2.1 Valori di riferimento per la verifica dei livelli di ozono

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1 2 INQUADRAMENTO NORMATIVO Con il d.lgs 183/04 di attuazione della Direttiva 2002/3/CE relativa all ozono nell aria vengono abrogate tutte le precedenti norme contenenti disposizioni riferite all ozono nell aria ambiente. Viene abrogato in particolare il DM 16/5/96 che stabiliva i valori limite per l ozono. La nuova norma stabilisce: i valori di riferimento per la verifica dei livelli di inquinamento da ozono; metodi e criteri comuni per valutare le concentrazioni nell aria ambiente di ozono; le modalità per il trasferimento delle informazioni sulle concentrazioni di ozono e suoi precursori e per garantire che tali informazioni siano rese pubbliche; le disposizioni finalizzate a mantenere la qualità dell aria relativamente all ozono dove essa è buona e migliorarla negli altri casi. 2.1 Valori di riferimento per la verifica dei livelli di ozono Il d.lgs 183/04, in attuazione della direttiva 2002/3/CE stabilisce per l ozono: i valori bersaglio per la salute umana e per la vegetazione, così definiti dalla norma: livello fissato al fine di evitare a lungo termine effetti nocivi sulla salute umana e sull ambiente nel suo complesso, da conseguirsi per quanto possibile entro un dato periodo di tempo ; tali valori devono essere conseguiti a partire dal 2010; gli obiettivi a lungo termine per la salute umana e per la vegetazione, così definiti dalla norma: concentrazione di ozono nell'aria al di sotto della quale si ritengono improbabili, in base alle conoscenze scientifiche attuali, effetti nocivi diretti sulla salute umana e sull'ambiente nel suo complesso. Tale obiettivo è conseguito nel lungo periodo, sempre che sia realizzabile mediante misure proporzionate, al fine di fornire un'efficace salute umana e dell'ambiente ; il riferimento temporale provvisorio è il 2020; la soglia di allarme, ovvero il livello oltre il quale vi è un rischio per la salute umana di esposizione di breve durata della popolazione in generale, e raggiunto il quale è necessario un intervento immediato; la soglia di informazione, ovvero il livello oltre il quale vi è un rischio per la salute umana in caso di esposizione di breve durata per alcuni gruppi particolarmente sensibili della popolazione e raggiunto il quale è necessario fornire al pubblico adeguate informazioni in ordine ali livelli di concentrazione ed ai comportamenti da tenere; il livello di riferimento relativo ai danni alle foreste, da tenere in considerazione per la trasmissione delle informazioni al Ministero ed alla Comunità Europea; Tali riferimenti normativi sono riportanti in Tabella 1 Valori di riferimento per la verifica delle concentrazioni in aria di ozono 6

2 Va notato che la verifica del rispetto o meno dei valori bersaglio deve essere effettuata come media dell andamento di un numero elevato di anni, questo perché la concentrazione di ozono che si forma in atmosfera è strettamente dipendente, oltre che dai quantitativi immessi in atmosfera di inquinanti primari, dalle caratteristiche climatologiche stagionali, che possono variare notevolmente di anno in anno. 7

3 Tabella 1 Valori di riferimento per la verifica delle concentrazioni in aria di ozono Tipo valore Valore bersaglio Obiettivo a lungo termine Soglia di informazione Soglia di allarme Livello di riferimento finalità salute umana a partire dal 2010 vegetazione a partire dal 2010 salute umana (rif. provvisorio 2020) vegetazione (rif. provvisorio 2020) Protezione salute soggetti sensibili Protezione salute per tutti Fornire informazioni relativamente alla Protezione delle foreste Definizione del limite Media massima giornaliera su 8 ore delle 24 medie mobili di 8 ore di ogni giorno AOT40 Media massima giornaliera su 8 ore delle 24 medie mobili di 8 ore di ogni giorno AOT40 livello 120 µg/m µg/m3 h 120 µg/m µg/m3 h Periodo di osservazione da non superare per più di 25 giorni per anno civile come media su 3 anni o se non disponibili 1 anno 1 maggio-31 luglio come media su 5 anni o se non disponibili 3 anni da non superare nell arco di un anno civile 1 maggio-31 luglio di ciascun anno Media di 1 ora 180 µg/m3 anno Metodo calcolo (1) medie consecutive su 8 ore, calcolate in base a dati orari e aggiornate ogni ora. Ogni media su 8 ore così calcolata sarà assegnata al giorno nel quale finisce; in pratica, la prima fascia di calcolo per ogni singolo giorno sarà quella compresa tra le ore del giorno precedente e le ore del giorno stesso; l'ultima fascia di calcolo per ogni giorno sarà quella compresa tra le ore e le ore del giorno stesso (2) somma della differenza tra le concentrazioni orarie superiori a 80 µg/m³ (= 40 parti per miliardo) e 80 µg/m3 in un dato periodo di tempo, utilizzando solo i valori orari rilevati ogni giorno tra le 8:00 e le 20:00, ora dell'europa centrale Come (1) Come (2) Media di 1 ora 240 µg/m3 anno Se previsto o misurato per 3 ore consecutive AOT µg/m3 1 aprile-30 settembre di ciascun anno Come (2) 8

