PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO DELLA PROVINCIA DI LIVORNO (PTC)
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1 1 PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO DELLA PROVINCIA DI LIVORNO (PTC) Il Piano Territoriale di Coordinamento è lo strumento di pianificazione territoriale provinciale che definisce i principi sull'uso e la salvaguardia delle risorse del territorio. Esso indica e coordina gli obiettivi da perseguire nel governo del territorio stesso e le conseguenti azioni di trasformazione e di tutela, oltre a contenere prescrizioni sull'articolazione e le linee di evoluzione dei sistemi territoriali, urbani e rurali. Il Consiglio Provinciale, con delibera n.220 del , ha approvato l'avvio del procedimento di formazione del PTC ed ha adottato il nuovo Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Livorno con deliberazione n.231 dell 11 dicembre La Provincia di Livorno con deliberazione del Consiglio Provinciale n. 52 del 25 marzo 2009 ha approvato La Variante di adeguamento alla L.R. 1/2005 del Piano Territoriale di coordinamento Provinciale. Per sostanziare i propri valori statutari e per orientare le scelte strategiche e le azioni che incidono sulle risorse del territorio, sulla qualità di vita, sulla coesione sociale, il PTC propone una idea condivisa di territorio che si fonda sui seguenti principi: Un Territorio che assume i principi della sostenibilità : come condizione inderogabile e come obiettivo di riferimento per qualificare le scelte di sviluppo e di trasformazione; come principio informatore non solo della programmazione e della pianificazione territoriale, ma anche di tutte le attività amministrative che quotidianamente concorrono a determinare la tutela ed il corretto uso delle risorse territoriali e la qualità di vita dei cittadini; Un territorio che sa valorizzarsi rafforzando i caratteri positivi dell identità provinciale e determinando le condizioni per il recupero dei ritardi strutturali; proponendosi come soggetto attivo nelle dinamiche complesse in atto a livello mondiale per cogliere nuove opportunità di lavoro e di benessere sociale; assicurando uno stabile equilibrio fra attività produttive, ambiente naturale e qualità di vita; promuovendo e valorizzando le risorse naturali, paesaggistiche, culturali, umane e imprenditoriali di cui dispone; promuovendo l innovazione dei settori economici e delle funzioni territoriali ed urbane con interventi che rendano effettive le potenzialità che gli insediamenti ed il territorio sono in grado di esprimere. 1
2 Un territorio accogliente in quanto capace di: affermare una società più inclusiva, in grado di far crescere le opportunità per i cittadini che la abitano; attrarre nuove iniziative e progettualità imprenditoriali, nuove risorse umane qualificate, nuovi flussi turistici; fare della diversità e della pluralità di visioni e di saperi, elementi determinanti per sostenere il suo sviluppo e porsi come parte attiva della città policentrica toscana proposta dal PIT. Un territorio che sa rinnovarsi : stimolando la crescita di una nuova forma urbana, fondata su un sistema integrato di spazi e luoghi della collettività, coerente con le funzioni insediate in grado di dare effettiva sostanza alle attese di qualità della vita espresse dai cittadini; realizzando un insieme di ambiti privilegiati di incontro e di riferimento identitario di facile accessibilità e di ampia fruizione per tutti, come presupposto per la coesione sociale; restituendo a chi ci vive e lavora il tempo sottrattogli dalle disfunzioni strutturali e gestionali di servizi organizzati su presupposti autoreferenziali. Un territorio che realizza il suo futuro con i cittadini, riconoscendo nella partecipazione della comunità un momento di sostanziale legittimazione delle scelte in grado di rendere condivisa e quindi efficace l azione amministrativa. L area sede delle opere in progetto rientra nel Sistema di paesaggio della pianura del Cornia e delle colline metallifere, per il quale il PTC persegue i seguenti obiettivi: Salvaguardia e valorizzazione dei paesaggi della bonifica del Val Cornia; Salvaguardia e valorizzazione degli ecosistemi umidi del padule Orti-Bottagone; Salvaguardia e valorizzazione del mosaico paesaggistico rurale dei versanti collinari di Campiglia e Suvereto, attraverso la conservazione delle sistemazioni idrauliche di versante e della colture arborate su terrazzamento, la salvaguardia dell integrità storica e visuale degli insediamenti collinari e potenziamento dei valori panoramici della viabilità di accesso ai centri urbani e da questi verso la Val di Cornia e l Arcipelago; Salvaguardia e valorizzazione del mosaico paesaggistico forestale di Montioni; Salvaguardia e valorizzazione del promontorio di Piombino; Salvaguardia e valorizzazione degli ecosistemi dunali costieri; Salvaguardia e valorizzazione dei siti archeologici di Baratti, Populonia e Colline Metallifere; Salvaguardia e valorizzazione delle antiche risorse idrotermali; Riqualificazione delle aree estrattive delle Colline Metallifere; Riqualificazione e valorizzazione del centro urbano di Piombino; Riqualificazione e valorizzazione delle aree periferiche in espansione e ridefinizione dei margini urbani di Venturina e San Vincenzo. 2
