COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE. Raccomandazione di DECISIONE DEL CONSIGLIO

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1 COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE Bruxelles, SEC(2008) 574 definitivo Raccomandazione di DECISIONE DEL CONSIGLIO che abroga la decisione 2005/694/CE sull'esistenza di un disavanzo eccessivo in Italia (presentata dalla Commissione) IT IT

2 RELAZIONE 1. CONTESTO L'articolo 104 del trattato statuisce che gli Stati membri devono evitare disavanzi pubblici eccessivi e contempla una procedura finalizzata alla loro individuazione e correzione. La procedura per i disavanzi eccessivi è stata precisata in dettaglio dal regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per l'accelerazione e il chiarimento delle modalità di attuazione della procedura per i disavanzi eccessivi 1, che costituisce parte integrante del patto di stabilità e crescita. A norma dell'articolo 104, paragrafo 2, del trattato, la Commissione è tenuta a esaminare la conformità alla disciplina di bilancio sulla base dei due criteri seguenti: a) se il rapporto tra il disavanzo pubblico, previsto o effettivo, e il prodotto interno lordo superi il valore di riferimento del 3% del PIL (a meno che il rapporto non sia diminuito in modo sostanziale e continuo e abbia raggiunto un livello che si avvicina al valore di riferimento; oppure, in alternativa, il superamento del valore di riferimento sia solo eccezionale e temporaneo e il rapporto resti vicino al valore di riferimento); b) se il rapporto tra debito pubblico e prodotto interno lordo superi il valore di riferimento del 60% (a meno che detto rapporto non si stia riducendo in misura sufficiente e non si avvicini al valore di riferimento con ritmo adeguato). Conformemente al protocollo sulla procedura per i disavanzi eccessivi allegato al trattato, i dati statistici da utilizzare per l'applicazione di tale procedura sono forniti dalla Commissione. Nel quadro dell'applicazione di tale protocollo, gli Stati membri devono comunicare due volte all'anno (entro il 1 aprile e entro il 1 ottobre) i dati relativi al disavanzo e al debito pubblici e altre variabili connesse, come stabilito dall'articolo 4 del regolamento (CE) n. 3605/93 del Consiglio 2, 3. Il 7 giugno 2005 la Commissione ha avviato la procedura per i disavanzi eccessivi nei confronti dell'italia con l'adozione della relazione di cui all'articolo 104, paragrafo 3, del trattato CE, in ragione di un disavanzo pubblico del 3,1% e di un debito pubblico pari a circa il % del PIL sia nel 2003 che nel Il 28 luglio 2005 il Consiglio ha deciso, su raccomandazione della Commissione, che in Italia esisteva un disavanzo eccessivo ai sensi dell'articolo 104, paragrafo 6 5. Allo stesso tempo, sempre su raccomandazione della Commissione, il Consiglio ha formulato raccomandazioni all'italia ai sensi dell'articolo 104, paragrafo 7, del trattato CE, al fine di far cessare entro il 2007 la situazione di disavanzo pubblico eccessivo 6. Specificamente a tal fine le autorità italiane dovevano: attuare con rigore la manovra di bilancio 2005; prendere le misure necessarie per garantire una riduzione GU L 209 del , pag. 6. Regolamento modificato dal regolamento (CE) n. 1056/2005 (GU L 174 del , pag. 5). GU L 332 del , pag. 7. Regolamento modificato da ultimo dal regolamento (CE) n. 2103/2005 (GU L 337 del , pag. 1). La comunicazione più recente dell'italia è disponibile all'indirizzo Internet: SEC(2005) 750. Dopo successive revisioni, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche è attualmente quantificato al 3,5% del PIL sia nel 2003 che nel Per gli stessi anni il rapporto debito/pil è stato ribassato a circa il 104%, soprattutto grazie all'attuale stima più elevata del PIL nominale. GU L 266 dell' , pag. 57. Tutti i documenti relativi alla procedura per i disavanzi eccessivi nei confronti dell'italia sono disponibili all'indirizzo Internet: IT 2 IT

3 cumulata del disavanzo corretto per il ciclo, al netto di misure una tantum e di altre misure temporanee, di almeno l'1,6% del PIL nel periodo rispetto al suo livello nel 2005; almeno la metà dell'aggiustamento doveva essere realizzata nel Le autorità italiane sono state inoltre invitate ad assicurare che il rapporto debito pubblico lordo/pil si riducesse sufficientemente e si avvicinasse al valore di riferimento ad un ritmo soddisfacente, in linea con la correzione del disavanzo eccessivo, ripristinando a medio termine un livello adeguato dell'avanzo primario. Le autorità italiane sono state inoltre invitate a prestare particolare attenzione ai fattori diversi dal disavanzo, come le operazioni registrate sotto la linea, che contribuiscono alla variazione dei livelli del debito. Inoltre, il Consiglio ha