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- Aldo Graziano Battaglia
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1 Par. 14 marzo 2006 ( 1). Parere del Consiglio sul programma di stabilità aggiornato dell'italia, (1) Pubblicato nella G.U.U.E. 5 aprile 2006, n. C 82. IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA, visto il trattato che istituisce le Comunità europea, visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche ( 2), in particolare l'articolo 5, paragrafo 3, vista la raccomandazione della Commissione, sentito il comitato economico e finanziario, HA ESPRESSO IL SEGUENTE PARERE: (2) Pubblicato nella G.U.C.E. 2 agosto 1997, n. L 209. Regolamento modificato dal regolamento (CE) n. 1055/ (G.U.U.E. L 174 del 7.7.). I documenti citati nel presente testo sono disponibili all'indirizzo: m (1) Il 14 marzo 2006 il Consiglio ha esaminato il programma di stabilità aggiornato dell'italia relativo al periodo (2) Tra il 1995 e il, il PIL dell'italia è cresciuto ad un tasso medio annuale dell'1,5%, inferiore al tasso medio del 2% dell'area dell'euro. Nell'ultimo decennio l'italia ha registrato un marcato rallentamento nella crescita della produttività, un progressivo deterioramento della competitività, una costante perdita di quote nei mercati delle esportazioni e, a partire dal 2000, una contrazione significativa dell'attività manifatturiera. L'Italia ha fatto sforzi significativi per risanare le proprie finanze pubbliche durante gli anni '90, riducendo il disavanzo pubblico da quasi il 12% del PIL nel 1990 a meno del
2 2% alla fine degli anni '90. Tuttavia il disavanzo ha superato nuovamente il 3% del PIL nel 2001, 2003 e e lo scarto rispetto a tale limite è stato contenuto solo grazie a misure una tantum di entità significativa [1]. L'avanzo primario è calato dal 5% del PIL nel 1999 all'1,8% del PIL nel e la discesa del rapporto debito/pil, che aveva raggiunto il picco del 125% nel 1994, è rallentata considerevolmente. Alla fine del il debito era pari al 106,5% del PIL. (3) Nel suo parere del 17 febbraio sul precedente aggiornamento del programma di stabilità italiano, il Consiglio aveva invitato l'italia: ad assicurare il raggiungimento dell'obiettivo di disavanzo fissato per il, a raggiungere una posizione di bilancio prossima al pareggio entro il 2008 e a garantire che il rapporto debito/pil diminuisse più rapidamente, prestando particolare attenzione ai fattori che accrescono il debito a prescindere dall'indebitamento netto. Il 28 luglio il Consiglio ha constatato che l'italia aveva un disavanzo eccessivo. Conformemente alla raccomandazione emanata dal Consiglio alla stessa data ai sensi dell'articolo 104, paragrafo 7, il disavanzo eccessivo deve essere corretto entro il Il 22 febbraio la Commissione ha emanato una comunicazione nella quale è giunta alla conclusione che le misure adottate dall'italia entro il termine del 12 gennaio 2006 fissato dal Consiglio, se attuate pienamente, sono conformi al percorso di risanamento previsto nella raccomandazione del Consiglio. (4) Il disavanzo del è stimato al 4,3% del PIL, a fronte di un obiettivo del 2,7% del PIL previsto nel precedente aggiornamento. L'obiettivo non è stato raggiunto a causa di: i) un rallentamento della crescita del PIL; ii) scostamenti nell'andamento della spesa primaria e nella vendita di beni immobili, non del tutto compensati da un incremento delle entrate e da una riduzione della spesa per interessi; e iii) effetti di trascinamento dal, dovuti essenzialmente a revisioni statistiche. (5) Il programma è sostanzialmente conforme alla struttura del modello previsto per i programmi di stabilità e convergenza dal nuovo codice di condotta, ma presenta alcune differenze rilevanti sotto il profilo dei dati forniti [2]. Le autorità italiane hanno presentato l'aggiornamento tre settimane dopo il termine del 1 stabilito nel codice di condotta, dato il loro desiderio di includervi la versione finale del