paesaggio Misura 6 Sviluppo delle aziende agricole e delle imprese giovani agricoltori Misura 9 Costituzione di associazioni e organizzazioni di produttori

36 GRAZIE PER L ATTENZIONE alliani@ipla.org

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