invitato le autorità italiane ad assicurare il proseguimento del risanamento di bilancio in modo da riportare le finanze pubbliche ad una posizione a medio termine prossima al pareggio o positiva tramite una riduzione del disavanzo corretto per il ciclo, al netto di misure una tantum o di altre misure temporanee, di almeno lo 0,5% del PIL all'anno dopo la correzione del disavanzo eccessivo. Il Consiglio ha infine esortato le autorità italiane a migliorare ulteriormente la raccolta e il trattamento dei dati relativi alle finanze delle amministrazioni pubbliche. Tabella 1: aggiustamento approvato dal Consiglio il 28 luglio 2005 % del PIL (salvo indicazione contraria) saldo delle pubbliche amministrazioni misure temporanee -4,3 0,4 disavanzo chiaramente < 4 - disavanzo chiaramente < 3 - variazione del saldo strutturale +1,6 nel rispetto al 2005 (almeno) di cui almeno metà nel 2006 p.m.: crescita (%) del pil reale 0 1,5 1,5 NOTA BENE: Saldo strutturale = saldo corretto per il ciclo al netto di misure una tantum e di altre misure temporanee. Fonte: Raccomandazione del Consiglio ai sensi dell'articolo 104, paragrafo 7, sulla base delle previsioni di primavera 2005 dei servizi della Commissione, comprese le successive valutazioni. Il 22 febbraio 2006, ovvero dopo la scadenza del termine per l'adozione di provvedimenti indicato nella raccomandazione del Consiglio, la Commissione ha adottato una comunicazione destinata al Consiglio nella quale concludeva che i provvedimenti adottati fino ad allora dall'italia sembravano coerenti con la raccomandazione del Consiglio e che, per quanto la situazione del bilancio restasse delicata, in quella fase non era necessario adottare ulteriori provvedimenti a titolo della procedura per i disavanzi eccessivi (PDE) 7. Nella sua riunione del 14 marzo 2006 il Consiglio ha convenuto su tale valutazione. 7 SEC(2006) 238. IT 3 IT

4 A norma dell'articolo 104, paragrafo 12, una decisione del Consiglio circa l'esistenza di un disavanzo eccessivo viene abrogata, sulla base di una raccomandazione della Commissione, nel caso in cui il Consiglio ritenga che il disavanzo eccessivo dello Stato membro in questione sia stato corretto. 2. EVOLUZIONE RECENTE DEL DISAVANZO I dati pubblicati il 29 febbraio 2008 dall'istituto nazionale di statistica hanno confermato un disavanzo delle amministrazioni pubbliche del 3,5% del PIL sia nel 2003 che nel 2004, dopo successive revisioni del dato d'origine del 3,1% che indusse la Commissione ad avviare la PDE nei confronti dell'italia nel Il disavanzo in questi due anni sarebbe stato persino più elevato in assenza di misure una tantum per un valore rispettivamente di 1¾% e 1¼ di punto percentuale del PIL. Da quasi il 5% del PIL alla fine degli anni '90, l'avanzo primario è sceso rapidamente all'1,2% nel Nel 2005, con un PIL stagnante, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche raggiungeva il 4,2% del PIL nonostante misure una tantum a riduzione del disavanzo pari a ½ punto percentuale del PIL, e l'avanzo primario era quasi completamente eroso. I dati comunicati dall'italia prima dell'aprile 2008 indicano che un aggiustamento di bilancio significativo si è verificato nel 2006, quando il disavanzo delle amministrazioni pubbliche ha raggiunto il 3,4% del PIL 8. Nell'aggiornamento del programma di stabilità del dicembre 2005 l'obiettivo indicato per il disavanzo era il 3,5% del PIL 9. Il disavanzo nominale ha risentito della decisione del governo di cancellare il debito della società ferroviaria relativo al progetto dell'alta velocità, che ha determinato un incremento del disavanzo pari allo 0,9% del PIL. L'aggiustamento nominale di quasi 0,9 punti percentuali del PIL tra il 2005 e il 2006 è stato prodotto da entrate elevate, accompagnate da una leggera riduzione del rapporto spesa primaria corrente/pil ottenuta grazie a consumi intermedi quasi piatti. Ciò ha più che compensato la cancellazione del debito delle ferrovie menzionata in precedenza. L'incremento sostanziale di molte voci di entrata era dovuto ad alcuni provvedimenti della legge di bilancio 2006 e ad un pacchetto aggiuntivo di misure adottato a metà anno. Le entrate IVA, così come le imposte sul reddito delle persone fisiche e delle società, sono cresciute di 0,3 punti percentuali del PIL su base annua. Nel 2006 le entrate al netto delle misure una tantum sono state di 1½ punti percentuali del PIL più elevate che nel 2005, mentre le spese al netto di tali misure sono scese di oltre ¼ di punto percentuale del PIL. Escluse le misure una tantum e temporanee 10, il disavanzo del 2006 è sceso al 3% del PIL a fronte del 4,8% nel Il disavanzo del 2006 è stato rivisto al ribasso rispetto al 4,4% del PIL comunicato prima dell'aprile 2008 (comunicato stampa Eurostat No 55 del 