bilancio (6) Lo scenario macroeconomico sotteso al programma prevede un recupero della crescita del PIL reale, che passerebbe da quota zero nel ad una media lievemente superiore all'1,5% nel restante periodo di riferimento del programma. Sulla base delle informazioni attualmente disponibili, questo scenario appare plausibile. Anche le proiezioni del programma in materia di inflazione sembrano realistiche. (7) La strategia di bilancio delineata nel programma mira a riportare il disavanzo al di sotto del 3% del PIL entro il 2007, continuando nel risanamento delle finanze verso il raggiungimento di un bilancio in equilibrio negli anni successivi. Secondo le previsioni, il saldo primario migliorerà passando dallo
3 0,6% del PIL nel al 3,2% del PIL nel La correzione nel bilancio 2006 è dovuta soprattutto a tagli della spesa. Per quanto riguarda gli anni , le informazioni sono limitate all'entità della correzione richiesta per raggiungere gli obiettivi di bilancio relativi ai disavanzi tendenziali a legislazione invariata. Rispetto al programma precedente, il nuovo aggiornamento anticipa l'aggiustamento programmato, in uno scenario macroeconomico meno favorevole. Tuttavia il nuovo obiettivo di disavanzo per il 2008 è dell'1,2% peggiore di quello previsto nel precedente aggiornamento, in quanto l'anticipo non compensa pienamente l'effetto di una posizione di partenza nel molto più debole. (8) Nell'arco del periodo di riferimento del programma, il saldo strutturale (ovvero il saldo corretto per il ciclo al netto di misure una tantum e di altre misure temporanee) calcolato in base alla metodologia concordata dovrebbe migliorare in media di circa 0,75% del PIL all'anno. Il programma fissa come obiettivo di medio termine (OMT) per la posizione di bilancio, ai sensi del patto di stabilità e crescita, un bilancio in pareggio, ma non mira a raggiungerlo entro il periodo oggetto del programma. Poiché l'obiettivo a medio termine previsto dal programma è più ambizioso del parametro di riferimento minimo (stimato pari ad un disavanzo di circa 1,5% del PIL), il suo conseguimento dovrebbe garantire inoltre un margine di sicurezza contro il verificarsi di un disavanzo eccessivo. Tuttavia il livello minimo di riferimento verrebbe raggiunto solo nel L'obiettivo di medio termine del programma è ad un livello adeguato, in quanto si situa nella forchetta indicata per gli Stati membri dell'area dell'euro e dell'erm II nel patto di stabilità e crescita e nel codice di condotta e riflette adeguatamente il rapporto debito/pil e la crescita media della produzione potenziale nel lungo termine. (9) I risultati di bilancio potrebbero essere più sfavorevoli di quanto previsto nel programma. Vi sono incertezze significative circa l'attuazione del bilancio 2006, in particolare per quanto riguarda i consistenti tagli di spesa. Per gli anni successivi al 2006, non vi sono informazioni sulle misure previste e l'entità dell'aggiustamento di bilancio necessario potrebbe essere sottostimata. (10) Tenendo conto della reciproca compensazione dei rischi, la correzione del disavanzo eccessivo entro il termine del 2007 stabilito dal Consiglio si basa fondamentalmente su un'attuazione completa ed effettiva del bilancio 2006 e sulla definizione e l'attuazione di misure correttive sostanziali per il 2007 [3]. Il raggiungimento del margine di sicurezza nel 2009 dipende altresì da questi rischi e dalla definizione e attuazione di misure correttive per gli anni successivi al Negli anni seguenti la correzione del disavanzo eccessivo, il ritmo dell'avvicinamento all'obiettivo di medio termine del programma è in linea con il patto di stabilità e crescita, che specifica che, per gli Stati membri dell'area dell'euro e dell'erm II, il miglioramento annuale del saldo strutturale dovrebbe essere pari allo 0,5% del PIL come benchmark e che l'aggiustamento dovrebbe essere più elevato in periodi economicamente favorevoli e più contenuto in periodi di crisi.