3 La cartografia allegata al piano individua i principali sistemi funzionali presenti sul territorio provinciale, allo scopo di delineare un quadro che recepisca le prescrizioni ed i vincoli di livello (competenza) superiori e fornisca una base per lo sviluppo dei piani di attuazione e pianificazione urbanistica comunali. Il territorio provinciale è suddiviso in quattro ambiti di paesaggio (articolati in sub-sistemi di paesaggio), coerenti con gli ambiti individuati a livello regionale dal PIT. I sistemi e sub-sistemi di paesaggio provinciali sono di seguito elencati: Sistema di paesaggio della pianura dell Arno e delle colline livornesi 1. Paesaggio di pianura a dominante insediativa urbana. Stagno, Livorno, Antignano. 2. Paesaggio pedecollinare del versante occidentale delle colline livornesi. Pian di Rota, Montenero, Torre Boccale. 3. Paesaggio di pianura a dominante agricola e insediativa. Guasticce, Vicarello, Collesalvetti. 4. Paesaggio pedecollinare del versante orientale delle colline livornesi. Castell Anselmo, Colognole, T.Savalano. 5. Paesaggio delle colline livornesi a dominante forestale. Poggio Corbolone, ValleBenedetta, Castellaccio, Calafuria. 6. Paesaggio collinare con articolato mosaico forestale. Fortullino, Nibbiaia, Castelnuovo Misericordia, Gabbro. 7. Paesaggio pedecollinare a dominante agricola estensiva. Savalano, Campiano, Le Melette. Sistema di paesaggio della pianura del Cecina e delle colline centrali 1. Paesaggio collinare con articolato mosaico agrario. Rosignano Marittimo, Poggetti. 2. Paesaggio di pianura a dominante insediativa. Castiglioncello, Rosignano Solvay. 3. Paesaggio di pianura a dominante agricola. Vada, Collemezzano. 4. Paesaggio di pianura della Valle del Cecina a dominate insediativa. Cecina, Marina di Cecina, S.Pietro in Palazzi. 5. Paesaggio di pianura con presenza insediativa storica. Marina di Bibbona, Bolgheri, Donoratico, Castagneto Carducci. 6. Paesaggio collinare a dominante forestale di interesse culturale. Magona. Sistema di paesaggio della pianura del Cornia e delle colline metallifere 1. Paesaggio collinare a dominante forestale seminaturale. Sassetta, Monte Calvi. 2. Paesaggio collinare delle cave e delle miniere. Rocca di San Silvestro, Monte Rombolo. 3. Paesaggio collinare con articolato mosaico colturale ed insediamenti storici. Campiglia, Monte Peloso, Suvereto. 4. Paesaggio collinare a dominante forestale di interesse naturale. Montioni. 5. Paesaggio di pianura della Val di Cornia a dominate agricola orticola. S.Vincenzo, Torre Mozza, Riotorto, Venturina. 3
4 6. Paesaggio del promontorio di Piombino con presenza insediativa storica. Baratti, Populonia. 7. Paesaggio del promontorio di Piombino con presenza Piombino, Gagno, Torre del Sale. Sistema di paesaggio insulare 1. Elba. Paesaggio delle miniere tra Punta Falconia, Punta Calamita e Lido di Capoliveri. 2. Elba. Paesaggio delle pianure centrali tra M. Perone ed i rilievi di M Poppe e del Volterrio. 3. Elba. Paesaggio delle pendici di M. Capanne e di M. Perone intercluso tra Colle Palombaia e Punta Crocetta. 4. Gorgona. 5. Capraia. 6. Pianosa. 7. Montecristo. Cartografia estratta dai Sistemi Territoriali PTC Livorno Dallo stralcio cartografico sopra riportato risulta che l area in esame è ricompresa nel Sistema delle città e degli insediamenti. Il sistema è caratterizzato dalla insediamenti industriali, portuali e logistici e infrastrutturali ed è centro di servizi comprensoriale Di seguito si riportano le cartografie, relative ai sistemi e sottosistemi funzionali, che caratterizzano specificatamente il sito in esame. 4
5 Sistema funzionale provinciale - trasporto di energia elettrica Lo stralcio di cartografia soprastante individua le principali linee di trasporto della corrente elettrica. Come si evince dalla stessa l area d intervento è lambita da una linea di trasporto ad alta tensione, consentendo un agevole allaccio dell impianto alla rete elettrica. La cartografia relativa al sistema funzionale provinciale delle aree protette, tav. 8 del PTC, individua le seguenti zone di particolare pregio ambientale: Area naturale marina (ANM); Riserva statale (RS); ANPIL; Parco provinciale (PP); Parco nazionale dell arcipelago toscano; Riserva provinciale (RS); Area protetta ai sensi della L.R. 56/2000. Come evidente dalla cartografia sottostante la zona in oggetto non interferisce con una qualsivoglia area di particolare pregio faunistico e naturalistico, non creando quindi possibili situazioni di criticità nei riguardi delle componenti ambientali costituenti le suddette aree. 5
6 PTC, Tav. 8 - Sistema funzionale provinciale delle aree protette, del PTC La cartografia, sotto riportata, dell Atlante Urbanistico inserisce l area tra le Aree industriali. Atlante Urbanistico estratto dal PTC 6
7 La cartografia del PTC relativa alla pericolosità geologica evidenzia, per l area in esame, una pericolosità media (Ambito 3.1) ed un area insediata. Cartografia della pericolosità geologica estratta dal PTC La cartografia del PTC relativa alla pericolosità idraulica evidenzia, per l area di studio, una pericolosità Bassa (Ambito 2) e pericolosità Elevata (Ambito 4). Carta della pericolosità idraulica Il piano territoriale di coordinamento provinciale non presenta elementi ostativi o di particolare criticità nei confronti delle componenti ambientali ed antropiche presenti nel territorio provinciale, a seguito della realizzazione ed avvio dell attività oggetto di progettazione, anche in relazione a quanto evidenziato nello studio di impatto ambientale e nella documentazione integrativa in merito alla pericolosità idraulica. 7
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