23 aprile 2007 e No 142 del 22 ottobre 2007). La revisione è dovuta soprattutto alla spesa in conto capitale inferiore al previsto a causa della decisione di contabilizzare i rimborsi IVA collegati alla sentenza della Corte di giustizia europea (CGE) sull'iva relativa alle auto aziendali negli anni in cui sono convalidate le richieste registrate anziché nel 2006, come originariamente previsto. Il programma, nonché la sua valutazione da parte della Commissione e del Consiglio, figura al seguente indirizzo: Le misure una tantum e temporanee hanno incrementato il disavanzo del 2006 dello 0,4% del PIL nel Oltre alla cancellazione del debito ad incremento del disavanzo, le seguenti operazioni vengono considerate come operazioni una tantum a riduzione del disavanzo: le vendite di beni immobili (0,1% del PIL) e le imposte sulla rivalutazione delle attività societarie (0,4% del PIL). Per contro IT 4 IT

5 Nel 2006 il saldo strutturale, ovvero il saldo di bilancio corretto per il ciclo e al netto degli effetti una tantum, è migliorato di 1,7 punti percentuali del PIL rispetto al 2005, un valore nettamente superiore al minimo di 0,8 punti percentuali richiesto nella raccomandazione del Consiglio del luglio 2005 a norma dell'articolo 104, paragrafo 7. Sulla base dei dati forniti dalla Commissione (Eurostat) a seguito della comunicazione dell'italia prima dell'aprile , il disavanzo delle amministrazioni pubbliche nel 2007 è stato pari all'1,9% del PIL. Vi è una probabilità molto ridotta che potenziali revisioni future dei conti pubblici facciano lievitare il disavanzo del 2007 al di sopra del 3% del PIL 12. Il disavanzo dell'1,9% del PIL comunicato per il 2007, comprese misure una tantum ad incremento del disavanzo complessivo, pari allo 0,2% del PIL 13, è nettamente inferiore all'obiettivo del 2,8% del PIL indicato nel programma di stabilità del 2006, che includeva misure una tantum a riduzione del disavanzo pari allo 0,1% del PIL. Questi risultati migliori del previsto sono dovuti all'effetto base positivo derivante dal dato di disavanzo del 2006 al netto delle misure una tantum, che è risultato di 1,5 punti percentuali del PIL inferiore a quello stimato nell'aggiornamento del programma di stabilità del Le misure correttive adottate con la legge di bilancio 2007 si sono rivelate efficaci; la posizione di partenza migliore è stata tuttavia compensata in certa misura dall'attuazione parziale di alcune spese aggiuntive, soprattutto trasferimenti sociali e spese in conto capitale, decise nel corso del L'aggiustamento nominale pari ad 1½ punti percentuali del PIL nel 2007 rispetto al 2006 è stato ampiamente raggiunto grazie ad un ulteriore aumento sostanziale, di 1,2 punti percentuali, del rapporto entrate/pil. Un incremento delle imposte sul reddito sia delle persone fisiche che delle società ha compensato ampiamente la riduzione sia delle entrate temporanee, derivante dalla rivalutazione delle attività delle società, sia del rapporto imposte indirette/pil, dovuta soprattutto ad un calo delle accise sui prodotti petroliferi. L'incremento di quasi 0,4 punti percentuali del PIL dei contributi sociali è spiegato dal trasferimento del TFR all'istituto di previdenza italiano 14. Sul lato della spesa, una spesa in conto capitale l'aggiornamento del programma di stabilità del 2005 prevedeva misure una tantum di riduzione del disavanzo pari allo 0,3% del PIL nel Comunicato stampa di Eurostat n. 54 del 18 aprile Il rapporto disavanzo/pil è normalmente rivisto al rialzo o al ribasso dopo la pubblicazione dei primi dati contenuti nella comunicazione di primavera. Alcune revisioni passate relative all'italia sono state piuttosto significative. Il divario tra il disavanzo comunicato attualmente per il 2007 e il valore di riferimento per il disavanzo è tuttavia sufficientemente ampio da far pensare che eventuali revisioni non dovrebbero portare il disavanzo del 2007 oltre il 3%. La stima dello 0,2% del PIL delle misure una tantum ad incremento del disavanzo nel 2007 è il risultato delle misure una tantum a riduzione del disavanzo pari allo 0,2% del PIL, comprendenti i proventi della vendita di beni immobili e delle imposte sulla rivalutazione delle attività societarie, e delle misure una tantum ad incremento del disavanzo pari allo 0,4%, consistenti i) nella decisione adottata il di porre fine all'obbligo degli esattori fiscali di anticipare al governo il pagamento di un certo importo di imposte da riscuotere l'anno successivo (0,3% del PIL) e ii) nelle richieste di rimborso presentate dai contribuenti a seguito della sentenza della CGE contraria al regime IVA italiano per le auto aziendali (meno dello 0,1% del PIL). La legge di bilancio 2007 ha previsto che i datori di lavoro con almeno 50 dipendenti debbano trasferire il trattamento di fine rapporto (TFR) che i dipendenti decidono di non trasferire a fondi pensione privati ad un nuovo fondo istituito presso l'istituto nazionale della previdenza sociale (INPS). I fondi accumulati nel nuovo fondo INPS sono registrati come entrate pubbliche a riduzione del disavanzo, ma le passività che generano per il governo in forma di pagamenti di trattamenti di fine rapporto ai dipendenti si tradurranno gradualmente in spese pubbliche aggiuntive. L'effetto di riduzione del IT 5 IT