4 [1] L'impatto sul bilancio delle misure una tantum è stato pari allo 0,6% del PIL nel 2001, all'1,9% nel 2003 e all'1,4% nel. Nel 2002 il disavanzo è ammontato al 2,7% del PIL, con misure una tantum pari all'1,3% del PIL. [2] In particolare, manca il capitolo opzionale sulle caratteristiche istituzionali delle finanze pubbliche e il programma presenta carenze nei dati obbligatori e non fornisce tutti i dati opzionali prescritti dal nuovo codice di condotta (in particolare, non vi è una ripartizione del bilancio coerente con gli obiettivi di disavanzo per gli anni ). [3] Il condono per i mancati versamenti di contributi sociali da parte del settore agricolo, attualmente discusso dal Parlamento italiano, se approvato e previa verifica statistica, potrebbe determinare una limitata correzione al rialzo per il disavanzo e/o il rapporto debito/pil. (11) Secondo le stime, nel il rapporto debito/pil è stato pari al 108,5%, un valore di gran lunga superiore al valore di riferimento del 60% fissato dal trattato e tra i più elevati nella UE. Secondo le proiezioni contenute nel programma, il rapporto debito/pil dovrebbe diminuire di 7 punti percentuali nel corso del periodo di riferimento del programma. L'evoluzione del rapporto debito/pil rischia di essere meno favorevole di quanto previsto nel programma, tenuto conto dei rischi relativi agli obiettivi di bilancio sopra menzionati e all'incertezza sugli aggiustamenti stock/flussi. Sulla base di questa valutazione dei rischi, sarebbe necessario un rafforzamento della posizione di bilancio per garantire che il rapporto debito/pil si riduca in maniera sufficiente, avvicinandosi al valore di riferimento. (12) Per quanto riguarda la sostenibilità delle finanze pubbliche, i previsti costi di bilancio dell'invecchiamento demografico espongono l'italia ad un rischio di livello medio. Le passate riforme hanno contribuito a contenere gli incrementi della spesa pubblica e la loro piena attuazione, in particolare per quanto riguarda la riforma pensionistica del, sarà fondamentale per ottenere i risultati attesi. Il livello attualmente elevato del debito lordo e la debole posizione di bilancio impongono un forte risanamento delle finanze pubbliche nel medio termine al fine di ridurre i rischi per la sostenibilità di tali finanze [1]. (13) Le misure previste nel settore delle finanze pubbliche sono in larga misura conformi agli indirizzi di massima per le politiche economiche compresi negli orientamenti integrati per il periodo In particolare, l'italia sta adottando attualmente misure per correggere il disavanzo eccessivo ed è impegnata ad assicurare un aggiustamento strutturale medio annuo, al netto delle una tantum, in linea con il patto di stabilità e crescita. Tuttavia sarebbe opportuno che prevedesse di accelerare la riduzione del debito pubblico. (14) Il programma nazionale di riforme dell'italia, presentato il 14 ottobre nel contesto della rinnovata strategia di Lisbona per la crescita e l'occupazione, prevede interventi lungo cinque direttrici principali: l'ampliamento dell'area di libera scelta per i cittadini e le imprese (aprendo i
5 mercati dell'energia e dei servizi); la concessione di incentivi per la ricerca scientifica e l'innovazione tecnologica; il rafforzamento dell'istruzione e della formazione; il potenziamento delle infrastrutture; la tutela dell'ambiente. Per quanto riguarda le finanze pubbliche, nel documento di programmazione economica e finanziaria (DPEF) del luglio è indicata una sesta priorità, la sostenibilità nel lungo termine. Le misure relative al settore delle finanze pubbliche previste dal Programma nazionale di riforme e dal DPEF sono sostanzialmente compatibili con le azioni previste nel programma di stabilità. L'aggiornamento delinea misure per ridurre i contributi sociali, incoraggiare il versamento del risparmio alla previdenza complementare e ridurre i disavanzi dei sistemi sanitari. Sulla base della valutazione che