4 2.2 Valutazione dei livelli di ozono La norma prevede che per la valutazione preliminare dei livelli di ozono, in base alla quale procedere alla zonizzazione del territorio, qualora non si disponga di misure rappresentative dei livelli di ozono per tutte le zone e agglomerati, sia possibile affiancare ai risultati del rilevamento altri metodi di valutazione obiettiva o di stima. Successivamente alla valutazione preliminare, le valutazioni devono essere effettuate annualmente, secondo i criteri stabiliti all art. 6 del d. Lgs 183/04. Tale articolo prevede in particolare che la misurazione in continuo in siti fissi sia obbligatoria in tutte le zone o agglomerati in cui, durante uno qualsiasi degli ultimi cinque anni di rilevamento, le concentrazioni di ozono hanno superato gli obiettivi a lungo termine. Anche per le zone in cui si registrano o si stimano livelli di ozono inferiori agli obiettivi a lungo termine è necessario mantenere il monitoraggio, integrato con altri metodi di valutazione, quali le tecniche di modellizzazione della qualità dell aria e la misura contestuale del biossido di azoto. Essa stabilisce i criteri, riportati in Figura 1, per determinare il numero minimo dei punti di prelievo per misurazioni fisse in continuo, atte a valutare la rispondenza ai valori bersaglio, obbiettivo a lungo termine e soglie di allarme ed informazione, laddove la misurazione in continuo è la sola fonte di informazione. La normativa fissa inoltre i criteri sia di macroscala che di microscala per l ubicazione dei punti di campionamento. In Tabella 2 è riportata la possibile tipologia di stazioni (Urbane, Suburbane, Rurali o Rurali di fondo), le finalità del rilevamento per ciascuna tipologia di stazione ed i criteri di ubicazione su macroscala. La norma relativa all ozono prevede infine, la misurazione nelle aree urbane e suburbane dei precursori dell'ozono, ai fini dell'analisi delle tendenze. La misurazione dei precursori dell'ozono deve comprendere almeno gli ossidi di azoto, ed i composti organici volatili (COV) del caso. Si raccomanda di eseguire la misurazione dei seguenti composti organici volatili: 1-butene Isoprene Etilbenzene Etano trans-2-butene n-esano m+p-xilene Etilene cis-2-butene i-exene o-xilene Acetilene 1.3-butadiene n-eptano Trimet. benzene. Propano n-pentano n-ottano Trimet. benzene Propilene i-pentano i-ottano Trimet. benzene n-butano 1-pentene benzene Formaldeide i-butano 2-pentene Toluene Idrocarburi totali escl. CH 4 9