6 sostanzialmente inferiore (una tantum) rispetto al 2006 è stata parzialmente compensata dall'incremento della spesa per interessi. Il rapporto spesa primaria corrente/pil è sceso marginalmente tra il 2006 e il 2007, poiché la modesta crescita delle retribuzioni dei dipendenti, che riflette l'assenza dei consistenti arretrati versati nel 2006, è stata ampiamente compensata da un incremento dei trasferimenti sociali non in natura. Nel complesso, la spesa primaria è scesa di circa ¾ di punto percentuale del PIL, mentre la spesa totale si è ridotta di circa ¼ di punto percentuale del PIL nel Nel 2007 le entrate al netto delle misure una tantum sono cresciute di 1½ punti percentuali del PIL rispetto al 2006, mentre le spese al netto di tali misure sono scese di oltre ¼ di punto percentuale del PIL. Escluse queste ed altre misure una tantum e temporanee, il disavanzo del 2007 è stato pari all'1,7% del PIL. Il saldo strutturale, ovvero il saldo di bilancio corretto per il ciclo al netto di misure una tantum, è migliorato secondo le stime di circa 1¼ di punto percentuale del PIL nel Nel periodo , la correzione del disavanzo strutturale è ammontata a 3 punti percentuali del PIL, superando di un comodo margine la riduzione di almeno 1,6 punti percentuali richiesta nella raccomandazione del Consiglio a norma dell'articolo 104, paragrafo 7, del luglio In linea con l'invito contenuto nella raccomandazione del Consiglio a norma dell'articolo 104, paragrafo 7, a migliorare ulteriormente la raccolta e l'elaborazione dei dati delle amministrazioni pubbliche, l'italia ha ridotto le discrepanze statistiche. Lo sviluppo dell'amministrazione online sta rendendo più efficiente la raccolta di informazioni sulle operazioni di bilancio. Restano alcuni problemi, ad esempio una discrepanza significativa tra i contributi sociali maturati e quelli raccolti nel 2006 e nel A seguito della notifica del settembre 2005 a titolo della PDE, Eurostat ha pubblicato i dati relativi all'italia senza questioni in sospeso. 3. PREVISIONI DEL DISAVANZO PER IL 2008 E OLTRE Secondo le previsioni della primavera 2008 dei servizi della Commissione, il disavanzo pubblico per il 2008 dovrebbe salire al 2,3% del PIL, con una crescita del PIL reale dello 0,5%. Al netto di misure una tantum e temporanee, ovvero i proventi della vendita di attività immobiliari e le rate finali di alcune imposte una tantum, il disavanzo del 2008 sarebbe comunque pari al 2,4% del PIL ovvero inferiore al valore di riferimento. Nell'aggiornamento del novembre 2007 del programma di stabilità dell'italia, l'obiettivo ufficiale per il disavanzo del 2008 era pari al 2,2% del PIL, comprese anche misure una tantum a riduzione del disavanzo pari a circa lo 0,1% del PIL. Nonostante il disavanzo del 2007 sia risultato migliore delle stime, il 12 marzo la proiezione ufficiale per il disavanzo del 2008 è stata rivista al rialzo al 2,4% del PIL, come successivamente confermato nella comunicazione dell'aprile La revisione incorpora una correzione al ribasso della stima della crescita reale del PIL (0,6% a fronte dell'1,5% del PIL indicato nell'aggiornamento), ma anche scostamenti di bilancio. La proiezione lievemente inferiore per il disavanzo 2008 contenuta nelle previsioni di primavera è dovuta all'ipotesi che continueranno a registrarsi alcuni ritardi nell'esecuzione di bilancio degli investimenti. Secondo le previsioni di primavera si riduce inoltre la spesa per interessi. disavanzo dovrebbe ridursi nel tempo ed entro 8-9 anni le entrate e le spese aggiuntive dovrebbero riequilibrarsi. IT 6 IT