precede, il programma può essere considerato compatibile con una correzione del disavanzo eccessivo entro il 2007, a condizione di un'attuazione completa ed effettiva del bilancio 2006 e della definizione e adozione di ulteriori misure sostanziali per il Alla luce delle raccomandazioni avanzate dal Consiglio a norma dell'articolo 104, paragrafo 7 del trattato il 28 luglio, e per rafforzare la sostenibilità delle finanze pubbliche, il Consiglio invita l'italia: i) a realizzare gli sforzi strutturali previsti nel programma per il 2006 e il 2007 per assicurare la correzione del disavanzo eccessivo entro il 2007 in modo credibile e sostenibile; ii) a descrivere le grandi misure sulle quali dovrebbe basarsi il percorso di aggiustamento nel 2007 e nella parte finale del programma e ad assicurare che l'aggiustamento verso l'obiettivo di medio termine resti conforme ai requisiti del patto di stabilità e crescita; iii) a provvedere affinché il rapporto debito/pil scenda verso il valore di riferimento del 60% previsto dal trattato a un ritmo più sostenuto, anche ponendo particolare attenzione ai fattori diversi dall'indebitamento netto che contribuiscono a modificare i livelli del debito; e iv) a migliorare il processo di bilancio, accrescendone la trasparenza e applicando in modo efficace i meccanismi vecchi e nuovi per il monitoraggio, il controllo e il rendiconto della spesa. [1] I dettagli relativi alla sostenibilità a lungo termine sono contenuti nella valutazione tecnica del programma da parte dei servizi della Commissione, che sarà pubblicata all'indirizzo Internet: ( m
6 Confronto tra le principali proiezioni macroeconomiche e di bilancio [*] PIL reale (variazione in %) 1,2 0,0 1,5 1,5 1,7 1,8 COM Nov [5] 1,2 0,2 1,5 1,4 n.d. n.d. 1,2 2,1 2,2 2,3 2,3 n.d. Inflazione (%) IPCA 2,3 2,3 2,3 2,2 2,0 2,0 COM Nov 2,3 2,2 2,1 1,9 n.d. n.d. 2,2 1,6 1,5 1,4 1,4 n.d. Divario tra prodotto effettivo e potenziale (in % del PIL potenziale) - 0,4-1,5-1,2-1,0-0,8-0,6 COM Nov [6] - 0,5-1,5-1,2-1,2 n.d. n.d. [1] - 1,6-1,2-0,8-0,3 0,0 n.d. Saldo di bilancio delle pubbliche amministrazioni (in % del PIL) - 3,2-4,3-3,5-2,8-2,1-1,5 COM Nov - 3,2-4,3-4,2-4,6 n.d. n.d. - 2,9-2,7-2,0-1,4-0,9 n.d. Saldo primario (in % del PIL) 1,8 0,6 1,3 1,9 2,6 3,2 COM Nov 1,8 0,6 0,6 0,3 n.d. n.d. 2,4 2,4 3,3 4,0 4,7 n.d.
7 Saldo corretto per il ciclo (in % del PIL) [1] - 3,0-3,5-2,9-2,3-1,7-1,2 COM Nov - 3,0-3,5-3,6-4,0 n.d. n.d. [1] - 2,1-2,1-1,6-1,2-1,0 n.d. Saldo strutturale [2] (% of GDP) [3] - 4,4-4,1-3,2-2,3-1,7-1,2 COM Nov [4] - 4,4-4,0-4,0-4,0 n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. Debito pubblico lordo (in % del PIL) 106,5 108,5 108,0 106,1 104,4 101,7 COM Nov 106,5 108,6 108,3 107,9 n.d. n.d. 106,0 104,1 101,9 99,2 98,0 n.d. Note: [*] Le previsioni dell'autunno dei servizi della Commissione si fondano sulle informazioni disponibili fino al 7. Pertanto sono basate su un progetto preliminare di legge finanziaria [1] Calcoli effettuati dai servizi della Commissione sulla base delle informazioni contenute nel programma. [2] Saldo corretto per il ciclo (come nelle righe precedenti) escluse le misure una tantum e temporanee [3] Misure una tantum ed altre misure temporanee quali calcolate dai servizi della Commissione (1,4% del PIL nel, 0,6% nel e 0,3% del PIL nel 2006; a riduzione del disavanzo). [4] Misure una tantum e altre misure temporanee delle previsioni dell'autunno elaborate dai servizi della Commissione (1,4% del PIL nel, 0,5% nel e 0,4% nel 2006; tutte a riduzione del disavanzo). [5] Le previsioni intermedie dei servizi della Commissione del 21 febbraio 2006 indicano una crescita dell'1,3% nel [6] Sulla base di una crescita potenziale stimata del 1,4%, 1,2%, 1,2% e 1,3% rispettivamente nel periodo Fonte: Programma di stabilità (); previsioni dell'autunno elaborate dai servizi della Commissione (COM); calcoli effettuati dai servizi della Commissione.
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