5 Figura 1 Allegato V Direttiva 2002/3/CE 10

6 Tabella 2 Tipo stazioni Ozono Tipo di Finalità della misurazione stazione Urbana Suburbana Rurale Rurale di fondo Protezione della salute umana: determinare l'esposizione all'ozono della popolazione in aree urbane, ovvero in aree con densità di popolazione e concentrazioni di ozono relativamente alte e rappresentative dell'esposizione della popolazione generale Protezione della salute umana e della vegetazione: Determinare l'esposizione della popolazione e della vegetazione alla periferia degli agglomerati, dove si riscontrano i massimi livelli di ozono, ai quali la popolazione e la vegetazione possono essere esposti direttamente o indirettamente Non nelle immediate vicinanze dell'area di massima emissione, sottovento rispetto alla direzione o alle direzioni principali del vento, quando si verificano le condizioni favorevoli alla formazione di ozono. Protezione della salute umana e della vegetazione: Determinare l'esposizione della popolazione, delle colture e degli ecosistemi naturali alle concentrazioni di ozono su scala subregionale Le stazioni possono essere situate in piccoli insediamenti e/o aree con ecosistemi naturali, foreste o a colture. Protezione della salute umana e della vegetazione: Determinare l'esposizione delle colture e degli ecosistemi naturali alle concentrazioni di ozono su scala regionale, come anche l'esposizione della popolazione Criteri di ubicazione su macroscala Lontano dall'influsso di emissioni locali come traffico, distributori di carburante, ecc. Zona sufficientemente areata da garantire un'adeguata miscela delle sostanze da misurare. Per esempio aree cittadine ad uso residenziale o commerciale, parchi (lontano dagli alberi), strade o piazze ampie con traffico minimo o nullo, aree aperte caratterizzate da strutture scolastiche o a impianti ricreativi o sportivi. Aree in cui la popolazione, le colture sensibili o gli ecosistemi naturali situati ai margini estremi di un agglomerato sono esposti ad elevati livelli di ozono. Ove appropriato, anche alcune stazioni suburbane situate sopravvento rispetto all'area di massima emissione, onde determinare i livelli regionali di inquinamento di fondo da ozono. Aree rappresentative delle concentrazioni di ozono distanti dall'influenza di emissioni locali immediate, come insediamenti industriali e strade. Aree aperte, ma non alla sommità di montagne Stazioni situate in aree a bassa densità di popolazione, ad esempio con ecosistemi naturali, foreste, a grande distanza da aree urbane ed industriali e distanti dall'influenza delle emissioni locali. Evitare siti soggetti a fenomeni accentuati a scala locale di inversione a livello del suolo, nonché la sommità delle montagne. Sconsigliate le zone costiere caratterizzate da evidenti cicli di vento diurni a carattere locale. 2.3 Responsabilità delle Regioni Le responsabilità che fanno capo alle Regioni ai sensi del d.lgs.183 del 21/5/04 sono nel seguito sinteticamente riportate: 1. entro un anno dall emanazione del decreto, valutazione preliminare dei livelli di ozono per l intero territorio regionale e classificazione del territorio in zone o agglomerati, in dipendenza dei livelli di ozono misurati o stimati; 2. trasmissione periodica al Ministero dell Ambiente per il successivo inoltro alla Comunità europea (nel periodo estivo ogni 15 giorni) delle informazioni relative ai livelli registrati di ozono nell aria e dei suoi precursori; 3. trasmissione della valutazione annuale della qualità dell aria per l intero territorio regionale, tramite compilazione di apposito questionario; 4. riorganizzazione del monitoraggio finalizzato alla valutazione periodica dei livelli di ozono e suoi precursori, al fine di verificare il processo di avvicinamento ai valori di riferimento stabiliti dalla normativa e trasferire alla Comunità europea informazioni certe e confrontabili; 11

7 5. messa a disposizione del pubblico delle informazioni relative ai livelli registrati di ozono nell aria; 6. adozione di piani d azione per le zone del territorio dove i livelli di ozono, stimati in base alla valutazione preliminare, comportano il rischio di superamento della soglia di allarme, contenenti misure da attuare nel breve periodo, affinché tale rischio sia ridotto; 7. individuazione dell autorità competente per la gestione dei piani di azione di cui al precedente punto e per fornire adeguate e tempestive informazioni al pubblico in caso di superamento delle soglie di allarme ed informazione; 8. entro due anni dall emanazione del decreto, adozione di piani o programmi di miglioramento della qualità dell aria per le zone e gli agglomerati in cui i livelli di ozono superano i valori bersaglio coerenti con il Piano nazionale delle emissioni ed integrati con quelli disposti in attuazione del d.lgs 351/99 e DM 60/02; 9. adozione di misure efficaci al fine di conseguire il rispetto degli obiettivi a lungo termine, per le zone nelle quali si registrano valori inferiori ai valori bersaglio ma superiori a tali obiettivi, purché proporzionate; 10. adozione di misure proporzionate al fine di preservare la migliore qualità dell aria compatibile con lo sviluppo sostenibile e con un elevato livello di protezione dell ambiente e della salute umana per le zone e gli agglomerati in cui i livelli degli inquinanti sono inferiori agli obiettivi a lungo termine; Con relazione al primo punto la Regione deve procedere all individuazione: di una lista di zone od agglomerati in cui i livelli di ozono sono superiore ai valori bersaglio; di una lista di zone od agglomerati in cui i livelli di ozono sono inferiori ai valori bersaglio, ma superiori agli obiettivi a lungo termine; di una lista di zone od agglomerati in cui i livelli di ozono sono inferiori agli obiettivi a lungo termine. 12

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