7 Il disavanzo per il 2008 pari al 2,3% del PIL indicato nelle previsioni di primavera 2008 dei servizi della Commissione costituirebbe un incremento nominale di quasi ½ punto percentuale del PIL rispetto al 2007, nonostante il forte calo della spesa in conto capitale da porre in relazione con le elevate spese una tantum registrate nel Il previsto peggioramento del disavanzo nominale riflette non soltanto il calo delle crescita economica, ma anche l'impatto negativo della legge di bilancio 2008 nonché alcune misure espansionistiche previste originariamente nel 2007 ed altre adottate nei primi mesi del Più precisamente, la legge di bilancio 2008 prevede il finanziamento degli accordi salariali nel settore pubblico a livello locale per il periodo , compresi gli arretrati dovuti (nelle proiezioni ufficiali la spesa per le retribuzioni aumenta di oltre il 6% nel 2008 e diminuisce lievemente nel 2009), i tagli delle imposte locali sugli immobili, il calo delle entrate dovuto alla deducibilità degli affitti e alcuni aumenti dei sussidi di disoccupazione. La legge di bilancio prevede inoltre una riforma sia delle aliquote dell'imposta sul reddito delle società (IRES) sia dell'imposta regionale sulle attività produttive (IRAP), il cui impatto di bilancio passerebbe da positivo nel 2008 a negativo nel 2009, prima di diventare neutro negli anni successivi. Alcuni trasferimenti sociali e investimenti aggiuntivi approvati nel 2007 nonché i tagli dell'irap previsti dalla legge di bilancio 2006 avranno un impatto di bilancio negativo ritardato nel Alcuni provvedimenti di minore importanza che determinano spese aggiuntive ed un calo delle entrate sono stati adottati dal Parlamento nel febbraio Nel complesso, nel 2008 la spesa al netto di misure una tantum dovrebbe crescere di 0,5 punti percentuali del PIL, visto che una modesta riduzione sia del rapporto spesa per interessi/pil che del rapporto spesa in conto capitale/pil al netto di misure una tantum sarebbe più che compensata da un incremento della spesa primaria corrente. Le entrate al netto di misure una tantum dovrebbero ridursi di quasi 0,2 punti percentuali del PIL nel A politiche invariate, i rischi per le proiezioni di bilancio per il 2008 derivano da sentenze pendenti, in particolare per quanto riguarda la non deducibilità dell'irap dalla base imponibile dell'imposta sul reddito. I rischi derivano inoltre dalle prospettive in materia di crescita economica. Il risultato delle modifiche sostanziali della tassazione delle società è inoltre soggetto ad incertezza considerevole in entrambe le direzioni. Per il 2009, le previsioni di primavera 2008 dei servizi della Commissione, basate sullo scenario convenzionale di politiche invariate e di una crescita reale del PIL pari allo 0,8%, indicano che il disavanzo delle amministrazioni pubbliche salirà lievemente al 2,4% del PIL. Questo modesto aumento previsto è dovuto ad un calo della pressione fiscale, in particolare delle imposte sul reddito delle società, dovuto sia a misure discrezionali che al ciclo economico negativo. L'aggiornamento del programma di stabilità del novembre 2007 fissava un obiettivo di disavanzo dell'1,5% del PIL, con una crescita del PIL reale dell'1,6%. Come sottolineato nel parere del Consiglio sull'aggiornamento 2007 del programma di stabilità italiano 15, nel programma non sono stabilite le misure correttive sottese all'aggiustamento di bilancio. 15 GU C 49 del , pag. 49. IT 7 IT

8 Il previsto deterioramento della posizione strutturale nel 2008 rispetto al 2007 di oltre ¼ di punto percentuale del PIL chiaramente non è in linea con la riduzione annua di almeno 0,5% del PIL prevista dal patto di stabilità e crescita, e richiamata nella decisione del Consiglio a norma dell'articolo 104, paragrafo 7, una volta corretto il disavanzo eccessivo. Nel suo parere sull'aggiornamento del programma di stabilità del novembre 2007, che prevedeva un miglioramento della posizione strutturale di ¼ di punto percentuale del PIL nel 2008, il Consiglio ha osservato che il saldo strutturale rischiava di deteriorarsi sostanzialmente nel 2008, a meno che la posizione di partenza del 2007 migliore del previsto fosse mantenuta e concludeva che l'obiettivo di medio termine (OMT) potrebbe non essere raggiunto entro il 2011 come previsto nel programma. Di conseguenza il Consiglio ha invitato l'italia a rafforzare l'obiettivo di bilancio per il 2008, in modo da garantire un aggiustamento ambizioso, e ad attuare in seguito il risanamento finanziario previsto, con misure specifiche per compiere progressi adeguati verso l'omt, in modo da raggiungerlo entro il periodo di riferimento del programma, ovvero nel SVILUPPI E PROIEZIONI RELATIVI AL DEBITO I dati pubblicati dall'istituto nazionale di statistica il 29 febbraio 2008 indicavano un debito delle amministrazioni pubbliche pari a circa il 104% del PIL sia nel 2003 che nel 2004, dopo revisioni successive del dato originario pari al % del PIL rilevato all'epoca in cui era stata avviata la PDE per l'italia, sostanzialmente a causa di una stima più elevata del livello del PIL. Nel 2005 il rapporto debito/pil è cresciuto per la prima volta in dieci anni di 2 punti percentuali. L'avanzo primario non ha dato quasi alcun contributo alla sua riduzione, mentre, a causa di una crescita economica fiacca, il tasso di interesse implicito relativo al debito pubblico ha superato ampiamente la crescita nominale del PIL, il che ha comportato un effetto valanga nettamente negativo. Il rapporto debito pubblico/pil è cresciuto nuovamente nel 2006 nonostante un avanzo primario in aumento e un effetto valanga meno negativo. In tale anno l'aggiustamento stock/flussi ha dato un contributo particolarmente negativo all'andamento del debito, soprattutto a causa dell'accumulazione di attività liquide per finanziare i rimborsi IVA stimati dopo la sentenza della CGE sull'iva delle auto aziendali (cfr. nota 8). Nel 2007 il rapporto debito pubblico/pil è diminuito di 2,5 punti percentuali scendendo al 104% del PIL (livello registrato nel 2004). Questo risultato è stato raggiunto grazie ad un accresciuto avanzo primario superiore al 3% del PIL. Anche l'aggiustamento stock/flussi ha contribuito alla riduzione del rapporto debito/pil, poiché le attività liquide statali si sono considerevolmente ridotte alla fine del 2007 rispetto all'anno precedente dato che l'importo dei rimborsi IVA effettivamente richiesti dai contribuenti è risultato inferiore al previsto. Inoltre l'aggiustamento stock/flussi nel 2007 ha beneficiato di una distribuzione di capitale pari a circa 0,2% del PIL da parte di una società pubblica (SACE SpA). La riduzione del debito nel periodo , basata su un avanzo primario in crescita e senza operazioni registrate sotto la linea significative a incremento del debito, appare in linea con la correzione del disavanzo eccessivo. Tuttavia, poiché nel 2008 l'avanzo primario dovrebbe scendere e non sono ancora state definite le misure per incrementarlo nel medio termine, il rapporto debito/pil dovrebbe scendere solo lievemente nel 2008 e nel 2009 (a politiche invariate). IT 8 IT

9 Le previsioni di primavera 2008 dei servizi della Commissione, basate sull'ipotesi di politiche invariate, prevedono che continui la riduzione del rapporto debito/pil nel 2008 e nel 2009, sebbene ad un ritmo inferiore a causa della riduzione dell'avanzo primario e della crescita economica fiacca. I rischi connessi alla crescita economica e agli sviluppi di bilancio si applicano altresì al rapporto debito/pil. 5. CONCLUSIONI Il disavanzo delle amministrazioni pubbliche è salito dal 3,5% del PIL nel 2003 e 2004 al 4,2% del PIL nel 2005, per poi scendere al 3,4% del PIL nel 2006 e all'1,9% nel 2007, ossia al di sotto del valore di riferimento del 3% del PIL. Le misure che hanno permesso di ridurre il disavanzo sono per la maggior parte di carattere permanente. Il disavanzo del 2006 e del 2007 sarebbe stato persino inferiore in assenza di misure una tantum. Il saldo strutturale, vale a dire il saldo corretto per il ciclo al netto di misure una tantum e di altre misure temporanee, ha registrato un miglioramento di 3 punti percentuali del PIL, nettamente superiore all'aggiustamento di 1,6 punti percentuali del PIL raccomandato dal Consiglio. In base alle previsioni di primavera 2008 dei servizi della Commissione, il disavanzo nominale dovrebbe salire al 2,3% del PIL nel 2008 (incluse misure una tantum pari a circa lo 0,1% del PIL, senza le quali il disavanzo sarebbe comunque inferiore al 3% del PIL) e, nell'ipotesi di politiche invariate, al 2,4% nel Il disavanzo è stato pertanto portato al di sotto della soglia del 3% del PIL in modo credibile e duraturo. Dopo un decennio di costante discesa fino a poco meno del 104% del PIL nel 2004 (rispetto al 121% registrato nel 1994), il rapporto debito pubblico/pil è cresciuto di 2 punti percentuali del PIL nel 2005 e di oltre 0,6 punti percentuali nel Il rapporto debito/pil è sceso nuovamente al 104% nel L'andamento del rapporto debito/pil è stato notevolmente influenzato da un'operazione finanziaria temporanea ad incremento del debito nel 2006 e dalla sua correzione nel Senza questa operazione il rapporto debito/pil sarebbe rimasto ampiamente stabile nel 2006, riflettendo il miglioramento dell'avanzo primario in linea con la raccomandazione del Consiglio. In base alle previsioni di primavera 2008 della Commissione, nell'ipotesi di politiche invariate, il rapporto debito/pil dovrebbe scendere a circa il 102½% entro il Si può considerare che il rapporto debito/pil è diminuito in linea con la correzione del disavanzo eccessivo nel Da una valutazione globale risulta che la situazione di disavanzo eccessivo in Italia è stata corretta. Di conseguenza, la Commissione raccomanda al Consiglio di abrogare la decisione relativa all'esistenza di un disavanzo eccessivo in Italia. IT 9 IT

10 Tabella 2: andamento del bilancio, % del PIL (salvo indicazione contraria) risultato PS (2) COM PS (2) COM (3) PS (2) Saldo delle pubbliche amministrazioni -3,5-3,5-4,2-3,4-1,9-2,4-2,3-2,2-2,4-1,5 (-2,4) - Entrate totali (5) 44,8 44,2 43,8 45,4 46,6 46,2 46,4 46,3 46,4 45,9 - Spese totali (5) 48,3 47,7 48,0 48,8 48,5 48,6 48,7 48,5 48,7 47,9 di cui: - spesa per interessi 5,1 4,7 4,5 4,6 5,0 4,8 4,9 4,9 4,9 4,9 (5,0) - formazione lorda di capitale fisso 2,5 2,4 2,4 2,4 2,4 2,7 2,4 2,5 2,4 2,6 Saldo primario 1,6 1,2 0,3 1,3 3,1 2,5 2,6 2,6 2,5 3,4 (2,6) Misure una tantum e temporanee 1,7 1,3 0,6-0,4-0,2 0,2 0,1 0,1 0,0 0,1 Saldo strutturale (1) -5,1-4,7-4,5-2,8-1,5-2,2-1,9-2,0-1,6-1,3 (-2,2) Saldo primario strutturale (1) 0,0 0,0 0,0 1,8 3,5 2,6 3,1 2,9 3,3 3,6 Debito lordo delle amministrazioni pubbliche (4) 104,3 103,8 105,8 106,5 104,0 105,0 103,2 103,5 102,6 101,5 (103,0) Variazione del rapporto debito/pil (a) = (b) + (c) + (d) -1,3-0,5 2,0 0,6-2,5-1,8-0,8-1,6-0,6-2,0 Contributi - saldo primario (b) -1,6-1,2-0,3-1,3-3,1-2,5-2,6-2,6-2,5-3,4 - effetto "valanga" (c) 1,9 0,5 1,9 0,9 1,1 0,1 1,5 0,9 2,0 1,5 - aggiustamento stock/flussi(d) -1,6 0,3 0,5 1,0-0,5 0,6 0,4 0,2-0,1-0,1 Pm crescita (%) del PIL reale 0,0 1,5 0,6 1,8 1,5 1,9 0,5 1,5 0,8 1,6 (0,6) Pm Divario tra prodotto effettivo e -0,2 potenziale 0,0-0,6-0,3-0,3-0,6-1,0-0,6-1,6-0,6 (1) Saldo (primario) corretto per il ciclo al netto di misure una tantum e temporanee. (2) Saldi strutturali e corretti per il ciclo e divari tra produzione effettiva e potenziale secondo il programma come calcolati dai servizi della Commissione sulla base delle informazioni fornite nell'ambito del programma. (3) Ipotesi di politiche invariate. (4) La variazione nel rapporto debito pubblico lordo/pil può essere scomposta come segue: Dt Dt 1 PDt Dt 1 it yt SFt = + + Yt Yt Y * t Yt y t Yt in cui t è l'indice di tempo; D, PD, Y e SF indicano rispettivamente l'entità del debito pubblico, il disavanzo primario, il PIL nominale e l'aggiustamento stock/flussi e i e y rappresentano il costo medio del debito e la crescita del PIL nominale. I termini tra parentesi rappresentano l'"effetto valanga". (5) I dati di bilancio forniti nel PS per il 2009 rappresentano tendenze basate sull'ipotesi di legislazione invariata. Per raggiungere l'obiettivo in materia di saldo delle amministrazioni pubbliche, sono previste misure aggiuntive con un impatto positivo dello 0,4% del PIL. Fonti: Le previsioni dei servizi della Commissione della primavera 2008 (COM) e l'aggiornamento del programma di stabilità del novembre 2007 (PS) (tra parentesi le nuove proiezioni ufficiali del marzo 2008 basate sull'ipotesi di legislazione invariata). IT 10 IT

11 Raccomandazione di DECISIONE DEL CONSIGLIO che abroga la decisione 2005/694/CE sull'esistenza di un disavanzo eccessivo in Italia IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA, visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l'articolo 104, paragrafo 12, vista la raccomandazione della Commissione, considerando quanto segue: (1) Con decisione 2005/694/CE 16 del Consiglio, adottata su raccomandazione della Commissione ai sensi dell'articolo 104, paragrafo 6, del trattato CE, era stato deciso che in Italia esisteva una situazione di disavanzo eccessivo. Il Consiglio aveva osservato che il disavanzo delle amministrazioni pubbliche era superiore ma prossimo al valore di riferimento del 3% del PIL sia nel 2003 che nel 2004, mentre il debito lordo delle amministrazioni pubbliche ammontava a circa % del PIL in entrambi gli anni, nettamente al di sopra del valore di riferimento del 60% del PIL previsto dal trattato, e non era sceso ad un ritmo soddisfacente negli ultimi anni. (2) Il 28 luglio 2005, ai sensi dell'articolo 104, paragrafo 7, del trattato CE e dell'articolo 3, paragrafo 4, del regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per l'accelerazione e il chiarimento delle modalità di attuazione della procedura per i disavanzi eccessivi 17, su raccomandazione della Commissione, il Consiglio ha indirizzato all'italia una raccomandazione invitando le autorità italiane a porre termine, entro il 2007, alla situazione di disavanzo eccessivo. La raccomandazione è stata resa pubblica. (3) A norma dell'articolo 104, paragrafo 12, del trattato CE, la decisione del Consiglio che constata l'esistenza di un disavanzo eccessivo deve essere abrogata quando il Consiglio ritenga che il disavanzo eccessivo nello Stato membro interessato sia stato corretto. (4) Conformemente al protocollo sulla procedura per i disavanzi eccessivi allegato al trattato, la Commissione fornisce i dati statistici necessari per la procedura. Nel quadro dell'applicazione del protocollo, gli Stati membri devono comunicare due volte all'anno (entro il 1 aprile ed entro il 1 ottobre) i dati relativi al disavanzo e al debito pubblici e altre variabili connesse, come stabilito dall'articolo 4 del regolamento (CE) n. 3605/93 del Consiglio, del 22 novembre 1993, relativo all'applicazione del GU L 266 dell' , pag. 57. GU L 209 del , pag. 6. Regolamento modificato dal regolamento (CE) n. 1056/2005 (GU L 174 del , pag. 5). IT 11 IT

12 protocollo sulla procedura per i disavanzi eccessivi allegato al trattato che istituisce la Comunità europea 18. (5) I dati forniti dalla Commissione (Eurostat) a norma dell'articolo 8 octies, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 3605/93 a seguito della comunicazione dell'italia entro il 1º aprile 2008 e le previsioni di primavera 2008 dei servizi della Commissione giustificano le conclusioni che si illustrano di seguito: dopo essere aumentato dal 3,5% del PIL nel 2004 al 4,2% del PIL nel 2005, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche è sceso al 3,4% del PIL nel 2006 e infine all'1,9% del PIL nel 2007, rientrando al di sotto del valore di riferimento del 3% del PIL stabilito dal trattato; al netto dell'impatto di bilancio delle misure una tantum, il disavanzo sarebbe pari all'1,7% del PIL nel Nell'aggiornamento del programma di stabilità del dicembre 2006, si era stabilito per il disavanzo l'obiettivo del 2,8% del PIL; l'aggiustamento è stato determinato da un incremento delle entrate fiscali permanenti nel periodo , che ha ampiamente superato le aspettative. Ciò è stato reso possibile soprattutto dall'efficacia superiore al previsto delle misure adottate e da una crescita economica leggermente superiore al previsto. Dopo un peggioramento stimato di ¼ di punto percentuale del PIL nel 2005, il saldo strutturale (ovvero il saldo corretto per il ciclo al netto di misure una tantum e di altre misure temporanee) dovrebbe essere migliorato di 1¾ e 1¼ punti percentuali del PIL rispettivamente nel 2006 e nel 2007; per il 2008, le previsioni della primavera 2008 indicano un incremento del disavanzo al 2,3% del PIL, compresi i proventi una tantum dalla vendita di beni immobili pari allo 0,1% del PIL. Il previsto peggioramento del saldo di bilancio sarà dovuto sia ad un incremento del rapporto spesa primaria corrente/pil che a più basse imposte correnti. Ciò è compensato in parte dal previsto calo della spesa in conto capitale, che riflette le sostanziali spese una tantum effettuate nel Sebbene la proiezione in materia di disavanzo pari al 2,3% del PIL è solo lievemente superiore all'obiettivo di disavanzo ufficiale del 2,2% del PIL stabilito nell'aggiornamento del programma di stabilità del novembre 2007, quest'ultimo è stato determinato da una proiezione basata su una stima di disavanzo per il 2007 nettamente più elevata del risultato comunicato. Per il 2009 le previsioni di primavera indicano un disavanzo del 2,4% del PIL a politiche invariate. Ciò implica che il disavanzo è stato riportato sotto il limite massimo del 3% del PIL in modo credibile e sostenibile. Il saldo strutturale dovrebbe peggiorare di oltre ¼ di punto percentuale del PIL nel 2008 e, in caso di politiche invariate, migliorare di ¼ di punto percentuale nel Ciò va visto nell'ottica della necessità di realizzare progressi in direzione del raggiungimento dell'obiettivo di medio termine (OMT) per la posizione di bilancio, che per l'italia è una posizione in equilibrio in termini strutturali; 18 GU L 332 del , pag. 7. Regolamento modificato da ultimo dal regolamento (CE) n. 2103/2005 (GU L 337 del , pag. 1). IT 12 IT

13 dopo un decennio di costante discesa fino a poco meno del 104% del PIL nel 2004 (a fronte di oltre il 121% registrato nel 1994), il rapporto debito pubblico/pil è cresciuto di 2 punti percentuali del PIL nel 2005 e di oltre 0,6 punti percentuali nel 2006, salendo al 106½% del PIL. Il rapporto debito/pil è sceso nuovamente al 104% nel L'andamento del rapporto debito/pil è stato notevolmente influenzato da un'operazione finanziaria temporanea ad incremento del debito, ovvero l'accumulazione di attività liquide, nel 2006 e dalla sua correzione nel Senza questa operazione il rapporto debito/pil sarebbe rimasto ampiamente stabile nel 2006, riflettendo il miglioramento dell'avanzo primario in linea con la raccomandazione del Consiglio. In base alle previsioni della primavera 2008 della Commissione, nell'ipotesi di politiche invariate il rapporto debito/pil dovrebbe scendere a circa il 102½% entro il Si può considerare che il rapporto debito/pil è diminuito in linea con la correzione del disavanzo eccessivo nel (6) Il Consiglio ritiene che il disavanzo eccessivo dell'italia è stato corretto e che la decisione 2005/694/CE deve pertanto essere abrogata, HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 Da una valutazione globale risulta che la situazione di disavanzo eccessivo in Italia è stata corretta. La decisione 2005/694/CE è abrogata. Articolo 2 Articolo 3 La Repubblica italiana è destinataria della presente decisione. Fatto a Bruxelles, Per il Consiglio Il Presidente IT 13 IT

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